Cattivi paesani
di
Aquilino
atto primo
SUSANNA Mi chiamo Susanna. Sono la moglie di Fiorenzo. Siamo sposati da tre
anni. Felicemente sposati. Se però penso che fra sei mesi partorisco, mi viene
il piccolo disturbo. Scusate, ci metto solo un minuto. Ormai ci sono abituata.
Fiorenzo se ne sta sempre nello studio e quindi non c’è mai. È un uomo
intelligente e buono, al quale voglio bene, dato che siamo sposati. Lui non si
preoccupa tanto della mia felicità quanto dei suoi passatempi. Infatti, non mi
porta mai al ristorante.
Toh, hanno suonato alla porta. Spero di non avere visite, altrimenti mi tocca
fingere che siano gradite.
CINZIA Sorpresa! Io sono Cinzia...
CLAUDIO ... e io Claudio.
CINZIA I migliori amici di Susanna e di Fiorenzo.
CLAUDIO Mia moglie è un’insegnante in pensione, ma io sono un dirigente e
guadagno in modo eccessivo.
CINZIA Stanno arrivando anche Marco, Letizia, Dorina e Carlo.
SUSANNA Vengono tutti qui?
CLAUDIO Dobbiamo festeggiare. Abbiamo portato le bollicine.
CINZIA E la torta.
CLAUDIO Osserva l’etichetta. Champagne italiano. Costa la metà di quello
francese, ma ha lo stesso numero di bollicine.
CINZIA La torta era la meno costosa, ma Claudio si è fatto fare lo sconto.
CLAUDIO Immagino che tu non abbia i calici di cristallo, vero?
SUSANNA Chissà dove sono, se ci sono.
CINZIA Bicchieri di carta! Claudio era sicuro che tu non avessi i calici di
cristallo, così abbiamo portato i bicchieri di carta. Non è trasgressivo, le
bollicine nei bicchieri di carta? Io lo trovo trasgressivo.
CLAUDIO E qui ci sono piatti di carta, tovaglioli di carta e posate di plastica.
Per voi vanno più che bene.
CINZIA Sei contenta?
SUSANNA Di solito sono felice, anche se stento a crederci.
CINZIA Una festa ti fa bene. Quando si è felici, bisogna tirarsi su. Vero,
Claudio?
CLAUDIO Metti la bottiglia e la torta in frigorifero, prima che qualcuno ce le
rubi.
SUSANNA Sono quasi felice che siate venuti e spero che ve ne andiate presto.
CINZIA Come stai, cara?
SUSANNA Benissimo, a giudicare dall’impegno che ci metto quando me lo ripeto
davanti allo specchio.
CINZIA Consiglio gratuito: non guardarti mai allo specchio. Sei depressa e
invecchiata. Occhio non vede, cuore non duole.
CLAUDIO Peccato che tu non possa permetterti un intervento di chirugia estetica.
Noi ogni tre mesi, così ogni anno ne recuperiamo due. Ieri ho cambiato i
capezzoli. Li vuoi vedere?
CINZIA Claudio, sanguinano ancora!
SUSANNA Accomodatevi. Mi sembrate esausti.
CINZIA Non dire sciocchezze. Prendiamo le vitamine, dormiamo molto e guardiamo
la tivù.
SUSANNA Ti vedo così scura!
CINZIA Abbronzatura, cara. Ma tu… come sei pallida. Sembri morta.
CLAUDIO Cailera, Caraibi. Mai sentita nominare? Un’isola esclusiva. Cailera. Un
paradiso per pochi. Vero, Cinzia?
CINZIA Quattordici ore al giorno di sdraio in riva all’oceano.
CLAUDIO Peccato che ci siano gli indigeni.
CINZIA Sono esotici, Claudio. Altrimenti sembrerebbe di essere a casa.
CLAUDIO Sì, ma poi vengono qui a fare gli immigrati. Non ci sono abbastanza
leggi, in questo paese.
CINZIA Claudio sta pensando di mettersi in politica.
CLAUDIO Cailera. Ho perso sei etti e mezzo.
CINZIA Correva con una tuta di plastica. Un giorno ha fatto più di un
chilometro.
CLAUDIO Infatti sono in piena forma. Solo disturbi psicosomatici e crisi
isteriche.
CINZIA Siamo stati molto felici. E lo siamo ancora. Vero, Claudio?
CLAUDIO Possiamo permettercelo.
CINZIA Vedi? Io rido. Io rido sempre!
SUSANNA Volete spiegare al pubblico il motivo di un’improvvisata tanto gradita
che mi viene il piccolo disturbo? Scusate. Torno subito.
CINZIA Con gli amici abbiamo organizzato un evento a scopo benefico. È stato
eccitante. Siamo qui per festeggiare il successo dell’iniziativa.
CLAUDIO Bollicine italiane e torta alla panna freschissima. Non per niente mi
hanno fatto lo sconto.
CINZIA A me le feste piacciono. Si spiano gli altri, si fanno i pettegolezzi, si
ride... Le gite sono stressanti. Il teatro è noioso. Meno male che c’è la
televisione a dare un senso alla vita.
CLAUDIO E le vacanze. Possiamo permetterci due vacanze esotiche all’anno.
D’inverno non facciamo caso a quanto consumiamo di riscaldamento.
CINZIA Ecco Susanna. Bene, la festa comincia. Fantastico. Sono elettrizzata.
Eppure sento freddo. Claudio, non ti pare che faccia freddo?
SUSANNA Scusate, vado un attimo in bagno.
CLAUDIO Anche Fiorenzo fa l’insegnante. Ci sono troppi insegnanti in questo
paese che manda a scuola perfino i redditi bassi. Con l’inflazione, il suo
stipendio diminuisce di mese in mese, mentre il mio aumenta di settimana in
settimana. Basta questo per spiegare la differenza tra noi due. Susanna, sai che
abbiamo acquistato una villa al mare?
SUSANNA Che cosa? Non sento!
CINZIA Una villa a due passi dalla spiaggia!
SUSANNA Come?
CLAUDIO Una villa proprio sulla riva!
SUSANNA Ah, una casa al mare!
CLAUDIO Non una casa. Una villa. Con la piscina. Le case le comprano gli
sfigati.
SUSANNA Che cosa?
CINZIA La piscina!
CLAUDIO Non può stare qui con noi, invece di farci urlare?
SUSANNA Quando m’invitate?
CLAUDIO Mai. I posti letto per gli ospiti sono stati azzerati. Abbiamo preferito
dare spazio al salone.
SUSANNA Eccomi. Sto bene. Che bello avervi qui. Cinzia e Claudio sono sempre
stati amici miei. Fiorenzo li ha ereditati, ma tra Fiorenzo e Claudio c’è un
abisso. Claudio fa i soldi, Fiorenzo no.
CINZIA Sei stata tu a volerlo sposare.
CLAUDIO Ci sono quelli che consumano e quelli che producono, quelli che dirigono
e quelli che soccombono, quelli che valgono e quelli che sono carne da finanza.
SUSANNA I miei amici più cari sono sei.
CINZIA In tutto, siamo in sette.
CLAUDIO Come i sette samurai.
CINZIA O i sette nani.
SUSANNA Letizia è la più spiritosa nell’esporre le maldicenze.
CINZIA È anche molto schizofrenica.
CLAUDIO Per forza, non prende le pastiglie.
SUSANNA Dorina è la più simpatica, però esagera con gli psicofarmaci. Ride ai
funerali e piange ai battesimi.
CINZIA È molto invidiosa.
CLAUDIO A me gli invidiosi piacciono.
SUSANNA Marco è un assessore, ma in segreto fa il politico.
CINZIA È ignorante. Non va nemmeno al cinema.
CLAUDIO Noi vediamo tutti quelli con i record d’incassi.
SUSANNA Infine, Carlo, che fa il bibliotecario, è il più sensibile.
CINZIA È presuntuoso. Non è mai stato ai Caraibi e pretende di saperne più di
noi.
CLAUDIO A che cosa gli servono i libri che vuol farci credere di leggere?
CINZIA Per fortuna, tu preferisci i settimanali di gossip.
CLAUDIO Ho diritto anch’io a una vita intellettuale.
CINZIA Li leggi perché vuoi diventare famoso e non dire che non è vero perché
invece è vero. Ti arrabbi?
CLAUDIO Scherzi? Io non mi arrabbio mai. Fa venire le rughe.
CINZIA Non è facile starti vicino. Basta una piccolezza per farti arrabbiare.
CLAUDIO Cinzia, mi contraddici. Lo sai che non devi contraddirmi.
CINZIA Non fare l’isterico.
CLAUDIO Io ho fatto un workshop con un filosofo. Sei tu che straparli. Io sono
rilassato, felice, soddisfatto ed egotista.
CINZIA Tutto merito delle pastiglie.
SUSANNA Scusate.
CINZIA Non stai bene, Susanna?
SUSANNA Il piccolo disturbo quotidiano. Comincia all’alba e finisce al mattino
del giorno dopo. Anche il medico dice che la mia ansia è ingiustificata, dato
che sono felice. Non dormo, ma che importa? Potrei dormire al pomeriggio, se non
mi bloccasse la digestione. Il cibo mi nausea, ma è a causa delle vertigini
provocate dai pensieri deprimenti. Non piango mai e sono sempre felice, anche
quando sbatto la testa contro il pensile della cucina. Scusate, torno subito.
CINZIA Non capisco perché Susanna stia ancora con Fiorenzo. Lui non è ricco.
CLAUDIO Sarà stupida anche lei come lui.
CINZIA Fanno una bella coppia.
CLAUDIO Fiorenzo, mi senti? Sei un imbecille!
CINZIA Non puoi gridarlo a voce bassa?
CLAUDIO Fiorenzo è un imbecille!
CINZIA Susanna! Tutto bene?
SUSANNA Sì, grazie. Che cosa dice, Claudio?
CLAUDIO Che Fiorenzo è un imbecille!
SUSANNA Non capisco!
CINZIA Lascia perdere. Pensa a sistemarti. Vengo a darti una mano?
SUSANNA No, grazie. Vorrei tanto avere un’amica alla quale chiedere conforto. La
mia amica sei tu, a cui non posso chiedere niente, perché di te non mi fido.
CINZIA Sono d’accordo, cara.
CLAUDIO Va e viene come se non le importasse niente di noi. Eppure abbiamo
comprato la torta e lo spumante. Ci degniamo di venire nella sua casa fredda e
Fiorenzo non c’è. Io mi prendo una pastiglia. Ne ho diritto. Più dsi chiunque
altro.
CINZIA Non mi alzerei più da questo divano, tanto sono esausta. Oggi ho fatto un
giro per i negozi. Quanta gente! Perché i cafoni non se ne stanno a casa
propria? Spingono, gridano, toccano tutto e non comprano niente. Se sono poveri,
che vadano ai mercatini della roba usata. Claudio, passami due pastiglie.
CLAUDIO Ne prendo un’altra anch’io, per farmi passare il freddo. Però poi mi
verrà sonno.
CINZIA Provo a ridere un po’.
CLAUDIO Cinzia, forse è meglio che andiamo a casa.
CINZIA Adesso che ho preso le pastiglie? Prima dobbiamo divertirci. Abbiamo
portato anche lo spumante e la torta.
CLAUDIO Hai ragione. È impossibile che gente come noi non si diverta. Vero che
ci stiamo divertendo?
CINZIA Tantissimo. Infatti rido.
CLAUDIO È una serata splendida. Tutte le nostre serate sono splendide. I fine
settimana sono ancora più splendidi. Le vacanze sono splendidissime. La nostra
vita… non so trovare un aggettivo adeguatamente splendido.
CINZIA Mi lacrima un occhio. Che buffo! Sembra che stia piangendo, e invece rido
di divertimento.
CLAUDIO Ora mi faccio un sonnellino. Susanna va e viene. Gli altri sono in
ritardo. Fiorenzo non c’è. Io ci sono sempre e lui non c’è mai. Questa è una
perversione. Ci siamo appena divertiti. Aspettando il prossimo divertimento,
chiudo gli occhi e sonnecchio.
CINZIA Svegliati, però, prima o poi.
MARCO Aspetta a entrare. Dove sono finiti Carlo e Dorina?
LETIZIA Dorina è tornata a casa a prendere la pelliccia e Carlo l’ha
accompagnata.
MARCO Carlo ha accompagnato Dorina?
LETIZIA Perché fai quella faccia? Sospetti forse che Carlo… Con Dorina! Carlo!
Non è possibile!
CINZIA Hai sentito? Stanno arrivando. Sai che mi stavo addormentando? Non sarà
che sto poco bene? Toccami la fronte. È calda?
CLAUDIO Freschissima.
CINZIA A me pare gelida. Che cosa può essere?
CLAUDIO Dopo misuriamo la pressione. Nemmeno io mi sento a posto. La casa
fredda, Susanna che va e viene, il ritardo degli altri… tutto questo è una
patologia.
LETIZIA Sarei contenta per Dorina. Povera Dorina. Ogni invito diventa un
ricevimento. Si è fatta la pelliccia, è giusto che la sfoggi. Adesso, magari, si
è fatta l’uomo. Sfoggerà anche lui. Le auguro che non sia come la pelliccia.
Perde il pelo.
MARCO Dorina? Davvero?
LETIZIA Dicevo dell’uomo, non di Dorina.
MARCO È un vizioso, se perde il pelo.
LETIZIA Carlo? Lo spero per lui.
MARCO Li aspettiamo o entriamo?
LETIZIA Li aspettiamo. Voglio vedere come si comportano. Lei potrebbe illudersi
e lui pure. Sono sempre stati due illusi. Mancano di cinismo.
CINZIA Che cosa aspettano a entrare? Io mi sto divertendo, però siamo qui come
due vecchietti dell’ospizio.
CLAUDIO Venite dentro! Non fa meno freddo di fuori, però c’è lo spumante!
CINZIA Non ti sentono. Perché non vai a vedere?
CLAUDIO Per prendermi un colpo d’aria? E poi... non voglio dare l’impressione
che li stiamo aspettando. Possono illudersi che nutriamo dell’interesse per
loro. Te l’immagini? Sono proprio dei tapini.
MARCO Qui fa freddo. Entriamo. Claudio e Cinzia sono già arrivati.
LETIZIA Abbiamo ritardato apposta per lasciarli arrivare prima.
MARCO Allora, entriamo?
LETIZIA Mi sarebbe piaciuto vederli arrivare insieme.
MARCO Claudio e Cinzia?
LETIZIA Carlo e Dorina.
MARCO Claudio e Cinzia sono già in casa.
LETIZIA Dovrebbero essere qui.
MARCO Cinzia e Claudio?
LETIZIA Dorina e Carlo.
MARCO Secondo me, sono dentro che ci aspettano.
LETIZIA Carlo e Dorina?
MARCO Claudio e Cinzia.
LETIZIA Allora non li aspettiamo?
MARCO Cinzia e Claudio?
LETIZIA Dorina e Carlo.
MARCO Stanno già mangiando la torta, magari.
LETIZIA Carlo e Dorina?
MARCO Claudio e Cinzia.
CLAUDIO Arrivano o non arrivano?
CINZIA Claudio, abbi pazienza.
CLAUDIO Lo spumante è caldo.
CINZIA Bisogna metterlo in frigo. Susanna!
SUSANNA Sto arrivando!
CLAUDIO Non possiamo divertirci se nessuno ci dedica attenzione.
CINZIA Ma arrivano o non arrivano?
MARCO Arrivano?
LETIZIA Non arrivano.
MARCO Si sono imboscati.
LETIZIA Un contraccambio.
MARCO Che significa?
LETIZIA Scambio di fluidi corporei.
MARCO Dorina? Figurati. E Carlo... lui non ne ha, di fluidi.
LETIZIA Le prime a darla via son le figlie di Maria.
MARCO Entriamo?
LETIZIA Arrivano?
MARCO No.
LETIZIA Non entriamo?
MARCO Non arrivano.
LETIZIA Aspettiamo?
MARCO E se entrassimo?
LETIZIA Entriamo.
CINZIA Susanna, finalmente. Cominciavo a pensare peggio del solito.
SUSANNA È solo un piccolo disturbo.
CLAUDIO E adesso dove vai?
SUSANNA Hanno suonato alla porta.
CINZIA Claudio, sono arrivati.
CLAUDIO Devo alzarmi?
CINZIA Volevo solo informarti.
CLAUDIO Allora sto seduto. Non voglio che si illudano che mi alzo per riverirli.
Non me lo perdonerei mai.
LETIZIA Cinzia, carissima, come stai? Ogni volta appari invecchiata di un anno
in pochi giorni. Sei anche pallida. Fatti fare un controllo. Claudio, non
alzarti. Nemmeno io mi sforzo di salutarti.
MARCO La colpa è tutta di Dorina e di Carlo.
CINZIA Dove sono?
LETIZIA Intrighi amorosi. Lo dice Marco, io non ne so niente.
SUSANNA Accomodatevi, torno subito.
LETIZIA Lascia che prima ti dia un bacio. Voglio sentire quant’è appassita la
pelle del viso. Che cosa c’è che non va, cara… un tumore?
CLAUDIO Ho portato champagne italiano e una torta freschissima con la panna
scontata.
CINZIA Ce la stavamo spassando un mondo, io e Claudio, soli al freddo.
Vedendovi, però, mi sono ricordata che il vero divertimento non è ancora
cominciato. Ma Dorina e Carlo…?
LETIZIA Uno è inibito, l’altra frigida. Fingono una passione per non sentirsi
frustrati. E così sono anche patetici.
MARCO Claudio e Cinzia?
LETIZIA Dorina e Carlo.
MARCO Carlo non sa approfittare delle occasioni e quindi non diventerà mai
qualcuno. Per ora è nessuno, ma gli andrà sempre peggio.
CLAUDIO Sei il più adatto per dire queste cose, tanto vi somigliate.
LETIZIA Dorina, invece, non è nemmeno nessuno. A volte sarebbe conveniente un
pietoso anonimato, ma lei insiste nel sopravvivere con una identità burocratica.
Non è intrigante?
MARCO Bravo, Claudio. Hai portato lo champagne.
CLAUDIO Di sottomarca italiana. Anche la torta è di marca.
LETIZIA E Susanna?
CLAUDIO Lei non è di marca.
CINZIA Va e viene dal bagno.
LETIZIA Si riduce come te. Per fortuna siete amiche. Vi sostenete a vicenda.
MARCO Fiorenzo è con lei?
LETIZIA In bagno?
CINZIA Fiorenzo non c’è.
MARCO E dov’è?
CLAUDIO Io ho portato le bollicine e lui non c’è.
LETIZIA Quando vuole trarsi d’impiccio, inventa impegni improbabili: nessuno
s’impegna mai con uno come lui.
CINZIA Susanna l’ha fatto.
LETIZIA Quando la vita comincia a franare…
MARCO Vado a cercare Susanna per chiederle di Fiorenzo.
CINZIA Noi le daremmo volentieri una mano, ma poi lei si prende il braccio.
Vero, Claudio?
CLAUDIO Fa freddo.
LETIZIA Proprio per questo Dorina è tornata a casa a prendere la pelliccia.
CINZIA Dorina ha una pelliccia?
LETIZIA Lei la chiama così.
CLAUDIO Io ho freddo!
CINZIA Fa’ quattro passi. Ravviva il metabolismo. Direi almeno cinque giri
intorno al tavolo.
LETIZIA Più che altro, è un cappotto con il pelo.
CINZIA Tieni sollevate le braccia sopra le spalle.
CLAUDIO Ma così mi fanno male.
CINZIA Dorina non è tipo da pelliccia.
CLAUDIO Non rischio una slogatura, in questa posizione?
LETIZIA È un’arrampicatrice sociale, ma cade in continuazione.
CLAUDIO Faccio ancora tre giri, che ne dici, Cinzia?
CINZIA Ecco Susanna.
LETIZIA Voi dite quello che volete, ma io faccio venire un’ambulanza. Guardate
che faccia.
SUSANNA Scusate, è solo un disturbo.
LETIZIA Si comincia con un disturbo... e poi si muore.
CINZIA Che cosa bevi, Marco?
MARCO Ho trovato una bottiglia di amaro di genziana. Chi ne vuole?
SUSANNA Non mettermi il bicchiere sotto il naso... mi dà la nausea. Scusate,
torno subito.
LETIZIA Se per fare un figlio bisogna sopportare uno sfacelo, ben venga
l’estinzione.
CLAUDIO Ho portato una bottiglia di champagne nostrano. Perché bevi una
schifezza? Allora, me la riporto a casa.
LETIZIA Mi chiamo Letizia, sono un essere superiore, ma nessuno mi apprezza. La
frustrazione diventa paranoia, che controllo con la schizofrenia. Se non fossi
una signora, farei la psicopatica e avrei già squartato qualcuno. Ma non intendo
parlare di me. Non sono egocentrica. Ditemi di voi. Per quale motivo arrivate
con tanto ritardo?
CARLO Abbiamo fatto più in fretta possibile... e infatti ansimo... ma Dorina si
è fermata con una conoscente per scambiare malignità su di voi.
DORINA Mi è venuta l’ansia. Posso mettermi seduta? Qui va bene? Mi manca l’aria.
Ho sognato il mio funerale. C’eravate tutti, mancavo io. Ero stata dimenticata
all’obitorio.
CINZIA Noi ci stavamo già divertendo, ma la tua presenza è uno spasso. Quella
cosa lì è la tua pelliccia nuova?
LETIZIA Un articolo di vero antiquariato. Ti dona molto.
CARLO Posso fermarmi solo un minuto. Anzi, non sarei nemmeno dovuto venire. A
essere sincero, non dovrei frequentarvi. Ma mi conviene.
LETIZIA Forse anche Dorina ha degli impegni. Potreste andarvene insieme.
DORINA Più che impegni, ho sintomi. Credo di non sentirmi bene, ma sono
soprattutto confusa. Ho preso appuntamento con lo specialista. Sospetta
tubercolosi. Ma forse è qualcosa di peggio. Però non si sa, ecco, non si sa. E
tutto questo è terribile.
CARLO Dov’è Susanna? Potrebbe essere l’ultima volta che vede Dorina.
CINZIA Torna sempre subito. Poi, però, se ne va di nuovo.
DORINA E Fiorenzo?
CLAUDIO Fiorenzo non c’è. Io ho portato lo spumante, ma la prossima volta porto
una bottiglia di acqua minerale.
CARLO Fiorenzo si crede un artista, ma io sono un intellettuale. Io sono qui e
lui no. Mi riesce difficile trarre una conclusione, però un significato c’è e io
non voglio conoscerlo.
CINZIA Marco, perché te ne stai tutto solo?
LETIZIA Non avete saputo della citazione?
MARCO Tutte calunnie. Ho già fatto denuncia per diffamazione.
SUSANNA Dorina, come sono contenta di vederti. C’è anche Carlo. Ci siamo tutti,
vero? Uno due tre quattro cinque sei e sette con me. Manca Fiorenzo, ma anche se
ci fosse sarebbe assente.
DORINA Hai voluto farti mettere incinta? Mi vengono i brividi solo a pensarci.
Io, per fortuna, non posso avere figli. C’è il rischio di partorire un
mostriciattolo peloso. Prima di nascere ti addenta l’utero o ti squarcia la
pancia con gli unghioni.
SUSANNA Scusate... mi assento un attimo.
DORINA Anch’io devo andare in bagno. Insufficienza renale. Forse qualcosa di
peggio.
LETIZIA Poi mi racconti i dettagli dell’ultimo ricovero. Sono ansiosa di capire
come hai fatto a sopravvivere anche questa volta.
CARLO Non perdiamoci in piccolezze. Siamo qui per parlare dell’evento sì o no?
Io ho fatto un discorso.
MARCO E io sono stato ripreso dalle telecamere.
CARLO Devo dire che non mi aspettavo applausi tanto spontanei e calorosi.
MARCO Quando sono stato intervistato, ho risposto a tutte le domande. Alcune,
soprattutto quelle anagrafiche, erano davvero difficili.
CARLO E poi la richiesta di bis. Un’autentica sorpresa. Allora ho recitato
un’omelia.
MARCO Ero un poco imbarazzato, non mi sono ancora abituato alla notorietà. Sono
stato fotografato di fronte, di profilo sinistro, di profilo destro, da
dietro... e poi ho rilasciato le impronte digitali. È un buon risultato, no?
CARLO Conclusa l’omelia, ho tenuto un’orazione. C’è stata un’ovazione. Mi sono
commosso.
MARCO Dopo che ho risposto alle domande, sono stato rilasciato. Non mi hanno
nemmeno picchiato.
CINZIA Susanna!
SUSANNA Sono in cucina! Il bagno è occupato da Dorina! Continuate pure a
divertirvi!
CINZIA Grazie a dio ci stiamo divertendo, altrimenti sarei tentata di tornare a
casa. Ho i piedi ghiacciati.
CLAUDIO Fa’ come me, battili sul pavimento, ansima, ruota le braccia e
concentrati sui Caraibi.
CINZIA Per fortuna ci siamo stati. Pensa quanto più freddo avremmo adesso, se
non avessimo appena fatto il viaggio ai Caraibi.
DORINA Con Carlo non è successo niente. Ci tengo a farlo sapere. Quando mi
succede qualcosa, è un ricovero in ospedale.
CARLO Con le donne ho avuto molte esperienze, tutte masturbatorie. Ritengo che
dipenda dal mio bisogno di letteratura. Senza una rivista, non raggiungo
l’orgasmo.
MARCO A me piacciono le prostitute. Cerco quelle attempate, ignoranti e volgari.
Tengono viva l’appartennza al popolo. Io sono democratico. Addirittura
demagogico. E soprattutto promiscuo.
LETIZIA Ho sempre desiderato un amante. Ci provo con molti uomini. Escono dalla
camera con un pretesto appena dopo i preliminari e non li rivedo più. Temono che
li uccida dopo il rapporto sessuale. Si sbagliano. Io li ammazzerei prima, ma
non me ne danno il tempo.
CINZIA Ambarabà cicì cocò
tre civette sul comò.
CLAUDIO Ciccio bombolo cannoniere
con tre buchi nel sedere.
CINZIA Ci divertiamo moltissimo.
CLAUDIO Altrimenti non saremmo qui. Di solito siamo sempre altrove, ma anche
altrove ci divertiamo.
CINZIA Sotto il ponte di Baracca...
CLAUDIO ...c’è Pierin che fa la cacca.
DORINA Se ho accettato l’invito, invece di chiamare la guardia medica, è solo
per riferire sull’incasso dell’evento, che è molto al di sotto delle
aspettative. Ma io vi avevo avvertiti. Avevo detto in modo chiaro che le
previsioni rosee erano ingiustificate e...
CLAUDIO Cinzia, noi che cosa avevamo detto?
CINZIA Niente, come al solito.
DORINA Ecco, questo è il frutto della serata. Una somma risibile. E adesso?
CARLO Io me ne lavo le mani.
LETIZIA Non possiamo consegnare una somma esigua. Che figuraccia ci facciamo?
MARCO Io ho dato solo il patrocinio. Siete voi gli organizzatori.
CLAUDIO Ha fatto tutto Fiorenzo. Io non ho tempo per queste cose.
CINZIA Noi non abbiamo fatto quasi niente, però mi sento ancora stanca solo a
pensarci.
CARLO E Fiorenzo non c’è.
MARCO Non si fa così. Non si sparisce dopo un fallimento.
CLAUDIO Misuriamo le parole. Io non ho mai fallito in niente.
LETIZIA Strano, però, che i soldi siano così pochi. Dorina, eri tu la tesoriera?
DORINA Mi metti in agitazione.
LETIZIA Può trattarsi di un disguido. Magari Cinzia ne sa qualcosa.
CINZIA Ho ricevuto i soldi da Carlo, in una scatola metallica chiusa con un
lucchetto. L’ho passata a Marco. Marco l’ha portata a Dorina che, quindi, è
stata l’ultima ad averla tra le mani.
CLAUDIO Noi non c’entriamo. Non abbiamo bisogno di soldi, noi.
MARCO Io non ricordo di averti dato i soldi. Forse mi confondi con Carlo.
CARLO Scherzi? Io sapevo che se ne sarebbe occupata Dorina e non ci pensavo
nemmeno. Soldi? Che interesse volete che abbia, io, per i soldi?
DORINA Vado in confusione. Che cosa insinuate?
LETIZIA Niente, cara Dorina. Si fa salotto. Rimettiti in coma.
CINZIA Per male che vada, si scopre che sei una ladra. Gli avvocati ci sono
apposta. Puoi chiedere consiglio a Marco, che si è fatto una buona esperienza.
Vero, Marco?
SUSANNA Eccomi qui! Tutto bene? Avete da bere? Di chi state parlando?
DORINA Dicono che sono una ladra.
SUSANNA Non mi sembra che manchi qualcosa.
LETIZIA Mancano i soldi del ricavato dell’evento, ma nessuno accusa nessuno.
Dicevamo solo che li aveva in consegna Dorina.
SUSANNA Hai rubato i nostri soldi?
CINZIA Non tutti, però.
CLAUDIO Non possiamo parlare di cose più televisive? Lo spumante è caldo e la
panna si sta sciogliendo. Strano, perché qui fa freddo. Susanna, non puoi alzare
il riscaldamento?
SUSANNA È già al massimo.
CLAUDIO C’è qualcosa di marcio in una casa dove il riscaldamento fa stare al
freddo invece che al caldo.
DORINA Non cambiamo argomento. Voglio che tutto sia chiarito qui e subito. Io
non sono una ladra.
LETIZIA Nessuno lo insinua. Siamo tra amici.
CINZIA E se anche fosse... Te l’ho detto, ci sono gli avvocati specialisti
nell’assoluzione dei colpevoli e nella condanna degli innocenti. Proprio quello
che fa per te.
DORINA Voi parlate e parlate e mi confondete... e a volte accetto di fare cose
che non dovrei fare, perché io non sto bene di salute. Io non sono una ladra!
MARCO Di questo nessuno dubita. Il problema è convincere il giudice. Per fortuna
noi siamo gente perbene e...
LETIZIA Se lo dici tu, che hai pratica di soldi che vanno e vengono...
MARCO Che cosa vuoi dire?
LETIZIA Hai ammazzato e rubato, ti hanno incriminato, hai continuato ad
ammazzare, ti hanno processato, hai ammazzato ancora, ti hanno condannato, rubi
ancora adesso.
MARCO Io sono un politico. I miei crimini sono deontologici.
SUSANNA I soldi erano in una scatola metallica rossa?
DORINA Sì.
SUSANNA E l’hai aperta tu?
DORINA Per contarli.
SUSANNA Ma non aveva un lucchetto?
DORINA No, quando l’ho ricevuta da Marco.
MARCO C’era, quando te l’ho consegnata.
DORINA No, Marco. Davvero.
MARCO La scatola era chiusa con il lucchetto.
DORINA Sono sicura di no.
MARCO Mi stai dando del bugiardo.
DORINA No, ma il lucchetto non c’era.
MARCO Io l’ho visto.
DORINA Io no.
CLAUDIO Va bene... basta. Qui fa freddo e voi discutete di quattro soldi. Di chi
è la colpa se i soldi sono pochi? Della gente che ha fatto le offerte.
Rimettiamo il lucchetto e consegniamo la scatola con quello che contiene.
CINZIA Bravo, Claudio. Così la figuraccia la fanno i cafoni. Adesso pensiamo a
divertirci.
SUSANNA Io… scusate.
DORINA Non assumerò mai più certe responsabilità. Non spetta a me preoccuparmi
degli altri. Ho problemi enormi di salute e nessuno mi aiuta. E voi… voi siete i
miei avvoltoi.
CARLO Dorina, ti prego.
DORINA Taci. Ti faccio comodo perché puoi sentirti virile e intellettuale, dato
che io sono malaticcia e ignorante, ma smettila di fingere amicizia, per favore.
Io non sono una citazione colta.
LETIZIA Dorina, per favore, non esagerare. Non sei nemmeno una citazione senza
autore.
DORINA Dovresti ringraziarmi per quanto ti deliziano le mie disgrazie.
MARCO Se posso dire una parola...
DORINA Mi manca il respiro.
CLAUDIO Vuoi una pastiglia?
CINZIA Meno male che ci sei tu, Dorina, altrimenti non mi divertirei. Propongo
un brindisi per Dorina.
CLAUDIO Stappiamo lo spumante?
MARCO È caldo.
CLAUDIO Qui, però, fa freddo.
MARCO Susanna, ti spiace metterlo in frigo? Nel frattempo, taglio la torta.
CLAUDIO Mettila giù. La panna è freschissima.
MARCO Chi ne vuole una fetta?
CLAUDIO Metti giù la mia torta! Se ti dico di metterla giù, mettila giù, per
favore!
MARCO Non devo tagliarla?
CLAUDIO Cinzia, vieni a prendere la torta.
CARLO Volete che la tagli io?
CINZIA Susanna!
CLAUDIO Non urlare! Fa freddo, mi è venuto sonno e tu urli.
CINZIA Chiamavo Susanna per fare mettere in frigo la torta e lo spumante, come
volevi tu.
CLAUDIO Non contraddirmi!
CINZIA Vuoi una pastiglia?
CLAUDIO Non cambiare discorso!
CINZIA Claudio… ricordati delle rughe.
CLAUDIO Fa freddo, ho sonno, lo spumante è caldo, Fiorenzo non c’è, Susanna va e
viene, siamo in mezzo ai ladri e Marco tocca la mia torta.
MARCO Dorina è caduta dalla poltrona. Sembra svenuta.
LETIZIA Lo fa per attirare l’attenzione.
CINZIA Che cosa hai combinato, Marco?
MARCO Non le stavo nemmeno vicino. Passavo di qui per caso...
CLAUDIO Sarà un colpo di freddo.
CINZIA Dobbiamo distenderla sul divano.
CLAUDIO E io dove vado?
CINZIA Ti sposti sulla poltrona.
CLAUDIO Dov’era seduta lei? E se ci fosse un virus?
CARLO Chi mi dà una mano?
LETIZIA Io non tocco Dorina.
CARLO Qui c’è del sangue.
LETIZIA Dorina aveva del sangue?
CARLO È sangue fresco.
CINZIA Mi sono sporcata la mano. Claudio, Dorina è fradicia di sangue e io l’ho
toccata e adesso ho il sangue di Dorina sulla mano. Che cosa faccio? Pensi che
sia pericoloso?
CARLO C’è anche un coltello.
CLAUDIO Corri in bagno a lavarti con l’acqua calda. Anzi, bisogna disinfettare.
Non sappiamo che cosa facesse Dorina nel tempo libero. Ti accompagno, preferisco
disinfettarmi anch’io.
LETIZIA Dorina aveva un coltello?
MARCO C’è un coltello conficcato nella schiena di Dorina, all’altezza del cuore,
penetrato fino al manico. Forse bisogna estrarlo.
CARLO Dorina non aveva un coltello quando è arrivata.
LETIZIA Però non l’avevamo perquisita.
CARLO Susanna!
MARCO Bisogna chiamare anche Fiorenzo.
CARLO Fiorenzo!
LETIZIA Fiorenzo non c’è, ma forse si è nascosto.
CARLO Susanna!
SUSANNA Vengo subito! Voi continuate a divertirvi!
MARCO Mi sono sporcato le scarpe di sangue.
CARLO La mettiamo sul divano?
MARCO Accidenti a lei!
CARLO Dobbiamo tenerle la testa sollevata?
MARCO Tocca a voi. Io mi sono già sporcato le mani e ora anche le scarpe.
CARLO A me sembra morta.
LETIZIA Non dirlo in modo tanto esplicito, per favore.
MARCO Sei esperto anche di decessi?
CARLO Sono un intellettuale.
MARCO E se non fosse ancora morta?
LETIZIA Mettetele uno specchietto sotto il naso, così evitate il fastidio di
tastarle il polso.
CARLO Susanna, ci occorre uno specchietto!
SUSANNA Tutto bene? Vi divertite? Io sto in cucina perché il bagno è occupato da
Claudio e Cinzia, ma voi continuate pure!
CARLO Ci serve uno specchietto!
SUSANNA Che cosa?
MARCO Uno specchietto!
LETIZIA Possibile che quella donna non capisca niente?
SUSANNA Uno specchietto?
CARLO Uno specchietto!
MARCO Sì, uno specchietto!
SUSANNA Che cosa state facendo? È un nuovo gioco? Lo specchietto delle allodole?
Vado subito a prenderlo in bagno.
SUSANNA Claudio! Cinzia! Che cosa ci fate tutti e due nel mio bagno? Fa parte
del gioco? È un gioco erotico?
CLAUDIO Sto disinfettando Cinzia.
CINZIA Io invece disinfetto Claudio.
SUSANNA Posso entrare?
CLAUDIO Hai toccato Dorina?
SUSANNA No.
CINZIA In ogni caso, sarà meglio che ti disinfetti anche tu.
SUSANNA Ecco lo specchietto. A che cosa vi serve?
MARCO Dorina ha un coltello conficcato nella schiena e vogliamo essere sicuri
che non respiri più.
LETIZIA Ti ha sporcato il tappeto di sangue.
MARCO E le mie scarpe?
CARLO Non l’ha fatto apposta.
SUSANNA Davvero è sangue di Dorina? Gliene sarà rimasto poco, è tutto sul mio
tappeto. Quanto sangue contiene una persona? Da come è inzuppato il mio tappeto,
direi che Dorina ne aveva in eccesso.
CARLO Se fosse viva, ti pagherebbe la lavanderia. Dorina era una persona
responsabile.
SUSANNA Però non si fanno queste cose nelle case degli altri.
CARLO Te l’ho detto, non l’ha fatto apposta.
LETIZIA Susanna, non stai bene? Sei più pallida di quando stai male.
SUSANNA Il sangue di Dorina non va d’accordo con il mio piccolo disturbo. Dovrò
buttare via il tappeto. Scusate, corro a vedere se Claudio e Cinzia hanno
lasciato libero il bagno. Altrimenti mi arrangerò in cucina. Non faccio mai in
tempo ad arrivare al lavandino. Ho già vomitato sulle tazze della colazione. E
anche nella vaschetta del pesce rosso.
CINZIA Che cosa state facendo?
CARLO Cerco il numero del pronto soccorso.
MARCO Faccio la prova dello specchietto. Se si appanna, è viva.
LETIZIA Forse, però, moribonda.
CLAUDIO Se è ancora viva, ditele di fare maggiore attenzione al suo sangue. Non
lo può spargere di qua e di là, soprattutto se appartiene a un tipo
irresponsabile come lei, che certo aveva rapporti sessuali non protetti.
CARLO Dorina non aveva rapporti sessuali.
CLAUDIO Tu che cosa ne sai?
CARLO C’ero anch’io, quando non li aveva.
MARCO È morta.
CARLO Il pronto soccorso non serve? Ho appena trovato il numero. Pazienza. L’ho
cercato per niente. E se telefonassi all’agenzia funebre?
MARCO Evitiamo pubblicità, per favore.
CARLO Allora, a chi telefono?
CINZIA Chiama la madre, informala di che cosa ha combinato sua figlia.
CARLO Dorina era orfana.
CINZIA Chiama sua sorella.
CARLO Non aveva sorelle.
CINZIA Suo fratello.
CARLO Era figlia unica.
CINZIA Una zia. Un cugino.
CARLO Dorina non aveva altri che se stessa e spesso ripeteva di dubitare della
propria esistenza.
LETIZIA A questo punto, devi comunque telefonare, altrimenti tutti i tuoi sforzi
non avranno avuto senso. Conosco il numero di un programma radiofonico
intelligente. Ti lasciano parlare per tre minuti senza interromperti. Possiamo
rievocare le miserie di Dorina.
CINZIA Oppure, puoi telefonare ai carabinieri. Dopotutto, ha un coltello nella
schiena. Facciamo venire anche la polizia e la guardia di finanza, così
movimentiamo la festa.
MARCO Per rispetto verso Dorina, evitiamo ogni forma di pubblicità. Potrebbe
essere controproducente per qualcuno di noi.
CLAUDIO Se ha un coltello nella schiena, non è colpa solo del freddo. Potrebbe
essere stata assassinata. È venuto qualcuno, mentre io e Cinzia eravamo in
bagno?
CARLO No, nessuno.
CLAUDIO Allora l’assassino è uno di voi. Io e Cinzia eravamo in bagno.
CARLO Io l’ho detto, che quando è arrivata non aveva un coltello nella schiena,
ma voi non mi ascoltate. Il coltello è stato piantato quando era già qui e
questo non è rassicurante. Non sarei dovuto venire. Vi do retta e finisco nei
guai. Sia chiaro che io non voglio essere coinvolto in un omicidio. Gli
intellettuali non fanno queste porcherie.
MARCO Ma sentilo! Che cosa vorresti insinuare?
CARLO Io non insinuo. Me ne lavo le mani. Fuori me, restate tu e Letizia.
LETIZIA Siamo arrivati alle barzellette. Scusate se me ne sto girata verso la
parete, ma Dorina morta è peggio di quando era viva. E così tu sospetti che
l’abbia uccisa io, con tutto l’affetto che le portavo e il disprezzo mai
rivelato? Io sono una signora. Uccido in altri modi. Che cosa è successo?
CINZIA Marco ha dato un pugno a Carlo.
LETIZIA Non era il caso di avvisarmi? Mi sarei voltata in tempo.
CLAUDIO Carlo è steso sul pavimento.
LETIZIA Morto anche lui?
CINZIA Carlo, sei vivo?
CLAUDIO Non risponde. Forse è svenuto per il freddo.
MARCO Ho fatto bene sì o no?
CINZIA A uccidere Dorina?
MARCO A picchiare Carlo.
LETIZIA Hai fatto benissimo, però hai aggravato la tua posizione.
MARCO Io non ho ucciso Dorina.
CLAUDIO E allora chi è stato? Io no, non ho tempo per queste cose.
MARCO Ma perché dite che sono stato io?
LETIZIA Nessuno lo dice. Lo pensiamo e basta.
MARCO Non ero io che frequentavo Dorina.
LETIZIA Però sei un politico.
MARCO E con questo?
LETIZIA Lo sanno tutti che i politici uccidono.
MARCO Io non lo sapevo. Cinzia, tu lo sapevi?
CINZIA Dovrei chiederlo a Claudio. Claudio, noi lo sappiamo?
CLAUDIO Io e te eravamo in bagno.
CARLO Mi ha dato un pugno. Avete visto tutti. Io non gli ho fatto niente. Mi si
è avvicinato e mi ha dato un pugno. È uno psicopatico.
LETIZIA Che scoperta. È un politico.
CARLO Assassino!
MARCO Ma sta’ zitto.
CINZIA Credevamo che fossi morto.
CARLO Lo temevo anch’io, poi ho provato a muovere le dita del piede e mi sono
reso conto di essere ancora vivo.
LETIZIA Io sono stanca di stare con la faccia al muro. Mi perdo tutto il
divertimento. Non potete trasportare il cadavere in un’altra stanza?
CINZIA Dobbiamo chiedere a Susanna. Susanna!
SUSANNA Sì? Tutto bene? Ho quasi finito!
LETIZIA Nel frattempo, buttatela dietro il divano.
CINZIA Susanna?
LETIZIA Dorina.
CLAUDIO Io e Cinzia non tocchiamo il sangue degli altri.
LETIZIA Può farlo Marco. Lui ha esperienza.
MARCO Ci pensi Carlo. Dorina usciva con lui.
CARLO Dorina non usciva con me. Mi seguiva. Comunque, da solo non ce la faccio.
CINZIA Ho un’idea. Ricopritela con il tappeto, tanto è già sporco.
LETIZIA Questo potete farlo. Così non avete più la vostra vittima sotto gli
occhi.
MARCO Smettila di accusarci. Anche tu sei sospettata.
LETIZIA Io ero sua amica. Ho sempre desiderato che morisse, ma non che venisse
ammazzata.
CLAUDIO Susanna è tornata? Va... viene... non si sa mai se sia qui o in bagno o
chissà dove... magari alle spalle di Dorina.
MARCO Sono riuscito a estrarre il coltello. C’è inciso Made in Indonesia.
CINZIA Mai stati in Indonesia.
LETIZIA Allora l’anno scorso ti sei sbagliata a mandarmi la cartolina.
CINZIA Però non abbiamo comprato nessun ricordino. Vero, Claudio?
CLAUDIO Solo lo stiletto che ci portiamo sempre dietro.
LETIZIA Se è vostro, riprendetelo. Potrebbe servirvi ancora. L’avete ricoperta
con il tappeto?
MARCO Sì.
LETIZIA Posso girarmi?
CARLO Sì
LETIZIA Susanna! Tutto bene?
SUSANNA Mai stata meglio! E voi, vi divertite?
LETIZIA Dorina è morta... e anche tu sembri più morta che viva. Carlo è stato
steso da un pugno di Marco. Per ora tutto fila a meraviglia.
SUSANNA Avete avvolto il cadavere di Dorina che perde sangue nel mio tappeto
persiano che pago a rate?
LETIZIA Tanto di guadagnato, cara. Il sangue ravviva il colore.
SUSANNA Non avrete intenzione di lasciarla qui.
MARCO Claudio ha il baule capiente.
CLAUDIO Purtroppo, è stipato di bagagli. Andiamo in montagna. Cailera. Mai
sentito, Cailera? È un paesino svizzero frequentato da attrici e principesse.
Cailera. Vero, Cinzia?
CINZIA Quattordici ore al giorno di ozio sulla terrazza dell’albergo.
CLAUDIO Un paradiso. E ci sono anche gli svizzeri. Loro non emigrano e non sono
nemmeno indigeni. Sono solo svizzeri.
CARLO Sulla mia utilitaria non ci sta.
LETIZIA Ma dov’è il padrone di casa? Dov’è Fiorenzo? Susanna, dov’è Fiorenzo?
MARCO Magari è sempre stato qui, nascosto dietro una tenda.
CLAUDIO Quella alle spalle di Dorina?
CARLO Susanna, dov’è Fiorenzo?
MARCO Ecco il coltello che ho tolto dalla schiena di Dorina.
SUSANNA Gliel’avevano regalato a Natale. Stava sopra lo scaffale.
CLAUDIO Lo avevano regalato a Fiorenzo?
SUSANNA Sì, gliel’avevano regalato a Natale.
CLAUDIO Siamo sulla pista giusta.
MARCO E chi gliel’aveva regalato?
SUSANNA Dorina.
LETIZIA Dorina è stata in Indonesia?
CINZIA Impossibile. Io e Claudio ci siamo stati tre volte e non l’abbiamo mai
vista. Vero, Claudio?
CLAUDIO Lo champagne ormai sarà freddo. Possiamo brindare a Dorina.
SUSANNA Vado a prenderlo.
CLAUDIO E anche la torta.
LETIZIA Povera Dorina. Proprio ieri mi aveva detto: speriamo che Claudio porti
lo champagne. Le piaceva tanto, anche se ormai si era assuefatta al frizzantino
bianco del discount. Quello nel bottiglione.
CLAUDIO Non poteva permetterselo.
LETIZIA Il frizzantino?
CLAUDIO Lo champagne.
LETIZIA Invece la torta non le piaceva, a causa della panna.
CARLO Era molto morigerata.
CLAUDIO Se la torta non vi piace, posso riportarla a casa.
MARCO Ma dov’è Fiorenzo?
CLAUDIO Sarà morto anche lui. Di freddo.
CINZIA Ma noi ci divertiamo ugualmente, vero?
CLAUDIO Certo. Noi sempre. Fa freddo, ho sonno, il cadavere comincia a puzzare,
devo stare attento al sangue, ma noi ci divertiamo. Vero, Cinzia?
CINZIA Salute! Alla nostra!
CARLO Lo spumante non è ancora arrivato.
CINZIA Nel frattempo, divertiamoci.
LETIZIA Auguri e congratulazioni!
MARCO Viva l’anno nuovo!
CINZIA Buon Natale, Letizia cara!
CARLO Tanti auguri a noi... tanti auguri a noi... tanti auguri a noi...
CINZIA Discorso! Discorso!
CLAUDIO Tocca a me, che ho portato le bollicine e la torta.
CARLO Lasciate libera la pista, c’è l’esibizione. Sarei io lo specialista, ma
non è questa l’occasione. Farò buon viso a cattiva sorte brindando a te,
negletta morte.
atto secondo
CLAUDIO Sono contento di essere stato l’unico a portare le bollicine. Voi siete
i miei amici e mi fate pena, perché siete solo dei falliti. Io sono arrivato e
voi non siete nemmeno partiti, e siete miei amici perché mi fate pena, così
posso misurare la distanza che mi separa dagli imbecilli parassiti falliti come
voi, che mi fate pena. Vi ringrazio per l’attenzione.
CINZIA Bravo, Claudio! Ti fa invidia, vero, Dorina? Ah, già, Dorina è morta.
CLAUDIO Io faccio invidia a tutti, perfino quando vado dal parrucchiere.
CINZIA Bravo, Claudio! Il peccato più grande è non godersi la vita e noi due
andremo in paradiso.
MARCO A me il discorso non è piaciuto.
CARLO Non c’è profondità di pensiero. Nessuna ricchezza lessicale. Nemmeno una
figura retorica...
LETIZIA Io l’ho trovato noioso.
CLAUDIO Siete imbecilli, non capite.
CINZIA Ogni volta che parto per le vacanze, penso a voi che restate e mi metto a
ridere. Scommetto che anche a casa vostra fa freddo.
CLAUDIO Chiedigli quando è stata l’ultima volta che hanno bevuto spumante
italiano metodo champegnois in offerta speciale.
LETIZIA Anch’io voglio dire due cose.
CINZIA Silenzio! Letizia fa un discorso! Susanna, vieni che ci divertiamo!
SUSANNA Arrivo subito! Voi continuate pure!
LETIZIA Vorrei dire che sono contenta che Dorina sia morta. Avrei voluto che
soffrisse a lungo, ma mi so accontentare. Mi è piaciuta la pugnalata alla
schiena. Proprio quello che ci voleva. Una morte squallida.
CARLO Se Dorina ti sentisse...
LETIZIA Sarebbe molto contenta, lo so. Per lei non avevo considerazione, la
odiavo e basta. Vorrei che potesse ascoltare, perché ho sempre desiderato
dirglielo.
CINZIA Tutti abbiamo i nostri piccoli dilemmi.
CLAUDIO Io no.
CINZIA Mi riferivo agli altri.
LETIZIA A chi? Noi siamo felici e ora anche soddisfatti.
CINZIA Ci sono sempre degli altri, da qualche parte.
CLAUDIO Susanna, per esempio. Lei ha il piccolo disturbo.
LETIZIA Voglio concludere il mio intervento.
CARLO Giusto. Lasciatela parlare. A Dorina avrebbe fatto piacere.
LETIZIA Se è stata ammazzata, un motivo ci sarà. Grazie per la vostra
attenzione.
CINZIA Sei stata divertente, Letizia.
DORINA Non è vero. Mi ha fatta arrabbiare.
CARLO Me l’aspettavo. Le tue maldicenze risvegliano anche i morti.
LETIZIA Io non ho detto proprio niente di male. Dorina si rode per l’invidia. Ha
un corpo brutto e malandato, un carattere difficile e una vita triste. Queste
non sono maldicenze.
DORINA Sono sempre stata sola. Nessuno mi ha mai amata. Vi odio.
LETIZIA Una come te può avere solo l’amore di uno stupratore. Meglio che sia
andata com’è andata.
DORINA E adesso voi siete vivi e io sono morta.
LETIZIA Destino, cara.
DORINA Ma perché proprio io?
LETIZIA Mi sembra evidente.
CARLO Dorina, non prendertela. Non hai nemmeno sofferto.
DORINA Taci, tu, imbecille.
CLAUDIO Avete sentito? Anche lei mi dà ragione.
MARCO Vorrei dirti che mi spiace...
DORINA Bugiardo.
MARCO È vero, ma tu non sei per niente accomodante.
CINZIA In effetti, Dorina, noi ci stavamo divertendo. Tu eri morta. Non hai il
diritto di disturbarci.
CARLO Se vuoi... puoi startene lì tranquilla a osservare.
DORINA Certo, come quando mi accompagni alle mostre di pittura. Mi deponi in un
angolo da dove invidio e somatizzo. Perché la vita ha tanto da offrire agli
altri e tanto da rubare a me?
CINZIA Fai domande troppo difficili.
LETIZIA Adesso sei morta. Non devi più soffrire.
DORINA Sei una vipera.
LETIZIA Io l’avevo detto di chiuderla in un’altra stanza.
CINZIA Perché non vai a trovare Susanna? Anche lei ha un piccolo disturbo.
Potreste confrontare le esperienze.
CLAUDIO Già che ci sei, dille che aspettiamo lo spumante e la torta.
CINZIA Temo che dovrai risarcirle la spesa per la pulizia del tappeto.
CLAUDIO Il tuo sangue non è contagioso, vero?
MARCO La state confondendo. Dorina, rifletti. È meglio per tutti se torni a fare
la morta. Non puoi più vivere con un cuore trapassato. E d’imbarazzo ne hai già
creato più che a sufficienza.
CARLO Lasciate che le parli io. Dorina, cara...
DORINA Io vi maledico.
CINZIA Eh, no. Queste cose non mi piacciono. Se lancia maledizioni, io me ne
vado.
CLAUDIO Cose che succedono solo a casa di Fiorenzo.
DORINA Ma io non voglio morire!
LETIZIA Lo hai già fatto, cara.
DORINA Non dirmi cara!
LETIZIA Come sei indisponente. Stiamo facendo di tutto per esserti vicini.
DORINA Mi avete assassinata!
LETIZIA Ma non si sa chi è stato, quindi mettiti il cuore in pace.
CLAUDIO Non può. È trapassato. A una come lei non fanno neanche il trapianto.
DORINA Vi odio!
CINZIA Anche noi, se ti comporti in questo modo.
MARCO Ma dov’è Fiorenzo? E Susanna? Se Fiorenzo fosse l’assassino, potrebbe
avere ammazzato anche lei.
CARLO L’arte, se non viene mediata dall’intelletto, degenera.
MARCO Ho sempre diffidato dei tipi come lui.
LETIZIA Pensate: due omicidi! Se ne potrà parlare per mesi.
CINZIA Susanna!
SUSANNA Eccomi. Sono in tempo a dire qualcosa anch’io? Voglio dire che sono
felice di avere un marito che non può portarmi nei ristoranti di lusso. Sono
felice di avere amici senza cuore che pugnalano alla schiena. Sono felice di
essere incinta di questo impiccio che butterei nel cassonetto. Sono felice di
avere il piccolo disturbo. L’unica cosa importante è che sono felice, per questo
piango.
DORINA Speravo che piangessi anche per la mia morte.
LETIZIA Non dire assurdità, Dorina.
CINZIA Stappiamo lo spumante! Tagliamo la torta! Facciamo festa!
LETIZIA Ma Fiorenzo dov’è?
CLAUDIO È un imbecille e spero che anche lui abbia un coltello piantato nella
schiena.
SUSANNA Che cos’è successo a Fiorenzo?
CARLO La vita sregolata degli artisti comporta conseguenze letali e anche
malattie schifose.
MARCO Ecco perché non si è fatto ancora vivo.
LETIZIA Forse era già morto prima che arrivassimo noi.
MARCO Non guardate me. Io non sono stato.
LETIZIA Ho detto prima che arrivassimo noi.
CARLO Sì, ma lui è un politico. Agisce per interposta persona.
DORINA Se un altro di noi fosse morto, sarebbe un atto di giustizia. Perché
soltanto io?
LETIZIA Tu eri predestinata fin dagli albori dell’umanità.
CINZIA Dorina, scusa se te lo dico, ma non dovresti più parlare.
DORINA Volete sempre insegnarmi a vivere.
LETIZIA In questo caso a morire, dato che sei morta e per di più ammazzata.
DORINA Non per colpa mia!
LETIZIA Sei esasperante come quando eri viva. Tormenti gli altri con idee
maniacali.
CARLO Dorina, per favore...
DORINA Taci, verme!
LETIZIA Altro che pace eterna. Nell’aldilà si diventa aggressivi. Rilassati, sei
tra amici.
DORINA Quanto vi odio!
CLAUDIO Mi piacciono quelli che mi odiano.
DORINA Io vi faccio paura! Sono una presenza inquietante e terrificante!
CINZIA Stai esagerando. Questa è solo una festicciola.
CLAUDIO Se fosse un funerale, avrei portato dei fiori, non lo spumante.
LETIZIA Dovremmo comporla in un luogo più consono. A me sembra che cominci a
puzzare.
DORINA Non è vero!
MARCO Posso far venire il camion del comune. Lo guida un operaio di cui mi fido.
CLAUDIO Un immigrato, magari. Io non voglio avere niente a che fare con gli
operai.
DORINA Ascoltatemi, non morti!
CLAUDIO Cacciatele un fazzoletto in bocca.
CARLO Non chiedetelo a me. Io le volevo bene.
LETIZIA Nemmeno a me. Io le volevo male.
MARCO Ci penso io. Datemi un fazzoletto.
LETIZIA Sarebbe più appropriato uno strofinaccio.
CINZIA Usa i tovagliolli di carta. Sono doppiostrato antistrappo.
DORINA Io ascolto e prendo nota. Guai a voi se osate...
MARCO Ecco fatto. Le lego anche le mani dietro la schiena con il cordino della
torta.
CLAUDIO Piano. È una torta di marca.
CINZIA Si sente ancora un mugolio.
LETIZIA Se le infilassimo la testa in un sacchetto del supermercato?
MARCO Devo fare tutto io?
CARLO È il tuo mestiere. Noi intellettuali assistiamo ai crimini, ma non siamo
complici.
CLAUDIO Basta che facciate in fretta, altrimenti lo spumante diventa piscio.
CINZIA Non preoccuparti, non è ancora in frigo.
MARCO Scalcia.
LETIZIA Legale le gambe.
CARLO Se proprio è necessario, ti do una mano, però senza un coinvolgimento
personale.
LETIZIA Tormentava da viva, tormenta da morta. O se ne va lei o me ne vado io.
CINZIA Ha ragione. Non possiamo divertirci se mugola, ansima e scalcia.
LETIZIA Ce la fate a sollevarla, voi due uomini? È tutta ossa scoliotiche e
pelle rugosa, non dovreste fare fatica. Io faccio strada.
CLAUDIO Non è il caso di darle una botta in testa?
MARCO Io gliela darei, ma è già morta, come fa a sentirla?
CINZIA Vi aspettiamo per lo spumante. Vero, Claudio?
CLAUDIO Non so se ne vale la pena.
SUSANNA Che cosa fanno?
CLAUDIO Buttano fuori Dorina. Non si comporta bene.
CINZIA Vieni a sederti qui vicino a noi. A meno che tu non abbia ancora il
piccolo disturbo, nel qual caso sarebbe opportuno che rimanessi a distanza di
sicurezza con il viso girato dall’altra parte, tanto non hai niente di
interessante da dire, dato che non hai mai fatto un viaggio ai Caraibi.
CLAUDIO Cailera. Un paradiso.
CINZIA Ci divertiamo un mondo. Là non fa così freddo.
SUSANNA Tienimi il posto, devo correre di nuovo in bagno.
CLAUDIO Non ti fa pena? Forse era meglio se moriva lei al posto di Dorina.
MARCO Aspettiamo a entrare. Dov’è finito Carlo?
LETIZIA È rimasto là per accertarsi che nessuno ci abbia visto.
MARCO Ci hanno visti?
LETIZIA Spero di no. Sarebbe imbarazzante.
MARCO Io sono l’assessore, vuoi che non mi credano?
LETIZIA È vero che si tratta solo di un cadavere...
MARCO La gente crede sempre a noi politici.
LETIZIA Raccontiamo che lo abbiamo trovato e che lo stavamo mettendo al riparo.
MARCO Carlo?
LETIZIA Il cadavere.
MARCO E Carlo?
LETIZIA Gli sta dando l’ultimo bacio.
MARCO A Dorina?
LETIZIA Al cadavere.
MARCO È un pervertito.
LETIZIA Per forza, in tutto il resto è fallito.
CINZIA Hai sentito? Stanno arrivando. Sai che mi stavo addormentando? Non è che
sto poco bene? Toccami la fronte.
CLAUDIO È freschissima.
CINZIA Vorrai dire gelida. Che cosa può essere?
CLAUDIO Questa sera ci misuriamo la pressione. Anch’io non mi sento a posto. In
questa casa si prendono i disturbi.
MARCO Carlo!
LETIZIA Non gridare. Vuoi attirare l’attenzione di qualcuno?
MARCO E con questo? La gente sa chi sono io.
CINZIA Che cosa aspettano a entrare? Io mi sto divertendo, però siamo qui come
due vecchietti dell’ospizio.
CLAUDIO Venite dentro! Non fa meno freddo di fuori, però c’è lo spumante!
CINZIA Non ti sentono. Perché non vai a vedere?
CLAUDIO Per prendermi un colpo d’aria? E poi... non voglio dare l’impressione
che li stiamo aspettando. Possono illudersi che nutriamo dell’interesse per
loro. Te l’immagini? Sono proprio dei meschini.
MARCO Carlo!
LETIZIA Carlo!
CINZIA Marco e Letizia stanno arrivando.
CLAUDIO E Carlo?
CINZIA Non ho sentito la voce di Carlo.
CLAUDIO Perché non ha mai niente da dire.
MARCO Carlo, muoviti!
LETIZIA Che cosa hai fatto a Dorina?
CARLO Ho recitato una poesia minimalista.
CINZIA Ho sentito anche Carlo.
CLAUDIO Allora ha parlato.
CINZIA Ma non ha detto niente.
CLAUDIO Va’ a prendere lo spumante.
CINZIA C’è anche la torta. Come faccio a portare due cose?
LETIZIA Dorina si è calmata ?
CARLO È in un angolo tranquillo. C’è solo un cane. La sta annusando.
LETIZIA Continuava a ripetere che viveva sola come un cane. Finalmente ha
trovato compagnia.
MARCO Sbrighiamoci. Claudio e Cinzia ci stanno aspettando.
CARLO Pensate che la mangerà?
MARCO Claudio mangerà Cinzia?
CARLO Il cane. Dorina.
LETIZIA Probabile. È un cane di paese.
MARCO Non è affare nostro. Ci pensino quelli della Protezione Animali.
LETIZIA Povero cane.
CLAUDIO Arrivano o non arrivano?
CINZIA Claudio, abbi pazienza.
CLAUDIO Lo spumante è caldo.
CINZIA Bisogna metterlo in frigo. Susanna!
SUSANNA Sto arrivando!
CINZIA Ma arrivano o non arrivano?
CLAUDIO Vogliono che pensiamo che per loro non contiamo niente, perché sono
invidiosi.
LETIZIA Missione compiuta.
CINZIA Come l’avete sistemata?
CARLO Comoda. Seduta contro il muro.
CLAUDIO Le faranno l’elemosina.
LETIZIA Le capitava anche da viva.
CARLO Però c’era un cane.
MARCO Ti sei fissato, con il cane.
CARLO Mangerà Dorina.
CINZIA Allora non è un cane di razza.
CLAUDIO Un cane non riesce a mangiare una persona intera.
CARLO Però qualche pezzo sì.
MARCO Se Dorina piace ai cani, non è affare nostro.
LETIZIA Che pezzi sceglierà? Dovendo mangiare Dorina, voi che pezzo
scegliereste?
CARLO Letizia, ti prego...
LETIZIA Era un modo per ricordarla.
CINZIA Io sto pensando al povero cane.
CLAUDIO È il momento giusto per brindare? Cinzia, chiama Susanna.
CINZIA Susanna!
SUSANNA Vengo!
CINZIA Vuoi una mano?
SUSANNA No, grazie! Preferisco venire da sola!
CINZIA Susanna, tu stai piangendo.
CLAUDIO Perché piange, se dobbiamo festeggiare?
SUSANNA Sto bene. Voi come state?
CARLO Un cane sta mangiando Dorina.
MARCO Ma solo qualche pezzo. Non sappiamo ancora quale.
SUSANNA Mi spiace, ma non provo sentimenti per lei e nemmeno per voi.
LETIZIA Sei sempre stata quella che arriva tardi, che vomita in auto, che vuole
tornare a casa... Sei priva di energia, mentre io ne ho troppa e lascio che esca
per soffocare gli altri.
CINZIA Ti fa male da qualche parte? Vuoi una pastiglia?
CLAUDIO Non abbiamo ancora stappato lo spumante... ma lo faremo, prima o poi.
CINZIA Allora, che cosa è successo?
SUSANNA Fiorenzo...
LETIZIA Fiorenzo?
CARLO Lasciatela parlare.
CINZIA Fiorenzo che cosa?
SUSANNA Fiorenzo...
CLAUDIO È arrivato? Possiamo festeggiare?
SUSANNA No, lui...
CLAUDIO È morto?
MARCO Claudio, non fare l’intellettuale.
SUSANNA Scusate... il piccolo disturbo... torno subito.
LETIZIA Susanna è strana. Sembra che non stia bene. Che sia malata? Dovrebbe
riguardarsi. Potrebbe fare la fine di Dorina.
CLAUDIO Cinzia, devi togliere la torta dal frigo.
CINZIA Non hai sentito che Susanna ha un problema? È la mia migliore amica e
devo mostrarmi preoccupata.
CLAUDIO Cerco solo di non perdere la testa. Ho portato champagne italiano in
saldo e una torta freschissima scontata. Vuoi che li dimentichiamo in frigo?
CINZIA Sei sicuro che sono in frigo?
CLAUDIO Tu mi contraddici!
CINZIA Non so mai che cosa dici, come faccio a contraddirti?
CLAUDIO Tu mi contraddici e sai che non voglio che tu mi contraddica!
CINZIA Ti sbagli, ho solo ribattuto.
CLAUDIO Io non voglio nemmeno essere ribattuto!
LETIZIA Povera Susanna. Meriterebbe di andare in galera.
MARCO Susanna?
LETIZIA Fiorenzo.
CARLO Invece di compiangerla, facciamo qualcosa. Noi siamo i suoi amici.
MARCO Un bastardo come lui merita di soffrire.
LETIZIA Tocca sempre a noi donne subire soprusi.
CINZIA Soprattutto sessuali.
CARLO Una volta è capitato anche a me.
LETIZIA Io lo impiccherei.
CLAUDIO Io non ho tempo.
CINZIA Claudio, è per il bene di Susanna.
CLAUDIO Vedi che mi contraddici? È la quarta volta, oggi. Mi fai innervosire e
sto per finire le pastiglie. Credi che non abbia anch’io un’anima?
LETIZIA Povera Susanna, ingannata e disturbata.
MARCO Ammazziamo anche lui.
CARLO Hai qualche idea? Io sono contrario alla violenza.
MARCO Sistemate quella sedia al centro della stanza.
CARLO Questo posso farlo senza temere la mia deontologia.
LETIZIA Legatelo stretto, altrimenti scalcia come Dorina.
CARLO Questo però lo fa Marco.
MARCO Stringo tanto che...
LETIZIA ... la corda entra nella carne.
CINZIA Non fate sgocciolare sangue sul pavimento.
CLAUDIO Imbecilli, usate la corrente elettrica, così non sporcate.
LETIZIA Prima, però, lo bastoniamo.
MARCO Così va bene?
LETIZIA Più forte!
CINZIA Più forte!
LETIZIA Deve vomitare tutto il male che ha fatto.
CINZIA Anche a lui verrà il disturbo, ma grande.
CARLO Mettetegli un bavaglio. Non voglio sentirlo urlare.
CLAUDIO Eh, no. Ho diritto di guardare e anche di ascoltare.
CINZIA Peccato che non abbiamo portato la videocamera. Vero, Claudio?
MARCO E adesso?
LETIZIA Fracassagli i testicoli.
CINZIA E la corrente elettrica?
CLAUDIO Figurati se mi danno retta. Sono imbecilli.
CARLO Ora basta. Non è civile esagerare con la violenza.
MARCO Ho appena cominciato, pisciasotto.
LETIZIA Sputiamogli addosso.
MARCO Si usa pisciargli in faccia, ma non oso davanti alle signore.
LETIZIA Fallo, fallo! Te lo do io il permesso! Pisciagli in faccia!
CINZIA Susanna! Vieni a vedere com’è conciato Fiorenzo!
SUSANNA Ecco, sono qui. Devo dirvi una cosa.
CINZIA Vieni a spassartela. Ci stiamo divertendo moltissimo. Vero, Claudio?
CLAUDIO E non abbiamo ancora stappato lo spumante.
CARLO Io dovrei andare, ma rimango. Non sarei dovuto venire e me ne sto qui in
atteggiamento critico. Sono contrario alla violenza e il mio dovere è
documentarla.
LETIZIA Ora puoi dargli il colpo di grazia.
SUSANNA Fiorenzo se n’è andato.
MARCO Il bastardo.
CLAUDIO Non è un bastardo, è solo un imbecille.
CINZIA Lasciatela parlare.
CLAUDIO Mi contraddici?
LETIZIA Confidati, Susanna, sfogati. Qui sei tra amici.
CARLO Fatela accomodare. È anche incinta.
SUSANNA Non sto bene.
LETIZIA Mi stupisce che tu sia ancora viva.
CINZIA Povera Susanna.
SUSANNA Tu non sei capace di compassione.
CINZIA Mi sembra naturale.
SUSANNA Me ne torno di là. Mi sento più a mio agio. Io e il mio piccolo
disturbo. La mia solitudine. L’angoscia.
CLAUDIO Sapete che abbiamo comprato la villa al mare? Ora abbiamo la villa in
città, la villa in montagna e la villa al mare. Volevo anche una villa in
campagna, ma Cinzia dice che la campagna è piatta. Allora ne prenderemo una in
collina. Vero, Cinzia?
CINZIA Claudio, perché non li invitiamo per un fine settimana?
CLAUDIO Perché sono imbecilli.
CINZIA È vero. Scusate.
LETIZIA Mi è venuto freddo.
CINZIA Vuoi una pastiglia?
CARLO Ascoltate...
MARCO Che cosa c’è?
CARLO Ascoltate. Fate silenzio.
CINZIA Io non sento niente.
LETIZIA Io ho freddo.
MARCO Che cosa c’è?
CLAUDIO Abbiamo ascoltato. E allora?
CARLO Che cosa avete sentito?
CLAUDIO Niente.
CARLO Niente.
CINZIA Non abbiamo sentito niente.
CARLO Non è sconcertante?
LETIZIA No, è freddo.
CLAUDIO Lo spumante? Ci credo. È in frigo da un’ora.
MARCO Ma dov’è andata Susanna?
CINZIA Sta abortendo in bagno, ma fra poco torna.
LETIZIA Io, invece, devo partorire.
CLAUDIO Non davanti ai miei occhi, per favore. Devo mangiare la torta con la
panna.
CARLO Che cosa fa Susanna?
CINZIA Abortisce.
CARLO E Letizia?
CINZIA Partorisce.
CARLO Ma è il caso?
CINZIA È gente così. Che vuoi che ti dica?
CLAUDIO La prossima volta evitiamo di portare lo spumante. Non sanno
apprezzarlo.
LETIZIA Ha fuori la testa.
MARCO Chi è fuori di testa?
CINZIA Il bambino.
CARLO Maschietto o femminuccia?
LETIZIA Non vorrai che gli guardi in mezzo alle gambe!
CINZIA Giusto. Sarebbe un abuso. Potrebbe rimanere traumatizzato.
MARCO Dorina è risorta un’altra volta. Devo rimetterle il coltello nella
schiena?
CINZIA Ti sembra il momento? Non possiamo seguire troppi avvenimenti nello
stesso tempo.
DORINA Quant’è brutto, il bambino!
LETIZIA Invidia, cara?
DORINA Non ho mai desiderato avere figli.
LETIZIA Non è un bambino delizioso?
CINZIA Impressionante. Vero, Claudio? Letizia, ti offendi se non lo guardo?
CLAUDIO Buttalo via. È una festa, non un sabba.
CINZIA Dorina, ti offendi se non guardo nemmeno te? Sembri una strega.
CLAUDIO Supponiamo che il cane fosse idrofobo...
CARLO Dorina, cara...
DORINA Taci, rettile.
CINZIA Susanna!
SUSANNA Ora vengo! Sto fermando l’emorragia!
CLAUDIO Porto champagne italiano doc e torta freschissima, con la panna che
ormai sarà smontata. Fiorenzo non c’è. Dorina muore ammazzata e poi resuscita.
Susanna abortisce. Letizia partorisce. C’è un solo bagno e fa freddo. Cinzia, la
prossima volta rimaniamo a casa a guardare la televisione.
CARLO Dorina, gradisci una coppa di spumante?
CLAUDIO Ma che cosa…
DORINA Tu vuoi che mi dia alla testa. Sai che di notte mi accarezzo da sola,
vergognandomi. Desideravo che lo facessi tu, ma mi ripugnava. Non è
disperazione, questa? Non potere più… e comunque non sono cose che farei, a meno
che tu non approfitti del mio stato di ebbrezza. Sì, dammi da bere!
CLAUDIO Scherzi? Il mio champagne a una morta? Magari idrofoba? Cinzia, hai
sentito?
CINZIA Non interromperli. Stanno recitando una scena madre.
CLAUDIO Ho il sospetto che tu mi contraddica.
CARLO Tu non sai quanto desideravo essere accudito da te, ma un intellettuale ha
il dovere di vigilare sulle pulsioni e di fare le porcherie con qualche
presupposto letterario. Infatti, leggevo libri per giustificare la bramosia di
indossare pannolini e di farli cambiare da te, Dorina cara. Poi, avrei scritto
poemi. Noi piccoli intellettuali, potenzialmente, siamo grandi artisti. I grandi
artisti, invece, non sono mai stati piccoli intellettuali.
DORINA Peccato che io sia morta.
CARLO Eh, la vita. Non c’è destino peggiore che l’esserne privi.
DORINA Se fossi viva, negherei tutto quello che ho affermato.
CARLO Certo, siamo persone perbene.
DORINA È la nostra grande consolazione.
CINZIA Bravi! Applausi!
LETIZIA Stappiamo lo spumante! Bisogna festeggiare!
CARLO Dorina, ne gradisci un bicchiere?
CLAUDIO Ehi! Io non brindo con una morta rosicchiata dal cane.
MARCO Ma Susanna dov’è?
CINZIA Susanna! Vieni a vedere che ubriachiamo Dorina!
CLAUDIO Ho detto che...
CINZIA Sei noioso, Claudio.
CLAUDIO Tu mi contraddici per la sesta volta! Sai che non lo sopporto! Non puoi
comportarti in questo modo! Io ti ho sposata!
CINZIA Ubriacati anche tu, Claudio. Ti fa bene.
MARCO Ma Susanna dov’è?
SUSANNA Eccomi. Tutto bene? Vi divertite?
CINZIA Cominciavo a pensare che fossi morta.
SUSANNA Quasi, ma sono riuscita a nascondere tutto.
LETIZIA Io ho partorito una cosa.
SUSANNA Il mio bambino non voleva scendere per lo scarico, ma l’ho spinto con il
manico dello scopino e mi sono liberata del piccolo disturbo. Se prima ero solo
felice, ora sono disperatamente felice. Spero che si noti.
LETIZIA Stai proprio bene, così sconvolta.
SUSANNA Grazie. E tu?
LETIZIA Io sono una famiglia.
DORINA Non stringerlo forte, lo soffochi.
CLAUDIO Cinzia, va’ a prendere lo spumante.
CARLO Prima voglio fare un discorso.
CINZIA Discorso! Discorso!
CARLO Il giorno si è dissolto nella sera e la sera è un boccone nelle fauci
della notte. Verrà il mattino a glorificare la nostra felicità, ma noi saremo
ancora qui. Non siamo gente che si mette in viaggio, se non per sbarcare nel
luogo da cui ci illudiamo di partire. Noi siamo radici senza fronde. Deprediamo
e impoveriamo la terra, ma non eleviamo foglie e fiori verso il cielo. Noi non
diamo frutti.
LETIZIA Però ci moltiplichiamo.
DORINA Chi amerà un bambino tanto brutto?
CINZIA I bambini vanno educati, non amati.
CLAUDIO Cinzia, va’ a prendere lo spumante.
CINZIA Sono esausta. Cominciamo a brindare. Facciamo sempre in tempo a berlo
dopo.
MARCO Brindo all’amicizia.
CLAUDIO Alla nostra fortuna.
CINZIA Un brindisi alla felicità.
LETIZIA All’amore.
CARLO Brindo alla prosperità.
DORINA Brindo alla vita.
SUSANNA Alla salute.
MARCO E Fiorenzo?
CINZIA È vero. Fiorenzo?
LETIZIA Susanna... e Fiorenzo?
SUSANNA Mi ha lasciata. Ha fatto di me una vittima. Aspetterò che squilli il
telefono pensando a lui con odio, perché lui è partito e io sono rimasta.
DORINA Non riesco a respirare.
LETIZIA Sei morta. Nemmeno il mio bambino respira, ma questo è naturale, perché
lui è vivo.
CLAUDIO Lo champagne è caldo. Nessuno l’ha messo in frigorifero. La panna si è
sciolta e la torta si è afflosciata. Non è una festa riuscita. Io il mio dovere
l’ho fatto, ma qualcosa mi impedisce di essere felice. Un nodo qui, in gola.
CINZIA Dammi retta, Claudio. Fletti le braccia, muovi un passo dopo l'altro, con
la lentezza di un bambino che impara a camminare. Mi segui? Guardami negli
occhi. Non pensare a niente.
CARLO Anch’io vorrei frignare.
MARCO Faccio un discorso muto.
CINZIA Ora camminiamo in tondo. È divertente, no? Dimmi che è divertente.
LETIZIA Il mio bambino diventa viola. Non si muove più. Ora ho anch’io una
tragedia interiore. Anch’io posso esprimere disprezzo per chi non è stato
toccato dalla crudeltà della vita. Soffro terribilmente e ora voglio gridare il
mio dolore.
DORINA Aria!… Aria!…
SUSANNA Sono felice che la festa sia riuscita. Siete amici preziosi. Mi sento
meglio. Il piccolo disturbo appartiene al passato. Posso guardare al futuro con
fiducia. Finalmente sono felice. Lo sono sempre stata, ma non me ne pento.
Continuerò a essere felice, nonostante tutto, perché io sono viva. Sono viva,
vero? Ditemi che sono viva, ve ne prego. Perché nessuno mi ascolta? Perché
nessuno mi risponde? Ditemi che sono viva! Ditemelo! Io da sola non so dirmelo.
Non so dirmelo, da sola. Da sola, io. Sola.