Il Teatro Stabile di Catania, a conclusione della stagione di prosa 2006/2007, ha riproposto, dopo ben 11 anni, nella sala dell’Ambasciatori, lo spettacolo in due tempi del regista Romano Bernardi, “A notti non fa friddu”, tratto da lavori e poesie di Nino Martoglio. Attraverso una pièce corale l'autore e regista Romano Bernardi, riprendendo una idea avuta oltre 10 anni fa con “Napoli giorno e notte” di Raffaele Viviani, ha messo assieme e sintetizzato personaggi, situazioni e tipi della Civita di Martoglio, dando luogo, sotto i caratteristici archi della Marina di Catania, ad una rappresentazione di una particolare epoca, fatta di miseria e di piccole gioie dove si muove, tra risate e miseria, il personaggio chiave dell’intera vicenda: don Procopio Ballaccheri, autentico anti-eroe martogliano che attraverso la sua fame atavica ed il suo vivere da clochard dell'epoca entra sempre nelle storie di una Catania sospesa tra drammi e risate.
Lo spettacolo, che si avvale delle musiche originali di Pippo Caruso e delle eleganti scenografie e costumi di Roberto Laganà, ripropone con gusto e semplicità una Catania martogliana condita dai suoi più caratteristici personaggi. La pièce, tra risate, riflessioni ed amarezza, lancia un messaggio di speranza per un popolo da sempre oppresso da problemi e miserie.
Accanto a personaggi i noti come don Procopio, Romano Bernardi colloca situazioni e storie inedite, rispetto all’edizione di 11 anni fa, che assieme a gradevoli canzoni trascinano il pubblico in una piacevole visione, anche se la pièce, specie nel primo atto, risente di una certa lungaggine.
Sicuramente, però, “A notti non fa friddu” rappresenta una operazione apprezzabile, soprattutto per l'impianto scenografico di Roberto Laganà Manoli e per un cast di notevole rilievo che propone momenti di drammaticità e di comicità, evidenziando su tutti l'ottimo Tuccio Musumeci (sempre spassoso con il suo umanissimo don Procopio), supportato poi dal piccolo e spigliato Davide Musumeci (il tenero Micio), da Turi Giordano ed Aldo Toscano (Peppi e Brasi) da Filippo Brazzaventre (lo spaccone Cocimo), da Ileana Rigano e Maria Grazia Sgarlato (le civitote Violanti e Genia), da Matilde Piana (la ‘za Filumena), da Debora Bernardi (la sanguigna Peppina), da Orazio Mannino (il convincente Lando u’ puparu), da Giampaolo Romania (la figura di don Nino Martoglio).
Alla coralità dello spettacolo hanno partecipato anche Berta Ceglie, Plinio Milazzo, Marco Cavallaro, Rosario Marco Amato, Andrea Galatà, Renzo Pagliaroto, Rosario Petix, Nadia Trovato, Rossana Bonafede, Ornella Brunetto, Ada Pometti, Giorgia Menicocci, Marilina Licciardello, Rita Biondi, Santo Santonocito, Gaetano Naselli.
In definitiva una riproposta di grande respiro ed alla fine molto applaudita dal pubblico.
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