Data pubblicazione
02-01-2002 01:00:00
Filax-Anghelos
Renato Sarti
"Una parte di me si ribella a quell'altra". All'insegna di questa lacerazione un degente all'interno di un manicomio vive l'ultimo, estremo e lacerante sdoppiamento. Nella prima parte immagina di essere Angela, una donna delle pulizie in una immensa cattedrale, dove di l a poco, durante una cerimonia mondiale alla quale parteciperanno tutte le pi importanti personalit del mondo (politici, sovrani, uomini di cultura e dello spettacolo, pure Sua Santit) si far esplodere il ventre rigongfio di pirite sull'arcata centrale. Immagina e progetta questa ecatombe spaventosa ma in realt lei si trova nel magazzino del manicomio dove, nella semioscurit, con fustini di detersivo al posto delle colonne marmnoree, confezioni di carta igenica al posto delle canne dell'organo, e cos via, ha adibito una sua personalissima, quanto scalcinata, cattedrale. Inoltre fa una ricostruzione della sua vita in cui rivela di essere nata durante un bombardamento aereo e che da allora, ne rimasta traumatizzata, al punto di, per proteggerlo, strangolare l'unico figlio. Nel secondo atto lo stesso attore che prima era vestito da, diventa Filax, il custode del manicomio che, non solo smonta la falsa ricostruzione biografica di Angela ma la costringe a scendere, in tutti i sensi, con i piedi per terra. Se a causa delle molte gravidanze interrotte lei si era asportato l'utero da sola, lui, a causa della irrefrenabile sua fobia per il sesso, in passato una delle degenti del manicomio con cui aveva avuto dei rapporti in passato, in un amplesso concitato, "con un sol morso di netto" glielo aveva reciso. Come suol dirsi, niente lui, niente lei, fatti l'una per l'altra. Finisce con l'ultimo, impossibile, proprio per questo il migliore, amplesso. Tutto questo dopo che Filax ha sparato a Angela (quindi alla sua parte femminile) e lei ha trafitto Filax (la parte maschile che c' in lei) svariate volte con una alabarda. Muoiono in un ultimo, terribile, esaltante amplesso in cui si invita semplicemente (merely) ad amare.
commedia
italiano
1991
2
1
1
1
0
si
Segnalato al Premio Riccione 1991
si