FOLLE? NO, SOLO ME STESSO

di

Francesco Chianese
 
(scenografia tutta di un colore, senza mobili, completamente vuota... solo una sedia posta al centro
del palco dove vi è seduto il folle)
 
FOLLE: (ride, prima lentamente, poi di gusto, poi all'improvviso fa il serio per riprendere a
 ridere)( e sempre ridendo:)
 
FOLLE: Vi domandate cos'ho da ridere.... ma io so anche fare il serio (e si azzittisce) per poi
riprendere a ridere... (ride) ma quello che maggiormente mi esalta è che non ho nessun
motivo per ridere o per piangere o per fare il serioso, e faccio sempre quello che mi passa
per la testa senza perdermi in meditati pensieri che spesso generano ansie, paure o qualsiasi
altro si voglia dire.
 
         Già... io per l'uomo normale sono un folle, un pazzo, un matto... chiamiamolo come volete...
ma sempre uno svitato mentalmente... Per l'uomo normale.... (pensa) uomo normale...
(pausa) mi viene un tantino difficile capire chi è, o meglio cos'è l'uomo normale...
forse è o meglio sono quelli che si definiscono "diplomatici" perché hanno un modo
comodo di parlare e invece di dire cretino usano un termine diverso per non offendere
l'interlocutore definendolo magari "poco intelligente" in modo da lasciarlo soltanto mezzo
ferito con quel colpo di intelligente  anche se accompagnato dal poco.
Del resto dire cretino al primo colpo significherebbe volergli dire soltanto cretino.
         O normale è colui che dà importanza solo ai soldi e che per avidità è capace di qualsiasi
cosa anche di ammazzare, o quel che è peggio rinnegare la propria madre, la propria terra.
         O è colui che ha fame di potere. O l'intrigante ruffiano, pardon portaborse che a furia di
leccate, deve avvolgere, alla Fantozzi, la lingua prima di depositarla in bocca....
 
         Io sono folle... e non penso, e non pensando mi viene naturale fare quello che per primo
passa per la mia mente...
Così fumo, se mi vien voglia di farlo senza guardare dove sono... per i pazzi i divieti non contano, canto se ne ho voglia, urlo, rido e piango senza preavviso, e se mi vien di fare la pipì, la faccio anche se sono al centro del Pese nell'ora di punta.... come un cane mi cerco un invitante albero o lo innaffio, ma senza alzare una gamba...
 
Ma il vantaggio maggiore di noi folli è che possiamo sempre dire e fare a tutti quello che vogliamo senza paura o vergogna… tanto siamo pazzi, quindi  non considerati e dimenticati da tutti...
Io sono folle e non guardo l'orologio... mangio quando ho fame, bevo quando ho sete e dormo quando ho sonno. La notte è notte perchè c'è la luna e il giorno è giorno perchè c'è il sole... il resto non conta...
 
(si siede) Ma non crediate che per me... tutto va bene... certe volte... certe volte... vorrei anch'io percorrere la strada della così detta normalità... vestirmi di ipocrisie, falsità, meschinità, malvagità, invidia e avidità e partecipare con gli altri alla grande ed eterna partita con la vita.
 
 A volte, chiudo gli occhi e anche se faccio di tutto per non pensare, il mio cervello continua a girare e con la mente vago da un punto all'altro del mondo fantasticando in diversi personaggi divenendo un pittore, un aviatore, un poeta, un musicista, uno scrittore...

A volte... dentro di me sento della musica, una dolce soave musica che mi trasporta verso l'alto e con gli occhi chiusi vedo bambini, giovinetti avanzare in una sorta di danza che mi invita alla speranza...
 
(mentre riflette entrano in scena bimbi e danzano intorno al folle che resta in silenzio con gli occhi chiusi sulla sedia posta al centro del palco)
 
(escono)
 Ma io sono fuori dal mondo e non ho più la forza di chiedermi " perchè", non ho accettato prima la mia vita e adesso è tardi per riprenderla... e son folle…. perché non voglio più pensare, son folle perchè non ho saputo vivere ed adesso non saprei ricominciare.
 
Il non vendermi quando ero richiesto, il non farmi corrompere, lo sdegno che ho sempre
avuto avverso il servilismo e nei confronti di quelli che del servilismo ne facevano virtù, l'odio verso coloro che sfruttavano gli ideali per evidenti fini personali, la rabbia nei confronti di chi badava alle sole apparenze, alle etichette e non alla sostanza..... gonfiava il mio cuore facendomi soffrire di un intollerabile sgomento... e... son folle... e quindi non penso... anzi vorrei non pensare.... ma son folle e mi vesto come voglio.... posso mettermi le mutande per cappello o il cappotto in piena estate o restare ignudo nelle fredde notti di dicembre...
Ho troppo caldo il cuore per sentir freddo...
 
Posso saltare sulla corda, far ridere la gente con le mie sciocche battutte, esser preso di mira dai benpensanti ed essere oggetto della loro ilarità... tanto io sono solo un povero folle senza un volto definito, un'identità... per gli altri son nessuno o uno da schernire... ma chi sono in realtà…. Chi sono secondo me stesso:
un folle? no, solo me stesso....