ADELIA
ATTO UNICO
di
Marco Moriconi
Personaggi in ordine di apparizione e loro età
ALBERTO anziano (70)
ALBERTO giovane (30/35)
ALBERGATORE (50/55)
EMMA (30/35)
CALATAFIMI (40/45)
OPERAIO SICILIANO (50/55)
CARMEN (35/40)
GINETTO (50/55)
GUIDO giovane (30/35)
ADELIA giovane (30/35)
RISTORATORE (40/45)
ADELIA anziana (70)
GUIDO anziano (70)
ENRICO/ALBERTO giovane (30/35)
MONOLOGO 1
BUIO-MUSICA
Dal buio del palcoscenico appare la figura di Alberto anziano, che tiene tra le mani un telegramma. Entra da destra. Camminando arriva all'estremo lato del palcoscenico, illuminato da uno spot. Legge a voce alta.
ALBERTO 1 "CARO ALBERTO, CONFERMANDOTI TELEFONATA GIORNI SCORSI, TI ASPETTIAMO ALL'ARRIVO DEL TRENO. STOP. E' IMPORTANTISSIMA LA TUA PRESENZA QUI AD ASTI. STOP. ADELIA E GUIDO.
Rimane come in raccoglimento e guarda avanti a se. Fa qualche passo e commenta.
ALBERTO 1 ASTI (pausa)…GUIDO (pausa più lunga, sospira) ADELIA (sul volto una smorfia di tenerezza)…GIÀ!…QUANTI RICORDI!…ED E' ARRIVATO IL GRAN GIORNO ANCHE PER ENRICO, IL LORO UNICO E AMATISSIMO FIGLIO. HANNO INSISTITO TANTO PERCHÉ PARTECIPASSI AL SUO MATRIMONIO. NON L'HO MAI CONOSCIUTO (pensa) IN FONDO E' NATO DOPO CHE SONO TORNATO A ROMA! E ALLORA SONO…SONO QUASI TRENT'ANNI! NON VEDO GUIDO E ADELIA DA TUTTO QUESTO TEMPO?!…
OH ADELIA!…MIO LONTANO DOLCE RICORDO! (la voce e' carica di nostalgia)…IL TEMPO DUNQUE…CHI È FORTUNATO NEL VEDERE I PROPRI FIGLI CRESCERE SE NE FA UNA RAGIONE! MA CHI, COME ME, NON HA AVUTO LA GIOIA DI ESSERE PADRE…(pausa lunga) SONO SEMPRE STATO DEL PARERE CHE OGNI UOMO, OGNI ESSERE UMANO, DEBBA VIVERE LA SUA PORZIONE DI DOLORE, DI SOFFERENZA…PERCHÉ IN FONDO È QUESTO CHE LA VITA TI CHIEDE…E TE LO CHIEDE PER METTERTI ALLA PROVA, PER VEDERE SE HAI LE CAPACITÀ…LA FORZA! IN FONDO LE PICCOLE GIOIE CHE, DI QUANDO IN QUANDO CI SI PRESENTANO, BASTANO A DARCI CORAGGIO PER ANDARE AVANTI!
ECCO…AD ESEMPIO QUEST' INVITO! (mostrando il telegramma) SONO FELICISSIMO DI TORNARE DOVE IL MIO LONTANO PASSATO MI HA REGALATO TANTI BELLISSIMI MOMENTI! E TORNANDO DA LORO È COME APRIRE UNA SCATOLA PIENA DI RICORDI, DI FOTOGRAFIE, D'IMMAGINI QUASI SBIADITE! SONO ORMAI VECCHIO, GLI ANNI PERO' NON HANNO CANCELLATO QUEL PERIODO, QUEL LUNGO E INTENSO PERIODO CHE RISALE AGLI ANNI '60! SE NON RICORDO MALE ARRIVAI A TORINO NEL…NOVEMBRE DEL '64! SCESI IN UNA MODESTA PENSIONE. (sorride) LA PENSIONE "STELLA"! LA NEVE CADEVA CHE DIO LA MANDAVA!!…CHE FREDDO!
BUIO
(SCENA I)
(interno notte)
La luce si accende su Alberto giovane che arriva alla Pensione STELLA. Entra, scrollandosi la neve di dosso.
F.C. le note di una trasmissione televisiva.
ALBERTO C'è nessuno?! (si guarda intorno, lanciando un saluto) Buonasera!?…
PROPRIETARIO (arrivando con passo lento) Eccomi, eccomi…
Entra in scena il proprietario dall'aspetto piuttosto sfatto e niente affatto allegro.
ALBERTO (soffiandosi nelle mani) Brrr!!…Che freddo! Ammazza!…Ma nevica sempre così? Mancano solo gli orsi polari!!…(accenna una risata)
PROPRIETARIO (non da peso alla battuta) Scommetto che lei viene da Roma! E' vero? L'è difficile che mi sbagli!…
ALBERTO (ironico) Però!…Complimenti! Dovrebbe partecipare a "Lascia o raddoppia?" Potrei avere una stanza?…
PROPRIETARIO (autocompiacendosi) Beh!…Modestia a parte riesco a riconoscere un dialetto!…Sa!…In questa pensione ci sono finanche siciliani, pugliesi e perfino degli Abruzzi!…Ma di romani lei è il primo… e qui a Torino, non è che ce ne siano poi tanti, nèh! (sfoglia il registro) Dunque, una stanza…Si tratterrà molto?
ALBERTO (perplesso) Beh…ancora non saprei! Sa, mi hanno dato una cattedra d'italiano e…(guardando l'ambiente) Comunque questo posto mi sembra tranquillo, pulito! Sembra di stare…(sorride) di stare a casa!
Entra in scena la moglie dell'albergatore. Anche lei, come il marito, ha un'aria poco curata, pur essendo più giovane.
MOGLIE (urlando)…Io mi sono stancata di fare la tua serva!!…Hai capito bisonte? (spintonando l'uomo)…Ma per chi mi hai preso?…(si guarda le mani) Guarda! Guarda come mi si sono ridotte le unghie! Non ce la faccio più! Basta! Se non la smetti di lasciare in giro i tuoi panni sporchi…un calzino a destra, un altro a sinistra!…Sai dove le hai lasciate le mutande? Eh? (urlando, si rivolge ad Alberto) Sa dove le ha lasciate le mutande, questo bisonte?
ALBERTO (imbarazzato) Beh…non so! Sul letto?!…
MOGLIE (ridendo nervosamente) Tsè! Sul letto! Beato lei!…In bella vista sul tavolo della cucina!…
ALBERTO (imbarazzato, al pubblico) Come…sul tavolo!?
PROPRIETARIO (senza scomporsi) E allora? Le hai trovate? Lavale e non rompere le balle…che c'ho clienti!!…
MOGLIE Clienti? (ride nervosamente verso Alberto) E li chiama clienti, lui!…E io, qua, a fare da serva! (al marito) E sai che faccio adesso?…Prendo i miei bagagli e me ne vado!!…Hai capito? (gli urla nell'orecchio) Mi faccio portare via dal primo imbecille che passa!
PROPRIETARIO (calmo, la guarda) E sai quanto me ne frega, a me? (le ride in faccia)
La donna offesa si volta ed esce velocemente, mentre, Alberto ha assistito imbarazzatissimo a tutta la scena.
PROPRIETARIO (rivolto ad Alberto) Facesse come crede! Caro lei!…Le donne? Tutte uguali! Le fai una gentilezza? Sbagliato! Dai un dito a una donna e lei ti si prende tutto il braccio! Vede per esempio, mia moglie? (sogghigna, poi sottovoce) Che poi non è proprio mia moglie…Beh…faceva la vita! Si, insomma…l'ho conosciuta sul lavoro! (ride) Il suo, di lavoro! L'ho voluta bene e…l'ho tolta dal marciapiede per farci fare la vita della signora, nèh! E questa che fa?…Si lamenta! (come se niente fosse) Allora eravamo rimasti alla stanza…(porgendogliela) Questa è la chiave!
ALBERTO (ancora scioccato)…Come dice scusi?!…Ah si, la chiave!! E per…per farmi un bel bagno caldo?
PROPRIETARIO E…per il bagno dovete aspettare il vostro turno!
Così dicendo, gli indica un tipo che entra in scena urlando verso un ipotetico pensionante guardando verso le quinte: capelli impomatati tenuti in piega da una retina, baffetti alla Clarke Gable e con in mano l'occorrente per lavarsi.
CALATAFIMI E allora? Non è una buona scusa!…Bisogna rispettare i turni!!…E che minchia! Anch'io debbo correggere i compiti! E sono stanco quanto voi! Vi sentite più importante di mia, solo perché venite da Avezzano? (sbuffando) Ah, questi nordici! E…e…non mi fate annervare, perché dopo non rispondo di me stesso!!!…
Quando si accorge della presenza di Alberto, cerca di ricomporsi scusandosi. Alberto lo guarda perplesso.
CALATAFIMI Mi scusasse, ma non volevo!…Purtroppo succede che… (si calma)…Permettete?…Calogero Calatafimi!…E' questione di abitudine. Quando ci avrete fatto l'abitudine vi sembrerà normale, logico…matematico. Sa, dovete sapere che io insegnante di matematica, sono!!…(toccandosi fieramente la testa) Questa materia e' fatta di regole normali, logiche…
ALBERTO …matematiche?!…
CALATAFIMI (compiaciuto) Bravo!!… E la logica serve a far si' che un individuo, impegnato in una qualsivoglia attività, riesca a classificare, a incasellare, a individuare…
ALBERTO (sorridendo) Come fa la Pubblica Sicurezza! Individua…segnala…incasella…
CALATAFIMI (perplesso) Ma…ma perché, voi sareste forse un?…
ALBERTO Un…che?
Gli si avvicina con aria di chi crede di capire ogni cosa.
CALATAFIMI Ho capito!…Vi hanno mandato in missione! Senza la divisa, per non dare nell'occhio…Ehh!!…Ma non preoccupatevi! Sarò una tomba!!…E poi, modestamente…(torna a lisciarsi la testa)…Non potevate incontrare persona più muta di me!!…(lo rassicura stringendogli l'avambraccio con circospezione)
Alberto ha seguito il modo di fare di questo strano personaggio guardandolo sempre più perplesso.
ALBERTO (incuriosito) E perché lei dovrebbe rimanere muto?!…Senta caro signor…Calogero, ha detto?…Credo che abbia travisato!
CALATAFIMI (con sorriso sornione) Miii!!…Tranquillo potete stare!! Ve l'ho detto! Muto, sono! E' così che ognuno di VOI…dovrebbe comportarsi! Non dare nell'occhio! Eludere i discorsi! Far finta, per esempio, di non aver capito!…E' pieno di sovversivi, questo paese!
ALBERTO (rinunciando a seguire quei discorsi) …Beh!…Io andrei in camera!…Per…Per il bagno aspetterò il mio turno!…Buonanotte!
Così dicendo riprende il bagaglio che ha poggiato in terra ed esce di scena. Calatafimi si avvicina all'albergatore intento a scrivere.
CALATAFIMI Avete capito!?…Da Roma arriva!…(sfiorandosi i baffetti) Eh!…L'ho capito subito che è…(gli si avvicina e sussurra) è come "GIAMES BONDO"! L'agente segretissimo! In incognito è!…
PROPRIETARIO (lo corregge senza distrarsi dal suo da fare) Quello è un vostro collega. L'è un professore di italiano!…
CALATAFIMI (per nulla meravigliato) Ah! Astuto!…Però! Ottima copertura! (sorride) Insegnante!! (con aria da saputo) Sì, insegnante!!…(sospira) Eh, si!…L'agente segreto, avrei dovuto fare! Cosa c'è che mi manca poi?…(si guarda e sospira)
In quell'istante, rientra in scena Emma, la moglie dell'albergatore e, Calatafimi, la saluta con un inchino e un baciamano.
CALATAFIMI Signora Emma, i miei omaggi! Siete più bella che mai!
EMMA (imbarazzata) Grazie! Lei è sempre molto gentile! (rivolta al marito) Hai capito? Lui è molto gentile…lui! Ed è un vero signore…lui!
PROPRIETARIO (uscendo di scena, ride) Avevi detto che saresti andata via col primo imbecille che ti capitava! E allora? Cosa aspetti? Il secondo imbecille?!
EMMA Maleducato e cafone! (a Calatafimi) Lo deve scusare, ma è proprio un animale!
Nel frattempo, Calatafimi, è rimasto come ipnotizzato dalla donna. Non seguendo, perciò, quello che ha detto l'albergatore.
CALATAFIMI (fissandola) Animale? Chi? (realizzando) Ah!…Non date retta a colui che non crede nell'amore! Mio fiore delicatissimo! (stringendole le mani al proprio petto) Oh, signora Emma! Voi non immaginate neppure, quanto vi adori!…
EMMA (imbarazzata) Ma signor Calatafimi…
CALATAFIMI …Calogero! Calogero, chiamatemi!
EMMA E allora, diamoci del tu, mio focoso baffetto!
CALATAFIMI (con ardore) Si…si, mio piccolo fiore! (le bacia le mani con passione) Bedda! Beddissima fimmena!
Dal retro, il richiamo del marito.
PROPRIETARIO Emma! Hai finito di civettare?! C'è da sparecchiare!
EMMA (spazientita) E un attimo! (a Calatafimi) Il bisonte ha chiamato!…Buonanotte, Calogero!
Così dicendo, esce di scena, lasciando Calatafimi ad annusarsi le mani, estasiato.
CALATAFIMI Mhmm!…Profumatissime mani di fata! (aria poetica, verso la platea) Ti porterò via con un bianco destriero, verso terre lontane e misteriose! Io e te, soli, coperti solo dei nostri corpi assetati d'amore e di segreti desideri erotici!!
Esce di scena dirigendosi nel punto da dove era entrato e ripete le invettive contro l'ipotetico pensionante che occupa ancora il bagno
CALATAFIMI E allora?!…Abbiamo fatto o no con questa minchia di bagno??…(canta) A mezzanotte vaaa….la ronda del piacereee…
BUIO-MUSICA
MONOLOGO 2
Si accende nuovamente lo spot su Alberto anziano in piedi all'estrema sinistra del palco che parla al pubblico.
ALBERTO 1 MI RICORDO CHE RIMASI IN QUELLA PENSIONE PER MOLTO TEMPO. IMPARAI A CONVIVERE CON QUELLA STRANA FAUNA CHE COMPONEVA L'AMBIENTE! CON LE STRAMPALATE E CONTORTE DIGRESSIONI DI QUEL SICILIANO! NONOSTANTE GLI DIMOSTRAI CHE ERO UN VERO INSEGNANTE, RIMASE CONVINTO CHE IO FOSSI UN AGENTE SEGRETO IN MISSIONE!!
EMMA, LA MOGLIE DELL'ALBERGATORE, LA INCONTRAI TEMPO DOPO IN CIRCOSTANZE DIVERSE! (sorride) MA QUESTO, AL TEMPO!
VENNI A SAPERE CHE LA MIA CUGINA NAPOLETANA CARMEN, VIVEVA IN PIEMONTE. ABITAVA AD ASTI.
ERA EMIGRATA GIA' DA MOLTI ANNI. AVEVA SEGUITO SUO MARITO PASQUALE CHE LAVORAVA IN FIAT A TORINO. LEI L'AVEVA SEGUITO, L'AVEVA DOVUTO SEGUIRE.
LASCIAI COSI' LA PENSIONE STELLA, E UN PO' MI DISPIAQUE, ANDANDO A VIVERE A CASA LORO E COMINCIANDO, ANCH'IO LA VITA DEL PENDOLARE TRA ASTI E TORINO, PROPRIO COME PASQUALE! NON CONOSCEVO, FINO A QUEL MOMENTO COSA VOLESSE DIRE NOSTALGIA DI CASA.
BUIO
(SCENA II)
(interno giorno)
Le luci si accendono e mostrano il compartimento di un treno. Alberto è seduto con un uomo dall'aria tipicamente del sud. Sta addentando un panino. Alberto l'osserva incuriosito.
OPERAIO SICILIANO (porgendoglielo) Volesse favorire?!…
ALBERTO (sorridendo con imbarazzo) Come?…Oh, no…no, grazie!…
OPERAIO SICILIANO (dopo averlo fissato) Voi…voi non lavorate in fabbrica! Le mani…Le vostre mani non sono come le nostre!…Siete una persona di studio?
ALBERTO (meravigliato) Si! Sono un insegnante. Ho…ho molti alunni che sono venuti dal meridione seguendo i propri genitori! Come i suoi, immagino! Anche mia cugina ha seguito il marito e i loro figli sono…
OPERAIO SICILIANO (seccato, lo interrompe) Come i miei?…Io sette figli tengo e sono rimasti a Paternò insieme a mia moglie!…Non tengo "picci" (mima con la mano i soldi) per farli venire tutti quassù! Ma…ma quando arriva questo Natale…(pausa, si emoziona) Ma quando arriva Natale torno giù e li abbraccio tutti!!…(si riprende) Sono tre Natali che non li vedo! (si soffia il naso fragorosamente) E voi? Voi di dove arrivate?…
ALBERTO (allibito) Tre Natali? Tantini!…Vengo da Roma. Lavoro qua già da un po’ di tempo. Forse…anzi, sicuramente, meno di lei!…Mi imbarazza dirlo, ma…ma ho già una gran nostalgia di casa!
OPERAIO SICILIANO (commosso e arrabbiato) La nostalgia?…La nostalgia è una brutta bestia! Come la zecca! Non ti si stacca mai di dosso! E' sempre lì, giorno e notte…di tutti i giorni e di tutte le notti che il nostro Dio ci ha donato! Ma non puoi farci nulla. La casa è lontana! La tua famiglia è lontana! E a te non resta altro che lavorare e aspettare il momento che la rivedrai…E ai bambini che quando ci scrivo: "VA TUTTO BENE?…MI RACCOMANDO PICCIRIDDI!!…STATE VICINO ALLA MAMMA…" E loro mi rispondono: "TUTTI VICINO ALLA MAMMA, SIAMO! ANCHE LO ZIO CARMELO!
ALBERTO (sorridendo) Ah! È molto bello sapere che, almeno, un parente si occupi dei suoi cari così lontani!
OPERAIO (serio) Ah! Per questo non mi devo preoccupare, certo! Lo voglio ringraziare personalmente, questo zio Carmelo! (rivolto alla platea, tira fuori un coltello) Soprattutto perché in famiglia non ho nessun parente che si chiama Carmelo!!
BUIO-MUSICA
MONOLOGO 3
Si riaccende la luce su Alberto anziano fermo sull'estremo lato sinistro del palco. Commenta.
ALBERTO 1 RABBIA, DELUSIONE, NOSTALGIA! E' QUESTA MALEDETTA NOSTALGIA CHE TI PRENDE ALLA GOLA, ALLA TESTA! FINO A SOFFOCARTI…FINO A TOGLIERTI IL RESPIRO!
E QUANTE STORIE NATE O TERMINATE, GRAZIE ALL'EMIGRAZIONE! AMORI INIZIATI. AMORI FINITI. AMORI INTRECCIATI. TUTTO PER COLPA O PER FORTUNA, CHISSA', DELLA LONTANANZA E DELLA NOSTALGIA DEGLI AFFETTI PIU' CARI E DEI PAESI LASCIATI.
QUANTE NOTTI PASSATE A GIRARMI E A RIGIRARMI NEL LETTO, PENSANDO ALLA MIA LONTANA CITTA' E AL MIO CARISSIMO AMICO ROMOLO. PENSAVO A CIO' CHE AVEVO DOVUTO ABBANDONARE PER POTER LAVORARE E VIVERE.
MI MANCAVANO LE NOTTI ROMANE! LE ORE PASSATE A FARE I BAGNI AL FIUME O AL MARE, AD OSTIA! VOLEVO TORNARE TRA LA MIA GENTE. VOLEVO RIASSAPORARE LA MIA CARA E VECCHIA ROMA. DECISI CHE NON DOVEVO PERDERE TEMPO: INVIAI A ROMA, INFATTI, LA RICHIESTA DI TRASFERIMENTO. POI, UN GIORNO, LA MIA VITA COMINCIO' A PRENDERE UN VERSO CHE NON MI ASPETTAVO E, PROPRIO QUEL GIORNO, TORNANDO A CASA, CONOBBI GINETTO. NON ERA LA PRIMA VOLTA CHE LO VEDEVO A CASA DI MIA CUGINA.
BUIO
(SCENA III)
(interno giorno)
Le luci si accendono illuminando Carmen e Ginetto che sorridendo sorseggiano un caffè.
GINETTO E lei non gli ha detto nulla fino a che, lontani dal mio banco, ha rifilato uno di quei calcioni nel culo del marito!!…(ride) Oh, basta là!!…Ancora sto ridendo!
CARMEN (sorride)…A me piace stare in mezzo alla gente! Vedere quello che succede intorno a me! Ma…ma a Pasquale no!…(si passa una mano tra i capelli sospirando)…A Pasquale non ci piace niente!…
GINETTO (la guarda con dolcezza) Che intendi dire?…Non le piaci neanche te?…(si alza e le si avvicina) Non ti buttare giù…sei…sei ancora una bella donna…(l'accarezza dolcemente) A me…a me piaci molto!!…
CARMEN (è imbarazzata) Ma dai!…Che fai?…Ma come puoi dire che ti piaccio?!…(si guarda addosso e sospira) Ehh!…Oggi no!…Ma tu mi dovevi vedere tanti anni fa, quando pesavo cinquanta chili!!…Allora si, che ero 'nu babbà!!…(sorride tristemente)
GINETTO Ma che dici!?…Non pensare di non piacere più! (sospira) L'avessi io la possibilità di avere vicino una donna come te!!…
CARMEN Ma con tua moglie non…non va bene?! Non siete innamorati? Almeno voi?!
GINETTO (sorride) Innamorati?…Noi?…Si, forse una volta! Tanti anni fa…Poi la vita cambia…ci cambia. Arrivano i figli, i problemi e allora è facile perdere di vista la persona che hai accanto! E se quella persona non ti aiuta…allora ti fermi e pensi se è giusto sforzarsi.
CARMEN (interrompendolo) Sforzarsi?…Sforzarsi a fare cosa? Ad amare? Sforzarsi ad amare?!…
GINETTO (sorride rassegnato) Ad amare?…Noo! Ti sforzi ad accettare il fatto che amare non è sempre possibile!…Vedi, ci sono molte persone, uomini e donne, che vedono il matrimonio come punto di arrivo. E ci sono uomini e donne che vedono il matrimonio come punto di partenza. Noi due, per esempio, abbiamo sposato le persone sbagliate!…Noi due siamo…siamo al punto di partenza! (sorride)
CARMEN E' vero!…Ma i figli…Sai quante volte ho pensato di andarmene? E poi che fine avrebbero fatto i figli miei?…Tanto a Pasquale gli sarebbe passata subito! Sono sicura…
In quell'istante si sente la porta d'ingresso che si apre. I due si risiedono compostamente. Entra in scena Alberto.
ALBERTO (seccato dalla presenza di Ginetto) Buongiorno ! Disturbo forse?!…
CARMEN Ma che dici! (sorride) Dai!…Vieni Alberto, entra…Ti…ti presento un mio vecchio amico, un caro vecchio amico!…
Ginetto tende cordialmente la mano ad Alberto, e questi la stringe malvolentieri, non nascondendo il disappunto nel trovare quell'uomo in casa di sua cugina.
GINETTO (cordiale) Piacere! Luigi…ma, ma gli "amis" mi chiamano Ginetto!…Ci siamo già incrociati più di una volta, ma…ma sempre di corsa…(imbarazzato si rivolge a Carmen)…Beh!…Visto che Pasquale non c'è!!…
ALBERTO Già!…Peccato che Pasquale non sia dei nostri in questo momento!!…(sarcastico)…Se lei però passa la mattina è molto difficile che riesca a trovare Pasquale… Perché la mattina Pasquale è in fabbrica!!…Carmen, permetti una parola?…
Carmen e Alberto si appartano per discutere.
ALBERTO (cercando di non farsi sentire)…Carmen!…(indicando Ginetto) Vorrei parlarti…parlarti riguardo una situazione…
GINETTO (imbarazzato)…Ehm!…Non per intromettermi nel vostro discorso, ma non vorrei, Carmen, che tuo cugino fraintendesse la mia presenza! A volte ci si può ingannare, Alberto!…Comunque credo sia meglio che vada via e che torni un altro giorno!!…Stai pure comoda, tanto conosco la strada! Beh, arrivederci!!…Ciao Carmen.
Ginetto esce velocemente.
CARMEN (scusandosi)…Ginetto!!…Aspetta un momento!…Ginetto!! (rivolgendosi ad Alberto) E' solo un amico! Non pensare a…a chissà cosa!…
ALBERTO (con tono di rimprovero)…Ma dai!…Carmen! Piantala… Non sono nato ieri!! Scusa, ma anche se sei più grande di me…devo rimproverarti! Ho il dovere, di farlo! Certe cose, si…si capiscono al volo! (è nervoso)…Ma tu guarda se…E io che ti facevo una donna…Una donna di…di casa, devota alla famiglia! Al marito! Ai figli!…Ai tuoi quattri figli!!!…Carmen!…(alza il tono) Ai tuoi quattro figli!
CARMEN (lo interrompe alzando la voce) …Uheee!!!…Uheee!!!…Ma che ti sei messo per la testa?!…Ma tu che ne sai?!…Come…come ti permetti di giudicare senza sapere!!…(imitando il suo modo di fare) "…NON SONO NATO IERI!…" Tu che capisci? Parli, parli, parli…(si accorge di aver alzato la voce)…Non è niente di quello che tu possa immaginare!…Non è facile spiegare! Se non ci passi…non è facile capire!… La vita non ti regala niente! Solo sacrifici, dolore e man mano che vai avanti scopri che gli anni sono passati e non hai avuto neanche un po’ di tempo da dedicare a te stessa…a viverti il presente!
Mi sono sposata a Pasquale ed ero giovane…E' nato Vincenzino ed ero giovane…E' nato Raffaele ed ero giovane…E' nata Margherita ed ero…
ALBERTO (la interrompe)…Ed eri giovane!…Va beh! Ho capito che eri giovane, ma che c'entra?…
CARMEN (sorride amaro) Eh!…Ti pare facile?!…(lo guarda fisso) Di un po’!…Ma tu?…Lo hai visto bene tu, a Pasquale?…
ALBERTO (perplesso)…Scusa, ma che vuoi dirmi con questo?!…
CARMEN Sarà pure lavoratore, un buon padre, anche se purtroppo con i figli ci sta poco ma…Ma l'hai visto pure tu, no?!…A tavola non parla, è sempre stanco e poi si lamenta sempre! Mai una carezza (la voce si fa triste) …Mai una parola in più di: "…CARME' QUANTO SEI BONA!…" oppure "…CARME'! FATTE TUCCA'…" o anche "…CARME' TENGO FAME, MANNAGGIA 'O DEMONIO!"
Non s'è mai accorto di me se non perché gli lavo, gli stiro o…o lo faccio…sfogare! Ci siamo capiti, no?!…
ALBERTO (imbarazzato) Beh!…Si, è vero. Ho notato che non è poi tanto loquace, ma in fondo ti vuole…ti vuole bene e poi…E poi ci hai fatto quattro figli!!…Cazzo!!…
CARMEN (sorridendo tristemente)…E sarebbero stati pure cinque, se non avessi…Si, insomma! Se io non…Dai, non mi far parlare!…
ALBERTO (scandalizzato)…Come? Come? Come?…Vuoi dire che tu…Che tu hai…che tu hai…
CARMEN (sorride ironica) Ehh…Si, che tu hai…che loro hanno!…Albè!! Si, ho dovuto disfarmene!
ALBERTO (cerca una ragione) E Ginetto? Non mi verrai mica a dire che…c'entra questo Ginetto, in tutta questa storia?!! E'…E' assurdo! E' tutto assurdo!…
CARMEN (la voce è triste) E dalle!!…Lo capisci o no che Ginetto è solo un amico? Un buon amico e basta?! (la voce si fa tenera) Vende pentole e…cose del genere. Passa ogni tanto a prendersi il caffè…"IL CAFFE' PIU' BUONO CHE HO MAI PRESO…" dice ! Parliamo di un po’ di tutto! E poi ridiamo. Mi racconta delle sue esperienze con i clienti più strampalati!…Vedi Alberto, quando c'è lui, mi sento meglio e la giornata scorre meglio…
ALBERTO (temendo la risposta) E…E ci hai…ci hai fatto l'amore??…
CARMEN (sospirando) Ehh!!…Sapevo che non avresti capito!…Con lui provo sensazioni che credevo neanche esistessero! Mi fa piacere ascoltarlo! Mi piace ridere delle sue barzellette! E poi…poi sa ascoltare! Capisci?…Posso parlare, perché qualcuno può ascoltarmi!
ALBERTO (rigido) Scusami Carmen, ma non riesco proprio a comprendere come possa essere per te, normale, tutto questo!…Ricordati che hai sposato un uomo e che ci hai fatto dei figli! Ricordati, quattro figli!
CARMEN Si, forse sto sbagliando…ma in fondo non faccio niente di male. E non ho intenzione di ferire o tradire nessuno! Ginetto è semplicemente un essere umano, una persona che ha bisogno di parlare e voglia di ascoltare…magari davanti ad una buona tazza di caffè napoletano!
BUIO-MUSICA
MONOLOGO 4
Le luci si riaccendono su Alberto anziano.
ALBERTO 1 IL TEMPO INSEGNA MOLTE COSE! PRIMA FRA TUTTE IL NON DOVER MAI GIUDICARE (pausa, passeggia) RIUSCII A CAPIRE QUELLO CHE MIA CUGINA INTENDEVA DIRE, SOLO MOLTO TEMPO DOPO.
SI POSSONO PROGRAMMARE TANTE COSE, MA…(sorride) MA NON SEMPRE! QUESTO S'IMPARA CON L'ESPERIENZA.
INFATTI, OGNUNO DI NOI, E' PREDESTINATO A FARE QUALCOSA NELLA PROPRIA VITA.
DAL DONATORE DI ORGANI, ALL'ONOREVOLE; DAL PRETE, AL…PUTTANIERE (sorride) DAL LADRO, ALL'EREMITA. INSOMMA, NON POSSIAMO MAI SAPERE CIO' CHE LA VITA PUO' RISERVARCI.
E QUESTO, IN FONDO, E' UNO STIMOLO! ANZI, E', LO STIMOLO, CHE CI FA MUOVERE, CHE CI INVOGLIA AD ANDARE AVANTI E A CHIEDERCI SEMPRE: "COSA SUCCEDE SE?…"
INFATTI IL DESTINO…IL MIO, DESTINO, ERA AD ATTENDERMI! UNA SERA DECISI DI ANDARE A TORINO E SUL TRENO CONOBBI GUIDO.
BUIO
(SCENA IV)
(interno notte)
Le luci si accendono su Alberto e Guido seduti in treno, l'uno di fronte all'altro.
GUIDO E così, quando ho capito che non avevo altra scelta…Beh, mi sono arreso ed eccomi qua in viaggio verso la mostra di questo…(guarda meglio gli appunti che ha per le mani)…di questo Gasparotti. Dicono che sia una promessa dell'astrattismo!…Sono sicuro, Alberto, che sarà una serata noiosa da morire!…
ALBERTO Noo!! Non la vedrei così negativa!…Credo molto nel destino. Non che io sia un fatalista, sia chiaro, ma a volte ci preoccupiamo troppo di quello che può accadere…SE! In fondo, noi non riusciamo a controllare nulla della nostra vita, se non poche cose…Ti faccio un banale esempio: noi. Si, noi due!…Era destino che noi due, oggi, ci conoscessimo!…Perché?!…Non lo so! Non lo sappiamo!…(riflette e sospira) E forse non lo sapremo mai! Ripeto, caro amico, non mi sento affatto fatalista, ma…ma sono sicuro che il nostro incontro sia parte integrante, a noi sconosciuta, di un grande…di un grande disegno! Anzi, per rimanere in tema...di un enorme dipinto!! (ridono tutti e due)
GUIDO E' vero!…Sono uscito di casa pensando a chissà quale noia sarei andato incontro…E invece eccomi qua a ridere e a scherzare con una persona che fino a un'ora fa non conoscevo affatto! (sorride) Sai, il fatto è, che lavorando come cronista ad un quotidiano provinciale, non capita spesso di scrivere articoli su fatti o accadimenti importanti. Il mio sogno è di poter scrivere un articolo su un fatto di cronaca rilevante. Ricordo, ad esempio, il giallo che fece scalpore qualche anno fa a Roma…
ALBERTO Quale?
GUIDO Il caso Montesi! Ricordi?…Nel ’53 se non ricordo male!
ALBERTO Perbacco! Certo che lo ricordo! (pensa) Wilma Montesi…povera ragazza! Triste davvero, il suo destino! E' stato un fatto che ha coinvolto parecchie persone importanti! Il governo vacillò…
GUIDO Ecco! Su quell'avvenimento, avrei scritto fiumi di parole. Avrei indagato, scavato, ricercato…
ALBERTO Non vorrei scoraggiarti, ma molti cronisti passano seri guai, quando cercano di andare in fondo ai fatti! Forse è meglio la vita di provincia! E poi, lavorando per un piccolo giornale, non è detto che non puoi essere un grande cronista! Ci si affanna spesso a cercare di fare mille cose senza magari viverne, a pieno, almeno una! (pausa) Conosco (sorride)…Conosco una persona che afferma che bisogna avere la consapevolezza di assaporare il presente, con la passione, la rabbia, l'intensità!…E sono, in fondo, il sale della vita. L'unica che abbiamo!…Forse c'è un fondo di verità in queste parole!!…Credo proprio che abbia ragione!
GUIDO (sorride) E' vero! Mi par di sentire mia moglie!…Quando conversiamo, mi trovo spesso a non saper cosa rispondere…Abbiamo modi di vedere la vita, a volte divergenti…totalmente divergenti. Adelia…Adelia è mia moglie, appunto, è una persona straordinaria, di una sensibilità estrema che, per chi non la conosce, può sembrare suscettibile…Le piace dipingere. E' un ottimo "pennello" (sorride)…e i suoi quadri sono l'essenza della sensibilità!…
ALBERTO E' incantevole!…Il tuo cuore mi sta descrivendo una donna incantevole! (sorride) Allora presto avremo una nuova galleria di dipinti da ammirare!?…
GUIDO Oh, no!…Per Adelia è, e deve rimanere, secondo lei, solo un passatempo, perché…
ALBERTO (sovrapponendosi)…altrimenti svanirebbe quell'estro che la fa sentire viva!!…
GUIDO (felicemente meravigliato) Esatto!!…Sembrano davvero parole sue!…Diavolo d'un romano!! (sorride)…Comincio a dubitare che questo incontro sia tutt'altro che casuale!!…Credo che il "tuo"…destino, sia il più simpatico che abbia mai conosciuto!
Ridono insieme.
GUIDO Comunque vada, stasera, ho capito una cosa! Mai rinunciare a scoprire cosa si nasconde dietro!
ALBERTO (incuriosito) Dietro…a cosa?!
GUIDO (sorride) Beh…dietro a tutto! Dietro ad un sorriso. Dietro ad un foglio. Dietro ad una persona…Insomma, dietro!
ALBERTO (riflette) Questa tua riflessione, mi fa tornare alla mente un ragazzo, un giovane portalettere che ho conosciuto una volta! Ci si incontrava spesso a pranzo e mi parlava dei suoi progetti e delle sue paure. (voce triste) E anche lui, come te, diceva di voler vedere cosa l'aspettava il giorno dopo.
GUIDO (serio) Perché, ne parli al passato?
ALBERTO (sguardo fisso) Perché la maledetta nebbia, una mattina, l'ha nascosto alla vista di un automobilista che lo ha investito, mentre consegnava la posta in sella alla sua bicicletta.
GUIDO (sospirando) Beh! Bando a tutto! Cerchiamo di pensare a come sarà questa (agitando il depliant) galleria d'arte! Andiamo a vedere cosa c'è…dietro!
Ridono insieme.
BUIO-MUSICA
MONOLOGO 5
Le luci si accendono su Alberto anziano.
ALBERTO 1 L'AMICIZIA CON GUIDO SI FACEVA, DI GIORNO IN GIORNO, PIU' SOLIDA E, COME GIA' AVEVO ACCENNATO, LA MIA VITA CAMBIO' BRUSCAMENTE DIREZIONE QUANDO CONOBBI SUA MOGLIE ADELIA!
NON SO CHI E PERCHE', SE IL DESTINO, O CHI PER ESSO, MI FECERO INNAMORARE DI QUESTA DONNA! TANTO ESILE, NELLA SUA FIGURA, QUANTO FORTE NEL SUO CARATTERE!
FU AMORE A PRIMA VISTA!…ACCADDE UNA BELLA GIORNATA DI PRIMAVERA. ERAVAMO TUTTI E TRE IN GITA PER LE COLLINE DEL MONFERRATO. CI FERMAMMO A PRANZO IN UNA PICCOLA LOCANDA, "LA DOGANA". IL SUO PROPRIETARIO ERA UN GIGANTE BUONO. IL SUO ASPETTO INCUTEVA TIMORE, MA IL SUO CARATTERE, SI DIMOSTRO', POI, SQUISITO. SOPRATTUTTO PERCHE', COL TEMPO, S'INSTAURO' UNA CERTA AMICIZIA TRA NOI. INFATTI, QUESTA LOCANDA, IN SEGUITO, DIVENNE IL LUOGO DEI NOSTRI INCONTRI GALEOTTI.
BUIO
SCENA V
(interno giorno)
Le luci si accendono illuminando l'interno della trattoria. Entrano in scena, ridendo, Adelia Guido e Alberto.
ADELIA Ma dai!…Non è possibile! E lui?…Lui non ha detto nulla?!…Non ha avuto nessuna reazione?…
ALBERTO Oh, si!…Ha risposto…balbettando: "…MA…MA QUELLA E'…E' MI…MI…MIA…MIA MOGLIE!!…"
E giù a ridere tutti e tre. Si siedono a tavola e arriva il ristoratore, ma sono troppo impegnati a ridere che non si accorgono della sua presenza.
RISTORATORE (contagiato da quell'allegria) Buongiorno!…
Attende che i tre si accorgano di lui e poi saluta di nuovo.
RISTORATORE (tossisce per farsi notare) Buongiorno! Gradirebbero assaggiare una buona "bagna cauda" che ha preparato mia moglie?!…
Nel sentire la parola MOGLIE tutti e tre si calmano di colpo e poi, guardandolo, scoppiano in una risata più fragorosa.
Poi Guido, con le lacrime di risa negli occhi, riesce a rispondergli.
GUIDO (calmando la risata) Oh!…Ci deve scusare, sa!…Ma si rideva di una storia molto divertente e allora…(si fa serio) Ehm!…Dunque, diceva?!…
RISTORATORE (con aria spazientita)…Bagna cauda!…Va bene la bagna cauda?…(urla verso la cucina) Tre porzioni di bagna cauda!
ALBERTO (meravigliato) La bajacosa?
ADELIA (sorridendo) Noo!…Bagna cauda!…E' un tipico piatto piemontese, e il Barbera è il vino più adatto a smaltirne gli aromi…diciamo poco digeribili!…
GUIDO Perfetta! Potremmo, piuttosto, annaffiarla con del buon barbera? Ne avete?…
RISTORATORE (come colpito nell'orgoglio)…Non vorrà mica scherzare?!… Ho un barbera che l'è la fine del mondo!…La bagna cauda l'andrà giù che l'è un plasir!!…(urla nuovamente) Una bottiglia di barbera!
I tre, assistito al metodo di passaggio delle ordinazioni, piuttosto singolare, si guardano perplessi. Il ristoratore, sorridendo li rassicura.
RISTORATORE Non crediate che sia pazzo! Lo faccio, per allenarmi! Recito nel gruppo parrocchiale! E allora ho bisogno di tirare fuori la voce…e ogni tanto, per la memoria, cito frasi o aforismi!
Mentre il ristoratore, va in cucina recitando un passo dell'Odissea, Adelia spiega tutto ad Alberto.
RISTORATORE (voce impostata) Narrami, o Musa, dell'eroe multiforme, che tanto vagò, dopo che distrusse la rocca sacra di Troia…
GUIDO (compiaciuto) Addirittura l'Odissea! (improvvisamente guarda l'orologio) Oh! Chiedo scusa, ma devo telefonare al mio giornale! Me ne sono completamente dimenticato!
Guido si allontana e i due, soli, sembrano imbarazzati. Alberto rompe gli indugi.
ALBERTO E…e tu?…Tu cosa fai di bello?…Si, insomma, lavori oppure…cosa?…Mi ha detto Guido che sei una pittrice in gamba!
ADELIA Beh! Guido come al solito mi mette su un piedistallo!…Esagera sempre! Mi diverto con i pennelli. Amo molto l'impressionismo…Monet, Renoir, Manet. Però, non è il mio lavoro!
ALBERTO (indicandole le mani) Per essere una pittrice, hai delle mani bellissime!…
ADELIA (felicemente meravigliata) Le mie mani…cosa?…(le guarda)
ALBERTO (imbarazzato) Beh…si, mi…mi piacciono molto! (sorride) Sicuramente te lo avranno detto chissà quante volte!…
ADELIA (imbarazzata) Oh!…No, non me lo hanno mai detto! Cioè, si! Piacciono molto anche a Guido!…E' lui che me lo dice!
ALBERTO Lo sai che le mani hanno un'importanza fondamentale per la nostra esistenza?…Come…come la bocca…(alzandosi lievemente dalla sedia le si avvicina) Eh, si!! Come la bocca!…Come la tua bocca!…
Rientra in quel momento Guido. I due si ricompongono.
GUIDO Fatto!…Mi sono tolto una rogna!…(sedendosi) Cos'è 'sta storia della bocca?…Ditemi, ditemi!
ADELIA (imbarazzata) Come? Ah, si…Alberto mi…mi stava dicendo…
ALBERTO (intervenendo) Dei salti in bocca! A Roma c'è un piatto tipico, chiamato "salti in bocca alla romana"!
Il ristoratore arriva con il vino e i bicchieri, recitando.
RISTORATORE (impostando la voce e guardando nel vuoto) Presso al boccale, molti saranno tuoi fidi amici, ma negli eventi tristi, ne troverai ben pochi!
Si riallontana fischiettando, sotto lo sguardo esterrefatto dei tre.
GUIDO (sorride) Perbacco! Non mi rimane difficile credere nella bontà dei salti in bocca, ma…ma ora gustiamoci (indicando le pietanze) tutto questo ben di Dio!…
Rientra il ristoratore, con la bagna cauda. In religioso silenzio, i tre l'ascoltano.
RISTORATORE (posa plastica) Ma lasciate che io ceni, anche se afflitto! Niente è più cane del ventre odioso, che costringe per forza a ricordarsi di lui, anche chi è molto oppresso e ha strazio nell'anima!
Applaudono. Il ristoratore fa l'inchino e torna in cucina.
GUIDO Se non sbaglio è dall'Odissea!
ALBERTO Si, esatto! Settimo libro, per l'esattezza!
ADELIA E' meglio non farla aspettare, altrimenti si raffredda!!
ALBERTO (sorpreso) Si raffredda, cosa?!
GUIDO Oh, santo Dio! La bagna cauda! Che altro?!…(ridendo) Diavolo d'un romano!!…La bagna cauda!!…
Alla risata di Guido si aggiungono quella di Adelia e Alberto.
BUIO-MUSICA
MONOLOGO 6
Le luci si riaccendono su Alberto anziano che torna a raccontare.
ALBERTO 1 QUANTI ANNI SONO ORMAI TRASCORSI! MA RICORDO QUEI GIORNI VISSUTI INTENSAMENTE. (pensa e sorride) TRA QUELLE COLLINE DEL MONFERRATO, MI SEMBRAVA DI VIVERE I RACCONTI DI PAVESE! E QUEL RISTORATORE!…ERA UNA PERSONA VERAMENTE FUORI DEL COMUNE, CON QUEL SUO MODO DI SERVIRE I CLIENTI, TRA AFORISMI E BRANI DI OPERE LETTERARIE!
MA PIU' CHE LA MAGIA DI QUEI POSTI, ERA LEI, ADELIA, A DIVORARE I MIEI PENSIERI E A FARMI SCOPPIARE IL CUORE IN GOLA! E…SI, CREDO PROPRIO CHE IL NOSTRO, FU UN AMORE DI QUELLI CON LA "A" MAIUSCOLA!
BUIO
SCENA VI
(interno giorno)
Le luci si accendono su Adelia e Alberto seduti al tavolo della locanda "La dogana". Sono seduti l'uno di fronte all'altra e lui sembra rapito dalla bellezza della donna.
ALBERTO Adelia, io…io non ce la faccio più! Ogni giorno che passa è un tormento! Ho il cuore pieno di te perchè ti amo da morire e poi c'è…c'è Guido! Siamo amici…Non mi va che improvvisamente scoprisse tutto! (perentorio) Adelia!…Dobbiamo decidere se essere felici oppure onesti!…
ADELIA (placandolo) Un momento, un momento! Aspetta. Felici…onesti…Fammi capire! Decidere, cioè se lasciarci e tornare, così, alla realtà, oppure…continuare a nasconderci per rimanere felici?…E' così? (sospira) Oh, Alberto…Io…io non lo so! Non so più niente!…Aiutami!...
Mentre Adelia dice queste cose Alberto si avvicina alle sue labbra baciandola e lei non si ritrae. Ma proprio sul più bello arriva al loro tavolo il ristoratore che, imbarazzato interrompe le effusioni dei due.
RISTORATORE Ehm!…I signori vogliono ordinare?!...
Entrambi si ricompongono in tutta fretta. Sono imbarazzatissimi. Il ristoratore si sofferma a guardarli meglio, ricordando di averli già visti prima.
RISTORATORE (sorridendo) Ah, buongiorno e bentornati! Diceva Socrate: Gli uomini malvagi vivono per poter mangiare e bere; i buoni mangiano e bevono per vivere! (si auto compiace) Beh! Eccomi di nuovo a vostra disposizione…(accennando un inchino) come il servitor di due padroni! (sorride, facendo un saltello all'Arlecchino)
Alberto e Adelia, imbarazzati, non sanno cosa rispondere. Il ristoratore, allora insiste.
RISTORATORE (teme di aver confuso) Scusate, ma voi non siete già venuti…
I due si guardano e lui con eloquenti gesti fa capire ad Adelia di negare .
ALBERTO (è nel pallone) Come?…No!…Noi, proprio non!! (sorride) Ehm…Dunque io prendo…cioè lei prende…Cosa prendi cara?…
Il ristoratore capisce subito, la loro presenza galeotta, con un sorriso sornione.
ADELIA Io?…Oh, si certo!!…(mal celando l'imbarazzo) Una…una bella fetta di torta!
ALBERTO e RISTORATORE (sorpresi) Una fetta di torta??!…
ADELIA (perplessa) Cosa c'è?…E' forse finita?!…
Alberto comincia a strizzare l'occhio alla donna per farle capire di assecondarlo.
ALBERTO Ma…Carla!…Carla, che spiritosa! (sorride guardando il ristoratore)…Dobbiamo ancora cominciare…Carla!!! E tu sei già al dolce…Carla?!
Adelia strizza a sua volta l'occhio ad Alberto per fargli capire che ha capito.
ADELIA Come?…Oh, si…ehm!…Si, si…Giulio!! Che sbadata!!!…
(sorride guardando il ristoratore) Sa, a volte uno pensa una cosa quando ne vuole un'altra e allora…
RISTORATORE (taglia corto) Ho capito! Amare e, insieme conservare il senno, è concesso solo a Giove!
Il ristoratore si allontana e i due riprendono a baciarsi più di prima, ma il ristoratore torna sui suoi passi.
RISTORATORE (con carta e penna) E…da bere, cosa gradiscono?!
Rapidamente i due si ricompongono.
ALBERTO (con aria confusa) Come?…Ah, si!…Mezza foglietta di Frascati!!…Fresco, mi raccomando!!
ADELIA e RISTORATORE (sorpresi) Un Frascati?…
ALBERTO (realizza) Oh!…Che sciocco!…Scusate, ma a volte uno pensa una cosa quando…
RISTORATORE (taglia corto) Va beh! Lasciamo stare…faccio io! (sospira) Amiamo essere innamorati, questa è la verità!
Il ristoratore si allontana e i due si riabbracciano.
ALBERTO Io non ce la faccio più! Sento di amarti come non mai! Mi…mi hai cambiato la vita, capisci? Mi sento, però, un vigliacco con Guido! Ma non posso farci niente! Ciò che provo per te è…è qualcosa che non ho mai provato…
ADELIA Ti sento, non credere di no!…Anch'io ti amo, ma non posso allontanarmi da mio marito!…Non posso lasciarlo! Lo so cosa stai pensando…ma non ce la farei mai a dirgli che non lo amo più!! Non…non lo meriterebbe!
ALBERTO Ma perché?!…Perché?!…Spiegamelo, una buona volta. Ti prego!…Io ti amo! E anche tu, lo sento!
ADELIA Hai ragione, Alberto! Vorrei spiegarti, ma non è facile…Vedi, il fatto è che Guido…
Proprio in quell'istante entra una coppia: Emma e Calatafimi. Si accomodano in un tavolo accanto a loro.
Alberto cerca di non farsi vedere chinandosi sotto il tavolo, sotto lo sguardo meravigliato di Adelia. Intanto Calatafimi osserva curioso Alberto e con sorriso sornione si alza dal suo tavolo e gli si avvicina.
ALBERTO Ci mancava pure questo!…Amore, fai finta di niente!…
ADELIA (non comprende) Ma che succede?!…Cosa stai facendo sotto il tavolo?…
CALATAFIMI E' quello che piacerebbe sapere anche a me!…Ma guarda chi si rivede! (ironico, al pubblico) Il professore! (sogghigna lisciandosi i baffi) E come va? Eh? Professore?…
ALBERTO (si arrende e lo saluta) Ohilà! Caro Calatafimi!! (rialzandosi) E come mai da queste parti?!…Qual buon vento?…
Alberto fa segno ad Adelia di non dar peso a quell'uomo, ma lei fraintende.
ADELIA Ah! E' un tuo amico…Giulio? (strizzando l'occhio ad Alberto)
CALATAFIMI (sorride sornione) Ah!…Ora, Giulio vi chiamate?! Incredibile!! L'ho sempre detto che un buon agente per rimanere tale deve apparire normale, quando poi normale non è, perché la normalità è alla base di ogni processo logico e quindi?…
ALBERTO (rassegnato) …E quindi…già!
CALATAFIMI …e quindi matematico, no?…(guardando Adelia) E immagino che la signora è un altro segretissimo agente!…(si china parlandogli all'orecchio) Un'agente fimmena!….Una MATALARI!!…
ADELIA Ma cosa?…
ALBERTO No, non farci caso!…E' troppo lungo da spiegare…(rivolgendosi poi a Calatafimi)…Beh, allora…buon pranzo!
CALATAFIMI (con fare discreto) Se permettete caro…Giulio, vorrei presentarvi una creatura stupendissima…un angelo di donna!!…Ma forse ve la ricorderete!?…A Torino! Pensione Stella?!
Nel frattempo Emma è intenta a specchiarsi nelle posate che sono in tavola.
CALATAFIMI (voltandosi a chiamarla) Angelo adoratissimo!…Ti ricordi di questo nostro amico? Vieni a salutarlo!…
ALBERTO (meravigliato) Emma?! Che sorpresa! Ma voi non…E la pensione Stella?
EMMA (ad alta voce)…Ma guarda, "er professore"!!…(gli si avvicina e lo bacia su una guancia)…Come sto? (si gira su se stessa)…Ho mandato al diavolo quel bisonte e mi sono fatta rapire da questo "baffetto" tutto pepe (accarezzando Calatafimi)…Non dovrei dirlo, ma è una furia!!…Non so se mi spiego!
CALATAFIMI (sorridendo compiaciuto) Beh!…Non scendiamo nei particolari!…Tra uomini ci si capisce!!…Torna pure a sederti, arrivo subito, angelo adoratissimo! (accompagnandola con un compiaciuto sguardo)
Emma torna sedersi e riprende a specchiarsi nella lama del coltello.
In quel momento, rientra il ristoratore, con le pietanze per Adelia e Alberto.
RISTORATORE Prego!…
Calatafimi, in piedi davanti al loro tavolo, ordina a sua volta.
CALATAFIMI (odorando con gusto i piatti) Mii…che profumo! Quasi, quasi anch'io. Cameriere, quello che avete portato a questo grand'uomo…
RISTORATORE (risentito, recita) Per il cameriere non esiste un grand'uomo, perché il cameriere ha un'idea sua, della grandezza!
Il ristoratore, se ne va, lasciando di sasso, Calatafimi.
CALATAFIMI Miii!…
ALBERTO (ridendo) Badi a come parla! Quel gigante ha una parola giusta per ogni evenienza! Adesso ha citato…Guerra e pace! Comunque, torniamo a noi! Sono felice che la signorina Emma abbia preso la decisione di lasciare quell'albergatore! In fondo lo promise in mia presenza, che sarebbe scappata col primo imbe…(si corregge) …be…beh…beh! Insomma, con il primo cavaliere dal bianco destriero!
CALATAFIMI Miii!…Che Fimmena! Caro…(sorride guardandola) Caro Giulio!! Allora siete nuovamente in missione?…Miii!…Deve essere emozionante! E chi state seguendo ora?…Anarchici? Come ricorderete, vi dissi che una tomba sono!…Raccontatemi i particolari!…Sono tutto orecchi!
Così dicendo si siede al tavolo di Adelia e Alberto.
BUIO-MUSICA
MONOLOGO 7
Le luci si riaccendono su Alberto anziano.
ALBERTO 1 I NOSTRI INCONTRI SI FECERO SEMPRE PIU' FREQUENTI. OGNI OCCASIONE ERA BUONA PER POTERCI VEDERE. L'AMICIZIA CON GUIDO SI CONSOLIDAVA SEMPRE PIU' ED IO MI TROVAVO TRA L'INCUDINE E IL MARTELLO. DA UNA PARTE ADELIA, L'AMORE E DALL'ALTRA L'AMICIZIA TRADITA: GUIDO.
NON GIUDICATEMI, VI PREGO…MI SENTIVO UN MESCHINO, UN VILE, PENSANDO AL MIO AMICO CHE CON FIDUCIA MI AVEVA PRESENTATO SUA MOGLIE, LA DONNA CHE AVEVA CAMBIATO LA MIA VITA, IL MIO MODO DI ESSERE…E SOFFRIVA ANCHE ADELIA. ERA COMBATTUTA! VERSO IL MARITO, NUTRIVA INFATTI, UN FORTE SENTIMENTO E…AD ESSERE SINCERO NON SONO MAI RIUSCITO A CAPIRE COSA LA LEGASSE A LUI! QUANDO GLIELO CHIEDEVO, ERA SEMPRE SFUGGENTE!
E PROVAI ANCH'IO, AD ESSERE SFUGGENTE CON MIA CUGINA CARMEN, QUANDO SCOPRI' LA MIA RELAZIONE, MA…SENZA SUCCESSO! MI CONOSCEVA FIN TROPPO BENE!!…
BUIO
SCENA VII
(interno giorno)
Le luci si accendono su Alberto e Carmen seduti in casa a prendere un caffè.
ALBERTO Finisco il caffè e poi scappo. Devo andare in libreria prima che chiuda…
CARMEN Albè!…Quanti anni sono che ci conosciamo?!…
ALBERTO (sorride) Beh…sono tanti!…Perché?…
CARMEN Ti ricordi quando eravamo adolescenti e ti eri innamorato di me?…(sorride) E volevi sposarmi? Quanti anni sono passati?…Tanti, ma tanti!! Però ti conosco bene e scommetto che mi stai nascondendo qualcosa!…E' o vero o non è o vero?!…(lo guarda) Eh?…
ALBERTO (cerca di eludere il discorso) Beh…Io…io non capisco!…Che vuoi dire con questo…"MI STAI NASCONDENDO QUALCOSA?"…Cosa dovrei nasconderti?!…
Innervosito, si alza e si ferma in piedi davanti al tavolo, senza accorgersi di essere in mutande.
CARMEN (con aria di chi conosce la vita) Ah!…L'ammore!!…Quando uno è innamorato si distrae facilmente…Ha sempre la testa fra le nuvole…Ti faccio una domanda. Mi sai dire, senza guardarli, di che colore sono i pantaloni che indossi?…
ALBERTO (incuriosito e perplesso)…Marroni!
Alberto si guarda e scopre di essere in mutande.
CARMEN (sorridendo) Lo vedi che sei innamorato?!...
ALBERTO (meravigliato)…Ma come caz…
CARMEN (sorridendo) Ehh…L'ammore! l'ammore!…Albè, tu s'innammurate!!…
A questo punto Alberto è con le spalle al muro e risedendosi, confessa il suo amore.
ALBERTO Era chiaro che alla fine lo avresti capito!…E' vero! Non sono mai stato bravo a mentire…E ora più che mai!!…Si…si chiama Adelia!!… E' bella!…E' solare!…E' dolce! E' unica!…E'…E'…
CARMEN (lapidaria) E' sposata?…
ALBERTO (perentorio) NO!…No, no…(abbassa lo sguardo) Si! Si, Carmen, è sposata! E…e adesso sto male! Però, quando sono con lei mi sento bene, mi sento un altro. Facciamo lunghe passeggiate e parliamo e scherziamo e…(dall'euforia passa ad un tono dimesso) E io…io ti devo chiedere scusa! Solo…solo adesso capisco ciò che intendevi dirmi quando mi parlavi di Ginetto!
CARMEN (si intristisce) La vita è quella che è e…
ALBERTO Devo ricredermi! Come un idiota non ho capito quanto sia importante nella vita anche uno sguardo che ti faccia sentire vivo e ti dia una ragione per affrontare il quotidiano…Sono stato duro con te e con il tuo amico Ginetto…A proposito, è un po’ e non lo vedo…non vorrei che fosse per causa mia!…
CARMEN (piangendo in silenzio) Ginetto?!…Ginetto è morto!…Il suo cuore stanco s'è fermato!…Un mese fa!!…
BUIO-MUSICA
MONOLOGO 8
Le luci si accendono su Alberto anziano.
ALBERTO 1 AVEVA RAGIONE MIA CUGINA! ERO INNAMORATO E AVREI SCALATO LE MONTAGNE PUR DI NON ABBANDONARE ADELIA. MA IL DESTINO, E RICORDATE CHE NON SONO FATALISTA, ERA IN AGGUATO!
IN FONDO DOVEVAMO DEFINIRE UNA VOLTA PER TUTTE LA NOSTRA SITUAZIONE. BISOGNAVA DECIDERE IN MANIERA ADULTA. MANCAVANO POCHI GIORNI A NATALE, SE NON RICORDO MALE, QUANDO APPUNTO IL DESTINO FECE LA SUA APPARIZIONE…
BUIO
SCENA VIII
(interno notte)
Le luci si accendono in casa di Adelia. Squilla il telefono. Va a rispondere.
ADELIA Pronto? Ma chi è'? Ah, sei tu Alberto? (ascolta) Si, sono sola!…Come? (ascolta) Ma sei ubriaco? Hai una voce!! E' accaduto qualcosa? Ma dove ti trovi? (ascolta) Alla locanda? Va bene, ti raggiungo subito!!
Appena riagganciato, entra in scena Guido, inaspettatamente. Adelia ha un sobbalzo.
ADELIA (sorpresa) Guido? Tu?…Co…come mai sei a casa!?…Non dovevi essere al giornale? (guarda l'orologio) E' successo qualcosa?…
GUIDO (sorpreso) Dove stai andando, così di corsa!?
ADELIA (imbarazzata) Di corsa? No, che dici! E' che devo uscire per…
GUIDO (nervoso) Stavo riflettendo su noi due. È un po’ di tempo che ti sento lontana, ti vedo distratta. Adelia, tu…tu sei felice con me?…Si, insomma ti ritieni appagata della vita con me? Intendo dire della vita che dividiamo!?…
ADELIA Ma che domande sono? E poi…perché?! Ti…ti faccio capire che non lo sono, forse?!…
GUIDO Scusami amore mio!…Scusami, ma è da un po’ di tempo che ti vedo cambiata!…Accade spesso di non sentirti vibrare come facevi una volta! (sospira) Il tempo passa e…Non credere che io non pensi a quanto tu possa soffrire. A volte, la notte, mi sveglio e penso al nostro futuro che, in fondo, non può essere simile a quello di tanti altri e…
ADELIA (lo interrompe bruscamente) Ti prego, Guido! Ti prego! Avevamo deciso di non tornare più sull'argomento!…E' ormai un problema che abbiamo discusso tante volte, affrontato e risolto!…
GUIDO Risolto?!…Sai? (sorride amaro) A volte credo proprio di no!…
ADELIA (alza la voce) E invece si!…E invece si!!….
GUIDO (le si avvicina confortandola) Dai, adesso non fare così!…Scusami, ma è tutta colpa mia. Non dovevo tornare sull'argomento…(l'accarezza teneramente)
ADELIA (piange) Scusami tu…Dovrei capire io, te e non viceversa! Io ti amo.
GUIDO Ti…ti trovo più bella!…Dico sul serio…Sei più bella del solito…Hai una luce negli occhi!…Ti amo, Adelia!…Ti prometto di non tediarti più con le mie fissazioni…D'accordo?…Adesso torno in redazione… (sorride) Ho detto che sarei stato via solo cinque minuti e invece…Scappo! Ci vediamo più tardi!…
I due si abbracciano, poi lui esce correndo. A breve distanza lo segue Adelia.
BUIO
SCENA IX
(interno notte)
Alberto è seduto ad un tavolo della locanda e sta parlando con il ristoratore. Ha davanti una bottiglia di vino semi vuota. Stanno bevendo tutti e due, ma Alberto è alticcio.
ALBERTO E così, d'un tratto, mi dico, tra me e me: "Ti sei innamorato? E allora sei uno stronzo!…Perché? Dimmi oste, perché?…
RISTORATORE (sospira, fa una sorsata) Caro Alberto! Kafka scriveva che le domande che non si rispondono da sé nel nascere, non avranno mai risposta!
ALBERTO Tu non sei un oste! Tu sei un filosofo! Conoscere la vita è la cosa più bella che un uomo possa sapere! Amico mio, scappa con me! Annamosene a Roma, io e te! Aprimo 'na trattoria e la chiamamo…(riflette) Sai come la chiamamo? "Dar filosofo"! Eh! Che ne pensi?
RISTORATORE (sorride) E se fossi stato filosofo, mi sarei sposato?
ALBERTO E c'hai ragione pure te!…Io non ce la faccio più!
RISTORATORE Mi fa male vederti così! Ormai è tanto che ci conosciamo e immagino quanto possa essere delicato il momento! Però!…Pure Adelia! (allargando le braccia, sconsolato) Dovresti farle capire quanto lei sia importante per te!
In quel momento, entra, trafelata, Adelia.
RISTORATORE (si alza ed esce) Ora incomincian le dolenti note!
ADELIA (preoccupata) Alberto! Ma che hai? Sei ubriaco! (guarda la bottiglia) Ma cosa sta succedendo?
ALBERTO Sshh! Bona! Stai tranquilla! È tutto sotto controllo, cara!
Prova ad alzarsi, ma ricade subito sulla sedia.
ALBERTO Oh Dio! Che è? Ma com'è che gira tutto?! Reggeteme!…
ADELIA (si siede accanto a lui) Alberto, sono io! Adelia. Ma perché ti sei ubriacato?
ALBERTO (la fissa per un attimo) Chi sei tu?…Che hai fatto oste?! Hai cambiato pure voce!
ADELIA Ma quale oste!…Alberto, cerca di stare su! Cos'hai di tanto importante da dirmi? Perché m'hai fatto accorrere quassù?! Fortuna che Guido è al giornale e sono potuta uscire!…Allora, che c'è?
Alberto, cerca di ricomporsi e si fruga in tasca, trovandola, una lettera.
ALBERTO Questa!…Il contenuto di questa lettera!…Credo proprio che ciò che adesso leggerai…ci aiuterà a decidere del nostro futuro…Leggila! Dai!…(le porge la lettera e si alza in piedi, tenendosi a stento in equilibrio)
ADELIA (a voce alta) Dopo aver cosparso la parte esterna dell'ano con la pomata, aspettare circa dieci…(allibita) Ma…
ALBERTO (imbarazzato, la riprende) Oh Dio!…Scusa, ma questa è la ricetta del dottor Martinengo e allora…(farfugliando, si fruga in tasca e la trova) Ecco, questa! Leggila! (con una smorfia si tocca lo stomaco) Se permetti, vado un attimo al bagno! Non mi sento niente bene!
Così dicendo, si affretta e si allontana.
ADELIA (legge a voce alta) IN RIFERIMENTO ALLA VOSTRA RICHIESTA DI TRASFERIMENTO…(legge con gli occhi)…(allibita) Roma? (guarda in direzione di Alberto, poi continua)…FATTA IN DATA…(legge con gli occhi e poi la voce si fa tremolante)…RITENETE ACCETTATA LA SUDDETTA RICHIESTA…(ha l'aria sconvolta) Ma…ma che vuol dire?
In quel momento, rientra in scena Alberto, con un'aria risollevata.
ADELIA Tu? Tu hai…hai chiesto di…di andartene?…Hai deciso di tornartene a Roma?!…Perché? E tutte le promesse?…Quelle belle parole?!…(urla) Quando poi avevi già deciso di andartene?…Non ce la faccio più! Basta! Lo so! E' tutta colpa mia…Prima Guido e ora te! Non ho la forza di decidere nulla! Non sono più capace a prendere la minima decisione!
ALBERTO Di quale decisione parli!? Cosa è successo con tuo marito?!
ADELIA Lascia perdere…(guarda la lettera che ha quasi stracciato dalla rabbia) Piuttosto, spiegami! Perché non mi hai detto nulla di volertene tornare a Roma? Perché?!
ALBERTO (ricomponendosi) Un momento Adelia. Un momento! Devi sapere che questa è la maledetta risposta alla maledetta domanda che inviai pochi giorni dopo il mio arrivo qui in Piemonte. Volevo ritornare al più presto nella mia lontana città. Avevo nostalgia della mia Roma! Lo capisci?…E poi…poi è successo che nella mia vita sei entrata tu! Mi hai portato una ventata di gioia! E' entrato nel mio cuore, nel mio cervello, nel mio corpo ciò che credevo non esistere: l'amore! Mi hai sconvolto la vita! Mi hai…mi hai fatto capire l'importanza di Ginetto!…
ADELIA (stupita lo guarda)…Ginetto?!!…
ALBERTO (capisce che lei non può capire) Non ha…Non ha importanza! Sarebbe troppo lungo da spiegare. Adesso ci sei tu. Ci sei tu e…e questa maledetta lettera…(è disperato)
C'è un lungo silenzio. Poi, cercando di darsi coraggio, Alberto parla.
ALBERTO Adelia!…Il nostro destino è ormai legato a questo foglio di carta!…Ti ricordi quando ci chiedevamo se era giusto ciò che stavamo facendo?! Ciò che stiamo facendo?! Ora siamo davanti al bivio, lo stesso bivio di sempre, ma ora più che mai, la decisione deve essere definitiva e irrimandabile! Posso decidere se tornare a Roma…ma non ti voglio perdere! (sospira, poi perentorio) Allora ti chiedo…ti chiedo di lasciare Guido e di seguirmi!
ADELIA (piange sommessamente) Basta! Basta, ti prego! Basta!…Prima ci si è messo Guido a rivangare vecchi problemi e…e adesso tu!…Lasciatemi in pace! Lasciatemi in pace!…(si calma) Vedi Alberto, non…non potrei mai lasciare Guido! Ha troppo bisogno di me! A volte è come un bambino. Sono tanti anni che ci conosciamo e penso proprio che se lo lasciassi, finirebbe male!…
ALBERTO (si arrabbia) Al diavolo Guido!…Al diavolo l'amicizia e…e al diavolo anche te!!!…Sai cosa penso?…Non mi hai mai amato veramente…Mi hai sempre fatto credere che il nostro amore sarebbe andato oltre ogni cosa! Ricordi quella volta che ti svelai i miei desideri? E tu, stringendomi (commosso) mi chiedesti se potevi farli tuoi? Ricordi? (sorride amaro) Però adesso devi avere il coraggio di dirmelo in faccia che non mi ami!!…Su, avanti dimmelo che non mi hai mai amato e che non mi ami!!…Dimmelo per Dio!!…Dimmelo!…
Mentre le urla queste parole la tiene stretta tra le sue mani afferrandole le braccia.
ADELIA (piangendo) No, no…non ti amo! Non ti amo!…Non ti amo!…
Alberto allora la stringe a se e i due prendono a baciarsi. Lentamente scivolano in terra e mentre si spogliano le luci si spengono.
BUIO-MUSICA
SCENA X
(interno notte)
Le luci si riaccendono su Alberto anziano che ha in mano una valigia. È su un lato del palco. È la casa di Adelia. In religioso silenzio osserva i quadri dipinti da Adelia (li accarezza sorridendo), la vecchia macchina da scrivere di Guido, vecchie fotografie. L'emozione lo attanaglia sempre più.
Si toglie il cappello e lo porge alla domestica che si allontana subito dopo.
ADELIA F.C. Ah! Grazie Giuseppina!…L'hai fatto accomodare?…
Senza parlare, Alberto si accomoda su una sedia.
ALBERTO (rivolto al pubblico) L’emozione che mi attanaglia è qualcosa che non si può descrivere! Tante cose, qui dentro, mi ricordano parole e respiri che ho vissuto…che ho amato! (pausa, si guarda intorno, poi si alza e fa qualche passo) Si! Si, vale la pena! Vale proprio la pena vivere la vita, perché poi la mente ti regala i ricordi…i ricordi che ti rimangono come rimane in bocca il sapore di ciò che hai mangiato!
Si soffia il naso e lentamente, si risiede. Qualche istante ed entra in scena Adelia. Alberto senza parlare si alza e nel silenzio va incontro alla donna e commossi si abbracciano senza dire nulla. Poi, con voce emozionata, comincia.
ALBERTO Come…come stai? (si asciuga le lacrime) Dio! Mi sembra ieri!…Ti…ti trovo…(la discosta per guardarla, poi l'abbraccia ancora) Ti trovo bene!…Sei sempre bella!…(sorride) Si, ti trovo bene!
ADELIA (si asciuga le lacrime, lo accarezza dolcemente) Oh, Alberto…quanto tempo, quanto tempo! Mi sento così emozionata, così…così felice che…che non mi vengono neanche le parole! Siediti, avanti…
Si siedono vicini.
ADELIA Raccontami…Come è andato il viaggio?!…
ALBERTO Bene, bene…Mi hanno fatto compagnia i nostri tempi passati. I treni di oggi non sono più come un tempo! Oggi sembra quasi di stare in aereo, e i sedili non hanno niente a che vedere con quelli di legno di una volta…di tanti anni fa! (sospira) Già…proprio di tanti anni fa! Ho avuto tutto il tempo di pensare ai tanti anni trascorsi, a quello che non c'è più: la nostra vita vissuta con tutte le forze! (sorride)…Alla nostra età non fai altro che ricordare e…e rompere le scatole e…e a dispensare consigli a quelli più giovani o…o ai figli!
ADELIA (meravigliata) Figli? Ma tu, non hai avuto…
ALBERTO (triste) Si, è vero! Io non ho avuto figli! Ho…Ho passato brutti momenti!…Prima la lunga malattia di Elena, la donna che conobbi e sposai a Roma…Peccato tu non l'abbia conosciuta! Abbiamo vissuto qualche anno tra l'Italia e l'Inghilterra, dove lei lavorava. Poi la sua morte. Anni duri!…(si scuote) Ma parliamo piuttosto del lieto evento che state per vivere! Dov'è Guido?…Dov'è Enrico, fammelo conoscere!
Entra in scena Guido anziano. I due si stringono forte, dandosi delle pacche sulle spalle.
GUIDO Vecchio filibustiere!…Il tempo è stato clemente nei tuoi confronti!…Ho sentito ciò che dicevi. Sono addolorato per tua moglie, ma credo sia stata una donna fortunata ad avere accanto, per il tempo che le è stato concesso di vivere, un uomo come te…(commosso) Diavolo d'un romano!!
ALBERTO Si! E' stata una donna meravigliosa! Sapeste quanto avrei voluto avere la possibilità di poter creare con lei il nostro futuro. Un erede! Maschio o femmina, non aveva importanza…Lei ne ha sofferto molto e questo, credo, non me l'ha mai perdonato!…
Silenzio. Adelia e Guido incrociano i loro sguardi.
ADELIA (sospirando) Non ti crucciare Alberto! C'è chi si sente in colpa per ciò che ha fatto e chi, invece, per ciò che non ha potuto fare!…E' la natura umana!
GUIDO Ti ricordi quando ci conoscemmo? Eravamo in treno e tu dicesti che era stato il destino a farci incontrare e che forse non ne avremmo mai conosciuto il motivo. (sorride) Oggi, dopo tanti anni puoi avere la risposta. (sospira) Quando tornasti a Roma, trentaquattro anni fa, lasciasti un gran vuoto! Un gran vuoto soprattutto nel cuore di Adelia!
Alberto, allibito guarda Adelia. Lei abbassa lo sguardo.
GUIDO (sorride amaro) Già! Avevo intuito che c'era qualcosa tra voi due, ma vigliaccamente, non volevo ammetterlo. Lo nascondevo a me stesso. Forse anche per non compromettere la nostra amicizia, o solo per paura di perdere mia moglie! Eh, si!…La paura! Poi Adelia mi confessò di essere in attesa di un figlio! (pausa lunga) Dramma!!…"Come può essere?" le chiesi. Quella fu la conferma della vostra relazione!…Ho sofferto, ho sofferto molto!
ALBERTO (allibito) Come?…Che…che storia è mai questa!? Ma di cosa stai parlando?…Io non…non capisco!…
GUIDO In un primo momento volevo distruggere tutto, andarmene via…rompere il mio matrimonio. Volevo venire a Roma per spaccarti la faccia. Volevo farti pagare tutto. Mi sono ubriacato fino a star male! Ma…ma poi…poi con calma, riflettendo, mi sono reso conto che l'egoismo è il male peggiore di cui un essere umano possa soffrire! E io in quel momento…ero malato. Si, malato gravemente di egoismo!! (sorride amaramente)…Sai, Alberto perché Adelia non mi ha mai voluto lasciare?…Aveva paura di ferirmi ancora di più di quanto già non lo fossi!…Si sarebbe sentita in colpa! Io non avrei mai potuto darle nessun figlio!…Una malattia giovanile mi aveva reso sterile!! Poi...
ADELIA Poi sei arrivato tu! Hai sconvolto la mia vita…(guarda Guido e gli si avvicina) la nostra vita!…Ti ho amato…è vero! E tu lo sai, Alberto. La lettera, o il destino, chiamalo come vuoi, decise per noi. Passai un lungo periodo che rasentò la depressione! Guido, silenziosamente, mi rimase accanto, aiutandomi. Poi scoprii di essere incinta, ed ero talmente felice, che avrei fatto del tutto per poter portare avanti la mia gravidanza! Ero pronta a farlo anche da sola, ma poi presi tutto il coraggio che avevo e svelai a Guido la nostra storia!…
ALBERTO (sconvolto) Ma è assurdo!…E tu Guido (guardandolo) tu hai…
GUIDO Si! Io ho accettato di rimanere accanto a lei, per dimostrarle quanto l'amassi e…e perché aveva negli occhi la gioia! La gioia di vedere realizzato un suo sogno…che poi era sempre stato anche il mio, sogno! Si, Alberto, se avessi potuto ti avrei ucciso! Ti ho odiato con tutto me stesso, ma il tempo è la medicina di tutto!
ALBERTO (allibito)…Sembra tutto così assurdo! E io?…Io che ho sempre creduto di non poter diventare un padre perché pensavo che…(si dispera) Oh, mio Dio!…In tutti questi anni ho vissuto con il cruccio di non poter rendere felice mia moglie! E…e invece ho un figlio! Enrico!…Enrico è mio figlio! E voi? Non mi avete mai detto nulla, voi!!…Mai una parola…Perché?…Ho un figlio!…Ho un figlio e lo scopro a…a trentaquattro anni dalla sua nascita! In un giorno importante della sua vita!! E' pazzesco! Potevate dirmi qualcosa…Che so?…Almeno tu (verso Guido)…almeno tu, una parola! Una sola parola, tipo…farabutto, disgraziato…Almeno una!! (si dispera) E…lui, Enrico?…Lui?…Lui sa tutto?…
ADELIA (perentoria) No! Non ha mai saputo nulla!…E non dovrà mai sapere nulla…(sospira) almeno finche saremo vivi!…Eravamo tentati di raccontargli tutta la storia, ma è una persona molto sensibile e avremmo potuto rovinare ciò che abbiamo costruito con tanto affetto e tanta fatica.
ALBERTO E adesso dov'è?…Vorrei stringerlo tra le mie braccia, prima di vederlo all'altare!
GUIDO Sarà qui a momenti!…
ADELIA Scusami Alberto, ma gli eventi della vita ci mettono, spesso, davanti ad un bivio. Quello che incontrai, insieme a Guido, era il fatto se svelarti tutto, oppure no! Poi, nella tua ultima lettera che ci scrivesti, lessi il tuo cruccio di non essere divenuto genitore. Allora decidemmo che sarebbe stato giusto farti conoscere la verità!
In quel momento, entra in scena Enrico. Alberto lo guarda sbalordito. Stenta a non crederci. Commosso, lo abbraccia con forza. Enrico è imbarazzato.
ENRICO Scusate il ritardo, ma il fotografo è un pignolo di prima categoria! Ci ha chiesto quanti primi piani vogliamo! (ride)
ADELIA Enrico, ecco Alberto, il nostro…(sospira) il nostro carissimo amico Alberto!…Ricordi? Te ne abbiamo parlato.
ENRICO (cordiale) Molto lieto. Ormai so tutto di lei…I miei genitori mi hanno sempre parlato di lei come un…(guardando la madre) Come lo hai definito una volta, mamma?…Ah, si! Come un paesaggio dal finestrino! Che poi (sorride) non ne ho mai compreso il significato! Mi dispiace conoscerci solo oggi! Sa una cosa? Il nostro viaggio di nozze prevede una tappa anche a Roma! Se vuole farci da Cicerone, ne saremmo lieti!
ALBERTO Magari! Sarei davvero felice di (lo stringe con affetto) raccontarvi la storia della mia città!
ENRICO Non sono mai stato a Roma! Però, stranamente, ho sognato tante volte di girare per le sue strade e sentirmi come a casa!
ALBERTO (ride amaro) Chissà! Forse in un'altra vita eri un trasteverino!!
Sorridono tutti insieme.
GUIDO Va bene! Adesso andiamo a mangiare. (guardando l'orologio) La cena è pronta.
ADELIA (accarezzando Enrico) Dobbiamo andare a letto presto! Domani è il tuo giorno…il tuo giorno più lungo!
ALBERTO (sorridendo) Chissà a quest'ora come deve essere emozionata la tua fidanzata!…A proposito, come si chiama? Sai, non vorrei abbracciarla senza saperne neppure il nome!
ENRICO Ludovica…si chiama Ludovica! (sorride) E' bellissima!
ALBERTO E sono sicuro che l'amerai con tutta la forza!
Adelia, Guido ed Enrico escono di scena. Alberto, rimasto solo, si rivolge alla platea.
ALBERTO IL DOLORE, LE SPERANZE, I SOGNI, I RIMPIANTI! TUTTO CIO' PER COMPRENDERE CHE IL MOTORE CHE MUOVE LA VITA E' L'AMORE. SI, L'AMORE! QUELL'AMORE CHE CI FA SENTIRE VIVI, INDISPENSABILI…CHE CI FA CAPIRE CHE LA VITA DEVE ESSERE VISSUTA SENZA AVER PAURA DI AMARE, SENZA CREDERE CHE AMARE CON TUTTO IL CUORE POSSA RENDERCI DEBOLI!…SI, E' VERO, SI DIVENTA VULNERABILI, MA CHE IMPORTA!?…A VOLTE BASTA POCO PER AMARE, BASTA UNO SGUARDO…UN SEMPLICE SGUARDO CHE CI FA VIBRARE IL CUORE, L'ANIMA E…E CI SENTIAMO FELICI…(sospira) ANCHE SE POI, LA DOMANDA E' SEMPRE LA STESSA: ESISTE LA VERA FELICITA’?
MUSICA - SIPARIO
FINE