LA GIARRETTIERA NERA
( A proposito d’amore)
Commedia “favola” brillante in tre atti di
Antonio Sapienza
Personaggi
Nella Scopa……………………….Capo Ufficio Ditta Grossi Affari;
Nanni Settemezzo…………………Impiegato;
Gigi Coppe…………………………….. “
Giusy Bastoni …………………………. “
Lisa Denari …………………………Titolare Ditta Grossi Affari;
Dott. Treorotreoro…………………Uomo d’affari milanese;
Dott.ssa Milanesi …………………Ispettrice Imposte e Tasse.
La vicenda si svolge in una ditta meridionale negli anni ‘80
Atto I
Sulla scena è stato ricostruito l’interno di un ufficio. Si tratta della
segreteria della Ditta Grossi Affari. Un uscio d’ingresso a sinistra, due usci a
destra: uno è il bagno l’altro è la Direzione. Arredamento adeguato per quattro
posti di lavoro.
All’apertura del sipario, con una musica adeguata, entra in scena, impettita, la
capo ufficio, Nella Scopa. La ragazza indossa una camicetta e jeans. Ella apre
una finestra e mette un po’ di ordine nel locale. Poi fa piccole operazioni
d’inizio di una giornata lavorativa.
Nella – (schifata) Ma sono proprio dei sozzoni, dei veri porci: Briciole di
pane, macchie di caffè, cartacce per terra. Qui,ieri, più che lavoro
straordinario, hanno fatto un vero casino. (fa ancora qualche piccola
operazione, poi si siede nel suo posto di lavoro, che ‘ proprio di fronte al
pubblico) E sono veramente schifata! Come si può lavorare, gomito a gomito,
nella stessa stanza…con…con…individui simili! Puah!-
Entra un primo impiegato, è Nanni Settemezzo. E’ un tipo ficchino, veste con una
certa pacchiana ricercatezza, porta baffetti a spazzola, ed è profumatissimo.
Nanni – (andando da Nella e tentando di baciarla, mente ella si schermisce)
Nella, Nellina bella, come sei splendida stamani. Fatti vedere meglio, su, fatti
vedere.-
Nella – Nanni, ma vatti a fatti ecc. ecc.…-
Nanni – (ironico) Ma Nelly, non essere volgare. (poi con concupiscenza) Ma lo
sai che quando ti arrabbi mi piaci di più? Bella di sette bellezze!-
Nella – Ah Nanni, e sempre la solita scena, ogni mattina? Ma com’è che non ti
stanchi mai?-
Nanni- E come potrei stancarmi, io? (avvicinandosi al viso di Nella, allusivo)
Sai che con te non mi stancherei mai.-
Nella – E dalle! (infastidita, ma non troppo)-
Entra un altro impiegato: E’ Gigi Coppe. E’ un tipino smilzo, vestito
ordinatamente, ben pettinato, ma dall’aria sognante.
Gigi – Salute a tutti, gente!-
Nella – (languidamente)Oh, ciao Gigi, come stai?-
Nanni – (facendo il verso di Nella) Oh, ciao Gigi, come stai?-
Nella – Nanni, vai a quel paese!-
Nanni – Eh, eh. (con tono di rimprovero, facendo segno con l’indice)-
Gigi – Amici miei, oggi mi sento una cannonata! (con aria sognante) Sapeste
com’è bella l’aria mattutina, l’odore dei fiori, il canto dei passeri…-
Nnni – Ma tu sei proprio scemo: l’aria mattutina sa di smog, dei fiori non c’è
neppure l’ombra, e i passeri che dovrebbero cinguettare, tossiscono a pieni
polmoni. Ma guarda questo…il poeta.-
Gigi – (come se non avesse sentito le osservazioni ironiche di Nanni) …le grida
di gioia dei bimbi che giocano, va vita che scorre felice…-
Nella – (tutta occhi per lui) Ma com’è romantico.-
Nanni – Ma com’è fesso.-
Gigi – (incurante) … certi giorni sono più belli degli altri, non è vero amici
miei?-
Nella – Verissimo Gigi, specialmente per un animo sensibile, romantico…-
Nanni – A romanticone, ci dici, finalmente, cosa ti è successo?-
Gigi – Una cosa meravigliosa…-
Nanni – Hai fatto tredici al totocalcio?-
Nella – Ti sei …innamorato?-
Gigi – Acqua, acqua…-
Nella – (delusa) E allora?-
Nanni – Avanti bello, sentiamo di che si tratta.-
Gigi – (sospirando) Un mio componimento è stato ammesso alla rassegna di poesie
“Agosto pedarese” .-
Nanni – ( con il gesto della mano) Ma vaì a farti fottere!-
Nella – 8raggiante) Ma è meraviglioso, e stupefacente!-
Nanni – Eroina o cocaina?-
Nella – (acida) Spiritoso. ( a Gigi) Dai, racconci.-
Nanni – Racconta solo a lei, io non voglio sentire simili…simili stronzate.-
Nella – Non essere volgare, sai?-
Nanni – Scusa capo.-
Nella – Allora?-
Gigi – Una mia poesia, che composi di getto, in un momento felicissimo, l’altra
settimana, durante un temporale, e che mi procurò quasi un orgasmo, che ho
intitolato: “ Tuono di fuoco nel petto di un innamorato timido” è stata scelta
dalla giuria per partecipare alla importante rassegna di Pedara.
Nella – Oh, quella meravigliosa lirica che ci leggesti ieri?-
Gigi – Hai indovinato, ma non essere troppo adulatrice, Nelly cara.-
Nella – ( tra se) Mi ha chiamato cara…com’è carino.-
Nanni – ( a Nella) Come sei ruffiana. Fai quasi schifo.-
Nella – (a Gigi) Ma non sono adulatrice, caro Gigi, la lirica è bellissima, come
tutte le altre tue liriche d’altronde, e i giurati sono stati bravi ad
accettarla.-
Gigi – ( serio) Lo so, hanno avuto buon gusto.-
Nanni – O sono tutti scemi, oppure quella è una rassegna per deficienti.-
Nella – Ma vuoi stare zitto una volta per tutte? Poi, tu cosa ne capisci di arte
poetica? Materialista e satiro sessuale.-
Nanni – Ne capisci tu, che sbavi per lui da due anni.-
Nella – ( adirata) Io, io…io ti…bruttone! (esce di corsa e va nel bagno)-
Gigi – Hai visto? L’hai fatto andare di nuovo di là, nel bagno, a piangere.-
Nanni – quella è andata a fare di nuovo la pipì.-
Gigi – Sei impossibile…(scuotendo la testa)-
Entra un’altra impiegata: E’ Giusy Bastoni. E’ una biondona di una bellezza
vistosa. E’ un poco svampita, ma languida e sensuale.-
Giusy – Ave proletari.-
Nanni – ciao Giusona, sei arrivata a puntino. Ecco davanti a te, niente di meno
che il novello Leopardi.(indicando Gigi)-
Gigi – Ciao Giusy. Non dar retta, oggi è in vena di sarcasmo.-
Giusy – Ma che bello! Ti sei cambiato nome? Cos’è un nome di battaglia? Certo
suona bene: Novello Leopardi, proprio bene. complimenti.-
Nanni – Ignorantaccia, quello è sempre lui: Gigi Coppe. Dicevo che è diventato
un nuovo Giacomo
Leopardi.-
Giusy – Ma è Novello o Giacomo Leopardi? Nanni, per favore, non mi confondere.-
Nanni – Chi io? Confondere la Giusona, mai! (sconsolato) Lasciamo riposare in
pace il nostro buon Leopardi, e non parliamone più.-
Giusy – Ma via, sapete che non sono tanta pervicace…-
Nanna – Vuoi dire forse: perspicace?-
Giusy – Quello che vuoi tu, Nanni caro.-
Intanto che parlano Giusy si sistema nel suo posto di lavoro. Rientra Nella.-
Nella –Ciao Giusy.-
Giusy – Oh Nella cara, oggi sei splendida.-
Nella – ehi, ehi, oggi non sapete dire altro? Avanti lavativi, al lavoro!-
Nanni – (sottovoce) Il caporale Nella… Scopa, è salita sul podio.-
Nella – Cos’hai detto?-
Nanni – Ho detto…cosa ho detto? Ah, ci vorrebbe una scopa…(si guarda attorno)-
Nella – Capirai, ci vorrebbe non sola una scopa, ma una spazzatrice comunale e
un’autobotte di disinfettante, per portare questo ufficio nelle condizioni di
poterci lavorare delle persone… normali.(guarda Nanni)-
Nanni – Oh, di grazia, e perché guardi me?-
Nella – Guardo te, collega Nanni Settemezzo e la collega Giusy Bastoni. (sbotta)
Insomma, è possibile che voi due, che voi due, quando fate lo straordinario,
possiate combinare questo… questo… casino?-
Giusy – (piano a Nanni) Ma come l’ha saputo?-
Nanni – Stai zitta scema. (poi a Nella) Ma di che casino parli? Forse per
qualche innocua velina finita a terra? O per qualche penna fuori posto?. Certo,
si sa, lavorando seriamente, si fa anche un certo disordine. Si sa, nella foga…-
Gigi – Nella foga di cosa?-
Nanni – Nella foga …del lavoro, e di cos’altro?. Sissignore, io e Giusy abbiamo
lavorato tanto, ma tantissimo. Vero Giusy?-
Giusy – (distratta) Vero cosa?-
Nanni – (allusivo) Che noi lavoriamo tanto…in ufficio?-
Giusy – (che finalmente capisce) Ah, certo, lavoriamo tanto…lavoriamo, e si!-
Nella – (che ha ascoltato tutto il dialogo in piedi e a braccia consente)
Sentite, piantatelo voi due! E farete anche bene a piantarla di fare
straordinario…visto che non combinate nulla…-
Nanni – Questo lo dici tu.-
Nella – E allora fammi vedere cosa avete fatto ieri sera?-
Nanni – Ma come si possono far vedere le idee, i pensieri, gli intuiti che ti
spaccano le tempie, come?-
Gigi - Che grand’uomo…-
Nella – Insomma, non hai fatto nulla! E Giusy a che cosa ti serviva, allora?-
Nanni – E cosa c’entra? Se un’idea era veramente valida, lei doveva subito
metterla per iscritto.-
Giusy – ( che era distratta) Mettere come?-
Nanni – (con gesto sfiduciato) Ho capito, va’… ma per iscritto, no? (allusivo)-
Giusy – Nanni non mi confondere, per favore.-
Nella – (arcigna) Non appena arriva il capo, le dirò cosa ne penso del vostro
straordinario.-
Nanni – Spiona!-
Giusy – Chi fa la spia non è figlia di Maria.-
Gigi – Lascia perdere Nella, sono solo dei materialisti (languido)-
Nella – (rabbonendosi all’intervento di Gigi) Ma si, hai ragione Gigi, non vale
la pena occuparsi di loro, ma… guarda e passa.-
Nanni – (avvicinandosi a Gigi, quasi all’orecchio) Gigi, sei grande solo per
questo: riesci a rabbonirla con una sola parola.-
Entra in scena Lisa Denari, la titolare della ditta. Ella è una piacente donna
di circa quarant’anni, elegante, profumata. Veste in tailleur grigio da donna in
carriera, calze velate fumè, tacchi a spillo, borsa da lavoro. Saluti a
soggetto. Lei risponde quasi degnandosi, e velocemente entra nel suo ufficio,
dove c’è scritto “Privato”. Musica adatta. Un meno di un minuto, ed ecco che si
ode uno strillo, e quindi esce Lisa, furibonda, reggendo con due dita, quasi a
non volersi sporcare, una giarrettiera nera.
Lisa – (mostrando la giarrettiera a tutti) E’ assurdo, inconcepibile, mostruoso,
oserei dire: blasfemo!-
Nella – (alzando il capo dal lavoro) Che cosa, capo?-
Lisa – Questa! ( che regge la giarrettiera, come se fosse un rettile). Era sul
mio sofà!-
Giusy – (guardandola meravigliata) Guarda…-
Gigi – Ma è una giarrettiera – nera.-
Lisa – (guardandoli uno alla volta) Dunque?-
Nanni – Non è sua?-
Lisa – Insolente! Come si permette?-
Nanni – Mi scusi, mi scusi…credevo…-
Nella – (che ha capito di chi è la giarrettiera) Mi faccia vedere capo. (la
esamina con le punte delle dita) Vediamo un po’…eppure, se non sbaglio (guarda
Giusy)…se non sbaglio…(Giusy fa cenno di no)… questa dev’essere…-
Nanni – Mia! Si, è mia.-
Lisa – Sua? (incredula)-
Nella – Tua? (feroce) E da quanto in qua indossi giarrettiere inequivocabilmente
femminili?-
Nanni – Chi io? (Nella fa cenno di si) Ah, si, certo, è mia, ma non perché la
indossi io – ci mancherebbe. Ecco, ce l’avevo per farla vedere ad una persona.
Certo, è così, infatti. Questa persona era indecisa e mi chiese d’aiutarla
a…scegliere, già, già. Anzi, mi pregò di procurargliene una nera. Cosicchè ne
comprai una, ma ieri me la sono dimenticata in ufficio…ecco tutto.-
Lisa – Sul mio sofà?-
Nella – Che combinazione.-
Nanni – Ero…ero entrato un attimo nel suo ufficio per cercare…-
Nella – Cosa?-
Lisa - Già, cosa? Guarda tutti severamente, con le braccia incrociate).-
Nanni – No, niente …cercavo…cercavo ecco, di rispondere al telefono. Vero
Giusy?-
Nella – Perché squillava?-
Nanni – Certamente, cosa può fare un telefono? Squilla. (molla un calcio a
Giusy) Vero Giusy?-
Giusy – Ahi. Dici a me? (segno affermativo di Nanni) E parla con la bocca.-
Nanni (allusivo) Ti ricordi che il telefono squillava?-
Giusy – Ah, il telefono. (indecisa) Squillava, vero?-
Nanni – Ecco, avete la conferma! Il telefono suonava ed io sono entrato per
rispondere. Avevo in mano quel…quel coso…la giarrettiera, e nella fretta devo
averla appoggiata sul sofà. Poi me ne sarò dimenticato…vero Giusy?-
Giusy – Nella fretta, si, si. Cosa volete, la fretta, a volte…rovina tutto
(allusivo a Nanni).-
Lisa – (che ha guardato Nanni con occhi attenti, ma meno adirata, anzi con un
sorrisetto di complicità) Tenga signor Settemezzo, e guardi che Lisa
Denari…insomma, stia più attento un’altra volta alle… sue cose. (esce)-
Nella – E attento sai! (come per dire: adesso tralascio, ma la prossima volta…)-
Nanni – (asciugandosi il sudore) Nella, ti prego, non è il momento.-
Gigi- (a Nella, sottovoce) Nella, lascia perdere, eh?-
Nella – Se me lo chiedi tu…-
Nanni – (imitandola) Se me lo chiedi tu?-
Nella – Bello straordinario che fate. Puah!-
Gigi – Non hanno spirito…-
Nanni - …E candeggina. (guarda Giusy) Ci ha presi per droghieri!-
Giusy – Ma che succede?-
Nanni – Beata te, svampita.-
A soggetto, riprendono il lavoro. Musica adatta. Dopo un minuto il capo,
attraverso il citofono interno, chiama i suoi dipendenti, a turno.
Lisa – Signorina Scopa, venga qui con Bastoni! (chiude il citofono)-
Nanni – Scopa a bastoni!-
Nella – Zitto cretino!-
Nanni – (sconsolato) Oggi non è cosa. Oggi siamo nervose.-
Le due ragazza si alzano e si recano nell’ufficio del capo. Dalla porta rimasta
socchiusa, si ode il dialogo tra le donne.
Lisa – Signorina Bastoni, queste lettere sono impresentabili. Ci sono almeno
seimila errori per foglio. Ma quando scrive, a cosa pensa?-
Giusy – Ecco, vede…-
Lisa – Vedo, vedo. E vedo che gli errori sono settemila! Signorina Bastoni, o
lei si mette la testa a posto, oppure la licenzio. Perbacco, io le do un lauto
stipendio di…di---di quanto signorina Scopa?-
Nella – Novecentomila…-
Lisa – Visto? Novecentomila lire al mese sprecate.-
Nella – Ehm, ehm, all’anno, novecentomila lire all’anno.-
Lisa – Ah, si? E sempre una bella cifra sono. Guardate, novecentomila lire
all’anno per avere questa…questa schifezza! Allora, signorina Bastoni, mi sono
spiegata? O si migliora oppure fuori! Adesso può andare. (Giusy rientra
piangendo sommessamente) Signorina Scopa, ho comprato una Jaguar rossa, non
appena arriva la fattura, la imputi a spese di beneficenza. Può andare, grazie.-
Nanni – (piano a Gigi) Hai sentito? Oggi si e beneficata di una Jaguar. Ieri di
una pelliccia, l’altro ieri di un collier di brillanti a 100.000 carati.-
Gigi- Bum!-
Rientra Nella, che fa cenno alla porta.
Nella – Ma che siete scemi? vi volete far sentire?-
Nanni – (sempre piano) Bum o non bum, quella si mantiene bene.-
Lisa – (clic del citofono) Coppe e Settemezzo! Qui! (altro clic)-
Nanni – Briscola! A …Denari (piano, poi forte) Eccomi.-
Gigi – Cosa vorrà da me?-
Nanni – Forse dei…versi.-
Nella – Rispetto Nanni, rispetto.(con la mano c.s.)-
Nanni – Per quella?-
Nella – Quella, se permetti, è il tuo datore di lavoro, che ti permette di
mangiare e…-
Nanni - …e basta! Con la miseria che ci da. Andiamo Gigi, fatti coraggio.-
Entrano nel Privato
Nanni – Desidera capo?-
Lisa – Settemezzo, questa dichiarazione dei redditi se la può fare fritta o in
salmì (agita un foglio). Ma che s’è ammattito? Lei mi fa dichiarare d’aver
guadagnato settecentomilioni, l’anno scorso.-
Nanni – Dedotte le spese, però.-
Lisa – Ma che sciocchezze mi racconta. Settecento milioni, sssi…metta… metta
sei, anzi sette milioni – netti.-
Nanni – settemilioni? E come faccio?-
Lisa – Sono affari suoi, si scervelli. E per che cosa pensa che io la paghi?
Settemilioni, voglio pagare solo quelli, per il resto si arrangi.-
Nanni – Vedrò…cercherò (intanto rientra) Settemilioni annui, settemilioni…-
Giusy – Ti ha aumentato lo stipendio?-
Nanni – (senza darla retta) Settemilioni, debbo farle risultare settemilioni di
reddito, ma come faccio? San Crispino, san Gesualdo, san Martino, come faccio
sto conticino?-
Nella – Fai lo straordinario con …lei.-
Lisa – Voi Coppe dovete stare con i piedi per terra, avete capito? Ecco, le
vostre ultime relazioni sulle vendite annuali, non sono documenti, ma canti
della Divina commedia. Mi sono spiegata? Quindi vi esorto a essere chiaro e
conciso, sennò march, sarete licenziato! Potete andare.-
Rientra Gigi, chiudendo la porta, è mortificato.
Nella- Coraggio Gigi, non sempre l’arte viene apprezzata.-
Gigi – E’ disprezzata, ecco com’è!-
Nanni – Ma dai Gigi, glielo dimostrerai in altro modo che sei…un poeta.-
Gigi – Io non volevo dimostrare quello…-
Nanni – E allora cosa? (come folgorato) Stai a vedere che il nostro Gigi…che
tu…di quella…(allusivo) eh?-
Gigi – Ti prego, stai zitto.-
Nella – (allarmata) Gigi, è Vero?-
Gigi – Ma no…-
Nella – E invece si! Te lo leggo negli occhi! Tu…tu…tu.-
Nanni – Occupato.-
Gigi – Ma Nelly…-
Nanni – (canzonatorio) Ma Nelly…-
Nella – Smettila Nanni o ti…o ti…scusate. (corre nel bagno)-
Giusy – Ma che succede?-
Nanni – Nulla cara Giusy, nulla di serio, cose ridicole, buffonate. (a Gigi)
Allora, si può sapere? Da quando?-
Gigi – Dal primo momento. (con aria sognante) Fin da quando misi piede in questo
ufficio. M’ammaliò. Mi ha stregato, m’ha fatto una “mavaria”, mi ha fatto
perdere la testa.-
Nanni – E tu non le hai mai fatto capire nulla? Chessoio, uno sguardo, una
parola, un gesto…affettuoso - chessoio…-
Gigi – Le ho dedicato centinaia di versi, ma non glielo mai inviati, non ne
avevo il coraggio. Poi decisi di farmi notare attraverso la forbitezza del mio
linguaggio, attraverso una prosa poetica, ed ecco, oggi, i risultati: Minaccia
di licenziarmi, e come vivrei senza poterla vederla tutti i giorni? (mettendosi
il braccio alla fronte) ah, femmina ingrata!-
Nanni – Gigi, dici sul serio?-
Gigi – Mai stato così serio, Nanni.-
Nanni – Ma pensavi davvero che quella si potesse mettere con te?-
Gigi – Lo so io sono povero, lei invece…-
Nanni – Ma non è solo questo. Quella è una donna di classe, appartiene al
Jet-set, al gran mondo. Tu, invece, chi sei?-
Gigi – (declama) Chi sei tu, uomo mortale, che sei fragile creatura, cosa ti
aspetti dalla vita, o uomo? La gloria? La ricchezza? La fama?-
Nanni – La fame! Gigi la fame, stanne certo.-
Gigi – E l’amore? Io mi aspetto anche l’amore. E proprio tu lo tralasci? Tu, il
viveur dell’ufficio, il donnaiolo della ditta Grossi Affari? Non posso
crederci!-
Nanni – Si, sono quello che tu dici, va bene, ma la vita è una cosa seria, e
l’amore ne è solo una parte. Vivere è una lotta per la sopravvivenza- per il
pane quotidiano - e tu stai per perdere quella lotta e quel pane – se quella ti
licenzia, altro che pensare all’amore. Poi, a proposito d’amore, io prendo solo
il piacere fisico, niente sentimenti. Io prendo ciò che voglio e via!-
Gigi – Sei un cinico.-
Nanni – Chiamami come vuoi.-
Giusy – (alzando la testa dal lavoro) Ma voi due mi fate capire cosa succede?-
Nanni – Nulla gioia, nulla. Ah, senti, stasera usciamo insieme tutti e tre?
Gigi, ti va’?-
Giusy – Per me…-
Gigi – No, non vengo, debbo meditare sulle mie disgrazie.-
Rientra Nella.
Gigi – Scusami Nella.-
Nella – E di che? Non è successo nulla, proprio nulla. Vero Nanni?-
Nanni – Ma certo. Tutto a posto. Allegria. Esci con noi stasera?-
Nella – Se i miei impegni me lo consentiranno…-
Nanni – Ma quali impegni, finiamola va’. Stasera esci con noi. Stabilito!-
Lisa – (dal citofono) Signor Settemezzo, venga qui, per favore.-
Nanni – E che vorrà ancora?-
Nella – Mah!-
Nanni – Eccomi. (entra nell’ufficio del capo)-
Gigi – Nelly, vorrei spiegarti…-
Nella – Smettila, per favore, e lavora.-
Giusy – Ma che avete oggi?-
Nella – Giusy, ma com’è possibile che non capisci niente?-
Giusy – Ma se non parlate chiaro.-
Nella- Cosa significa per te parlare chiaro?-
Giusy – Chessò, dire pane al pane, vino al vino.-
Nella – Certe cose non si possono dire, bisogna intuirle.-
Giusy – Povera me! Senti Nelly, a me quando mi va di fare una cosa, la faccio;
quando non mi va, non la faccio.-
Nella – Non si può fare sempre ciò che si vorrebbe fare…-
Giusy – Ma cosa c’è di male? Perché non si può? A me, per esempio, piace fare lo
straordinario con Nanni, e lo faccio, così, semplicemente, senza problemi.-
Nella – Però, dopo nove mesi i problemi potresti averli.-
Giusy – Ma Nelly…-
Nella – L’hai detto tu di dire pane al pane e vino al vino, e allora?-
Gigi – State diventando patetiche e volgaracce.-
Nella – Già, lui, il puro.-
Rientra Nanni, è sconvolto.
Gigi - Nanni, cos’hai, cosa t’è successo?-
Nanni – (balbettando) Lo straor…lo straordina…lo straordinario…-
Nella – Ancora? No!-
Giusy – Con…me?-
Nanni – N…no.-
Gigi – E con chi?-
Nanni – Con lei! (fa cenno alla porta del capo)-
Nella – (tornando al suo lavoro) Sarà per i conti…-
Gigi - …per l’evasione…
Giusy – Per le lettere?-
Nanni – No! Per la giarrettiera! Nera! (mostra la giarrettiera) La vuole
provare…stasera.-
La scena pian piano si fa buia. Escono lentamente gli altri attori. In scena
resta Nanni, nella posizione perplessa. Dalla porta, o meglio dal vetro della
porta del capo, si scorge una luce soffusa. Musica adatta.
Dopo un minuto si ode la voce del capo.
Lisa – Nanni…(voce languida)-
Nanni di corsa entra nell’ufficio. Gioco di luce e musica adatta. Poco dopo esce
Nanni, allegro e soddisfatto. Si sta dando una sistematina ai capelli e al
vestito, quando si risente al voce di Lisa.
Lisa – Nanniiii.-
Nanni – (accorrendo) Che donna!-
Solito gioco come sopra. Rientra Nanni. c.s.
Lisa – Nanni!-
Nanni – Ancora?-
Nanni va di nuovo dentro. Gioco c.s. Poco dopo Nanni esce asciugandosi il volto.
Nanni – Quella non è una donna, è un vulcano!-
Lisa – Nanni…-
Nanni – Oh, no!-
Nanni entra nella stanza lentamente, svogliatamente. Tutto c.s. Nanni rientra.
Nanni – Per la miseria, è inesauribile.-
Lisa – Nanni, Nannino, vieni caruccio.-
Nanni, con un gesto di rassegnazione va nell’ufficio. Luci che calano, e musica
lentissima. Quando rientra Nanni in scena, barcolla, si regge ad una sedia,
mentre tiene in mano la giarrettiera nera, si accascia alla sedia.
Lisa – Nannuccioooo.-
Nanni tenta di rialzarsi, ma non ce la fa, ritenta, mentre le luci calano fino
al buio, egli ritenta, intanto il sipario si chiude.
Fine I° atto
Atto II
Quando si apre il sipario vi è la stessa scenografia del precedente atto. In
scena ci sono Nella, Gigi e Giusy che lavorano. Entra Nanni. Egli entrerà
lentamente, come inebetito, con gli occhi pieni di sono. Procede lentamente,
sotto lo sguardo attento e silenzioso dei tre colleghi, e si va a sedere
pesantemente sulla sua sedia.
Nanni – (reprimendo un grande sbadiglio – Buongiorno a… tutti.-
Gigi – Tutto a posto, Nanni?-
Nanni – (stiracchiandosi) A meraviglia. (sbadiglia)-
Nella – Eccolo come s’è ridotto il nostro don Giovanni da strapazzo.-
Giusy – Ti sei strapazzato Nanni?-
Nanni – Uhhh (fa cenno come per dire: tantissimo)-
Nella – Buffone!-
Gigi – Bell’amico…-
Nanni – Ce l’avete con me, forse?-
Gigi – Nooo, ma come ti salta in mente? Perché dovrei avercela con te? In fin
dei conti sei solo andato a letto con la donna dei miei sogni, e basta!-
Giusy – Siete andati a letto?-
Nanni – Magari.-
Gigi – Ma, come sarebbe?-
Nanni – Sarebbe che…che…che un gentiluomo non parla di certe cose intime…-
Nella – Guarda chi parla, il gentiluomo (sarcastica) Ma è naturale, facendo
l’amore con una gentildonna, si deve adattare (acida). Ma allora brutto stronzo,
perché, prima, parlavi delle tue avventure galanti, vantandotene?-
Nanni – Dai caruccia, finiamola (infastidito).-
Nella – Caruccia lo dici a quella là (indica con la testa l’ufficio del capo)-
Giusy- Prima, caruccia non lo dicevi solo a me…-
Nanni – E ti pareva (gesto di sconforto)-
Entra Lisa. E’ raggiante, indossa la pelliccia. Ancheggiante entra in ufficio.
Saluti a soggetto.
Passando accanto a Nanni si ferma.
Lisa – Signor Settemezzo, ha sistemato la faccenda?-
Nanni – Quale faccenda? (si aggiusta la cravatta, baldanzoso)-
Lisa – Quella di ieri, no? Le tasse!-
Nanni – (deluso) Ecco, veramente…-
Lisa – Non lo ha ancora fatto? Ma come? Allora perché la pago?-
Nella – (intervenendo per aiutare Nanni) Ecco capo, si stava discutendo proprio
di questo, in questo preciso momento.-
Lisa – (guardando Nella) E cosa avete pensato di fare?-
Nella – Bisognerebbe disporre lo storno di fondi.-
Nanni – Ecco, si. (intanto fa cenno a Nella, come dire: non capisco)-
Lisa – Aventi allora, parlate.-
Nella – Ecco, si potrebbe istituire una fondazione, quindi acquistare immobili
(si arrampica sugli soecchi per trovare qualcosa di valido) Ecco, così
facendo…cioè operando in quel modo…insomma, servirebbe per sgravare il nostro
bilancio…-
Lisa – Ottima idea Nella. Facciamo una Fondazione e un’associazione e…e, sentite
un po’, ci sarebbe quella villa a Taormina, prezzo cieca cinque miliardi,
acquistiamola e facciamola sede dell’Associazione delle…delle vedove
democratiche europee, per lo sviluppo della cultura, delle tradizioni. Per
socializzare e per procacciare loro…-
Nanni – (a bassa voce) L’ultimo orgasmo…-
Lisa – Cosa dice signor Settemezzo? –
Nanni – Dicevo per procacciare…per procacciare loro un… organismo societario
efficiente allo scopo di…di ravvivare le tradizioni democratiche e vitali.-
Lisa – Ma che sciocchezze sta dicendo?-
Nella – (intervenendo tempestivamente) E le socie?-
Lisa – Nessun problema. Settemezzo, telefoni a monsignor Spada, si faccia dare
venti-trenta nominativi di ricoverate presso l’ospizio “Pace e riposo”.-
Nanni – Lo farò subito.-
Lisa – Aspetti, aspetti (riflette) Dovrà dire al sant’uomo che gli faremo avere
la Mercedes per le necessità del suo… magnifico ospizio, naturalmente.-
Nanni – Sarà fatto.-
Nella – (deridendolo, sottovoce a Gigi) Sarà fatto. Com’è ubbidiente oggi.-
Gigi – La Mercedes se la pappa il…sant’uomo, questo è certo. (a bassa voce, come
riflettendo).-
Lisa – Cos’avete da bofonchiare voi due? Avanti, al lavoro! Ah, signorina Scopa,
guardi che aspetto il dottor Treorotreoro, viene da Milano, dovremo trattare un
grossissimo affare, anzi un affarone!-
Gigi – La ditta si trasforma da grossi affari in affarini…-
Lisa – Signor Coppe, diventiamo spiritosi?-
Gigi – (sprofondando) Scusi, scusi…-
Lisa – Dicevo che dovremo trattare grossissimi affari: miliardi per intenderci,
capito? Quindi vi chiedo la vostra cortese e massima collaborazione…-
Nella – ( a bassa voce) Ora ci incastra.-
Lisa – cos’ha detto?-
Nella – Ho detto…ho detto …non ho la tasca…-
Lisa – Oh, bella, e cosa c’entra la tasca?-
Nella – Nulla, mi scusi, mi scusi…-
Lisa – Ridicevo: ho bisogno della vostra collaborazione perché la faccenda è
delicata: Quindi, quando arriva questo signore, voi dovrete dimostrare una
grande efficienza, operosità, genialità e serietà. Insomma, comportamento alla
milanese. E parlerete di un grossissimo affare con gli Stati Uniti e con la
Germania, senza trascurare il Giappone…-
Giusy – Mi scusi, che significa? Io sono confusa…-
Lisa – Lei, signorina Bastoni, meno parlerà e meglio sarà. (agli altri) Allora
dicevo: mostrate un’efficienza nordica, europea, milanese.- Allora, avete capito
bene? Niente domande-
Giusy – Una sola: non ho capito il perché di tutto questo…-
Lisa – (Troncandola) O basta! Se lo faccia spiegare dai suoi colleghi. Al lavoro
adesso! (entra nel suo ufficio)-
Nanni – Scusa Nella, come si fa a dimostrare d’essere efficienti?-
Nella – Non col sistema tuo, certo.-
Nanni – Dai non scherzare.-
Nella – E cosa vuoi che ne sappia io? Vuol dire che quando questo tizio arriva,
noi ci…ci dimeniamo un po’.-
Nanni – Dimenarsi?-
Gigi – Come, come?-
Giusy – (alzandosi e ancheggiando) Forse vuoi dire così?-
Nanni – Giusy ( alzandosi e guardandola ammirato) sei forte. Ti dimeni, ti
dimeni in modo favoloso!-
Nella – Il galletto si risveglia.-
Gigi – Io non so dimenarmi, sarei ridicolo.-
Nella – Ma via, io parlavo nel senso d’essere solerti, decisi ed efficienti col
nostro normale lavoro.-
Nanni – E la Germana, il Giappone? Come la mettiamo? Cosa “impapucchiamo” che
frottola inventiamo a quel tizio, al milanese?-
Nella – Facciamo come si fa in teatro: andiamo a soggetto.-
Giusy – E cosa vuol dire: soggetto? Non mi farai fare l’analisi grammaticale:
soggetto, predicato e…e, insomma, coma a scuola?-
Nella – Giusy, lo capisci questo? Dirai quello che ti pare e piace, quello che
ti passa per la testa, (guardando gli altri), tutto quello che ci passa per la
testa, secondo la nostra esperienza di lavoro accumulata nella ditta Grandi
Affari. Mi spiego?-
Gigi – Ho capito, ma la vedo nera?-
Giusy – Mah…chissà cosa dovrò dire…a soggetto.-
Nanni – Io spero in Dio.-
Bussano alla porta. Giusy va ad aprire. Entra una donna matura, ben vestita, con
una borsa da lavoro in mano. E’ il dottor Milanesi, ispettore delle imposte.
Giusy – Prego, desidera?-
Milanesi – Buon giorno, la ditta Grandi affari?-
Giusy – Precisamente.-
Milanesi – Desidero parlare col titolare, sono il dottor Milanesi dell’ufficio…-
Giusy – (senza far terminare la frase, subito assume un atteggiamento
professionale) S’accomodi, prego…ma non doveva essere un uomo (quasi tra se)-
Milanesi – Mia cara, io sono donna dalla nascita. Prego il titolare?-
Giusy – (impacciata) Nella, cioè Ragioniere Scopa, questa signora è milanesi,
vuole il capo (allusiva, facendo l’occhialino dietro la spalla della donna: come
dire: guarda che è lei la persona che aspettiamo) Ragioniere Scopa, ha capito?-
Nella – ( imbarazzata) Il capo? Ma…ma non doveva essere un uomo?-
Milanesi – E dalle! Ma allora è vizio! Io sono stata sempre donna, fin dalla
nascita. (rivolgendosi a tutti) chiaro? E ora basta(piccata)-
Nella – Non si inquieti dottore, veramente ci avevano preannunciato la visita di
un signore, e siamo rimasti, come dire? Sorpresi – ecco.-
Milanesi – Vi aveva avvertiti?-
Nella – Certamente.-
Milanesi – Ah, e chi, esattamente?-
Nella – La nostra titolare.-
Milanesi - <(dubbiosa tra se) C’è una talpa in ufficio, dovrò indagare.-
Nel frattempo Nanni e Gigi parlano tra loro di grossi affari miliardari.
Nanni – E dica collega, quei documenti della dogana per quella partita di
petrolio, sa dove è finita?-
Gigi – Quale? Quella di seicentomilioni di dollari?-
Nanni – No collega, quella di ottantamiliardi.-
Gigi – E’ nel cassetto a sinistra.-
Nanni – Qui c’è quella di Centodieci miliardi, io mi riferivo all’altra.
(adeguata controscena degli altri) quella della ditta Sprakenssidoik…-
Milanesi – Ne ho visitato tante ditte di import-export, ma questa mi sembra una
gabbia di matti. Allora, mi annunciate alla titolare?-
Nella – Subito, immediatamente.(al citofono) Capo, c’è quel signore che è una
signora, insomma quel milanese…-
Lisa inizia a parlare dalle quinte, poi entra in scena bardata di pelliccia e
gioielli.
Lisa – Caro dottore Triorotrioro, venga avanti, s’accomodi. Siamo felici di
averla tra noi (entra e vede la Milanesi, cerca Treorotreoro).
Lisa - Ma…ma dove si è nascosto birbantaccio di un milanesaccio ( Fa la
ragazzina). Ma dov’è? (guarda Nella, che fa cenno alla donna) Insomma, dov’è il
dottor Treorotreoro? E cosa desidera costei?-
Milanesi – La costei sarebbe il dottor Milanesi, ispettore delle tasse! Per
servirla! (mostra un biglietto)-
Lisa – Ta…ta…tasse? (legge il biglietto impallidisce) S’acc…s’accomodi, prego
(fa cenno al suo ufficio, Milanesi non si muove) Nella una sedia, per favore.
Giusy un bicchier d’acqua. (le donne eseguono, Lisa si siede e beve, poi si
alza, poi si risiede) Grazie, grazie, ecco Giusy, si riprenda la pelliccia, non
ho più freddo, grazie di avermela prestata. E lei Nellina cara, si riprenda
questi (le passa i gioielli) non andrò più alla festa di beneficenza e anche
caro Settemezzo, prenda le chiavi della sua Jaguar e mi dia quelle della mia
cinquecento. (alla Milanesi) Scusi dottore, ma mi ero preparata per partecipare
ad una serata di beneficenza – sa io dono molto, moltissimo – vero ragazzi?
(coro affermativo). Adesso, se vuole, possiamo passare nell’altro ufficio,
venga…(la Milanesi indugia) entri, prego.-
Milanesi – Lei si chiama Settemezzo? Vero?-
Nanni – Per servirla.-
Milanesi – Mi parli di quegli affari di miliardi di dollari con la ditta
Sprakenssidoik, di Dussendolff, credo, se non sbaglio, vero? Prego, prego, non
si inibisca. Allora?-
Nanni – Ecco, come dicevo, trattandosi di relazioni internazionali…avendo il
capitale estero un tasso di…maggiore incisività nell’attacco e…sulle questioni
di ordine economico…nella indecisione della difesa, di quella famosa partita di
Madrid, e sulla batosta del 3 a 1…no sui tassi…ma si, da allora i tedeschi hanno
aumentato i prezzi …forse…diciamo che non vogliono essere cornuti e
contenti…fatto sta che l’altro ieri, incontrandone uno per strada mi dice: “A
pruneto a quanto la rifincita?” (controscena degli altri, poi vedendo che è
caduto nel ridicolo) Bitte, pardon, por favor, schiusimi, permette? (si reca
dritto, sgattaiettando, nella toilette).-
Lisa – (tra i denti) Brutto stronzo!-
Milanesi – Ma che è matto?-
Lisa – No, è solo un po’ esaurito, sa sono sei mesi che non riceve lo stipendio
a causa della difficoltà finanziarie della ditta. Poveretto mi fa tanta pena, ma
tanta…-
Milanesi – (agli altri) E voi? Lo stipendio lo ricevete?-
Nella – Stipendio? Quale stipendio? Io non lo ricordo più come sia. Vivo sulle
sue spalle (accenna a Gigi)-
Milanesi – Quindi lei dovrebbe prendere un ottimo stipendio...-
Gigi – (occhiataccia a Nella) Ecco, un vero e proprio stipendio non lo ricevo,
ma con i piccoli acconti, riesco a barcamenarmi. Abbiamo così pochi bisogni, ci
basta un nulla, un tantin legato da pensieri argentei…-
Milanesi – Questo è un manicomio. E lei signorina con quella pelliccia ( a Giusy
che si avvolge voluttuosamente nella pelliccia), quanto guadagna?-
Giusy – (non risponde alla domanda, ma parla quasi per conto suo) E’ bella vero?
È bellissima…mi sento…mi sento una regina - quasi quasi. Uhm che splendore! È
soffice, calda, quasi sensuale uhamm!(fa cenno in giro ed esce languidamente di
scena dall’ingresso, lasciando la porta socchiusa)-
Milanesi – (vedendola andar via dondolando e facendo un gesto come dire:
manicomio) Bene, visto che il personale è reticente, faremo un accertamento
induttivo. Secondo la legge V.V.V., cioè Vanoni-Vicentini-Visco- e forse
Tremonti - chissà - e tenendo conto di quanto ho potuto accertare visivamente, e
visto quello che certamente vedrò nell’altra stanza… (intanto passando accanto
al tavolo di Nanni vede la famosa dichiarazione dei redditi da sistemare, la
prende la esamina velocemente e se la mette in borsa) Ah, bene, siete solerti
nel denunciare i redditi, bene, benissimo…settecento milioni…. ( a Lisa,
interdetta) Mi preceda, prego.-
Le due donne entrano. Calano le luci sulla scena, mentre dal vetro della porta
del capo si vedono lampi saette e si odono tuoni. Insomma una burrasca. Musica
adatta. Fermo di scena. Tutto due massimo due minuti. A poco a poco i …fenomeni
si calmano, poi finiscono del tutto. Subito dopo esce la Milanesi, seguita da
Lisa disperata e spettinata, che si ferma sull’uscio per poi rientrare.
Milanesi – (a Lisa) Grazie per avermi messo a disposizione i suoi conti. Avrà
presto mie notizie. Arrivederci…(a Gigi) un tantin d’argento legato ai
pensieri…( a Nella) La mantiene lui, vero? (scorgendo Giusy che è entrata, dopo
la passeggiata all’aperto) bella, bella quella sua pelliccia, conta costa?
(entra Nanni dal bsgno) Ah, Madrid! Vero: tre a uno! Gol di Rossi, Tardelli
e…e…-
Nanni – …Spillo Altobelli. Che incontro.-
Milanesi- Lo può dire! Un incontro da KO, quasi come il nostro…(allusivo) Beh,
arrivederci e… buon lavoro, fedeli impiegati. (esce) -
Lisa - (entrando distrutta) Dieci miliardi di multa! Più sette anni di imposta
evasa! Otto di mora, più due per diritti d’ufficio…più tre anni - per tentata
corruzione. Oddio, svengo (i quattro si precipitano per sorreggerla, e la fanno
sedere, poi chi la sventola col fazzoletto, chi le prende una mano, chi la
chiama, chi la sorregge)
Entra il dottor Treorotreoro. E’ un uomo maturo, elegante, disinvolto.
Trioro – Permesso? Scusate belle signore, era aperto. Posso?-
Lisa – (sbalordita) Dottor Treorotreoro, che piacere. (agli altri) Lasciatemi
pure, adesso sto bene.-
Treoro- Mi dispiace che …forse non è il momento…-
Lisa – Ma che dice dottore. S’accomodi. Sa, sono giunta adesso da un lungo
viaggio che mi ha stancato mortalmente. E’ stato come una mazzata tra capo e
collo. Ma adesso mi sono ripresa…ma s’accomodi. Come sta?-
Treoro – Sto bene, anzi mi scuso per il ritardo, sa a Linate c’era nebbia e
l’aereo è decollata da Malpensa.-
Lisa – Dottore, ma che dice? Quali scuse, siamo gente di mondo.-
Giusy – Se questo è il milanese, quella di poco fa chi era?-
Nanni – Zitta, zitta.-
Lisa – Signorina Giusy (con tono di rimprovero, poi con calma) per favore mi
ridia la pelliccia che mi teneva. E anche lei signorina Nella, mi dia il
collier, adesso sto bene. Ah, signor Settemezzo, ecco le chiavi sue, mi ridia
quelle della mia Jaguar. (eseguono, tranne Giusy ) Grazie. Ho detto grazie
signorina Giusy!-
Giusy – (di colpo, come svegliandosi, poi esegue con la massima calma) Ecco la
sua pelliccia…(drammatica) ecco la mia vita, i miei sogni…-
Lisa – Signorina, si sbrighi. Efficienza, altrimenti la licenzio.-
Treoro – Calma, calma. Signorina, cosa succede? (ammirandone le rotondità)-
Lisa – Ma cosa vuole che succeda, questa…signorina, mi deve restituire la
pelliccia e basta! Anzi, guardi, la licenzio!-
Treoro – Com’è categorica dottoressa Denari. Non si può accomodare la faccenda
con questa bella figliola?-
Lisa – O, va bene, per questa volta, per farle piacere…-
Triodo- Contenta cara? (accarezza il mento di Giusy)-
Giusy – Io sono Giusy Bastoni, e ho la mia dignità! Tiè, brutta strega! Prenditi
la tua pelliccia e tieniti anche questo …milanese, tanto, tra poco, con quelle
tasse, ti mettono a posto.-
Lisa – Taci vipera!-
Treoro – Tasse? Che tasse? (interessato)-
Lisa – Niente, un nonnulla tenuto da un pensierin d’argento…-
Giusy – Un pensierin di ventisette miliardi di multa, più tre anni di galera per
tentata correzione.-
Treoro – Correzione? Forse vuol dire corruzione? vero-
Giusy – Così o come accidenti si dice, sempre carcere sarà. Oh, mi sono lavata
la bocca!-
Lisa – Che puzza come una fogna! Da dove sicuramente provieni.-
Treoro – (riflettendo, tra se) Multe, corruzione, lite col personale…male,
male.-
Lisa – Allora, dottore, vuole accomodarsi? (precede Treorotreoro nel suo
ufficio. Questi, quasi subito esce con una giarrettiera nera in mano).-
Treoro – E questa cos’è? (tra se) E’ anche troia.-
Lisa – (uscendo precipitosamente e fermandosi alla vista della giarrettiera) La
giarrettiera! Settemezzo, cosa ci fa la giarrettiera di quella lì (indica Giusy)
nel mio ufficio? Esigo una spiegazione!-
Treoro- Dopo, dopo. Avrà tutto il tempo per le sue indagini. Intanto (guarda
l’orologio) Io dovrei andare, s’è fatto tardi. Ho altri impegni. Sa, a Malpensa
c’è la neve…a Linate la nebbia, il tempo è denaro…ed io devo proprio scappare.
Arrivederci.-
Lisa – Ma dottore…dottore…(lo insegue fino alla porta, poi si lascia andare
verso l’ennesimo svenimento)-
Nanni – Presto, un dottore.-
Gigi – Un medico urge.-
Nella – Un sanitario subito.-
Giusy – Un becchino, ora!-
Nella- Ma Giusy.-
Giusy – Quella non ha nulla! Prendile un po’ d’acqua e starà bene. Addio amici
miei, io me ne vado. Ah, la giarrettiera ha colpito ancora. (la prende vi si
gingilla e poi la conserva nel suo cassetto)-
Nella – Aspetta Giusy.-
Nanni – Ma dai, aspetta.-
Giusy – Tanto non muore.-
Gigi – Sei cattiva.-
Giusy – E perché lei com’è stata con me? Con tutti voi? È stata buona? Ci ha
trattati bene? Eh? A te non ti calcola, anche se sa che sei innamorato di lei –
zitto lo sa! A te Nella, ti usa come caporale, e a te Nanni, prima come
schiavetto, poi come stallone! (intanto Lisa rinviene, ma fa finta di niente,
per ascoltare i commenti di Giusy)-
Gigi – Va bene, ci trattava bruscamente, ma non è cattiva.-
Nanni – Ah Giusona, allora non sei tonda del tutto.-
Giusy – Grazie per il…complimento. Io…io non capisco molto, lo so; e sono anche
un po’ addormentata, e so anche questo; mi piace fare all’amore e lo dico –
apertamente; ma non sono una scopa – scusa Nella non mi riferivo a te – una
scopa, un oggetto, senza dignità. Ecco!-
Nella – Giusy, mi stai sbalordendo, tu che fai questi discorsi. Però hai
ragione, siamo esseri umani e dobbiamo essere trattati come si conviene…-
Gigi – Intanto badiamo a lei. Poveretta è ancora svenuta.-
Nella – (che ha preso l’acqua) Ecco l’acqua.-
Gigi, delicatamente, le gliene spruzza, delicatamente, sul viso; poi,
amorosamente, gliene fa bere un pochino. Lisa, resta finta svenuta.
Gigi – Ma mettetevi nei suoi panni: ne ha passato, oggi, momenti brutti,
veramente brutti.-
Nella – E si, credo proprio di si. E, penso che sia rovinata.-
Nanni – Rovinata?-
Nella – Beh, penso proprio di si. Vedete, la notizia della tasse si saprà in
giro, nell’ambiente degli affari; e la minaccia della galera terrà lontani i
grossi clienti. Vedete Treorotreoro come se l’è squagliata?-
Giusy – Non farà l‘affarone, e allora?-
Nella – Vedi, non era solo quello, ci sarà una ripercussione anche al Nord. E
quando si parlerà della Grossi Affari, storceranno il naso.-
Nanni – (riflessivo) Sai, negli affari la fiducia conta tanto, tantissimo.-
Gigi – Ma la ditta è ancora solida.-
Nella – Dopo la batosta delle tasse? Mi pare difficile. Poi se non si lavora
più, ci dovremo trovare un altro lavoro –tutti!-
Giusy – Mamma mia, cos’ho combinato. Tutta colpa mia! Io…io volevo colpire,
nella rabbia, solo lei…invece…-
Nanni – Ma si, se l’è tirato addosso da se questo uragano. Perché non le pagava
le tasse? Tanto guadagnava un pozzo di quattrini. Bastava che le pagasse
annualmente…Quanti salti mortali ho dovuto fare per le false denunce...-
Nella – …e i bilanci truccati-
Gigi – …e fondare associazioni assistenziali fasulle.-
Giusy – E fare eleganza, anzi sfarzo. Ecco, se non l’avesse fatto, io non avrei
mai indossato quella pelliccia…e tutto sarebbe rimasto come prima.-
Nanni – Ed era un bene o un male, mi chiedo ora.-
Gigi – (a Giusy) Non è stata la tua pelliccia a fare traboccare il vaso, ma la
giarrettiera.-
Giusy – A me quella pelliccia mi ha fatto un effetto, ma un effetto; insomma mi
ha cambiata, m’ha fatto prendere coscienza delle mie condizioni…di poveraccia.-
Gigi – E’ stata la giarrettiera, sentite a me!-
Nanni – E dalle! Come la fai lunga. Ma se doveva accadere, giarrettiera o no,
sarebbe accaduto lo stesso…-
Gigi – (piccato) Ma tu hai fatto l’amore col lei, per quella cosa là.-
Nanni – (spazientito) Io ho fatto, io ho fatto. Insomma vogliamo cambiare
discorso e veder come sta lei? (indica Lisa).-
Nella – Hai detto bene. Occupiamocene… ma come?-
Gigi – (vedendo che Lisa rinviene) Sta rinvenendo, guardate.-
Nella – Capo, come si sente? (Lisa mormora qualcosa)-
Nanni – Non abbiamo capito. Cos’ha detto? Sta bene?-
Lisa – Cre…credo di si.-
Gigi – Che sollievo.-
Lisa – (alzandosi) Grazie, grazie, siete troppo premurosi. Ma adesso vi prego,
andatevene, lasciatemi sola.-
Nanni – (facendo agli altri segno d’andare) Come vuole. Buongiorno capo.-
Nella – Arrivederci capo.-
Giusy – ngiorno.-
Gigi – Voi andate, io resto, può darsi che si possa sentire nuovamente male.-
Lisa – Tiè iettatore! (fa le corna)-
Gigi – A me? (intanto gli altri escono)-
Lisa – Ma si, ma si, o diavolo. Sono confusa. Vada Coppe, anzi no, resti. Anzi
se ne vada! No, resti…-
Gigi farà atto di andare e di restare.
Lisa – Vada, resti, che importanza ha? Ma lo sa che io sono rovinata? Sono
fallita? (fissa il vuoto, drammaticamente)-
Gigi – Ma che dice, la ditta è solida, lei è in gamba, si risolleverà. Le tasse?
Bazzecole, ma via…-
Lisa – (tra se) O è cretino, oppure ha ragione. (poi a Gigi) Forse per la ditta,
non tutto è perduto –speriamo - ma la mia eleganza, i miei gioielli, le mie
ville, le mie auto, i miei cani, le mie relazioni…-
Gigi – Pazienza…pazienza…-
Lisa – Pazienza un corno! (poi piagnucolosa) Quando ci penso vorrei essere
morta. Ma bisogna reagire, e reagiamo – ma come? Adesso sto meglio Coppe, se ne
può andare.(vedendo che Gigi esita) Vada pure, grazie.-
Gigi – (uscendo lentamente di scena) Di nulla…niente…buon giorno…ca…capo.-
Gigi esce. Lisa resta sola in scena e si mette a passeggiare nervosamente. Poi
guarda i registri, fa dei conti, prende appunti, poi prende il telefono, ma
subito lo riposa. Entra ed esce dal suo ufficio carica di documenti. Poi, nel
cassetto rimasto aperto, vede la giarrettiera, la prende, la solleva, la lascia
cadere a terra, poi la calpesta singhiozzando. Luci e musica adatta.
Fine secondo atto.
Atto III°
Stessa scenografia dei precedenti atti. All’apertura del sipario, con musica
adatta, entra in scena Nella. Gironzola tra i tavoli, si toglie il soprabito,
posa la borsa, sposta qualche carta, guarda qualche oggetto con rimpianto.
Nella – E pazienza, vuol dire che doveva finire così. Però è un peccato, un vero
peccato…-
Entra Nanni. E’ brusco, nero d’umore. Laconico.
Nanni – Buongiorno. (si siede nel suo posto di lavoro e guarda qualche foglio)-
Nella – Cielo Nanni (sorpresa dal comportamento del collega) Oh Nanni, mbeh?-
Nanni – Mbeh? Cosa?- (c.s.)-
Nella – Come mbeh cosa? Ma sono anni che, non appena arrivi, mi dici che sono
splendida. Ora, da qualche tempo, non lo sono più. Come mai?-
Nanni – (c.s.) Lascia perdere, è finito il momento di scherzare.-
Nella – (finta offesa) Perché, scherzavi?-
Nanni – Un po’ si e un po’ no.-
Nella – Quanto si e quanto no?-
Nanni – Nella, Nella…-
Nella – Nanni, Nanni…-
Nanni – Nella, scusami, ma lo sai o non lo sai che, forse, siamo senza lavoro?-
Nella – Certo che lo so…almeno c’è una forte dose di rischio, ma noi cosa
possiamo farci?-
Nanni – E’ questo che mi fa molto arrabbiare: che non possiamo farci niente!-
Entra Gigi. Anche lui è serio.
Gigi – Salute.-
Nanni – Ciao.-
Nella – Ciao Gigi. (Gigi fa come Nanni) Gigi, che novità ci sono?-
Gigi – E che ne so io.-
Nella – Non sei sempre tu per ultimo a lasciare L’ufficio ? non si mai, qualche
parola…-
Gigi – E con ciò? Se vuoi sapere se ieri ha detto qualcosa sul futuro, mettiti
l’anima in pace: non ho detto nulla…di preciso.-
Nanni – Avete notizie di Giusy?-
Nella – Io no, e voi? (Gigi fa cenno di no con la testa)-
Nanni – Male. Però spero che oggi venga, l’ufficio senza lei è…è come morto,
ecco. Poi, se si deve chiudere la ditta, preferirei che ce andassimo tutti
insieme – tutti insieme!-
Gigi – Ma guardalo che sentimentalone (sarcastico)-
Nella – Non essere acido Gigi.-
Gigi – Io non sono acido, sono amaro come il veleno!-
Nanni – Ti capisco.-
Gigi – Bello sforzo… a posteriore.-
Entra Lisa. E’ vestita dimessamente, senza trucco, cammina vacillando, e va
dritta in ufficio. I tre restano a bocca aperta, meravigliati della metamorfosi.
Nanni – Ma, guardate? è proprio lei? Il capo?-
Nella – Certo che è lei, ma…da qualche giorno non si cura…-
Gigi – Poveretta, è affranta dal dolore. Però…è più bella!-
Nanni – Incredibile, il capo sarebbe una donna…una donna con dei sentimenti. Ma
chi l’avrebbe detto!-
Voce di Lisa.
Lisa - Signorina Scopa, venga un momento, per favore. (voce lamentosa)-
Nella – Avete sentito, che voce? Sembra quella di una moribonda.-
Gigi – Le si è schiantato il cuore!-
Nanni – Vallo a riparare tu, coi tuoi versi.-
Gigi – Cinico!-
Nanni – Ma che cinico e cinico. Se le vuoi veramente bene, buttati, è il momento
giusto.-
Gigi – Dici d’avvero. Dovrei fare proprio così?-
Nanni – Certo. O dentro o fuori!-
Gigi – All’attacco! (si alza, inciampa e cade)-
Nanni – Imbranato. Riprova la partenza.-
Gigi – (sconsolato) E’ andato via…-
Nanni – Cosa?-
Gigi – Il coraggio.-
Rientra Nella.
Nella – Ragazzi, inventiamoci qualcosa, il capo vuole chiudere.-
Nanni – Era nell’aria.-
Gigi – Lo temevo.-
Nella – Tutto qui?-
Nanni – Perché, c’è dell’altro?-
Gigi – E cosa?-
Nella – Ma come che cosa? Ma reagire, perbacco! Troviamo una soluzione, insomma
facciamo qualcosa…-
Nanni – Paghiamole noi le tasse!-
Gigi – Eh?-
Nella – Non scherzare. Spremiamoci le meningi, troviamo una soluzione qualsiasi
che non sia il fallimento. Ripeto: Facciamo qualcosa!-
Gigi – Io me la posso sposare…formeremo così un sodalizio…-
Nanni – Allora è tutto a posto!
Nella – Ma è un chiodo fisso questa tua utopia, Gigi.-
Nanni – Aspetta, aspettate. La sua uscita di senno (indica Gigi) mi ha fatto
venire un’idea. Senti Nella, quali sono le sue motivazioni per chiudere? (indica
la porta del capo)-
Nella – Dice che, dopo il pagamento delle tasse, rimane a secco, o quasi. E per
questo non potrebbe sopportare un ristagno degli affari. Ci sono le spese fisse:
fitto, stipendi, contributi, …tasse…-
Gigi – Tasse? Ci risiamo.-
Nanni – Nient’altro? (Affermativo di Nella. Nanni, riflettendo) E lei sarebbe
disposta a continuare l’attività se non avesse altri problemi?-
Nella – Non ne sono sicura…ma credo di si.-
Nanni – Allora forse potremmo esserci: questa sarebbe la mia proposta per
risolvere la crisi: formiamo una cooperativa! Noi ci mettiamo il lavoro, lei
quel poco di capitale che le rimane e la sua capacità imprenditoriale. Potrebbe
funzionare, che ne pensate?-
Gigi – Come dire: il braccio e al mente?-
Nella – (occhiataccia a Gigi) E…credi che basterà? Sai il capitale dev’essere
veramente scarso.-
Nanni – E allora spero che basti. (pausa) Oddio noi potremmo contribuire. Io
qualche risparmio ce l’ho. E penso pure voi. Forse potrebbe essere
un’integrazione sufficiente…-
Nella – Io ci sto!-
Gigi – Nanni, sei una cannonata. Pure io ci sto, ho una discreta sommetta…-
Nanni – …quanto?-
Gigi – Trecentomila lire.-
Nanni – Va là, compraci le caramelle.-
Nella – Comunque sia, io gliene parlo, se siete d’accordo…che fa? vado?-
Nanni – Per me si, …e per Giusy?-
Nella - La informeremo dopo. Spero che aderirà… e penso che anche lei, se resta
qualche mese senza stipendio non morirà di fame.-
Gigi – Dovrebbe accettare, almeno per riparare…-
Nanni – Ascoltami bene Gigi, da questo momento tu non parlerai più di questo
argomento con quella figliola. Intesi? –
Gigi – Ma la colpa…-
Nanni – Piantala! La colpa e la colpa. Tutti abbiamo la nostra brava parte di
responsabilità di quanto è successo.Chiaro?-
Gigi – Nanni, credimi io non volevo…proprio non volevo. Starò zitto, come dici
tu.-
Nella – Allora, vado?-
Nanni – Buona fortuna.-
Gigi – Ce la farai Nella, ce la farai.-
Nella – Vado. (come se andasse in battaglia).-
Resterà nella stanza del capo per un minuto, intanto, con musica adatta gli
altri si mettono al lavoro, infine rientra. Ha l’aria sconsolata.
Nella – E’ stata molto cortese, gentilissima come non mai, ma non se ne può far
nulla. Non vuole immischiarci nell’affare che è troppo rischioso. Ha detto che
ci ringrazia e che…e che prepari le lettere di licenziamento. Mi dispiace. (si
soffia il naso commossa)-
Nanni – Ma, tutto qui? Chiudiamo così? No. Non può finire così! Non è giusto!-
Gigi – Provo io.-
Nanni – E il coraggio?-
Gigi – Me lo faccio venire. Vado! (Esce)-
Stessa scena di cui sopra. Ma, subito dopo, entrano in scena Gigi e Lisa.
Lisa – E’ finita la processione? (prima dura, poi con calma) Capitelo, signori,
è finita! Comunque apprezzo il vostro intendimento, l’affetto per l’azienda,
l’attaccamento al vostro lavoro, ma non posso accettare il tentativo d’essere
salvata da voi! Perché seppiatelo, potrei portarvi allo sbaraglio economico.
Capitelo, per favore, capitelo.-
Nanni – Ma mi scusi perché non fare un tentativo?-
Lisa – Signor Settemezzo, lei ha la contabilità in mano e sa, o perlomeno
dovrebbe sapere, quante sono le spese corrente dell’azienda. (pensierosa) E se
la crisi durerà molto, rovinerò anche voi. E questo mi dispiacerebbe molto,
anzi, moltissimo. Quindi lasciate perdere, vi prego. Certo, io ricomincerò e, se
le cose vanno bene, vi richiamerò tutti con me. Ho detto tutti! Compresa quella
della giarrettiere. (raccoglie la giarrettiera e la lascia cadere,
malinconicamente,sul tavolo di Giusy).-
Entra Giusy, lascia la porta socchiusa e, senza salutare, si avvicina al suo
tavolo.
Giusy – Sono venuta a prendere le mie cose.-
Saluti a soggetto da parte degli amici.
Lisa – Buongiorno signorina, faccia con comodo, tanto chiudiamo bottega.
(esce).-
Giusy – Si chiude per colpa mia? (rivolta agli altri).-
Nanni – No, perché eravamo arrivati al capolinea. Tu non c’entri.-
Gigi – (pensieroso) Peccato.-
Nella – Già si chiude, ma non per colpa tua. Ci sono stati molti errori da parte
di tutti, capo compreso.-
Nanni – Io avevo avuto un’idea, però…-
Giusy – Che idea?-
Nella – Abbiamo pensato di formare una cooperativa, Glielo abbiamo proposto,
dicendoci disposti anche a lavorare senza stipendio, finchè l’azienda non
superava la crisi, ma non ha accettato: dice che non vuol farci rischiare…-
Nanni – E’ stata inutile la nostra insistenza…naturalmente parlavamo anche a
nome tuo.-
Giusy – Bene, bene, ma…cos’è una cooperativa?-
Nella – Giusy, sei incorreggibile.-
Nanni – La cooperativa è un’azienda dove tutti, nello stesso tempo, sono
lavoratori e titolari.-
Giusy – (non prestando più attenzione, vede la giarrettiera) Uh, la
giarrettiera! (la prende e giocherella con quella).-
Entra il dottor Treorotreoro. Ha l’aria misteriosa e maliziosa allo stesso
tempo.
Treoro.- Permesso, si può?-
Giusy – (con le spalle alla porta) Avanti.-
Treoro – Buongiooorno. (saluti a soggetto)-
Giusy – (voltandosi) Oh, il milanese. (posa la giarrettiera) Ma non doveva
partire urgentemente?-
Treoro – Dovevo, ma non l’ho fatto. Cara la signorina dalla pelliccia
reticente.-
Giusy – Non offenda sa?-
Treoro – Scherzavo. Ma lo sa, però, che le stava molto bene? le donava molto!-
Nella – (freddamente) Desidera il capo?-
Treoro – Dopo, dopo.-
Nanni – E allora?-
Treoro .- Sentite, sarò franco (intanto prende la giarrettiera e giocherella con
essa) Ho ascoltato la vostra conversazione. Sono stato molto indiscreto, ma ero
venuto alla chetichella perché mi interessava vedere una persona…(guarda
sornione Giusy). Poi, udendo i vostri interessanti discorsi a proposito
dell’azienda, naturalmente involontariamente – si capisce, ho indugiato dietro
la porta ed ho sentito tutto.-
Nanni – E allora?-
Treoro – Allora ho capito molte cose, moltissime, a dire il vero. Prima cosa:
che siete delle brave persone e degli ottimi dipendenti; secondo: che avete un
cuore d’oro. Terzo: che siete affezionati all’azienda e al lavoro. (pausa)
Infine, credo che questa giarrettiera mi abbia ingannata sulla serietà del
vostro titolare. Adesso so di chi era questa (guarda ammirato l’indumento)
magnifica giarrettiera. Era di questa splendida fanciulla. (gliela offre a
Giusy).-
Nella – Ma ancora non comprendiamo…-
Treoro – Capire, capirete. Posso telefonare?-
Gigi – (porgendo il telefono) Prego.-
Treoro – Dottore Mazze, per favore, mi serve quella (sottovoce) pelliccia che le
indicai ieri sera. Mi serve subito, la compri e me la mandi qui, faccia presto
per favore. (posa il telefono, a Gigi) Grazie.-
Nanni – Senta dottore, vorrebbe essere così cortese di dirci cosa desidera da
noi? Sa, il momento di scherzare non è dei migliori.-
Treoro – Presto detto: Ho sempre desiderato avere, alle mie dipendenze, del
personale veramente raro - come lo siete voi tutti; cioè, come dicevo prima:
leali, generosi, competenti, affezionati all’azienda e che volete bene al
titolare. (pausa) Allora ho pensato… ho pensato…-
Nanni - … a niente! Perché noi non lasceremo la ditta.-
Gigi – La ristruttureremo:-
Nella – La rifonderemo.-
Giusy – Vinceremo!-
Treoro – Che carini, che carini …-
Nanni – Che, sfottiamo?-
Treoro – Dio me ne guardi bene. Ma vi prego, lasciatemi continuare. Dunque,
dicevo, che siete degli impiegati…-
Nanni – …questo lo avete già detto, mi pare.-
Treoro – Sicuro, sicuro E sapendo il vostro attaccamento all’azienda, non vi
propongo di venire a lavorare per me, ma bensì vi chiedo – io - di lavorare con
voi.-
Nella – Con noi? Ma che dice?-
Nanni – Questo è impazzito. Il viaggio, la Malpensa, la nebbia, glia ha dato
alla testa.-
Gigi – Abbiamo capito. Ragazzi si smamma!-
Giusy – Io non ho capito nulla.-
Nanni – E ti pareva…-
Treoro – Signori, io parlo sul serio. Statemi a sentire: Voi volete fare, se ho
ben capito, una cooperativa, dico bene?-
Nella – Dice bene, continui.-
Treoro – Però ci sono delle serie difficoltà, diciamo, economiche, dico giusto?-
Nanni – Dice giusto, continui.-
Treoro – Allora, ci si potrebbe organizzare in questo modo: voi sarete le
braccia, il vostro titolare la mente, e io il capitale. Avete capito bene: Sono
disposto ad entrare nell’azienda mettendoci il capitale necessario ad
riavviarla. Mi sono spiegato?-
Gigi – S’è spiegato, continui.-
Treoro.- Non c’è altro da dire. Tutt’al più da fare. Però…(giocherella con la
giarrettiera)-
Nella – Ah, c’è un però?-
Treoro (affermativo con la testa) Però, non vorrei figurare in prima persona,
per cui mi piacerebbe … mi piacerebbe che ci fosse al mio posto, come dire… un
prestanome, o meglio un rappresentante, ecco. Rendo l’idea?-
Nanni – Rende, rende. Quindi?-
Intanto bussano alla porta. Treorotreoro, va immediatamente ad aprire e ritira
un grosso pacco, che posa sul tavolo di Giusy. Tra la curiosità dei presenti, lo
apre e tira fuori una bella pelliccia di leopardo, come quella del capo.
Giusy – (incantata) Com’è bella…-
Nanni – La bella Giusy s’è incantrata.-
Treoro – Signori, vi presento il mio, anzi, la mia rappresentante.-
Nanni – Lei?-
Nella – Ella? –
Gigi – Essa?-
Giusy – E io che dico?-
Treoro- Lei non dica nulla. La indossi, prego (l’aiuta a indossarla)-
Giusy – ( pavoneggiandosi contenta e lusingata. Musica adatta) Meravigliosa,
calda, soffice.-
Treoro – Quasi…sensuale, vero?-
Giusy – ( sognante) Bella…-
Treoro – E’ sua.-
Giusy - (meravigliata) Mia? Bella, bellissima…(tornando in se) Ma non posso
accettarla.-
Treoro – Ma perché scusi? E’ un omaggio alla sua bellezza.-
Nanni – Ma come si permette?-
Treoro – Mi permetto perché voglio proporre uno…diciamo così, uno scambio.-
Nanni – Sarebbe?-
Treoro – Sarebbe che io alla signorina (rivolto a Giusy) propongo un accordo:
Lei mi fa da rappresentante, e io le regalo la pelliccia. (solennemente)
Signorina Giusy Ci sta?-
Giusy – E …basta?-
Treoro – E basta!-
Nanni – Un momento, un momento per favore. Giusy è frastornata, ma noi no! Dita
dottore, cosa vuole realmente lei da Giusy?-
Treoro – Poco e molto, dipende…-
Nella – Dipende da che?-
Giusy – Che, mi fa un quiz?-
Treoro – Un quiz? Simpaticona…-
Nella – Allora, da che cosa dipenderebbe?-
Nanni – Già, qual è la sua richiesta?-
Treoro – La richiesta è…-
Nanni – …Che Giusy diventi la sua amante! Ovvio!-
Gigi – Carino, lui.-
Nella – Si vergogni!-
Treoro – (ridendo) Ma no, ma no, siete fuori strada.-
Nanni – Siamo Land Rover. Ma, suvvia.-
Treoro – (quasi urlando esasperato) Adesso basta! Mi fate parlare o no?
(calmandosi, poi a Giusy) Dunque, signorina Giusy, mi dica, lei è fidanzata?-
Giusy – Io? No. Perché dovrei esserlo?-
Treoro . Mai sia! Vede, da questo momento lei si fidanza con me!-
Nanni – Con lei?-
Nella – Questo è tutto matto!-
Gigi – Ma guarda che tipo.-
Giusy – (piangendo) Mi tratta così perché lei ha tanti soldi e io sono una umile
impiegata e forse anche senza stipendio…-
Treoro – Ma cosa ho fatto di male? Non ho fatto una proposta onesta?-
Nanni – Voi avete disposto!-
Nella – Comandato!-
Gigi – Deciso!-
Giusy – Peccato.-
Treoro – Perché peccato?-
Giusy – Perché, perché a me lei non dispiace affatto… e mi piace la pelliccia…e
mi piace la rappresentante di lei…ma non può disporre della mia persona, della
mia anima, del mio amore: ho la mia dignità!-
Treoro – (riflettendo a bassa voce) Già, la solita dignità, che complica tutto.
Avevo quasi dimenticato che esisteva ancora…(poi a Giusy) Dunque, signorina
Giusy, mi perdoni e mi lasci rimediare alla gaffe: (suspence) Signorina Giusy
Bastoni, davanti ai suoi colleghi, come testimoni, le chiedo formalmente: vuole
diventare la mia fidanzata?-
Giusy – (singhiozzando vezzeggiatamente) A me l’hanno sempre chiesto…-
Treoro – (inginocchiandosi) …forse in ginocchio?-
Giusy – No, con un bacio, per cominciare…ora mi sento in imbarazzo…si alzi, per
favore.-
Treoro – Rimedio subito. (la bacia).
Entra Lisa e resta basita alla vista della scena che si svolge sotto i suo occhi
e nel suo ufficio.
Lisa – (riavendosi) Bene, bene. Ecco il nostro famoso moralista che scappa
scandalizzato alla vista di una semplice giarrettiera, e che si smentisce
spudoratamente, molestando una mia dipendente.-
Treoro – Ex dipendente, ora socia.-
Lisa – Socia? E di che? Chi lo dice?-
Treoro – Io!-
Nella (intervenendo tempestivamente) Sa, capo, è per quella proposta di
cooperativa.-
Lisa – Ma ho già detto di no, mi pare!-
Nanni – Ma adesso abbiamo dei finanziamenti…e forse, tanti.-
Lisa – E chi ve li darebbe…questi finanziamenti –tanti? Lui?-
Nanni – No, lei. (indica Giusy)-
Giusy – (come cadendo dalle nuvole) Io? Come? (Nanni fa segno con le dita al suo
fidanzamento con Treoro) Ah, si…Si, certamente…ho…ho qualcosa, una sommetta, e
la metto nella società cooperativa.-
Lisa – Una sommetta? Forse dei risparmi? Non scherziamo… e quanto sarebbero?.-
Treoro- (piano a Giusy) Basterebbero tre miliardi? Oppure vanno bene quattro?-
Giusy – (quasi impappinandosi) Tre miliardi…o forse quattro, insomma, vanno
bene?-
Lisa – Giusy, ma ha fatto tredici al totocalcio? Eppoi, guardi si tolga la mia
pelliccia. Chi le ha permesso d’indossarla?...Ma un momento: io la mia l’ha
lasciata in casa…allora, coma mai?-
Giusy – E’ perché sono rappresentante di lui…cioè rappresento la somma…un patto!
Insomma è mia.-
Treoro- (passandogli un assegno che ha firmato prima) Ecco il corpo del
contendere…-
Giusy – (frastornata a Lisa) Ecco un colpo da pretendere! (mostra l’assegno)-
Lisa – (trasalendo) Quattro miliardi? (quindi lascia l’assegno sul tavolo ed
esce)-
Nanni – S’è offesa!-
Nella – Già!-
Giusy – E ora?-
Gigi – E ora basta! La sistemo io questa storia!-
Gigi si alza e si dirige rapidamente verso la stanza di Lisa. Entra, come una
furia, senza bussare.
Dal vetro si vedono lampi e saette, si odono tuoni e tamburi, insomma procede
tutto come nel finale del primo atto. Musica adatta. Fermo di scena per gli
altri. Dopo due minuti, fine effetti e fermo di scena, e rientra Gigi, tutto in
disordine, seguito da Lisa, come un cagnolina, anche lei con i capelli e i
vestiti in disordine. I presenti li guardano sbalorditi. I due si guardano di
sottecchi, poi Gigi prende per mano Lisa, e la porta al centro della stanza.-
Gigi – Signori, vi presento la mia fidanzata! la signorina Lisa Denari. Saluta
cara.-
Lisa – (timidamente) Ciao a tutti. (poi a Gigi) Va bene così - uomo virile,
violento, vigoroso. (agli altri) Che uomo!-
Gigi – La vedetela, non è un amore?-
Lisa – A proposito d’amore… vieni Casanovaccio! (lo afferra e se lo porta nel
suo ufficio, intanto si prende l’assegno lasciato sul tavolo).-
Nanni – (sbalordito) Hai visto il poeta sentimentale?-
Nella – Già, già…già.-
Giusy – L’ha picchiata?-
Nanni – Come al solito, Giusy non ha capito nulla.-
Giusy – Ma cosa posso farci e non l’ho capito?-
Treoro – (troncando la discussione) Signori, propongo di sospendere il lavoro,
prenderci un giorno di ferie, perché da domani inizierà la vostra nuova
attività.-
Giusy – (guardandolo teneramente) Che amore…-
Treoro – A proposito d’amore, Giusy, stasera che ne dici se cenassimo insieme?
Ti porto in un locale magnifico, cena al lume di candela, violini, e champagne…-
Giusy – (agli altri) Com’è romantico, è vero?-
Nella – Già, già, già.-
Giusy – Ragazzi, incominciamo alla grande. Ciao a tutti!-
Treoro – Arrivederci amici e…salutatemi la nuova coppia.-
Escono. Restano in scena Nanni e Nella. Stanno in silenzio e raccolgono le loro
carte dalle rispettive scrivanie. Di tanto in tanto, si guardano sottecchi, poi
continuano le loro azioni.
Nanni – E’ finita bene, a quanto pare.-
Nella – Già, già, già.-
Nanni – Nelly, smettila con questi: già!-
Nella – Già! (giocherella con la giarrettiera che ha raccolto dal tavolo di
Giysy).-
Nanni – Vuoi litigare?-
Nella – Già!-
Nanni – E va bene, litighiamo! Ma per che cosa?-
Nella – Per che cosa…mandrillo?-
Nanni – Ma sempre lì ce l’hai la testa?-
Nella – Sei tu, carino, che hai la testa sempre…lì! (giocherella con la
giarrettiera)-
Nanni – Senti bella, io faccio quello che mi pare, con chi mi pare e dove mi
pare. E a te la cosa non deve minimamente riguardare! Chiaro?-
Nella – Certo, a me non deve riguardare (ironica)… e neanche le tue avventure, i
tuoi…straordinari. A proposito, da domani, niente straordinari!-
Nanni – E chi lo dice?-
Nella – Io, accidenti!- (è furibonda)-
Nanni – Calma, calma, non ti scaldare…-
Nella – Io mi scaldo quando mi pare e piace! (avvicinandosi minacciosa, mentre
Nanni indietreggia) E tu, tu! Da subito filerai dritto come un santo! Non farai
più straordinari, non regalerai più giarrettiere nere a nessuno! E non guarderai
più nessuna donna, sennò…(minacciosa spezza una matita) ti spezzo così!-
Nanni – (con le spalle al muro, terrorizzato) Sei pazza! Decisamente pazza! Su
di me non hai nessun diritto…e io…faccio l’amore con chi voglio…(Nella avanza
ancheggiando languidamente) è…chia…chiaro?-
Nella – A proposito d’amore, scemo d’un mandrillo (si accosta vicinissima e offe
la bocca)-
Nanni – Tu? (si schiaccia contro il muro).-
Nella – Io, uhammm.-
Nella afferra Nanni per la giacca, lo tira a se e lo bacia. Nanni prima fa il
sostenuto, poi, lentamente, cede. Nella lo abbraccia e lascia cadere per terra
la giarrettiere nera, poi a tentoni, cerca l’interruttore e spegne la luce.
Musica adatta.
Sipario e fine