Data pubblicazione
02-01-2002 01:00:00
Una pericolosa infezione
Marco Badi
Un' infezione comporta sempre una patologia, una malattia, un disordine del corpo o dello spirito o, più spesso, di entrambi. In questo dramma la prima e, credo, pi importante patologia, è proprio quella che investe le relazioni fra i tre personaggi. Nel caso specifico, le cause dell'infezione sono varie: la volontà di potenza di Amy ed il suo acceso narcisismo, la debolezza d'animo e la mancanza di una radicata personalità in Tom, l'eccessivo desiderio di omologazione e di accettazione da parte di Sam. A questo proposito, è interessante osservare l'evoluzione dei personaggi durante la vicenda. Sam e Tom infatti, inizialmente, si presentano all'occhio dello spettatore in modo molto simile, quasi sovrapponibile, ma con il passare del tempo i due vanno via via differenziandosi sempre più fino a ritrovarsi, nel finale, addirittura su posizioni opposte. Si potrebbe quasi dire che Sam compia un cammino di conoscenza interiore, di consapevolezza, forse persino di riscoperta di sè, cosa che invece Tom, soggiogato dalla personalità di Amy, non riesce a fare. Al contrario, la stessa Amy ci appare immutabile quasi fino alla fine, tranne poi crollare improvvisamente proprio nel finale, come se la diga che fino a quel momento ella aveva eretto contro se stessa e contro gli altri, venisse spazzata via in un sol colpo da quell'evento così tragico che sarà poi la morte, da lei stessa causata, di Tom. Vorrei anche sottolineare l'importanza che nel testo è attribuita alla memoria. Essa rappresenta, infatti, un patrimonio inalienabile non solo di ogni singolo individuo, ma anche dell'umanità intera (la sua Storia), da proteggere con forza dall'aggressione di tutti coloro che, allo scopo di esercitare la propria volontà di potenza, vogliono appropriarsene per cancellarla o manipolarla a proprio piacere, pena la perdita della nostra identità, libertà e, probabilmente, anche della vita stessa. Una memoria che, ovviamente, non deve schiacciarci ma, al contrario, rappresentare il nostro trampolino di lancio sul futuro.
dramma
italiano
2000
1
Da 31 a 60 minuti
2
2
1
1
no
Presentato in forma di lettura scenica al Teatro Arsenale di Milano per il “Festival Tramedautore” del Centro Nazionale di Drammaturgia Contemporanea - Outis
si