La famiglia Cimmiciolla
Commedia brillante in due atti di
Giovanni Allotta
Prefazione
Cornelio fiero della sua vena poetica, deluso per la sua famiglia. Moglie e
figlia brutte. Una suocera fastidiosa. Il fidanzato della figlia, scemo. Nel
giorno in cui, Vincenzino va a casa di Carmela per fidanzarsi, Sebastiana
rimasta sola col genero, approfitta della momentanea assenza dei componenti, e
decide di svelargli un segreto, ma finirà per essere fraintesa da Cornelio. A
seguito di un imprevisto, la suocera muore sulla sedia, non svelando il suo
segreto. A due giorni dalla morte, in casa Cimmiciolla, si presenta un notaio.
Il quale va a leggere il testamento per il lascito dell’eredità di Sebastiana ai
congiunti. Il lascito non soddisferà nessuno, ma tra gioie e dolori si scopre
che il tanto discusso segreto di cui parlava la suocera, si nascondeva ...
Personaggi
Cornelio(35anni) Capo famiglia
Concetta(30anni) Moglie
Carmela(20anni) Figlia
Zio Giovanni(60anni) Lo zio
Giacomina(30anni) Badante
Sebastiana(50anni) Mamma di Concetta
Vincenzino(20anni) Fidanzato di Carmela
Dottoressa(30anni)
Notaio(40anni)
(La scena sarà adornata con quadri raffiguranti i volti dei componenti della
casa. Cornelio, Concetta. La figlia Carmela. Mamma e figlia, brutte come la
pece. La madre Bastiana. Al centro un tavolo e delle sedie. Nella parete
centrale un mobile, sopra vi si trova un telefono. Lato destro, ci sarà la porta
d’ingresso per la casa. A sinistra c’è uscita, una finestra aperta una sedia a
sdraio. In scena Cornelio, con i gomiti sul tavolo, scrive)
CORNELIO
(Si alza e si stiracchia) Sono una potenza! Pirandello confronto a me, è Pierino
torna a scuola! Artisti si nasce! (Prende il foglio e recita la poesia) l’amore
è come una stella che mi piglia in un corpo di fulmine nella testa...
VOCE FUORI SCENA
...Vai a buttarti a mare!
CORNELIO
(Affaccia dalla finestra) Siete invidiosi perché ho l’endovena artistica e voi
siete senza cultura! Puh! (Chiude la finestra) Sono nato in un paese di cretini.
Dovevo nascere in un paese di gente con la ragioneria! (Si ricompone e continua
la poesia, nel mentre Concetta si affaccia dalla porta di destra e ascolta il
marito che non la vede) L’amore è come una stella che mi piglia in un corpo di
fulmine nella testa. Fulmina il lampadario del cervello e mi fa diventare cieco.
Mi fa l’abbagliante nella mente, per spaccarmi u cori in un battito
importante...
CONCETTA
(Donna grassa, brutta. Lo interrompe) Complimenti. Continua amore mio
CORNELIO
(Adirato) Perché mi hai interrotto? Ora non continuo più! E poi, quanto volte te
lo devo dire di non chiamarmi amore mio, davanti le persone!
CONCETTA
(Gira la testa a destra e sinistra) Veramente tutte ste persone, non le vedo!
CORNELIO
Io, ti sembro porco?
CONCETTA
Ma tu, sei uno persona!
CORNELIO
Ma sempre cristiano sono!
CONCETTA
Cristiano tu? (Ride da non trattenersi)
CORNELIO
Che ci ridi! Io sono nato e cresciuto cristiano! E ci metto anche
l’esclamazione! Ridi tu, che sei uno scherzo della natura!
CONCETTA
Scherzo della natura? Grazie a Dio, non mi manca nulla! Ho i capelli, due occhi,
un naso con due tubi di scarico, una bocca, una lingua lunga, cinquanta denti e
un bel seno! Che voglio di più dalla vita?
CORNELIO
Un chilo di cervello senza grasso!
CONCETTA
Questa è l’invidia che ti fa parlare! Io ho la garanzia che sono una cristiana!
Sono iscritta nella cartina geografica del municipio!
CORNELIO
(Prendendola in giro) Al municipio, nemmeno loro sanno qual è la loro mano
dritta! Se continui con quel cervello, diventi come tua madre!
CONCETTA
Mia madre ha il cervello in tilt, perché ha la sua età! Appena diventi come lei,
vorrei vedere se non sarai pronto per il macello!
CORNELIO
Tanto male che possa andare, carne da macello ci divento. Tua madre, nemmeno
alla discarica internazionale la prenderanno!
CONCETTA
(Adirata) Senza toccare mia madre, altrimenti ti smonto pezzo per pezzo, sai!
CORNELIO
Non voglio toccar te per non prendere malattie e devo toccar tua madre!
CONCETTA
(Prende la mano del marito la strofina sul suo corpo. Cornelio a fatica la
ritira, ma viene trattenuto dalla forza di Concetta) Tocca qua! Questa è tutta
roba genuina. Altro che malattia! Questa fa resuscitare i morti!
CORNELIO
(Toglie la mano disperato) Pazza! Sei una pazza a domicilio! Appena in questa
mano dovesse venirgli il morbo del parchegion, è meglio che ti suicidi nel
gabinetto, prima che ti trovi io! (Si bacia la mano)
CONCETTA
Queste malattie ora ce l’ho? Venti anni fa quando facemmo tua figlia, non le
avevo le malattie?
CORNELIO
Tutta colpa dei miei amici. Il giorno del mio compleanno mi dissero: “C’è una
donna che ti aspetta sul cofano della macchina col sipario aperto” arrivando,
vidi che avevi il cuscino in faccia! Guardando il panorama, mi tuffai con tutte
le scarpe e le calze!
CONCETTA
(Sdolcinata, gli si avvicina, strofinandosi) Dimmi la verità, ti è piaciuto?
CORNELIO
Mi è piaciuto fino a che nella troppa trapanarella, non ti è caduto il cuscino
dal viso! Mi hai fatto incatramare tutte cose. Restandoci fregato e sposato! Se
tua figlia sembra la sorella della scimmia di tarzan, la colpa è tua!
CONCETTA
Guarda che la bambina quando si sistema per bene, sembra una bambolina!
CORNELIO
Quella è una bambola assassina! Se non sto attento a non guardarla in faccia
quando lei mi guarda, mi fa venire una paralisi cervicale!
CONCETTA
(gli da qualche schiaffo, Cornelio alza la sedia per tenerla a bada)
Disgraziato! Neghi tua figlia! Se tua figlia è così, è frutto della tua semenza!
CORNELIO
Della mia semenza? Se prendeva da me, veniva la più bella del reame! La colpa è
stata tua, che mi hai guardato con quel viso da cadavere che hai, mentre
seminavo!
CONCETTA
Tu parli così, come se fossi bello!
CORNELIO
(Con vanto) Vedi che io in gioventù, ho vinto il concorso dell’uomo più bello
d’Italia! Ho vinto il concorso di miss...
CONCETTA
(Lo precede) ...Misschifo! (Bussano alla porta)
CORNELIO
Senti chi parla, miss vomito! (Concetta va ad aprire. Entra zio Giovanni,
vecchiotto ricurvo a 90° in avanti. in mano porta un vassoio. Tira dritto, si
ferma non appena la sua testa, sbatte sull’addome di Cornelio)
CORNELIO
(Guardando lo zio nelle spalle, dovuto al fatto di non potersi alzare)
Buongiorno! Lì sotto che tempo fa?
ZIU GIUVANNI
C’è la nebbia e non si vede niente! Lì sopra da te?
CORNELIO
Qui, ci stiamo prendendo un po’ di sole!
ZIO GIOVANNI
Scendi quaggiù e ci salutiamo! (Cornelio si curva a 90° come lo zio, ma gli
viene male a baciarlo. Allarga le gambe allo zio, gli si infila sotto, ma c’è
distanza a baciarlo. Si rialza pensando una soluzione. Concetta va dallo zio lo
bacia come si baciano le statue dei santi, poggia le mani sul corpo e le porta
alle sue labbra. inizia dai piedi, fino alla fronte)
CONCETTA
Dammi il vassoio zio, ( lo posa sul tavolo) fa peso in avanti, e invece di
salire, continui a scendere! (Lo fa sedere) Siediti! (sedendosi lo zio, è come
se nulla fosse. Resta eretto su se stesso)
CORNELIO
Vedi com’è bello così zio! Almeno ci guardiamo negli occhi! (Si salutano)
ZIO GIOVANNI
Sono un tipo che mi adeguo a tutto! Anche a stare seduto come le persone!
CONCETTA
Zio, ti ringrazio che sei venuto! La bambina sarà felice, appena ti vedrà!
ZIO GIOVANNI
Non potevo mancare a questo fidanzamento! Se scappa anche questo, la bambina è
meglio che si fa sorella del fratello della chiesa! Mi spiace che non ho potuto
farle regalo! Appena andrò in pensione tra cinque anni, glielo farò!
CORNELIO
Scusate, non per essere intromettente, ma quale fidanzamento?
CONCETTA
Come quale fidanzamento, quello della bambina!
CORNELIO
(Sorpreso) La bambina di deve fidanzare?
CONCETTA
Certo, deve restare singole per tutta la vita? A momenti viene il fidanzato! (Lo
spinge ad uscire) Vai a sistemarti, non ti far vedere così, come uno spezzente!
CORNELIO
(Non esce) E tu con tranquillità, mi dici che tua figlia si deve far fidanzata!
CONCETTA
Che dovevo fare, mandarti il postino con tutta la raccomandata?
ZIO GIOVANNI
(Cornelio è furioso, gira per la stanza) Calmati! Queste sono dimenticanze che
capitano a chi dimentica che non ha un cervello!
CORNELIO
(Nervoso) A momenti la bambina diventa nonna, si sposa fa i figli e ancora io
devo conoscere il fidanzato! Che disonestà c’è sopra la terra!
CONCETTA
Calmati!Da come fai tu, sembra che tua figlia sia fidanzata da una vita, e tu
non avessi mai saputo niente! Si e no, è fidanzata da...(Pensa) cinque anni!
CORNELIO
Quanto? (Rabbia contenuta) Se non fosse che i barbieri si fanno pagare tanto per
un taglio di capelli, mi sbatterei la testa mura mura!
CONCETTA
Per oggi senza buttare giù la casa, che sta venendo lo sposo! Domani, puoi
iniziare di mattina a demolire! (Cornelio si siede disperato. Da fuori, si
sentono le indicazioni della badante, entra sostenendo la mamma di Concetta, una
vecchietta)
GIACOMINA
Forza, si sieda qui e stia calma! (lascia cadere Sebastiana nella sedia a sdraio
che per le molle che vi si trovano, rimbalza)
SEBASTIANA
(balzando sulla sdraio)Aiuto il ballamento c’è! Chiamate l’ambulanza!
GIACOMINA
(La trattiene per le spalle, facendola fermare) Ferma! Questo non è il
ballamento. Queste sono le molle che le ballano sotto il culetto!
SEBASTIANA
Buongiorno a tutti! Scusate il ritardo, ho avuto un po’ di maremoto nello
stomaco. Sono stata coricata sul cesso!
CONCETTA
Non preoccuparti mamma! Tranquilla! Noi qua, ci raccontiamo i conti!
SEBASTIANA
Il fidanzato chi è quello seduto là? (Si rivolge a zio Giovanni) fa più schifo
della bambina!
CONCETTA
Ma che dici mamma! quello è lo zio Giovanni!
SEBASTIANA
Scusatemi, negli occhi ho la scheda del telefono bruciata e vedo le persone in
bianco e nero!
ZIO GIOVANNI
Non c’è bisogno che da spiegazioni, ci conosciamo sin da piccoli! Ora siamo
vecchi e diventiamo come i cartoni animati. Facciamo ridere anche i polli!
CONCETTA
Giacomina, con mia madre tutto bene? l’hai fatta mangiare?
GIACOMINA
L’ho fatta mangiare, dormire e le ho fatto fare anche il ruttino!
CONCETTA
Il bagno, glielo hai fatto?
GIACOMINA
Le ho fatto lo shampoo, permanente, taglio e cucito. Le ho pulito anche le
orecchie con lo scopettone del gabinetto, lei sa che sua madre ogni tanto è
sorda!
CONCETTA
(In disparte) Dimmi la verità, almeno con te il bidè, l’ha fatto?
GIACOMINA
Niente, non c’è stato verso per farsi togliere le mutande da me!
SEBASTIANA
(Avendo sentito ciò che stessero dicendo, interviene a voce alta) È’ inutile che
vo avvilite! Io le mutande non me le faccio togliere da nessuno!
CONCETTA
(la ammonisce ricordandole che ci sono uomini in casa) Che dici mamma! non ti
vergogni! Stai zitta, che siamo in troppi!
SEBASTIANA
Perché i maschi non ce li hanno anche le mutande! Non m’interessa niente, le
mutande non me li faccio togliere da nessuno!
GIACOMINA
Se continua così, poi ci vorrà l’escavatore per togliere la ruggine da lì
dentro!
SEBASTIANA
Se proprio insistete, fatemi il bidè con le mutande!
ZIO GIOVANNI
Si faccia calare le mutande e gli dia una bella disintossicata! In un mese che
non mi feci il bidè, dovetti chiamare il barbiere per potare il parrucchino!
SEBASTIANA
Dal tempo in cui è morto mio marito, le mani l’ dentro non le faccio mettere a
nessuno! Devo custodire il tesoro che mi è rimasto!
CORNELIO
Minchione! C’è l’ha d’oro!
GIACOMINA
Io per oggi ho terminato il mio lavoro! Pensa lei a sua madre, signora Concetta?
CONCETTA
Rimani un altro poco. Sta venendo il fidanzato di Carmela!
GIACOMINA
La ringrazio, ma ho da fare. Le faccia gli auguri da parte mia! Buongiorno a
tutti! (Sta per uscire e viene fermata da Sebastiana)
SEBASTIANA
Giacomina, ti stavi dimenticando a portarti la lettera che ho scritto stanotte!
GIACOMINA
Vero, la stavo dimenticando! Me la dia, che vado ad imbucarla!
SEBASTIANA
(Allarga il vestito per far capire di averla nel petto) Prendila tu, c’è l’ho
qua in mezzo (Giacomina le infila le mani nel seno) fa attenzione che ci sono
cose da rompere lì dentro, non far danno!
CORNELIO
Ma da quanto è che manca mio suocero, lei i buchi li tappa così?
SEBASTIANA
Devi sapere che a tempo di carestia, anche il seno è galleria!
GIACOMINA
(estrae la lettera dal seno di Sebastiana. Si guarda la mano) Che puzza! Ma che
ha la fabbrica del miele lì dentro! Per levare questa puzza che devo fare?
SEBASTIANA
Ma quale puzza! È tutta salute! quando mi vengono gli attacchi pipisia, mi metto
il naso lì dentro, e mi riprendo!
GIACOMINA
Che ha il naso di plastica! A me, viene da morire e lei si riprende! Comunque io
vado.
SEBASTIANA
Ti raccomando, vai alla posta fai una raccomandata con ricevuta di andata e
ritorno, senza inversione a U.
GIACOMINA
Ci penso io! (Sta per andare via, ma ferma sulla porta) Signora Sebastiana,
chissà dovesse morire da qua a stasera, mi dia un colpo di telefono, così domani
mattina mi alzerò più tardi!
SEBASTIANA
A te, appena esci da qua, ti deve investire un treno con tutta la stazione!
(Giacomina esce)
CORNELIO
Concetta senti che faccio, vado a farmi una passeggiata! Ho le scarpe sudate e
vorrei fargli prendere un po’ di aria! (Si avvia alla porta)
CONCETTA
(Si avventa sul marito, lo afferra per la maglietta con rabbia) Sta venendo il
marito di tua figlia, per venir a farsi fidanzato con lei, e non ti fai trovare!
CORNELIO
Anche se io non ci sarò, che fa non si possono divorziare lo stesso!
CONCETTA
Non ci provare nemmeno ad uscire da qua, se no ti stacco i peli dal petto e ti
faccio un maglioncino setteveli! Siediti!
CORNELIO
(Si siede) non si può nemmeno scherzare, che si trasforma in uomo ragno!
ZIO GIOVANNI
Non è giusto che si devono festeggiare le nozze d’argento della bambina e tu non
ci sei! (dalla porta di destra entra gioiosa Carmela, con un vestito largo e
antico. Calzettoni di lana di due colori diversi. Scarpe col tacco lungo, da non
camminare bene. Capelli neri, ricci e voluminosi. Sopracciglia stile foresta
amazzonica. Sul viso ha grossi nei con peli. Basette che le scendono lungo le
guance. Ha alcuni denti neri! Rossetto rosso le esce dalle labbra. Porta un paio
di occhiali grandi, non da vista, da svago)
SEBASTIANA
(Grida dallo spavento) Aiuto, un echisiterrestrico?
ZIO GIOVANNI
(Grida dallo spavento) Aiuto, un fantasma con i capelli c’è!
CORNELIO
Calmatevi! (A Concetta) Vedi che brutta figura ci fa fare tua figlia! Si veste
come la fata turchina e fa spaventare le persone!
ZIO GIOVANNI
Che le venga un colpo, a momenti mi faceva cacare sotto! (Alla nipote) Però
prima di scendere, te la potevi fare la barba!
CARMELA
(Saluta zio e nonna) Mamma, guardami con gli occhi, come sono?
CONCETTA
Sei vestita troppo modella! Sei molto ansiolitica! Fai il girotondo così ti vedo
meglio. (Carmela gira su se stessa e cade a terra) queste scarpe sono
alcolizzate, toglile perché ti fanno girare la testa!
CARMELA
Per farle venire così lucide, le ho pulite con l’acido muriatico! Sembrano lo
specchio della regina Polpetta!
CONCETTA
Almeno per dentro, toglili gli occhiali da sole! Per oggi il sole si è spento!
CARMELA
Ma questi non sono occhiali da sole, sono per la luna!
CONCETTA
(Felice nel guardarla) Più ti guardo e penso che sei una ragazza dolce, dolce,
dolce, come il peperoncino! (La bacia)
CORNELIO
Io più la guarda e penso che è uguale precisa, precisa, precisa ad una cacata di
asino (Carmela esplode a piangere come un asino che raglia)
CONCETTA
(va a sostenere la figlia) Quando parli tu, fai sempre danno! (Accarezza la
figlia) Non piangere bambina mia. A momenti ti deve fidanzare! Asciugati la
faccia, se no quando il fidanzato ti bacia, gli scivola la lingua!
CARMELA
(Piangente) Mamma, il papà mi ha detto che sono cacata!
CONCETTA
Lo sai pure tu che tuo padre ha il naso masterizzato e non sente gli odori. In
aria c’è bel profumo di scarpe bollite, quindi stai tranquilla che cacata non ci
sei! Te lo faccio dire anche dalla nonna, anche s’è orba dalle orecchie, ci
sente bene! Mamma, la bambina non è bella? (Madre e figlia uniscono i visi)
SEBASTIANA
Tutti e due sembrate un bel quadro di Van Cocco! Mi servirebbe una vostra
fotografia, per quando non riesco ad andare di corpo!
CORNELIO
(Disperato) Se avessi saputo, che avrei avuto una famiglia mal combinata, era
meglio che mi impiccavo prima di nascere!
CONCETTA
Ancora in tempo sei, ad impiccarti prima di morire!
ZIO GIOVANNI
Ti lamenti e dici che non sei contento di questa famiglia! Non sei stato tu a
sposarti Concetta e a sperimentare la piccola Carmela?
CORNELIO
Guarda zio Giovanni, non farmi parlare ch’è meglio! E poi, tu sei piccolo per
capire certe cose! (Con ira verso la figlia) Sto parlando con te, sei fidanzata
e non mi hai mai detto niente!
CARMELA
(Carmela guarda il padre dritto negli occhi, il quale si mette una mano come
paraocchi per non incrociare il suo sguardo con la figlia e gira su se stesso,
inseguito da Carmela) Te l’ho nascosto, perché volevo farti una sorpresa!
CORNELIO
(Girando) Questa me la chiami sorpresa? Così quando vado al corso del paese,
tutte le scimmie che incontro mi ci presento, “ Piacere io sono tuo nonno”
SEBASTIANA
Concetta, spiegami una cosa: o sono loro che giocano a nascondino, o sono io che
mi trovo sulle giostre!
CONCETTA
(Con veemenza ferma il girotondo di padre e figlia) Mamma, scendi dalle giostre
che sono finiti i soldi! che vi prendesse a tutti e due nella circolazione
pascolare, ma che giocate al trenino?
CORNELIO
Vedi che sono ancora giovane per morire! Se guardo a tua figlia dritto negli
occhi, mi fa mummificare tutti i pensieri mentali!
CONCETTA
Stai zitto cetriolone di guerra! Mia figlia ha la faccia bella pulita come un
pesce morto appena pescato! Si vede ch’è figlia mia!
CORNELIO
Ti lascio anche i diritti d’autore, basta che non dici ch’è figlia mia!
ZIO GIOVANNI
Carmela vieni qua accanto a me, lasciali perdere a quei zulù dei tuoi. Nel
mentre che aspettiamo, dimmi com’è fatto il tuo fidanzato!
CARMELA
(Si siede accanto allo zio) Il mio fidanzato è troppo bello! Ha i capelli, gli
occhi. Ha anche il naso. Ha la faccia, un po’ di orecchie con la parabola. (Con
dolcezza) e poi ha una bella bocca, che gli serve ...
CORNELIO
...Per vomitare quando ti vede!
CARMELA
Il mio fidanzato non vomita quando mi vede. È l’invidia perché il mio moroso, mi
ama alla follia!
CORNELIO
Ci credo che ti ami alla follia, solo un pazzo orbo si può sposare con te! Ora
basta parlare di questo fidanzato, mi sta venendo il volta stomaco!
CARMELA
Quando mi bacia, mi dice sempre che in bocca gli lascio un sapore di...
SEBASTIANA
(La precede) ...baccalà fresco! (Cornelio da sensi di vomito, ma si tappa la
bocca con la mano)
CARMELA
Zitta, vecchia mongola! Il mio fidanzato dice che gli lascio in bocca un sapore
di... monnezza fresca appena sfornata! (Cornelio scappa con la mano in bocca,
facendo capire che va a vomitare)
CONCETTA
Basta parlare di baci e abbracci, stringi e mi piaci! (Sottovoce) Ci sono
anziani! Metti che gli viene il desiderio, per fermarli dovremmo chiamare
l’esercito! (Bussano)
CARMELA
Eccolo eccolo! È lui! (da dietro la porta fa i richiami “iuiuiu” ) Sei tu dolce
scimunito mio?
VINCENZINO F. S.
(Ha una voce piccola, come un bambino) Amore, sono il tuo Vincenzino.
CARMELA
Non ti credo! Anche il lupo di cappuccetto rosso si chiamava Vincenzino! Dimmi
la parola chiave, o ti rompo la porta in testa!
VINCENZINO F. S.
Sono Vincenzino U Lapino, tutto grande e piccolino. Amo Carmela Cimmiciolla,
ch’è più bella della colla! (Ride. Carmela apre la porta lanciandoglisi al
collo, lo bacia ovunque rienpendolo di rossetto. Vincenzino dai modi di fare,
parlare, sembra un bambino. Entra ben vestito con uno smoking nero col papillon.
Dopo l’assalto di Carmela, sarà trasandato. Porta occhiali a fondo di bottiglia.
Ha orecchie sporgenti. In mano porta un mazzo di fiori) Amore, questi fiori li
ho raccolti sul sopracciglio della strada per te! (Carmela butta a terra il
mazzo di fiori, si toglie anche gli occhiali e ripiglia a baciar Vincenzino)
CONCETTA
Ora basta! Se lo baci tutto adesso, la prima notte che fate, vi guardate nelle
facce? Presenta il moroso ai parenti! (Entra Cornelio che va asciugandosi la
bocca con un fazzoletto. La nonna si va assopendo)
CARMELA
(strattona Vincenzino, tirandolo per la mano da un posto all’altro, come fosse
un burattino. Va dallo zio)Zio, questo è il mio fidanzato Vincenzino!
ZIO GIOVANNI
(Lo zio appena si alza dalla sedia per porgergli la mano, si curva su se
stesso.) piacere Giovanni Conlapinna (Vincenzino ride)
CONCETTA
(Va ad aiutare lo zio a sedersi e tornare eretto) Scusa Vincenzino, mio zio
soffre di pontologia nelle spalle! Appena si alza, gli viene di fare il
pontista!
CARMELA
(lo trascina dal padre) Papà, questo è il mio moroso! Ti piaci?
CORNELIO
Mi ci devo coricare io, che deve piacere a me?
VINCENZINO
(gli da la mano a Cornelio) Piacere Vincenzino U Lapino!
CORNELIO
Sbaglio o il tuo cognome fa rima con cretino!? (Vincenzino ride. Carmela gli
molla uno schiaffo) Indovinato! (Gli da la mano) Cornelio Cimmiciolla!
Guardandovi in viso dico, quanta strada avete fatto per incontrarvi tutti e due?
VINCENZINO E CARMELA
(In perfetta sintonia) Il nostro è stato un colpo di fulmine nel cuore!
CORNELIO
Altro che colpo di fulmine nel cuore, il vostro è stato un corpo di culo! A due
esemplari rari come voi, nemmeno al museo delle scimmie vi prendevano!
CARMELA
Vieni Lapino, ti porto dalla nonnina! (Vincenzino è felice e ride)
CONCETTA
(Fermandolo, sottovoce a Vincenzino) non ridere con quella faccia che ti
ritrovi! Mia madre soffre di battito animale! Ha il telepass nel cuore!
CARMELA
(Nota che la nonna dorme, la strattona con violenza. Gridando) Nonna!
SEBASTIANA
(Balza in aria, è scossa) Aiuto aiuto, i cavalloni ci sono! Chiamate finché la
barca va!
CONCETTA
(va a calmarla) mamma calmati! Non preoccuparti che i cavalli stanno dormendo!
La bambina ti deve presentare il fidanzato!
VINCENZINO
(Gli da la mano) Piacere Vincenzino U Lapino. (Ride)
SEBASTIANA
Carmela, a questo scemo, chi te l’ha portato la befana? Non mi piace non mi
piace!
CARMELA
No no, l’ho trovato per strada! (Vincenzino ride)
SEBASTIANA
Con questo, dormirai sogni tranquilli! Questo, piselli non li ha mai visti! Non
mi piace non mi piace!
CARMELA
Perché dici così nonna?
CONCETTA
(Smorza subito) Niente niente! La nonna è maliziosa! (fa sedere Vincenzino.
Carmela gli si siede accanto, stando vicini) Non farci caso, mia madre non vede
bene da vicino! Scommetto che se restavi a casa tua, ti vedeva meglio!
VINCENZINO
La colpa è di Carmela, che mi ha detto di venire! La prossima volta che ci
facciamo fidanzati, resto a casa e ci presentiamo dal televisore! (Ride)
ZIO GIOVANNI
Allora, Vincenzino che fai nella vita?
VINCENZINO
Nella vita non faccio niente! Ma durante il girono lavoro...e anche la notte!
CORNELIO
Lavori pure la notte? (Vincenzino annuisce allegramente)
SEBASTIANA
La notte invece di dormire, vai disturbando i cani che dormono? Disgraziato! Non
mi piace non mi piace!
CARMELA
Il mio moroso la notte non disturba nessuno! Mentre lavora, dorme con gli occhi
aperti!
ZIO GIOVANNI
Quanti discorsi per capire che schifo di lavoro fa! Parra potabile! Tanto qui
dentro, i denti da latte li abbiamo tutti!
VINCENZINO
La notte giro le strade a contare le bucce di banana!
SEBASTIANA
DI giorno che fai, li mangi? Non mi piace non mi piace!
VINCENZINO
Di giorno, lavoro in una ditta di campagna! Sono messo in regola!
CORNELIO
Almeno in questo, non posso dirti nulla! Sei un lavoratore con la testa sulle
spalle, bravo! Sentiamo, di cosa ti occupi in questa ditta?
VINCENZINO
Faccio lo spaventapasseri! (Ride)
SEBASTIANA
Per questo in paese non si vedono più uccelli con le ali! Certo, da quando sanno
che lui è vivo con quella faccia da veleno che ha, gli uccelli hanno cambiato
paese! Non mi piace non mi piace!
CORNELIO
Mi sembra giusto Vincenzino! Con quella faccia che hai, volevi fare il modello?
CARMELA
Fai lo spaventapasseri? Allora, mi hai detto una bugia! Mi avevi detto che
facevi il manico da scopa, per far spaventare gli uccelli! (Piange, ragliando
come l’asino)
ZIO GIOVANNI
Che piangi! Il tuo moroso essendo pieno di cultura, ti disse in italiano che fai
il manico di scopa! In dialetto campagnolo si dice spaventapasseri! Capito?
CARMELA
(si asciuga le lacrime col vestito, soffia il naso sulla camicia di Vincenzino.
Lo abbraccia, facendo gli occhi dolci) Amore mio, non sono aggiornata di
dialetto campagnolo! Conosco solamente il dialetto italiano, quello di paese!
CONCETTA
Vieni con noi Vincenzino, ti presentiamo la casa! Venite tutti! (Carmela prende
per la mano Vincenzino e lo trascina fuori scena, zio Giovanni li segue) Mamma
vuoi venire?
SEBASTIANA
No figlia mia, non sto tanto bene. Resto sola! Andate pure!
CONCETTA
(A Cornelio) Parlo con te, dalle un occhio a mia madre!
CORNELIO
Le devo dare un occhio? Lei invece di tenerli esposti quelli suoi, dille di
usarli! A me l’occhio serve!
CONCETTA
Che ti possa venire un miracolo in testa! Ti ho detto di darle un occhio, come a
dire, di stare attento! (Esce)
CORNELIO
(Tra se) Le sembra che se la prendono! Manco i cani ne vogliono!
SEBASTIANA
È stato il destino a farci rimanere soli. Ho bisogno di parlarti! Dimmi la
verità, ma tu mi vuoi bene?
CORNELIO
Lo sa che a scuola non ci sono mai andato, non inizi a farmi domande difficili
che non so cosa rispondere!
SEBASTIANA
Tanto lo so che non mi vuoi bene! Fosse per te, ha che mi avresti fatto morire,
una vita!
CORNELIO
Eh no, non dica cose non vere, se no mi offendo! Questo non l’ho mai detto
(Pausa) ...l’ho solamente pensato!
SEBASTIANA
Sento che manca poco e non ci sarò più! Possono essere minuti, ore che dico ore,
mesi anni...manca poco e farò il salto di qualità per l’aldilà!
CORNELIO
E meno male che manca poco! Da come dice lei, resterà in eterno!
SEBASTIANA
Prima di morire, volevo esaudire l’ultimo desiderio. (Colpo di tosse) vorrei che
fossi tu ad esaudirmelo. Me lo dai questo onore?
CORNELIO
(S’intenerisce) Quando lei mi parla così, con questa presa in giro, mi fa
diventare il cuore piccolo come un pallone!
SEBASTIANA
Grazie figlio mio, vieni e fatti baciare le mani. (Cornelio con falsa modestia
va dalla suocera, la quale gli bacia le mani) Ti sarò riconoscente per tutta la
vita! (Colpi di tosse)
CORNELIO
È finita che sta morendo? Come farà a conoscermi per tutta la vita, se mancano
anni e fa il volo di qualità! Bho! (Cornelio si siede)
SEBASTIANA
Il desiderio che mi devi realizzare, è un regalo che ti voglio lasciare
(Cornelio freme dalla voglia) è quello di...levarmi le mutande! (Cornelio
pietrifica rimane con la bocca aperta) che hai? Stai facendo la bella statuina?
CORNELIO
(Si sblocca) Quando mi deve dare queste notizie ammazza persone, me lo dica
prima che io mi metto le orecchie sott’aceto, così non sento!
SEBASTIANA
Che ho detto di male? Ti ho detto di levarmi le mutande e ti lascio il regalino.
(Tosse sempre più intensa)
CORNELIO
Manco tolgo le mutande a mia moglie e devo togliere le sue! E poi, di questi
regali non li voglio! Gatta morta non ho che farmene! A me piace, la sarda viva!
SEBASTIANA
Ma quale gatta morta! Qua dentro (Indica nelle zone basse) c’è il tesoro!
CORNELIO
Lì dentro c’è un metro di tartaro, per toglierlo nemmeno il trattore ci può! Se
me lo diceva cent’anni fa che lì dentro aveva il tesoro, non ci pensavo un
istante, che mi tuffavo con tutto il salvagente!
SEBASTIANA
Non dire cos’ Cornelio! Regalandoti il mio tesoro, ti voglio venire in contro!
CORNELIO
Lei vuole prendermi di petto, altro che incontro!
SEBASTIANA
(La tosse persiste, intensificandosi) Già lo sento che non sto più tanto bene!
Pensaci bene Cornelio, non farlo perdere tutto questo ben di Dio!
CORNELIO
Per me se lo può portare in fondo al mare, tutto sto bene! (Sebastiana a seguito
dei ripetuti colpi di tosse sviene rimanendo sulla sedia, abbattuta di lato)
Mamma mi senti? (Vicino l’orecchio) Uno, due, tre prova! C’è nessuno in casa?
(Ascolta dall’orecchio) questa sta vero male! Concetta chiama i pompieri, tua
madre sta male!
CONCETTA
(Entrano tutti) Oh madonna mia, cosa le hai fatto a mia madre, disgraziato!
CORNELIO
Ha vent’anni che sono in astinenza! Per sbloccarmi le cellule capillari, mi
serve una cavalla, no una gatta morta!
ZIO GIOVANNI
(Essendo curvo, si avvicina al viso di Sebastiana) Ragazzi, vedete che questa
non respira più, le manca l’aria!
CORNELIO
Prendo un bastone, così le diamo un colpo di messa in moto nei capelli!
CARMELA
No, ci vuole una pompata nello stomaco per farle accendere e spegnere il cuore!
CONCETTA
Si si, brava! Vai a prendere la pompa del camion, che la gonfiamo! (Carmela e
Vincenzino escono e rientrano con una pompa a pedale. Mettono in bocca a
Sebastiana il tubicino per la fuoriuscita dell’aria) ragazzi, datimi l’onore di
pomparla io a mia madre! (Concetta pompa col piede, ma le viene pesante, andando
lentamente)
CORNELIO
Troppo piano vai, mi sto addormentando! Così l’aria nelle corna, arriva
domattina! Mettici più gas!
ZIO GIOVANNI
Ragazzi, l’unione fa la forza! Aiutiamo Concetta e pompiamo tutt’insieme! (Tutti
si mettono in linea con Concetta assumendo la stessa posizione, col piede pronta
a schiacciare sul pedale) Pronti, via! (Tutti insieme, imitano Concetta nel
pompaggio per mandare aria alla madre. grazie al loro supporto, Concetta ha
forza di pompare, tanto che aumentano tutti il ritmo, allegramente) Fermi tutti!
la stiamo gonfiando come una vacca! Vediamo se si è ripresa! (Si avvicina al
viso) Ancora non respira! Che si fa?
VINCENZINO
Ho una soluzione! Visto che l’aria diretta non le arriva in testa, mandiamole
l’aria indiretta nel naso! Ora ci metteremo divisi tre da un lato, due
dall’altro.
(Lato destro si posizionano Cornelio, Concetta e Zio Giovanni. Lato sinistro
Vincenzino e Carmela) Pronti? Al mio cinque dobbiamo soffiare tutti! uno, due,
tre, quattro, cinque via! (Tutti soffiano in aria a Sebastiana.Dopo ripetuti
soffi, zio Giovanni si avvicina al viso di Sebastiana)
ZIO GIOVANNI
L’aria nel naso non passa, ci vorrebbe un soffio a gomito che le facesse salire
il nostro soffio nella testata.
VINCENZINO
Ci vorrebbe la respirazione bocca a bocca! Chi la fa? (Tutti si guardano in viso
perplessi, poi guardano Cornelio, come a dire “ falla tu”)
CORNELIO
Cosa? Voi siete pazzi! Per me , può morire anche domani mattina, ma io
respirazione boccale non gliela faccio!
CARMELA
Vado a chiamare il professore a domicilio (corre fuori tirandosi Vincenzino)
CONCETTA
(Disperata) questa è vita? In cent’anni si campa e in mezz’ora si muore! (Le da
schiaffi alla madre) Mamma resuscita! Sei giovane per morire!
CORNELIO
Giovane? S’è giovane lei, io devo ancora nascere!
VINCENZINO
(Entra con Carmela) Abbiamo telefonato al dottore, tra meno di subito viene
SEBASTIANA
(Da segni di rinvenimento) ahi ahi! Che mi sento strana! Che mi è successo?
CONCETTA
Niente, non è successo niente! Eri morta e ora sei campata di nuovo!
ZIO GIOVANNI
Concetta, visto che tua madre si è ripresa, telefona al dottore e digli di non
venire! Nemmeno per la strada persa che fa!
CONCETTA
Carmela telefona al dottore e digli che per oggi la nonna non muore più!
(Carmela sta per uscire con Vincenzino, bussano e si fermano)
CARMELA
(guarda dal buco della serratura) è già qua!
CONCETTA
E adesso, che figura facciamo appena vede che mia madre è viva?
CORNELIO
(Alla suocera) Mamma, faccia la brava e muoia un’altra volta! Appena si sveglia
le compro il gelato, ok? (La suocera niente. Bussano) Aprite pure, io brutte
figure non voglio farle(esce. Concetta fa segnale alla figlia di aprire)
DOTTORESSA
(Entra una bella donna con cappotto lungo fino alle ginocchia, con borsa da
medico) buongiorno! Vi porgo le scuse del dottore che non potendo venire, a
mandato me. Piacere, dottoressa Bonapoco Maria.
CONCETTA
Buongiorno. Quando l’abbiamo chiamata, mia madre era stecchita, ora come lei può
vedere sembra una morta viva! La colpa non è mia s’è resuscitata prima che
venisse lei! La stavamo per chiamare, per non farle fare strada persa, ma...
DOTTORESSA
(Ridendo) Vedo che lei ha voglia di scherzare con questo giro di parole (Si
avvicina a Sebastiana) buongiorno signora! Cosa le è successo?
SEBASTIANA
(Con un filino di voce) La testa mia ha fatto il giro giro tondo e sono cascata
tutti giù per terra. Ho la tosse tanto forte, che se non mozzico la lingua, mi
escono le tonsille dal naso!
DOTTORESSA
(toglie il cappotto mettendo in evidenza un sexi vestitino bianco) Stia
tranquilla, adesso le farò un controllo, vedremo cos’è che non va. ( le fa un
accurato controllo medico, sotto gli occhi stupiti dei parenti. Entra
spensierato Cornelio, che beve acqua dal bicchiere. Vede di spalle la dottoressa
e sputa l’acqua dalla bocca e gli manca l’aria. Concetta, Carmela e Vincenzino,
corrono a soccorrerlo)
CONCETTA
(gli da pugni dietro le spalle, finisce per ammazzarlo) non ti spaventare, ti
aiuto io! Sputa l’osso! (Vincenzino e Carmela gli alzano le braccia in aria,
facendo su e giù) bravi così, fategli fare moto così gli va l’aria nella lingua!
(Cornelio viene deposto sulla sedia accanto allo zio, la dottoressa va da
Cornelio)
DOTTORESSA
Cosa l’è successo? Qualcosa andato di traverso?
CORNELIO
(Ancora col fiatone) Nun si preoccupai, ho avuto un leggero attacco d’infarto
nell’osso della gola mentre bevevo acqua! Ora sto bene!
DOTTORESSA
In questa famiglia, avete le battute facili! (Porgendogli la mano a Cornelio)
Piacere, sono la dottoressa Maria Bonapoco.
CORNELIO
(Guardandola bene. si alza) Ma lei è bona tutta, altro che bona poco! Lo sa che
pensandoci bene, mi sto sentendo male anch’io, mi controlli! (finge di
barcollare. Concetta gli da uno schiaffo dietro la nuca) Piacere Cornelio
Cimmiciolla, per servirla!
DOTTORESSA
(Ignorando lo scherzo di Cornelio) Signora, mi dia dell’acqua! Darò una pillola
a sua madre per la pressione sanguigna, vedrà che starà meglio (Carmela traina
Vincenzino, escono e rientrano con un bidone da dieci litri vuoto, lo da alla
dottoressa) Cosa me ne faccio di un bidone vuoto?
CARMELA
Dice che vuole l’acqua! ecco il bidone, va al pozzo e va a riempirla!
CONCETTA
Dottoressa non ci faccia caso, mia figlia ha il cervelletto allagato! Le piace
aiutare gli assetati! Ora vado a prenderla io! (Esce)
CORNELIO
(Tra se) Quanto stimo la salute, mi farei trent’anni di ergastolo, per farmi
violentare!
DOTTORESSA
(Rientra Concetta con un bicchiere di acqua la da alla dottoressa che prende la
pillola dalla borsa e la da a Sebastiana) Questa pillola stabilizzerà la
pressione sanguigna (Continua a visitare Sebastiana. Cornelio si avvicina allo
zio Giovanni, parlano sottovoce)
CORNELIO
Con questa dottoressa, vorrei morire ogni giorno per farmi visitare da lei!
ZIO GIOVANNI
(Incantato) Magari io, mi farei seppellire con lei!
CORNELIO
Da come sono accalorato, le strapperei il vestitino con gli occhi e farei una
strage!
ZIO GIOVANNI
Io con la dentiera le strapperei le mutande!
CORNELIO
Con una così, non mi fermerei nemmeno per mangiare! Facessimo a turno. Una volta
io, una volta lei!
ZIO GIOVANNI
Io mi farei mettere nel cuore la batteria del treno, e non mi fermerei nemmeno
se i vigili mi facessero la multa!
DOTTORESSA
(La dottoressa si appoggia sul tavolo e scrive una ricetta. Al termine la da a
Concetta che la mette in tasca) Ecco la ricetta. Le ho prescritto medicinali, da
prendere subito! Dovuto all’età avanzata di sua madre, il sangue tende a
coagularsi, non permettendo il deflusso in tutto il corpo e verrà a mancare
ossigeno al cervello, di conseguenza al cuore! Seguite questa cura e sua madre,
starà bene!
CONCETTA
(Le bacia le mani) Grazie dottoressa! Se le do il mio numero di telefono di
casa, appena la fanno santa, me lo da un colpo di telefono?
DOTTORESSA
(Rimette il cappotto) La smetta! In questa famiglia sembrate tutti degli attori,
con le battute sempre pronte! Signori vado. Bongiorno a tutti!
CORNELIO
Scusi, siccome io soffro di diverse malattie sparse per tutto il corpo, spesso e
volentieri, mi vengono gli attacchi di ipsilon in testa, lei mi cura?
CORNELIO
(Ammaliato) L’avverto, a me sti attacchi vengono principalmente la notte! Lei fa
pure l’infermiera di notte?
DOTTORESSA
Si faccio anche il servizio notturno!
CORNELIO
(allegramente, scrive su un pezzo di carta il numero di telefono) Questo è il
mio numero privato! Mi chiami quando sta male! la farò riprendere io!
CONCETTA
Ora ti faccio sentir male a piacere mio! Dottoressa può andare! A mio marito lo
curo io! (La dottoressa va) Ti volevi sentire male, per farti visitare da una
sconosciuta? Io non ti posso controllare?
CORNELIO
Tu? Mi accontento morire di subito, no che farmi toccare da te!
CARMELA
Mamma, io e Vincenzino stiamo andando in cameretta(Escono allegramente)
CONCETTA
Andate in pace. Amen!
CORNELIO
(Grida nella direzione dalla quale sono usciti i due) Vincenzino stai attento!
Mia figlia è una cannibale! Poi, non venire a dirmi che non ti ho avvisato!
ZIO GIOVANNI
(Da seduto) Anch’io me ne vado. Torno dentro, non è giusto che la mia casa è
sola, ed io sono qua! (Si alza e si curva su se stesso. Va da Sebastiana) stiamo
attenti Sebastiana, fatti forza!
SEBASTIANA
Grazie! Io ci provo, ma quando arriva la nostra ora, non ci può niente! Prima o
poi, anche a te devono schiattare gli occhi!
ZIO GIOVANNI
(Si tocca le parti basse) Ueh! Inizia a fare strada tu, che tra cent’anni ti
vengo a trovare! Il Signore vi benedica! (Esce)
CORNELIO
Vado un po’di là, preparo qualcosa da mangiare!
CONCETTA
(Si siede accanto alla madre, le tiene la mano. Sebastiana ha gli occhi chiusi)
mamma, perché hai gli occhi chiusi, sei già partita per l’altro mondo?
SEBASTIANA
Che vi venga un ictus nella lingua! Mi tirate i piedi! Non ho premura! (Tosse)
CONCETTA
Fai con comodo! (Si stringe alla madre) mamma, sei proprio sicura che ci vuoi
lasciare! Rinvia il viaggio! Sai che io ti voglio bene!
SEBASTIANA
(Accarezzandole la testa) Figlia mia, non spetta a me decidere di lasciarvi. È
la vita che decide. A nessuno fa piacere lasciare i propri cari per sempre, ma
la vita è questa! Quando arriva, arriva! (Tosse)
CONCETTA
(poggia la testa sulla spalla della madre, la quale le accarezza il viso) Mi
ricordo quando ero piccola, tu non mangiavi una cosa se non me la davi prima a
me. Non andavi a letto, se non mi davi il bacio della buonanotte! E ora, non
sono degna nemmeno di appoggiarmi sulla tua spalla!
SEBASTIANA
(Tosse sempre più forte) Dal tempo in ci morì tuo padre, ho mantenuto un
segreto, ora voglio svelartelo, per farti ricca di amore. Levami le mutande!
CONCETTA
(Si alza di scatto) Iniziamo! A Giacomina le hai fatto sudare la bocca per le
tante volte che te lo diceva, ma tu niente! Ora devi far infettare me, no!
SEBASTIANA
Ma tu sei mia figlia! Ti voglio lasciare la mia vita nelle tue mani!
CONCETTA
No no, la tua vita portala con te! A me, basta quella che ho io! E poi, che
piacere c’è a morire senza vita, mah!
SEBASTIANA
(La forte tosse l’accascia e parla con difficoltà) Approfittane ora! Ora che
sono in mezzo a voi! Dopo quando muoio, secca tutto! (Tosse forte)
CONCETTA
Mamma mi dispiace, riguardo le mutande non posso aiutarti! Sarà un castigo, che
quando io morirò mia figlia a me le mutande non me li leverà!
SEBASTIANA
(Colpi di tosse violenta, e si tocca la parte del cuore) Concetta, sto male! I
medicinali me li hai fatti prendere in farmacia?
CONCETTA
Aspetta che chiamo Carmela! (Grida) Carmela! Carmela, rompiti subito le gambe
qua che devi andare a prendere le medicine alla nonna!
CARMELA
(La nonna sempre più male con tosse. Da fuori scena Carmela Grida
“Arrivo”.Entra. lei normale. Vincenzino tutto scomposto dalla testa ai piedi)
Dimmi Mamma!
CONCETTA
Ma che gli è successo a questo cretino! L’ha investito un treno?
CARMELA
Niente mamma, gli ho fatto quattro messaggi cinesi
CONCETTA
(Prende dalla tasca soldi e ricetta) Tieni questi soldi e la ricetta. Vai a
prenderli di corsa! (Esce trascinando Vincenzino) Stai tranquilla mamma, tra un
po’ avrai i tuoi medicinali e starai meglio!
SEBASTIANA
(Sebastiana si lamenta toccandosi il cuore e continua a tossire)Ahi ahi il
cuore! Ahi ahi il cuore!
CONCETTA
(Tenendole la mano) ho capito che hai il cuore! Anch’io ce l’ho il fegato!
CORNELIO
(Da fuori inizia a gridare) Pronto! (Entra con una pentola reggendola per i
manici. Essendo caldi gira e rigira per sbrigarsi a posare la pentola sul
tavolo) Brucia! Brucia! (inciampa e riversa la pentola di spaghetti addosso
Sebastiana, la quale inizia a gridare perché si scotta e poi china la testa)
CONCETTA
(entrambi dispiaciuti guardano la pasta a terra, non curando che Sebastiana non
desse più segni di vita) per cervello dove ti servi, al mercatino? Guarda quanto
ben di Dio hai gettato a terra! Ora cosa mangiamo, l’aria?
CORNELIO
Che posso fare se i manici erano bollenti! Volevo posarla, ma...
CONCETTA
...hai allagato mia madre con gli spaghetti! Sai che gli spaghetti lunghi non le
piacciono! (Guarda la madre) Scusalo mamma, tu sai che è...(Vede che ha la testa
abbassata) Mi senti? Oh, ma sei sorda? È morta?
CORNELIO
Può essere che dorme con gli occhi chiusi?
CONCETTA
(Tocca il cuore della madre) Non fa tu tu, allora è morta! Così si muore seduti
sulla sedia? Ma non si moriva nel letto?
CORNELIO
Non si muore più nel letto! Tua madre è una tipa che va a spasso con la moda. Sa
che si muore nella sedia ed è crepata seduta!
CONCETTA
(Piange con strazio abbracciando la madre) Almeno un ciao me lo potevi dire!
Stai attenta mamma quando vai in cielo, ci sono gli aerei e tu sei piccola
piccola e ti possono investire! Appena vedi papà, me lo saluti! Appena arrivi,
fammi uno squillo! (Cornelio piange) bene fai marito mio a piangere, se li
merita un paio di chili di lacrime (Piange)
CORNELIO
(Piangendo) Ti sembra che piango per lei! Piango guardando la pasta a terra e
dico, oggi si mangia con lo stomaco vuoto! (Piange)
CONCETTA
(Piangendo) Magari io ho un formicaio nello stomaco! (Con rabbia) Disgraziato!
Ammazzi a mia madre con la pasta e pensi a mangiare?
CORNELIO
Dovresti essere contenta, almeno lei è morta sazia! Invece noi, siamo rimasti
con gli occhi pieni e le pance vuote! (Piange)
CONCETTA
(Mentre piange, poi si blocca portando la mano nella fronte) Carmela! Sbrigati
chiama a tua figlia. L’ho mandata a comprare i medicinali. Dille di non
comprarli che oramai soldi sprecati sono!
CORNELIO
(Inizia ad urlare come un forsennato) Carmela! Carmela!
CONCETTA
No, così! La devi chiamare col telefono!
CORNELIO
(prende il ricevitore del telefono e senza comporre il numero, grida come un
pazzo) Carmela! Carmela!
CONCETTA
Ho capito ci vado io in una corsa, se aspetto te, tua figlia compra tutta la
farmacia!
CORNELIO
Ti faccio compagnia! (Stanno per avviarsi e si fermano) A tua madre la lasciamo
sola? Diglielo che stiamo uscendo! Se non ci vede e si ritrova sola, si
spaventa!
CONCETTA
(Alla madre morta) Mamma aspettami qua, ora vengo! Se dovesse venire qualcuno,
digli che non ci siamo! (A Cornelio) Pronti via! (Escono correndo. Cala il
sipario)
Fine primo atto
Secondo atto
(Medesima scena di prima. Entrano lamentandosi dal dolore e sono vestite di
nero. Lo zio e Cornelio sono impassibili. Vincenzino ha una fascia nera sulla
fronte. Cornelio entra con le cuffie nelle orecchie)
CORNELIO
(Si siedono tutti. Toglie le cuffie) Finalmente! Ho i piedi che sembrano un
fritto misto! Un giorno e una notte di veglia pasquale per guardare la morta!
Un’altro giorno tra chiesa, invitati, baciati, abbracciati, pianti e spremute!
Che manicomio prima di arrivare al cimitero per l’addio al celibato!
CONCETTA
(Con lamento) A che ci siamo, giriamo gli occhi e non ci siamo più! Non è giusto
che si muore senza compagnia! Mia Povera madre, è morta sola sola! (Sotto fondo
si sentirà il lamento di Carmela e la vocina afflitta di Vincenzino che dice: “è
morta la nonna... la nonna è morta...”
CORNELIO
Vedi che siamo ancora in tempo, andiamo che ti ci vado a lasciare!
CONCETTA
Non è giusto che chi muore devono seppellirlo sotto terra, quando piove si
bagnano tutti! Povera madre mia, ti sei andata a riparare dove piove! (Piange)
CORNELIO
Con tutta quella terra, pensi che l’acqua possa trapanare tua madre? non può
arrivarci mai!
CONCETTA
La terra con l’acqua si scioglie e non vorrei che mia madre in vita è stata una
santa, e da morta potesse diventare...un pezzo di fango! (Piange)
CORNELIO
(Irritato) Ora basta! Sembra che non sia mai morto nessuno da come fai tu! Ti
sembra che piangendo tua madre, ti senta? Basta! Risparmia le lacrime, per
quando restiamo senza acqua in casa!
ZIO GIOVANNI
Finiscila! Non hai rispetto per tua moglie! Ci vuole il vento in chiesa, ma no
per spegnere le candele! Quando morì la buonanima di tua madre piangevi?
CORNELIO
(Con pacatezza) Certo che piangevo! La mamma è mamma, chi la perde non la
guadagna!
ZIO GIOVANNI
E allora! Non giudicare tua moglie! Lasciala sfogare che le fa bene!
CORNELIO
Per me può piangere quanto vuole. Basta che la finisce subito!
ZIO GIOVANNI
Tra le tante cose brutte che esistono in terra, l’unica cosa buona sapete qual
è? La morte! Non fa distinzioni. Ne ricco, ne povero, ne grandi, ne piccoli!
Facciamoci forza e rispettiamoci da vivi. Chiudendo gli occhi, si spengono le
lampadine e buonanotte ai suonatori!
CONCETTA
Dovessimo rispettarci da vivi. Morendo è solo tempo perso! (dalla parete prende
il quadro raffigurante Sebastiana, parla con dolore) Guardate, guardatela com’è
bella mia madre, sembra viva! Mamma perdonami se in vita ti ridevo in faccia.
Ora da morta, piango dietro le tue spalle! (Bacia la foto e si schifa) Che
schifo, almeno te la potevi dare una spolverata in faccia!
ZIO GIOVANNI
Non pensarci più Concetta! Io vado a casa, vado a riposarmi un po’ nel letto.
(Si alza e si curva) Cara Concetta, fatti forza! Il Signore vi benedica! (Esce)
CONCETTA
Il Signore vi benedica! (Posa il quadro)
CORNELIO
(Sbadiglia) Concetta, capisco che sei addolorata e non ti va di far nulla. Non
pensi che sia il tempo di preparare un bel piatto di pasta, che ho fame!
CONCETTA
(Disperato) Con quale coraggio mi dici questo! Mia madre è morta e tu vuoi
mangiare?
CORNELIO
Ti sembra che devo morire anche io? Ma che hai in testa, paglia?
CONCETTA
Quando una persona è triste, deve stare con lo stomaco vuoto!
CORNELIO
Tu fammi la pasta che io mi sto triste con lo stomaco pieno! E poi, sai come si
dice? Morte sua e salute nostra!
CONCETTA
Il Signore ti dovesse far diventare femmina, così impari a piangere! (Piangendo)
Sei un uomo senza cuore! Invece di piangere con me, pensi a mangiare!
Disgraziato disgraziato e disgraziato
CORNELIO
Levati davanti gli occhi miei, che mi stai già facendo allergia! Fammi un piatto
di pasta, corri! (Concetta continua a ripetere “disgraziato” Cornelio si irrita)
CARMELA
(Va a prenderla sotto braccio) Mamma, andiamo a piangere di là, il papà non ha
cuore per piangere!
CORNELIO
(Infuriato le caccia) Andatevene e levatevi davanti gli occhi miei! (Le donne
escono) poi dicono che una persona diventa killer, ci credo con una famiglia del
genere! Dicono a me senza cuore, io che sono la perla delle gente! Sono l’oro
che cammina...(si guarda le scarpe) con le scarpe bucate, ma sempre oro sono (A
Vincenzino) per il male che ti voglio, non sposarti! Se no, diventi più cretino
di come sei!
VINCENZINO
DI questi problemi con Carmela non ne ho! Quando dobbiamo parlare, ci guardiamo
in faccia e ci intendiamo! Non facciamo litigi!
CORNELIO
Per ora, la vita è tutta rose e fiori! Anche se dai un pugno alla fidanzata, lei
ti risponde ti amo! Appena ti sposi, la donna diventa la reincarnazione di Bruce
Lee! Non le puoi dire che bei occhi hai, che le legnate non si contano! Ogni
pelo, sembra un palo!
VINCENZINO
(Traumatizzato) Vero? Questo significa che non mi devo sposare? Quasi quasi ci
ripenso!
CORNELIO
Bravo Vincenzino! Purtroppo è questa la verità! (Attimo di pausa, serve per
tornare idillico) però ti dico una cosa! Tu sai cosa sono le donne?
VINCENZINO
Certo! Le donne hanno i capelli lunghi e la mente fina!
CORNELIO
E tu hai l’osteoporosi nella bocca quando dici queste cose! La donna è una bella
poesia scritta da Dio! Ha il cuore piccolo, ma tanto grande da abbracciare il
mondo! Da la vita per farsi chiamare mamma. Con niente è capace di farti vedere
il paradiso! La donna è un angelo senza ali che cammina con i piedi per terra,
per questo è speciale!
VINCENZINO
Allora non è vero che le donne sono come Brucia Line! Ci ripenso, mi sposo!
CORNELIO
Non pensare perché ho detto queste belle parole, le donne sono tutte uguali! Il
Signore quando creò la donna, scrisse una poesia. Appena gli finì l’inchiostro,
fece due scarabocchi...mia moglie e mia figlia!
CONCETTA
(Entrando) Che hai con tua moglie e tua figlia?
CORNELIO
Niente!
CONCETTA
Siccome, mi fischiano le orecchie! Mi sono sentita sparlata!
VINCENZINO
Signora Concetta, su marito ha detto belle cose. Dice che siete la poesia più
bella di Dio!
CONCETTA
(Emozionata) Che emozione! (Chiama la figlia) Carmela vieni subito qua, tuo
padre dice che siamo due poesie!
CORNELIO
Andateci piano! Io mica ho detto voi, parlavo in generale! (A Vincenzino cerca
di schiaffeggiarlo) Lo vedi tu, se non parli di meno, ti taglio la voce!
CARMELA
(Entra felice) Chi ha detto che sono poesia, Vincenzino? (Gli si lancia al
collo, come un treno)
CONCETTA
No, l’ha detto tuo padre! (Carmela si scansa da Vincenzino, spingendolo)
CARMELA
Papà, ma tu questo schifo di poesie che scrivi, dove le rubi?
CORNELIO
(Irritato) Oh, modera le parole. Se no ti do un pugno con la mano al contrario
che ti faccio un tatuaggio con l’unghia! Le poesie che scrivo...le leggo dal
libro di Dio!
CONCETTA
Ora capisco perché le tue poesie sono belle, e ti fai grande dicendo che sei un
artista! Certo, le copi dal libro del Signore!
CORNELIO
Parlare con voi, è come parlare solo come un pazzo che non ha orecchie! Dicevo,
li copio dal libro del Signore, perché mi arrivano dal cuore. Ci metto amore
nelle poesie che scrivo!
CARMELA
Anche io se mi guardo nello specchio di Sophia Loren, sono bella come lei!
Oramai ti sei tirato la zappa sui piedi!
CORNELIO
Finitela, che voi non ne capite nulla!
CONCETTA
Che vuoi dire! Accettalo che le poesie non sono tue! Ti fai bello con le cose
degli altri!
CORNELIO
(Innervosito) La finite o no! Io sono sicuro dei fatti miei! So io le mie
capacità! (Alza la camicia, evidenziano le vene) Vedete queste vene, se le
taglio escono poesie!
VINCENZINO
Signor Cornelio, visto ch’è così, ci dedichi una sua poesia!
CORNELIO
Che dici! Ti sembra che mi taglio le vene, così chi è che vede questo mare di
arte si fa la trasfusione! No no!
VINCENZINO
Non mi ha capito! Intendevo una poesia vera!
CORNELIO
È tempo perso sprecare le mie parole qui! (Concetta e Carmela lo incitano, ma
Cornelio resta impassibile)
CONCETTA
S’è vero che li scrivi tu le tue poesie, dimostramelo! Dai! (Continuano ad
incitarlo le due donne, fino al punto da convincerlo)
CORNELIO
Va bene! Reciterò una mia poesia! Per dimostravi che non sono un burattino, ma
bes si, un artista con la A! (I tre si siedono, disponendosi uno accanto
all’altro, davanti Cornelio che recita la poesia) Questa poesia è dedicata a chi
si ama!
CARMELA
(Felice) Vincenzino, questa poesia te la dedico!
VINCENZINO
No amore mio! Io sono il maschio, quindi, te la dedico io!
CARMELA
(aumentando il tono) Ma io sono la femmina, e te la dedico meglio di te!
VINCENZINO
(Aumenta il tono) No, io te la dedico ancora meglio di te! In questa dedica, ci
metto anche la cravatta!
CARMELA
E io te la dedico, col papillon! Quindi, te la dedico meglio assai io! (Questo
loro modo di accavallarsi uno su l’altro pur di averla vinta nella dedica,
finirà per farli litigare)
CORNELIO
(Urla per farli smettere) Ooh! Ancora ve la devo raccontare sta specie di
poesia, e mi avete già fatto pentire di averla scritta! Non la dico più! (Tutti
lo implorano, ma lui impassibile. Lo pregano in ginocchio)Ve la dirò, perché
sono un artista con la A! (fa la svolta nelle maniche della camicia. Fa le prove
di tosse, si fa dare un bicchiere d’acqua, fa gli sciacqui e fa prova di tenore
e poi...) L’amore è una immacolata poesia scritta da due cuori sui muri della
vita, con inchiostro indelebile. Se a scriverla si è da soli non è poesia, ma
favola! (Tutti l’applaudono in piedi e lui inchinandosi, manda baci ai tre con
finta commozione)
CONCETTA
Veramente bella, non ho niente da dire! Solo una cosa ti volevo dire, ma che
schifo volevi dire con quelle parole? (Cornelio rabbia contenuta)
CARMELA
Mi hai fatto intirizzire i peli con tutta la pelle! Ora per colpa tua, mi devo
fare la ceretta!
VINCENZINO
Signor Cornelio, complimenti! Lei è sprecato in questo paese! Lei dovrebbe stare
appeso al muro, in un bel quadro di antiquariato
CORNELIO
Conosco le mie capacità, e so dove voglio arrivare. Però dico, sia fatta la
volontà di Dio! Se mi merito un posto tra gli artisti, meglio così! In caso
contrario, non sarò un fallito, ma ugualmente felice!
GIACOMINA
(Bussano va ad aprire Carmela) Buongiorno a tutti!
CONCETTA
Che ci fai qua? Non lo sai che mia madre...(Gemendo) non c’è più! Nemmeno sei
venuta a vederla come era ben truccata dentro la bara, sembrava una sposa che
dormiva!
GIACOMINA
Mi deve scusare signora Concetta, non sono venuta a vedere sua madre, perché
volevo ricordarmela da viva e vedova! No da morta sposata! Comunque, sono venuta
perché ho un appuntamento alle cinque.
CONCETTA
Un appuntamento alle cinque? Con chi?
GIACOMINA
Ieri ho ricevuto questa lettera( La esibisce) da parte del notaio Firmabene
Filippo! C’era scritto da presentarsi in via dei caduti morti ammazzati numero
23, alle cinque. Da quello che mi risulta è casa vostra!
CORNELIO
Il notaio? Che cosa deve venire a fare dentro casa nostra? Deve venire a
nuotare?
GIACOMINA
S i a nuotare! Il notaio è il funzionario dei tribunali!
CORNELIO
Che m’interessa se questo notaio fa il meccanico e fa funzionare i tribunali! A
noi cosa deve far funzionare?
GIACOMINA
Il cervello!
CONCETTA
Ehi! Ti sei presa la mano con tutto il piede? Vedi che nell’amicizia che ci
lega, ti stacco il midollo osseo e ci faccio i dadi per la pasta!
GIACOMINA
Che ha capito signora Concetta! Io dicevo, ci vuole cervello per fare il notaio!
Voi avete troppa intelligenza, non ha niente da farvi funzionare! (Bussano, va
ad aprire Concetta ed entra lo zio Giovanni)
ZIO GIOVANNI
Buongiorno a tutti! (Va a sedersi e si mette eretto. Guarda in giro) Ah meno
male, l’ho fatto a corsa, mi sembrava di essere in ritardo.
CORNELIO
Perché zio, devi prendere la pillola? Hai dimenticato qualcosa?
ZIO GIOVANNI
(Esibisce la lettera divorata) Arrivando a casa, ho trovato la lettera in bocca
ai topi, feci in tempo a strappargliela e ho letto che me la mandò il notaio
Firmabene Filippo. C’è scritto di venire qui alle cinque.
CORNELIO
Sto cornutello di notaio, si fa bello con le cose degli altri! Perché non la
faceva a casa sua questa riunione di condominio, invece di venire e farla in
casa mia!
CONCETTA
Può essere ch’è un parente di molto molto lontano che non lo vediamo nemmeno col
bernoccolo!
CORNELIO
Parenti che si chiamano Firmabene, non ne abbiamo! I cognomi più famosi della
nostra famiglia sono: Cimmiciolla, Uovafresche, Ammazzapadre, strozza moglie,
Fammiridere! Quindi, questa cosa da buttare, chi è?
CONCETTA
Certo che ha un bel nome, Firmabene! Scommetto che questo è nato con la penna
nelle mani!
ZIO GIOVANNI
State facendo confusione inutile! Fatelo venire al notaio e poi si vedrà di cosa
si tratta! Parlate a sproposito perché siete senza università!
CORNELIO
Senti chi parla! Se tu avessi avuto l’asilo, saresti nato con la ponteggiatura
nelle spalle? Penso di no! (Lo zio deluso resta muto)
GIACOMINA
(Guarda l’orologio al polso) Quando viene il notaio, sono le cinque meno due
minuti!
CONCETTA
Se l’appuntamento è alle cinque, ancora ci vuole un’altra mezza giornata!
GIACOMINA
Ma io ho impegni! Devo andare dall’estetista a depilarmi le gambe!
ZIO GIOVANNI
Scusi signora, se vuole risparmiare soldi, a casa ho il secca tutto universale!
Lo uso per avvelenare la terreno, far morire la terra e non far spuntar l’erba!
GIACOMINA
Grazie lei è molto gentile! Mi dica una cosa, funziona? Non vorrei che mi faccia
seccare anche le unghia dei piedi!
ZIO GIOVANNI
Certo che funziona! L’unghia nemmeno li guarda! È così forte che fa seccare
anche le pietre. Quindi se lei soffre di calcoli renali, le seccano anche
quelli!
GIACOMINA
Appena finisce questo comizio, verrò a casa con lei e me lo passa lei il secca
tutto nelle cosce!
CONCETTA
Vedi che mio zio ha sessant’anni! Non c’è più abituato a fare certe cose!
ZIO GIOVANNI
Fatti i fatti tuoi, io so come si passa il veleno nelle cosce alle femmine!
CORNELIO
Zio, non ti azzardare a farlo! Alla tua età, secchi con tutti i peli!
ZIO GIOVANNI
(Fa un evidente “ TIE’ ” con le braccia) Alla faccia tua campo altri duecento
anni! Il cuore ce l’ho più duro delle corna! Quello che si è rammollito è
...(Guarda verso le parti basse, alludendo al pipino)
CORNELIO
Traffico per i morti, non voglio farne più! Mi è bastato due giorni per mia
suocera! Se dovessi morire, non venire a cercarmi, passaggio per il camposanto
non te ne do!
ZIO GIOVANNI
Tranquillo, me la faccio a piedi! Se proprio voglio farla elegante, mi chiamo un
taxi!
GIACOMINA
Finitela! Quanti discorsi per far seccare i peli! Mi avete reso triste, che non
me li tolgo più!
CONCETTA
Non prenderti collera Giacomina! Tanto sono zio e nipote, se li metti insieme,
di due un cervello buono non lo fai!
GIACOMINA
Ma dov’è Carmela? Si è già sposata?
CONCETTA
Ma quando mai! È uscito con quel cretino del suo moroso. Ha una ora e ancora non
vengono! Appena rientrano, devono cacarsi addosso dalla paura! (Bussano) Eccoli
qua, sti figli della befana! (Apre ed entra un baldo giovane, ben vestito. Con
se, porta una valigetta. Cornelio guarda l’orologio al polso)
NOTAIO
Buongiorno a voi tutti, signore e signori. Mi presento, sono...
CORNELIO
(Lo precede) ...il notaio Firmabene Filippo!
NOTAIO
(Sorpreso) Ah! E pensare che non ci siamo mai visti prima di adesso. Lei cos’è
veggente?
CORNELIO
No! Sono quello che guarda l’orologio e ho visto che sono le cinque!
NOTAIO
Le cinque? Che c’entra con...(col sorrisino) Ah si! l’incontro che avevo
prefissato era esattamente per le cinque!
CONCETTA
Che significa sto manicomio a casa mia! C’è stata c’è posta per tutti, io che
sono la capitana di casa, nemmeno un tettogramma per capire cosa vuole lei da
noi!
NOTAIO
La mia attitudine è quella di essere perspicace, con idillicità con la quale mi
contraddistingue da molti che esercitano il mio lavoro, sarò chiaro con i miei
clienti, quindi vi spiegherò tutto per filo e per segno!
CORNELIO
Non cominci a parlare difficile! Per capire quello che ha appena detto, mi ha
fato venire un ematoma celebrale! Parli col nostro linguaggio...in parole
povere! (Zio Giovanni e Concetta si alzano da seduti e applaudono Cornelio.
Ovviamente lo zio, quando si alza si curva)
CONCETTA
(Applaude con gioia) Bravo Cornelio! Sei il meglio marito mio!
ZIO GIOVANNI
(Applaude con gioia) Bravo! Sei il migliore...quando non ci sta nessuno!
CONCETTA E ZIO GIOVANNI
(Fanno tifo da stadio, accompagnando al nome, un battito di mani) Cornelio!
(Battito di mano) Cornelio! (Battito di mani) ... (Tutto questo sotto lo sguardo
attonito del notaio, e l’imbarazzo di Giacomina)
GIACOMINA
(Irritata) La smettete! Vi sentite allo stadio! Signor notaio, lei quello che
vuol pensare pensi, importante che non pensi che io faccia parte di questa
famiglia ignorante!
CONCETTA
(La minaccia puntandole il dito contro) Hai campato assai? Quando nomini la mia
famiglia, sciacquati la bocca con l’acido lattico! Appena dici un’altra parola
offensiva, ti accorcio la lingua di un metro!
GIACOMINA
Prima di parlare a caso, si legga il telegiornale e legga il significato di
ignorante! Non è parola offensiva. Anzi, per gente come voi è un complimento!
CONCETTA
Signor notaio, l’arresti a questa omosessuala che tocca il culo ai vecchietti!
ZIO GIOVANNI
(Sorpreso) come? Se ti do il mio numero di telefono, mi vieni a trovare
stanotte?
GIACOMINA
Non le crede signor notaio, a sta balena con i baffi! Io assisto gli anziani!
CONCETTA
(Con astio le si avvicina) A chi dici balena coi baffi! Tu sei un cetriolo secco
con le fave! (Giacomina e Concetta si acciuffano per pochi secondi, il notaio
col suo urlo le blocca)
NOTAIO
(Stizzoso) Smettetela! Mi sembra di essere al mercato della frutta. Chi urla a
destra, chi si litiga a sinistra! Per la miseria! Se avessi saputo di venire a
trovare una famiglia di matti, non sarei venuto!
CORNELIO
Stia calmo, se no gli sale l’ossigeno in testa e poi gli vengono i capelli
ossigenati. Faccia il bravo! (Ai presenti) Chi parla gli devono seccare gli
organi genitoriali! Signor notaio, ci faccia capire. Prego!
NOTAIO
(Indugia qualche secondo, facendo lunghi sospiri) Allora, sono venuto in questa
casa, perché due giorni fa ho ricevuto una lettera nel mio ufficio...
ZIU GIUVANNI
(Lo interrompe. Il notaio si inasprisce) ...anche io ho ricevuto la lettera a
casa mia! Me la portò la postina della posta, Gianna la Mutandona, moglie di
Simone Culogrosso!
CONCETTA
Zio, visto che hai parlato prima, ora ti secca il pisellino! Mi dispiace.
ZIO GIOVANNI
Se per questo, posso stare tranquillo!
CONCETTA
Che vuoi dire?
ZIO GIOVANNI
Ha da dieci anni che sono seccate anche le radici! Nonostante che io gli facevo
manutenzione, si è grippato! Nemmeno sotto acqua si alzava la testa per
respirare!
GIACOMINA
(Si alza per andar via) Mi scusi signor notaro, ma io me ne vado!
NOTAIO
Sa che le dico? Le vengo dietro! Mi spiace per il testamento dell’eredità della
signora Bastiana, ma io scappo via. Buongiorno! (i due vanno via)
CONCETTA – ZIO – CORNELIO
(Si guardano sorpresi, poi con lo stesso fiato, ripetono) Eredità? (Tutti e tre,
corrono fuori ad andar ad acchiappare Giacomina e notaio, i quali rientrano
lamentandosi. Concetta e Cornelio trattengono il notaio. Lo zio, Giacomina)
NOTAIO
(si dimena per liberarsi) Lasciatemi, o vi denuncio per violenza carnale!
GIACOMINA
(Allo zio) è inutile che lei mi tira, tanto il culo a lei non glielo vengo a
pulire stanotte! (Arrivati al centro della stanza, vengono lasciati)
CONCETTA
Signor notaio, ha da una ora che lei è qua e non mi dice del testamento per
l’eredità? Se lo vuole rubare lei? Lei è un ladro con le corna! Lei non sa che
io sono come l’arrotino, limo anche quelle!
NOTAIO
Ho cercato di parlare per spiegarvi il motivo per il quale, sono qui! Voi,
(Ironico) giustamente, mi interrompevate e non mi permettevate di parlare!
CORNELIO
(Gli porge la sedia, facendolo sedere) La prego si sieda, ora più nessuno la
interrompe! Ragazzi, a chi parla gli viene una diarrea oceanica! Per passargli,
deve inseguire i rotoloni di carta igienica, per le strade del paese!
NOTAIO
Che nessuno parli! (Silenzio da tomba) Due giorni fa, ricevetti una lettera in
ufficio. Aprendola, lessi che mi era stata recapitata dalla signora Sebastiana
Ballacoilupi. In breve; mi scrisse che dopo avvenuta sua morte, avrei contattato
le persone citate in lettera e riuniti tutti in questa casa, avremmo adempiuto
l’apertura del testamento. Ci sono domande? (Intanto esce una busta dalla borsa,
la mette sul tavolo)
CORNELIO
Quali domande! Si sbrighi a dividerci questi miliardi! Che poi le faccio
prendere un bel caffè con la panna smontata!
GIACOMINA
Ora capisco! La lettera che mi raccomandò la signora Sebastiana di portarla alla
posta, era quella di cui parla il notaio!
CONCETTA
Mia madre era una santa! (Guarda in alto) Grazie mamma che sei campata sulla
terra, peccato che sei morta in cielo! Amen!
NOTAIO
Signora, certo che il suo lessico, è veramente particolare.
CONCETTA
(Gemente) L’unico cane che avevamo si chiamava Rintintin. Siccome parlava tanto,
mio marito gli sparò nella lingua!
NOTAIO
(A Cornelio, con ironia) Lei, è un animalista eccezionale!
CORNELIO
(Infastidito) come si vede che lei non mi conosce bene! non sono un animalista,
sono un cristianesimo!
NOTAIO
(Sbuffa infastidito dalla loro ignoranza. Esibisce la busta) In questa busta
sigillata vi si trova per iscritto il testamento della vostra cara parente
scomparsa.
CORNELIO
Mi perdoni che l’ho interrotta, ma lei non deve dire fesserie! Mia suocera non
era magica, che è scomparsa! Mia suocera seccò nella sedia sazia!
NOTAIO
È la stessa come dire morta, deceduta! Adesso farò i nomi delle persone citate
nella lettera per l’apertura del testamento. Si pregano i signori nominati di
darmi del presente.
CORNELIO
(Cornelio inizia a piangere contorcendosi il viso dal dolore. Manda baci in
cielo) Grazie Mamma che ci lasciasti tutti sti miliardi! Grazie d’esistere! (Si
soffia il naso, poi si asciuga le lacrime. il notaio si disgusta) Prego!
NOTAIO
(Legge dal foglio, ognuno che viene nominato, dice “Presente”) Giovanni
Conlapinna. Giacomina Peddivacca. Concetta Piritascaduti in Cimmiciolla.
Cornelio Cimmiciolla. Carmela Cimmiciolla e il mio futuro nipote. (Ai presenti)
come mai non ha scritto il nome del nipote?
CONCETTA
Mia madre ha conosciuto il moroso due giorni fa, quindi non sapeva come si
chiamasse. Tra un po’ dovrebbe essere qua, è uscito con mia figlia.
NOTAIO
Si era detto alle cinque! Signora, dovrei già esser in un’altro posto, se non
avessi perso tempo!
ZIO GIOVANNI
Non si preoccupi! Apra il testamento, che glielo diremo noi, cosa gli ha
lasciato la nonna
NOTAIO
La richiesta della signora Ballacoilupi, era quella di essere tutti presenti, al
momento dell’apertura. Non posso trasgredire le volontà della buonanima
CORNELIO
Signor notaio, me la prendo io la responsabilità! Appena vedo mia suocera le
dirò che la colpa non è sua. Ok?
NOTAIO
(Tutti si avvicinano al tavolo, contemplano le grazia nelle gesta del notaio,
nell’apertura della busta) Leggerò quanto scritto dalla buonanima! Ci tenevo a
precisare, che ho ricopiato il testamento, grazie alla traduzione di un siculo
arabo. Non si capiva in che lingua fosse stata scritta!
CONCETTA
Non si preoccupi, la lingua della mamma si conosce anche si parla tedesco!
NOTAIO
(col foglio in mano, si alza in piedi e legge) Io sottoscritta Bastiana
Ballacoilupi, dichiaro in questo mio testamento di lasciare l’eredità ai quei
faccia da baccalà della mia famiglia, dopo la mia morte! A Zio Giovanni,(Zio
Giovanni entusiasta) che ci conosciamo ancor prima che nascessimo, visto che
soffre di ponteggio nelle spalle, lascio in eredità la chiave inglese di mio
marito!
ZIO GIOVANNI
(Sorpreso) La chiave inglese? E che schifo ne devo fare!
CORNELIO
Come che ne devi fare? Visto che soffri di ponteggio nelle spalle, con la chiave
inglese stringi i bulloni e ti raddrizzi!
ZIO GIOVANNI
(Deluso) Da una mattinata che aspetto l’eredità, e mi lascia la chiave francese!
Appena morirò io, non le devo lasciare niente a queste mutande lorde! (Esce,
lamentandosi. Sulla porta si scontra con Carmela e Vincenzino che rientrano)
NOTAIO
Si fermi, deve firmare il foglio del testamento( Lo zio va via)
CONCETTA
(Vincenzino porta in braccio tanti pacchetti col pane, da non vedere dove va)
dove siete stati tutti che mancate da una settimana?
CARMELA
Il panettiere era al bagno aveva un po’ di mal di mare nello stomaco. Per il
tanto tempo che ci fece aspettare, per recuperare uscì dal bagno e senza nemmeno
lavarsi le mani, ci fece il pane!
CONCETTA
Guardate a quest’altro cretino di soldato innamorato. Si nasconde il viso per
non farsi vedere ch’è cretino! (Da vicino lo scuote) disgraziato, la scusa del
pane cosa le hai toccato a mia figlia?
VINCENZINO
(posa i pacchetti col pane) io non ci colpo niente! Mentre io ero fermo, fece
tutto Carmela, io la guardavo!
CONCETTA
(Gli da uno schiaffo dietro la nuca) hai anche il coraggio di dirlo! Invece di
aiutarla, la guardavi? Sai che le cose si fanno in due!
NOTAIO
Signora la smetta! Se deve fare la sceneggiata, la faccia dopo che io abbia
terminato il mio lavoro!
CARMELA
Ma chi è sto ricchionello?
CORNELIO
Sedetevi! Questo è il notaio che ci ha portati l’eredità della nonna! Continui
signor notaio!
NOTAIO
(Legge) Alla mia cara figlia Concetta (Concetta è ansiosa di sapere) lascio in
eredità il mio specchio da cesso. Almeno quando si guarda, si accorge ch’è una
stronza! (Cornelio ride)
CONCETTA
(Guarda il soffitto) Stronza a me? Scendi che ti faccio quattro massaggi! (Fa
segno di legnate) fai la scaltra perché sei tre metri sopra il cielo! Appena mi
compro la scala otto metri vicino la luna, ti ammazzo!
NOTAIO
(La invita a firmare sul foglio) Signora, prima che scappi anche lei. Firmi il
foglio. (Concetta si poggia sul tavolo e scrive)
CORNELIO
Nun scrivere a piede di cocò, Firmabene!
NOTAIO
(Sentendosi chiamare, risponde) Dica! (Cornelio fa cenno di non voler nulla.
Continua a leggere)Alla mia nipotina, lascio in eredità il rasoio di mio marito.
Così la mattina appena si stocca le gambe giù dal letto, si fa la barba e non mi
fa morire di crepacuore!
CARMELA
(Salta dalla gioia) wow! Risparmio i soldi del barbiere e la barba me la faccio
in casa! (Manda baci al cielo) Grazie nonna. Il Signore ti deve benedire con
l’acqua piovana! (Il notaio le porge il foglio. Carmela firma)
CORNELIO
Ti raccomando nun scrivere in giapponese! Firmabene!
NOTAIO
(A Cornelio)Mi dica Signor Cimmiciolla (Cornelio rifà il gesto con la mano.
Legge)Alla mia unica badante, che mi ha sostenuta nei miei bisogni, lascio
l’oggetto mio più caro(Giacomina è felice) dal valore inestimabile. Lascio lo
scopettone del cesso, così quando si fa il bidè, pensa a me.
GIACOMINA
(Delusa) Dopo tanti anni che le pulivo il culo con l’antismog, mi lascia lo
scopettone! Signora Concetta, cancelli il mio numero di telefono! Per me sua
madre può morire, ma io non verrò più! (Esce di casa furiosa)
NOTAIO
(la insegue fino alla porta) Signora, deve firmare il testamento!
GIACOMINA F. S.
Mi dispiace, ma non firmo niente per la signora Sebastiana! Le prometto che
appena muore lei, firmo il testamento! (Il notaio si tocca le parti basse, per
gli scongiuri)
VINCENZINO
Signor notaro, signor notaro! A me, la nonna mi lasciò qualcosa?
NOTAIO
Lei chi è?
CONCETTA
Questo handicappato pissi ecologico è il nipote che mia madre non sapeva il
nome.
NOTAIO
(Legge) Per il mio nipote che si farà fidanzato con la mia nipote, lascio i miei
occhiali col satellite. Almeno ci torna la vista. Solo un cieco, si po’ mettere
con quel mostro di mia nipote!
CARMELA
(Piange) La nonna mi disse mostro!
CONCETTA
Non piangere! La nonna ti ha fatto un complimento! Non ti è mai capitato di
dire, guarda quello è un mostro di bravura! La nonna voleva dirti che sei brava!
CARMELA
Io piango perché la nonna mi ha scambiato per un maschio! Io sono femmina.
Quindi sono una mostra, no mostro!
CORNELIO
E che bella mostra! Come mai non ti hanno ancora fatta santa!
NOTAIO
(Porge il foglio a Vincenzino) Prego, metta una firma anche lei. (Vincenzino ha
difficoltà a firmare, per il fatto che non vede bene. Firma col viso appiccicato
sul foglio)
CORNELIO
Un altro cieco di cervello c’è! ma perché non vi fate un viaggio a Lourdes? Ti
raccomando, Firmabene!
NOTAIO
(Irritato) Si può sapere, cosa vuole! Mi chiama e finge di non averlo fatto!
CORNELIO
Ma chi l’ha chiamato! Ma lei si sogna la mia voce?
NOTAIO
Ch’è arrogante! Tutte le volte che chiama Firmabene, non sta forse chiamando me?
Le sembra che non so come mi chiamo?
CORNELIO
(Sorride ironicamente) Ah vero, lei ha sta specie di cognome scemo! Io mi
riferivo a sti rozzi individui della mia famiglia, di firmare bene!
NOTAIO
(Idillico) Ah, mi scusi. (Legge) Per finire lascio a mio genero tutto quello che
ho (Cornelio dalla gioia ha la bava in bocca) accumulato in vita. Con grande
onore lascio in eredità, tutto il mio amore e sentimento! (Ci rimane di stucco,
rimanendo con la bocca aperta. Tutti lo osservano)
VINCENZINO
Anche lui è morto?
CORNELIO
(Fa il “TIE’ con le braccia a Vincenzino” Irritato) queste eredità è? mi basta
quello che ho io sentimento! Ho due orecchie che sono due parabole, anche se gli
anticorpi parlano, li sento! Poi dicono che si uccidono le suocere!
NOTAIO
(Leggendo) Prima di morire, mio marito vendette il suo patrimonio di case,
chiese, cose, terreni, vacche, pecore, cristiani, banane, cetrioli e motori. Il
ricavato lo depose in un libretto di risparmio, che ammonta ad un milione di
euro che lascio a mia figlia Concetta.
CONCETTA
Che cosa? Mi lascia un milione di euro! Ma è pazza! Mi lascia meno di quanto
guadagna mio marito!
CORNELIO
Appunto! (Al cielo) Mamma mi sente? Pronto! (Sale su di una sedia) Ora siamo più
vicini! Che sente fare con questa elemosina! Per lasciarci contenti ci lascia un
milione di euro. Io lavorando tutto l’anno, ne guadagno mille e cento euro!
Quindi cento euro in più, mi bastano!
NOTAIO
Allora lei è veramente ignorante! Ma non capisce!
CORNELIO
Meno male che lei è intelligente e vede che sono ignorante, almeno questo mio
padre me l’ha lasciata. Anche se il mio è un dono di natura! No come certa
gente, che ti fa l’elemosina con un milione DI euro!
NOTAIO
Mi perdoni, lei è scemo o sta recitando! Si rende conto quanti zeri ha un
milione di euro? Ben sei!
CONCETTA
Signor notaio, se li sa fare i conti? Secondo me non sa qual è la sua mano
dritta! Lei vuole mettere sei zeri a confronto di cento euro che di sei ne ha
cento. No uno due, ma cento!
NOTAIO
Con un milione di euro, potreste comprarvi tutto il paese, vi rendete conto
quanti soldi sono!
CORNELIO
Mi sembravano quanti soldi fossero! Io con cento euro, manco posso comprarmi il
pane! E lei con un milione di euro dice...(Si ferma) Come ha detto?
NOTAIO
Che il paese è vostro con tutti quei soldi! Capite che siete ricchi! (Cornelio
sviene. Viene soccorso da Vincenzino e Carmela)
CONCETTA
(Anche lei da segni di indebolimento. Con poca voce) mi scusi può ripetere di
nuovo, non l’ho sentito perché avevo le orecchie dentro i capelli!
NOTAIO
(Cornelio si rialza sostenuto da figlia e genero) Ho detto che con questo
lascito, siete ricchi! (Sviene Concetta. Carmela e Vincenzino lasciano Cornelio
il quale ricade a terra, e vanno a sostenere Concetta. Il notaio aiuta a sedersi
Cornelio. Anche Concetta viene riposta sulla sedia)
CORNELIO
(Con debolezza) Signor notaio, continui a leggere piano e mi dica dove si
trovano questi soldi. me lo dica piano, se no mi viene un trauma alla prostata e
svengo DI nuovo.
NOTAIO
(Legge) il libretto con tutti quei soldi, per paura che me lo potessero rubare,
lo tengo posato, dentro...
CONCETTA
Fermi tutti! Ho capito! Il libretto si trova dentro! Quindi si deve mettere la
casa sotto quadro!
CARMELA
Dentro dove?! Dentro di là (indica la porta che conduce all’interno della casa)
o dentro fuori di là (La porta che si accede a fuori casa)
CORNELIO
Nun importa dentro di qua o fuori di là, importante che troviamo sti miliardi!
Dividiamoci! Due di qua e due di là! Cu li trova, mi faccia una serenata!
(Carmela Vincenzino fuori. Concetta Cornelio dentro casa)
NOTAIO
(Tra se) Se mi avessero detto che i pazzi stanno fuori dal manicomio, non ci
avrei creduto! Guardando loro, mi ricredo! (si sente confusione, poi rientrano
tutti)
CONCETTA
Trovato niente?
VINCENZINO
(Felice) Io io, ho trovato i miliardi (Da i soldi in mano a Cornelio) Tieni qua
cinque centesimi! (Carmela gli molla un ceffone a Vincenzino)
CORNELIO
Signor notaio, lei ne sa niente dove sono sti soldi! Vedesse se sono nascosti lì
dintra sta lettera!
NOTAIO
(Irritato) Se mi faceste finire di leggere, ne capiremmo qualcosa di più un po’
tutti! (Legge) Per paura che me lo potessero rubare, il libretto lo tengo posato
dentro...le mie mutande! (la disperazione di Cornelio e Concetta)
CONCETTA
(Disperata) Per questo mi disse di levarci le mutande. Ma lei poteva dirmelo che
c’erano i soldi, che glieli levavo con tutti i vestiti, le mutande!
CORNELIO
(Disperato) anche a me aveva detto di levarle le mutande, io temevo di vedere la
gatta morta! Concetta, sicuro che tua madre è morta con le mutande? Può essere
che li lasciò dentro la lavastoviglie!
CONCETTA
(Piangendo) Se li portò! Se li portò! Non le potevano seccare le mani, quando si
era messa le mutande per morire!
CORNELIO
(Disperato, con Concetta) Vedi, ti devi vergognare a dire che hai una madre
attaccata ai soldi. Tanto attaccata, che le sono rimasti dentro le mutande!
Disgraziata femmina!
NOTAIO
Ehi, vi sembra giusto parlare così di una persona che non c’è più!
CONCETTA
(Piange) Bene ci fa, almeno le si abbevera l’anima! (Anche Cornelio piange) Che
peccato, sti bei soldi! E pensare che avessi fatto a principessa con tutti di
soldi. Ora per campare, posso andare alla stazione a lavare zoccoli e muli
sordi.
NOTAIO
(Dispiaciuto) Che peccato! Avete avuto la fortuna nelle mani, e ve la siete
lasciati scappare!
CORNELIO
(Di scatto) Mi è venuto un colpo di fulmine in testa! (Esce di scatto sotto gli
occhi allibiti di tutti. Rientra con due picconi e due zappe. Una coppia la da a
Concetta)
CONCETTA
(Piangendo) Ti sembra questo il momento di andare a piantare le patate?
CORNELIO
Ma quali patate! Dobbiamo andare a zappare
NOTAIO
Guardi, non mi dica ch’è come penso io! Perché non può farlo!
CORNELIO
Non posso farlo? La suocera è sua? No, è mia! Allora Concetta, sentimi bene. Ora
andiamo al cimitero, tu apri le gambe a tua madre e io zappo dentro le mutande!
NOTAIO
Ma non potete farlo! È una bestemmia! Una profanazione! È una offesa al corpo di
vostra madre!
CONCETTA
Non si preoccupi, mia madre non si offende se le scaviamo dentro le mutande!
Anzi, faremo prendere un poco di aria al fiorellino!
CORNELIO
Stiamo perdendo troppo tempo! Carmela e Vincenzino, voi venite anche. Io e tua
madre zappiamo, vuatri ci dati a parlare a tua nonna, pi nun farla
sdrammatizzare! Signor notaio, lei vuole venire, c’è lavoro anche per lei!
NOTAIO
No no, grazie! Non sono mica pazzo che faccio queste cose! Meglio fare il
barbone, che per soldi far una cosa del genere!
CORNELIO
Allora sa che le dico? Salutami a nonna! Arrivederci e grazie! New york New
york! (Escono tutti correndo)
NOTAIO
(Parla tra se) Che gente matta che esiste sulla terra! Spero di non incontrarne
più! Torno al mio lavoro che ho già perso tanto tempo! (Sta per uscire e gli
suona il cellulare) Pronto! Buongiorno capo, mi dica! – Si, sono ancora a casa
della famiglia Cimmiciolla. – ha ragione, ho perso tanto tempo, ma ho già
finito! – Si, vado subito dalla famiglia Leccalecca – che sarà mai due ore di
ritardo! – (Sconforto) Cosa? Non può farmi questo! ho perso tempo, ma non può
licenziarmi per questa mia mancanza, la prego! Pronto...pronto! ha riattaccato!
I datori di lavoro, sono tutti senza cuore! (Disperato) Per venire in questa
famiglia malandata ho perso il lavoro! Mannaggia! (Si siede a piangere, poi gli
si illumina la mente) Aspetta, il signor Cimmiciolla cercava aiuto per zappare!
Con tutti quei soldi, potrò lavorare per lui! ( Si toglie la giacca, la lancia
al volo, va nell’altra stanza, prende piccone e zappa) Aspettatemi, vengo a
zappare pure io! (Esce di corsa. Cala il sipario)
Fine