Il fidanzato Marocchino


COMMEDIA COMICA IN TRE ATTI

di 

Nunzio Cocivera



PERSONAGGI:

1. BENITO BRANDELLI capo famiglia sui 45-50 anni
2. MARIA GRASSI moglie sui 45-50 anni
3. CARMELINA BRANDELLI figlia sui 17-20 anni
4. ROTONDA BRANDELLI figlia sui 20-21 anni
5. PIETRO BRANDELLI figlio sui 25-28 anni 
6. ORAZIO CENCI marocchino sui 23-25 anni
7. DONNA SARA vicina di casa sui 45-50 anni 

Scena: salotto o soggiorno di una casa di un umile operaio, modesta ma arredata con gusto.



I° ATTO

Si alza il sipario, entra in scena Carmelina e va a prendere dei libri; quasi subito entra in scena la sorella Rotonda, in vestaglia con la tazza del caffè in mano.

CARMELINA: Io esco devo portare dei libri alla mia compagna Gina.
ROTONDA: certo tu , devi studiare , devi uscire, fatto stà che non fai mai faccende…
CARMELINA: Tu non lo sai quanto è inpegnativo lo studio perché non hai voluto...
ROTONDA: Io so solo che devo lavarti anche i tuoi panni personali.
CARMELINA: Oh! Io devo laurearmi e ci vuole inpegno.
ROTONDA: Io non sono la tua cameriera ! Tu ti vesti in ponpa magna e esci.
CARMELINA: Se hai problemi dillo hai genitori capito , ciao.
CARMELINA ESCE, RESTA IN SCENA ROTONDA, CHE PASSEGGIA. ENTRA LA MADRE MARIA.
MARIA: Rotonda ancora in vestaglia sei ? Muoviti che è tardi, muoviti!
ROTONDA: (facendo dei movimenti) Va bene così, devo muovermi meglio?
MARIA: Sei sempre tu, ti alzi alle dieci, stai sempre in vestaglia !Vai a vestirti.
ROTONDA: Non mi vesto, cosa vuoi ?
MARIA: Vorrei una figlia che mi aiuti devo fare tutto io.
ROTONDA: Tu sei che vuoi fare la festa a tuo marito !
MARIA: Io la farei a te la festa! Sei sempre inbronciata brontoli etc etc
ROTONDA: Io brontolo perché vedo troppe disuguaglianze in casa io faccio tutto miaSorella non fa nulla ma… per lei i migliori vestiti scarpe firmate etc etc
MARIA: Allora, Tua sorella deve studiare, andare all’università, fare figura vestirsi bene non possiamo mandarla a scuola vestita male, poi tu stai a casa se c’è qualcosa da fare la fai capito !
ROTONDA: Certo, Rotonda fa questo, Rotonda fa quello, Rotonda va “La.. ueh! E che suno la sguattera di tutti io?! Mentre a tua figlia Carmelina non ci dici mai nnulla, è la regina di questa casa.
MARIA: Tu non “ hai “ voluto studiare, lavora!
ROTONDA: Certo io devo lavorare per tutti, anche il nome ho appropiato.Rotonda !Rololo qua e la come una trottola tra i lavori di casa !
MARIA: Ouh! Ouh! Basta ah! Basta, vestiti vestiti e non mi fare incavolare ah!
ROTONDA: Tu sei nata incavolata.(entra il marito)
BENITO: Vero è tua mamma è sempre incavolata è nata tra i cavoli.
MARIA: E tu nei broccoli.
BENITO: Nei broccoli mi hai messo tu sei un……
MARIA: (minacciosa) Che Sono? 
BENITO: Zucchero e miele, anzi no: un dolcificante, mi rendi la vita dolce.
MARIA: Dici davvero ? (affettuosa)
BENITO: Certo amore abbracciami !
SI ABBRACCIANO. 
MARIA: certe volte sei dolce come la pannaanzi, come un bignè!
ROTONDA: tra un po’con tutti sti dolci farete una pasticceria .
BENITO: Vai a vestirti, sembri una malata in vestaglia.
MARIA: glielò ripeto da ore .
BENITO: Forza Rotonda va a vestirti.
ROTONDA: Rotonda, Rotonda, uffa! Ma perché mi hai chiamata Rotonda?
BENITO: Perchè tua nonna si chiamava Rotonda.
MARIA: Ma perchè tua mamma si chiamava Rotonda? Ora che ci penso non l’ho mai saputo.
BENITO: Quando naque mia madre mio nonna aveva già avuto tanti figli.
Usandosi in sicilia i nomi dei nonni degli zii e avendoli usati tutti penso a questa metterò un bel nome .
ROTONDA: Esecondo te Rotonda è un bel nome?
MARIA: Credo che ha ragione.
ROTONDA: Grazie mamma.
MARIA: Non c’è di che.
BENITO: Mi lasciate finire ? (entrambe fannpo cenno di sì). Disse ci metto un nome che ho letto nel calendario.
MARIA: Aveva il calendario a quei tempi.
BENITO: In cucina a casa dei padroni c’èra
ROTONDA: E Nonna sapeva leggere .
BENITO: Inparò nel convento ci stette 17 anni.
MARIA: Voleva farsi suora,come mai ci ripensò ?
BENITO: Là faceva il girdiniere nonno che la sedusse.
MARIA: Caspita, avevi una nonna monaca.
BENITO: Quasi monaca, dunque lesse nel calendario ROSAMUNDA .
MARIA: Come ?
ROTONDA: Rosamunda (fa una smorfia), sempre era megglio di Rotonda.
MARIA: Ma allora,come mai si chiamava Rotonda?
BENITO: Se chiudete le boccucce lo dico !Allora nonna chiamò nonno e gli disse: ci mettiamo Rosamunda capito !
MARIA: Ma allora perchè si chiamava Rotonda?
BENITO: Cavolo! Stai zitta che lo dico.
MARIA: E va bene, sto zitta.
BENITO: Allora Parti e ripeteva il nome per non scordarlo..”Rosamunda rosamunda…Incontrava gente e salutava,salve don Peppe, ciao Cola.bundì dottore etcCominciò a sbagliare..-Rosa munnata rosa munnata…
ROTONDA: Come Rosamunnata?
BENITO: Poi cominciò a dire Rutunna, rutunna e al municipiu ci dissi Rutunna, in italianu Rotonda.
ENTRA IL FIGLIO PIETRO, CANTANDO.
PIETRO: Una rotonda sul mare, rotonda di qua, rotonda di là.
(urlando) Anche tu !, finiscila!
PIETRO: Cosa c’è.scherzo sempre con te !
ROTONDA: Ora. Ho i nervi alti.
PIETRO: Dove al terzo piano?
ROTONDA: più sopra.
MARIA: E tu (al figlio) ci voleva tanto per ordinare una torta?
PIETRO: Gli ho spiegato comer la volevo è ho perso tempo.
BENITO: Con quella cassiera che c’è lì lo perderei anchio un po’ di tempo.
MARIA: Che fai tu??!
BENITO: Tu l’hai guardata quella?
MARIA: Che ha di speciale? (facendo delle smorfie).
PIETRO: Ha due paraurti ! (fa dei gesti)
BENITO: I stop dietro non li hai visti ?
ROTONDA: Siete i soliti maschi in una donna vedete solo il di dietro e il davanti.
PIETRO: L’occhio vuole la sua parte e quelle sono le parti più evidenti
BENITO: Non potendo accontentare altro si accontenta l’occhio.
MARIA: Tu che vorresti accontentare?
BENITO: Che so il tatto.
PIETRO: Tatto e contatto.
MARIA: Lo do io a entranbi il contatto tra la scopa e la testa.
PIETRO: Sei gelosa , si parla con pà del più e del meno.
BENITO: Là c’era il più, qua il meno (indicando la moglie)
ROTONDA: (sbuffaVado a vestirmi (ESCE)
MARIA: A me quella fa schifo, sculetta sempre con quel culo in aria (facendo dei movimenti).
BENITO: Un di dietro come quello tu lo sogni.
MARIA: Devo dirtene quattro.
PIETRO: anche cimque o sei.
BENITO: Almeno dieci.
ENTRA CARMELINA.
CARMELINA: Dieci di che?
BENITO: Complimenti.che mamma mi fa sempre a modo suo
CARMELINA: Li so i vostri complimenti ! però vi amate.
MARIA: Un sacco.
BENITO: Du sacchi (pausa) .Vuoti !
PIETRO: (al padre) dai mamma ti ha preparato tante cose buone per i tuoi 43 anni.
BENITO: 42.
MARIA: Poi sono le donne che si scalano gli anni.
CARMELINA: Io sapevo che sono 43.
PIETRO: E pure io.
MARIA: E sono 43 si non 44.
BENITO: Sì cinquanta! Oh,volte saperlo megliodi me io ero lì quando sono nato.
MARIA: Io non c’ero, ma so che sono 43
BENITO: E va bene.
CARMELINA: Hai fatto male i conti ?
MARIA: Lui li sbaglia quando non ci conviene
BENITO: Tu li sbagli perchè non sai farli.
MARIA: Io ero la più brava della classe ai tempi della scuola.
BENITO: certo erano lei e l’asino!
MARIA: Vado in cucina prima che mi fai passare la voglia di cucinare (ESCE).
CARMELINA: Vengo con te. (ESCE).
ENTRA DONNA SARA, casalinga con grembiule, fazzoletto in testa e strofinaccio in mano.
DONNA SARA: Permessu, donna Maria, donna Maria.
BENITO: S’accomodi donna Sara, chi vulia? Me mughieri eni impegnata.
DONNA SARA: Bongiornu don Benito, Ciao Pietro, mi date un po’ di sale ? un pizzico: due granelli.Devo metterli nella parmigiana.
BENITO: Parlate in italiano perfetto, come mai generalmente in dialetto…
DONNA SARA: Ho preso la televisione col televideo e mi starei istruendo.
PIETRO: Fino a centanni , c’è tempo.
DONNA SARA: Come dice mia figlia, la cultura è importante; del resto lei lo sà, Carmelina non va all’università?che facoltà.
PIETRO: Legge, legge.
DONNA SARA: Scrive anche. o legge sultanto!
BENITO: cosa voleva ?
PIETRO: Forse lo zucchero.
DONNA SARA: Il sale.
BENITO: Pietro lo prendi tu !
DONNA SARA: Ah! Se c’è l’origano.
BENITO: (gridando).porta pure l’origano
DONNA SARA: Si non è troppo. Dell’aglio
BENITO: volete pure le cipolle ?
DONNA SARA: Si ci sono.
BENITO: (gridando) porta pure aglio e cipolle(pausa).dell’altro?
DONNA SARA: non vorrei essere troppo sfacciata.
BENITO: Una vicina come voi è un piacere.
DONNA SARA: Un po’ d’aceto.
BENITO: lo mettete nella parmiggiana?
DONNA SARA: Aceto ? No,nell’ insalata.
BENITO: Porta pure l’aceto (sempre gridando)
DONNA SARA: Siete veramente dei buoni vicini (facendo delle smorfie).
RIENTRA PIETRO con una busta o una ciotola con dentro il tutto.
PIETRO: Ecco qua, donna Sara.
DONNA SARA: Grazie e scusate.
BENITO: non ditelo… tornate pure… tanto torna sempre…
PIETRO: Ma ciova doveva farci?
BENITO: Mettere tutto nella pamiggiana.
PIETRO: in una damigiana era un sacco di roba !!
BENITO: scherzi ?andiamo di là a mangiare
PIETRO: Si andiamo, a festeggiare i tuoi 43 anni.
BENITO: 42 anni
PIETRO: nascondilo pure, tanto lo hai sulle spalle.
BENITO: La torta ?
PIETRO: Rotonda la prendeva..
BENITO: Sperando che non incontri Donna Sara …Quella e come una Arpia, si lancia sulla preda.
PIETRO: Un po’ scroccona e invadente lo è,ma addirittura na Arpia, esagerato.
BENITO: Esagiro: ieri arrivai con una cassetta di fichi d’India (eventualmente si menziona una frutta di stagione, se non è periodo di fichi d’India), … “Don Benito chi su belli! Mi dati due?”.Allungò i suoi artigli di Arpia e come un uccello predatore, ne prese sei ,sei… i più belli!
PIETRO: Ma papà,cosa centra il paragone con l’Arpia? Dante parlò dell’Arpia come di una donna brutta, malevola, avversa all’uomo, e mostruosa , donna Sara non è Bella , ma paragonarla all’Arpia, mostro della mitologia, mi sembra esagerato… dell’arpia può avere l’avidità.
BENITO: Ma di cosa stai parlando? Io sto parlando del rapace, dell’aquila: vista in un documentario televisivo che parlava dell’arpia, grossa aquila che vive in Messico, Capace di sollwevare anche una pecora, anche se: Donna Sara se ci dai una pecora,la mangia lana compresa.
PIETRO: non conoscevo il rapace ma, l’arpia il mostro mitologico.
BENITO: Alei possiamo abbinare entrambi mostro e rapace.(da fuori scena).venite è pronto !
PIETRO: Andiamo pà.. (escono)
ESCONO TUTTI. 
FINE I° ATTO

II° ATTO

Si svolge il pomeriggio dello stesso giorno; in scena Benito che legge un giornale. 
Entra la moglie Maria.

MARIA: Che leggi così aplicato?
BENITO: Un romanzo giallo.
MARIA: E com’è questo romanzo?
BENITO: Come vuoi che è? Come un romanzo giallo.
MARIA: (alzando la voce) Io volevo dire di cosa tratta di cosa parla?
BENITO: Veramente, non parla e non tratta.
MARIA: Chi fai lo spirito di patata?
BENITO: Insomma mi fai leggere in pace?
MARIA: Tu non leggi in pace e neanche in guerra: quando non leggo io, neanche tu (gli toglie il libro e lo butta).
BENITO: sei inpazzita ?
MARIA: Sono incazzata nera ! con te, non mi hai neanche ringraziata di avertiFesteggiato gli anni.
BENITO: Puntoprimo in 22 anni di matrimonio è l’unico anno che faccio gli anni. E….
NEL FRATTEMPO ENTRA CARMELINA E INTERVIENE.
CARMELINA: come la prima volta , Su 4 3 ?
BENITO: Tu zitta ! Come dicevo è la prima volta che mi festeggi gli anni,mentre i tuoi e quelli dei tuoi figli li festeggi ogni anno
CARMELINA: posso parlare in difesa….
MARIA: Tu zitta! Primo è la prima volta e anche l’ultimaSecondo io a casamia li festeggiavo pure, mentre tu no, anzi andavi anche al lavoro, eda quando stai con me non ci vai. Terzo i figli sono anche tuoi.
SUONA IL CAMPANELLO.
BENITO: Vidi chi è Carmelina 
CARMELINA: Papà è un marocchino.
Il marocchino entra (di prepotenza): attore bianco con le parti scoperte (viso, mani, ecc.) scurite da fondo tinta o altro, che gli dia un colorito un po’ scuro.carico di coperte orologi etc etc 
MAROCCHINO: Ciao cugina, tu bella, tu bona (con tutte le cose che vendono)
BENITO: Non c’è un euro, non vogliamo ne compriamo nulla.
MAROCCHINO: Io più fame di te, avere bisogno al mi paese crisi fame.
MARIA: Sentimi, mi dispiace ma non mi interessa.
Benito Esci e scordati questa casa
Maria Adesso anche in casa li troviamo , fuori !
BENITO: Senti per favore vattene, hai capito ? (alzando la voce)
CARMELINA: Calma papà,ora va via. Per piacere vai via.
MAROCCHINO: Cugino, cugino, comprare coperta, lenzuoli, rilogio, buoni, poco prezzo (dando delle pacche sulle spalle a Benito).
MARIA: perché lo hai fatto entrare (a Carmelina) 
CARMELINA: Appena ho aperto è entrato.
MARIA: Io non ho nulla con i marocchini ma vada via.
MAROCCHINO: Cugina, io no marocchino, io tunisino, di Tunisi. (a Carmelina) Tua madre donna bella, bella.
BENITO: vai via non conpriamo.
MAROCCHINO: Io avere 7 mogli, avee bisogno, tu comprare qualcosa.
BENITO: Devo campartele io sette mogli ?
MAROCCHINO: Compra cugino, bella coperta, puro lino 100%
BENITO: Non voghiu nenti, vatinni.
MAROCCHINO: Io 7 mogli, 30 figli, aiutare me, comprare qualcosa.
MARIA: Poteva prenderne una moglie come tutti i cristiani.
MAROCCHINO: Io avere 30 figli da campare, io musulmano, no cristiano.
BENITO: Cosa vuoi da me ti davi da fare meno, e poi con tutti sti metodi di prevenzioni.
MAROCCHINO: Comprare orecchini a tua bella figlia (uscendo gli orecchini)
CARMELINA: Come sono belli, papà comprameli ?
BENITO: (esitando)Va bene basta che vai via.
MARIA: I vado in cucina a pulire. 
MAROCCHINO: ciao cugina
MARIA: io non sono tua cugina ( Esce)
BENITO: Quanto vuoi
MAROCCHINO: tu bella moglie e bella figlia
BENITO: Grazie ma quanto vuoi ?
CARMELINA: Io li metto
MAROCCHINO: Bella vedi stare bene
BENITO: Insomma, quantu vo marocchino.
MAROCCHINO: Cugino, 15 millilire, dieci euro, io tunisino però.
BENITO: Tu si scemo, ti do 5 euro perché 15 millilire in euro sarebbero sette e qualcosa, ma sono troppi
MAROCCHINO: No, troppo poco, non vendo.
BENITO: là c’è a porta.
CARMELINA: Dai Papà comprameli.
BENITO: Questo da i numeri. Quindicimillelire in euro non fanno dieci.
MAROCCHINO: Dai solo quindici milliliri.Io ancora non fare bene i conti il cambio
BENITO: si vuoi’ 5 milliliri. Cioè cimque euro
MAROCCHINO: Troppu poco io non guadagno nulla io tanti figghi da campari, tanti mogli.
CARMELINA: Dai papà comprameli.
MAROCCHINO: Fai contenta tua bella figlia, comprare orecchini.
BENITO: Io non comprare, tu andare via.
CARMELINA: (affettuosa) dai papà.li compri, comprameli…
MAROCCHINO: Comprare, dai comprare.
BENITO: C’è 5 euro, li vuoi ?
MAROCCHINO: Va beni, dare soldi e prendere orecchini.
BENITO: Ora vattene va bene ! (il marocchino fa per andare, poi di colpo scopre il braccio e mostra a Benito il suo braccio con molti orologi).
MAROCCHINO: Comprare orologio per te, bello, avere suoneria, termometro, 
CARMELINA: L’orologio col termometro vediamo.
BENITO: Quale termometro vediamo ?
MAROCCHINO: Chilometro, quello di cursa.
CARMELINA: Il cronometro .
MAROCCHINO: Quello, io non parlare bene vostra lingua.
BENITO: Vediamo, ma non dare i numeri.
MAROCCHINO: No pochi soldi, 20 milliliri. Venti euri
BENITO: O dieci o niente.euri
MAROCCHINO: Tu scaltro, furbo, va bene, va dare soldi a me.
DA I SOLDI E PRENDE L’OROLOGIO.
BENITO: Ora vatene, ah!
MAROCCHINO: Ok! Va bene, ciao cugino, ciao bella cugina.
CARMELINA: Ciao, ma non mi chiamari cugina.
MAROCCHINO: Ciao cugina, tu carina, bella, bona. (ESCE)
BENITO: Ma sono insistenti sti marocchini.
CARMELINA: Era Tunisinu papà.
BENITO: Sempri i là viene, e poi era sfacciato..
CARMELINA: Però era simpatico.
BENITO: Aveva 7 mogli… usanza molto interessante..(conta i giorni,) una lunedì, una martedì, una mercoledì, una giovedì, ecc. (fa la conta con le dita).
CARMELINA: sono contraria, la moglie dev’èssere una !.
BENITO: C’è da scegliere però.Anche se …Sette mogli lo portano all’osso un uomo
CARMELINA: Non avevale ossa di fuori , anzi…
BENITO: Chissa da quanto manca da casa poverino…Come faranno sette mogli senza marito..
CARMELINA: Con trenta figli non avranno il tempo di accorgersene.
BENITO: Io esco un pò
CARMELINA: io studio un po’ (Benito esce, Carmelina sistema gli orecchini e li prova). Belli, Da un po’ lo trovo sottocasa quel marocchino, ma!
ENTRA LA MADRE. 
MARIA: Andato via il marocchino?
CARMELINA: Sì,da un pò.
MARIA: Tuo padre dovè?
CARMELINA: mi ha detto io esco
MARIA: Cosa vi siete fatti vendere?
CARMELINA: Questi orecchini ti piacciono?
MARIA: Roba falsa si faranno neri.
DONNA SARA: Permesso signora Maria.
MARIA: Avanti (fa dei gesti di corna, come per dire: Camurria).
DONNA SARA: Ciao Carmelina.Cosa fai ?
CARMELINA: Facevo cedere a mamma gli orecchini appena comprati
DONNA SARA: (li guarda e rivolgendosi a Maria) Euro buttati via, a mia figlia non li avrei comprati.
CARMELINA: Non gli comprate il necessario…
DONNA SARA: Chi dicisti?
CARMELINA: Dicevo lei compra le cose necessarie.
DONNA SARA: Gli euro son pochi bisogna saperli spendere
MARIA: Come mai questa visita?
DONNA SARA: mi prestereste due uova.
MARIA: Certo con piacere
CARMELINA: Li voplte di gallina?! O di oca (allusiva).
DONNA SARA: Gallina vanno bene.A pure mezzo chilo di pasta !
CARMELINA: Come la volete la pasta? Cotta e pure col sugho ?
DONNA SARA: Tu scherzi sempre (a Carmelina)
CARMELINA: Sono molto spiritosa.la pasta come ?
DONNA SARA: Come? Ma se ci sono gli spaghetti è meghio, mia figlia ne va pazza per gli spaghetti, all’aglio e peperoncino.
CARMELINA: lei non dovrebbe mangiare spaghetti.
DONNA SARA: Perchè?
CARMELINA: La pasta fa ingrassare e lei è già molto abbondante (fa il gesto)
DONNA SARA: Non fa nulla se è grossa lasciamola mangiare se ha fame.
MARIA: Certo lasciamola mangiare…
DONNA SARA: Ha un’appetito ! Non si sazzia mai..
MARIA: lo sappiamo.
CARMELINA: Certo vi diamo tutto noi... 
MARIA: Carmelina, prendi tutto tu
CARMELINA: (ESCE) . vado vado
MARIA: Volete altro?
DONNA SARA: Per ora basta grazie, lo diceva la buonanima di mio maritoLa signora Maria è una santaPoveretto ora mangia terra
MARIA: il destino è crudele.
DONNA SARA: Sei anni sono che sono sola con una figlia da crescere
MARIA: Almeno non soffre più.
DONNA SARA: Cosa volete dire che io lo facevo soffrire?
MARIA: No nella vita tutti siamo nati per soffrire.
DONNA SARA: vero è chi più chi meno.
MARIA: Purtroppo è la vita, pazienza.
DONNA SARA: Il resto della famiglia dov’è?
MARIA: in giro.
CARMELINA: (portando il tutto) Prego donna Sara.
DONNA SARA: Grazie e scusate: sono una zecca, vero?
MARIA: Ma cosa dite….
DONNA SARA: Grazie, arrivederci.
MARIA: Arrivederci.
CARMELINA: “Sono una zecca, vero?” (rifacendo i versi di donna Sara)
MARIA: Peggio di una pulce.
CARMELINA: A volte è isopportabile.
MARIA: Certe volte?Sempre avete questo avete quello ci ha presi per un supermercato.
CARMELINA: Se non ti volti male non la smette.credo siamo gli unici che ancora le parliamo, con gli altri a chiuso con tutti,se gli rifiutano qualcosa non gli parla più. fa cosi.
MARIA: IO sono buona e cara ma finche non sbotto !Vado di là a finire.
MARIA ESCE ED ENTRA IN SCENA IL MAROCCHINO SENZA BUSSARE.
MAROCCHINO: Ciao cugina.
CARMELINA: (sussultando) Che fa lei qui?comè entrato? Cosa vuole ?
MAROCCHINO: La porta era aperta.
CARMELINA: E lei se vede una porta aperta entra ??
MAROCCHINO: Veramenti no! Ma…
CARMELINA: E allora? Perché è qui cosa vuole non compro più nulla
MAROCCHINO: Sono ritornato per parlare con te.
CARMELINA: Di che cosa?cosa vuoi?
MAROCCHINO: Tu piacere a me, volere, io volere conoscere meglio una bella ragazza come te; sei sposata tu?
CARMELINA: Io sono nubile, ma io ancora non ho capito bene, non hai già 7 mogli?
MAROCCHINO: Anch’io nubile.
CARMELINA: come sei tu?
MAROCCHINO: Io non 7 mogli, nubile.
CARMELINA: Come, non sei maritato con 7 mugli e 30 figli?
MAROCCHINO: Quello trucco buono per vendere di più: io non sposato, nubile come te.
CARMELINA: Sei celibe allora, 
MAROCCHINO: Tu non capire che io ti guardare… fare corte.
CARMELINA: Avevo notato che mi pedinavi..
MAROCCHINO: Io volere conoscere te meglio, tu bella.
CARMELINA: cosai in testa?
MAROCCHINO: Io avere te in testa.
CARMELINA: TU hai la testa malata,anche se sei celibe, non mi interessa.
MAROCCHINO: Che vuole dire questa brutta parola?
CARMELINA: Ragazza non sposata si dice nubile, ragazzo non sposato si dice celibe.
MAROCCHINO: Ho capito! Io non sono nubile, ma celibe, anzi celibissimo.
CARMELINA: Sì, ma che vuole?
MAROCCHINO: Un poco mi dà del lei, un poco del tu, chiama me con mio nome: Adul.
CARMELINA: che brutto nome.
MAROCCHINO: Che posso fare, me l’hanno messo senza che io sapere e quando io saputo ho dovuto tenere e poi tu come ti chiami, tuo nome bello?
CARMELINA: Per fortuna sono nata il giorno della madonna del carmelo.
MAROCCHINO: Come per fortuna?
CARMELINA: Mia nonna era devota alla Madonna del carmelo e nata quel giorno mi hanno chiamata Carmelina.
MAROCCHINO: E sei contenta?
CARMELINA: Certo mi sarei chiamata come nonna: Gelsomina.in sicilia si usa così
MAROCCHINO: Hai un bel nome, mi piace Carmenzita.
CARMELINA: come mi hai chiamata?
MAROCCHINO: Carmenzita.
CARMELINA: E chi sugnu na caffettiera?!
MAROCCHINO: Chi sei?
CARMELINA: Carmenzita è una caffetttiera.
MAROCCHINO: Ah, ho capito. Allora ti chiamo… Lina.
CARMELINA: Ah!Inmsomma perché tu dovresti chiamarmi in qualche modo?Che hai in testa?
MAROCCHINO: Ti voglio come morosa.
CARMELINA: Che? Come? Non ho capìto.
MAROCCHINO: Io volere te come mia fidanzita.
CARMELINA: Come?
MAROCCHINO: Tu volere diventare mia fidanzita?
CARMELINA: A parte che si dice fidanzata o alla siciliana “zita”
MAROCCHINO: Comu hai ditto tu, mi vuoi?
CARMELINA: No.
MAROCCHINO: E perché no?
CARMELINA: Perché non sei il mio tipo, non mi piaci, sei brutto.
MAROCCHINO: Tu guardare bene me, io carino.
CARMELINA: Tu cretino, no carino.
MAROCCHINO: Tu guardare me meglio.
CARMELINA: Io già ti ho visto e mi bastò, vattene.
MAROCCHINO: Io intenzioni seri, tu dire sì, io parlare genitori.
CARMELINA: No e poi no.
MAROCCHINO: Quando io guardare te, tu guardare me, io piacere a te, tu dire sì.
CARMELINA: No, no e no!
MAROCCHINO: E perché non sì?
CARMELINA: Perché è no!
MAROCCHINO: Perché non sono italiano?
CARMELINA: No, non è perché sei marocchino.
MAROCCHINO: Prego, tunisino: io nato a Tunisi.
CARMELINA: Sì, scusa, tunisino, ma non è per quello.
MAROCCHINO: Va bene, tu non dire niente ora: pensaci, pensaci. Io aspettare te dietro barca sul molo, noi parlare, chiarire, conoscerci meglio.
CARMELINA: puoi aspettare mesi non verrò.
MAROCCHINO: Io aspettare lo stesso, tu pensaci. Ciao Carmelina.
CARMELINA: (rimane confusa) E’ simpatico, lo vedo da mesi e non mi dispiace, ma come dirlo a papà e mamma ?lui dice pensaci e che è facile? (esce frastornata dopo aver passeggiato due volte pensierosa )



FINE II° ATTO

III° ATTO

All’apertura, in scena Rotonda che spolvera, entra Carmelina, accende la radio mettendolo a volume alto, cercando di ballare a ritmo della musica.

ROTONDA: Sei allegra stamani.
CARMELINA: Sì, molto molto.
ROTONDA: E perchè pure molto?
CARMELINA: Sono innamorata.
ROTONDA: (incuriosita) Davvero ? E chi è?
CARMELINA: non lo conosci tu.
ROTONDA: Come si chiama?
CARMELINA: Non mi ricordo.
ROTONDA: Come non ti ricordi?
CARMELINA: Ha un nome difficile.
DONNA SARA: Buongiono ragazze dov’è vostra mamma?
CARMELINA: Bongiorno,cosa voleva? Mamma è uscita
DONNA SARA: A qustora e dov’è andata ?
ROTONDA: (sbuffando) Cosa voleva donna Sara?
DONNA SARA: Mi preste la scala devo cambiare una lampadina.
CARMELINA: chiamo mio fratello (si avvicina alla porta) Pietro, Pietro…
FUORI SCENA Cosa vuoi ? (da fuori)
CARMELINA: prendi la scala a donna Sara gli serve?
PIETRO: (arriva in scena con il sapone da barba in barba, possibilmente un po’ anche sul viso) stavo cercando di farmi la barba…
DONNA SARA: scusa Pietro mi presti la scala?
PIETRO: aspetti vado a cercarla.
MAROCCHINO: Permessu, permesso, buongiorno.
ROTONDA: Lei di dovè entrato.
MAROCCHINO: La porta era aperta
DONNA SARA: Io l’ho lasciata aperta.
ROTONDA: Questo non vuole dire’dato che era aperta lei entrasse.
MAROCCHINO: Io chiesto permesso.
ROTONDA: Ma nessuno gli ha detto avanti.
MAROCCHINO: Torno fuori e chiedo permesso e lei mi dice avanti.
ROTONDA: No.io dico indietro marcia indietro e furi di qui.
MAROCCHINO: Io venuto a mostrare mia merce.
ROTONDA: non compriamo nulla.
MAROCCHINO: Io portare cose belle, buone.
ROTONDA: non vogliamo né cose belle, né buone, fuori esca!
MAROCCHINO: Che esca? Quella per pescare? Io non avere esca!
ROTONDA: Esca vuole dire fuori di corsa!
MAROCCHINO: Che corsa briciclette, corsa moto, corsa di cammello?
ROTONDA: No, corsa di marocchino! A colpi di scopa
CARMELINA: (a Rotonda non trattarlo male !
ROTONDA: per favore vada via.
DONNA SARA: cosà li vediamo.
MAROCCHINO: Cugina, lenzuolo buono puro cotone vergine.
DONNA SARA: Com’e?
MAROCCHINO: Puro cotone vergine.
ROTONDA: Non era la lana vergine ?
MAROCCHINO: Pure il cotone vergine.
CARMELINA: E magari c’è pure la seta vergine e magari pure il lino ?
MAROCCHINO: Questi non conoscere, ma cotone sicuro vergine.
CARMELINA: Certo ne dici fesserie .( lui gli strizza l’occhio )
DONNA SARA: Insomma si puo vedre meglio ?
MAROCCHINO: (lo scende aiutato) Ecco cugina, vedere, guardare.
DONNA SARA: Sembra buono.
MAROCCHINO: Buono, ottimo, gustoso.
ROTONDA: l’ha assaggiato ?
DONNA SARA: quanto vuoi lo compro a mia figlia.
MAROCCHINO: 60 milliliri sessanta euri
DONNA SARA: che dice?
CARMELINA: Però è bello, mi piace.
ROTONDA: Ti piace questa pezza?
MAROCCHINO: Che dire cugina, bonu questu, bonu.
DONNA SARA: Ti dugnu 30 euro
MAROCCHINO: 40 cugina, 40.
DONNA SARA: 25 allura, si vò.
MAROCCHINO: Tu furba cugina, dai, dare.
DONNA SARA: Tinni dugnu 25 e appena di no, nemmenu chiddi.
MAROCCHINO: Va beni, ma io non guadagnare nulla: io pagato 25 millilire.
ROTONDA: Imbroglione.
MAROCCHINO: Vero, giuro su Halla (si prostra e fa dei versi).
DONNA SARA: Insomma li vuoi o no?
MAROCCHINO: Va bene, dai, dare soldi, tieni lenzuolo.
ROTONDA: Ora esca di corsa . Se no prendo la scopa
MAROCCHINO: Tu devi scopare la casa con scopa?
ROTONDA: No devo fare altro.
MAROCCHINO: Scopare davanti alla porta, fuori.
ROTONDA: No.rompere testa marcia.
MAROCCHINO: Quale, chi testa marcia?
ROTONDA: la tua testa marcia marocchino
MAROCCHINO: Io tunisino, mia testa buona.
ROTONDA: Tra poco rotta, capito ?
MAROCCHINO: Vado, vado, tu sei matta, aggressiva, cattiva!
ROTONDA: Cattivissima sono!
CARMELINA: Lo accompagno io, non trattarlo così (ESCONO)
DONNA SARA: Lo metto nel corredo a mia figlia.portano alcune cose utili
ROTONDA: Ma sono sfacciati, però.
DONNA SARA: non sembrava marocchino.
ROTONDA: Avete ragione non sembrava..
ENTRA PIETRO CON UNA SCALA A FORBICE.
PIETRO: Qua c’è la scala donna Sara.
DONNA SARA: grazie sei un ragazzo d’oro. Lo dico sempre a mia figlia. Pitro ci vuole per te
PIETRO: lei non va bene per me. Senza offesa!.
DONNA SARA: E perché (adirata)
PIETRO: Non è il mio tipo, a me piace la donna asciutta.
DONNA SARA: E mia figlia che è, bagnata?
PIETRO: Asciutta nel senso di magra, secca, rotonda no ho una in famiglia.
ROTONDA: Che c’entro io?
PIETRO: (alla sorella) Tu sei Rotonda di nome, sua figlia è di forma (facendo il gesto). 
DONNA SARA: ESAGERATO ! E UN PO’ IN CARNE (PRENDE LA SCALA E ESCE) 
.
PIETRO Non si sopporta
ROTONDA: l’hai offesa .
PIETRO: quella non si offende ha una faccia dura come il muro
ROTONDA: come il marocchino di poco fa (entra Carmelina)
CARMELINA: Prego Tunisino ! ed’è il mio ragazzo !
ROTONDA: Cosa dìci ?
PIETRO: Come? Un Fidanzato marocchino ? 
CARMELINA: Ci siamo fidanzati: io l’amo.
PIETRO: Il marocchino ?
ROTONDA: Sei inpazzita?
CARMELINA: Hai visto com’èra bello?
ROTONDA: Io veramente non l’ho guardato bene ma bello non era.
PIETRO: Era brutto e nero.
ROTONDA: stai scherzando ?.
CARMELINA: Dico davvero e se i genitori non vogliono scappo via.
ROTONDA: Col marocchino?
CARMELINA: Con lui, ma è tunisino tunisino.
PIETRO/ ROTONDA: sei inpazzita ?
CARMELINA: No, sana di mente.
PIETRO: Ti vuoi sposare un Marocchino ?
ROTONDA: Sarà di religione diversa non potrai sposarti in chiesa…
CARMELINA: Che c’è di tanto terribile è come gli altri uomini !
ROTONDA: Appena lo sanno i genitori !!
CARMELINA: stasera verrà da papà.
PIETRO: Che bello un cognato marocchino! (scherzosamente)
ROTONDA: Però lo sai cosa fai ? Ci pensi hai problemi che avrete?
PIETRO: Venderà anche lei coperte lenzuola etc
CARMELINA: Pietro per favore chissà che guerra faranno mamma e papà..
PIETRO: Io scherzo puoi prendere chi vuoi basta che sei sicura.
CARMELINA: Sei un tesoro ! (lo abbraccia)
ROTONDA: Prendi chi vuoi però sono sicura che mamma farà un casino un sacco di storie
MARIA: (entra sentendo le ultime parole; di ritorno con borsa della spesa)Perchè farò storie: cosa c’è Rotonda?
ROTONDA: Niente c’è, niente.
PIETRO: ciau a tutti (ESCE)
ROTONDA: Mamma Carmelina si..i… mi manca la parola.
MARIA: che ha fatto ?
ROTONDA: Carmelina , è fidanzata !
MARIA: Con qui cosa fa chi e ??
CARMELINA: Vende coperte orologi e altro…
MARIA: Un commerciante
ROTONDA: commerciante, imprenditore.
MARIA: di dovè? Come si chiama?
CARMELINA: E’ Tunisino.
MARIA: (sbalordita) Chi? Come?
CARMELINA: Quello che ha venduto l’orologio a papà papà, ti ricordi?
MARIA: U… u… ma.. marocchino? (rotonda corre con una sedia dietro la mamma)
CARMELINA: Tunisino, tunisino… mamma.
MARIA: Sei pazza sempre marocchino è! (urlando)
ROTONDA: Non è il caso di gridare!
MARIA: Io non grido, urlo ! (lancia un grido spaventoso)
CARMELINA: Non fare cosi mamma.
MARIA: (disperata) Scherzi vero ?
CARMELINA: No mamma, io l’amo!
MARIA: Proprio da te non me l’aspettavo magari da lei .(indicando Rotonda).
ROTONDA: Certo, io sono la pecura nera della famiglia.
MARIA: Sto sognando sto sognando…
ROTONDA: Mamma sei sveglia è tuttu vero!
CARMELINA: E’ vero mamma, è vero!
MARIA: Rotonda dammi un pizzicotto cosi mi sveglio (Rotonda esegue) Aih, aih! Sono sveglia(breve pausa, poi fa avanti e indietro, varie volte)
ROTONDA: mamma, mi gira la testa.
MARIA: La testa gira a me sono fusa ! .
CARMELINA: Mamma io gli voglio bene, è stato più forte di me, tu non vuoi bene a papà, dovresti capire.
MARIA: Tuo padre non è marocchinu.
ROTONDA: E si u papà era marucchino ?
MARIA: Non lo sarebbe stato, io non lo avrei neanche guardato.
CARMELINA: Mamma, tu devi capire…
MARIA: Non li leggi i gionali.Questi matrimoni misti fughe con i figliMogli segregate nel deserto, la donna vale meno di un cammello per molti di loro religioni diverse, mentalità diverse etc etc,
ROTONDA: Non puoi fare di tutta l’erba un fascio.
CARMELINA: Pensa a me non sarà il mio caso.
MARIA: non voglio sapere nulla…nulla…(si siede sconsolata)
ROTONDA: Mamma, non è la fine del mondo.
CARMELINA: Mamma , alò cuore non si comanda. Io gli voglio bene
MARIA: (urla) A me non mi vuoi bene e a tuo padre, non pensi il dispiacere…
CARMELINA: Con un po’ di fortuna vi faccio diventare nonni altro che dispiacere (entra il padre in quell’attimo)
BENITO: Chi diventa nonno ?
MARIA: Noi diventeremo nonni.
BENITO: Ma come non abbiamo figli neanche fidanzati
MARIA: Carmelina si è fidanzata (disperata).
BENITO: (alla figlia, contento) Vero è ?
CARMELINA: (timida) !non lo conosci ancora ma e vero
MARIA: Io non sarei tanto contento.
BENITO: Sei incinta ?
CARMELINA: No, non ti preocupare.
BENITO: Parlavate di diventare nonni.
CARMELINA: A suo tempo, se vengono.
BENITO: Allora che c’è (alla moglie)
MARIA: Chiedici chi è !
BENITO: Allora chi è ?
CARMELINA: (non risponde)
MARIA: Il marocchino, il fidanzato marocchino !
ROTONDA: Tunisino! Tunisino!
BENITO: come. Vero è Carmelina ?
CARMELINA: Quello che ti ha venduto l’orologio ?
BENITO: L’orologio che non funziona… Tu mi vuoi…morto.. morto,,,
MARIA: Chi lo dirà ai parenti? E in paese ci rideranno dietro.
CARMELINA: Pensi la gente i parenti…
BENITO: Il fidanzato marocchino no ! Perchè… (suona il campanello) (alla moglie) Vedi chi è, e tu raggiona non puo’ essere, Non esiste!
CARMELINA: Invece non va bene io lo voglio e lo prenderò !
DONNA SARA: (entrano con maria e la scala) Grazie della scala, ma cosa succede qui ? (apre la scala e la posa in piedi sulla scena).
BENITO: Ca succede che … Le ho cosi !(fa il cerchio) di voi che tutto cercate tutto volete, io le cose le compro compratele pure voi, uscite di qui e non fatevi più vedere !Scroccona,inpicciona arpia…Fuoriiiii
MARIA: Benito, ma che…dici
BENITO: Dico che sta Arpia non avrà più un fiammifero da me…anzi si.la brucioSe torna.
DONNA SARA: Don Benito,Come mi avete chiamato?
BENITO: Arpia rapace, arpia mostro mitologico, velenoso, infido.
DONNA SARA: Siete inpazzito che sono queste parole.
MARIA: Benito che è sta Arpia fisiologica?
BENITO: No fisiologica, ma mitologica, ed eni chissa in persona.
MARIA: Benito, sei inpazzito.
BENITO: Fuori esca da casa mia ! Fuoriii
DONNA SARA: Esce indignata.
MARIA: Benito che modo è ?
BENITO: L’unico modo con quella. Ora pensiamo ai cavoli nostri, Carmelina cosè questa storia del marocchino
CARMELINA: IO lo amo e lui pure! (guarda l’orologio),Tra un po’ verrà per parlare con te!
BENITO: (sale sulla scala fino in cima) Signore cosa ho fatto per meritare questo?
MARIA: Non ti sente.
BENITO: (a Cammilina) ragiona figlia non può essere (SCENDE)
CARMELINA: Perché non può essere, forse la vita non mi darà altro che questo amore cheMi può dare un po’ di felicità
BENITO: Ma i motivi sono tanti… (a Rotonda) E tu non gli dici nulla.
ROTONDA: Penso cche può prendere chi vuole!
BENITO: (risale sulla scala) Signore ti prego: manda lo spirito santo , in questa casa di pazzi.
MARIA: Se sali sulò tetto forse tui sente meglio!
BENITO: (scende) Tu! (a Cammilina) Non lo prenderai !
CARMELINA: Io magari soffrirò, dovrò affrontare la viltà di tanta gente che a volte sa essere crudele, ma l’amore non ha culore, e non si misura col metro: io l’amo e se st’amore mi darà un po’ di gioia e felicità, magari un anno, magari un mese, lo prendo ! Forse è tutto quello che la vita mi darà, tutto quello che avrò: è sempre brutto vivire e combattere per vivere. (commossa in pianto). Poi… (breve pausa) io l’amo, l’amo!
MARIA: Comprati la canna e vai a pescare.
PIETRO: (entra correndo) Ciau a tutti (al padre) Sapete già del fidanzato marocchino ?
BENITO: E sei contento ?
PIETRO: E perchè no! Chi c’è di strano (campanello): non è la prima né l’ultima.
BENITO: Vedi chi è Maria.(al figlio) togli la scala tu.
MARIA: Ritorna col marocchino.
CARMELINA FA PER AVVINARSI A LUI:
BENITO: Ferma li ! (la trattiene) e lei che intenzioni Ha?, che vuole?
MAROCCHINO: Voglio sua figlia, ho intenzioni serie.
BENITO: No e poi no! E basta,hai capito?!
CARMELINA: Ma papà io… noi… (non la fa finire)
MAROCCHINO: Parlo io con papà!
BENITO: io non sono tuo padre , ne lo sarò (arrabbiato)
MAROCCHINO: Volesse sapire: perché non volere?
BENITO: Perché lei è marocchino!
MAROCCHINO: Prego, tunisino e poi che c’entra? Lei è razzista!
BENITO: Io non sono razzista ma per mia figlia volevo di più, avevo sogni, progetti...
MAROCCHINO: Abbiamo tutti sogni, anch’io avere, ma la vita ci crea problemi.
CARMELINA: Papà, io l’amo e non cambio, meglio che lo sai!
MARIA: Non pensi a noialtri, ai nostri sogni, i nostri progetti; sognavamo per te un dottore un ingegnere.
CARMELINA: I titoli non fanno gli uomini migliori o peggiori, papà, tu l’ha detto sempre e neanche il colore della pelle.
BENITO: Vero è l’ho senpre pensato ma oggi.. (pausa) Penso ai tuoi problemi, quelli che potrai avere, tu ci pensi ?
MARIA: Che fai ti cali i pantaloni ?. ti fai convincere ? 
BENITO: Se nostra figlia ha fatto la sua scelta dobbiamo accettarla. Anche se avrà problemi.
CARMELINA: Ma quali problemi papà?
BENITO: Insomma figli neri che dovranno affrontare il mondo, poi lui ha gia tante mogli altri figli
MAROCCHINO: Quello era un trucco per vendere di più,non ho nessuna moglie poi io sono bianco bianchissimo! (si scopre una parte coperta non colorata: un braccio, una gamba,si toglie la maglietta)
BENITO: No mogli ?(lui scuote il capo)no trenta …(riscuoteil capo)Lei è bianco , e suo padre, suo nonno, il sbinonno?
MAROCCHINO: Tutti bianchi, pure i sbinonni, i tisnonni e i trisauli.
BENITO: Tutti bianchi? E come mai?
MAROCCHINO: IO sono nato in Tunisia è vero, ma mio padre è di Enna e mia mamma è calabrese.
CARMELINA: Come non lo hai detto neanche a me ?
MAROCCHINO: Volevo vedere la forza del tuo amore.
MARIA: Davvero?
BENITO: Come…non ho capito più nulla.
MAROCCHINO: Mio padre li lavorava nella raffineria,poi siamo rientrati a lui hanno dato il posto di netturbino, io non sapevo cosa fare in attesa di un lavoro, non volendo dipendere da papà.mi fingo marocchino,vendo senza licenza e nessuno mi disturba e guadagno bene. Ma dal mese prossimo avrò un lavoro.
PIETRO: Dato che se vendevi da bianco ti avrebbero inpedito di farlo, cercandoti tasse licenze etc etc.! bravo bella mossa !
CARMELINA: (al padre) ora non c’è motivo di dire no: devi dire sì ! Poi però faremo i conti (al marocchino )
BENITO: E va bene (al genero),Tanto stavo dicendo di si lo stesso? Come ti chiami ?
MAROCCHINO: Vittorio papà (fa per abbracciarlo).
BENITO: non mi chiamare papà, se prima non la sposi dopo magari…
MAROCCHINO: (a Maria) mamma (e fa per abbracciarla)
MARIA: Non mi chiamare mamma.
MAROCCHINO: (a Pietro) Cognato!
PIETRO: Mia sorella può ancora ripensarci…
CARMELINA: Toglietelo dalla testa!
MAROCCHINO: Cognata… (fa per abbracciarla)
ROTONDA: Vai lavarti ,che sei sporco cugino….
MAROCCHINO: Amore ( A Carmelina) (fanno per abbracciarsi).
BENITO: (si mette in mezzo) Fermo ! tu non l’abbracci davanti a me se prima non la sposi
MAROCCHINO Ma non si usa più siamo nel nuovo millennio…
BENITO a casa mia e cosi ! perché io sono un Talebano siciliano…
FINE