Il contrasto come unica possibilit di linguaggio nell'incontro di alcuni personaggi accomunati dalla stessa aspirazione: la reciproca sopraffazione. Nel loro tragicomico gioco di prevaricazione fatale lo scambio di ruolo tra vittima e persecutore. Il tutto affrontato con graffiante ironia, che porta inevitabilmente ad una premeditata conclusione: "Non c' dialogo senza diverbio".