PIO ALBERGO MALASPINA
Commedia brillante di
Giuliano Angeletti
Personaggi :
IL MARCHESE VITTORINO PARODI
PROF. RINALDO CASSANELLI
IL CONTE RICCARDO RICCOBALDI
IL DUCA SAVINO DUCA SAVINO BRANCA
TINO CANESE
SUOR MATILDE
SUOR LIVIA
CONTESSA ADELAIDE MOSCONI
SUOR CESIRA
ITALIA CORBANI
MARIUCCIA CALZOLARI
JOLE BATTOLLA
DUCHESSA ORTENSIA LINARI BRANCA
BUNNY
BAFFY
SCENA:
1 scena: ufficio del duca Savino Branca
In seguito :
Albergo per anziani autosufficienti e danarosi.
Al centro della sala un’insegna con scritto PIO ALBERGO MALASPINA
Verso il fondo un tavolinetto da bar
A lato un tavolo rotondo.
Un mobiletto con apparecchio radio.
La radio trasmette: musica religiosa e ballabili
(SCENA 1)
DUCHESSA ORTENSIA LINARI DUCA SAVINO BRANCA –
IL DUCA SAVINO BRANCA
(palazzo Duca Branca)
( il Duca è seduto al tavolo, ha dei documenti ed è pacato )
(squilla il telefono)
IL DUCA SAVINO BRANCA: si
(DALL’ALTRO CAPO DEL FILO – VOCE MASCHILE FUORI CAMPO-
in lingua francese)
Buona giornata signor Duca
IL DUCA SAVINO BRANCA: (in francese) si … ditemi
(DALL’ALTRO CAPO DEL FILO – VOCE MASCHILE FUORI CAMPO- in lingua francese)
signor Duca la sua partecipazione nel progetto Martell ha fatto entrare nelle
casse della nostra filiale di Parigi 12.000.000 di Franchi
IL DUCA SAVINO BRANCA: (in lingua francese) si … si! Continuate così!
(in italiano)
È stata una buona idea quella di entrare in società con il conte Martell ,
Fernet e cognac (canticchia) fernet e cognac …. Cognac e fernet …
(DALL’ALTRO CAPO DEL FILO – VOCE MASCHILE FUORI CAMPO-
in lingua inglese)
Mister Branca il nostro rapporto di collaborazione sta volgendo nel migliore dei
modi
IL DUCA SAVINO BRANCA: (in inglese) si … gli utili, a me interessano gli utili
signor Ballantine
(DALL’ALTRO CAPO DEL FILO – VOCE MASCHILE FUORI CAMPO-
In lingua inglese)
Mister Branca i nostri utili sono raddoppiati, anche a Londra il suo Fernet sta
favorevolmente incontrando i gusti dei sudditi di sua Maestà.
IL DUCA SAVINO BRANCA: (in lingua inglese)
Anche il suo whisky piace agli italiani, buona giornata signor Ballantine
(DALL’ALTRO CAPO DEL FILO – VOCE MASCHILE FUORI CAMPO- in lingua inglese)
Buona giornata Mister Branca
IL DUCA SAVINO BRANCA:
whisky e Fernet … (canticchia) Fernet e whisky … sono un grande industriale, ho
costruito un impero …
FRENET BRANCA …
(DALL’ALTRO CAPO DEL FILO – voce maschile fuori campo)
Mister Branca, mi scusi cosa desidera per cena …
Filetto di manzo con rucola
Bistecca alla fiorentina
Arrosto di agnello al forno con patate
IL DUCA SAVINO BRANCA:
Arrosto di agnello con patate! grazie Teodoro
(squilla il telefono)
(DALL’ALTRO CAPO DEL FILO – VOCE MASCHILE FUORI CAMPO)
È un piacere preparare manicaretti per voi signor Duca: buona giornata!
IL DUCA SAVINO BRANCA:
Buona giornata Teodoro
IL DUCA SAVINO BRANCA:
(soddisfatto)
E stasera arrosto con patate
(legge un foglio sulla scrivania)
E questo cos’è! Viene dal Pio Albergo Malaspina
(legge)
Illustrissimo Duca
E grande Benefattore:
io Madre Matilde
che per volontà del signore che dall’alto dei cieli
ci guarda e guida, dirigo il Vostro Pio Albergo.
Vorrei forgiarmi dell’onore
di dedicare la sala convegni
alla Vostra Pregiatissima Persona
segue Buffet e cena Conviviale
Follo, 23 giugno 1922
Bene … bene donerò a Madre Matilde e alla pia casa 5000 Lire
(soddisfatto, compila un assegno e prende il telefono e fa per comporre il
numero)
(entra la duchessa Branca)
DUCHESSA ORTENSIA BRANCA:
farabutto, sempre attaccato a quel telefono, brutto delinquente
sempre a sperperare soldi! Sono io che tengo in vita questa baracca! Sono io …
IL DUCA SAVINO BRANCA:
(timoroso)
Io telefono non per diletto ma per affari!
DUCHESSA ORTENSIA BRANCA:
per affari tu! (ride) Sei un semelone … per affari ! Ma a chi la dai a
bere…finiscila!
E adesso dammi il telefono
(telefona)
Baronessa Quintavalle, allora ci vediamo stasera a cena da me: Arrosto di
agnello con patate va bene!
(dall’altro capo del filo)
Si!
IL DUCA SAVINO BRANCA:
(timoroso)
Posso sapere a chi telefona?
DUCHESSA ORTENSIA BRANCA:
viene a cena Eleonora, il Conte Alibrandi
e il Marchese Castellini! Lui lo aspetto con ansia : è un uomo così
interessante!
IL DUCA SAVINO BRANCA:
(timoroso)
Ortensia perché ha invitato tutta questa gente, e poi anche quel borioso di
Alibrandi
DUCHESSA ORTENSIA BRANCA:
Voi Duca non dovete preoccuparvi, perché tanto voi non siete invitato
IL DUCA SAVINO BRANCA:
(timoroso)
Io non sono invitato a casa mia!
DUCHESSA ORTENSIA BRANCA:
cercate di fare silenzio!
IL DUCA SAVINO BRANCA:
(timoroso)
Io voglio mangiare l’ agnello
DUCHESSA ORTENSIA BRANCA:
voi mangiate quello che dico io!
IL DUCA SAVINO BRANCA:
(timoroso)
Io … insomma …
DUCHESSA ORTENSIA BRANCA:
(vede sulla scrivania l’assegno)
E questo cos’è un assegno intestato al Pio albergo Malaspina!
E voi buttate via i soldi così!
IL DUCA SAVINO BRANCA:
(timoroso)
E i soldi che do io a voi!
DUCHESSA ORTENSIA BRANCA:
(strappa l’assegno)
Io sono vostra moglie! A me i soldi mi spettano di diritto!
E in quanto all’albergo … controllate bene i conti e la gestione, non voglio che
mio marito passi da gonzo e adesso via … a letto! E di corsa!
IL DUCA SAVINO BRANCA:
(timoroso)
Ma ho fame !
DUCHESSA ORTENSIA BRANCA
Via ! o detto via … a letto tra poco arrivano i miei ospiti … via … via
IL DUCA SAVINO BRANCA:
(timoroso)
Ma ho fame !
DUCHESSA ORTENSIA BRANCA
Voi avete problemi di stomaco! A letto senza cena!
IL DUCA SAVINO BRANCA:
(timoroso e in piedi)
Io non ho problemi di stomaco ! ma se lo dite…
DUCHESSA ORTENSIA BRANCA
Via! Andate via … in questa casa i pantaloni li porto io!
(Escono di scena)
(Canto gregoriano,
le suore, Matilde in testa e Livia a mani giunte le altre e le vecchiette
seguono la processione in modo canzonatorio, passano dalla scena e entrano nel
pubblico e ritornano in scena… escono … Matilde rimane in scena)
(L’anziana titolare della pensione, entra, sistema qualcosa qua e la, passa lo
straccio per lavare per terra, la radio è accesa a volume alto)
(SCENA 2)
MADRE MATILDE
(Un ritratto coperto con un telo è sospeso sul palco)
Barbari… incivili .... questo non è un albergo ma un letamaio, ma dove si
credono di essere, i miei ospiti non hanno neppure dignità … ma guarda che
sporcaccioni
(Riassetta qua e la, nervosamente)
Guarda qua … pezzi di giornale , un tovagliolo, non si può andare avanti così:
Sorella Livia ! Sorella Livia ! (non risponde nessuno)
Chissà dov’è ! siamo in poche e il lavoro è tanto …
E questa radio, sempre accesa … e non c’è nessuno ad ascoltarla e poi tutte
queste
canzoni sconce. Questo albergo non è un bordello.
(spegne la radio)
Meno male, senza musica è meglio, sembrava di essere in una balera…io voglio
tutto in ordine,questa sera ci sarà una grande festa e
il nostro benefattore verrà all’inaugurazione della sala intitolata a suo nome:
(E segna con il dito il ritratto del Duca Savino Branca)
che sant’uomo che è il Duca Savino Branca! Un uomo retto… un uomo di rispetto. E
questo cos’è!
(trova un foglietto lo prende si mette gli occhiali e lo legge ad alta voce)
SUOR MATILDE
E’ UN CALABRONE
SUOR MATILDE E’ UN OSSESSIONE
( prende il foglietto e lo mette in tasca )
Figli del demonio ! Non è la prima volta che trovo questi biglietti infami! Ma
se prendo l’autore di questo obbrobrio : gli faccio pentire di essere nato :
adesso faccio il confronto calligrafico con tutti gli ospiti,
Matilde non la frega nessuno …. Eppure! questa calligrafia io la conosco!
(SCENA 3)
MADRE MATILDE, JOLE
( voce fuori campo )
JOLE
(entra accende la radio e con voce timorosa )
Madre posso entrare
MADRE MATILDE( decisa ) Si ma passate rasente il muro … e in punta di piedi, se
vedo le vostre orme sul pavimento, vi faccio pulire tutto con la lingua.
JOLE(chinandosi e passando le dita sul pavimento) A me sembra asciutto … posso
entrare o no
MADRE MATILDE(perplessa) siete in anticipo … dovevate venire alle 15,00 e sono
le 14, 55 Siete venuta 5 minuti prima ….
JOLE Se vengo in anticipo non va bene, se vengo in ritardo ancora peggio: ma a
voi non va bene niente …
MADRE MATILDE (alterata) badate a come parlate, se volete mantenervi il posto di
lavoro per potervi comprare un pezzo di pane.
JOLE(alterata e ad alta voce ) Madre Matilde dovete finirla con le vostre
angherie, altrimenti me ne vado via e senza gli otto giorni
MADRE MATILDE(ad alta voce) cercate di non alzare la voce
JOLE Finirà … si finirà !
MADRE MATILDE(ad alta voce) ho sentito qualcosa
JOLE Non ho detto niente ! (accende la radio )
MADRE MATILDE(ad alta voce) la radio!! ( Jole spegne la radio )
JOLE Madre, vado a prendere il vino in cantina
MADRE MATILDE(ad alta voce) siete ancora qua!! (Jole esce di scena )
(SCENA 4)
MADRE MATILDE, SORELLA LIVIA, JOLE
SORELLA LIVIA( entra suor Livia) Madre, mancano le patate, vado a prenderle dal
signor Tonelli, ho preso i soldi dalla cassa.
MADRE MATILDE (pacata) sorella segnate le entrate e le uscite dalla cassa,
guardate che vengo a controllare: ed in quanto alle patate, mi raccomando
prendetele grosse ma non troppo, più bianche e meno patate rosse: non fatevi
dare troppe patate rosse, rendono poco e sono poco buone.
SORELLA LIVIA( risoluta) non preoccupatevi, io so quello che devo fare
MADRE MATILDE Se le patate non fossero pronte, abbiate cura di farle mettere da
parte … qualcuno di noi passerà in seguito a prenderle. Adesso veniamo al
presente, sorella cosa c’è per oggi in agenda
( Suor LIVIA prende l’agenda la sfoglia e legge )
SORELLA LIVIA( mettendosi gli occhiali ) dunque ! dunque !
La Tombolata … le patate …. Le due suore francesi …
MADRE MATILDE e le cambiali che devono pagare gli ospiti ! Ma a quello ci penso
io: mi risulta che ci sono alcuni che sono recidivi … Sorella!
SORELLA LIVIA alcuni aspettano di pagare l’ultimo giorno !
MADRE MATILDE ci penso io a mettere in ordine le cose: ma sapete qualcosa di
certi foglietti con frasi sconce che ogni tanto si vedono nascosti qua e la per
l’albergo.
SORELLA LIVIA( preoccupata ) Madre ma se sono nascosti come faccio vederli
MADRE MATILDE( alterata ) sono nascosti per farsi trovare …
SORELLA LIVIA ( perplessa ) ma se sono nascosti, sono fatti per non farsi
trovare! ( e ride )
MADRE MATILDE( alterata ) io vi dico che sono nascosti per farsi trovare … e
smettete di ridere
SORELLA LIVIA Madre, avete sicuramente bisogno di una vacanza.
MADRE MATILDE( alterata gridando ) io di una vacanza ! scherzate ! …
SORELLA LIVIA ( preoccupata ) io … lo facevo per il vostro bene … perché vengono
due sorelle Nuove, straniere a dare una mano … voi andate qualche settimana a
riposarvi, tanto la baracca va avanti lo stesso.
MADRE MATILDE( gridando ) la baracca va avanti lo stesso ! come vi permettete !
… adesso andate via che avete anche troppo da fare, ci penso io ad accogliere
gli ospiti … via … via .. e state attenta a non sporcare il pavimento
( entra Jole con il vino, va dietro il banco asciuga i bicchieri )
( Sorella Livia esce di scena, suor Matilde vede un foglietto lo prende e lo
legge )
SUOR MATILDE
È UNA MEGERA
GRIDA
TUTTO IL GIORNO
E TUTTA LA SERA
( in rima ) Prima o poi lo prendo questo avanzo di galera
(Jole ride alle spalle della suora )
(SCENA 5)
MADRE MATILDE, JOLE, MARIUCCIA, ITALIA, SUOR LIVIA
MADRE MATILDE( zittendo ) cosa avete da ridere, voi non avete sentito ne visto
niente !
JOLE( zittendo ) non preoccupatevi … zitto e mosca
( tutte e due in sintonia ZZZZZZZZZZZZZZZZ )
MADRE MATILDE( a voce alta) Entrate … adesso potete entrare
( entrano Mariuccia e Italia)
MARIUCCIA Voglio giocare a tombola io …
ITALIA Voglio le mie pasticche, il mio decotto
MADRE MATILDE ( gridando) silenzio … silenzio un po’ d’attenzione !
MARIUCCIA Il conte ha perso i calzoni ! ( ride )
MADRE MATILDE ( gridando) ed è rimasto in mutande
silenzio … silenzio un po’ d’attenzione ho detto
ITALIA Voglio le mie pasticche, il mio decotto Jole! Le pasticche
MADRE MATILDE(gridando) silenzio … silenzio … vi devo dare una comunicazione
MARIUCCIA La comunione, viene Don Piateleto a dare la comunione
SUOR LIVIA La comunione! Bonaàààààààà! … signora Mariuccia un po’ di decoro,
Signora Mariuccia, alla vostra età … siete nonna! E pensate ancora ad atti
impuri, chiedete perdono al signore piuttosto! Disgraziata!
ITALIA: perché a voi non ve la data la benedizione
MARIUCCIA: che cordone ! che cordone!
SUOR LIVIA: ma cosa dite siete andata
MARIUCCIA La frittata, stasera non ne voglio frittata
SUOR LIVIA Silenzio! Parla la Madre Superiora
MARIUCCIA: silenzio parla la megera
MADRE MATILDE gridando) silenzio … silenzio … vi devo dare una comunicazione.
Oggi per il pio albergo è un gran giorno, verranno due suore nuove a dare una
mano per qualche giorno, anzi appena vengono dite loro di portare le patate, chi
viene deve lavorare. E poi ci sarà l’inaugurazione della sala al nostro
benefattore IL DUCA SAVINO DUCA SAVINO BRANCA
JOLE( canzonatoria ) obbedisco
ITALIA Voglio le mie pasticche
MADRE MATILDE ( alterata ) che entusiasmo parlare ad una suonata e ad una sorda
MARIUCCIA: ormai alla mia età (ride) a far le corse. Suor Matilde è tronata
( Madre Matilde sconsolata esce di scena, subito dopo esce Jole)
(SCENA 6)
MARIUCCIA, ITALIA, SUOR LIVIA
SUOR LIVIA ( passa le pastiglie ad Italia) ecco le vostre pastiglie
( ITALIA prende le pastiglie, l’acqua e guarda le pastiglie ad una ad una )
ITALIA Come sono belle, tutte colorate: questa azzurra è per la pressione,
questa bianca è per la circolazione ( le guarda senza inghiottirle)
SUOR LIVIA (spazientita) ma guarda un po’! Che spettacolo … prendete queste
pastiglie se non volete che ve le mando giù a forza …
ITALIA(ad alta voce ed alterata) voi non avete rispetto per i malati
MARIUCCIA Italia fatevi rispettare, non fatevi mettere i piedi sopra la testa
SUOR LIVIA (spazientita) Italia datevi una regolata, altrimenti vi faccio
cacciare da questa casa onorata
ITALIA (ad alta voce ed alterata) con i soldi che lascio in questo fottuto
albergo… io posso fare quello che voglio!
(ad alta voce ed alterata) per stavolta vi perdono, ma in futuro …
SUOR LIVIA Va bene signora Italia, ma calmatevi per favore!
ITALIA (ad alta voce ed alterata) si, Mariuccia: non mi faccio schiacciare la
testa …io!
MARIUCCIA Chi è che fa la festa ?
ITALIA adesso basta, ora voglio giocare a tombola!
SUOR LIVIA Siete in poche per giocare ! Comunque ( va a prendere la tombola)
Ecco la tombola … Italia adesso vi lascio sole, se decidete di cambiare idea,
nell’altra stanza ho messo le carte sul tavolo. Adesso devo andare, se avete
bisogno chiamate Tino…
Suor LIVIA esce di scena
(SCENA 7)
MARIUCCIA, ITALIA
MARIUCCIA Che caldo! Che calore, è proprio arrivata l’estate
ITALIA Si! Chissà se ci porteranno in carrozza al parco
MARIUCCIA Si … si l’anno scorso ci hanno portate in calesse
ITALIA si mi ricordo siamo state tutte sulla carrozza di Tino
MARIUCCIA No! Io non ci sono stata, Tino allungava le mani ma io non ho ceduto.
Io sono una donna onorata!
ITALIA Ma se sono anni che non vi cerca nessuno!
MARIUCCIA Non capisco!
ITALIA Mariuccia! Siete proprio sorda come una campana …
MARIUCCIA non sono la Marianna, io sono la Mariuccia, siete proprio suonata. Io
Voglio giocare a tombola
ITALIA Non si può! Siamo in poche: andiamo a giocare a carte
MARIUCCIA Come ! ci sono le sarte
ITALIA Venite con me
(Entrambe escono di scena)
(SCENA 8)
ADELAIDE MOSCONI, CESIRA
(Entra la Contessa Adelaide Mosconi con il bastone accompagnata dalla dama di
compagnia)
ADELAIDE MOSCONI Non c’è proprio nessuno in questo fatiscente albergo
SUOR CESIRA Adesso contessa sedetevi, se volete vado a cercare qualcuno
ADELAIDE MOSCONI Brava Cesira se non ci foste voi
SUOR CESIRA Serva vostra ….
ADELAIDE MOSCONI questo è sicuro
SUOR CESIRA comandi Contessa!
ADELAIDE MOSCONI presto! datemi la medicina
(Cesira passa la boccetta alla contessa che beve disgustata)
Che schifo! Puah! Questo decotto del Proff. Cassanelli è disgustoso
SUOR CESIRA Ma dicono che sia miracoloso…..
ADELAIDE MOSCONI Miracoloso! Quel fanfarone di miracoloso ha solo il suo
patrimonio che aumenta a vista d’occhio.
SUOR CESIRA Si fa pagare, è vero: ma è un bravo medico …
ADELAIDE MOSCONI i medici sono tutti ladri e macellai!
(Trova un foglietto per terra , lo mette in tasca, e chiama Jole )
(SCENA 9)
ADELAIDE MOSCONI, CESIRA, JOLE
ADELAIDE MOSCONI (Ad alta voce) : Jole! Jole! (Jole entra )
JOLE (Inchinandosi) Comandi signora contessa, ai vostri ordini, in cosa posso
esaudirvi?
ADELAIDE MOSCONI Jole ci sono novità in questo albergo?
JOLE Posso parlare, con tutta libertà?
ADELAIDE MOSCONI Cesira è di casa: parlate pure
JOLE Ci sono alcuni ospiti che sono in ritardo con in pagamenti
ADELAIDE MOSCONI Questo non è una novità
SUOR CESIRA Signora contessa se posso dare una mia opinione, la gente manca di
serietà
ADELAIDE MOSCONI Brava … brava … Cesira voi sì che siete una donna a modo
SUOR CESIRA A forza di frequentarvi io sono diventata come voi contessa:
magnanima, altruista, dolce, buona e generosa
ADELAIDE MOSCONI Noi Mosconi siamo così !
JOLE I Mosconi sono di animo buono, come vostro padre : e quel sant’uomo di
vostro nonno il compianto Giuseppe: pace all’anima sua!
ADELAIDE MOSCONI Che grand’uomo mio nonno! lui sì che ha costruito un impero
SUOR CESIRA era bravo era pio! prestava i soldi ai bisognosi
JOLE era onesto
SUOR CESIRA si accontentava solo del 2000 per 1000 di interessi
ADELAIDE MOSCONI uomini così non ne nascono più
SUOR CESIRA nessuno aveva il coraggio di fregarlo
ADELAIDE MOSCONI solo Riccobaldi lo ha fregato, ma arriverà il momento anche per
lui
SUOR CESIRA: brava per lui non esiste perdono!
ADELAIDE MOSCONI Uomini come mio nonno non ne nasceranno più
(voce fuori campo)
MENO MALE!!
SUOR CESIRA Peccato … Follo ne compiange ancora la scomparsa
ADELAIDE MOSCONI Suor Jole e dopo, quali nuove?
JOLE Basta non voglio creare zizzania ne mettere in giro voci come una
ciabattona
SUOR CESIRA Ma voi non siete una ciabattona
ADELAIDE MOSCONI Cantate Jole altrimenti vi do gli otto giorni
SUOR CESIRA Avanti Jole tirate fuori tutto quello che avete
JOLE No … qua non posso se mi sentono … andiamo di là
(Tutte escono di scena)
(SCENA 10)
IL CONTE RICCOBALDI
(Il Conte entra in scena pimpante )
IL CONTE RICCOBALDI Buona giornata a voi tutti , nobili e plebei un saluto
speciale a quella miserabile che dirige questo albergo di terzo ordine. Non c’è
nessuno …. ( vede il ritratto)
E questo cos’è
(Si avvicina al ritratto, lo esamina ma non tira su il telo)
Ma cosa stanno organizzando un ricevimento, una festa un’abbuffata, un convivio
questi farabutti,
(Tira su il telo, lo abbassa schifato)
Stanno facendo, un’inaugurazione, vogliono intitolare l’istituto a quel
deficiente del Marchese DUCA SAVINO BRANCA! Quello che mi ha fatto cacciare dal
circolo della nobiltà, quello che deplora la mia condotta, l’uomo morale
Puah ( sputa per terra )
bisogna che mi inventi qualcosa per rovinargli la festa, cosa posso fare. Guarda
c’è della pittura … un pennello
( si guarda intorno con sospetto e poi tira su il lenzuolo)
Come è brutto fa perfino senso
( e fa i baffi e i corni al ritratto poi ricopre tutto con la tela )
così sta meglio ( sghignazza )
Voglio vedere la faccia di quel tamburo quando tutti quei dementi alzano i
calici per festeggiare
(ride) e vorrei vedere la faccia di quella megera di Suor Matilde quando vedrà
il ritratto conciato così
( ride poi furioso )
Non mi hanno neppure invitato ipocriti… (risata sardonica)
e … Suor Matilde è come DUCA SAVINO BRANCA, loro due sono come i ladri di Pisa.
(furioso) hanno invitato tutti, anche i plebei e non hanno invitato me! Io il
decano dei nobili di Follo … anzi: adesso mi firmo anche …il conte non è un
codardo
( si firma sotto il ritratto) Sì sì mi firmo … tanto ormai …
(E prendendo il pennello si guarda attorno, non vede nessuno e firma il suo
malaffare…)
(dopo va verso il campanello e suona)
Che albergo da operetta …. Non c’è nessuno
(Si dirige verso la cassa, la apre)
Quasi… quasi mi prendo un prestito
(Fa per prendere i soldi, sente arrivare gente, si ricompone e torna fuori dal
bancone)
(SCENA 11)
IL CONTE RICCOBALDI, TINO
IL CONTE RICCOBALDI Ma non c’è nessuno in questo dannato albergo
TINO (Arriva Tino ansimando) Signor Conte, abbiate pazienza ero in cucina
IL CONTE RICCOBALDI In cucina e cosa cucinate per cena
TINO Arrosto di maiale con patate al forno se le portano
IL CONTE RICCOBALDI E come primo piatto
TINO lasagne
IL CONTE RICCOBALDI lasagne… e come mai !
TINO Questa sera festeggiamo
IL CONTE RICCOBALDI E cosa!
TINO L’inaugurazione del ritratto del nostro benefattore che tanto ha fatto per
l’istituto e per la nostra pia madre, il Marchese DUCA SAVINO BRANCA
IL CONTE RICCOBALDI Figuriamoci quella tirchia ed ipocrita della madre superiora
chissà come si bea con quel duca da strapazzo
( BRANCA …. BRANCA …. BRANCA … leon …. leon ….leon )
TINO: Non vi permetto di infangare il nome della pia donna
IL CONTE RICCOBALDI Ditemi il programma
TINO Questa sera festeggeremmo l’arrivo di due nuove suore, l’inaugurazione
della sala al Marchese DUCA SAVINO BRANCA … e dopo si mangia
IL CONTE RICCOBALDI Se non ho degli impegni sicuramente presenzierò
TINO No! Voi no … non siete gradito
IL CONTE RICCOBALDI E per quale assurda ragione non sarei gradito, di grazia?
TINO (A bassa voce) non so se posso
IL CONTE RICCOBALDI Sputate tutto quello che sapete giovine
TINO (Coprendosi la bocca) voi siete in ritardo con i pagamenti, Suor Matilde e
Suor Livia ed il capo supremo hanno deciso così
IL CONTE RICCOBALDI Infami come si permettono … chiamatemi qualcuno che conta
plebeo … ed allontanatevi dal mio sguardo, brutto servo della gleba
(Tino esce di scena)
(SCENA 12)
IL CONTE RICCOBALDI, SUOR LIVIA, TINO
IL CONTE RICCOBALDI Insolenti, ipocrit, pagliacci io sono la nobiltà di questo
lurido paese … elemento non gradito a me… deficienti, ma io faccio un esposto
all’ordine dei nobili, io mi farò sentire. Non gradita la mia illustre persona…
farabutti.
(entra suor Livia)
SUOR LIVIA No … non gradita perché nobili o non nobili, noi non vogliamo gente
che non paga le cambiali
IL CONTE RICCOBALDI Le cambiali una volta voi le pagavate a me
SUOR LIVIA ma ora voi dovete pagarle a noi
IL CONTE RICCOBALDI Ed io non vi pago
SUOR LIVIA Allora prendete la porta e andatevene
IL CONTE RICCOBALDI Ed io non me ne vado
SUOR LIVIA Ed io chiamo i Carabinieri Reali
IL CONTE RICCOBALDI Potete chiamare chi volete io ho la tessera
SUOR LIVIA La Tessera? E questa è buona !
IL CONTE RICCOBALDI Tira fuori la tessera e la mostra, passandola alla suora
SUOR LIVIA Io non capisco ma questa è …
IL CONTE RICCOBALDI La tessera di povertà, e c’è scritto lì in basso- ingresso
gratuito in tutte le pie case e i circoli onlus
SUOR LIVIA Si c’è scritto, ma non so se è valida
IL CONTE RICCOBALDI Come voi negate… voi negate l’evidenza! Voi negate un dato
di fatto! Tino!
(Entra Tino)
TINO Comandi
IL CONTE RICCOBALDI Giovine prendete il cappello e mettetelo nella cappelliera
(Tino prende il cappello)
SUOR LIVIA Tino voi non mettete il cappello da nessuna parte
(Tino perplesso tentenna)
IL CONTE RICCOBALDI: Tino mettete il cappello nella cappelliera
(Tino fa per mettere il cappello nella cappelliera)
SUOR LIVIA: Tino voi non mettete il cappello da nessuna parte
(Tino perplesso tentenna)
IL CONTE RICCOBALDI: Tino mettete il cappello nella cappelliera
SUOR LIVIA: Tino voi non mettete il cappello da nessuna parte
TINO basta me ne vado (Tino esce di corsa lasciando cadere il cappello per
terra) (Tino esce di scena)
SUOR LIVIA ( perplessa) Per adesso entrate … intanto mi informo con Madre
Matilde
IL CONTE RICCOBALDI Informatevi da chi volete
( Il conte raccoglie il cappello esce di scena, Suor Livia esce dall’altra
porta)
(SCENA 13)
LA CONTESSA MOSCONI, SUOR CESIRA, SUOR MATILDE, JOLE
(Entrano nella stanza)
JOLE Accomodatevi contessa
LA CONTESSA MOSCONI Grazie
JOLE Anche voi Cesira sedete qui
SUOR CESIRA Grazie
LA CONTESSA MOSCONI tanto per mettervi in avviso, io sono già a conoscenza di
tante cose: ma voi relazionate
(Entra Suor Matilde)
(Jole sorpresa abbassa la testa rimane in silenzio)
SUOR MATILDE Jole cosa fate qui, andate al vostro posto di lavoro
JOLE Sì madre vado (ed esce di scena)
SUOR MATILDE Adelaide, avete bisogno di legarvi alle confidenze di quella
pettegola
SUOR CESIRA Come vi permettete di offendere la contessa
SUOR MATILDE Come vi permettete Suor Cesira anche se non siete del mio ordine io
sono sempre la vostra superiora
LA CONTESSA MOSCONI Lasciate stare suor Cesira è sotto la mia protezione se non
volete che vi faccia mandare in qualche sperduta missione
CESIRA Brava Contessa fatevi rispettare
SUOR MATILDE Ma si può sapere cosa avete voi due da blaterare? l’albergo va bene
e i conti sono in ordine
LA CONTESSA MOSCONI L’albergo va bene ! ma siete pazza, la cucina è uno schifo,
mancano le patate, le due suore non sono arrivate, fate entrare gente
indesiderata, gli ospiti sono in subbuglio e tra poche ore comincia
l’inaugurazione… ho tutti gli elementi per avvisare il Marchese DUCA SAVINO
BRANCA il pio….
SUOR MATILDE no il Marchese no … i panni sporchi vanno lavati in casa
CESIRA Brava contessa mettete al muro questa megera
SUOR MATILDE Con voi facciamo i conti dopo
LA CONTESSA MOSCONI Matilde Cercate di calmarvi e ringraziate che siamo
cresciute assieme, come sorelle e in maniere retta e onestamente!
SUOR MATILDE Cresciute assieme ! Come sorelle! Voi non siete cambiata, siete
rimasta come quella di trenta anni fa. Io vi passavo tutti i compiti di
matematica, e voi prendevate sempre il voto più alto e la maestra mi accusava di
copiare da voi…..
LA CONTESSA MOSCONI … roba da bambine
SUOR MATILDE I io ci tenevo a fare bella figura. I miei facevano tanti sacrifici
per farmi studiare e io non volevo deluderli.
LA CONTESSA MOSCONI Ma cosa pretendevate che la maestra credesse a voi: la
figlia di un calzolaio …io ero la figlia di un conte…..
SUOR MATILDE E poi gli uomini … il Visconte, io gli volevo bene e voi lo avete
convinto a lasciarmi
LA CONTESSA MOSCONI io l’ho fatto per il vostro bene non avevate i titoli per
sposarlo
SUOR MATILDE Io ho pianto tanto, siete stata ignobile
LA CONTESSA MOSCONI Non avete perso niente, era solo uno spiantato: cacciatore
di dote e da voi ce ne erano pochi!
SUOR MATILDE Però mi interessava, sembrava tutto fatto
LA CONTESSA MOSCONI si era fatto! lo è sempre stato fatto.
CESIRA Non prendetevela, avete trovato la pia strada Suor Matilde voi avete
sposato il signore
LA CONTESSA MOSCONI No il signore lo ho sposato io! il Visconte ha sposato me
SUOR MATILDE Ma se ne è andato
LA CONTESSA MOSCONI Lasciandomi però metà del suo patrimonio …. e adesso me ne
vado!
(La Contessa e Cesira escono di scena)
(SCENA 14)
SUOR MATILDE, IL CONTE RICCOBALDI
(suor Matilde rientra riassetta il tavolo, vede il conte, il conte cerca di non
farsi vedere ma invano)
SUOR MATILDE Conte cosa ci fate voi nel mio albergo! Chi vi ha autorizzato ad
entrare!
IL CONTE RICCOBALDI La legge del Regno mi ha fatto entrare: ho la tessera
SUOR MATILDE La Tessera, la tessera del mio circolo io ve l’ ho strappata in
faccia 3 anni fa
IL CONTE RICCOBALDI Quella tessera era una tessera da ragazzini, la mia è ben
più importante
SUOR MATILDE La mia è la più importante ! ha molte agevolazioni ,ed è stata
rilasciata da Duca Savino DUCA SAVINO BRANCA il grande benefattore
IL CONTE RICCOBALDI Quel pallone gonfiato, quel bellimbusto ! Questa tessera
cancella tutte le altre ( la tira fuori dal panciotto)
SUOR MATILDE strappando la tessera dalla mano del conte (e leggendola e ride
ironica)
SUOR MATILDE Ma Questa tessera è la tessera della povertà
IL CONTE RICCOBALDI Ma vedete in piccolo cosa c’è scritto
SUOR MATILDE Ci può essere scritto tutto quello che volete, è scaduta
IL CONTE RICCOBALDI Come è scaduta!
SUOR MATILDE Si è scaduta il 24 giugno 1922
IL CONTE RICCOBALDI Ieri!
SUOR MATILDE Sì ieri … ed ora vi accompagno alla porta, a meno che non saldiate
tutto compreso gli arretrati
IL CONTE RICCOBALDI Vengo domani
SUOR MATILDE subito!
IL CONTE RICCOBALDI Dovete cercare il foglio
SUOR MATILDE Lo porto sempre dietro
IL CONTE RICCOBALDI Allora vediamo
SUOR MATILDE Leggendo 1299 Lire
IL CONTE RICCOBALDI Avete un centesimo di resto
SUOR MATILDE (Tira fuori il cent) ecco
IL CONTE RICCOBALDI (Prendendo il cent) ECCO PRENDO IL RESTO (e firma la
ricevuta)
SUOR MATILDE Ma il resto
IL CONTE RICCOBALDI (Tornando indietro)
Dimenticavo di prendere il resto
(Ed esce di scena)
(Suor Matilde guarda il foglio firmato sbigottita ed esce a sua volta)
(SCENA 15)
LA CONTESSA MOSCONI, SUOR CESIRA, ITALIA, MARIUCCIA
( entrano in fila, si siedono Mariuccia ha le cartelle per la tombola e il
sacchetto)
MARIUCCIA Cominciamo Contessa
LA CONTESSA MOSCONI Si Cesira prendimi 2 cartelle e che siano buone
CESIRA Si signora Contessa
ITALIA A me una
MARIUCCIA Una anche a me
CESIRA Io tengo il banco
LA CONTESSA MOSCONI Si comincia
CESIRA 8
(Tutte)
(Declamando assieme) occhiali
LA CONTESSA MOSCONI Preso
CESIRA 90
(Tutte)
La paura
ITALIA Preso
CESIRA
77
(Tutte)
Le gambe delle donne
LA CONTESSA MOSCONI Io si che avevo delle belle gambe
ITALIA Ad arco, sembrano le volte della cappella di S. Isidoro
CESIRA Come vi permettete, se la contessa ha detto che ha delle belle gambe ha
delle belle gambe
MARIUCCIA Le mie si che sono belle
LA CONTESSA MOSCONI Ma se hai le vene varicose
MARIUCCIA Sono sempre meglio che le tue
(Tutte e tre mostrano le gambe)
LA CONTESSA MOSCONI Lasciamo giudicare a Cesira
ITALIA A Cesira no! È una vostra stipendiata
LA CONTESSA MOSCONI È una donna pia ed obiettiva
CESIRA Le gambe più belle sono quelle della contessa
MARIUCCIA Andiamo avanti e lasciamo perdere
CESIRA Signore vogliamo continuare
(TUTTE)
Siiii
CESIRA 1
(TUTTE): Il bastone
MARIUCCIA Il bastone ormai non mi ricordo neppure come è fatto
ITALIA Io si ! ho ancora degli spasimanti: ancora adesso
Quando passo gli uomini si voltano a guardarmi
LA CONTESSA MOSCONI Perché sembrate una befana
ITALIA befana sarete voi contessa! io ero la più bella di Follo ed ancora adesso
…
MARIUCCIA Al cesso, dovete andare al cesso? e che bisogno c’è di chiederlo:
andate e basta
CESIRA Calmatevi e siate timorate di Dio come la mia contessa lei si che è
santa!
ITALIA Ma se ne ha fatte più di Carlo in Francia e continua a farle
CESIRA Che gran donna è la mia contessa!
MARIUCCIA È inutile che continuate a leccarla tanto non vi lascerà neppure un
centesimo
CESIRA Continuiamo
MARIUCCIA Io voglio giocare a tombola
CESIRA Silenzio
47
(Tutte)
Morto che parla
(SCENA 16)
LA CONTESSA MOSCONI, SUOR CESIRA, ITALIA, MARIUCCIA, IL PROFF. RINALDO
CASSANELLI
(Entra il Proff. Rinaldo Cassanelli)
RINALDO CASSANELLI Se voi non fate quello che vi ordino mie belle signore voi
diventerete presto clienti di Otello e di Leone
Tutte le vecchiette smettono di giocare e tutte benevolmente circondano il
Proff.
(Tutte): bentornato professore
IL PROFESSORE grazie signore, grazie per questa calorosa accoglienza sapete,
questa sera dopo avervi visitato resto con voi per l’inaugurazione della sala
(tutte): anche noi ! anche noi!
IL PROFESSORE( rivolto a Cesira che civetta vedendolo)
Cesiruccia voi avete già preso i voti
CESIRA Non ancora, sono novizia
IL PROFESSORE Adesso uscite tutte vi chiamo ad una ad una per visitarvi
(Escono tutte)
IL PROFESSORE Contessa Mosconi
(Entra Adelaide Mosconi ….civetta)
IL PROFESSORE Sedete mia diletta
ADELAIDE MOSCONI Come siete affascinante professore, che uomo di prestigio che
siete, io vi adoro mio bel luminare
IL PROFESSORE Calmatevi contessa sapete che non dovete fare sforzi
ADELAIDE MOSCONI Perché sono grave! Se volete: sappiate che io posso pagarvi, e
anche bene
IL PROFESSORE Mi paga già Suor Matilde, ma se volete potete fare una donazione
ADELAIDE MOSCONI In denaro!
IL PROFESSORE I soldi non valgono niente, avete per caso quella casa a Portofino
quella dove non andate mai
ADELAIDE MOSCONI Sono anni che non vi metto piede, ve la lascio, basta che mi
curate
IL PROFESSORE Firmate qua, guarda caso ho il modulo pronto
(La contessa firma)
Adesso contessa andate, io sarò per sempre il suo medico di fiducia
(La contessa esce di scena)
IL PROFESSORE Italia Corbani
(Entra Italia)
IL PROFESSORE Sedetevi
(Italia si siede)
ITALIA Ditemi mio bel professore sono malata
IL PROFESSORE Bene non state
ITALIA Con voi ciccino sto sempre bene
IL PROFESSORE Mi volete come medico personale
ITALIA Si
IL PROFESSORE Voi avete 3 negozi di fiori
ITALIA Si
IL PROFESSORE Ma cosa ve ne fate, siete su con gli anni
ITALIA È vero dottore ma ho due figli Giangiacomo e Mariano
IL PROFESSORE ma i negozi sono tre e i figli due: lascerete un erede nella
discordia. Donatemene uno a me ed io sarò il vostro medico di fiducia
ITALIA Si vi dono quello di Valdurasca
IL PROFESSORE Perché non quello di Follo
ITALIA Quello di Valdurasca o niente
IL PROFESSORE Accetto ed ora andate mia bella paziente
(Italia esce di scena)
IL PROFESSORE Mariuccia Calzolari
(Entra Mariuccia con delle paste)
MARIUCCIA Queste sono per voi Professore e per me naturalmente
IL PROFESSORE Per me! Voi non dovete assolutamente mangiare dolciumi
(Il professore mangia una pasta)
MARIUCCIA Come sto!
IL PROFESSORE Male ma se volete guarire
MARIUCCIA Io voglio guarire
IL PROFESSORE Lasciatemi la pasticceria, cosa ve ne fate e poi i dolciumi a voi
fanno male
MARIUCCIA Così volete la pasticceria
IL PROFESSORE Si
MARIUCCIA Vi piacciono le paste
IL PROFESSORE Si
MARIUCCIA Allora beccatevi questo, e non finisce qua io ho delle conoscenze, io
vi faccio radiare dall’ordine dei medici
(La pasta in faccia al professore)
IL PROFESSORE Fate pure quello che volete: IL PRESIDENTE DELL’ORDINE DEI MEDICI
SONO IO
MARIUCCIA No!
IL PROFESSORE Si!
MARIUCCIA E a me non importa niente
(Spalma la pasta in faccia al professore
Entrambi escono di scena prima Mariuccia e dopo Cassanelli)
(SCENA 17)
SUOR CESIRA, ITALIA, JOLE
(Jole è dietro il banco del bar, arriva Suor Cesira)
SUOR CESIRA Jole, posso confidarvi un segreto
JOLE Sono tutt’orecchi
SUOR CESIRA Io non ce la faccio più a stare in compagnia di quella megera
JOLE Vi capisco stare sempre vicino a quella contessa è dura
SUOR CESIRA A volte non riesco a trattenermi, ma mi frena la carità cristiana
JOLE E io con Suor Matilde sono alla solita stregua
(Entra Italia)
ITALIA Jole io stasera voglio le patate e quelle rosse
JOLE Vedremo di procurarle abbiate fede
SUOR CESIRA Siate comprensiva signora, le patate le porteranno le nuove suore
ITALIA Quelle Francesi
SUOR CESIRA Si
ITALIA Andate Suor Cesira la contessa vi ha cercato
SUOR CESIRA Vado … vado
ITALIA Io mi siedo al tavolo, portatemi un the
JOLE Si accomodatevi
(Italia si siede)
(SCENA 18)
ITALIA, SUOR JOLE, IL CONTE RICCOBALDI, IL MARCHESE PARODI
(entra il Conte Riccobaldi)
IL CONTE RICCOBALDI Jole … bella e fresca come un fiore di maggio
JOLE Grazie signor conte: ma vi prego usate parole più consone io sono timorata
di dio
IL CONTE RICCOBALDI Ma se non avete preso i voti
ITALIA Io voglio il mio the
JOLE Pazientate un momento Signora Italia
IL CONTE RICCOBALDI E fate silenzio Italia, non vedete che la signorina conversa
con me
ITALIA Voglio il mio the
IL CONTE RICCOBALDI Calmatevi signora
(Jole porta il the alla vecchietta e poi torna dietro il banco)
IL CONTE RICCOBALDI Certo che voi, una donna piacente ridotta a servire delle
vecchiette in preda ognuno al proprio mondo
JOLE Come non capisco
IL CONTE RICCOBALDI Voi potreste aspirare di più che preparare tisane per una
fuori di senno come Italia e Mariuccia che ormai sono come galline spennacchiate
che non sono buone neppure per il brodo
ITALIA Ha parlato l’uomo di mondo, l’uomo di primo pelo … il Conte Riccobaldi !
il conte senza contea: non lo voglio neppure il the me ne vado
(E se ne va)
IL CONTE RICCOBALDI Andatevene via ranocchia
JOLE Conte moderate i termini e il the … Lo getto via
IL CONTE Ma scherzate è un peccato, me lo bevo io … tanto è pagato
(Il conte beve il the)
Entra il marchese Parodi ( parla con la R moscia )
(In scena Il Conte, Il Marchese e Jole
Jole è dietro il banco del bar)
IL MARCHESE PARODI buona giornata bellissima Jole, siete sempre più bella
JOLE Signor marchese mi fate arrossire
IL MARCHESE PARODI: egregio Conte cosa fate in questo luogo
IL CONTE RICCOBALDI Sono capitato qua per caso, visto che il mio lignaggio me lo
consente
IL MARCHESE PARODI Ma non vi avevano cacciato,
IL CONTE RICCOBALDI Sono stato riammesso perché la nobiltà vale più del vile
denaro
IL MARCHESE PARODI Come sarebbe vi hanno riammesso senza avere pagato le tratte
IL CONTE RICCOBALDI Ho pagato! Ho pagato ma la mia illustre persona avrebbe
diritto ad un trattamento di riguardo
IL MARCHESE PARODI Trattamento di riguardo ma non fatemi ridere, io sono nobile
quanto voi
IL CONTE RICCOBALDI Ma la mia è la famiglia più antica
IL MARCHESE Più spiantata volete dire
IL CONTE Piano con le offese
JOLE Carissimi, volete bere o no … altrimenti io me ne vado
IL CONTE RICCOBALDI Voi siete pagata per stare dietro il banco per servire i
nobili
JOLE A servire coloro che fanno vedere le palanche
IL MARCHESE PARODI Per piacere, io sono uno che paga
JOLE Se non bevete io vado
(Ed esce di scena)
(SCENA 19)
IL CONTE RICCOBALDI, IL MARCHESE PARODI, IL PROFF. CASSANELLI, SUOR CESIRA
(Entra il Proff. Cassanelli)
CASSANELLI :Carissimi anche voi siete qui per festeggiare il duca DUCA SAVINO
BRANCA
IL MARCHESE PARODI: certamente dottore
IL CONTE RICCOBALDI:Io non mi fermo, anche se sono stato invitato
trovo stomachevole lo scoprimento del busto di DUCA SAVINO BRANCA
(Passa Suor Cesira, spolvera canticchiando)
(Tutti si voltano a guardala)
IL MARCHESE PARODI Io però un pensierino ce lo farei …..
IL CONTE RICCOBALDI Non è male la donzelletta
CASSANELLI Scommettiamo mille Lire
IL MARCHESE PARODI Mille e non più mille
CASSANELLI Cominciate voi
IL MARCHESE PARODI Dai Riccardo, comincia tu!
IL CONTE RICCOBALDI Proprio io!
CASSANELLI Si
IL CONTE RICCOBALDI allora vado
IL MARCHESE PARODI Avanti con la baionetta Conte
(Riccobaldi si avvicina alla suora)
IL CONTE RICCOBALDI Bella puledrina ci uscireste con me questa sera
CESIRA No
IL CONTE RICCOBALDI Come Cesirina, rifiutereste un uomo come me
CESIRA Si e poi per voi non sono Cesirina
Lasciatemi in pace altrimenti chiamo la madre superiora
IL CONTE RICCOBALDI: va bene vado ma non sapete cosa vi perdete
(esce di scena)
(Entra in scena il marchese Parodi)
Pimpante
IL MARCHESE PARODI: carissima Cesira, avete degli occhi bellissimi, siete
incantevole
CESIRA: lo so
IL MARCHESE PARODI: voi non avete ancora preso i voti
CESIRA: no e forse non li prenderò mai
IL MARCHESE PARODI: giustamente voi dovete formarvi una famiglia ed avere dei
figli
CESIRA: mi piacerebbe, ormai la voce del signore la sento lontana
IL MARCHESE PARODI: sentite il mio cuore come batte
CESIRA: il vostro cuore
IL MARCHESE PARODI: ci vediamo stasera, liberatevi di quella megera e passiamo
una serata di follia
(Voce fuori campo)
CONTESSA MOSCONI: signor marchese smettetela di importunare la mia dama di
compagnia
IL MARCHESE PARODI: e dov’è quella strega ( si gira e rigira)
CONTESSA MOSCONI: voi la state corteggiando per una scommessa farabutto
IL MARCHESE PARODI: noo!
CESIRA: ed io sarei una donna da scommessa infame
(da uno schiaffo al marchese)
(Il marchese rientra al bar)
(Il Conte ed il duca ridono)
CASSANELLI: adesso provo io (Cassanelli si avvicina a Cesira di nascosto le
passa una banconota e i due si abbracciano passando davanti al bar)
(Cesira esce di scena il duca ritorna da solo a ritirare la vincita dai 2
nobili, il marchese paga, il conte no)
IL CONTE RICCOBALDI : rivincita
IL MARCHESE PARODI: si rivincita
CASSANELLI: ma si! Carissimi giochiamoci 2000 lire su le 2 novizie che
arriveranno
IL MARCHESE MARODI : voi non partecipate
CASSANELLI : no io vi pago solo se voi riuscite a sedurle
IL CONTE RICCOBALDI: ci stò!
CASSANELLI : i vostri soldi
(parodi da i soldi, Riccobaldi no)
IL CONTE RICCOBALDI : mettete in conto, segnatemi nel libro nero, tanto me li
riprendo tutti con gli interessi
CASSANELLI : ci posso giurare!
(Cassanelli esce di scena)
(SCENA 20)
IL CONTE RICCOBALDI, IL MARCHESE PARODI, JOLE,
IL MARCHESE PARODI: ci rifaremo, ma come avrà fatto!
IL CONTE RICCOBALDI : ha i soldi
IL MARCHESE PARODI: no lui ha qualcosa di più
IL CONTE RICCOBALDI : i soldi
IL MARCHESE PARODI : no non solo i soldi, ci sa proprio fare
JOLE: voi non siete due galli ma due capponi
IL CONTE RICCOBALDI: come vi permettete
IL MARCHESE PARODI : il signor Conte ha ragione, dovete moderare i termini
JOLE: tirando fuori delle briosce
IL CONTE RICCOBALDI : quanto vengono
JOLE: 5 cent
IL CONTE RICCOBALDI : e le bricciole
JOLE: niente
IL CONTE RICCOBALDI : sbricciolane 2 per noi , io e il marchese abbiamo fame
JOLE: non mi avete fatto ridere , ormai non siete più buoni neppure per la
Contessa, e siete stati scartati da Italia e Mariuccia che sono carne da brodo
IL MARCHESE PARODI: e vero… non sono buone neppure per il brodo
IL CONTE RICCOBALDI : non sono buone neppure per il brodo … il brodo … è un po’
che non mi gusto del brodo
(SCENA 21)
IL CONTE RICCOBALDI, IL MARCHESE PARODI, SUOR JOLE, ITALIA, MARIUCCIA
(Entrano alterate)
ITALIA: così noi saremmo delle galline spennacchiate, brutto cafone!
IL MARCHESE: io non volevo dire galline …
MARIUCCIA: così noi saremmo 2 canarine imbalsamate.
IL CONTE: si … voi siete così
MARIUCCIA: brutto fetente!
IL MARCHESE: ebbene si e ride
MARIUCCIA: prende la mira e da una borsettata al marchese
(Il Marchese si accascia)
IL MARCHESE: ma cosa avete dentro quella borsa: una ferriera!
MARIUCCIA: te la do io la carriera, voi non avete mai mosso una paglia
FELICETTA: Ma siete pazza avete un mattone dentro la borsa
MARIUCCIA: con tutti i delinquenti che sono in giro, bisogna essere previdenti
JOLE: calmatevi!
FELICETTA: ha fatto bene, e voi conte avete qualcosa da dire
IL CONTE: io no! No
JOLE: adesso andate di la a giocare a carte
FELICETTA: dove vado lo decido io! Io ho ancora la testa a posto!
MARIUCCIA: andiamo dalla contessa
FELICETTA: si andiamo… lontano da questi due matti
JOLE: e parassiti!
IL CONTE: vi ci mettete anche voi!
FELICETTA: silenzio Andiamo via Mariuccia
MARIUCCIA: via via …
(Escono di scena)
(SCENA 22)
IL MARCHESE PARODI, IL CONTE RICCOBALDI, JOLE
(Il Conte Ride, anche Jole ride )
IL MARCHESE: che cosa avete da ridere!
IL CONTE: ma avete visto … la borsetta con il mattone
JOLE: il mattone (ride) che tiro!
IL MARCHESE: finitela altrimenti mi rivolgo alla superiora
(Smettono di ridere)
IL MARCHESE: (rivolto a Jole)
Signor Conte volete una pastarella
IL CONTE: se proprio volete: prendo quella con la crema
(Il conte fa per prenderla, ma la prende in mano il marchese)
IL MARCHESE: volete questa!
IL CONTE: si
(Il marchese prende la pasta e la spalma con forza nel viso del conte
Il marchese e Jole ridono di gusto)
FINE 1 ATTO
2 ATTO
(SCENA 1) (23)
BUFFY – BUNNY – TINO - YOLE
(si sente sottofondo musica religiosa)
( le ragazze sono francesi, si danno del tu )
BUFFY : (meravigliata) ma sei sicura che questo sia il posto giusto?
BUNNY: (tira fuori il foglietto con l’indirizzo)
Via Guerzana è questa …. E la Locanda Malaspina è questa!
BUFFY: a me sembra un posto strano (suona il campanello del bar)
BUNNY: non c’è nessuno: e poi questa musica strana
BUFFY: siamo in Italia, e le cose sono diverse che da noi
BUNNY: anche l’arredo non ha niente di trasgressivo.
BUFFY: deve essere tutto un trucco …. Chissà da chi è frequentato questa casa
d’appuntamenti!
BUNNY: magari da persone altolocate
BUFFY: onorevoli, prelati,
BUNNY: Conti, Marchesi…
BUFFY: faremo tanti soldi e poi torneremo a Parigi
BUNNY: Yahooo!
(Entra Tino)
TINO: benvenute : vi aspettavamo
BUNNY:
(rivolta a Buffy) Si! allora è proprio questo il posto!
TINO: ditemi, avete portato le patate?
(Le due si guardano, ed esclamano in sintonia)
BUNNY: le patate!
BUFFY: noi le patate le portiamo sempre dietro!
TINO: anche quelle rosse?
BUNNY: la mia è proprio rossa
TINO: e dove le avete?
BUFFY: al proprio posto
BUNNY: si la patata è proprio a posto
TINO: l’importante è che l’avete … adesso io vado, riverisco…
BUNNY: serva vostra
BUFFY: buona giornata
(TINO esce di scena ….Le donne rimaste sole)
BUNNY: perché ci ha chiesto se abbiamo la patata?
BUFFY:Mah ! sarà un’usanza del luogo
(Entra Jole)
JOLE: buona sera siete voi le due novizie?
BUNNY: novizie noi!!
BUFFY: no! No. sono tanti anni che esercitiamo la professione
JOLE: vi aspettavamo con ansia
BUNNY: con ansia!
JOLE: aspettavamo con ansia voi e le vostre patate
BUNNY: ma allora è una fissazione
BUFFY: è matta (sottovoce e rivolta all’amica)diamogli corda
BUNNY Si! e dove dobbiamo portarle?
JOLE: in cucina
BUNNY: e perché in cucina?
JOLE: Tino le fa arrosto!
BUFFY: andiamo via questo è un posto di pazzi
BUNNY: (rivolta all’amica ) ssssss … va bene andiamo in cucina
BUFFY: ma sei matta!
BUNNY: lascia fare a me!
BUFFY: io me ne vado, questi sono dei maniaci
BUNNY: no aspettiamo, un attimo
JOLE: io vado in magazzino:se avete bisogno, chiamate. intanto mando qualcuno a
spellare le patate
(SCENA 2) (24)
BUFFY – BUNNY – FELICETTA, MARIUCCIA, SUOR LIVIA
BUFFY le patate! Le patate! … andiamo via vogliono spellarci le patate
BUNNY aspettiamo
BUFFY sono tutti matti in questo casino
BUNNY (sentendo nel sottofondo la musica sacra)
vedi che sono tipi strani, senti che musica
BUFFY: e allora?
(Entrano Italia e Mariuccia)
ITALIA: voi siete le nuove?
MARIUCCIA: avete le patate nuove?
BUNNY: le patate … sì! ma nuove … non tanto
MARIUCCIA: anche rosse?
BUFFY: questa è una pazza! (cambiando discorso)
Ma come fate a sentire una musica così penosa e melensa, (sintonizza la radio)
ITALIA: ma questa è la musica che ci fa sentire la madre superiora
BUFFY: la madama vorrete dire!
BUNNY: per forza non viene nessuno da voi!
BUFFY: per forza non avete clienti!
(Sintonizza la radio, seguite il mio passo e ballate)
(Tutte ballano)
(Entra Suor LIVIA)
SUOR LIVIA: Disgraziate , che cosa combinate e chi ha messo questa musica!
(spegne la radio)
ITALIA: le due nuove!
SUOR LIVIA: voi siete le due nuove benefattrici?
BUNNY e BAFFY : si siii!
SUOR LIVIA: e venite da Parigi?
BUNNY: da Parigi, da Lione
BAFFY: da Marsiglia da tante parti
MARIUCCIA: le carte …si … si … io vado a giocare a carte
BAFFY: ecco cambiamo musica (e mette il charleston)
BUNNY: ecco cosa bisogna mettere, altro che quella nenia!
ITALIA: ( annonisce) ma cosa fate …. La madre
MARIUCCIA: la madre superiora?
BUFFY: cosa pensate a fare a vostra madre
BUNNY: ci vuole indipendenza dai genitori
BAFFY: ci parlo io con vostra madre!
BUNNY: cercate di essere autonome!
BAFFY: alziamo il volume
BUNNY: fate come facciamo noi
SUOR LIVIA: (grida) siete andate fuori di senno, datemi una giustificazione
MARIUCCIA: charleston …
BUNNY: balliamo
SUOR LIVIA: basta … basta!
ITALIA: sono nuove
BUNNY: nuove non tanto
BAFFY: nuova ! anni fa la nostra era nuova
SUOR LIVIA: basta con questa musica (la spegne)
ITALIA: sono lodi al signore
BAFFY: e vai! (accende la radio)
SUOR LIVIA: davvero voi fate così
BUNNY: si e da tanto tempo
SUOR LIVIA: e le pecorelle vengono
BUFFY: le pecorelle non tanto…
BUNNY: ma : i pecoroni li facciamo venire
SUOR LIVIA:vengono in tanti
BUFFY: sapesse
BUNNY: prima di venire da voi ne abbiamo fatti venire 15
SUOR LIVIA: ne avete fatti venire 15! Bravissime
BAFFY: e adesso balliamo!
SUOR LIVIA: non sono buona
BUFFY: è semplice
MARIUCCIA: basta fare così
(Alzano il volume della radio)
E tutti ballano
(SCENA 3) (25)
BUFFY – BUNNY – ITALIA, MARIUCCIA, SUOR LIVIA, MATILDE
(Entra Matilde)
MADRE MATILDE: cosa succede!
(E tutti rimangono immobili come statue)
Cosa combinate e cos’è questa musica,( spegne la radio)
voi dovete darmi una giustificazione!
SUOR LIVIA: stiamo cantando lodi al signore
MATILDE: e le cantate così ! senza il permesso della curia!
SUOR LIVIA: ma loro!
MATILDE: chi loro
ITALIA:le due nuove
MATILDE: sareste voi?
BUNNY: buona sera
BAFFY: sera …..
SUOR MATILDE: sempre sia lodato
Io sono la madre superiora, lasciatemi sola con le due novizie
SUOR LIVIA: si madre
(E tutte escono di scena
Rimangono in scena Matilde Bunny e Baffy)
SUOR MATILDE: io sono la madre superiora
BAFFY: la madama, volete dire
SUOR MATILDE: non capisco
BUNNY: la tenutaria della casa
MATILDE: be …diciamo di si
BUNNY: come sono gli ospiti?
MATILDE: di ogni genere
BAFFY: pagano!
MATILDE: alcuni non hanno problemi, mentre altri bisogna tirargli il collo!
BUNNY: ci penso io, a prenderli per il collo!
BAFFY: vedrete che con il servizio che faremo, pagheranno
MATILDE: e che servizio fate
BUNNY: ognuna di noi ha la propria specialità
MATILDE: Quale?
BAFFY: pagano e gli prosciughiamo tutto, anche il midollo!
MATILDE: non voglio intervenire sui metodi, sapete che qui c’è da lavorare sodo
BUNNY: il lavoro non ci spaventa
MATILDE: sapete che c’è l’inaugurazione della sala, dedicata al duca DUCA SAVINO
BRANCA
BAFFY: ci hanno riferito
MATILDE: va bene, prendetevi un caffè e dopo ci vediamo in cucina. Meno male che
il signore ha ascoltato le mie preghiere!
BUNNY: il signore sì! ci ha chiamato lui
BAFFY: il signore paga bene
MATILDE: il signore paga il sabato!
BUNNY: il signore ci paga ogni volta che ci chiama!
MATILDE: Jole prepara un caffè alle due nuove
JOLE da fuori scena
(Vengo un’ attimo)
MATILDE : ci vediamo dopo ed esce di scena
(SCENA 4) (26)
BUFFY – BUNNY – JOLE, RICCOBALDI, PARODI
(Jole porta i caffè alle due donne sedute al tavolo)
BUNNY: grazie Jole
JOLE: la pace sia con voi
BAFFY:Bunny sei stata con uomini che si chiamavano La Pace ?
BUNNY: noooooooo!
BAFFY: questo è un posto di matti, prendiamo il caffè e andiamo via
BUNNY: no! Non possiamo
BAFFY: perché
BUNNY: dobbiamo aspettare il signore
BUFFY: quello con la grana!
BUNNY: si
BUFFY: e dopo … via come treni
(Entrano Riccobaldi e Parodi si avvicinano a Jole)
JOLE: ecco i nostri due galletti da spennare, e quelle due sono le novizie
PARODI: avete sempre voglia di scherzare
RICCOBALDI: e quelle sono le due pollastrelle!
PARODI: sono un gioco da ragazzi
JOLE: mica tanto, io non le sottovaluterei!
RICCOBALDI: con due parole e un caffè te le porti a letto
JOLE: ma voi conte avete i soldi per un caffè!
RICCOBALDI: dietro no: marcatemi nel libro nero, tanto paga Cassanelli! Portate
due stuzzichini a quel tavolo
JOLE: chi paga!
RICCOBALDI: segnate tutto a me!
JOLE: io segno quello che volete, tanto ve la vedrete con Suor Matilde
RICCOBALDI: Matilde e la luna è tutt’una!
Andiamo Marchese, andiamo dalle pollastrelle.
(Jole esce di scena, i due sfregandosi le mani si avvicinano al tavolo)
PARODI: io la bionda
RICCOBALDI: io la rossa
(Tutti e due dicono E VAI!)
(SCENA 5) (27)
BUFFY – BUNNY – RICCOBALDI- PARODI
RICCOBALDI: ma che belle signorine!
PARODI: siete incantevoli
BUNNY:(rivolta a BAFFY) questi sono i primi clienti della giornata
BUFFY: (sottovoce) speriamo siano generosi
BUNNY: adulatori!
PARODI: mai una tale bellezza è entrata in questa stanza
BAFFY: che animo gentile
RICCOBALDI: Signorina, monna Lisa sfigura nei vostri confronti
BAFFY (rivolta verso Bunny)
Chi è questa monna Lisa?
BUNNY: sarà…. una d’alto bordo
RICCOBALDI: permettete io sono Riccobaldi, il Conte Riccobaldi!
BAFFY: io sono Baffy la tua coniglietta
PARODI: io sono il marchese Parodi
BUNNY: ed io sono la tua ciccina
(Per mano escono di scena, rientrano in scena di corsa le due ragazze si fermano
al centro del palco)
BUNNY: (alterata) sei una pettegola Baffy!
BAFFY: e cosa ho detto di male!
BUNNY: come fanno a sapere che siamo due sorelle!
BAFFY: ci conosceranno di fama!
BUNNY: e se allungano le mani
BUFFY: prima i soldi
(Escono di scena di corsa, entrano in scena il conte e il marchese euforici)
RICCOBALDI: è fatta … e fatta
PARODI: finalmente … siamo a posto
RICCOBALDI: la mia è cotta come una pera
PARODI: la mia non resiste al mio fascino
(Escono di scena)
(Si sentono degli schiaffi volare, entrano le due ragazze sconvolte e sconnesse)
BUFFY: come è manesco, tocca … tocca ma soldi non ne ha … anzi ha un mare di
debiti, ed io, che non sono una dama di carità, ho dovuto reagire
BUNNY: che villano mi ha subito toccato e quando gli ho fatto il segno dei
soldi, mi ha tirato fuori 1 lira e io per una lira non mi faccio neppure
sfiorare, ma lui se ne stava approfittando ed io …
BUFFY: torniamo da loro
BUNNY: i soldi li hanno, sono sicura
(Escono di scena di corsa)
(Entrano in scena i due nobili pieni di ecchimosi )
RICCOBALDI: Bunny è più acida che suor Matilde,
PARODI: le cose stavano mettendosi bene poi
RICCOBALDI: bisogna cercare un compromesso con loro, se vogliamo i soldi di
Cassanelli
PARODI: si andiamo e parliamo
(Escono di scena)
(Tornano in scena abbracciati con le ragazze e sorridenti escono di nuovo)
(SCENA 6 ) ( 28)
JOLE, ADELAIDE MOSCONI
(parlano del fatto)
(Entra Jole pulisce i bicchieri, entra Mosconi)
ADELAIDE MOSCONI: avete visto Cesira!
JOLE: no
ADELAIDE MOSCONI: e dove è finita!
JOLE: non so!
ADELAIDE MOSCONI: dovete saperlo!
JOLE: non posso mica sapere tutto
ADELAIDE MOSCONI: (avvicinandosi a Jole)
Voi cosa ne pensate delle due suore?
JOLE: sono suore… moderne
ADELAIDE MOSCONI: per me non sono suore
JOLE: dite davvero!
(SCENA 7) (29)
JOLE, ADELAIDE MOSCONI, ITALIA, MARIUCCIA,
MADRE MATILDE(fuori campo)
(Entrano Italia e Mariuccia, vestite con abiti succinti, Italia accende la
radio)
ITALIA: cantiamo le lodi al signore
(Tutte ballano con Jole il charleston, meno la Mosconi)
ADELAIDE MOSCONI: basta me ne vado da questo casino
MARIUCCIA: ahia! Ahia! La sciatica la sciatica
(Voce fuori campo)
SUOR MATILDE
smettetela … tornate tutte nella sala … un pò di decoro
ADELAIDE e MARIUCCIA: Italia … la sciatica … la sciatica
ITALIA: venite … andiamo … andiamo … ma che palle questa Livia , è più acida che
quella zitella della madre superiora
JOLE: fate silenzio Italia! Voi siete troppo vecchia !
ITALIA: io a quest’età ci sono arrivata … voi no
JOLE: per arrivarci come voi … preferisco morire
MARIUCCIA: il canile, il mio povero Boby … è chiuso nel canile
ITALIA: io ai miei tempi ho avuto tanti corteggiatori.
JOLE: tanti! uno e lo avete fatto chiamare a casa
MARIUCCIA: la sciatica … la sciatica …
ITALIA: parlerò con la sua superiora
JOLE: ma parlatene con chi volete… adesso vado,sono in pausa
ITALIA: esigo le vostre scuse
JOLE: guardate che non è il momento
(Jole se ne va senza salutare …. Escono anche le altre due)
(SCENA 8) (30)
RICCOBALDI, PARODI, CESIRA, CASSANELLI
PARODI: siamo stati grandi ….
RICCOBALDI: sapessi, ha ceduto subito
PARODI: sono proprio un macho
RICCOBALDI: dovresti vedere l’ho mandata in bambola
PARODI: mi è bastato poche parole e un sorriso e lei …
RICCOBALDI: la pulzella è caduta nelle grinfie del lupo
PARODI: la mia era assatanata, e alquanto smaliziata
RICCOBALDI: la mia era focosa come una ninfa
PARODI: adesso godiamoci i soldi della scommessa
RICCOBALDI: sono una manna caduta dal cielo, ho proprio bisogno di liquido
(Entra Cassanelli, abbracciato con Cesira in abiti succinti)
CASSANELLI: Cesiruccia, guardiamo come si sono comportati questi lupacchiotti
CESIRA: ma che lupacchiotti sono agnellini ……
CASSANELLI: allora la scommessa è vinta!
RICCOBALDI: io non sono un agnellino io di donne ne ho rovinate tante!
CESIRA: ma davvero!
RICCOBALDI: nessuna donna si è lamentata di me
CESIRA: per forza non ci fate niente
PARODI: forse lui … ma io!
CESIRA: voi … a voi … non scherziamo
PARODI: non vorreste mettere in dubbio la mia virilità
CESIRA: (canzonatoria) non ne avete!
RICCOBALDI: parlate … parlate noi abbiamo vinto la scommessa dateci 2000 Lire
PARODI: pagate! abbiamo sedotto le suore
RICCOBALDI: non solo: adesso le portiamo sulla via della perdizione
CASSANELLI: ma come avete fatto… non è possibile…
PARODI: tirate fuori il borsello!
CASSANELLI: io voglio le prove!
RICCOBALDI: non vi basta la nostra parola?
CESIRA: non pagate tesoruccio … non vi fidate amorino
PARODI: non vi fidate!
RICCOBALDI: non vi fidate dei vostri pari!
CASSANELLI: No!
PARODI E RICCOBALDI
Ecco le prove
(SCENA 9) (31)
RICCOBALDI, PARODI, CESIRA, CASSANELLI, BAFFY, BUNNY
Entrano Bunny e Baffy
CASSANELLI : e queste sono …
PARODI: suore … sono suore
RICCOBALDI: non hanno gli abiti religiosi, ma sono suore!
(Cesira ride)
PARODI: c’è poco da ridere tirate fuori i soldi!
RICCOBALDI: e voglio vederli qui sull’unghia e in contanti !
CASSANELLI: ed io voglio vedere le suore
RICCOBALDI: ecco le suore Suor Bunny e Suor Baffy
(Le suore accennano ad un inchino)
CASSANELLI: e sarebbero queste le suore
CESIRA: poveri babbei!
CASSANELLI: io non vi pago
RICCOBALDI: come sarebbe a dire
PARODI: come osate
CASSANELLI: avete perso la scommessa
RICCOBALDI: vinto la scommessa
CASSANELLI: queste non sono suore ma due prostitute d’alto bordo, che hanno
sbagliato albergo
BUNNY: ma voi siete
BAFFY: il signore
CASSANELLI: si vi ho chiamato io … e avete sbagliato albergo
BUNNY; tirando fuori il biglietto
Signore qui c’è scritto LOCANDA MALASPINA
CASSANELLI: ma questa è la PIA LOCANDA MALASPINA la vostra locanda è dietro la
strada nella piazza della CROCE ROSSA e io vi aspettavo lì!
BAFFY: e questa cos’è
CASSANELLI: una casa per anziani danarosi
BAFFY: danarosi poco… questi due non hanno neppure i soldi per piangere
CASSANELLI: adesso topoline venite via con me e Cesira
BAFFY e BUNNY (si avvicinano a Cassanelli)
Andiamo mio signore e mandando baci verso il pubblico escono di scena
abbracciati al dottore
(Cesira rivolta ai due nobili grida)
Tamburi
(ed esce di corsa
Escono anche i due nobili delusi….)
(SCENA 10) (32)
JOLE, MATILDE, LIVIA, IL CONTE DUCA SAVINO BRANCA
JOLE: (concitata balbetta guardando la porta)
ARRIVA il Conte DUCA SAVINO BRANCA… il DUCA SAVINO BRANCA è qua … LIVIA … Madre
…il DUCA SAVINO BRANCA
(Entrano Livia e Matilde agitate)
MATILDE: ci mancava proprio lui! adesso, troverà tutto in disordine!
LIVIA: mio dio … mio dio
(Tutte cercano di riassettare
(Entra DUCA SAVINO BRANCA)
JOLE: ossequi signor DUCA SAVINO BRANCA
DUCA SAVINO BRANCA: sorelle!
MATILDE e LIVIA
La pace sia con voi
DUCA SAVINO BRANCA: la pace l’avrete quando avrò visto i libri contabili
Suor Livia andate a prenderli
LIVIA: vado … vado …
MATILDE: signor Duca vi aspettavo più tardi
DUCA SAVINO BRANCA: chi ha tempo non aspetta tempo
MATILDE: prima l’inaugurazione della sala, dopo verrà scoperto il vostro
illustre ritratto e poi il rinfresco…
DUCA SAVINO BRANCA: va bene!
MATILDE: volete vedere il ritratto!
DUCA SAVINO BRANCA: no! Lo vedrò a suo tempo
MATILDE: insisto!
DUCA SAVINO BRANCA: ho detto di no!
MATILDE: solo uno sguardo
DUCA SAVINO BRANCA: va bene se lo dite così voglio accontentarvi
(E si avvicina al lenzuolo, fa l’atto di sollevarlo)
(Entra LIVIA)
LIVIA: signor Duca ecco i libri contabili
(Il duca prende i libri)
DUCA SAVINO BRANCA: se noto qualcosa che non va io vi caccio tutte e due, perche
la pia casa è la mia e a me mi deve entrare il 90 per cento degli introiti, con
il resto dovete gestirla voi
LIVIA: ma sono di meno che l’anno scorso
DUCA SAVINO BRANCA: siamo in brutti momenti
MATILDE: ed io come faccio devo pur dar da mangiare agli ospiti
DUCA SAVINO BRANCA:aumentate le tratte
MATILDE: va bene
LIVIA: ma il servizio
DUCA SAVINO BRANCA: abbassiamolo e poi ho deciso di fare un gesto di umanità
verso il Riccobaldi
Lo voglio riammettere al circolo
MATILDE: ma è un danno … non capisco
LIVIA: ma signor Duca
MATILDE: ma dobbiamo fargli credito o no
DUCA SAVINO BRANCA: accurato
LIVIA: non capisco
DUCA SAVINO BRANCA : so quello che faccio … adesso vado
MATILDE E LIVIA: riverisco
(Ed escono di scena)
(SCENA 11) ( 33)
RICCOBALDI, MATILDE, LIVIA, DUCA SAVINO BRANCA, DUCHESSA ORTENSIA BRANCA
( Matilde e Livia rientrano in scena con pasticcini che offrono al duca e a sua
moglie)
MATILDE: Finalmente siamo qui riuniti per scoprire il ritratto del nostro
benefattore, signor duca dica due parole
DUCA SAVINO BRANCA: sono molto…
DUCHESSA ORTENSIA BRANCA: sono molto grato di questo gesto di affetto
DUCA SAVINO BRANCA: in questa giornata di grazia, vorrei riabilitare il conte
Riccobaldi (il conte mangia i bignè ma cerca di scappare)
MATILDE: dove andate conte … smettete di mangiare e dite 2 parole
RICCOBALDI: devo andare
DUCHESSA ORTENSIA BRANCA: scoperchiamo il ritratto
LIVIA apre il lenzuolo
(Tutti rimangono allibiti)
(Il conte cerca di scappare)
DUCA SAVINO BRANCA: no! Riccobaldi! Non scappate siete stato voi! e lo avete
anche firmato
DUCHESSA ORTENSIA BRANCA: basta! Basta! mio marito ha deciso di chiudere questo
albergo e denunciare il conte
DUCA SAVINO BRANCA: siii lo denunc…
DUCHESSA ORTENSIA BRANCA: (rivolto al marito)
Denunciare! Si dice Denunciare e devi scandire bene la parola, brutto tamburo!
RICCOBALDI: volete denunciarmi allora denunciatemi anche per questo
(Prende il bignè e lo spalma in faccia a Duca Savino Branca)
DUCHESSA ORTENSIA BRANCA: come osate … come osate
RICCOBALDI: beccati questa … megera
(Riccobaldi lo spalma in faccia ad Ortensia)
(Si sente branca … branca … branca leon gestaccio)
DUCHESSA ORTENSIA BRANCA: farabutti chiudiamo tutto, tutta la baracca
(Il conte esce di scena)
Ortensia e il Duca escono di scena inseguendo in conte, le altre suore cercando
di calmare gli animi seguono il duca seguendo i nobili escono di scena
BUIO
sipario
Si riapre il sipario
Luci
EPILOGO
(SCENA 11 - 32)
MADRE MATILDE, SUOR LIVIA
(le due suore Preparano le valigie accendono la radio)
MATILDE: e adesso dobbiamo andare
LIVIA: non sappiamo dove … e come
Cesira, se ne è andata … la contessa anche lei
MATILDE: io ho fatto tutto per gli altri, non ho niente solo questo
LIVIA: buttalo via …
MATILDE: lo butto nel cestino
(voce della radio – fuori campo)
il vincitore della lotteria di Roma
è il numero 17
LIVIA: che numero avevi
MATILDE: non ricordo e poi chi dal gioco aspetta soccorso fa i peli lunghi come
l’orso
LIVIA: ma è il 17 (cerca nella spazzatura il 17 --- 17 ---- lo trovano)
MATILDE: non è possibile… allora potremo
LIVIA: riaprire un nuovo albergo
MATILDE: siii … compriamo l’immobile
LIVIA: non è possibile
MATILDE: ne compriamo uno nuovo… la casa di Romilda
LIVIA: no la casa di Romilda no! non mi sembra il caso
MATILDE: c’è un casolare nel Durasca
LIVIA: sì quello
(Cade un biglietto dalla tasca di Livia, Matilde lo raccoglie e lo legge)
SUOR MATILDE CHE MEGERA
SOPPORTARLA GIORNO E SERA
MATILDE: (furiosa) siete stata voi
LIVIA: ride
(Si abbracciano la radio trasmette una canzone d’epoca )
Charleston e ballano)
SIPARIO