Com’un pistillo immerso nel nulla
Commedia in un atto di
Antonio Sapienza
Una lieve storia di incomprensioni amorose.
Personaggi in ordine d’entrata:
Ciccio Spampinato Operaio artificiere
Peppino Spampinato, suo fratello
Un uomo (poi Lorenzo) il curioso
Una donna la festeggiata
Sulla scena è rappresentata una terrazza di una villa di campagna. In scena ci sono due operai artificieri che montano alcuni attrezzi occorrenti per festeggiare un evento. Musica adatta.
Dopo qualche minuto entra in scena un uomo sui cinquant’anni, vestito quasi elegantemente, che si appressa ai detti operai, li osserva, poi con delicatezza si informa del loro lavoro. Fine musica.
Uomo – Buongiorno...Scusate signori, ma mi incuriosisce il vostro lavoro: Cosa fate?
Peppino- (alzando il capo) Buongiorno a lei. Stiamo montando gli strumenti per festeggiare un evento.
Ciccio – ‘giorno.
Uomo- Ma con che cosa sono questi strumenti?
Peppino- Sono i contenitori dei razzi da sparare. Sa, sono delicati, bisogna saperli maneggiare e montare in sicurezza.
Uomo- Interessante. Certo è necessario sapersi comportare. Ci sono procedure adeguate e differenti?
Ciccio- (prendendo la parola, dopo che era stato in silenzio) Dipende da quello che il cliente vuole spendere...basta pagare ed è servito e, soprattutto, garantito.
Peppino- Capisce signore, la moschetteria è un’arte. E noi siamo maestri, modestamente. (risolino ammiccante col fratello) E, come diceva mio fratello, essa è diversificata, dipende anche dall’evento da festeggiare.
Uomo- Certamente. Lavoro da specialisti. Ma adesso per cosa state preparando la... moschetteria?
Ciccio- (smettendo di lavorare, guarda incuriosito l’uomo) Roba strana... perchè normalmente i giochi pirotecnici li facciamo per le feste religiose, ricorrenze particolari, ma poi, oggigiorno, anche per il matrimoni, i compleanni... (esita) ma ora...
Uomo- E ora? sono curioso, adesso per che cosa la state preparando?
Ciccio- Mah... forse...(è reticente, non capisce dove quell’uomo voglia andare a parare).
Peppino- (tagliando corto) Lo sappiamo e non lo sappiamo...
Uomo- (comprendendo la loro ritrosia) Era solo per parlare, ma se non volete...
Ciccio- Vede, non è per essere scortesi, ma a noi il motivo non ci riguarda, almeno per l’organizzazione della parte operativa. No, non sappiamo nulla o quasi...e poi a noi poco ci interessa. Vede? (mostra dei foglietti) Qui ci sono le istruzioni del nostro commissionario per fare ciò che si deve fare per l’evento, ma non ci dice cos’è che si festeggia...
Peppino - Però, però, noi non siamo mica stupidi...capiamo da ciò che ci richiedono i clienti di cosa si tratta... e in questo caso è un evento potrebbe trattarsi, chessoio di... di.. quasi corna, oh, l’ho detto!.
Uomo- Davvero? Corna? E si festeggiano pure questi... eventi?
Peppino – Si festeggiano e non si festeggiano, dipende. Per esempio, in questo caso è evidente che il committente ha fatto cornuto il marito della donna che ha con se, e per questo caso, è stato... generoso, molto generoso, e sì, deve fare una bella figura (ammicca). .
Uomo – E questi sono casi da festeggiare?
Peppino- E che non capisce?
Uomo- Ditemi voi, per favore.
Ciccio- Mah, ci pare...
Uomo- Voi sapete molto di più di ciò che dite, è vero?
Ciccio- E’ vero e non è vero... a noi interessa la commissione...per il resto sono corna e problemi che non ci riguardano.
Uomo- Dite corna e non lo dite, insomma non vi spiegate. Beh, già, voi eseguite la commissione... e basta.
Peppino- Ma non siamo fessi.
Ciccio- Già. (ridacchia)
Peppino- ... se sapesse...
Uomo- E, suvvia raccontate.
Peppino- Siete forse un giornalista?
Uomo- Una specie...diciamo uno scribacchino.
Peppino- E allora ne avete materiale per scrivere un bell’articolo, ve lo dico io.
Uomo- Davvero? E parlate - quindi?
Ciccio – Parlo io, che sono il più informato. Dovete sapere che qui vicino ci abita una coppia di coniugi, lui pressappoco è sui cinquant’anni, lei di quaranta, e si occupano di arte: lui credo che faccia lo scrittore, lei è pittrice. Ora la pittrice, ha conosciuto un...come si chiama...
Peppino- ...Trafficante di quadri...
Uomo- Ah, gallerista?
Peppino – No, no, lui è quello che li compra.
Uomo- Collezionista d’arte?
Ciccio- Già, proprio così. (piccola pausa) Questo signore (abbassa la voce) abita là, (mostra la facciata di una villa rustica) E la pittrice...
Peppino- ...lo viene a trovare... anche di notte. (alludendo furbescamente) Quello che fanno lì dentro, non lo so e non lo voglio sapere...
Ciccio- ... ma s’immagina...
Uomo- E si festeggia il loro ...rapporto?
Ciccio- Beh, direi...ma non sono proprio sicuro...
Peppino- ... a noi non interessa...
Ciccio -... ci danno la commissione e noi eseguiamo- coscienziosamente.
I due operai intanto lavorano sistemando i mortaretti ecc..
Uomo- ( che ha osservato attentamente) E fate, qui- questa specie di lavoro così complicato e pericoloso- molto spesso?
Ciccio- No, no, spesso no, questa sarà la terza volta. Ma, dai preparativi, si vede che forse...forse questa è una ricorrenza particolare, sa abbiamo l’occhio allenato.
Peppino - ... e anche le orecchie. Magari stasera forse sono incontri...diciamo amorosi...
Uomo- E scusate ancora: quindi questi incontri amorosi sono frequenti?
Peppino- Boh. e chi lo sa...
Ciccio -...forse mensili...
Peppino- ... forse settimanali...
Ciccio - ...o quindicinali...
Uomo- Ma, allora?
Ciccio – Allora, per quanto ci riguarda, quando a lui (indica la villa) gli garba ci chiama. E, oggi. eh (sospiro) gli garbava.
Peppino- Sapete, l’altro ieri si sono incontrati (unisce gli indici delle mani ). Era verso l’una di notte...
Ciccio- ... era l’una e mezza, per la precisione.
Peppino- E va bene, precisino, era l’una e mezza e la...pittrice, in abiti sex, insomma striminziti, esce di casa e s’avvicina alla villetta accanto, facendosi luce col telefonino e la luce e guidata della torcia del...del... insomma, forse, dell’amante che le illuminava il sentiero...
Uomo- Ma, scusate, voi come sapete questi particolari?
Peppino – Noi abitiamo nella casa lì vicino (indica qualcosa nei pressi) , sa, siamo fratelli, e dormiamo poco e il cane abbaia...
Uomo – Ho capito, vi ...allarma.
Ciccio- Esatto.
Peppino- E quindi, abbiamo visto che la signora ieri notte è arrivata nella villa – quella lì – (indica la facciata) accolta dal ...dal...collezionista. Ma quella sera quello lì, aveva altri invitati in casa... un suo amico e la moglie...
Ciccio- ... dovevano festeggiare qualcosa...
Peppino- ...le due donne stavano sedute su dei sgabelli, qui, all’aperto, godendosi il fresco della serata... sa, abbiamo un binocolo...
Ciccio- ...mentre gli uomini trafficavano con frasche e rami secchi per accendere il forno...
Peppino- ... oppure un babbacurrio ...
Uomo – ...Barbecue....
Peppino – Già, così. Erano indaffarati quando un uomo sbucò dal sentiero e si presentò nella terrazza, muto, zitto, in silenzio... e serio, guardando fissamente la donna in abiti sex, la quale, divenne pallida, almeno penso, sa la distanza...
Ciccio-... era il marito!
Uomo- E voi come lo sapete?
Ciccio- Beh, ce lo siamo immaginato...
Peppino- ... ma si, era proprio il cornuto!
Uomo- Allora lo conoscete?
Ciccio – Macchè, e lui (indica il fratello) che lo dice...sa, a volte straparla.
Peppino -...Solo qualche volta, tanto per capirci. Eppoi, eppoi, insomma, me lo sono immagino, benchè non l’abbia mai visto da vicino.
Uomo- Ah, ecco. E poi?
Ciccio- Eppoi il marito, secondo mio fratello, in silenzio, prese il sentiero che porta alla sua villa, e la moglie, mogia mogia, lo ha seguito...
Uomo- E voi avete visto tutto questo dalla vostra casa?
Ciccio- Già... ma vedevamo solo le lucine dei telefonini...sa il binocolo...
Uomo- Ah, già. E chissà che lite avete sentito.
Ciccio- No, nessuna...
Peppino- ...per conto mio è cornuto e contento... Eppoi stamattina ci hanno chiamato per preparare i festeggiamenti pirotecnici straordinari, ed eccoci qua.
Uomo- Ma, allora c’è veramente qualcosa, in particolare, da festeggiare.
Peppino- Per me festeggiano l’uscita in “chiano” del...cornuto e contento.
Uomo- Dite?
Ciccio- Diciamo...pensiamo...insomma secondo lui (indica il fratello).
Uomo- Ma, secondo voi, da quando durerebbe questa tresca?
Ciccio – Mah, io penso qualche mese...
Peppino - ...forse un anno...
Uomo- E sempre con le stesse modalità? Dite forse, mi pare...non siamo sicuri.
Ciccio – Macchè sicuri, le modalità sono diverse.
Peppino – Per conto mio sono sicuro, io ho le prove.
Uomo- Prove? Quali fate un esempio. ?
Ciccio- Ad esempio? Ad esempio, per conto mio, alcune volte si vedevano anche di giorno....quando il marito. forse, era in viaggio...
Peppino - Siii, perchè io li ho visti qualche volta anche di mattina.
Uomo – Siete dei buoni osservatori.
Ciccio- Sa il mestiere...
Uomo – E quale sarebbe questa caratteristica del vostro mestiere?
Ciccio- (smettendo di lavorare ) Osservare, curare con oculatezza, competenza, sicurezza, insomma nel nostro mestiere di artificieri, occhio vivo, e se non ci sono queste doti si finisce all’inferno: esplodono tutti i botti e che Dio ci aiuti.
Peppino- A me una volta...
Ciccio- ... a te una volta, per colpa della tua approssimazione...
Peppino- ...stavamo per saltare in aria, noi e l’assessore del comune...
Ciccio- Basta così. (poi rivolto verso l’uomo) Come vede abbiamo il pericolo per compagno di lavoro. Ma noi siamo mastri dei mastri in questo campo.
Uomo – Ben per voi. Allora, buon lavoro e grazie del tempo che mi avete dedicato.
Ciccio- Se fa un articolo di giornale, ci mette i nostri nomi?
Uomo- Senz’altro. E come vi chiamate?
Ciccio- Io Ciccio Spampinato e questo è mio fratello Pippinu.
Uomo- Piacere. Beh, grazie per la chiacchierata e ...buon lavoro e addio.
Ciccio- Grazie, buon giorno a lei. (riprendono a lavorare).
Poco dopo la donna esce di casa, indossa una tuta sportiva e scarpette bianche. Vede l’uomo, ha un moto di disaggio, ma continua a camminare fermandovisi di fronte con aria di sfida - eppoi lo apostrofa.
Donna – E cosa ci fai tu qui?
Uomo- Mi trovavo a passare...
Donna- Proprio da qui?
Uomo –Perchè non si può?
Donna – Questa è proprietà privata.
Uomo- (facendo l’ingenuo) Davvero?
Donna- Piantala, ti prego, sii dignitoso.
Uomo- Cioè non lo sarei?
Donna- No, non lo saresti.
Uomo – E lo sai perchè?
Donna- Perchè? dimmelo tu.
Uomo- Per causa tua. (guardando gli operai che seguono i loro discorsi) Signori, vogliate scusarci...
I due operai annuiscono, perchè riconoscono la donna, immaginano chi sia l’uomo, quindi, imbarazzati, dandosi un’occhiata complice, lasciano il lavoro.
Ciccio -Peppino andiamo a mangiare un boccone.
Peppino- (approvando col gesto) Volete favorire?
Uomo- Grazie tante. Buon appetito.
I due operai escono da destra.
Donna- E allora?
Uomo – E allora ho voluto curiosare...sai sono masochista.
Donna- Senti non ti basta la misera scena di ieri?
Uomo- Io ho fatto solamente quello che era giusto fare in questi frangenti: Niente dramma, niente scandali, ma, poi, a casa, ti ho dato il tuo cuscino e tu te ne sei andata nell’altra camera a dormire. Fine.
Donna- E se era quella la fine, perchè oggi sei venuto qui? E non mi dire che sei masochista perchè offenderesti la mia intelligenza.
Uomo- No, non devi presumerti offesa nell’intelligenza, ma alla fedeltà coniugale- quella si.
Donna- Ah, quella... ma quella ormai, al giorno d’oggi, è morta e sepolta.
Uomo- Per te. Per me è ancora un valore.
Donna- Non parlare tu di valori, ipocrita.
Uomo- Giusto, ipocrita. Ipocrita perchè ho sopportato la tua infedeltà facendo finta di nulla, certamente. Ma speravo che ti ravvedessi, che cambiassi, invece mi tradisci con quel tipino effemminato...
Donna - ...ma che dici? quell’uomo è un “masculuni... e io ne so qualcosa, non credi? (sorriso beffardo) Ed è bello, aitante, sportivo, e fa anche 10 Km. di corsa ogni giorno...
Uomo – Davvero? (ironico) ma guarda un po’. E dove corre questo baldo giovane? in un sentiero vellutato, come si addice ad un viveur?
Donna – (ironica) No, molto democraticamente nei sentieri dei Monti Rossi, e lo fa per tenersi in forma, per scacciare i cattivi pensieri - quelli sono riservati per te.
Uomo- Grazie, grazie assai, sono commosso. (pausa) E dimmi, l’hai conosciuto, correndo anche tu sui sentieri dei Monti Rossi?
Donna- Beh, si. Era una persona gentile, garbata, disinteressata...
Uomo- Accidenti che qualità
Poi (illanguidita) Non raccolgo...poi un giorno mi ha aiutato perchè ero caduta inciampando su un ramo secco (con cattiveria ) – come te – eppoi mi ha insegnato la respirazione giusta nell’affrontare le salite, nel... nel... insomma tutto. Poi, uffa! è cortese, altolocato conosce gente influente...
Uomo-... e che ti ha promesso di lanciarti come pittrice internazionale...
Donna- ... beh, si, certo...anche a Monaco...
Uomo- ... di Baviera?
Donna- No, Principato. Insomma basta con questa tua bassa ironia. Egli è un...è un...
Uomo - ...un grand’uomo che sta facendo anche la beffa della festicciola sulle mie ...corna. E questo è un comportamento inammissibile, è inaudito! E’ vergognoso! (pausa amara) E pure i fuochi d’artificio...Madonna mia!
Donna- (sorridendo, poi ironicamente) Ma chi ha messo in testa questa sciocchezza? La festa? Guarda è solo goliardia, mio caro, è buon umore, in una parola è vivere- quello che non conosci tu! ... serioso, saccente e monotono. (poi con vivacità) Evvia, smettila con quella faccia, è non fare la tragedia, non stai scrivendo mica uno tuoi tuoi drammoni spezzacuore...
Uomo- No, non lo sto scrivendo il dramma, lo sto vivendo. Poi, - tanto per scherzarci su come generalmente fai tu - lo sai come mi hanno definito i due operai che si apprestano a fare i preparativi per i ...festeggiamenti? Mi hanno chiamano cornuto e contento. Ed è troppo anche per uno tollerante come me... cornuto e contento... in altre epoche ci sarebbero state le coltellate... ma ora, siamo moderni, e ci facciamo le corna come se fossero vecchiume da gettare nella pattumiera! (pausa, poi gravemente) Se ci siamo sposati è stato perchè, oltre ad amarci, condividevamo gli stessi ideali, altrimenti saremmo rimasti soltanto conviventi. ( con sofferenza) Ma, vedo che con te è tutto inutile. ( poi risolutamente) Bene, goditi la festa e trovati un’altra casa dove abitare, possibilmente lontana dai curiosi muniti di binocolo.
Donna- Oddio, e chi sarebbero?
Uomo- Gente come te: leggera, pressapochista, quella che mi ha parlato- secondo te sbagliando- della... ricorrenza e delle corna!
Donna- Ma dai, e tu hai dato retta alle chiacchiere da cortile?
Uomo- Perchè non è vero che è così? Lo neghi?
Donna- Adesso stai parlando troppo ...uomo cornuto e contento. Ebbene, si! cornuto e contento, perchè sapevi e sopportavi...le corna...quindi...
Uomo- Ma che diavolo dici? Ti metti quindi al loro livello? Ehi, nobildonna, io non sopportavo nulla! Come ti ho già detto, aspettavo solo che ti ravvedessi, che ritornassi la moglie di qualche anno fa. Attesa inutile, ora lo capisco, e capisco anche, finalmente, chi veramente sei: Una bambolina viziata!
Donna- (dispregiativo) Sei patetico. Ora vattene perchè devo entrare per controllare i preparativi...ci sono invitati, e non voglio rovinare la festa per te. E, e, insomma, non voglio che ti vedano, Sii uomo, perbacco!
Uomo- Già, uomo. E dimmi fai la padrona di casa? E cosa festeggeresti, allora, invece delle mie corna, come stato supposto dagli operai?
Donna- Cosa festeggerei? La mia libertà!
Uomo- Se volevi la tua...libertà, bastava che me lo chiedessi, al che, io, a malincuore, si, a malincuore, ma te l’avrei data... senza bisogno d’infangare un rapporto decennale.
Donna-( a denti stretti) Lorenzo, vattene!
Lorenzo– Certamente, vado...vado via, mi hai ferito abbastanza!
Donna- Melodrammatico! Addio! (alzata di spalle) Che buffonata. Addio.
Lorenzo- A proposito di buffonata, sono venuto appositamente qui – sapendo di trovarti - per consegnarti questa busta, tieni è per te. (prende dalla tasca una busta bianca, chiusa, e la porge alla donna).
Donna- Per me? (ella rimane perplessa, guarda l’uomo, poi la busta, infine la prende, l’apre e tira fuori un foglietto, quindi inizia a leggere ad alta voce, musica appropriata).
Donna - Com’un pistillo immerso nel nulla...
Lorenzo, interviene, continuando a recitare memoria:
Lorenzo- ...Alcune cose sono cambiate,
cambiate, perse, scordate...forse.
Forse nel silenzio mi par d‘udire,
d’udir ciò che la memoria tace.
Tace, ma fa ancora male al petto,
petto che, contrito, ancor si stringe.
Poi una frecciata di fuoco,
sgorga da una gola - e urla:
Amore mio, amore mio.
Lorenzo, alla fine della lettura, come vergognandosi, esce di scena precipitosamente.
La donna resta sola al centro della scena, e, perplessa, guarda l’uomo, Poi sta immobile, come smarrita, confusa, con il foglio che gli penzola dalla mano inerte, poi, con uno scatto, ritorna in se, e si avvia lentamente verso la casa, girandosi a guardare nella direzione verso la quale è uscito l’uomo, quindi con foga, decisa, si dirige verso la villa ed entra.
Rientrano in scena i due operai, si guardano attorno.
Peppino- Sono andati via.
Ciccio- No, la donna è entrata in casa, solo il marito è andato via.
Peppino- Vuoi dire il cornuto?
Ciccio – No, quello è un gran signore.
Peppino- E allora è cornuto o no?
Ciccio – Vacci piano con le definizioni. Siamo stati precipitosi nel giudicare i fatti...sai ho ascoltato. si, insomma, ho sentito quello che hanno detto quei due... e quella lettera...(poi con determinazione) oddio. quella è pura poesia: Peppino quello è un vero Poeta!
Peppino – Cornuto e pure poeta?
Ciccio- Sei un analfabeta e pure materialista, non capisci niente, tu!
Peppino- Certo tu capisci, sei letterato...
Ciccio- Io? No sono ignorante forse più di te, ma io leggo. E sono sensibile, oh.(con foga).
Peppino –E non ti riscaldare. Siamo due ignoranti, ohhh e siamo pari. (poi, riflettendo ) Ma allora è la moglie la” buttana”?
Ciccio- Uffa! Per te ci sono solo i cornuti e le buttane. (pausa) Sai ci ho riflettuto sopra a questa vicenda e avrei pensato di... insomma avrei pensato ..
Peppino – Cosa hai pensato, cervellone?
Ciccio – Avrei pensato di gettare il binocolo in soffitta.
Peppino- Dici?
Ciccio – Dico.
Peppino .Va “buò” (gesto di rassegnazione). Passami la tenaglia.
Riprendono a lavorare. Musica adatta.
Poco dopo la donna uscirà dalla casa, di corsa, si guarderà attorno, prima indecisa, dopo si precipiterà verso l’uscita da dove è andato via l’uomo.
I due operai guardano perplessi, quindi scuotendo il capo.
Peppino- Che dici sta andando dietro al marito?
Ciccio- Mah, sembra...
Peppino- ...A me pare...
Ciccio- ...Mah, forse...
Peppino- Ahu la vuoi smettere con queste “mah”?
Ciccio – E senza “mah”, dove si va...
Peppino - ... a sbattere?
Ciccio- Appunto. Dai serra quel lato. (indica il lato da serrare col dito proteso autoritario)
Peppino –... Per favore...
Ciccio-... Per cortesia.
Peppino – Serrato! (esegue con ostentata accondiscendenza).
Ciccio – Grazie.
Peppino – Prego.
Poi silenziosamente riprendono il loro lavoro. Musica adatta in sottofondo.
Poco dopo si ode una voce femminile gridare in lontananza:
Donna – Lorenzo, Lorenzo!
Gli operai si fermano, si guardano perplessi, poi scuotendo il capo, come per dire “e chi ci capisce niente”, riprendono a lavorare.
Musica adatta
Oppure, secondo finale, a discrezione della regia:
Consegnata la busta l’uomo velocemente esce. La donna, sola in scena, perplessa, prende il foglio e legge ad alta voce tutta la poesia, quindi resta immobile, come smarrita, confusa, con il foglio che gli penzola dalla mano inerte, (musica adatta) poi, con uno scatto, ritorna in se, quindi, girandosi a guardare nella direzione dalla quale è uscito l’uomo, con foga, si dirige verso la villa, all’ingresso esita, ma, poi, scrollando i capelli, entra.
Sipario