BACKSTAGE

di

Enzo Ferrara



Personaggi:

Il soldato
Barabba
Giuda
Maddalena
Maria
Il lebbroso
Lazzaro
Aiuto regista
Coppia ragazzi
Gesù


Sul proscenio disordine e confusione di oggetti di scena: quinte, americane, appendiabiti con costumi vari, sedie, tavoli, casse di legno, qualche fondale di altri spettacoli, due fari con piantana, armadietti da spogliatoio, ecc…

Scena 1


Proveniente da fuori scena si sente una voce, accompagnata da una musica di sottofondo.

“Beati i poveri di spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati gli afflitti, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché erediteranno la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore perché vedranno Dio.
Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.
In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno della legge, senza che tutto sia compiuto.
Poiché io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.”

Contemporaneamente in scena:
gli attori entrano a coppia o singolarmente; si cambiano; ognuno indossa il suo costume di scena; si truccano, depositano gli oggetti personali;
entrano nel set che si trova fuori scena.
Le luci si affievoliscono.

Arriva correndo un ritardatario, si spoglia e si mette il costume, di corsa.

La voce fuori scena viene interrotta da una voce al megafono:

V.F.S.: STOP, STOP! Non ci siamo… Avevo detto al popolo di guardare Gesù come ad un profeta, non come al presentatore del festival di Sanremo; lo sapete che cos’è un profeta? Porca miseria! Ora i tecnici sistemeranno per fare una carrellata in mezzo a voi; non mi fate ripetere due volte la scena; non voglio vedere facce con espressioni da deficienti, non state facendo una scampagnata. Guardate il punto che vi indicherà l’aiuto regista; se non conoscete il discorso della montagna del Vangelo, fate conto che Gesù sia un extraterrestre, un mago televisivo che vi legge l’oroscopo, fate finta di ascoltare con molta attenzione… insomma cercate di sembrare un popolo che è nella merda e Gesù è il solo che vi può salvare. Siamo intesi! 
Dopo la pausa riprendiamo, ma se qualcuno non segue le istruzioni lo butto fuori e non lo faccio più lavorare in televisione. Ci siamo capiti?
- (un’altra voce) Pausa, fra trenta minuti si ricomincia. Mi raccomando… e niente telefonini, orologi e oggetti non assegnati dal capo costumista. Trenta minuti e si ricomincia. 

Si sente un brusio di un assembramento che si scioglie.
Entra in scena per primo il Soldato.

SOLDATO (si toglie l’elmo, la corazza e la spada; butta tutto in un ripiano di fortuna; sbuffa di fastidio. Guardingo estrae da sotto la tunica un cellulare ultimo tipo. Pigia qualche tasto e si mette a parlare.)
Allora!? Tutto fatto?
Come sarebbe che non è venuto nessuno…
‘A cosa! come ti chiami, ma lo sai che ti succede se mi vuoi fregare…
Macchè mi stai a prendere per il culo?
Guarda che a me non mi freghi… si trattava di un servizio completo… robba da cinquecento euri! Tu adesso mi dai i miei duecento, hai capito…
Ma che me frega a me! Io sono un professionista serio, hai capito! 
Pausa 
Ma tu sei stata puntuale? No, perché io ti conosco… non è la prima volta che…
Pausa 
… e non hai trovato nessuno?
No, guarda questa è una cosa che si deve chiarire subito. Faccio una telefonata e se mi stai a fregare… non ti faccio più lavorare! Hai capito! Hai chiuso!
Fammi controllare… ti faccio sapere, non ti preoccupare… ti richiamo.

Chiude il telefonino e, imprecando, compone un numero.
Si mette all’ascolto. Nessuno risponde.

SOLDATO Sta stronza burina, me vuole piglia per il culo a me… ssst! No, io non la faccio lavorare più… se non è vero, giuro su Dio, quella tornà a battere pe strada… sta stronzetta… 

Entra Giuda. Ha un’espressione cupa e tesa.

SOLDATO (arrabbiato perché nessuno risponde al cellulare)Eh, no! Porco Giuda!
GIUDA Ahooo! Ma come ti permetti!
SOLDATO Ma che vuoi? Chi ti conosce!
GIUDA No, guarda che tu non ti devi permettere…
SOLDATO Ma che, non mi devo permettere… ma chi sei? Che sei Giuda tu?
GIUDA Certo che sono Giuda.
SOLDATO Ma che sei scemo!? Tu “fai” Giuda… mica ce sei? Io capisco che sei un “vero attore”… (canzonatorio) ma quando non sei sulla scena… rientra in te.
GIUDA Ma che fai? Sfotti!?
SOLDATO Ma per carità! Tu c’hai il ruolo… io sono una comparsa, un soldato romano qualsiasi; tu hai fatto teatro, c’hai la dizione perfetta… praticamente sei un divo…
GIUDA Ah, ma allora mi stai a sfottere… ma non ti devi permettere, perché se no io…

I due si fronteggiano minacciosi

SOLDATO Se no… che fai?! A’ Giuda, guarda che a me non mi devi minacciare, hai capito!
GIUDA Che credi di farmi paura. (Afferra il soldato con le mani strattonandolo)

I due cominciano una colluttazione.
Entra Barabba, che subito interviene a separarli.

BARABBA Ma siete impazziti! Volete essere cacciati!?

I due si separano guardandosi in cagnesco.
Masticando improperi il Soldato se ne va.
Barabba. Si toglie la parrucca e impreca infastidito dal proprio costume.

BARABBA E’ uno schifo! Guarda come mi devo ridurre… schifo! 
Giu:. Ma allora… perché lo fai?
BARABBA E tu? Perché lo fai?
GIUDA Io… sono un attore!
BARABBA Attore! Lo dici come se fosse un status sociale: Attore! (con enfasi)
GIUDA Perché, ti fanno schifo gli attori?
BARABBA Come siamo suscettibili! Ti consiglio di darti una calmata eh! Eppoi io con gli attori non ho niente. Fra le categorie sociali è quella che mi fa meno schifo!
GIUDA Ah! A cosa dobbiamo questa collocazione nella tua scala gerarchica dello schifo?
BARABBA Ehhi! Come te la prendi! Te l’ho detto: non ce l’ho con te, né con la tua categoria!
GIUDA Mi chiedo perché sei quà… nel momento che indossi un costume, sei un attore; se ti fa schifo… togliti quel costume e vai via.
BARABBA Il costume di Barabba? Ma sei scemo! Io sono Barabba, uno dei più grandi privilegiati della storia: sono stato preferito al figlio di Dio. Eppoi ho bisogno di un po’ di soldi. (apre il cestino e comincia a mangiare)
E’ dura la vita per chi non c’ha un lavoro fisso. Tu che fai ci campi con il lavoro di attore?
GIUDA Se ci permetti sono cazzi miei!

Barabba alza le mani come dire: scusa, scusa!
Entra Maddalena, si avvicina con atteggiamento affettuoso a Giuda.
che rimane scontroso.

MADDALENA Come stai? Che è successo?
GIUDA Niente! Che doveva succedere?
MADDALENA Non lo so… sembri…
GIUDA Sembro… non sembro niente! Sono un po’ teso. Questo lavoro non mi sta piacendo…
MADDALENA Ma perché? Hai un buon ruolo, sei in molte scene, stai facendo un buon lavoro… alla fine fra me e te prendiamo un po’ di soldi e… poi facciamo quel viaggio, quello che volevi fare; dieci giorni io e te da soli…
GIUDA Siiii! Il viaggio, ce lo possiamo scordare il viaggio!
MADDALENA Perché? Avevamo deciso di farlo… non capisco…
GIUDA Tu fai finta di non capire. Lo sai che devo preparare anche il debutto a teatro…
MADDALENA Ma avevi detto che non era sicuro! Ma non puoi rimandare?
GIUDA Non se ne parla! Non posso rimandare niente; tutto si deve svolgere come stabilito… e basta!

Esce incollerito.
Maddalena superato l’attimo di perplessità vorrebbe seguirlo per parlargli ancora, ma Barabba la chiama e lei si blocca.

BARABBA Aspetta… aspetta! Lasciagli sbollire la rabbia da solo. Il mio è un consiglio da amico. Sai come sono gli artisti… sono particolari… hanno bisogno di stare soli…

Maddalena torna sui suoi passi e, senza rispondere, ascolta Barabba.

BARABBA …lui, l’ho visto in qualche scena… è bravo; un Giuda da manuale… anche tu… sei una Maddalena… perfetta. Io sono solo un figurante, non ho battute…
(imitando la scena in cui lui compare) “volete voi che io liberi Barabba o quest’uomo che dice di essere il Re dei Giudei?” E il popolo: “BARABBA! BARABBA! BARABBA!” (imitando un coro da stadio) Alee aoo, alee ao. Mi sembrava di essere allo stadio… più che un brigante mi pareva di essere un centravanti…

Maddalena trattiene un sorriso.

BARABBA Sono contento di averti fatto sorridere. Dai retta a me, vedrai che adesso, lui… Giuda, ritorna e fate la pace… a meno che non tradisce anche te! Aho, sempre Giuda è!

Maddalena accenna ad una risatina.

BARABBA Brava, cosi devi essere! Io sono… Barabba; che importa il nome; importante è chi siamo sulla scena.
MADDALENA E allora io sono Maddalena.
BARABBA Maddalena, Maddalena… (come facendo finta di ricordare) la peccatrice, se non sbaglio?!
MADDALENA Sempre sulla scena.
BARABBA Sulla scena, nella vita… (con un’enfasi esagerata) …non siamo forse tutti peccatori? Io, per esempio, sono un peccatore incallito, schedato da tutte le donne che ho conosciuto. 
MADDALENA Un seduttore!
BARABBA Un umile, modesto seduttore. Non come Gesù!
MADDALENA Gesù, un seduttore?!
BARABBA Fra i più grandi della storia! Insieme a Maometto. Ma loro hanno barato, hanno usato Dio come arma di seduzione; io no! Io sono onesto! Eppoi non voglio sedurre i popoli, mi accontento delle donne.
MADDALENA Vorresti sedurre anche me?
BARABBA Ci sto provando.
MADDALENA (Piccata) Allora, non ci provare; è tempo sprecato!

Maddalena esce.
Barabba, comincia a ridere piano per trasformarla in una risata sguaiata.
Buio.


Scena 2

Da fuori scena si sente:

Quando Gesù fu sceso dal monte, molta folla lo seguiva.
Ed ecco venire un lebbroso e prostrarsi a lui dicendo: “Signore, se tu vuoi, tu puoi sanarmi”. E Gesù stese la mano e lo tocco dicendo: “Lo voglio, sii sanato”.
E subito la sua lebbra scomparve. Poi Gesù gli disse: “Guardati dal dirlo a qualcuno, ma va’ a mostrarti al sacerdote e presenta l’offerta prescritta da Mosè. E ciò serva come testimonianza per loro”.
La sua fama si diffondeva ancor più; folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro infermità. Ma Gesù si ritirava in luoghi solitari a pregare.


Contemporaneamente in scena due giovani attori in costume si rincorrono ridendo e giocando; amoreggiano, fra piccole fughe e inseguimenti.
Entra un attore tutto coperto di stracci e irriconoscibile, rappresenta un lebbroso. 
I due attori escono ridendo e correndo.

LEBBROSO (cantando e movendosi al ritmo del “la cucaracha”)Sono guarito, sono guarito, papariparipara, sono guarito, sono guarito, papariparipara… Grazie! Grazie! (in tono melodrammatico) Oh, my God, my Jesus you are the best in the world!
(imitando una canzone degli anni sessanta) Pregherò per te, che ho la febbre nel cuor, e se tu lo vorrai, crederai, non voglio odiare il mondo…

Entra Maria; si siede, ha in mano un cestino. 

Il lebbroso si ferma, osserva bene Maria.
Si mette in un angolo stappa una lattina si mette un auricolare e bevendo si mette a ballare da solo sulla musica che non si sente.

Maria volge lo sguardo verso il lebbroso, è infastidita dalla sfacciataggine con cui viene fissata da costui.
Maria apre il cestino e cerca qualcosa; apre una bottiglietta d’acqua e beve,

Il lebbroso, ballando in maniera scomposta e volgare si avvicina a Maria e la infastidisce ballandole attorno.

MARIA Finiscila! 

Il lebbroso continua come prima.
Maria si sposta, ma viene seguita dal lebbroso.

MARIA Ti ho detto: finiscila… stronzo… vaffanculo!

Il lebbroso si ferma; si toglie gli auricolari.

LEBBROSO Ma… (con tono di rimprovero) Vergine Maria, non si dicono queste cose! Guarda che lo dico a tuo figlio Gesù…
MARIA Ma si può sapere che cosa vai cercando?!
LEBBROSO Ioooo? (lamentoso) Io sono un povero lebbroso, sono ributtante, faccio pietà, ci ho la rogna… (in tono rivendicativo e sarcastico) però sono un essere umano, come tutti, tu non mi puoi emarginare…
MARIA Senti… io sto cercando solo di mangiare e vorrei, gentilmente, essere lasciata in pace. 

Entra un altro personaggio: Lazzaro.

LEBBROSO E ti piacerebbe! (Chiama) Lazzaro, ehi, Lazzaro! Guarda chi abbiamo qui! La vergine Maria in persona… non ti ricorda qualcuno?!

Lazzaro si avvicina e insieme al lebbroso scrutano Maria buttandoglisi addosso.

LAZZARO Ma guarda chi si rivede, (canzonatorio) la signora madre amorosa del piccolo bisognoso di cure…
LEBBROSO …a cui furono prestati diecimila euro e che non sono stati restituiti…
MARIA (sopraffatta e sconvolta) Ma che volete… io i soldi ve li ho restituiti…
LAZZARO …la sorte capitale; ma gli interessi…
LEBBROSO …gli interessi… 
MARIA Anche quelli vi ho dato.
LAZZARO (ridendo e guardandosi con il compagno) Hai sentito! Lei quei quattro euro che ci ha dato li chiama: interessi.
LEBBROSO Ma dove vivi… (rivolgendosi al compagno) Ma sai, lei, poverina, è la moglie di un falegname, che ne può capire di economia, di mercato…
LAZZARO Giusto! Allora sai che facciamo? Le facciamo alcune lezioni di economia…
LEBBROSO Lezione numero uno: quello che c’hai dato è solo un decimo di quello che ci devi ancora dare…
LAZZARO … lezione numero due: se non ci dai entro ventiquattro ore, almeno altri diecimila euro, a parziale risarcimento del prestito, che ti abbiamo, cortesemente, fatto…
LEBBROSO … ci riprendiamo l’oggetto della transazione.
MARIA Che cosa vuol dire?
LAZZARO E’ semplice: ci riprendiamo il pargoletto tuo.
MARIA Vigliacchi, maledetti, se vi azzardate a toccare mio figlio io vi…
LEBBROSO Che ci fai? Ci mandi all’inferno…
LAZZARO …e come interessi di mora mi fai divertire un po’ a me… a lui no… a lui gli piacciono i ragazzini… come il tuo.
LEBBROSO A ciascuno il suo piacere…

Maria viene assalita dai due che tentano di trascinarla in un angolo del palcoscenico.
Maria sta per urlare ma Lazzaro gli copre la bocca.
Entra il Soldato, si accorge della situazione e interviene.

SOLDATO Ehi! Ma che cazzo sta succedendo! 

I due, sorpresi, lasciano Maria che si rifugia dal Soldato.

MARIA (con affanno) Mi volevano violentare… sono due depravati…
SOLDATO Ma non vi vergognate…
LAZZARO Ma perché non ti fai gli affaracci tuoi…
LEBBROSO Ma io a te ti conosco… tu sei il magnaccia di …

Maria si allontana anche da lui.
Il Soldato si mette nel mezzo fra Maria e i due.

SOLDATO E allora?! Io non sono il magnaccia di nessuno, e voi, se date ancora fastidio alla signora qui… i conti li fate con me…
LEBBROSO Ma tu chi sei? Lancillotto! La signora ha preso diecimila euro e non ce li vuole restituire…
MARIA Non è vero… io ho restituito, ho restituito quindicimila euro…
LAZZARO Si, ma non ti sei fatta bene i conti, al venti percento di interessi al mese per dodici mesi, con l’inflazione al cinque percento…
SOLDATO Io vi conosco pure a voi due… di inflazione e percentuale non capite un cazzo; siete solo due strozzini che approfittate delle disgrazie della gente… 
LAZZARO Senti (minacciandolo) pezzo di merda… io a te ti faccio…

Gli si sta avventando addosso, ma viene fermato dal Lebbroso.

LEBBROSO Lascia stare… che tanto non finisce così… ora andiamo…
LAZZARO Andiamo, per ora… ma non finisce così… hai capito, Maria… vergine!

I due escono ridendo volgarmente.
Maria si accascia piangendo.
Il soldato gli si avvicina imbarazzato con atteggiamento consolatorio.

SOLDATO Non ti preoccupare… loro parlano, ma sono solo dei fanfaroni… e poi ci sono io… Finché ci sono io, loro non ti toccano. 

Maria lo guarda impaurita.

SOLDATO Non dare retta… io non sono… quello che dicono loro… insomma… uno a volte fa sbagli… cosa vuoi, la vita non è mica facile.
Devi vedere pure con chi hai a che fare… io sono cresciuto in un brutto quartiere e sono diventato quello che sono… mio padre mi diceva sempre: devi essere stronzo con gli stronzi e perbene con le persone perbene… Quelli sono delinquenti… tu sei una brava persona… ma io non sono un delinquente… mi devi credere.
MARIA Io non voglio dare giudizi… lei con me è stato gentile… e io la devo ringraziare…
SOLDATO Ma c’hai paura di me.
MARIA Noo! E’ che non la conosco…
SOLDATO Tu c’hai paura… non ti fidi, mi continui a dare del lei.
MARIA Scusa, ma sono ancora…
SOLDATO Ti capisco! Ma come ci sei finita da… quelli?
MARIA Io ho un figlio… due anni fa gli hanno diagnosticato un malattia molto brutta, mi servivano i soldi per andare fuori e fargli un intervento; non sapevo dove sbattere la testa… qualcuno mi ha consigliato di andare da loro… ma non potevo sapere… eppoi quando hai la necessità non stai tanto a fare ragionamenti…
SOLDATO E… scusa se sono indiscreto, ma…
MARIA …il padre del ragazzino? No, non c’è il padre… un peccato di gioventù… (sorridendo pudicamente) Un meraviglioso peccato.
SOLDATO Non volevo essere invadente… Ti ho visto nella scena di ieri…. Mi ha fatto impressione, sembravi una madonna che ho visto in un quadro… non so in quale chiesa sta, ma gli somigli molto…
MARIA (imbarazzata) Grazie, ma è solo merito del trucco…
SOLDATO No, no… non è il trucco, sono i tuoi occhi che sono… io non sono bravo a fare i complimenti… insomma è stato come se tu fossi la madonna…

Le luci si affievoliscono su i due che sono vicini


Scena 3

Da fuori scena si sente:

Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano e fu condotto dallo spirito nel deserto, dove, per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni; ma quando furono terminati ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: “Sei tu il figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane”. Gesù gli rispose: “Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo”.
Il diavolo lo condusse in alto e, mostrandogli in un istante tutti i regni della terra, gli disse: “Ti darò questa potenza e la gloria di questi regni, perché è stata messa nelle mie mani e io la do a chi voglio. Se ti prostri dinnanzi a me tutto sarà tuo. Gesù gli rispose: “E’ stato detto: Non tenterai il Signore Dio tuo”. Dopo aver esaurito ogni specie di tentazione, il diavolo si allontanò da lui per ritornare al tempo fissato.

Contemporaneamente entra in scena Giuda.
Si mette in un angolo a leggere un copione; prova le battute.
Entra in scena Barabba.

BARABBA (ripetendo nello stesso tono) …Non di solo pane vivrà l’uomo. Bella scoperta! Ci voleva un profeta per capire questa banale verità. A che servono poi i profeti?! Oggi basta essere un cantante di canzonette per riempire gli stadi, altro che folla in Galilea! Come tanti imbecilli; per il popolo pecorone, profeti o cantautori non cambia, sempre ad agitarsi a comando. (muove le braccia come si fa nei concerti al ritmo di una musica) 
Ma tanto fra un po’… hai voglia a fare serie televisive, messe cantate, suonate… fra un po’ arrivano. Chi? I cinesi, gli indiani, gli arabi; loro sì che sanno come è fatto un profeta; loro c’hanno energia da vendere… e lo sai da dove prendono questa energia? Odio! Loro ci odiano e quest’odio li rende forti. Li fa scopare come conigli, e come conigli prolificano; diventano sempre di più. Miliardi di uomini carichi di odio; ci stanno già assediando; non ci vorrà molto, un giorno qualcuno darà il segnale e allora sarà come accendere miliardi di micce esplosive. Alèèèè! Un botto bestiale, immenso, non si salva nessuno! Distruggeranno tutto: storia, cultura, tutto; secoli e secoli di storia, tutta roba vecchia di duemila anni; questo vecchio occidente: arteriosclerotico e depresso occidente, verrà spazzato via; raush, finish, kaput… faranno presto; noi non ci reggiamo in piedi, ci sbaviamo addosso… noi con le nostre vecchie storie… storie che ci raccontiamo, sempre le stesse: la democrazia, la felicità, la libertà, e bla bla bla. 
BARABBA (rivolto a Giuda) Non sei d’accordo anche tu?
GIUDA Io vorrei essere lasciato in pace a studiare.
BARABBA Ah, studiare! L’attore che entra nel personaggio! Stanislavski?
GIUDA Ma non ti stanchi mai di sentire la tua voce!?

Giuda esce infastidito.

BARABBA Vai, vai a studiare. Attori! Tutti esaltati. (gridandogli dietro) Cosa credete di rappresentare? La società? La voce della cultura? Siete solo dei disadattati! Cavie per psicoanalisti. Ma si! Vai! Vai! Studia la parte… quella che qualcuno ha scritto per te. Perché non siete in grado di esprimere il vostro pensiero, avete bisogno di qualcuno che lo pensi per voi. Il mondo va alla deriva anche per colpa vostra… ignoranti, arroganti… non capite che il teatro è il sonno della cultura… ripetere sempre le stesse parole atrofizza il cervello, impedisce di trovare parole nuove; ci fate ingurgitare le stesse stronzate da duemila anni. (fa un gesto con il dito medio all’indirizzo di chi è uscito di scena.)

Si siede e sta per accendere uno spinello.
Entra Maddalena.

BARABBA Vuoi fare una tirata?
MADDALENA No, grazie!
BARABBA Ne ho uno intero… vuoi? (porge uno spinello)
MADDALENA Non mi interessa. (Cerca in giro) 
BARABBA Se è Giuda che cerchi, non è qui! E’ passato, ma non vuole essere disturbato: studia!

Maddalena si siede.

BARABBA E tu… non studi?
MADDALENA Non ho niente da studiare; non ci sono battute nelle mie scene.

Barabba si avvicina con noncuranza a Maddalena.

BARABBA Sai mi sono ricordato di averti visto, qualche anno fa, in una commedia… mi pare di Pirandello, aspetta era: Cosi è se vi pare. Sei brava!
MADDALENA Se ci stai provando con i complimenti, guarda che non attacca.
BARABBA No, no… solo che è così raro vedere attori bravi oggi… se ne vedi qualcuno… senti la necessità di dirglielo… tu sei molto brava.
MADDALENA Se il complimento è sincero… grazie.
BARABBA Io volevo fare l’attore, ho cominciato a studiare, ma poi… la vocazione, puff! E’ sparita, e mi ha lasciato.
MADDALENA Peccato!
BARABBA Ma, io sto bene così, non cerco la gloria, vivo alla giornata. Il futuro non mi interessa. I progetti, le visioni, li lascio ai sognatori.
MADDALENA Tu non sogni mai?
BARABBA Chissà, forse, quando volevo fare l’attore, come lui, come te. (si atteggia ad attore prima di cominciare il suo monologo, prende un mantello lo drappeggia addosso e comincia la sua recita assumendo un tono esageratamente drammatico che diventerà serio via via.)
“Amici, concittadini, romani! Prestatemi orecchio. Sono venuto a seppellire Cesare, non a farne l’elogio. Il male che l’uomo fa, gli sopravvive; il bene, spesso, resta sepolto con le sue ossa. E cosi sia di Cesare. Il nobile Bruto vi ha detto che Cesare era ambizioso: se era, ebbe grave colpa; e Cesare l’ha gravemente scontata. Qui, col beneplacito di Bruto, e degli altri – ché Bruto è un uomo d’onore, e anche degli altri, tutti uomini d’onore – sono venuto a parlare al funerale di Cesare. Fu mio amico, leale e giusto con me. Ma Bruto dice che era ambizioso: e Bruto è uomo d’onore…”
(Cambia tono e si rivolge a Maddalena) Vuoi che continuo o ti basta come saggio di recitazione shakespeariana?
MADDALENA (divertita) Bravo! Complimenti! E perché non hai continuato, non sei male, hai la postura dell’attore drammatico.
BARABBA Non so… un giorno mi sono guardato allo specchio e mi sono trovato ridicolo. 
MADDALENA Siamo tutti un po’ ridicoli; l’importante è accettarsi cosi come si è, sapendo di essere anche ridicoli.
BARABBA (la guarda con ammirazione) Saggezza e bellezza in un unico scrigno. (con ironia) Chi sei tu ‘o donna ch’io mai credea esistessi?
MADDALENA Ma ci riesci ad essere serio qualche volta?
BARABBA Ma io sono serio, sono talmente serio che ti faccio una proposta…
MADDALENA Ah Ah! Non li hai ancora visti?
BARABBA Cosa?
MADDALENA I paletti! Se vuoi parlare con me non devi superare i paletti.
BARABBA Oh no! Me ne guarderei bene. I paletti! Ma cosa sono questi paletti?
MADDALENA Fai finta di non capire! Io sto già con qualcuno.
BARABBA Ma io non voglio toglierti a nessuno; la mia era una proposta… d’affari.
MADDALENA E quale sarebbe questa proposta d’affari?
BARABBA Brava! Vedi… se vuoi, puoi anche andare oltre i luoghi comuni, le banalità. 
MADDALENA (lo guarda e ascolta incuriosita)
BARABBA Tu sei una donna di “forte temperamento”, si dice così? Hai i tuoi principi irrinunciabili ed io ti ammiro; sono sempre stato invidioso di chi ha questi pilastri esistenziali; di chi vola da astrazione a idealità; ma forse, dico forse, ti manca la meccanicità, l’esercizio ludico…
MADDALENA In parole povere tu mi stai proponendo di diventare la tua amante, la tua seduta di ginnastica sessuale… come? settimanale? mensile?…
BARABBA Se la vuoi vedere così…
MADDALENA Ascolta, Barabba o come accidenti ti chiami. Non so cosa ti è successo, né perché sei arrivato ad un grado tale di abbrutimento. Ma come puoi pensare che una donna come me possa accettare una proposta così… così priva di… eleganza, di fantasia,… Cosa ti fa credere di avere il fascino, la personalità, che mi possa convincere ad accettare questa… volgare proposta?
BARABBA Ma come non l’hai ancora capito?
MADDALENA Cosa dovrei aver capito?
BARABBA (Lentamente e sillabando)Io sono il diavolo!
MADDALENA Tu sei uno stronzo!

Maddalena esce stizzita.
Barabba ride.

Scena 4

Da fuori scena:

Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 
Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: “Non hanno più vino”. E Gesù rispose: “Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora”. La madre dice ai servi: “Fate quello che vi dirà”. Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. E Gesù disse loro: “Riempite d’acqua le giare”; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: “Ora attingete e portatene al maestro di tavola”. E come ebbe assaggiato l’acqua diventava vino. Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

Contemporaneamente in scena un attore in costume di soldato romano cerca urgentemente un posto in cui urinare.
Esamina tutti i posti possibili e alla fine decide di farlo dietro una quinta in un recipiente trovato. 
Visibilmente soddisfatto esce di scena.

Entra in scena Maria.
E’ timorosa e si guarda attorno con paura.
Da dietro una quinta balza fuori il lebbroso che vuole ghermirla, lei fugge ma si trova davanti Lazzaro; viene presa fra i due. Qualsiasi tentativo di fuga viene subito bloccato.
Lazzaro si avvicina minaccioso.

LAZZARO Non l’hai ancora capito che non puoi scappare…
LEBBROSO …noi ti troveremo sempre…
LAZZARO …saremo i tuoi angeli custodi…
LEBBROSO …ci devi dare i soldi, i nostri soldi…
LAZZARO …fino all’ultimo centesimo; è un fatto di principio…
LEBBROSO …se si viene a sapere in giro che un cliente ha fatto il salto del rospo…
LAZZARO …non ci rispetterà più nessuno, e per noi il rispetto è… tutto! Diglielo pure tu: cos’è il rispetto per noi?
LEBBROSO Tutto! E’ un fatto di sensibilità, di stile; perché noi siamo artisti anche nello strozzo.
MARIA Ma che volete da me? Io vi ho dato quello che avevamo stabilito… e poi non ho altro… io vivo alla giornata, quando avrò finito il film prenderò qualcosa e ve la darò…
LAZZARO Qualcosa?! Qualcosa!? Tu ci devi dare tutto, e pure di più.
LEBBROSO A lui gli dai il suo… e a me mi dai il tuo…
LAZZARO Se adesso sta bene in fondo lo deve a noi…
LEBBROSO Lo voglio solo collaudare… la merce bisogna provarla…

I due scoppiano in una risata sguaiata.
Si sente del rumore. 

LAZZARO E’ quello stronzo… andiamo, ma…
LEBBROSO …ritorneremo.

I due vanno via.
Entra il Soldato.
Maria sconvolta si butta fra le braccia di Soldato.

SOLDATO Cos’hai? (intuisce, la scosta da sè, corre alla ricerca dei due, torna indietro turbato) Non dovevo lasciarti sola con quei due in giro… ma li troverò e giuro che li ammazzo quei bastardi.
MARIA No! Non devi farlo, non puoi rovinarti la vita per me…
SOLDATO Rovinarmi la vita! La mia vita è tutta una rovina; è strano come ad un tratto io mi accorga di quanto sia stata schifosa la mia vita. Io non so nemmeno come ti chiami, ma sento che ti ho aspettato da sempre… com’è potuto succedere questo… non riesco a chiamarlo: miracolo, ma cosa può essere se non è un miracolo. (Soldato prende la mano di Maria) Mi devi perdonare.
MARIA Di cosa ti devo perdonare?
SOLDATO Di tutto. Di tutto ciò che tutti quelli come me ti hanno fatto. 
MARIA Ma tu non hai colpa…
SOLDATO E invece sono colpevole, perché non ti sono stato vicino quando hai avuto bisogno di qualcuno, non solo adesso, ma anche un anno fa, due anni fa, dieci anni fa…
MARIA Non mi conoscevi… Mi metti in imbarazzo…
SOLDATO Perché? Perchè ti faccio una dichiarazione come si usava una volta…
MARIA Perché mi dici parole che non merito.
SOLDATO Tanti anni fa, lavoravo come muratore in un cantiere; un giorno sono caduto e mi sono rotto una gamba; sono stato un mese all’ospedale ma non sono più tornato a lavorare in un cantiere. Da quel giorno insieme alla gamba si era rotta anche qualcos’altro dentro di me. E’ vero, sono un magnaccia, uno che ha approfitta di chi ha bisogno… in fondo non sono diverso da quei due…
MARIA No, loro sono bestie… tu sei… un uomo che ha sbagliato e che vuole ricominciare…
SOLDATO Voglio ricominciare, anche se ho paura di non farcela… mi sento come un ragazzino.
MARIA Anch’io ho paura di non farcela, ho paura di tutto… solo mio figlio mi dà coraggio per lottare…
SOLDATO No, non devi più avere paura… se tu lo vuoi ci sarò io a proteggerti; nessuno ti dovrà fare male. Nessuno! Mi credi?
MARIA Sì, ti credo.

I due si guardano negli occhi.
Si prendono le mani.
Le luci si affievoliscono.
Il Soldato cinge le spalle di Maria.
Insieme escono.
Buio.


Entra l’attore che interpreta Gesù, seguito dall’aiuto regista.
Gesù è spazientito. Parla un italiano con accento americano. 

GESU’ …assolutamente no! Quella scena l’abbiamo ripetuto già dodici volte, e per me andava benissimo già seconda volta…
AIUTO REGISTA Ma vede, Mister, il maestro è un perfezionista, lui ha molta stima di lei… ma quella scena è importante…
GESU’ I am a great actor! Io sono un grande attore, ho lavorato con i più grandi registi del mondo, ha capito? DEL MONDO! Ho lavorato con: Flint Eastwood, Alan Clayton, David Princht, Andreas Truffault…
AIUTO REGISTA Lo sappiamo mister, ma vede, il maestro…
GESU’ Per la mia interpretazione nel film: The land of the rainbow, che voi in Italia avete chiamato…
AIUTO REGISTA … ehm… “Non toccarmi il culo, baby”;
GESU’ Per questo film ho avuto la nomination all’oscar…
AIUTO REGISTA Certo mister, lo sappiamo, ma vede il fatto è che il maestro…
GESU’ … io ho fatto due film su Robin Hood, che la critica ha definito: the best movie of Robin Hood, i migliori films su Robin Hood; ho fatto western che sono nella storia del cinema…
AIUTO REGISTA Certo mister, lo sappiamo, conosciamo il suo grande talento… ma vede il fatto è che il maestro…
GESU’ Maestro, maestro! Ma io non conosco questo maestro? Chi é? Che films ha fatto?
AIUTO REGISTA Ma il maestro è molto importante in Italia…
GESU’ Ma io non conosco nessuno dei suoi films…
AIUTO REGISTA Ma… il maestro ha fatto parecchi film di grande successo…
GESU’ Io non conosco…
AIUTO REGISTA Beh… c’è il famoso, “Io e te a Saint Tropez”; poi… “Intrigo a Puerto Rico”; …”L’amante nel cruscotto”; “La donna di scorta”… tutti ottimi films…
GESU’ Ma chi conosce questi films… io non ho mai visto; io devo parlare subito con mio agente; dobbiamo rifare il contratto, io non posso rovinare mia immagine, my name is bussines of million dollars…
AIUTO REGISTA …ascolti mister, io adesso parlo con il maestro e sono sicuro che troveremo la soluzione. In fondo quello che gli chiede il maestro è solo una piccola cosa…
GESU’ Ma cosa? Io seguo copione; io non parlo bene italiano, okay! Voi doppiate. Ho occhi azzurri, Okay! Voi mettete me lenti a contatto, okay! Cos’altro devo fare?
AIUTO REGISTA Tutto okay, Mister, tutto okay… ma se potesse, in questa scena evitare… di…
GESU’ Evitare cosa?
AIUTO REGISTA Quel gesto…
GESU’ Quale gesto? Io sono grande attore, seguo istinto…
AIUTO REGISTA Si, ma se potesse non fare, dopo il miracolo del cieco, quel gesto…
GESU’ Quale?
AIUTO REGISTA Questo! (indica il gesto tipicamente americano di Okay, chiudendo l’indice e il pollice) sa… 
GESU’ Questo gesto è conosciuto in the world, in tutto il mondo fare questo gesto!
AIUTO REGISTA Sì, ma vede… in quei tempi, in Galilea, non si usava. Se potesse evitarlo gliene saremmo grati.
GESU’ Okay!
AIUTO REGISTA Grazie mister, gliene siamo veramente grati. Se vogliamo andare a girare…

I due escono di scena. 

Scena 5
Da fuori scena:

Era allora malato un certo Lazzaro di Betania, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella. Le sorelle mandarono dunque a dirgli: “Signore, ecco, il tuo amico è malato”. All’udire questo, Gesù disse: “Questa malattia non è per la morte, ma per la gloria di Dio, perché per essa il figlio di Dio verrà glorificato”.
Così parlò e poi soggiunse loro: “Il nostro amico Lazzaro s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo”. Gesù parlava della morte di lui, essi invece pensarono che si riferisse al riposo del sonno. Allora Gesù disse apertamente: “Lazzaro è morto. Orsù andiamo da lui!”.
Venne dunque Gesù e trovò Lazzaro che era già da quattro giorni nel sepolcro.
Marta dunque, come seppe che veniva Gesù, gli andò incontro e gli disse: “Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!”. Gesù le disse: “Tuo fratello risusciterà; io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà.” Si recò al sepolcro; tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: “Padre ti ringrazio che mi hai ascoltato. E, detto questo, gridò a gran voce: “Lazzaro, vieni fuori!” Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse loro: “Scioglietelo e lasciatelo andare”.


In scena, Lazzaro si aggiusta le bende imprecando, aiutato dal lebbroso.
Esce di scena per entrare nel set.
Entra Maria, cerca e trova la spada lasciata dal soldato, la estrae dal fodero, si avvia.
Alle parole: “”Scioglietelo e lasciatelo andare.” Si sente un urlo.
Rientra Maria, getta la spada per terra, fugge.
Entra un aiuto regista con un telefonino in mano.

AIUTO REGISTA …ma non ce la faccio ad arrivare per le sette… poi qui è successo un casino, Lazzaro, sì, l’attore che faceva Lazzaro, gli è capitato un incidente… non lo so, sembra che si sia ferito, o qualcuno lo ha ferito… adesso l’hanno portato in ospedale… certo è grave… ma guarda qui succedono cose… figurati che l’altro giorno, questa te la devo raccontare: mi chiama il regista e mi fa: “dobbiamo cambiare la croce.” Come Maestro, (lo chiamo Maestro, perché mi hanno detto di chiamarlo così se no ti guarda storto), la croce? “Sì, mi fa lui, quella croce non è in simmetria scenica con il personaggio!” Ma ti rendi conto! “Simmetria scenica!” Che cazzo vuol dire? Stiamo facendo fare di corsa una croce così come la vuole lui… questo è un esaltato… Non ti dico dell’attore che fa Gesù; ma quello può fare… “Massacro a Fort apache”; “Per un pugno di dollari”… ma come si può prenderlo per fargli fare Gesù? Ha sempre la stessa espressione… dopo questo film ci saranno conversioni all’Islam in massa, te lo dico io. Ma poi, guarda tutta questa produzione, è una produzione di merda; figurati che mi danno un buono pasto da dieci euro! Dieci euro! Capisci! Se no devo prendere il cestino… e io mi dovrei prendere il cestino come un figurante qualsiasi… ma intanto mi serviva questo lavoro… (da fuori viene chiamato) scusa, mi chiama quel cretino del regista… devo andare… guarda farò il possibile… sì, sì. ciao, ciao! (a voce alta) Arrivo, maestro! Arrivo!

Buio. 

Scena 6

Da fuori scena:

Venuta la sera, egli giunse con i Dodici. Ora mentre erano a mensa e mangiavano, Gesù disse: “In verità, vi dico, uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirà. Allora cominciarono a rattristarsi e a dirgli uno dopo l’altro: “sono forse io?”. Ed egli disse loro: “uno dei dodici, colui che intinge con me nel piatto. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui, ma guai a quell’uomo dal quale il figlio dell’uomo è tradito! Bene per quell’uomo se non fosse mai nato!”.

Contemporaneamente in scena:
entra la ragazza imbronciata e seccata, la segue il ragazzo che si vuole fare perdonare qualcosa; lei conserva il suo atteggiamento di rifiuto; lui insiste, gli chiede perdono a mani giunte; lei si commuove e cede.
Insieme escono mano nella mano. 

Entra in scena Giuda seguito da Maddalena.

MADDALENA Si può sapere perché sei cosi… scontroso… cosa ti ho fatto?
GIUDA Sono sempre così prima di andare in scena, lo sai!
MADDALENA Ti conosco troppo per crederti; c’è qualcosa che ti sta distruggendo…
GIUDA (silenzio)
MADDALENA Non me ne vuoi parlare? Ci siamo sempre detto tutto; ho forse commesso qualcosa…
GIUDA Risparmiami, per favore, la tirata vittimistica.
MADDALENA No, non è per vittimismo che ti dico questo, ma perché ti amo.
GIUDA Perché? Perché continui ad amarmi… chi ti dà questo diritto… non voglio essere l’oggetto del tuo amore… io sono… sono stanco, il tuo amore mi esaurisce, mi sfianca…
MADDALENA (silenzio)
GIUDA Ecco… hai scoperto il vaso; adesso sarai contenta… Perché! Perché voi donne avete questa dannata esigenza di razionalizzare anche gli umori, i sentimenti… eppure se c’è un essere irrazionale questa è la donna… ma tu no! Tu appartieni ad una costellazione extragalattica, vieni da un pianeta sconosciuto… Io non so se ti amo, non so se è giusto che tu mi ami, io non so niente! Io ho solo paura.
MADDALENA Di cosa? Di me?
GIUDA Ancora domande.
MADDALENA Scusami, ma anch’io ho paura… e non so fare che domande, come tutti quelli che hanno paura…
GIUDA (silenzio)
MADDALENA Il giorno che mi sono innamorata di te ho avuto una sensazione di smarrimento… come cadere nel vuoto… mi sono aggrappata a te, ma sapevo che eri tu che mi trascinavi nel vuoto… non posso non amarti, mi perderei… per questo ti chiedo solo di lasciarti amare… non voglio perdermi.
GIUDA Io voglio precipitare da solo… non voglio alibi, non voglio pesi, (gridando) voglio essere solo!
MADDALENA (Silenzio)
GIUDA Lo so, lo so che il tuo amore mi potrebbe salvare, ma io… non voglio essere salvato… tutto ciò è irrazionale o forse risponde ad una logica… forse è nella trama della mia storia. Non mi chiedere, ti scongiuro, perché!
(Pausa) 
Da quando ho cominciato a lavorare in questo maledetto film, una sottile disperazione è penetrata dentro me… una febbre continua mi percuote; sento un desiderio bruciante di autodistruzione… ti prego non mi abbandonare… ma stammi lontano.

Maddalena è visibilmente scossa e turbata.
Giuda esce.
Maddalena resta sola.

MADDALENA (come se parlasse a lui o a se stessa) Oh, amore mio, mi chiedi di amarti senza amarti, come si fa… io non lo so… non so se tutto questo è possibile… lo stai chiedendo ad una povera donna… come si fa… come si fa…

Entra Barabba.

V.F.S.: Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: “Prendete, questo è il mio corpo”. Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse: “Questo è il mio sangue, il sangue dell’alleanza versato per molti. In verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio”.

Mentre da fuori scena si sente il passo del vangelo sul tradimento di Giuda, Barabba comincia ad accarezzare Maddalena che passivamente accetta, lasciandosi trascinare in un amplesso.
Buio

Scena 7

Da fuori scena:

“Mentre parlava ancora, ecco arrivare Giuda, uno dei dodici, e con lui una gran folla di spade e bastoni, mandata dai sommi sacerdoti e dagli anziani del popolo. Il traditore aveva dato loro questo segnale dicendo: “Quello che bacerò è lui; arrestatelo!” E subito si avvicinò a Gesù e disse. “Salve, Rabbi!” E lo baciò. E Gesù disse: “Amico per questo sei qui!”. Allora si fecero avanti e misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono.

In scena entra il lebbroso urlando.

LEBBROSO Dove sei! Magnaccia! Assassino!

Entra il soldato.

SOLDATO Chi cerchi, lebbroso?
LEBBROSO Te, cerco te e quella puttana.
SOLDATO Questa è la volta che ti sistemo…
LEBBROSO Come hai sistemato il mio amico?
SOLDATO Di cosa parli, lebbroso? 
LEBBROSO Lo sai bene! 
SOLDATO Tu la lebbra ce l’hai davvero, nel cervello. Vattene che é meglio per te.
LEBBROSO Tu e quella puttana avete ucciso il mio amico, ora ti denuncerò ma prima voglio dirti quanto sei maledetto, tu e quella zoccola… 

Il soldato gli salta addosso e lo stringe alla gola,
Entra Maria.

MARIA Lascialo, così lo uccidi…
SOLDATO Merita di morire…
MARIA Non per mano tua… hai promesso!
SOLDATO (silenzio)
MARIA Hanno sporcato la mia dignità, non devono uccidere la mia speranza…
SOLDATO (silenzio)
MARIA Tu sei la mia speranza.

Si mette fra i due. Il lebbroso, viene scaraventato a terra.
Si trova vicino la spada e la prende.
Mentre Maria e il soldato parlano.

SOLDATO Ma… è vero? Hai ucciso?
MARIA Sì, l’ho ucciso, e ucciderei anche lui… volevano insudiciare mio figlio…

Si gira verso il lebbroso il quale con la spada in mano la trafigge.
Maria cade fra le braccia del soldato. Il lebbroso scappa via gettando a terra la spada.

Il soldato accovacciato per terra tiene in braccio Maria, poi la solleva e portandola fra le braccia si avvia fuori.
Buio.


Scena 8

Da fuori scena:

Pilato, riuniti i sommi sacerdoti, le autorità e il popolo, disse: “Mi avete portato quest’uomo come sobillatore del popolo; ecco, l’ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in lui nessuna colpa di quelle di cui lo accusate; e neanche Erode, infatti ce l’ha rimandato.
Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo severamente castigato, lo rilascerò”. Ma essi si misero a gridare tutti insieme: “A morte costui! Dacci libero Barabba!”
Questi era stato messo in carcere per una sommossa scoppiata in città e per omicidio.
Ma essi urlavano: “Barabba, Barabba, Barabba!”

Contemporaneamente in scena un attore con costume da sacerdote Scriba, si muove sospettoso; apre con grimaldelli gli armadietti e fruga dentro prendendo oggetti che ripone nel cappello trasformato in secchiello.
Sente dei passi, con attenzione si mette il cappello in testa e, fra il mistico e l’equilibrista esce mentre entrano Barabba e Giuda.

I due si ignorano. Barabba si accende una sigaretta e si sta mettendo a sedere; vede un copione dove si vuole sedere e con fare sprezzante lo prende in mano e lo butta per terra.
Giuda ha un moto di aggressione.
Barabba lo fronteggia con arroganza.
Giuda sostiene lo sguardo ma si ritira.
Entra Maddalena.
Giuda le va incontro.

GIUDA Ti devo parlare…
MADDALENA (silenzio)
GIUDA Mi dispiace per quello che ti ho detto prima… io non so cosa mi abbia preso… ma tu… tu sei importante per me. Sono stato uno stupido… capisci, io mi sento sotto stress… la televisione, il teatro… troppo, pretendo troppo da me e anche da te… Hai ragione tu, finito questo film andiamo via; per dieci giorni, non voglio più vedere copioni, contratti… voglio solo stare con te…

Maddalena lo ascolta freddamente; si volta e si avvia verso Barabba, dalla parte opposta. Gli si avvicina e guardando Giuda si avvinghia al corpo di Barabba e lo bacia.
Giuda la guarda con orrore.
Buio.

V.F.S. Allora Giuda, il traditore, vedendo che Gesù era stato condannato, si pentì e riportò le trenta monete d’argento ai sommi sacerdoti e agli anziani dicendo: “Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente”. Ma quelli dissero: “Che ci riguarda? Veditela tu!”.
Ed egli gettate le monete d’argento nel tempio, si allontanò e andò ad impiccarsi.
Ma i sommi sacerdoti, raccolto quel denaro, dissero: “Non è lecito metterlo nel tesoro, perché è prezzo di sangue”.

Luce.
Contemporaneamente in scena:
Giuda cerca e trova un coltello, se lo porta alla gola.
Buio.
Luce.
Giuda crolla per terra.
Barabba e Maddalena guardano impassibili.
Buio.

Scena 9

Da fuori scena:

Pilato allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.
Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero lui e due malfattori, uno a destra e uno a sinistra.
Gesù diceva: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno”.
I capi lo schernivano dicendo: “Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto. Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli l’aceto e dicevano: “Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso”
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: “Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!” Ma l’altro lo rimproverò e aggiunse: Gesù ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”.
Gli rispose: “In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso”.


Contemporaneamente in scena: il soldato entra trascinando il lebbroso.
Buio.
Luce.
Con la spada lo trafigge.
Buio.
Luce.
Mette insieme dei pezzi di legno e improvvisa una croce.
Sulla croce improvvisata il soldato lega le braccia e le gambe del lebbroso.
Buio.
Luce.
Il soldato frusta il lebbroso esanime.
Buio.
Luce.
Il soldato pianta dei chiodi nelle mani del lebbroso che urla.
Buio.


Scena 10

Voce fuori campo.

Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare Gesù. Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, vennero al sepolcro al levar del sol. Esse dicevano fra loro: “Chi ci rotolerà il masso dell’ingresso del sepolcro?” Ma guardando, videro che il masso era già stato rotolato via, benché fosse molto grande. Entrando nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: “Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. E’ risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano deposto.
Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”.
Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato. Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi: alcuni però dubitavano. E Gesù, avvicinatosi, disse loro: “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”.

Contemporaneamente qualche attore entra in scena e comincia a spogliarsi.
Entra Gesù che sta telefonando.
Entrano i due ragazzi che lo osservano; lei è emozionata, lui disinteressato. 
Gesù continua a parlare. Saluta e chiude.
La ragazza si avvicina trascinandosi il ragazzo riluttante.
La ragazza porge un pezzo di carta e una penna a Gesù che gli fa l’autografo.
Il ragazzo trascina via la ragazza
Gesù resta solo e prende il telefonino forma un numero e comincia a parlare in inglese e si allontana.
Il ragazzo toglie il foglietto dalle mani della ragazza che lo guarda lo accartoccia e lo butta.
Lei prima si arrabbia, ma subito sorride, si scambiano un lungo sguardo.
Si baciano teneramente.
Cominciano ad entrare, chiacchierando fra loro, gli attori.
Si fermano quando sentono la voce fuori campo.

VOCE Signori e signore, un momento di attenzione prego. Il maestro vuole parlare a tutti voi: Prego maestro! 
ALTRA VOCE Abbiamo terminato le riprese in esterno della fiction su Gesù. Vorrei rivolgere un ringraziamento a tutti coloro che con professionalità e spirito collaborativo hanno svolto il proprio lavoro: gli attori, le comparse, gli operatori, gli scenografi, i costumisti, e tutti coloro che con la loro partecipazione hanno contribuito a creare l’atmosfera giusta per ripercorrere la straordinaria avventura di Cristo.
Una avventura che ha formato le nostre coscienze e la nostra etica morale, per una vita consapevole e… (Cambiando di colpo il tono) e… che c’è scritto qui? Ma chi cazzo ha scritto questo foglio…
VOCE …consapevole e compassionevole, maestro.
ALTRA VOCE Vabbe, compassionevole, ma non me le fate leggere queste cose, oppure le scrivete a macchina… io c’ho da fare e mi fate perdere tempo.
ALTRA VOCE Scusate il maestro è molto impegnato… comunque… grazie da parte sua. In bocca al lupo per la vostra carriera. Ah! Scusate ancora una cosa: la produzione vi chiede ancora un piccolo gesto di collaborazione; ognuno di voi dovrebbe cortesemente esprimere un parere sul film che avete girato, per dare all’agenzia pubblicitaria, elementi per la campagna pubblicitaria sul film. Ancora grazie!

In scena gli attori, commentando, si cambiano i costumi e si rimettono i loro abiti normali, parlando e scherzando fra loro
Poi ad uno ad uno si metteranno in un cono di luce e risponderanno alla domanda.
(Sarà una scelta registica ad assegnare questo intervento ad ogni singolo attore che si riterrà più adatto.)

1° Attore
Se oggi raccontare la storia di Gesù Cristo può servire a farlo conoscere?
Se lo chiedete alla persona e non all’attore, vi devo rispondere che trovo demagogica e reazionaria questa fiction. La Chiesa, che ha prodotto occultamente la fiction, in questo modo esercita il suo potere corrotto e millenario; un potere mediatico non dissimile dai poteri di altri network mondiali come Coca Cola, Philip Morris, ecc. Cosa si vuole dimostrare che il messaggio di Cristo è un messaggio di pace e eguaglianza? Ma il movimento dei lavoratori è molto più avanti di Cristo nella lotta per la parità fra gli uomini; con più coerenza e più impegno la classe lavoratrice porta avanti da anni la lotta contro la guerra, il disarmo, la libera circolazione delle idee e delle masse lavoratrici. Il messaggio cristiano è stato mistificato e sfruttato dalla oligarchia ecclesiastica solo per fini di consolidamento del loro potere. 
Se io sono stato al gioco, non è per scopi personali, ma perché ritengo necessario smascherare, con una collaborazione apparentemente partecipe, il gioco sporco della Chiesa che mira alla distruzione dei movimenti laici e laicisti che si oppongono alla restaurazione della dittatura del papato.
Viva il proletariato, viva la pace, a morte i papisti!

2° Attore
Io, come cattolico osservante, conosco molto bene la storia di Gesù, e devo dire che mi ha sempre commosso e turbato. Chi è Gesù? Egli è il figlio di Dio, come dice Luca, l’evangelista: “allora tutti esclamarono: “Tu dunque sei il figlio di Dio?”. Ed Egli disse loro: “Lo dite voi stessi: io lo sono”. Capitolo ventidue, versetto settanta. Sono d’accordo a diffondere la parola di Gesù, cosi come fa questo film; spero che, anzi sono convinto, che moltissimi andranno a vedere questo film perché la storia di Gesù non è una storia qualsiasi, ma la storia del genere umano. Bene ha fatto il regista e il produttore a girare questo splendido film… o fiction per la televisione, questo devo dire che non l’ho ancora capito.
Dite a tutti i vostri amici, parenti e conoscenti di andare a vedere questo bellissimo film, e consigliatelo a tutti… e quando uscirà il DVD compratelo e mettetelo nella vostra videoteca.

3° Attore
Ma guardi oggi il cinema è in crisi! Su questo credo possiamo essere tutti d’accordo; ma è questa la strada per uscire dal tunnel della crisi? No, la mia è una domanda retorica, ma chiara; perché è evidente che per uscire dalla crisi ci vogliono: più qualità e più pubblico di qualità. Mancano le idee? No, la mia è una domanda. Ma le idee cosa sono? Un’altra domanda? No! Le idee sono la sintesi della cultura; ma la mancanza di una stratificazione culturale, nello specifico: culturalcinematografico può produrre idee? Mi chiedo! Allora questo cinema, che io, personalmente non amo, cioè un cinema stilisticamente superato può aiutare a superare la crisi? Me lo chiedo! E lo chiedo a voi! 
Comunque partecipare a questo film è stata per me una esperienza importante. Mi potrà servire? No, me lo chiedo!

4° Attore
Se può servire questo film? Ma guardi a me, no di certo. Ho fatto solo poche figure… ma sto cominciando adesso; mi ha portato un amico… fino ad ora ho lavorato solo in due fotoromanzi e 3 spot pubblicitari…. Non so se lei l’ha visto… quello dello yogurt… ecco io ero un fermento vivo, quello che cade nella bottiglia; poi ho fatto anche quello della maionese, non so se l’ha notato… io ero il peperone, non mi vedevo molto, appena un secondo, poi sono stato protagonista nello spot dell’olio di oliva, lo ricorderà questo è famosissimo, si vede io che salto la staccionata e poi mangio un insalata…Per adesso mi accontento… Ah lei vuole sapere se servirà a far conoscere la storia di… questo personaggio… com’era?… Ah, Gesù! Ma guardi io personalmente non lo conoscevo; ne avevo sentito parlare, ma niente di più… sa io ho fatto le scuole tecniche… perito odontotecnico… li non si studia questa roba, più che altro: resine, ponti, palatini… ma io sono convinto che se si fanno molti più film su questo personaggio, può anche diventare più conosciuto di…Zorro, Superman, Batman… non è detto eh!

5° Attore
Ma guardi, io vengo dalla pubblicità, qualcosa ne capisco; secondo me è un problema di coordinazione; se si mettono nello stesso spot scene di girato e scene di backstage si imprime una accelerazione alla penetrazione del messaggio. Non dimentichiamo che i più grandi pubblicitari, parlo dei Guru della persuasione, hanno sempre detto: “meno dici, più convinci”. Ma per rispondere alla vostra domanda dovrei vedere il film già montato e doppiato; in fondo Gesù, il suo messaggio, sono prodotti e come qualsiasi prodotto possono essere pubblicizzati; siamo sicuramente ad un livello di comunicazione superiore ma non dimentichiamoci che il fruitore di tale prodotto è un target di grosse dimensioni: ceto medio, popolare, borghese; che poi sono coloro che fanno il settantadue percento del mercato in Italia; con un fatturato stimato oltre i duecento miliardi di euro; da non sottovalutare, ve lo dico da esperto: da non sottovalutare.

1° Attrice
Bisognerebbe capire come si può tradurre oggi il messaggio di Gesù; non siamo certo in un periodo di riflessione; viviamo nel caos da punto di vista politico e sociale; abbiamo perso i nostri punti di riferimento: la famiglia, la scuola, la religione. Io, come donna e come madre, vedo orizzonti cupi; lo dico con molta sincerità: ho paura, direi quasi, terrore del futuro. Quali sono i nostri valori? Ci vorrebbe una classe politica che non usasse le parole come vessilli, solo per fare campagna elettorale e accaparrarsi voti.
Se si vuole rilanciare il messaggio di Cristo bisogna essere trasparenti, dire con chiarezza: si vuole accettare il messaggio di Gesù in todo? Allora chi vuole farlo, prenda la prima astronave per Marte e parta! Ma come perché? Perché il messaggio di Gesù è stato talmente, corrotto, manipolato, contaminato che se ne è perso il senso. Oggi, signori miei, non si vive di pensieri, di concetti, di idee; oggi si vive di slogan. 

2° Attrice
Bella domanda! Si, penso possa servire oggi un film su Gesù; male non fa! Io sono credente, anche se non vado spesso in chiesa, ma sono cresciuta in una famiglia cattolica e ho imparato il rispetto per la figura di Gesù. Ho due figlie e mi sforzo di trasmettere a loro questo rispetto. Il cinema ha, secondo me, anche una funzione divulgativa, quindi fare conoscere la storia di cristo è un modo per far conoscere la storia di noi cristiani. Se si fanno tanti film su storie vere o inventate non vedo perché non fare anche la storia di Gesù. In fondo poi è una bella storia, il personaggio è straordinario, la sceneggiatura è perfetta; c’è tutto: intrigo, colpo di scena, finale struggente… come si fa a non apprezzare un film cosi!

VFS.: E voi! Dico a voi ragazzi!

I due ragazzi al centro del palcoscenico illuminati da una luce e con una musica di sottofondo, non rispondono; cominciano a ballare; la musica diventa sempre più forte fino ad inondare il teatro. Quando finisce i ragazzi si inchinano al pubblico.

Si chiude il sipario.

FINE