AMORI E STOCCAFISSI
Commedia Brillante di
Giuliano Angeletti
Atto Unico o due atti (a discrezione della regia)
Personaggi:
ARMANDO
ERNESTINA
MARIETTA
IRMA
FIAMMETTA
VITTORIO
ORFEO
LINA
ALBINA
VIOLETTA
IL SINDACO
DON EURO
DON SANDRINO
SCENA1
(IL SINDACO, MARIETTA, IRMA, ORFEO, VITTORIO, ARMANDO)
IL SINDACO: Cittadini devo darvi una grande notizia!
(e tutti Siiii)
Il nostro concittadino Euro Gallina, sapete quello che faceva i panini con la
porchetta e aveva la bottega…
(e tutti)
(di stoccafissi)
IL SINDACO: Proprio lui : un giorno mentre riordinava il negozio ha aperto la
cassa ha battuto la testa così forte, così forte che tra gli stoccafissi ha
visto la madonna e da quel momento è diventato Don Euro …
(applausi)
(il sindaco esce di scena)
(entra in scena Ernestina di corsa grida )
ERNESTINA: Ma roba da matti: Euro si è fatto prete perché ha visto una donna!
(esce di scena ed entra Marietta)
MARIETTA: Doveva essere proprio brutta quella donna se Euro si è fatto prete
(esce di scena entra Irma)
IRMA: Un uomo così affascinante! Farsi prete … poi
(esce di scena ed entra Orfeo)
ORFEO: Euro prete mi viene da ridere … prima vendeva gli stoccafissi e ora
(entra Vittorio)
VITTORIO:
(rivolto ad Orfeo)
Cosa ridi … magari quello lì si è fatto prete per …
ORFEO: Ma dici davvero!
ORFEO: Non vorrà per caso fregarcele a noi!
(escono di scena)
(entra in scena Armando di corsa)
ARMANDO: Ma se Euro si è fatto prete per fregarci le donne allora è proprio
sleale
(esce di corsa di scena)
(Miranda voce fuori campo)
( ma in paese il tempo scorre e nessuno pensa più ad Euro)
SCENA 2
(ARMANDO, ERNESTINA)
(Armando entra in scena, con un giornale sportivo, la bandiera della Fiorentina
la posiziona sulla quinta si sdraia sul divano si leva le scarpe, sfoglia il
quotidiano …)
(la musica si sente in sottofondo ma ancora moderatamente alta)
ARMANDO:
(sente la musica, fa l’atto di tapparsi le orecchie)
(sfoglia svogliato le pagine … fino all’ultima pagina, poi al contrario … infine
torna alla terza pagina)
(la musica cessa … Armando è visibilmente alterato)
Finalmente un po’ di tranquillità, questa musica , ti spacca i timpani, ma la
devono finire … io la farò finire
Scriverò … al Sindaco … al Prefetto … alla Forestale … alla Guardia Costiera
Ma … domani … ora non posso … adesso finalmente …
(sintonizza la radio)
Ma cosa trasmettono …
(spegne la radio si siede sfoglia il giornale)
La Gazza me lo voglio godere tutto fino in fondo
dalla prima all’ultima pagina …
(sfoglia la Gazzetta dello Sport)
Ma guarda un po’ … cosa dice …. E Girardino … si è infortunato … e quando è
successo ieri e domani c’è la Sampdoria … e adesso come facciamo … povera Viola
…
(entra Ernestina alterata)
ERNESTINA: Che cosa hai da gridare … finiscila … con quella radio svegli tutto
il palazzo …
ARMANDO: Quale radio … è spenta … casa vuoi
ERNESTINA: Armando sei andato fuori di testa … E quella bandiera … se viene
qualcuno in casa che figura ci facciamo ! portala nel fondo
ARMANDO: L’orgoglio viola non si chiude in un fondo
Ma hai sentito prima che casino ! Non sopporto la musica alta ..
Mi spacca i timpani: ma io …
Li farò smettere … domani vado dal Sindaco … e mi sente…
Io voglio vedere … i permessi … la licenza … tutto cosa sono queste
manifestazioni … il paese deve essere tranquillo …
ERNESTINA: A me quella musica piace, ti proibisco di andare a protestare invece
a me da noia l’inno della Fiorentina
ARMANDO: La Viola è grande
(accende la radio, inno Fiorentina)
(Ernestina spegne la radio)
ARMANDO: Questa si che è musica celestiale
quella del parco mi spacca i timpani!
(mima l’atto di toccarsi le orecchie)
ERNESTINA: Ma come fa a spaccarti i timpani
Se prendi la pensione della sordità!
ARMANDO: Il 100 % di sordità!
ERNESTINA: Allora la musica non la devi sentire!
Ti ho detto che con il 100% di sordità la musica non la devi sentire!
ARMANDO: Non la sento … ed io non ti sento
(accende la radio)
ERNESTINA:(spegne la radio , va ad aprire il frigo, tira fuori tutto … rimette
tutto dentro)
(apre di nuovo il Frigo e controlla)
Eppure c’erano … ne sono sicura … c’erano …
Chi mi ha mangiato le prugne? non sai niente tu …
ERNESTINA: Armando mi hai mangiato le prugne … le mie prugne … e adesso brutto
ladro … torni a comprarle …
(Armando riprende i giornale ma la sorella gli e lo strappa di nuovo )
ERNESTINA:E non dire di no! Sei stato tu … ti vedo sempre quando apri il frigo …
di nascosto
(fa l’atto di aggredire Armando che provocato si alza di scatto)
ARMANDO: Non mi stare a toccare … Ernestina … chiaro …
Perché non puoi toccarmi … non puoi toccarmi …
ERNESTINA: Questo lo dici tu!
(Ernestina con il battipanni insegue il fratello e i due che girano intorno alla
poltrona)
ERNESTINA: Ladro .. ladro…
ARMANDO: Non mi stare a toccare …Non mi stare a toccare …
ERNESTINA: E perché non ti posso toccare?
ARMANDO: Perché … io sono un grande invalido del lavoro … e per questo mi hanno
dato la pensione …
ERNESTINA: Ma se in tutta la tua vita, non ha mai lavorato più di quindici
giorni …
ARMANDO: Ma questi quindici giorni sono stati di una intensità inaudita …
soprattutto fatali … Per questo hanno dato il 100% di silicosi
ERNESTINA: Ma lo sai che con il 100% di silicosi non riusciresti neppure a
camminare invece vai per i boschi a caccia di uccelli
ARMANDO: E allora io vado a caccia di passere … e allora!
ERNESTINA: Poverini … vergognati …. Sparare agli uccellini … sentili come sono
dolci fanno tenerezza
ARMANDO: Poverini … poverini
Non ti preoccupare che agli uccellini che ormai non prendi più non ci spara
nessuno!
ERNESTINA: Se ti prendo ti ammazzo
ARMANDO: Devi prendermi
Poverini … poverini … saranno i tuoi di uccellini
ERNESTINA: Disgraziato …. Se ti prendo
( fa un gestaccio alla sorella e scappa di corsa uscendo di scena inseguito da
Ernestina )
SCENA 3
(ERNESTINA , MARIETTA, VIOLETTA)
(entrano contemporaneamente una da una entrata e una all’altra e si scontrano)
ERNESTINA: Che modi …
MARIETTA: Fai attenzione
(bussano alla porta)
ERNESTINA: E chi è?
MARIETTA: Vai a vedere … cosa aspetti!
(apre la porta e vede Violetta)
MARIETTA: Violetta !
VIOLETTA: Buon giorno Marietta …
ERNESTINA: Cosa vuoi
VIOLETTA: Scusate posso …
ERNESTINA: Ormai sei entrata
MARIETTA: Cosa vuoi?
VIOLETTA: Vorrei un po’ di sale … sono rimasta senza
ERNESTINA: Marietta vai a prendere il sale
(Marietta esce di scena)
Quanto e te Violetta … una volta ti manca il sale, una volta il pepe … ma non te
ne puoi stare a casa tua.
VIOLETTA: Quando vado a fare la spesa io sono distratta … ma cosa mangiate trote
… ma che belle
(arriva Marietta con il sale)
ERNESTINA: Ecco il sale, adesso puoi andare
VIOLETTA: Te lo riporto subito appena vado al supermercato
ERNESTINA: te lo regalo basta che non torni più!
VIOLETTA: Vado … vado … salutami Armando
ERNESTINA: adesso fuori …
(Violetta esce di scena)
ERNESTINA: Marietta cosa cerchi
MARIETTA: Cercavo dei giornali vecchi per pulire le trote
ERNESTINA:(si guarda intorno e vede la gazzetta)
Eccone uno … tanto è di Armando
(guarda la data)
Ma è di oggi …
MARIETTA: E allora , ci sarebbe in giro solo questo … Ma se Armando, da di
matto!
ERNESTINA: Si calma … si calma …
MARIETTA: E se non si calma?
(le due donne in unisono) Si calma …. Si calma …
(prende il giornale, toglie le pagine centrali e rimette la prima pagina dove è
stato trovato)
Bastano queste pagine … vado io a pulire le trote …dov’è andato Armando!
ERNESTINA: Non so! Ma se lo prendo …
(Ernestina esce di scena)
SCENA 4
(ARMANDO , MARIETTA)
MARIETTA: Armando! Armando! Armando!
Armando! Armando! Chissà dove è finito quel tamburo….
(voce fuori scena)
ARMANDO: Sono qui Marietta … zitellina … suonatina
MARIETTA: Armandino signorino e cretino
Se stasera vuoi mangiare qualcosa, cerca di portarmi Novella 2000 e alla svelta
prima che Francesca chiude
… e poi visto che ci sei … portami anche la camomilla
…. senza quella io non dormo …
ARMANDO: (voce fuori scena)
Che palle, vengo su a prendere i soldi …
(Armando entra in scena)
MARIETTA: Sbrigati capito … la vogliooooooo ….
ARMANDO: (fuori scena) Ho capito … ho capito ….. ho capitoooo…
MARIETTA: Come ti permetti … alzi anche la voce adesso…
Come ti permettiiiiiiii…
ARMANDO: Va bene,va bene … adesso fuori, entro e prendo i soldi …
MARIETTA: Va bene … e poi chissà cosa ci sarà in quel nascondiglio … e poi
ricorda che devi farmi una delega … non si sa mai … potrebbe succederti qualcosa
…
(entra in scena Armando)
ARMANDO: (fa il segno delle corna)Tieeee! Adesso fuori …
(e accompagna la sorella fuori dalla stanza)
SCENA 5
(ARMANDO)
(guarda ed esamina la stanza per paura di essere visto poi circoscritto si
avvicina ad un armadietto)
(apre con una chiave un cassetto prende i soldi si guarda intorno con sospetto
richiude il cassetto, nasconde la chiave)
(sente bussare alla porta interna dell’ appartamento)
SCENA 6
(ARMANDO, ERNESTINA)
ERNESTINA:
(fuori scena bussando alla porta) Armando! …. Armando! …
(Armando come in preda al panico rimane in silenzio )
ARMANDO: Diamine … Ernestina … non mi avrà per caso visto, non avrà per caso
fatto installare delle telecamere
ERNESTINA: Armando! Armando!
ARMANDO:
(non risponde ma silenziosamente ispeziona la camera, cade un bicchiere si
spacca)
ERNESTINA:(fuori scena… grida) Armando! Cosa hai spaccato… brutto delinquente
cosa hai spaccato Armando! … ar mando a quel paese se non mi risponde questo
tamburo …Armando … tanto lo so che sei li dentro a contare i soldi … ma vedrai
che prima o poi lo scopro quel nascondiglio … e allora …. Ridiamo … e quello che
hai spaccato lo paghi … si … si che lo paghi!
ARMANDO: (titubante nasconde il bicchiere rotto)
Ernestina non capisco sono sordo …
ERNESTINA: (fuori scena) Se non apri ti spacco la testa
ARMANDO: Adesso apro
(apre la porta )
ERNESTINA: Adesso vai di corsa a comprarmi lo sciroppo di prugne, lo sai che
senza quello non vado in bagno
ARMANDO: Si !
ERNESTINA: Cosa vuole dire si ! Di corsa … ho detto … scattare …
ARMANDO: (Armando esce di corsa)
SCENA 7
(FIAMMETTA, MARIETTA , ERNESTINA )
MARIETTA: Ormai il pesce sarà pronto, si sente un odorino
ERNESTINA: Ma quel tamburo di Armando sarà andato a prendermi … Lo sciroppo di
prugne … che mi fa tanto bene …
MARIETTA: Io gli ho detto di portarmi Novella 2000
(bussano alla porta)
ERNESTINA: Chi sarà … bussano tutti all’ora di mangiare
(contemporaneamente) Sembra che sentano l’odore …
MARIETTA: Vado ad aprire!
FIAMMETTA: Posso!
MARIETTA: Fiammetta vieni pure questa è casa tua
FIAMMETTA: come sei bella Marietta, per te gli anni non passano mai, ogni giorno
sembri sempre più giovane
Ma che buon odorino … sono trote
ERNESTINA: Ci mancava questa, ha sentito l’odore
FIAMMETTA: Ernestina, ma che bella collana hai ! Ti sta una meraviglia, sei
bellissima
ERNESTINA: Figuriamoci se mi faccio incantare dalle sue moine
FIAMMETTA: Ernestina cosa hai detto, non capisco
(pausa) Che bella gonna che hai!
ERNESTINA: Ti piace! Pensa che non piace a nessuno invece è la mia preferita.
Guarda la piega, mi snellisce ancora di più
FIAMMETTA: Ernestina sei bellissima
ERNESTINA: Fiammetta, fermati a pranzo da noi
FIAMMETTA: Io vorrei, ma non vorrei disturbare
MARIETTA: Non disturbi: abbiamo tre trote nel forno e un mare di patate
FIAMMETTA: Ma … sono tre trote … e voi siete in tre … e se vengo io siamo in
quattro e le trote sono in tre …
ERNESTINA: Non preoccuparti, e non pensare ad Armando
MARIETTA: Dare del pesce a quello scemo di mio fratello, tanto non lo apprezza:
a lui basta un pezzo di formaggio
FIAMMETTA: Allora per le pulizie mi fermo dopo pranzo
ERNESTINA: Fai quello che puoi
MARIETTA: Il resto lo facciamo fare ad Armando
ERNESTINA: Adesso, andiamo a preparare la tavola
(escono di scena)
SCENA 8
(ARMANDO, FIAMMETTA, MARIETTA, ERNESTINA)
(entra Armando non trova nessuno, sente solo odore di pesce arrosto)
ARMANDO: Marietta! Ernestina!
(nessuna risposta)
Ho portato il succo di prugne, Novella 2000 e la Camomilla Bonomelli
(nessuna risposta)
(sente odore di pesce)
Le trote bruciano! qualcuno vada a spegnere il forno
(nessuna risposta)
Allora vado io !
(va per aprire la porta ma la trova chiusa, allora torna indietro e si va a
sedere sulla poltrona, vede la Gazzetta dello Sport e la apre ma trova solo la
prima pagina)
ARMANDO: La mia gazzaaaaaaa!
( dalla porta chiusa della cucina)
ERNESTINA: Silenzio, disturbi!
ARMANDO: Voglio la mia gazza!
ERNESTINA:
(apre la porta e getta il giornale accartocciato in scena, richiude la porta)
Ecco la tua Gazzetta
(Armando si getta sul giornale lo apre, escono le interiora delle trote ma lui
continua anzi cerca di leggere)
Manca la pagina della campagna acquisti della Fiorentina … questa pagina parla
solo della Juve e a me della Juve non me ne importa niente
(fuori campo)
MARIETTA: Il resto del giornale lo ho gettato nel bidone ed ora fai silenzio che
dobbiamo mangiare …
ARMANDO: Allora aprimi … ho fame … ho fame …
ERNESTINA: No, i pesci sono tre e noi siamo in tre : abbiamo ospiti, è venuta
Fiammetta
MARIETTA: Siediti in poltrona e aspetta
ARMANDO: Tutto a me … mi deve succedere … tutto a me …
(Armando si accascia sulla poltrona )
Anche oggi … senza mangiare … adesso stringo la cinghia
E cerco di riposare …
(si sente il rumore dello sciacquone)
Ernestina è riuscita ad andare di corpo anche senza prugne
SCENA 9
(ARMANDO, FIAMMETTA)
(Armando si addormenta)
( passa Fiammetta con l’Aspirapolvere)
ARMANDO: In questa casa non solo non si mangia ma non si riesce neppure a
dormire
FIAMMETTA: (con l’aspirapolvere)
Armando levati dai piedi … devo passare l’aspirapolvere …
(Armando si toglie ma viene inseguito dalla donna con l’aspirapolvere, Armando
si risiede in poltrona)
FIAMMETTA: Le trote al forno erano veramente buone, peccato che non c’eri
ARMANDO: Peccato che non c’eri … Si …ma le trovo pesanti
L’ultima volta mi sono rimaste … sullo stomaco
FIAMMETTA: Sullo stomaco! Ma scherziamo!
Il pesce era delicatissimo e poi … quel filino d’olio di Bastremoli … su quella
carne rosa … insomma … era così buono che … sembrava burro…
ARMANDO: Buono … che sembrava burro …
FIAMMETTA: Anche le patatine erano buonissime: le patate di Ernestina e Marietta
erano patate tenere e novelle
ARMANDO: E questo proprio no … le patate di Ernestina e Marietta … non sono
tenere e novelle … E non sono neppure ricercate
Non le vuole nessuno …
FIAMMETTA: Non dire così Armando sono le tue sorelle
(lascia l’ aspirapolvere gira per la stanza con uno straccio)
(tutte le volte che si gira Armando mima ammirato il fondoschiena di Fiammetta)
ARMANDO: Nessun uomo si confonderebbe con due bestie come le mie due sorelle
FIAMMETTA: ( guarda se qualcuno ascolta e a bassa voce chiama Armando, i due si
avvicinano) Trovaci marito alle due ragazze… così te ne liberi una volta per
tutte
ARMANDO: Bene … bene. Ma come faccio …
FIAMMETTA: Bisogna rivolgersi alle persone giuste
ARMANDO: E chi sono le persone giuste … e il risultato
FIAMMETTA: Il risultato te lo assicurano al 100 %
ARMANDO: Ma c’è da pagare
FIAMMETTA: Un pochino, una scemata. Fidati
ARMANDO: Ma chi c’è andato!
FIAMMETTA: Ma hai visto Irma, tutti i mesi esce con un’ uomo diverso !
ARMANDO: Come fa?
FIAMMETTA: Ma si è rivolta anche lei in Agenzia ! Sai il mondo va avanti così e
poi partiamo con il vantaggio che io, i gusti delle tue sorelle in fatto di
uomini li conosco bene .
ARMANDO: Bene … bene … allora andiamo, viene anche Irma con noi …
FIAMMETTA: Allora: andiamo dammi il tempo, adesso vado a prepararmi
ARMANDO: Bene … bene … bene … adesso vai a prepararti e spinge fuori scena
Fiammetta
(Armando rimasto solo)
ARMANDO: Irma … Irmuccia
SCENA 10
(ARMANDO, IRMA)
(si incontrano Armando e Irma)
IRMA: Mi sembra la voce di Armanduccio …
Armanduccio … Armanduccio
(entra Armando)
ARMANDO: Irmuccia come sei bella
IRMA: bella insomma diciamo che mi tengo e mi mantengo .
Armanduccio : Fiammetta mi ha chiesto se posso accompagnarvi in Agenzia
ARMANDO: Si! Accompagnaci …
IRMA: Come stai bene Armanduccio, si vede che in tutta la tua vita lavorativa
non hai mai tirato su una paglia
ARMANDO: Perché tu cosa hai mai fatto
IRMA: Niente … ma sai che pensieri
ARMANDO: Ma che pensieri puoi aver avuto, non ti sei mai sposata
IRMA: Ma sai che ho avuto tre grandi amori che mi hanno dato tanto ma anche
tanti grattacapi
ARMANDO: Non capisco Irmetta
IRMA: Sai che tutti mi hanno lasciato qualcosa, chi gioielli, chi appartamenti …
ma le loro mogli … oddio che arpie … mi hanno anche denunciato …
ARMANDO: Che donne squallide!
IRMA: Ma tutte hanno perso la causa e allora sono diventata … non so se posso …
una signora …
ARMANDO: Irma sei la più bella di Follo
IRMA: Ma quante me ne dicono … ma quante me ne dicono, e non è vero niente,
tutte quelle pettegole … brutte ed invidiose
ARMANDO: Io però non ci ho mai creduto
IRMA: Tu sei un vero galantuomo Armanduccio, pensa che dicono che Mario dopo una
notte d’amore mi ha lasciato trecento Euro… ma non è vero, io non sono una di
quelle, io amo solo per il piacere di amare.
Io non ho mai chiesto niente a nessuno
Però se qualcuno mi lascia qualcosa io … lo prendo … contro voglia ma capisci
che se non prendo niente, magari si offendono …
Dammi un bacetto Armanduccio …
(i due si baciano)
ARMANDO: (tira fuori un pacchettino e lo da ad Irma)
IRMA: (sfascia il pacchettino)
Un anello … ma non dovevi …
(bacia Armando)
(vengono sorpresi da Ernestina che entra in scena furiosa)
ERNESTINA: Brutto delinquente ecco dove butti via i soldi invece di pensare alla
tua famiglia
(Irma cerca di nascondere il regalo, ma lei gli e lo strappa di mano)
Un anello… un anello … brutto deficiente ecco come butti via i soldi, vai a
regalare un anello a questa qua … mentre a tua sorella che ti vuole bene e ti
accudisce come un bambino non gli regali mai niente
(si prova l’anello)
Va bene … questo lo prendo io
IRMA: Che modi! Armanduccio lo aveva regalato a me
ARMANDO: Io veramente l’anello lo avrei regalato ad Irma
ERNESTINA: stai zitto deficiente con te facciamo i conti dopo, e quanto a te la
devi smettere di fare la civetta con Armando
Armanduccio … Armanduccio … Armanduccio …
Tanto mio fratello non ti da neppure un centesimo
IRMA: Io da tuo fratello non voglio niente
ERNESTINA: Da Armando forse no ma suo fratello si che ti interessa
IRMA: ma neppure per idea, se io invito Armanduccio a casa mia è perché per lui
in questi giorni sento
ERNESTINA: L’odore della pensione
IRMA: Per chi mi hai preso io non mi attacco a un povero pensionato
ERNESTINA: Povero proprio no: lui di pensioni ne prende cinque
IRMA: (sorpresa) Come cinque!
ARMANDO: cinque !
ERNESTINA: Si cinque!
IRMA: Ma a me aveva detto quattro!
( le due donne ripetono cinque)
ARMANDO: Mi hanno concesso anche l’accompagnamento
(le due donne ripetono L’accompagnamento)
ERNESTINA: Allora sono sei e tieni nascosto tutto anche a me che sono tua
sorella farabutto
(Armando rimane al centro
IRMA: Armanduccio tesoruccio questa notte ti aspetto
ERNESTINA: Armando vieni a casa ti preparo le lasagne e se mi fai la delega
anche gli gnocchi quelli di patate che ti piacciono tanto
ARMANDO: Macché gnocchi: l’accompagnamento me lo sputtano da solo … e con
gnocche buone
(Esce di scena di corsa seguito dalle due donne che affabili lo chiamano con
insistenza)
SCENA 11
( VIOLETTA – IRMA )
( si incontrano Violetta ed Irma )
IRMA: Armanduccio … Armanduccio … ma dove è finito, ormai è nelle grinfie di sua
sorella
VIOLETTA: Buona sera Signora Irma, passavo di qua per caso e ho sentito gridare:
cosa è successo?
IRMA: Violetta mi hai chiamato signora Irma, ormai sei rimasta l’unica a
chiamarmi signora Irma
VIOLETTA: Ma lei Irma è una signora
IRMA: Io una signora, ma se quando passo per Follo le donne o si girano
dall’altra parte , o si fanno delle risatine: e poi ci sono quelle ti fanno la
bella faccia davanti e ti spettegolano dietro, questo paese è un covo di vipere,
lei Violetta è fortunata ad abitare a Bastremoli
VIOLETTA: Signora Irma, io sono due anni che non abito più a Bastremoli: ora
abito qui a Follo, comunque le posso assicurare che lassù la gente è più
pettegola che qua, ma io sono dell’idea che bisogna passare oltre e non farci
caso
IRMA: Vedi Violetta, sono due anni che abiti a Follo ed io non lo sapevo, e
questo ti dimostra di come io mi interesso dei fatti degli altri e poi smettila
di darmi del lei potresti essere mia figlia
VIOLETTA: Grazie … grazie allora posso
IRMA: si puoi, perché tu non sei invidiosa : io Violetta sono bella,
affascinante … adorabile e …
VIOLETTA: Tutti gli uomini ti cercano
IRMA: mi cercano, perché io so amare, certamente non sono come quelle due
VIOLETTA: parli delle sorelle di Armanduccio, certo che sono veramente brutte ed
anche antipatiche e poi mettono in giro delle voci su di te …
IRMA: Cosa dicono di me!
VIOLETTA: Io non sono pettegola, e non voglio mettere in giro discorsi che
magari non sono neppure veri
IRMA: Tu intanto dimmelo, dopo sarò io a vedere si sono vere o no
VIOLETTA: Insomma dicono
IRMA: Chi lo dice?
VIOLETTA: Non so se posso:
IRMA: dillo!
VIOLETTA: Ernestina
IRMA: Quella zitella! Qualche volta vedrai che perdo la pazienza
VIOLETTA: Va a dire in giro che tu circuisci Armanduccio perché vuoi spillargli
i soldi della pensioni
IRMA: Ernestina è falsa come Giuda
VIOLETTA: Ma io non ci credo … sono solo maldicenze, e poi va a dire in giro che
IRMA: Che cosa va a dire quella cariola
VIOLETTA: Va a dire in paese che tu esci solo con uomini pieni di soldi
IRMA: Meglio uscire con uomini pieni di grana che fare come lei che se la tiene
stretta come un oracolo
VIOLETTA: Si è vero alla sua età aspetta sempre il principe azzurro, e sua
sorella è come lei, Marietta è sempre a dire, quello mi voleva ma non mi piaceva
… quello mi voleva ma non mi piaceva,
IRMA: Brava: le hai conosciute anche tu quelle due ciabatte
VIOLETTA: Come fa quel povero Armandino a sopportarle
IRMA: Ne deve avere di pazienza, e pensa che non è padrone neppure dei suoi
soldi: in casa li deve nascondere altrimenti quelle due gli mangiano tutto
VIOLETTA: Certo che lui ha una bella pensione
IRMA: Ha più di una pensione, li c’è da tettare se sei furba Violetta
( prende sottobraccio Violetta)
IRMA : Sai mi aveva regalato un anello, ma poi è intervenuta quel rottame di
donna che è Ernestina e se lo è ripreso, e non solo mi ha fatto anche una
scenata
VIOLETTA: che donna squallida … raccontami … raccontami …
( a braccetto escono di scena)
SCENA 12
(ARMANDO, FIAMMETTA, LINA, IRMA, ALBINA)
(musica)
( Agenzia Matrimoniale LINA SPERA TI SPOSA … Lina è seduta al tavolo accanto a
lei in un tavolo vicino è seduta la sua segretaria Albina)
(campanello della porta)
(Lina e Albina ripetono in unisono)
Avanti …
ALBINA: Avanti lo devo dire io che sono la segretaria : non tu che sei la
titolare. Altrimenti a cosa serve la segretaria!
LINA: La segretaria: si la segretaria. Io sono la titolare e tutte le titolari
hanno le segretarie
ALBINA: Una titolare … è una donna piena di titoli
LINA: Io modestamente sono laureata e piena di titoli
ALBINA: Allora: dunque tutti possono darti i titoli e tu non ti devi offendere
LINA: No i titoli sono prestigio
ALBINA: Lina sei una strega, strozzina , aguzzina tambura e deficiente
LINA: Come ti permetti!
ALBINA: Silenzio c’è gente !
( dalla porta fa capolino la testa di Armando, nel vedere un uomo Lina si
precipita e lo trascina dentro, entrano anche le altre, ma non vengono degnate
neppure di uno sguardo)
( Albina finge di lavorare)
LINA: Armandino mio bel fustino, ti aspettavo, sei qua per trovare un amorino,
fidarti di me e vedrai che ti trovo una bella topolina …
(segna con il dito Albina)
Armandino, guarda come è bella Albina
(Albina esce dalla scrivania e fa una piroetta)
Ma guarda che ragazza è la mia Albina, è la donna che fa per te Armandino
Guardala, come è bella è giovane , sembra una stella
ARMANDO: Veramente a me sembra una zitella e poi io non sono venuto per me
LINA: Non si riesce proprio a piazzare questa qua
FIAMMETTA: Veramente noi
LINA: Fiammetta vieni qua raccontami un po’ con gli uomini va male e allora sei
venuta da me non preoccuparti ci penso vieni scricchiolina. Io ti farò conoscere
l’uomo della tua vita
FIAMMETTA: Io no, e poi io sono già separata.
Io ho già dato …
LINA: Irma tesoro mio gli uomini che ti ho trovato, non ti vanno bene
IRMA: Se ce ne fossero di migliori
LINA: Albina fai vedere il catalogo alla signorina
(Irma si avvicina alla scrivania di Albina, gli altri rimanendo in scena fingono
silenziosamente di confabulare)
IRMA: Ma questi uomini si assomigliano tutti
ALBINA: Non è vero, come ti permetti, questa è una Ditta seria
IRMA: Va bene, fammi uscire con questo mi sembra di bell’aspetto
(lo segna con il dito)
ALBINA: Domani sera va bene
IRMA: Bene … bene …
LINA: visto! Basta solo consultare il catalogo e l’amore nasce
ALBINA: (prende l’agenda) Adesso vado a prendere accordi. Vieni Irma
(salutano tutti)
Con permesso
(e tutti dicono)
Prego
(Irma e Albina escono di scena)
SCENA 13
(ARMANDO, FIAMMETTA, LINA)
ARMANDO: Lina io sono venuto per le mie sorelle
LINA: Quelle due zitelle
FIAMMETTA: Lina impegnati e trova a loro uno straccio di marito
LINA: È difficile: c’è da lavorare un po’ e poi con il carattere che hanno!
ARMANDINO: Ma questa non è una Agenzia Matrimoniale
LINA: E allora, come osi mettere dei dubbi sulla mia capacità professionale
FIAMMETTA: No ! Sappiamo che il caso è difficile
LINA: Estremamente difficile … ma … vedremo di trovare una soluzione
ARMANDO: Ci sono delle spese
LINA: Dopo! Dopo, adesso lasciami sola con Fiammetta, ho bisogno di lei per
studiare un modo per fare innamorare quelle due donne
ARMANDO: Io allora devo proprio andare
LINA: E di corsa! Io devo lavorare
ARMANDO: Ma io sono quello che paga
LINA: E allora… via … via …
ARMANDO: Ma siamo sicuri del risultato!
LINA: Come ti permetti! Ho detto fuori
Con me ha trovato moglie anche Charlot!
(Armando protestando esce di scena)
ARMANDO: Ma chi è questo Ciarlotti ? E’ per caso di Beverino
LINA: lasciamo perdere, adesso vai!
(Armando esce di scena)
SCENA 14
(FIAMMETTA, LINA)
LINA: Fiammetta parlami delle due donne? Hanno dei gusti specifici. Io devo
sapere tutto … tutto… anche i minimi particolari
FIAMMETTA: Per questo non ci sono problemi, io di loro conosco morte e miracoli,
ma cambiando discorso il nostro patto è sempre valido, sai che a me interessa la
casa di Armando
LINA: Certamente, ma ora analizziamo il presente, ed il presente è Ernestina
(prende appunti)
FIAMMETTA: Scrivi … scrivi … ad Ernestina gli piacciono gli uomini tipo Bred
Pitt, però biondi
LINA: Ho proprio un uomo per lei: Pensa che lo chiamano
FIAMMETTA: Come lo chiamano !
LINA: Vittorio il pitto di Valdurasca
FIAMMETTA: Ma Vittorio non è biondo
LINA: Quello non è un problema, ci penso io … e
FIAMMETTA: scrivi … scrivi … a Marietta gli piacciono gli uomini tipo Richard
Gire, ma con i capelli rossi e la pancetta
LINA: Ma c’è un detto che dice che di rossi non sono buoni neppure i capretti
Comunque ho un elemento: si chiama Orfeo Giro
FIAMMETTA: Giro! Ma non si chiama Ricco
LINA: Si! Orfeo Giro perché tutti i giorni fa il giro dei bar
FIAMMETTA: Ma lo è rosso!
LINA: Lui, basta che beve due bicchieri: ci vengono due gote rosse
FIAMMETTA: Ma lo vuole rosso di capelli!
LINA: Un po’ rossino di capelli lo è! E ha anche un pochino di pancetta
FIAMMETTA: Ma tutti e due se sono quelli che penso, non sono dei gran lavoratori
Lina
LINA: Nel mio mestiere non servono dei lavoratori ma dei play boy
allora rimaniamo d’accordo così: io li mando a casa delle zitellone , ma in casa
non ci deve essere nessuno eccetto l’interessata, neppure Armando, mi raccomando
, ciao Fiammetta
FIAMMETTA: Ci penso io … ci penso io …
LINA: Ora vai via, devo predisporre tutto
(Fiammetta saluta ed esce di scena)
SCENA 15
(LINA, VITTORIO, ORFEO)
LINA: Entrate
(entrano Vittorio e Orfeo)
VITTORIO: Lina cosa c’è
ORFEO: Ci hai chiamato
LINA: Ho bisogno di voi!
VITTORIO: No! Lavoro no … è troppo caldo
ORFEO: (canticchia) Lavoro saltami addosso
VITTORIO: (canticchia) Lavora te che io non posso
LINA: Io vi offro un lavoro piacevole
ORFEO: Nessun lavoro è piacevole
VITTORIO: Andiamo a farsi un aperitivo dalla Jole Orfeo
ORFEO: Si andiamo, questa ci vuol fare lavorare
LINA: (si alza dalla scrivania e fa il gesto di bloccare i due uomini che si
fermano)
Ragazzi dovete fare innamorare due donne
(in unisono ripetono)
Due donne
LINA: Sedete, che vi spiego tutto
ORFEO: Si ma alla svelta: mi aspettano al bar per la partita
LINA: Sarò breve!
VITTORIO: Breve … breve
LINA: Ci sono due donne che hanno messo gli occhi su di voi!
(i due in unisono) Su di noi!
LINA: Si … su di voi perché siete due uomini, piacenti, single e soprattutto dei
gran lavoratori
VITTORIO: Lavoratori proprio no, si saranno sbagliate
LINA: Va bene , insomma, sono innamorate di voi
(i due uomini in unisono)
Di noi ! Allora andiamo!
LINA: Si io vi preparo l’appuntamento, però bisogna che cambiate un pochino il
vostro aspetto
(i due uomini in unisono) Per noi va bene
VITTORIO: Ma ! quelle due hanno almeno una bella pensione
LINA: Si! adesso uscite
(i due si sfregano le mani ed escono di scena)
(Lina scrive sull’agenda, telefona ed esce di scena)
SCENA 16
(FIAMMETTA, ARMANDO)
(casa di Armando)
(guardano l’orologio entrambi agitati)
FIAMMETTA: Ormai arrivano
ARMANDO: Quanto manca
FIAMMETTA: Ernestina dov’è !
ARMANDO: Ha ancora i bigodini, in testa
FIAMMETTA: Non sospetta niente
ARMANDO: Deve essere una sorpresa!
FIAMMETTA: Eccolo! Eccolo!
ARMANDO: Andiamo … andiamo
FIAMMETTA: Ernestina… lo vuole biondo
(escono di scena, sfregandosi le mani)
SCENA 17
(VITTORIO, ERNESTINA)
(suonano alla porta, la porta è socchiusa)
VITTORIO: posso entrare …
(entra e curioso si guarda attorno ha con se una rosa, la sua voce è calda e
sensuale)
Ernestina … signorina Ernestina … Signorina Ernestina…
(entra velocemente Ernestina)
ERNESTINA: Chi è! Chi mi vuole !Chi mi chiama !
Signorina Ernestina, sono vent’anni che nessuno non mi chiama così
E questo chi è ! E da dove viene ?
E chi lo conosce questo deficiente
VITTORIO: Permetti il mio nome è Vittorio
(tra se e se) Questa donna è un mostro, ma il lavoro è lavoro
ERNESTINA: Questo qua è proprio scemo, mi fa anche l’inchino
O bell’uomo, in questa casa non abbiamo bisogno di un maggiordomo
VITTORIO: (consegna la rosa a Ernestina) Signorina … profondamente ammirato
dalla tua bellezza … ho pensato di donarti
ERNESTINA: (prende il fiore) Una rosa: era meglio se mi portavi, un mazzo di
bietole
VITTORIO: Un mazzo di bietole !
ERNESTINA: Si da far bollite, fanno bene anche all’intestino.
Insomma cosa volete!
VITTORIO: Io mi sono pazzamente innamorato di te
ERNESTINA: Di me!
VITTORIO: Il mio cuore batte
Senti come batte
ERNESTINA: Cosa sei cardiopatico!
VITTORIO: Ho voglia di abbracciarti amore mio
ERNESTINA: Amore mio e mi vuole anche abbracciare , puzza d’aglio a morte
VITTORIO: siiii
ERNESTINA: Stai attento che perdo i bigodini
VITTORIO: Io ti voglio sposare
ERNESTINA: Tu mi vuoi sposare! Ma scherziamo, sarai biondo, ma non ti assomigli
a Bred Pitt
VITTORIO: (mettendosi di profilo)Guarda bene .
Mi assomiglio
ERNESTINA: No non ti assomigli
VITTORIO: (mettendosi di profilo)Guarda meglio … guarda … guarda …
mi assomiglio
ERNESTINA: Ma neppure per l’idea e poi quella puzza
VITTORIO: E’ aglio, abbassa la pressione
ERNESTINA: Ma quanto ne hai mangiato! Vattene via! Puzzi a peste … e poi
VITTORIO: E poi, ma scherzi lo sai come mi chiamano
ERNESTINA: E come ti chiamano
VITTORIO: (orgoglioso) mi chiamano Bred il Pitto della Valdurasca
ERNESTINA: E allora
VITTORIO: Allora ti voglio sposare
ERNESTINA: Sposare … ma davvero … e dove andremo ad abitare a casa tua
VITTORIO: Si …
ERNESTINA: Allora … quasi … quasi …
VITTORIO: Quasi … quasi …
ERNESTINA: Ma tu hai una casa grande …
VITTORIO: E vivo solo
VITTORIO: Sì
ERNESTINA: Ma allora è fatta, ci sposiamo
(abbraccia Vittorio … ma Vittorio si scosta)
VITTORIO: Un momento
ERNESTINA: Come: mi respingi
VITTORIO: Amore mio quanto prendi di pensione
ERNESTINA: Non sarai, per caso interessato al vil denaro
VITTORIO: No! Facevo così per dire
ERNESTINA: Non dire … amore … non dire
VITTORIO: Dimmi … dimmi
ERNESTINA: Non dico … non dico
VITTORIO: Dimmi … dimmi
ERNESTINA: Non dico … non dico … non oso dire
VITTORIO: Allora me ne vado
ERNESTINA: Allora dico
VITTORIO: Di! Ernestina di!
ERNESTINA: Sono cose private
VITTORIO: Ma tra marito e moglie
ERNESTINA: Non ho pensione
VITTORIO: Allora me ne vado
ERNESTINA: Ma ho i miei risparmi in banca
VITTORIO: Ma se non hai mai avuto reddito, come fai ad avere risparmi
ERNESTINA: Rubando qua e la, tra le pensioni di Armando
VITTORIO: Ma quanto hai potuto metter via, solo pochi spiccioli
(cerca di prendere la strada verso la porta)
ERNESTINA: (fa il segno di 9 con le dita)
VITTORIO: Dove vuoi andare con 90 Euro
ERNESTINA: Di più!
VITTORIO: Ma dove vuoi andare con 900 Euro
ERNESTINA: Di più!
VITTORIO: Ma dove vuoi andare con 9000 Euro
ERNESTINA: Di più!
VITTORIO: Amore mio non mi dirai che in banca ha 90000 Euro
ERNESTINA:( fa il segno dei soldi con le dita)
Di più! si …. Molti di più
VITTORIO: Si amore mio ti sposo
(si abbracciano)
VITTORIO: Ma quando cavolo prende di pensione Armando?
(escono di scena)
SCENA 18
(ARMANDO, FIAMMETTA)
(entrano in scena euforici)
ARMANDO:E’ fatta, è fatta
FIAMMETTA: Marietta, invece lo vuole rosso, ricco e con un po’ di pancetta
FIAMMETTA: Eccolo … sta arrivando …
ARMANDO: andiamo via … andiamo via …
Finalmente ritorno padrone di casa mia!
(escono di scena)
SCENA 19
(MARIETTA, ORFEO)
(entra Orfeo con una rosa rossa)
ORFEO: Posso ….
(nessuno risponde, Orfeo scontra la rosa in uno spigolo e la rosa si rompe
rimane in scena con lo stelo ma non se ne accorge)
È permesso ….
(voce fuori campo di Marietta)
Avanti …
ORFEO: Signorina Marietta
MARIETTA: Dimmi
ORFEO: Marietta incantato dalla tua bellezza ti porgo questo piccolo omaggio
floreale
(si inchina e porge il fiore)
(Marietta vede solo lo stelo senza il fiore … lo guarda perplessa … ma poi lo
prende e lo mette in un vaso)
MARIETTA: Bello questo fiore … che cos’è?
ORFEO: Veramente: questo fiore, è un fiore pregiato, sembra uno stelo di rosa,
ma non lo è Daniela mi ha assicurato che …
MARIETTA: E che cosa, avrebbe assicurato
ORFEO: Che questo fiore basta metterlo nel vaso e crescerà
MARIETTA: Lei basta che vende
ORFEO: Devi avere fiducia, vedrai che nascerà un fiore e sarà bellissimo e
multicolore un po’ come te Marietta
MARIETTA: Ma lo sai … Orfeo …
ORFEO: Cosa dovrei sapere
MARIETTA: Lo sai che ti assomigli!
ORFEO: (sorpreso) A chi mi dovrei assomigliare?
MARIETTA: Ma a Richard Gire!
Ma con i capelli rossi, sei proprio l’uomo che piace a me
ORFEO: Modestamente, ma lo sai come mi chiamano
MARIETTA: No!
ORFEO: Orfeo sempre in Giro, perché tutti i giorni
(ad alta voce)
E quando dico … tutti i giorni …
Vuol dire che
(grida)
Non ne salto neppure uno
MARIETTA: Cosa fai tutti i giorni
ORFEO: Il giro dei bar
(mima)
Un bicchiere qui … Un bicchiere da Silvano … Un bicchiere al Circolo
Un passo dagli alpini perché altrimenti si offendono
E …
Tutti i giorni mi prendo una sbornia
MARIETTA: No! Non ti voglio più e poi non sei ricco
ORFEO: io mi chiamo Orfeo ma tanti mi chiamano con il nome di mio padre … lui
Ricco … lo portavano a casa dopo le sbornie con la carretta … siamo di famiglia
noi Ricco
(ad alta voce)
Ricco
MARIETTA: Allora sei proprio ricco
ORFEO: Dalla nascita, bambola da generazioni io sono ricco
MARIETTA: Da generazioni …
Chissà che patrimonio …
Sposiamoci … sposiamoci …
ORFEO: si … Ricco era … mio padre, mio nonno e mio bisnonno e chissà da quanto …
noi ci chiamiamo Ricco
MARIETTA: Tu sei ricco da tanto tempo!
Come Agnelli
Ti sposo … ti sposo …
ORFEO: No! Agnelli no! Solo galline e conigli: Diamo tempo al tempo: ma quanto
prendi di pensione?
MARIETTA: Ho lavorato tanti anni alla Morven la fabbrica degli occhiali …
ORFEO: Quanti anni!
MARIETTA: Circa trent’ anni
ORFEO: (con le dita conta e tra se e se fa i calcoli )
Più liquidazione!
Si ci sposiamo !
(si abbracciano ed escono di scena, usciti di scena Marietta rientra e grida al
pubblico)
MARIETTA: Finalmente Marietta si sposa, ho aspettato tanto ma finalmente mi
sposo … Mi sposo un Ricco
(di corsa esce di scena)
SCENA 20
(FIAMMETTA, ARMANDO, IL SINDACO)
(Ufficio del sindaco, il primo cittadino è assorto nel suo lavoro, sta leggendo
la Gazzetta dello Sport)
IL SINDACO: Forza Inter … sei grande Inter …
( chiude la Gazzetta ed apre Tuttosport)
I giornali sono tutti uguali … si copiano le notizia …
(prende l’album delle figurine panini, tira fuori un pacchetto di figurine)
Adesso attacco Marchisio
(prende la colla e attacca il giocatore)
Sfoglia il pacchetto di figurine
Queste sono … tutte doppie … e adesso con chi le scambio …
Ma lo sapete che il Sindaco di Vezzano ha già finito l’album …
Mentre io … non riesco neppure a finire la Juve …
(sente bussare)
E chi è …
Ho da fare … sto lavorando per voi …
(voce fuori campo)
Noi abbiamo un appuntamento …
IL SINDACO: Ma scherziamo, io sto facendo cose importanti: non voglio essere
disturbato …
(voce fuori campo)
Io sono amico del prefetto
IL SINDACO: Ci mancava anche questo
( nasconde album e figurine)
Entrate … entrate …
(entrano Fiammetta e Armando)
(in unisono)
Buon giorno … signor sindaco
IL SINDACO: Buon giorno: sedete e non fate caso al disordine
(finge di rimescolare i documenti)
Ditemi: avete un appuntamento?
ARMANDO: si!
IL SINDACO: E con chi avete un appuntamento
FIAMMETTA: Con te
IL SINDACO: Io appuntamenti , oggi no! Non ho tempo, e poi: cosa volete!
ARMANDO: Noi siamo venuti per il matrimonio
IL SINDACO: Di chi! Il tuo … non ci posso credere !
ARMANDO: no delle mie sorelle
FIAMMETTA: si le sue sorelle
IL SINDACO: E chi le vuole quelle due carette
(voce fuori campo, Ernestina)
ERNESTINA: E chi sarebbero quelle due carette, brutto imbecille adesso veniamo a
sposarci e te Armando levati di torno, e vattene via con quella ragazzetta
altrimenti ti strappo come un foglio di giornale
ARMANDO: Ossequi signor sindaco
FIAMMETTA: Via come treni
(Armando e Fiammetta escono di scena)
SCENA 21
(ORFEO, MARIETTA, ERNESTINA, VITTORIO, IL SINDACO)
(entrano velocemente molto alterati nell’ufficio del sindaco)
Il SINDACO: Cosa volete !
ERNESTINA: Cosa volete un fico secco, sposateci e fate alla svelta che non
abbiamo tempo
IL SINDACO: Vi capisco: avete voglia di consumare le nozze
VITTORIO: Abbiamo fame: vogliamo andare a mangiare al ristorante
ORFEO: Ma chi paga!
IL SINDACO: sia ben chiaro! Io No!
(Orfeo e Vittorio in coro )
Noi no …
IL SINDACO: Ma il banchetto qualcuno deve pagarlo!
MARIETTA:
(tira fuori dalla borsetta dei soldi)
(e tutti in coro)
E questi da dove escono
MARIETTA: Paga tutto Armando, gli ho rubato la pensione
(e tutti )
Bravaaaaaa !
MARIETTA: adesso sposiamoci
(e tutti)
Siiiiiiiiiiiiiiii!
(musica )
(squilla il cellulare del sindaco)
(tutto il calcio minuto per minuto)
( nella stanza confabulano tra loro)
IL SINDACO: (risponde parlando con due telefoni)
Hello!
(dall’altro capo del filo voce fuori campo)
(voce fuori campo)
Carissimo, io sono il Sindaco di Bolano, ho una bella notizia da darti
IL SINDACO: dimmi … dimmi… muoio dalla voglia
(voce fuori campo)
Ti ho trovato la figurina di Santon
IL SINDACO: cosa vuoi in cambio: cosa vuoi in cambio
(voce fuori campo )
Io ti do la figurina di Santon … solo se … mi dai Pazzini
IL SINDACO: si e quando lo facciamo lo scambio
(voce fuori campo)
Subito!
IL SINDACO: ora sarei impegnato!
(voce fuori campo)
Interrompi tutto, le figurine sono importanti … e la riunione si avvicina
IL SINDACO: Ok… Ok…. Mi sbrigo in un attimo
(chiude il cellulare)
IL SINDACO: La seduta è tolta… tutti a casa …
ERNESTINA: O bello … sposaci altrimenti vengo li e ti brucio il comune
IL SINDACO: Va bene … va bene … se proprio ci tenete, no aspettate ecco Don Euro
… aspettate lui… ma per il banchetto fatemi sapere, vengo anch’io
(musica squilla il cellulare del sindaco)
( tutti rimangono immobili )
(Il sindaco esce di scena)
(entra Don Euro )
SCENA 22
(ORFEO, MARIETTA, ERNESTINA, VITTORIO, DON EURO, DON SANDRINO)
(tutti)
ORFEO: Euro sei tornato … e hai portato anche Sandrino
ERNESTINA: Don Euro prego e un po’ di rispetto per un servo del signore
(tutti)
Ma! Sandrino …
SANDRINO: Don Sandrino: prego
ERNESTINA: Ma Sandrino quando ti è venuta la vocazione
SANDRINO: Sono fatti miei, cosa ti interessa
ERNESTINA: Facevo così per dire
DON EURO: allora fai silenzio e non disturbare la quiete dell’anima
(Sandrino fa un ruttino)
DON EURO: Cosa fai Sandrino
SANDRINO: Sono le cipolle di ieri sera
MARIETTA: Così Euro ti sei fatto prete?
DON EURO: Sempre meglio che vendere stoccafissi!
Mangerò qualche ostia di più: ma male non si sta
ORFEO: Ma chi sei diventato Don Stoccafisso!
DON EURO: Quello che sono diventato non vi interessa!
MARIETTA: Sposaci Don Euro!
ERNESTINA: Dacci la tua benedizione!
DON EURO: (rivolto a Sandrino) Cosa aspetti Don Sandro benedici
(Don Sandro rimane fermo)
Sandro … benedici
DON SANDRO: Non so come si fa!
(Don Euro da uno scappellotto a Don Sandro)
Si fa così …
(e fa vedere come si fa a benedire, annusa il dispensario )
Ma cos’è questo odore, non è acqua benedetta !
DON SANDRO: Questa è meglio che l’acqua benedetta
(e tutti )
Cos’è!
DON SANDRO: Grappa
(e tutti)
Perché grappa!
DON SANDRO: perché Don Euro la sera quando è davanti al camino e si beve un
bicchierino dice sempre questa si che mi fa vedere il paradiso, allora ho
pensato …
DON EURO: La mia grappa … quando torniamo in sacrestia ti do il resto …
(Don Euro si calma cercandosi di dare un contegno)
DON EURO: Così volete che vi sposo!
(e tutti siiiiiiiiiiii)
DON EURO: Dopo, prima dovete fare una donazione
VITTORIO: Un’offerta scontata
DON EURO: Il paradiso non fa sconti
(prende il calcolatore)
Diciamo 500 Euro
Tutti: (500 Euro ma sono un’esagerazione)
DON EURO: Mi dovete pagare ancora tutti gli stoccafissi ! Ernestina ! Tuo
fratello!
ERNESTINA: E’ rimasto a casa!
DON EURO: Dopo passo da quel puffaiolo, adesso pagate …
VITTORIO: Paga Ernestina … paga …
ORFEO: Paga Marietta … paga …
(le donne protestano ma pagano)
DON EURO: (in dialetto)Adesso … siete marito e moglie
E ora vado a prendere quel farabutto di Armando …
(escono di scena)
SCENA 23
(ARMANDO, DON EURO, DON SANDRINO)
(casa di Armando : Armando è sdraiato sul divano sta leggendo la sua
inseparabile Gazzetta)
(suonano alla porta)
ARMANDO: suonano alla porta: che palle … Vengo … un attimo …. Chi è?
DON EURO: Pecorella sono Don Euro … apri
ARMANDO: Io non apro!
DON EURO: La pace sia con te … apri figliolo che è meglio
ARMANDO: Non sono scemo …
DON EURO: (da dei colpi alla porta)
Apri o spacco la porta!
ARMANDO: Va bene ma che modi … basta dirlo …
(apre la porta)
(entra minaccioso Don Euro insegue Armando dentro la stanza)
(Armando fugge ma poi si ferma di colpo)
ARMANDO: Don Euro!
(il prete si ferma di colpo)
DON EURO: Si!
ARMANDO: Perdona loro che non sanno quello che fanno
DON EURO: Noi … io … voi … loro
ARMANDO: Io sono loro …
DON EURO: No tu sei tu!
ARMANDO: No … io sono io …
DON EURO: Armando, pagami gli stoccafissi, così ti perdono e non ti spacco la
testa
ARMANDO: Non puoi!
DON EURO: E perché non posso!
ARMANDO: Quello lassù perdona
DON EURO: Ma lui è lassù … e io sono quaggiù
Lui perdona Euro no
(ad alta voce)
Caccia gli Euri a Don Euro
ARMANDO: Chissà quanto ci sarà da pagare!
DON EURO: 2000 EURO
ARMANDO: 2000 per due stoccafissi, ma siamo matti …
DON EURO: A parte il fatto che erano 15 poi ci sono gli interessi!
ARMANDO: Sono un pochino alti
DON EURO: Non posso farci niente! Sono dettati da quello lassù
(indica con dito)
ARMANDO: Meno male che diceva rimetti i tuoi debiti e rimettili Ai tuoi debitori
DON EURO: Non prendertela con il Principale
(a voce alta)
DON EURO: Date a Cesare quello che è di Cesare
E date gli Euri a Don Euro e Paga i stoccafissi
(Euro intasca i soldi)
(e benedicendo il pubblico escono di scena)
SCENA 24
(ARMANDO, FIAMMETTA)
(casa di Armando, finalmente Armando sdraiato sul divano, si legge la sua amata
Gazzetta dello Sport )
ARMANDO: (rivolto a Fiammetta) Ciccina … portami … un prosecchino e vieni … a
sederti qua
FIAMMETTA: (provocante) Si … tesoruccio … dimmi …
(si avvicina con dei fogli)
ARMANDO: Ma io tesorino … tesorino …. volevo non il prosecchino … ma …non il
fogliettino
FIAMMETTA: Firma… Armanduccio, firma il fogliettino: e vedrai che prosecchino!
ARMANDO: (cerca di leggerlo) Ma cosa c’è scritto! Passami gli occhiali
FIAMMETTA: (sorridendo)Gli occhiali … no … no… no…
Metti … metti … una firmetta …
(manda dei baci ad Armando)
(Armando firma)
(porta via i fogli e torna con il prosecco, i due brindano e si abbracciano sul
divano)
(musica)
(si sente bussare)
ARMANDO: (alterato) Ma chi è questo scocciatore!
(continuano a bussare)
(breve pausa)
(continuano a bussare)
Come rompono….
FIAMMETTA: vado ad aprire
(si alza e va ad aprire)
(apre la porta e compare un uomo con una valigia)
ARMANDO: vado io ad aprire
SCENA 25
(ARMANDO, FIAMMETTA, ORESTE )
(Armando nel vedere entrare Oreste si alza lascia cadere il giornale)
ORESTE: abita qua Fiammetta?
ARMANDO: Fiammetta c’è un marocchino che ti cerca
FIAMMETTA: è il mio fidanzato è venuto ad abitare qui da me
ARMANDO: Come?
FIAMMETTA: a casa sua
ARMANDO: a casa sua, non capisco
(il giovane sfa le valigie e si gettano sulla poltrona … dopo legge la Gazzetta,
spaginandola )
FIAMMETTA: E’ venuto ad abitare qui con me, a casa sua ?
ARMANDO: Spiegami Fiammetta… non capisco
FIAMMETTA: Ma tesoruccio non ricordi mi hai lasciato tutto !
(e mostra il foglietto firmato)
ARMANDO: Cosa ti ho lasciato io! questa è casa mia! Fuori
FIAMMETTA: No … questa è casa mia …
(e mostra il foglietto)
ARMANDO: Come sarebbe a dire
FIAMMETTA: (agita i foglio) Mi hai fatto la donazione e adesso via
(Armando cerca di prendere il foglio ma Fiammetta lo nasconde)
Adesso vai via … prendi la gazzetta e andare ( felicissima)
ARMANDO:(deluso) E io dove vado … che bruciore
(entra in scena Lina )
LINA:(con voce sinuosa ed ammiccante) Vieni nella mia Agenzia
Che ti trovo una bella mogliettina
(Armando segue deluso Lina)
VITTORIO: E chi sarebbe quella mogliettina
LINA: Aldina …
ARMANDO: Nooo preferisco andare a ballare con Violetta
(Violetta entra in scena abbracciando Armando )
No! Ho cambiato idea, andiamo prima a vedere la fiorentina
(escono di scena)
SIPARIO