AQUILA 33

Psicodramma Militare Atto Unico di

GIUSEPPE ACONE


PERSONAGGI
Francesco Scanna, Ufficiale di Marina
Voce Off, una voce che non è in scena


Tempo Presente


La Tela s’apre su una scena vuota, fredda, scarna. (Tale inizio è commentato da un pezzo di musica classica). Sul lato destro un tavolino con qualcosa sopra e una sedia. La scena è una stanza. Stanza dal cui centro (dalle quinte in fondo) entra Francesco (ha la divisa da Ufficiale di Marina), con le braccia tese in avanti, e con gli occhi bendati. Cammina molto lentamente:


Francesco: Dove cazzo mi state portando? Ehm, qui non c’è nulla, da quest’altra parte nemmeno… Aldo! Gina! Roberto! Posso fermarmi ora? (Francesco è solo in
scena. Ha appena chiamato i suoi amici che l’hanno indirizzato dove ora è: al centro della scena/stanza. Gli amici però son rimasti “fuori” e non li vediamo). Vabbè, via il velo! (Si toglie la benda). Ehi ma dove sono? Aldo! Roberto!... Gina! Ma dove siete? Vabbè dai, giochiamo! (Tra il serio e il faceto) Aspettiamo… Aspettiamo… Che stanza inutile! Non c’è nulla! Aldooooooooo! Robertooooooo! Dai mi avete rotto ora. Basta co ‘sti scherzi scemi! (Va di nuovo in fondo da dove è entrato, ma non v’è segno di chicchessia). Niente! Nessuno! Calma! Calmaaaaaaaaaa! Che cazzo debbo farci qui dentro?
Voce off: Ufficiale Francesco Scanna, Guardiamarina. (Francesco sta per mettersi sull’attenti…) Comodo… comodo! Stava partecipando anche lei al party, vero?!
Francesco: (Sorpresissimo) Si! Si. Ero anche io al party, Signor…?
Voce off: Signor nessuno! Non è qui per fare domande! Lei si trova qui per un… esperimento
Francesco: Macchè esperimento di Stockausen?! Tiratemi fuori da qui (Francesco gira tutta la scena, ma non si può uscire da nessuna parte)
Voce off: Ufficiale Scanna, non ci costringa a immobilizzarla
Francesco: Più immobilizzato di così?! Ehi un momento, e come fareste ad immobilizzarmi?
D’improvviso un suono, da definirsi, metterà in stato di trance l’Ufficiale…
Il suono cessa, e Francesco cerca di riaversi…
Voce off: Ricorda d’essersi sentito così altre volte?
Francesco: (Frastornato) Ehm… io… si. Si, in effetti mi sono sentito così un’altra volta: al ritorno dalla Missione Orso 4, in mare nemico.
Voce off: Bene, bravo. Ha perfettamente ragione. E… cosa ricorda di quella missione?
Francesco: Ehm, poco: molto poco.
Voce off: Si è chiesto perché… ricorda così poco, di una missione ove peraltro lei si è distinto per sangue freddo e sprezzo del pericolo?!
Francesco: Fino ad ora no, ma ora si. Ora me lo chiedo.
Voce off: Vediamo di facilitarle il compito: lei ha un chip nella testa, e fin qui… non è certo l’unico! Ma nel suo eccezionale caso, questo chip è collegato con due
minuscolissime videocamere che le sono state impiantate negli occhi. Il tutto si aziona con l’angelico suono di cui prima. Lei, Scanna, ha filmato, in stato di trance, ma attivo nel combattimento, ha filmato dicevo… qualcosa di… qualcosa di… Lei ha filmato qualcosa che non doveva e non poteva essere filmato.
Pausa.
Francesco: Chip e videocamere?! Quando?
Voce off: Lei è stato operato al setto nasale, se non erro.
Francesco: Quindi…?
Voce off: Suvvia, Scanna, dobbiamo aggiungere altro…?
Francesco: No…! Ora capisco… i sogni terrificanti… Non sono solo sogni, ma residui di quel che ho visto… Perché, perchèèèèèè cazzooooooo, avete fatto questo a me? E Roberto, Aldo, Gina… son ancora lì a divertirsi… e io qui. I miei amici erano d’accordo con voi… nel farmi capitare qui dentro?!
Voce off: Abbiamo detto ai suoi amici che dovevamo darle una medaglia molto
speciale per meriti di guerra. Hanno creduto insomma di averle fatto uno scherzo da buoni amici…
Francesco: Mentre invece voi… voi: suppongo siate un voi; non posso credere che una sola persona organizzi tutta ‘sta cazzata.
Voce off: Venga al dunque, Scanna.
Francesco: Mentre invece voi… cosa volete da me? (Tra sé e sé) Vabbè suppongo che vogliate quello che c’è nei miei occhi… a questo punto.
Voce off: Giusta -per quanto ovvia- supposizione.
Francesco: (Con crescente terrore) Come farete a prendere quello che ho involontariamente filmato?
Voce off: Vede Scanna, se lei ricordasse tutto quello che ha filmato, non ci sarebbe bisogno di… tagliarle la testa.
Francesco: Tagliarmi la testa?! Io… io… vi ho prima detto dei sogni che faccio. Se ve li raccontassi… vi assicuro… vi assicuro, rimarreste atterriti.
Voce off: Scanna, le sconsiglio di bluffare.
Francesco: Una cosa non capisco: tutto ‘sto marchingegno in testa, e l’unico modo che avete di vedere quanto filmato, è tagliarmi la testa??? Ma che razza di
Intelligence o Servizi Segreti deviati siete?
Voce off: Scanna, i Servizi Segreti sono TUTTI deviati, altrimenti non sarebbero punto segreti. Lei non uscirà vivo da dove è ora; posso dunque dire molto più di quanto
normalmente potrei. La sua osservazione è più che legittima, ma sappia che chi
scegliamo per questa missione, alla fine, dovrà in ogni caso essere eliminato. Lei è stato scelto per entrare dove nessuno è mai entrato, e per vedere quel che nessuno ha mai veduto.
Francesco, a questo punto, è preoccupatissimo. Si deprime.
Francesco: Lo so! Lo so dai miei sogni. Incubi terribili che, per fortuna, al mattino svaniscono.
Voce off: Ci dica, Scanna
Francesco: Non posso.
Voce off: Non può?!
Francesco: Sono cose inenarrabili. Quando le vedo in sogno, riesco a sopravvivere solo perché so ch’è un sogno, ma chiunque dovesse vederle… morirà in un sol colpo.
Voce off: Vorrebbe farci credere che la visione di quel che ha filmato, ci
ucciderebbe?! Hahahahahhahaha Scanna, lei è davvero incredibile: crede davvero che siamo tanto stupidi?!
Francesco: Signor no, non siete stupidi, ma ignoranti. Pur volendo non potrei raccontarvi nulla: il nostro vocabolario non contiene sufficienti parole o parole adatte a descrivere quello che ho visto.
Voce off: Noi ne abbiamo una vaga idea, e si tratta certamente di qualcosa che ci farebbe scalzare il nemico in pochi minuti.
Francesco: Ciò è inesatto. La visione ucciderebbe chiunque. La fase onirica ha per fortuna fattomi da filtro…
Voce off: Scanna… guardi lì. Vede cosa c’è su quel tavolino?
Francesco: No. E’ coperto!
Voce off: Bene, lo scopra.
Francesco, con circospezione si avvicina al tavolino, ci si ferma davanti. Lentamente tira un lembo della stola che copre… UNA TESTA! Francesco è ovviamente inorridito e scioccato; ha conati di vomito anche…
Voce off: Lo riconosce, Scanna?!
Francesco: Maledetti, maledettiiiiiiiiiiiiiiii!!!
Voce off: La lasciamo solo a riflettere, Scanna!
Francesco: (Urlante) A riflettere su cosa???? Lo avete detto voi, no?! Debbo morire in ogni caso. Quindi su cosa stracazzo dovrei riflettere?????
Voce off: Questo non è completamente esatto, Scanna. Se quello che lei ci
racconterà, combacia almeno un poco con i nostri sospetti, la lasceremo in vita.
Francesco: Ooooohh grazie… C’è solo il trascurabile fatto che qualora dovessi
avvertire l’angelico suono, diventerei uno zombie radiocomandato… Ah dimenticavo il fatto che sarei altresì un operatore filmico attraverso i miei occhi… Mi vien voglia di farmela saltar per aria per mio conto la mia testa… con una cannonata (estrae la pistola d’ordinanza e se la punta alla testa).
Voce off: Scanna, non sia stupido… Confidiamo che non sia tanto sciocco. Rifletta ora. A dopo.
Francesco: (Andando verso la testa sul tavolino) Roberto, amico mio… Non eri dunque tu tra quelli che m’hanno spinto qui dentro! Già, io non potevo vedere, ero bendato. Che crudeli! M’hanno fatto intendere che c’eri tu.
Francesco supera il terrore; sopraggiunge dunque l’affetto verso quel che resta del suo amico Roberto. Parla e si rivolge alla testa, come in un tremendo momento di nostalgia e lucida follia.
Francesco: T’hanno ammazzato… lo so perché t’hanno ammazzato: come mai hanno scelto me per la missione? Ci voleva qualcuno a me molto vicino che seguisse passo passo la mia vita… Chi dunque più adatto di Capo Roberto Sparta?! Avranno messo anche a te microchip e videocamere… Il resto lo sappiamo già…! (Pausa) Ricordi
come dicevano? “Quei due stanno sempre insieme; saranno mica finocchi?!” (Pausa) Che cazzo vogliono ora da me? Vogliono sapere quello che ho visto, quello che ho filmato… Ma se ero in stato di trance -cagionatomi peraltro da loro stessi- cosa cazzo dovrei ricordare? Son già fortunato che almeno attraverso la fase onirica m’arriva qualcosa… E se non c’entrasse nulla quello che vedo in sogno con quello che ho veduto realmente? Organizzano le missioni e loro stessi creano uomini e modi e
macchine e macchinette che funzionano sempre male. Situazioni che funzionano sempre male. Hai mai visto qualcosa, in qualunque missione, funzionare alla perfezione? Beh, io mai! Fanno solo esperimenti del cazzo… e noi siamo le cavie.
Cavie che poi, dopo, debbono pure limitare i danni che LORO fanno. (Pausa) Ehi, un momento, qualcosa emerge, o almeno mi pare… Cristo Santo ho sparato… Non so a quante persone ho dovuto sparare… Oddio quanto ho ammazzato! E’ spaventoso! Cazzo, è spaventosoooooooo!!!! (Prende la pistola che aveva lasciata sul tavolino) Amico mio, Addio! Non ci rivedremo mai più! (Dà un bacio sulla bocca a quel capo, va al centro della scena e si punta la pistola alla testa con l’intento impetuoso di far fuoco ma…) No, no, no, nooooooo. Vedo! Vedo! Vedooooooooooo!!! Vedo
qualcosa… vedo qualcosa… I sogni hanno ragione… Ahhhhh! Aaaaaaaahhhhh! Aaaaaaahhhh!!! (Come se ricevesse dei colpi: si sbatte a destra e a manca… e poi va a sedersi in un angolo a terra della stanza/scena… e si dispera come non mai: piange lì a terra… Piange lungamente… Dopo, silenzio… per almeno due minuti).
Francesco smette dunque di piangere, rimane seduto a terra, giocherella col cappello d’ordinanza, e poi…
Francesco: Mi è tutto chiaro ora… Ehi Voce!! (Chiama la voce off di prima). Voce! Voceeeeee!!!
Voce off: Guardiamarina Scanna… confidiamo che abbia fatto buon pro del tempo che le abbiamo lasciato.
Francesco: Perché io? Maledetti… Perché io?
Voce off: Lo stiamo comprendendo assieme… perché lei, Scanna.
Francesco: Quel che ho veduto non è nemmeno descrivibile completamente;
almeno non con le parole che conosciamo… Dove si trova il luogo dove m’avete mandato?
Voce off: Non è affar suo, Scanna.
Francesco: Affar mio un cazzo. Rispondete!!!!
Voce off: E’ un luogo del Continente Antartico.
Francesco: Già…! Lo avevo immaginato… o forse l’ho visto.
Voce off: Non divaghi, Scanna.
Francesco: Bastardi maledetti… Come mi libererò del peso della visione? Come farò a convivere con quello che ho veduto?
Voce off: Potrà sempre tagliarsi la testa, Scanna. Il problema è nella testa. Eliminata la testa eliminato il problema.
Francesco: Già…! Spiritosi…!
Voce off: Intanto ci descriva, Scanna… prima che sia troppo tardi.
Francesco (Mimando ieraticamente): Ho visto un buco enorme al centro del Cosmo. Ho visto e sentito venti che spiravano paurosi… che portavano con essi odori fetidi e parole incomprensibili di antichi mostri, antichi Dei che governavano civiltà sparse ai confini dell’Universo. Ho visto l’occhio di Dio, che vomitava serpenti giganteschi. Ho visto mamme mostruose allattare creature non umane. Ho visto creature che strisciano in tempi lontani… tempi lontanissimi… ben prima della nascita
dell’Universo come lo conosciamo, anzi come non lo conosciamo. Ho visto il numero 33: ho visto l’Aquila a due teste… che simboleggia il massone di 33° grado. E’ l’aquila che attraversa un processo di morte e rinascita. Essa si dirige verso le montagne
all’età di circa 40 anni… Rompe il suo becco, e strappa tutte le sue piume perché non funzionano più, e si isola fino a quando non ricrescono, così da poter vivere il resto della sua vita. I massoni nascono di nuovo quando raggiungono il 33° grado, perché allora gli vengono rivelati segreti nascosti… Per questo motivo Gesù muore a 33 anni, o nel libro di Giovanni 33 si dice che si nasca di nuovo. Gesù era un massone, era
nell’Ordine di Melkiziedek, che è fondamentalmente la massoneria. L’Aquila era il
vecchio simbolo dello scorpione, e lo scorpione governa le aree genitali. Si dovrebbe alzare l’energia sessuale fino alle 33 vertebre della colonna vertebrale, per attivare la ghiandola pineale e il 100% del cervello… ed è in questo momento che si nasce di nuovo. Aaaaaahhhh cazzate!!!!
Voce off: Continui, Scanna.
Francesco: No!
Voce off: Continui, Scanna, per Dio. Pausa.
Francesco: Ho visto il Pi greco…. Dappertutto. Così come la Sezione Aurea. Ho visto come è fatto il Cosmo… e ho visto anche altri Universi, ed ho sentito i rumori da essi sgorganti… (A questo punto ci sarà un grammelot di parole incomprensibili, che
Francesco darà l’impressione di ripetere, a braccia aperte, al centro della scena. In realtà le parole sono preregistrate, ma l’effetto è terrificante).
Voce off: (Interrompendo quel delirio) Scanna… Scanna… Si svegli… Si svegli Scanna!!!
Francesco cade a terra.
Voce off: Scanna… Scanna… Si svegli.
Francesco in effetti si sveglia… lì steso a terra.
Voce off: Come sta, Scanna? Francesco: Abbastanza… bene. Francesco si alza
Voce off: Scanna, siamo orgogliosi di lei
Francesco: Ah si?! Io no!
Voce off: Scanna, non le diremo certo che lei ha sognato tutto, ma… fatto sta, Scanna, che l’abbiamo tenuta sotto l’effetto del Novaxipram, che sarebbe un nuovo “Peyote”… Scanna si rianimi su… Si rianimi per Dio.
Francesco: Novaxipram?! (Intontito) Ma che cazzo volete che mi rianimi?! Non ho nulla di che rianimarmi. Non sono come l’Aquila a due teste.
Voce off: Si sbaglia, Scanna… Invece è proprio come l’Aquila a due teste. Lei è rinato dopo un travaglio che ha rischiato di ucciderla… Un po' come l’aquila infatti: non tutte superano quei fatidici 40 anni. Si riabbia, Scanna.
Francesco: Ma che cazzo state dicendo? Io non ci capisco più nulla…
Voce off: Scanna… E’ stata una finta!
Francesco: Cosa… è stata una finta?!
Voce off: Tutto! Lei non ha nessun chip in testa e nessuna minivideocamera negli occhi… E’ stata tutta una finta, Scanna.
Francesco: Una finta?? Mi dite prego, in quale finta, mi ritrovo a parlare con la testa del mio fraterno amico Roberto?!
Voce off: Scanna, lei era talmente “dentro” alla storia -e al Novaxipram- che non s’è accorto che quella lì… Insomma Scanna, non lo vede…?! E’ una testa finta quella!
In effetti Francesco verifica prendendola in mano… ed è veramente finta.
Voce off: Come facevamo altrimenti ad impaurirla sul serio?! Scanna, lei è libero di lasciare la stanza quando le aggrada. Per inciso: non è mai stata chiusa.
Francesco: Un momento… Perché tutto questo? Perché io?
Voce off: Non siamo tenuti a chiarirle altro, Scanna, ma… date le circostanze, data la sua adesione perfetta all’esperimento, date anche le sue eccezionali qualità
sensoriali… faremo un’eccezione. Il sogno vivido che lei ha fatto, Scanna, le ha dato la possibilità di mostrare tutto il suo potenziale: lei ha raggiunto livelli di
consapevolezza e coscienza che fanno ben sperare…
Francesco: Fanno ben sperare… per cosa?
Voce off: Una ascesi come la sua… Una tale elevazione spirituale… Tutta la sua
sofferenza e tutto il suo “vedere”… è una ascesi che, in termini quantistici, ha potuto raggiungere tutta la sua compagnia; e non crediamo di esagerare dicendo che
potrebbe aver influenzato il livello di consapevolezza e di elevazione spirituale, del mondo intero. Se proprio vuol saperlo, Scanna; durante il suo travaglio, il nemico ha incredibilmente cominciato una inspiegata ritirata. Eravamo in un tripudio di cannonate, ma… non so come dire… anzi so come dire: abbiamo vinto, Scanna!
Francesco: Abbiamo vinto… eh già! Cazzo, sono un eroe… Roberto, hai sentito?! Sono un eroe!
Voce off: Si, è così, Scanna. E’ un eroe! E riceverà un congruo ed opportuno trattamento militare. Ci faccia anzi sapere se ha qualche richiesta specifica.
Francesco: Perché io?
Voce off: Scanna, lo abbiamo scoperto insieme… perché lei! Scanna, il tempo non esiste. Mi pare chiaro ch’era lei che doveva farci scoprire e provare -parlo anche degli effetti del Novaxipram- il suo eroismo, il suo rigore, la sua sofferenza… Lei insomma lo era già alla sua nascita, “l’uomo giusto”… solo che lo abbiamo scoperto adesso.
Ora, Scanna, vada a riabbracciare i suoi amici. Vada a riabbracciare Roberto.
Francesco: Ma… quello che ho visto e raccontato… come ha potuto cagionare tutto questo?! La ritirata del nemico?! L’innalzamento spirituale… la ascesi di cui avete detto, è praticamente derivata dal mio martirio dunque… e dall’azione del farmaco che mi avete somministrato al party -l’ho sempre detto che l’alcool mi fa male- Ma, quello che ho raccontato -e che ora mi appare più nebuloso e non vivido come prima- io l’ho veduto davvero? Sono davvero andato in missione… la Missione Orso 4? Ho ammazzato davvero tutti quei nemici; ho davvero esperito le cose innominabili di cui prima? Sono davvero stato in Antartide, in un anfratto visitato e visitabile da nessuno? Come ho potuto esserci io lì?
Voce off: Lei, Scanna, ha custodito dentro di sé (e ancora lo custodisce… le basta solo del Novaxipram per rievocarlo) il peso d’un martirio, di un supplizio che ricorda quello di certi grandi mistici. Lei ha sofferto e soffre così tanto, che la sua ascesi è una ascesi di tutta l’umanità. In quanto alle sue domande, beh… non posso
risponderle, o almeno non posso risponderle in modo concreto e rigoroso, come qualunque militare potrebbe e dovrebbe fare. Vede Scanna, ci sono forze -forze che lei in parte ha conosciuto e conosce- che sono molto al di sopra di noi… e le assicuro
che chi le parla è un essere di smisurato Potere. Ci sono forze dunque che non è dato neanche a noi comprendere; in buona sostanza, Scanna, la risposta alle sue domande è “Si!” La risposta alle sue domande è positiva. Però, Scanna, che
differenza c’è tra qualcosa che accade dentro di noi e qualcosa che accade fuori? Potrei dirle, Scanna, che in certi casi, non c’è nessuna differenza. Smetta di porsi quesiti inutili, che è già difficile, per lei, convivere col suo fardello di conoscenze.
Scanna, l’utilizzo del Novaxipram è naturalmente “a vita”. Esso ha anche l’effetto di “calmare” tutte le emozioni e il caos che in alcuni momenti avrà di certo. Arrivederla, Scanna… Conoscerla è stato veramente… innalzante!
Pausa.
Hai capito Robbè, sò innalzante! Ma poi vorrei sapè… ma che ci avrò di tanto
speciale… dico di mio?! Nun me lo dì Robbè; stamo a penzà ‘a stessa cosa… Secondo me, correggimi se sbaglio, se ‘sto Novaxipram o come cazzo se chiama, lo davano a n’altro (e io penso che lo dànno, eccome se lo dànno!) gli capitava ‘a stessa cosa ch’è capitata a me… e che m’ha segnato ‘a vita. Altro che misticismo, dentro e fuori è lo stesso, e tutte ‘ste cazzate. Robbè, te dico ‘na cosa: pemmè, l’unica cosa ch’è saltata fuori da tutta ‘sta faccenda, è che ce fanno fa ‘e cavie. Pemmè so tutti esperimenti di nuovi farmaci… da adoperare contro i nemici, o per “pilotare” la vita dei propri sottoposti.
Pausa.
Sai che me ricordi, Robbè…? Quer film co ‘a testa fatta cor pallone, co ‘na manata de sangue sopra. E io, che oramai posso lasciare la scena, la stanza -che peraltro non è stata mai chiusa come io avevo creduto- nun la lascio, e me metto seduto qui, eh Robbè?!
Rimasto solo, Francesco, si siede dunque su quella sedia… e guarda il pubblico.
Francesco: (Stanco ma attento) Santi Numi, ma lì c’è il pubblico?!! Pausa.
Francesco: E così anche voi lì, avete veduto tutto, avete assistito alla mia “rinascita”! Giustamente, perché qualcosa accada davvero, c’è sempre bisogno di qualcuno che guardi, c’è bisogno di un pubblico o di uno che esperisca, che veda che senta… e che guardando determini addirittura. L’osservatore, si sa, crea il fatto che sta
osservando… o almeno ne è co-creatore. Un po' come la storia dell’albero della Foresta Amazzonica: cade davvero… se non c’è nessuno a vederlo o sentirlo? La risposta è no! Non cade davvero! Indi, se non ci foste stati voi, qui non sarebbe accaduto un cazzo di niente. Quindi… la colpa è mia… ma è anche vostra.
Francesco impugna la pistola e spara sul pubblico… almeno 4 colpi
Francesco: Accidenti! C’è ‘na parete invisibile che separa me e voi. Noi quassù: un teatro! Stamo come in un acquario, e voi ce venite a vedè; e date senso e vita ai nostri drammi…
Francesco s’alza dalla sedia e vede se può andare dal pubblico. Non può: gli è impedito da una divisione invisibile.
Francesco: Hai capito Robbè?! C’abbiamo il pubblico!... Com’era il fatto dell’Aquila a due teste…? Morte e rinascita?!... Tanto se rinasce, Robbè!
Francesco, repentinamente, sorprendentemente, fulmineamente, si spara un colpo alla testa. Francesco, nel cadere, farà ruzzolare a terra la testa finta. Francesco morto a terra, e la testa che ruzzola per la scena…
Lunga pausa di silenzio.
Una giovane donna del pubblico, s’alza dalla poltroncina, e va su, in scena, e prende da terra la testa. La tiene in mano, la guarda, la scruta, come fosse Amleto: pare difatti recitare “l’Essere o non Essere”… Provata l’emozione del teatro, la donna -
sempre con la testa sottobraccio- fa per scendere dalla scena, ma, come prima
Francesco, non vi riesce. Comincia ad impazzire a destra e a manca, ma non riesce a trovare il modo per tornare fra il pubblico: è oramai parte della scena.
Voce off: Giovane donna… favorisca il suo nome
La ragazza: Asia!
Voce off: Giovane Asia… ha preso quella pillola che le hanno dato prima dello spettacolo?!
Asia: Si. L’ho presa. Dopo qualche tentennamento… l’ho presa. Mi hanno detto che serviva per comprendere appieno lo spettacolo… e magari farne anche parte.
Voce off: Eh si, eh già! E’ proprio lei “la ragazza”! Ci dia un paio di minuti per informarci su di lei. A tra poco.
Asia, a codesto punto, impaurita, cerca di fuggire di là…
Parte un brano di musica classica, mentre la ragazza sembra una formica impazzita… e oramai segregata.
Dopo alcuni secondi di codesto bailamme…

SIPARIO