La data di apertura dell'antico Teatro San Ferdinando non trova concordi tutti gli storici: Benedetto Croce la indica nel 1790, mentre Vittorio Viviani fa risalire la sua inaugurazione alla stagione invernale 1797-98. A promuovere la costruzione del Teatro fu, per Croce, il notaio Gaetano Frantone, in società con Pasquale Pianata e Giuseppe Di Giovanni, attori del San Carlino; Vittorio Viviani l’attribuisce, invece, al principe Ripa Francesconi di Columbrano; mentre Giovanni Artieri sostiene che fu costruito per volontà dei principi Ripa Franconi di Colobrano, Fiorino, Santobuono e Torchiarolo. A realizzare il progetto fu chiamato l'architetto Camillo Lionti mentre, per l'inaugurazione, fu rappresentata un'opera di Domenico Cimarosa.
Scritturato dagli impresari Bartolomeo e Golia, Federico Stella -attore napoletano popolarissimo, verso la fine dell’800, per i suoi “drammoni”- debuttò al San Ferdinando con Tenebre e amore, un dramma di Crescenzo Di Majo, rimanendo l'indiscusso padrone di questo palcoscenico per quasi quarant'anni. Dopo di lui, il San Ferdinando passò dalla sceneggiata (dove primeggiava la Compagnia Cafiero-Fumo) al cinematografo, perdendo l'antico prestigio, fino a quando fu distrutto da un bombardamento, nell'agosto 1943.
Il 25 febbraio 1948, per la somma di tre milioni, Eduardo De Filippo acquistò il suolo, cominciando i lavori di abbattimento dei ruderi e quelli di ricostruzione, che durarono fino al 22 gennaio 1954, quando presentò al suo pubblico Palummella zompa e vola, di Antonio Petito. Il San Ferdinando divenne così, da quel giorno, “il teatro di Eduardo”: uno spazio accogliente, capace di ospitare mostre, dibattiti e soprattutto di accogliere un numeroso pubblico. Oggi, il San Ferdinando è stato donato al Comune di Napoli da Luca De Filippo, ed i napoletani ne attendono la promessa riapertura.
Foto:
Eduardo con Totò
al San Ferdinando
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