ET VOILA’, L’AUJOURD’HUISME

CORTO TEATRALE di

ANNA CANTAGALLO



2008


Personaggi
Eleonor: famosa gallerista francese
Ivo: aiutante di Eleonor
Antonio (detto Antoine): aspirante artista

 

Ufficio di Eleonor con il tavolo pieno di tavolozze, un piccolo water con una catenella dorata, un fazzoletto usato ed appallottolato, una bella sculturina. Sul muro è attaccata una griglia dove si mettono i post it. Eleonor cammina avanti e dietro agitata, guardando il telefono. Ivo è seduto su una sedia e sfoglia un catalogo di mostre. Squilla il telefono, Eleonor lo prende al volo, si liscia il vestito e risponde.

ELEONOR (parlerà sempre con accento e con qualche parola di francese ): Prontooo, oui, sono io, (si alza in piedi emozionata) Le Grand Musee !(copre il telefono e si rivolge ad Ivo che si alza in piedi anche lui) è il Gran Museo, oui, mais bien sur, sono onorata, oui, oui, vi manderò entro oggi le opere del nuovo artista, oui, almeno cinq, e le profile, oui, beh la sua vie è comme dire una sorpresa, avrete tutto entro oggi, a dix heur, a bien to! (Si accascia sulla sedia, tremante) Ce l’abbiamo fatta, Ivo, ce l’abbiamo fatta: Il Gran Museo ha accettato la nostra proposta dell’ultima’ora! Ma che gli mandiamo? Sei sicuro che il tuo uomo venga? Che ore sono?
IVO: Sono le cinque, e lui dovrebbe già essere qui..
ELEONOR: E se non viene? Gli hai detto di portare il materiale?
IVO: Stai tranquilla, gli ho spiegato tutto….
ELEONOR: Che ore sono? Sei sicuro che abbia tutte le caratteristiche giuste?
IVO: Sono le cinque e due minuti e lo vedi anche tu dal tuo orologio, si, si ha tutte le caratteriste richieste anche se..
ELEONOR: Anche se?
IVO: Anche se …insomma a questo ci siamo ridotti per la tua mania dei surgelati…
ELEONOR: Che hai da dire contro i surgelati? Aiutano la donna in cucina e voilà le plat l’est déjà pret!!
IVO: Non sto mica parlando della zuppa del casale….
ELEONOR: Oh, mais oui, alor l’est that’s ammore, that’s ammore (sottofondo dell’omonima canzone di Dean Martin mentre Eleonor fa un balletto)
IVO: O i bastoncini di Capitan Uncino.(musichetta) ”il bastone frigitello fa il bambino sano e bello, dallo al tuo piccolino te lo dice Capitan uncino..” Ma cosa sto dicendo? Eleonor, Eleonor,non far finta di niente.. lo sai che mi riferivo ai nostri “surgelati”…. O meglio alla tua mania di tenere gli artisti in ”…freezer”
ELEONOR: Ma questa è la frozen art! Caro il mio Ivo o mon cher Ive, è per questa ragione che sono diventata così famosa, i miei artisti, per clausola di contratto, non posso vendere prima di cinque anni, durante i quali sono in “freezer” cioè fanno qualche mostra, soffrono la fame e fanno alzare le quotazioni e poi…
IVO: E poi tu ti arricchisci……
ELEONOR: Io prendo il giusto compenso per averli scoperti ed incoraggiati, e poi chi è che sostiene le spese di promozione? (prende il water con la catenina dorata, guardandolo) “Caro Sultano di Barare, solo quest’opera può arricchire la sua collezione, guardi, guardi questa, è l’Introspezione n° 28 di Baroncelli, la prima con la catena d’oro, d’oro come si conviene ad un personaggio come Lei è …”
IVO: A me sembra il solito cessetto con il braccialetto della prima comunione!
ELEONOR: Almeno è d’oro e così si differenzia dalle altre precedenti introspezioni con le catene di latta, di ferro e di…oh.. di vattelappesca..
IVO: A proposito di Barocelli, oggi è venuto qui sbraitando che vuole vendere perché ormai è super quotato..e poi vorrebbe fare altre cose, guarda questa scultura, è niente male!
ELEONOR: Baroncelli! Che stupido, che ingrato, sta in “freezer” da soli quattro anni! E poi vuole cambiare stile? Ma ormai lui è riconoscibile dai suoi cessetti, che si accontenti! Non lo sa che ogni artista più che essere originale, deve essere riconoscibile così fa felice la gente che davanti alla sua creazione dice: “ E’ sicuramente un Baroncelli.. riconosco il tratto, l’evoluzione della scelta della catena ecc, ecc” Ah, questi giovani non capiscono nulla e vogliono guadagnare subito; hanno dimenticato che l’arte è sofferenza e fame. Certo sono finiti i bei tempi quando gli artisti producevano, producevano e poi avevano il buon gusto di morire giovani.. Pensa a come si arricchivano allora i mercanti che avevano le loro opere! Che ore sono? Sei sicuro che verrà?
IVO: In effetti sono le cinque e venti..e dovrebbe esser già qui…
ELEONOR: Le caratteriste, dimmi le caratteristiche..
IVO: Come tu hai richiesto, lui è fuori del settore, è un impiegato di banca, sai quello a cui mi rivolgo sempre per i prestiti, è a fine carriera perché ha tutti i capelli bianchi..e
ELEONOR: E di salute come sta, come sta?
IVO: Mi sembra male, ha sempre la tosse, è magro magro, parla con un filo di voce…
ELEONOR: Quanto potrebbe durare? Uno o due anni ? Che dici, ce la potrebbe fare?
IVO: Forse più uno che due…mesi..
ELEONOR: E … artisticamente?
IVO: Lui mi ha detto che ama dipingere da quando era bambino, ma poi, come tu mi hai insegnato ho colto l’arte nel suo essere
ELEONOR: Chiacchiere, queste sono chiacchiere, ma che sa fare di artistico? Hai visto qualche sua tela?
IVO: Beh, le tele no, sai in banca non si può, ma oggi, anzi ora ….. cavolo sono le cinque e mezza!
ELEONOR: (Agitatissima) Sono le cinque e mezza! E il tuo artista banchiere non arriva! Oddio sono finita, nessuno mi affiderà più niente! Oppure mi toccherà sbrinare Barocelli, quell’ingrato di Baroncelli! (cammina su e giù e guarda sempre l’ora) Insomma questo magnate delle banche che cosa fare?
IVO: Ecco lui sa ….
ELEONOR: Lui sa cosa? Sa disegnare? Scolpire? Comporre? Assemblare ? Ma che sa fare?
IVO: Ecco lui sa mettere bene le penne colorate vici….
ELEONOR: (Urlando) Cosa? Cosa? Ti ho detto di scovarmi un artista non ancora artista, uno innovativo ma non giovane,- basta con i giovani, che bisogna aspettare troppo per guadagnarci su qualcosa- meglio se quasi moribondo, e tu mi faresti venire, sempre che venga, uno che sa mettere bene in fila le penne colorate! Oh, mi sento male, mi sento male! (si accascia sulla sedia, Ivo le fa vento con il catalogo)
Si sente qualcuno che si avvicina, tossendo. Entra Antonio con un fazzoletto in mano e un pacco contenente delle tele sotto il braccio.
ANTONIO: Posso? E’ permesso? Scusate il ritardo, ma la banca…. Buongiorno signor Ivo, (stringe la mano libera di Ivo che continua a sventolare Eleonor;, vede Eleonor sulla sedia che sta male) Si sente male? Signora, si sente male? Sa anche io non sto tanto bene (starnuto e colpo di tosse, soffiata di naso con fazzoletto colorato: ne userà molti di colori diversi). …
Eleonor si riprende, si ricompone, guarda l’orologio,allontana Ivo.
ELEONOR (con tono mellifluo, avvicinandosi ad Antonio): Ecco il nostro artista! Bene, bene, Ivo mi ha già detto di Lei, di come si viete conosciuti e di tutto il resto..Vediamo, ha portato le sue opere?
ANTONIO: Le opere, beh, il termine è esagerato …sono cosuccie che ho fatto nel tempo.. ma il signor Ivo è convinto che ho una vena artistica che dovrei esprimere…..
ELEONOR: Non faccia il modesto! Su, su, ci faccia vedere che è tardi..(non riesce ad aprire il pacco ha difficoltà perché ci sono vari nodi messi ad intervalli regolari ed irregolari) Ah, Signor Antonio, mi scusi, non avevo capito che l’opera è il pacco…già il pacco. (Antonio scuote la testa tossendo, con le mani pieni di fazzoletti) (rivolta ad Ivo): Ivo che ne dici, potrebbe essere un’ opera enveloppe
IVO: Potrebbe, si, si potrebbe: i nodi sono messi bene, gli intervalli regolari alternati agli irregolari… ma …se ti ricordi l’idea l’abbiamo già sfruttata e non ha reso tanto bene ….. Che dice Signor Antonio? Lei scuote la testa! ..Forse è un opera under enveloppe… (Antonio fa cenni positivi e mima una forbice, Ivo prende la forbice ed apre il pacco con le tele e le mostra: sono dipinti come quelli di un bambino)
ELEONOR:Oh, (delusa) Oh,(guardando arrabbiata verso Ivo) (Rivolta verso Antonio) e non ha altro? Un collage, una composizione?
Antonio fa no con la testa, continua a tossire e stranutire usando tanti fazzoletti colorati. Si guarda in giro alla ricerca di un cestino che non trova; ne mette alcuni nelle tasche. Ivo ed Eleonor girano intorno alle tele parlottando.
IVO: Eleonor, non mi uccidere, non ho trovato niente di meglio così su due piedi…
ELEONOR: Che bell’aiutante sei! Quando ho questi colpi di genio, e non mi dire che non è geniale investire su un artista vecchio e quasi moribondo, pensa che quotazioni dopo il trapasso con le opere centellinate e qualcuna ritrovata dopo, diciamo molto dopo e per caso, dicevo quando ho questi colpi di genio, almeno sforzati un poco anche tu. Il mondo è pieno di artisti incompresi o non ancora espressi. Ed invece guarda qua…almeno il pacco era più originale ed invece…quadrucci da prima elementare, no che dico dell’asilo…
IVO: Potrebbero essere composizioni naif..
ELONOR: Il naif è finito da più di venti anni venti…
IVO: Queste potrebbero essere opere schifiz
ELEONOR: Lo schifiz lo abbiamo già lanciato cinque anni fa ed ora è morto e sepolto…
IVO: Che ne dici di un nuovo movimento…. (aulico) che esprima la creatività compressa dall’infanzia, capisci: infanzia-asilo, per riconciliarsi con l’essere maturo al termine del suo percorso…, insomma prima che schiodi? Si potrebbe chiamare “Assil asil”, l’assillo dell’asilo, che ne dici?
ELEONOR: Um, l’idea non è male, ma il nome no, no, fa troppo medio orientale e di questi tempi…; un’idea, devo avere un’idea…
IVO: E se chiamassimo il movimento post lattation? Un bel nome internazionale, che permetterebbe all’artista di andare indietro nel tempo, pensa quante opere con la pappa spiaccicata sulle tele, i collage delle scatole dei biscottini, fino a vere e proprie sculture fatte con i biberon al culmine della liberazione umana ed artistica..
ELEONOR: Post lattation? Sculture di biberon? (faccia sorpresa e poi arrabbiata) Ma insomma! Sono solo io so avere qualche idea, mentre tu, tu zero, zero assoluto (sempre più arrabbiata)
Guarda, guarda il catalogo con cui mi hai sventolata e leggi a pagina 14..
IVO: Pagina 12, 13, 14 ecco: l’artista ceco Cojovic, espone al Museo della grande Mela le sue tele dalla forza distruttrice primordiale, diventando il capostipite di un nuovo movimento…
ELEONOR: Capisci Ivo, al museo di New York…
IVO:….”di un nuovo movimento, “No pampers”, che raccoglie intorno a se vari artisti cechi che hanno osato l’inosabile per liberasi della creatività compressa dall’infanzia, per riconciliarsi con l’essere maturo al termine del suo percorso…, Le opere più quotate sono: “Perché io non ci riesco?” di Stiticov, dove l’artista ha fatto una rappresentazione live bruciando il suo vasino tristemente vuoto, segue “Meglio la finestra” , di Anemovic, tela di 200 cm x 200 dove sono composte tutte le pappe rifiutate del mondo. Cari amici della rivista, anche io mi sono commosso riconoscendo l’orribile minestrina rossastra che la mamma mi proponeva in alternativa al salto della finestra….Che emozione: finalmente un artista ci ha liberato! “ Ma allora, l’idea mi era venuta dalla rivista…
ELEONOR: Leggi, continua a leggere…
IVO: “Tra gli scultori, ha impressionato la piramide di dieci metri di Boca Ora, fatta di ciucci bruciacchiati nei bollitori, dal titolo,” Tutti i bambini hanno diritto alla tetta”, e non alla tettarella, aggiungerei. Cari amici della rivista, era da molto che non vedevamo cose del genere!
ELEONOR: E noi? Noi che abbiamo una vera novità, l’artista pre exitus, noi zero. (guarda l’orologio) E’ tardi, è la fine…tocca sbrinare Barocelli
Mentre i due parlano, Antonio cerca un posto dove mettere i fazzoletti usati, cerca un cassetto, un ripiano, poi vede la griglia attaccata al muro su cui campeggia qualche post it. Li toglie e lesto mette i fazzoletti disponendoli per colori, in modo artistico,poi vede il fazzoletto appallottolato sul tavolo che crede suo e lo afferra.
ELEONOR: Fermo che fa? Fermo, quella è “ Umana sintonia” di Iaro!
ANTONIO: (Apre la mano e guarda) Ma è un fazzoletto, un fazzoletto sporco, forse il mio..
ELEONOR: E no, il mio caro signore, lei viene qua con i suoi quadrucci da prima elementare e si vuole appropriare dell’opera di Iaro!
ANTONIO: Ma è un fazzoletto con il catarro, peggio dei miei…
ELEONOR: L’opera di Iaro, Umana sintonia, è una metafora, caro il mio signore: Il catarro, le secrezioni sono ciò che l’uomo produce con il corpo che si unisce sintonicamente con ciò che l’uomo produce artificialmente, la carta. Quest’opera è veramente profonda ed è molto quotata ..
ANTONIO: Io di fazzoletti con il mocciolo che ne ho tanti e non so dove metterli..Non c’è un cestino?
ELEONOR: (gridando, indicando la griglia) Oh, oh, chi…chi ha fatto questo!
IVO: Questo cosa?
ELEONOR: (tremante, indicando la griglia) Quello….
ANTONIO: (Si guarda intorno e capisce che glia altri indicano lui, continua a tossire) Scusate, scusatemi, ma non sapevo dove mettere i fazzoletti..
IVO: (verso Eleonor) Te lo avevo detto che era una artista, guarda, guarda, l’alternanza dei colori, l’uso dei vuoti e dei pieni..
ELEONOR: Si, le sfumature di giallo,um, non male, buono e poi l’uso della griglia, questa si che è una vera novità… non l’ha ancora usata nessuno, potrebbe essere il suo marchio, la griglia, o meglio la grillade, che suona meglio….
(rivolta verso Antonio) Senta lei, signor Antonio, ne potrebbe fare altre di queste composizioni?
ANTONIO: Io di fazzoletti da buttare ne ho tanti… e non so dove…
ELEONOR: Ma no l’opera con i fazzoletti l’ha già fatta, è già completata ora serve qualcos’altro…, su, su… si sforzi un poco … pensi a qualcosa…a qualcosa che usiamo tutti giorni..come i fazzoletti..
ANTONIO: (cercando sempre dove buttare altri fazzoletti) Un cestino per l’immondizia…dove lo trovo?
ELEONOR: Cestino dell’immondizia… cestino…. Bust… si …Geniale! Si, bella idea: una griglia dove si mettono artisticamente le buste dell’immondizia.. Di che colore le vuole, signor Antonio?
IVO: Come di che colore? Sono tutte grigie o nere!
ELEONOR: Tu est un bete! Ti ho scelto per aiutante per pietà, solo per pietà; non hai il minimo senso artistico! In primis, le buste grigie non sono mai delle stesso grigio, ma anche se lo fossero, sarà la sensibilità dello spettatore, speriamo anche compratore, a percepirne le sfumature..
IVO: E i secondi..s?
ELEONOR: Che vuol dire i secondi..’s?
IVO: Dopo i primis ci sono i secondi..’s
ELEONOR: Oh mon dieu tu est vraiment une bete .. Alesi.. alesi… presto presto…che l’est dèjà tard .. e concentriamoci… sul concetto cioè del quotidiano che diventa arte! La composizione con le buste della mondezza si intitolerà “Aujourd’ui comme tout le jour,”oggi come tutti i giorni, infatti si butta la mondezza. Che concetto scatologico!
IVO: A proposito di scatole, non vorrei rompere ma il tempo incalza e dobbiamo preparare le opere e il profilo dell’artista..
ELEONOR: Presto, presto, le griglie le abbiamo?
IVO: Le vado a comprare dal ferramenta qua davanti.
ELEONOR: (Rivolta ad Antonio) Intanto vediamo il suo profilo. Lei, signor Antonio, o sarebbe meglio chiamarla Antoine sa fa più internazionale, lei signor Antoine, dove è stato finora? Dove era nascosta la sua potenza artistica?
ANTOINE: Beh, io stavo…. io sto, dietro ad uno sportello di banca..
ELEONOR: Sportello…..-sportello? Che metafora lo sportello! Non capisce che lo sportello sublimato nella griglia è il simbolismo della sua vita: la sua vis artistica (a bassa voce : è rimasta solo quella) che vuole uscire dall’irrigidimento organizzativo rappresentato dagli intrecci della griglia!
ANTOINE: Non ci avevo mai pensato, però non mi sembra che i fazzoletti..
ELEONOR: Lei, caro Antoine, sta dando vita ad un nuovo movimento che darà un senso artistico all’ effimero del quotidiano: solo l’artista che è in lei ha saputo cogliere la bellezza drammatica ed attuale di questo messaggio…. delle cose che oggi usiamo e buttiamo via come i fazzoletti, le buste dell’immondizia…
ANTOINE: Le bottiglie di plastica, le buste della spesa, i preservativi.
ELEONOR: Quelli dopo, dopo che sarà… spirato avranno più valore.
ANTOINE: Come spirato?
ELEONOR: (Imbarazzata) Dopo che avrà …re-sspirato dentro facendoci..dei palloncini… Una composizione con l’essenza dell’artista… si ricorda la provocazione di merda d’artista?... E’ stato un successone …Il respiro, il suo respiro dura un attimo e quindi sarà il simbolo del tempo fuggente… Condivide il concetto, monsieur Antoine? Allora, la forza del suo movimento sarà l’oggi (rivolta al pubblico: perché come è conciato di doman non c’è certezza) e si chiamerà… si chiamerà et voilà, l’aujourd’huisme!…
ANTONIE: Bien, bien,ho sempre saputo di essere un artista..che dovevo solo tirare fuori la mia vena creativa….a tutti spettano quindici minuti di popolarità come ha detto Woody Allen o qualcun altro…
ELEONOR: Vedo che è già entrato in sintonia …. Speriamo che i minuti siano anche di più….
Ivo torna con le griglie sottobraccio.
IVO: Ecco le griglie, forza signor Antonio si metta al lavoro..
ANTOINE: Prego, Antoine…Io…(tossendo) sono il promotore dell’ l’aujourd’huisme..
IVO: Perfetto, è già pronto per la mostra e…(Rivolto ad Eleonor) speriamo che almeno arrivi alla fine!
ANTOINE: ….e poi mi servono delle buste dell’immondizia, della spesa, delle bottiglie di plastica….
ELEONOR: Bravo Antoine, lavori, lavori, e la sua mostra sarà un successone (Rivolta ad Ivo)
Ivo, mi è venuta un’altra idea, come al solito geniale: dobbiamo allargare il movimento ad altri artisti che “vivano” l’oggi in senso letterale, cioè che abbiano un niente di vita, ti mi capisci..
IVO: Ho capito, ho capito.. ora chiamo la mia vicina di casa che ha 98 anni e mette le mollette colorate dei panni cosi bene ma così bene…. capisci una composizione…di house art
ELEONOR: Bene,tres bien. E’ un concetto molto attuale in America e in sintonia con l’aujord’hisme: oggi c’è il sole stendo, domani piove non stendo….. Fai presto Ivo, vite, vite che la portiamo fuori concorso…
ANTONIO: (guardando ammirato la sua opera) Ah che fatica far esprimere l’artista che è in me!
IVO: ( sghignazzando) Che è in te? Che è in me!
ANTONIO: ( scandalizzato) Che è in te? Che è in me!
ELEONOR: ( irritata) Che è in lei? Che è in me!
TUTTI INSIEME: Che è in me, che è in te, che è in lei! Che è in lei, che è in me, che è in te!