Maschere e mascherine

Atto unico tragicomico picaresco di

Antonio  Sapienza



Personaggi:
Dottor Balanzone ..……………………….……..l’illustre scienziato;
Pantalone….…………..……………………….. il super manager;
Arlecchino………………....……………………il gran politico;
La Vecchia di l’àcitu *… ………………………la coordinatrice;
Colombina  ……………………………………  la farmacista;
Pulcinella………………………………………. l’operatore TV.

*Maschera attribuita a Pirandello.


I costumi degli attori saranno quelli tradizionali relative alle Maschere suddette.


Turi Lifo, 3 Giugno 2020

Sulla nuda scena sono stati posti due tavoli affiancati, dietro i quali ci sono altrettanto poltroncine. Su uno dei tavoli c’è un microfono pieghevole. Una finta telecamera di ripresa TV , è sulla parte destra della scena.
A sipario aperto entrano in scena, uno dopo l’altro, pomposamente, Pantalone e Balanzone , che si siedono nelle rispettive poltroncine. Segue La Vecchia di l’àcitu che se ne starà alle loro spalle, arcigna e ombrosa, con cartelle e cartelline in mano, pronta a dirigere la conferenza e a soggetto, e gestire goffamente il microfono. Dietro le spalle dei predetti, appesa al muro, ci sarà una grande mascherina.
Appena sistemati, A vecchia di l’àcitu, da un’occhiate ai due seduti davanti a lei, li richiamerà all’ordine, ne verificherà la posizione, il microfono e, a soggetto, suggerirà i movimenti e gli atteggiamenti. Il tutto avverrà in forma goffa, e, da parte dei due seduti, gesti da veri soggetti imbranati. Dopo di che, la Vecchia, si atteggerà a donna seducente, rivedendo il suo trucco caricato al massimo, e con un gesto civettuolo, ripetuto spessissimo, come un tormentone, si aggiusta la camicetta e la minigonna e un ricciolo ribelle.
Gli altri, poi, staranno immobili alla Buster Keaton. Da questo momento A vecchia di l’àcitu, sarà soltanto La Vecchia.

La Vecchia- (tossicchiando per schiarirsi la voce) Allora, signore e signori…-
Balanzone- (interrompendola col gesto, facendole notare che non c’è nessuno presente) Ehm, ehm… -
La Vecchia- (stizzita) Mai si, ma si, lo so che non c’è nessuno, ma è un modo di dire... carino…Allora, per iniziare questa conferenza…-
Pantalone- …Ci vorrebbe l’operatore…(indicando la telecamera).-
La Vecchia- (innervosita) Dov’è sto operatore disperso!-
Arlecchino –(affacciando dalle quinte) Sta facendo la pausa caffè. Madame non è perso, né disperso, ma fa lo stesso, ecco, arriva subito...spero…(rientra)-
La vecchia- Ah, è così che la signoria vostra illustrissima, organizza e dirige e controlla gli eventi? Con l’operatore TV in pausa caffè proprio all’inizio della conferenza stampa con la quale, le autorità costituite comunicano ai sudditi le ordinanze del governo provvisorio, traballante ma stabile, di questa repubblica, poco pubblica, i quali sudditi, suddivisi per l’occorrenza, aspettano con ansia le ore 18,00 di ogni santissimo giorno per sapere come comportarsi circa l’uso supremo e assoluto, improrogabile e gratuito delle mascherine anti gas…-
Balanzone - … anti virus …-
La Vecchia - … anti malanova, come dici tu.-
Balanzone - Guarda che non siamo nella nostra alcova, ma in un luogo pubblico, depurato, disinfettato, sanificato, santificato eccetera eccetera, quindi riservatezza.-
Pantalone - Come? Anche con te? (alla Vecchia) A, grandissima sgualdrina,  ninfomane a tutte l’ore, anche di domenica e festivi vari. Mi metti le corna allora?-
La Vecchia - Chi io? A tia? Ma va là, minchione.-
Arlecchino - ( riaffacciandosi) Anche con te?-
La Vecchia - Basta! Bastino bastone! Siamo maggiorenni, vaccinati e stuprati. E che cavolo!-
Entra Pulcinella. E’ un giovane smilzo, capelluto, occhialuto, veste con pantaloni a vita cortissima e che, girandosi fa vedere metà sedere. Maschera abituale e berettino. Egli si va a piazzare dietro la telecamera e traffica con essa, poi fa segna alla Vecchia che è pronto.
La Vecchia - Alla buon’ora, ecco il lavoratore indefesso (ironica). Come ti chiami scansafatiche?-
Pulcinella- Madame, (ironico, cerimonioso, inchinandosi) per servirvi, Madame…-
La Vecchia – Sbenta a to’ soru! traduzione: prendi in giro a tua sorella ( poi insuperbendosi) Servo della gleba.-
Pulcinella - A quella non la conosco…Madame.-
La Vecchia - Ancora?  Senti, bello, tu saresti napoletano…figlio di?-
Pulcinella - … di un sultano, ma da lontano.-
La Vecchia - Ti tengo d’occhio marrano! (assumendo l’aria professionale) Dunque, ore 18,00 che abbia inizia la conferenza stampa giornaliera sulle mascherine, sul loro uso e consumo, sulle restrizioni astruse, sulle maledizioni a bizzeffe, e sulla benevolenza del virus. Quindi, stentoreamente, dò la parola all’illustre scienziato, da tutti stimato, il quale è ordinato e scrupoloso, secondo l’uso dell’eccellenze e delle ordinanze governative vicine e lontane…( Pantalone fa cenno come per dire: Ma che cavolo dici?)…( a Pantalone)  e che premura, con calma e per favore… (verso la telecamera) allora, ecco che concedo l’onore della parola e del gesto, nonché della libertà di movimento, al nostro chiarissimo luminare vicino e lontano, dottore, professore, nonché Maestro riverito, ossequiato e saporito: Il dottor Balanzone! Un applauso! (applaude lei sola)-
Balanzone - Grazie tantissime, troppo buoni, troppo buoni. (guardando gli altri che erano rimasti fermi) E anche a voi, gran cornuti da strapazzo! Dunque, a noi! (assumendo l’aria professorale) Dovete sapere che le mascherine devono essere confezionate da mani di fata; devono essere di tessuto a stretto giro di posta, con i margini zigrinati opportunamente digitati in qualsivoglia maniera. Gli elastici devono essere d’ordinanza, e dette mascarate… volevo dire mascherine, devono essere inesorabilmente, approvate dall’ Oms, Ong, Olp, Cgil, Cisl e Uil. Inoltre, categoricamente, devono essere indossate da tutti i sudditi- divisi per età censo, sesso, belli e brutti, bagnati e asciutti…(la Vecchia fa cenno come dire. Ma che dici? e Balanzone si confonde) volevo dire…cioè, ma si, ovvio, insomma di tutte le nazionalità varie, nel seguente modo: (prende una mascherina e la indossa al rovescio. la Vecchia gli fa cenno di sistemarsela, ma il luminare non se ne cura) Ecco fatto! Grazie per la cortese attenzione, osservazione, maledizione e affini.-
La Vecchia - Minchia che eloquenza, senza essenza, né competenza, ma molta chiaroveggenza. ( dando un’occhiataccia a Balanzone e, poi, come se si togliesse un peso di dosso) Ed ora dò la parola- si fa per dire – al nostro responsabile dell’approvvigionamento in Italia, nelle isole e nelle colonie. A voi! Super protettore delle nostre incolumità, ansiosità e scassamenti vari di superiorità. (si mette in attesa con le braccia incrociate)-
Pantalone - Grazie assai, madame, addetta alla nostra strepitosa funzionaria pubblica e, a volte, anche privata. Ordunque, carissimi amici vicini e lontani, buona sera, buona sera ovunque voi siate. (si alza leggermente facendo un cenno quasi di benedizione) Grazie! Di nuovo ordunque, allora, per opzionare, acquistare, masticare e digerire tutta la faccenda, vi comunico che abbiamo comprato al mercato delle pulci, circa duemilioniottocentomilacinqucentotrentadue mascherine, (poi sornione)  più un paio di guanti di pelle di camoscio scamosciato e angosciato per la nostra Milady, (s’inchina) dirigente- coordinatrice di prima categoria, scusate se è poca… (mostra un paio di guanti in pelle).-
La Vecchia - (tutta vezzosa) Grazie, gentlemen vecchio conio, ossia stampo, ma non dovevi… troppo buono…omo eccellentissimo e vigorosissimo (quindi osservandole bene) Ehi, ma questi sono guanti usati, di seconda mano, e per di più, consumati, consunti e obsoleti. Ahu, Peppi Nappa*, se non sai comprare un paio di guanti di finta pelle, figuriamoci tutto il resto.-*maschera siciliana
Pantalone- ( contorcendosi dal piacere, ma poi annichilendo) Carina… Ehm, scusi…però…(riprendendo la prosopopea) ordunque, dicevo, due milioni ecc. ecc. che sono state distribuite a tutte le farmacie del regno e dintorni…-
Entra Colombina. Ella è una bambinona tutta forme e vezzi, indossa degli occhialoni.
Colombina- Ah no! Mi dispiacere contraddire l’eccellenza vostra, ma noi farmacisti non abbiamo visto una mascherina nemmeno col binocolo. –
Pantalone- (sbalordito) Cosa sentono le mie smunte e pelose orecchie…sempre vibranti come grandi antenne rocambolesche! Aspettate un momentino please (estrae goffamente un vecchio telefonino e telefona)  Pronto? Pronto, mi sentite? (fare gag a soggetto) Ah, sei tu Furio Lesto. Senti un po’ ma non mi avevi detto che le mascherine erano arrivate? Ah, avevi detto avariate o sbagliate? Ah no! Hai detto smarrite? Smarrite, come dire perse? Ah, capisco, concepisco e mi stupisco. (chiude il telefonino, poi contrito) C’è stato un equivoco smisurato, un disguido certificato, un lieve disservizio esagerato le mascherine non si trovano più. (quindi ringalluzzito) Mi dicono: disperse in Africa, in Libia, o meglio in Cirenaica, ai caselli, complici dei menestrelli molto monelli…ma credo che mi pigliano per i fondelli, belli belli… (si perde nel discorso sudando copiosamente, poi riprendendosi) Sursum corda! Non abbiate timore, tremore, né furore! Signorina Colombina in malumore, guardi, provvederemo immantemente, subito, anzi, ora, immediatamente, sicuramente, davanti a lei stessa medesima di persona degna di nota. Ordunque (riprende il telefonino e digita un lunghissimo numero dicendolo ad alta voce, poi, boriosamente) Pronto? parlo col presidente della Cina? Si? Resti in linea ( fa un altro numero) Pronto è il Presidente dei turchi? Si? Resti in linea. (compone un altro numero ancora) Pronto parlo col capo degli ex Sovietici? Ah,  è lei eccellenza (si coordina, poi parte all’attacco) Voi, signori presidenti di nazioni e paesi e città, mi dovete una spiegazione: Dove sono andate a finire le mie mascherine? (facendo il tragico) Varo, Varo, rendimi le mie mascherine! (perplesso) Mi hanno invitato, cordialmente, infatti, ad andare a quel paese di matti e a restarci. Ma provvederò. Li farò confezionare in Italia, grande nazione multinazionale e virtuosa-operosa sopra ogni cosa. Che non si dica! Signorina Colombina (si addolcisce) le assicuro che arriveranno trentamilioni di mascherine a stretto giro di posta, anzi di posta aerea, voglio vedere…non la fa nessuno a me, che nel giro mi chiamano il grande massacratore di lieder nazionali e internazionali e pure interforze!-
Colombina- Si, va bene, ma cosa diremo al pubblico quando viene in farmacia? Che devono spettare che il signor Pantalone, mangia-lieder, finisca di digerirli, per avere le mascherine? E, nel frattempo, cosa diranno i cittadini ai poliziotti, quando li fermeranno, e li multeranno, e, in via precauzionale li arresteranno, perché non le indosseranno? E al virus, eh? Al virus che diciamo: Vate retro Satana?-
Pulcinella- ( a Colombina) Certo se al suo posto (indicando Pantalone) ci fosse stato un certo De Luca – sindaco o governatore- avrebbe detto ai suoi collaboratori: Smarrite? Ah, sì, si sono perse? Benissimo: E vuol dire che se non volete essere frustati a sangue vi do un’ora di tempo per trovarmeli, portarmeli e contarmeli e, intanto che ci siete, portatemi anche l’autore del disservizio vivo o morto, e in catene. March!-
La Vecchia- ( sforzandosi di non ridere) Buona questa.-
Entra in scena Arlecchino.
Arlecchino- Cosa accade? Niente mormorii, brontolii, mugolii, buoni e pii. A noi governanti questo sabotaggio non piace- proprio proprio.-
La Vecchia- Onoratissimo e grandissimo superiore, si sono perse le mascherine.-
Arlecchino- Ah si? Allora, quindi, opportunamente, rigorosamente, e risolutivamente, organizzeremo una commissione fatta da trecentoquindici luminari e affini, affinchè si faccia luce e ci illuminino durante il buio del cammin di nostra vita e vari destini. Quindi, entro trenta giorni a partire da oggi, cioè in data odierna, o meglio di addì eccetera eccetera, su questo problema scientifico – sanitario-oscurantista, che incombe sulle nostre teste pensanti e fumanti e belligeranti, sarà fatta luce perpetua. Allorchè detto ciò, esorto tutti al massimo rispetto delle norme, delle regole, delle disposizioni e di quant’altro vi faccia piacere… allo scopo di… allo scopo… accidenti ho perso il filo.-
Pulcinella – Presidente dottore, stava parlando delle norme e disposizioni. Vada avanti che si sta facendo tardi e io alle 19,00 smonto.-
Arlecchino- Ah, ricordo, grazie cortese suddito soccorritore attento e premuroso: Dicevo che dobbiamo rifornire la nazione di un congruo numero di oggetti sanitari. Specialmente di mascherine… allo scopo di proteggere la salute pubblica e privata… e noi, responsabili, responsabilmente, con grande responsabilità, risolveremo il suddetto, indicato, enorme, nostrano principio di uguaglianza tecnico- formale, al quale noi governanti rispettosamente siamo stati eletti…-
Pulcinella- … Davvero?-
Arlecchino-… Certamente, mi pare, se non erro, e salvo errori o omissioni, e comunque sia, l’on. La Qualunque docet…-
Pulcinella- La Qualunque, chi?
Arlecchino- La Qualunque, prode politico eccellente e puro, purchè sicuro che non lo trascuro…(titubante) Forse mi sono impallato, non sono stato troppo poco chiaro e, in alternativa, frainteso e obeso, ma nello stesso tempo in cui si profilava la rilassatezza morale, giuridica e amministrativa di un vasto strato della società civile onde per cui…per cui…(si confonde nuovamente, guarda l’orologio) Ah, scusate ho un consiglio con i capi delegazione, gente acuta, rigida, preparata, ragionevole, dignitosa, sapiente, intransigente, caotica a tratti pura …(intanto esce con un sorriso sforzato, mostrando enormi dentoni) .
La Vecchia – Eccellentissimi professori, dovremmo concludere la conferenza. Chi di voi ha l’ardire di finire di soffrire e vuole dire l’ultima parola prima di…partire per destinazione sconosciuta ai più? –
Pantalone - ( col telefonino all’orecchio) Io voglio parlare, dichiarare e proclamare. A chi di competenza, per conoscenza e con prudenza, affermo: Ecco, mi dicono che sono arrivati con un grande aereo internazionale cinquemilioni di mascherine da distribuire agli ospedali, alle farmacie e alle macellerie…-
Colombina- Ah, finalmente. Era ora.-
La Vecchia- (acida) Non è detto!-
Colombina-( sconsolata) Non…è…detto? Ma, allora?-
La Vecchia- Allora (guardandosi le unghie) Allora deve portare pazienza, cara figliola. Ci sono problemi di immagazzinamento, conservazione, distribuzione di presa in carico, di protocollo, poi il dazio l’ozio il vizio e così sia. Quindi si dovrà nominare una commissione di esperti, sapienti, savi e eroi d’ogni guerra, indi si trarranno le conclusioni, non impegnative; indi si farà una graduatoria, si individueranno i soggetti a rischio e, poi, con la calma che ci contraddistingue, si procederà, con prudenza a redigere il verbale…-
Colombina- … e nel frattempo la gente muore!-
La Vecchia- Muta buttanella senza onore!-
Balanzone- Ehi! Come si permette costei umile serva del potere del popolo sovrano che assurge a dignità morale, a denigrare e fare ironia sarcastica, su una casta di dignitari super valorosi in servizio permanente effettivo?-
Pantalone- (pomposamente) Con l’aggravante morale suasiva di una persona informata dei fatti, che dichiara di fornire un servizio pubblico di igiene, salute e maternità, commensurato alla potenza dialogante della necessità postume di un onorevole guadagno in supplus?-
Colombina sbalordita di tanta veemenza alza le spalle sconsolata e guarda Pulcinella chiedendogli quasi aiuto, quindi mogia mogia esce di scena.
Pulcinella- (guardando Colombina che esce e facendole il gesto come dire: Ma che sono scemi? poi tra se) Eh pazienza, questi abbiamo e questi ci teniamo.-
La Vecchia- Ora basta! E che maniera è mai questa. Stiamo trasformando la conferenza in una cagnara, e che siamo alla vucceria, alla civita alla pescheria? (mercati di Pa e Ct) Ossia al mercato unico europeo? Ci aggiorneremo alla prossima settimana. Oh, l’ho detto!-
Pulcinella- (tra se) Meno male. Ma che geni… Gesù in che mani siamo capitati…poveri noi. (intanto smonta la telecamera ed esce anche lui di scena ).-   
Buio.
Quando riprende la scena, ci sono seduti attorno ad uno dei tavoli Pantalone, Balanzone, Arlecchino e a Vecchia di l’àcitu. Giocano al poker.
La Vecchia- (spizzicando le carte) Io rilancio con una cisterna di Amuchina.-
Balanzone- Ci sto e rilancio con duecento caschi blu.-
Pantalone- Ci sto e rilancio con cinquemilioni di mascherine dell’Imperatore di Posedonia, più duemilioni del re di Lilliput e tremilioni del nuovo principe di Mondracen …-
Arlecchno- Io sono un po’ meschino e per timore m’incammino verso il mio feral destino. Passo.-
La Vecchia- (svenevole) … e sì, caro Pantalone…l’Imperatore, il Re, il Principe… com’è romantico… e già, la nobiltà è sempre nobilmente monarchica. Che nobile delizia: Viva la monarchia nobilitata! E se volete proprio saperlo, ho antiche discendenze, perché io sono mobile…-
Pulcinella- … e bisugnusa…-
La Vecchia- (aggressiva) Au, a tia t’astruppiu, t’acciuncu e ti magiu i cannarini. (traduzione: ti meno, ti azzoppo, e ti mozzico alla gola) -
Arlecchino- Cosa vedo giammai? Lotta di classe unica? In questo caso io mi dissocio. Parola di democristiano, liberalrepubblicano, cattocomunista, quasi radicalsocialista, e, per finire, levantino e, all’occorrenza, libertino e anche InterMilanJuventino!-
Entra Colombina  
Colombina- Buon pomeriggio signore e signori. (guardandoli giocare) Si incomincia con la conferenza oppure prima si finisce il giro?-
La Vecchia- (alzandosi indispettita) Lei è na culumbrina (una ragazza “leggera), un’impertinente, e perfino nullafacente, e per meglio dire dissidente. Si segga e aspetti lentamente il fato incipiente, nell’attesa del Pulcinella negligente… che è in pausa caffè.- 
Arlecchino- Vado a verificare, come mio dovere universale, nel dire e nel fare. (si alza ed esce).
Balanzone- Dica signorina, sono arrivate le tanto desiderate, ossequiate e riservare, nonché onorate mascherine nelle farmacie da le così bravamente rappresentate? –
Colombina- Neanche una!-
Balanzone- (sobbalzando e guardando Pantalone, che interroga con gli occhi la Vecchia) Possibile? Inconcepibile, oserei dire risibile se non fosse terribile. C’è una spiegazione in questo nuovo destino che resta supino e quasi assassino?
Pantalone- (asciugandosi il sudore dalla fronte con un grandissimo fazzolettone) Veramente mi risulta che siano già state sdoganate, assegnate e vidimate circa tredicimilioni di mascherine, così suddivise: Dieci milioni a cinquanta centesimi, due milioni a ottanta, e uno ad offerta libera con rilancio di un euro per volta. Non capisco…-
La Vecchia- …tanto per cambiare. Ed ora che si fa? –
Intanto entra l’Pulcinella
Pulcinella- Io sono pronto. Signori quando volete…-
La Vecchia- Tu aspetta là! Baccalà! (agli altri) Insomma, qualcosa si dovrà dire ai cittadini pazienti e diligenti che restano senza niente: insomma siete masculi o fimmineddi!-
Pulcinella – E io? Attacco? (niente risposta) Allora attacco? Vado in onda-
Pantalone- (sudando) Si, attaccati pure tu. Cari concittadini, oggi la conferenza prevista sarà breve, brevissima, quasi nulla…-
Balanzone- Come? Come?-
La Vecchia- (piano ai due) No, qualcosa la dobbiamo dire. Una cosa qualsiasi.-
Pantalone- Buon pomeriggio!- 
Balanzone- E buona fortuna
Rientra Arlecchino-
Arlecchino-Inaudito! Cosa sentono le mie orecchie di mercante! Non si fa la conferenza? Non si enunciano i provvedimenti presi all’unanimità- si fa per dire- che i governanti hanno raggiunto nella notte insonne e piena d’incubi vicini e lontani? E cosa diremo ai cittadini? Punto e virgola?-
Colombina- Signor capo dei capi, responsabile unico, è lei che deve riferire ai cittadini la mancata distribuzione delle mascherine tanto promessa. E’ lei che deve difendere i farmacisti dal probabile linciaggio per la mancanza della protezione che voi stessi attribuite alle dette mascherine introvabili, probabili e inesorabili, invero assenti ingiustificabili.-
Arlecchino- (a Colombina) Ottima e legittima invettiva. E nella mia prerogativa giuliva dal sapor di malvasia, affermo e dico: (agli altri) E allora, lor signori cosa suggeriscono? Questo estremo frangente infrange la giusta congiuntura fisica e morale tra i capi e i sudditi in generale. Forse vogliamo fare sedizione, offuscazione, dimissione e conservazione della autorità che lo status quo ci riconosce legittimamente, immantemente, anche se nulla tenenti? Orsù, parlate!-
Pantalone- Veramente io sarei per il sabotaggio ad opera delle opposizioni maligne, ingenerose, inoperose, ma triviali liberticidi, nonché bifocali oltre che essenziali.-
La Vecchia- Ben detto eccellentissimo uomo degno di fede. (confidenzialmente) Qui c’è mano della massoneria, dei servizi deviati, della mafie, degli intrallazzisti e dei poteri forti…-
Arlecchino- (riflessivo) Vicini e lontani? –
La Vecchia- ( sbuffando, tra se)  Come ti conviene, oggi o domani.-
Pantalone- ( impettito) Sissignore, grande presidente discendente dai suoi potenti parenti iper onnipotenti. Lei come al solito, ha visto giusto, con gusto, e robusto per il bellimbusto, colpevole di tradimento, sedimento, asservimento- per il momento.-
Arlecchino- Esatto! Ecco il punto, puntuale e pungente allor pure urgente. Orsù, comunicatelo alla gente.-
Pulcinella - Mi permetta, con tutto il rispetto, presidente onorato, e glorificato tutto d’un fiato, ma io vorrei sapere: Ci sbrighiamo o no? La finiamo o no? O devo fare la vertenza sindacale, nel bene e nel male. (sornione, tra se) Anche perché la zuppa l’è cotta e vorrei andare a mangià.-
La Vecchia- Stia zitto, impertinente, fetente d’un servente. Si taccia immantinente e permanentemente! Terrun!-
Pulcinella -… guarda chi parla…la siciliana sicula ovvero siciliota a prima vista! Ruffiana. spidocchiata in continente, indigente e supplente incosciente e prepotente! (indicandola col gesto)- 
La Vecchia- Screanzato! fallito e bastonato…  e, se non ti bastasse: super gran cornuto! -
Pulcinella- Non fa rima...-
La Vecchia- …E chi se ne frega, tanto cornuto ci sei e ci rimani! Ed ora a noi!-
Pantalone – A noi!-
Balanzone- A noi!-
Arlecchino- A voi! Ora richiamo tutti al vostro destino, cioè al festino, no anzi al mastino… (sconsolato) mi sono ri- confuso…-
Colombina- Insomma, siamo alle solite: Niente mascherine! E allora ditelo che dobbiamo essere servili e morire, senza dissentire, o infierire in modo scurrile!-
Arlecchino- Ma no, che dice signorina bella e pura. Io qui, con premura faccio voto di sciagura se non si sentirà più che sicura, vada in clausura. Insomma, con parole povere e pazze, io affermo solennemente che tra poco, generalmente, le desiate mascherine arriveranno in porto felici e contenti. E’ vero grandissimo…Balanzone!-
Balanzone- Chi, io?-
Arlecchino- Ops. mi sbagliai, zoppicai e inciampai nei nomi pronomi cognomi e binomi. Volevo dire: Stimatissimo Pantalone, cosa dite in vostra supplice discolpa?-
Balanzone- Signor capo dei capi, non infierisca sul detto valoroso e ossequioso procacciatore di mascherine e derivati vati. (confidenzialmente) C’ è puzza di congiura con questa congiuntura che ci giunge or ora per procura. Ossia: C’è un morbo che affligge…-
La Vecchia-… la Danimarca…-
Balanzone- … considerazione pertinente, e mi viene in mente…-
Arlecchino- …Basta cavolate simulate e offuscate di travagliate estreme minchiate. Allora? ( a Pantalone).
Pantalone-( a Balanzone) Mentre ringrazio il quasi monsignore, immenso professore, anzi rettore, nonché dottore di scienze giuste e caste. (rivolgendosi a Arlecchino) Ed ecco, rispondo all’eccellentissimo, potente onnisciente deficie… no, mi correggo: reggente delle nazionali sorti, che proprio ora mi giunge comunicazione (mostra il telefonino) che sono in arrivo a Linate quattromilioni di mascherine schermate, armate, ornate e pronte all’uso.-
Arlecchino- Chi ce li ha mandate?-
Pantalone- I pirati della Malesia, dopo aver fatto una sottoscrizione urgente, immanente e diligente. (come se facesse una telecronaca) Ecco, è atterrato l’aereo… apre il portellone ed esce il carico… un nostro incaricato lo prende in consegna ...passa al magazziniere, il quale indietreggiando li invia all’uscere… che dribbla un avversario e lo passa al cancelliere, il quale alza la testa e con un traversone pennellato, lo smista allo stalliere, il quale lo stoppa…accidenti, s’intoppa, s’accascia…miseria bagascia è fermato da uno strappo inusitato… infortunio allo stalliere sfortunato. (sconsolato, poi rincuorato) Ma ecco che l’incaricato coordinatore attento e solerte, ad ogni malore, che richiede la sostituzione…  nonzi, non si puote, non c’èst uno stalliere di riserva…l’incaricato chiede di fare entrare un sostituto, ma l’arbitro venduto prostituto lo impedisce: afferma che non si può sottodimensionare o sopravvalutare, o riformare un altro soggetto qualificati, ossia è contro il contratto collettivo di lavoro nonché del precariato in uso e no. (allargando le braccia) Sembra che dovremo aspettare che lo stalliere guarisca, tra trenta giorni, salvo complicazioni. E per adesso. Sorry, è tutto di nuovo bloccato.-
Arlecchino- Ahimè omo frustato. (mettendosi le mani ai capelli) Cosa farò giammai, io casto e puro, in questa terra ove regna un morbo a dir poco scuro che tende al cinesino? –
La Vecchia- ( tra se)  Minchia chi casinu!-
Pantalone- Sono ordunque assai sconsolato per aver procurato quanto detto or ora, e annunciato - in fin della licenza – anche dalla nostra gran signora, dimostrato.-
Balanzone- Eccellenze io vorrei…-
Arlecchino- Zitto voi! E tutti quanti i suoi consoci e clientela, che con la vostra scienza e potenza, in assenza di concorrenza, ci avete messo in braghe di tela, tale e quale… e intanto la gente va all’ospedale...chi l’avrebbe detto mai.-
La Vecchia- Veramente, eccellenza è il virus di Shangai che ci avrebbe messo nei guai.-
Arlecchino- Si, ma loro dovevano provvedere in tempo, nel frattempo e senza impedimento… almeno al momento. Formulando i suggerimenti… (battendosi la fronte) mannaggia a me! Senza mascherine di sorta, ovvero di scorta, per chi non se ne importa, la nazione è morta! (imbarazzato e con le gambe larghe) Accidenti, per la paura, me la sono fatto di sotto! Che sciagura! (imbarazzato, si guarda attorno) Uffa! E ora che si fa?-
Pulcinella - (tra se) Pesce stocco e baccalà! –
La Vecchia- _Che puzza! Capo, vada li dentro quel vano e si lavi il deredano.-
Arlecchino- Cosa buona e giusta, giunta proprio nell’attimo fuggente… vado opero e ritorno.-
La vecchia- … (tra se) e mi sono segata un corno.-
Balanzone- Aspetti eccellentissimo. Non si disperi! Aspetti e speri. ( poi pomposamente) Ecco: battaglion, attenzion, che emozion:  Orbene io un’idea ce l’avrei con giudizio, uno sfizio nel momento propizio.-
Arlecchino- Inerente a un armistizio col caso specifico di feci a precipizio?-
Balanzone- Nossignore, per quello nessun indizio, si tenga pure il supplizio; ma, invece, per l’inerente l’imminente, travolgente, insistente, ma pur sempre crescente crisi di mascherine e affini.-
Pantalone- Parla ordunque senza indugio, come se fussero lupini! Ossia: Sputa fuori in armonia!-
La Vecchia- E parla, per cortesia! ( tra se, minacciosa) Malanova a tia-
Arlecchino- (in difficoltà evidente) Dica, dica, pure, con urgenza e cortesia, ma non...incipiente, al fine sconveniente, di una figura da…-
Pulcinella - … fetente.-
La Vecchia- (occhiataccia a Pulcinella) E torna.-
Balanzone- (tronfio) Ecco, udite udite: le mascherine si potrebbero confezionare in famiglia. Basterebbe  girare la maniglia, prendere una stoviglia, possibilmente di Siviglia…
 La Vecchia- ( a Balanzone) E con parapiglia che scompiglia tutta la famiglia?- 
Balanzone- Esattamente: Dalla madre alla figlia.-
Pulcinella - …ma che meraviglia, e ci facciamo pure la quadriglia?-
La Vecchia-  Mutu tu! Gian-fa-niente! –
Pulcinella – Ma sempre io le vengo in mente?-
Balanzone- ( occhiataccia a Pulcinella) Ma se parla immantemente…( poi trafficando con della stoffa, che sarebbe una mascherina già confezionata) ) Grazie gran signora …Dicevo ordunque di usare un po’ di stoffa comunque, due elastici quantunque, un po’ di filo a volontà ed ecco fa mascherina-  voilà! (sciorina, vittorioso la mascherina).-
Arlecchino - Che idea! Una sublime ideona è questa qua.-
La Vecchia- ( tra se) Che figura di Giufà**…-
Pantalone – Convochiamo i giornalisti, gli attivisti, gli avanguardisti - senza i fascisti e i giustizialisti!
La Vecchia- (a Pantalone) Ecco come parla un uomo masculu, ossia di quelli che non devono chiedere mai! ( a Balanzone piano) Detto ciò a beneficio della platea, ora  come la mettiamo con l’approvazione generale?-
Balanzone- ( alla Vecchia, piano)  Se stai zitta ti propongo, diciamo, a caporale. Ora muta e taci! (a Arlecchino, mellifluo) Che ne dice presidente di tutti i componimenti che mi vengono in mente urgentemente?-
Arlecchino- (prendendo la mascherina e sventolandola) Dico: Eureka, evviva, esultanza in abbondanza, oserei dire: visibilio e giubilio!
La Vecchia- Eccellenza, non c’è la rima, c’è una “i” in più…-
Arlecchino- Ah, si? Ho abbondato? some al solito sono generoso, grandioso  magniloquente, meglio che niente. (pensando) E mi dica, per la rima, come prima? Oppure… oppure… Accidenti, mi sono ri-confuso…-
La Vecchia- Si consoli ora fa rima… con fituso, (di getto, poi tra se) perché puzza -come s’usa dir: per cacca-  diffusa e fetente assai.-
Arlecchino- (che ha sentito) Cosa dice? Come mai? Giammai rifiutai d’avere guai. (guardandosi i pantaloni, toccandoli e, poi, turandosi il naso, disgustato) Aiutooo! Celestinooo! E ora che facciooo…-
Voce fuori campo: Arrangiati!-
Arlecchino- (sottovoce, contorcendosi) E’ una parola a casaccio, ma il fine è or ora raggiunto. (sventola la mascherina) -
Colombina- (sottraendola ad Arlecchino e guardando Pulcinella) Oh, oh, che bella! Una magnifica trovata, una scelta inusitata: mascherine fatte in cata… volevo dire in casa. Mizzica che decisione… sensata!-
Pulcinella- (smontando la postazione TV, poi guardando in alto) Ah, Maronna santa immacolata, (poi cupo) solo dopo tre mesi… sta pensata.-
La Vecchia- ( parandosi davanti minacciosa) Or t’arriva ‘na scarpa malandrina, e ti abbessu testa e carina***. Terrun d’un terrun facci di vastedda!****                                                                                        *** schiena; **** grossa pagnotta casareccia-
Pulcinella – ‘Nserra la boccacia, mafiusedda, brutta megera quasi africana…-
La Vecchia- A cui a mia? Figghiu di buttana!-
Pulcinella- Ci vediamo d’arreri a funtana, ca t’abbessu ‘a frinza d’a suttana! (la minaccia col gesto) –traduzione: dietro la fontana, che ti sistemo l’orlo della sottana.
La Vecchia- (mostrandole la lingua) E mi fa un baffo, vossignoria (canzonatoria, poi, minacciosa, facendo un gesto con le mani), picchi ju ti fazzu ‘na magari-  pi to soru e pi to zia!      (perché ti farò un malefizio, anche per tua sorella e per tua zia)
Pulcinella – E io mi tocco,( fa il gesto)… e così sia...-
Colombina-)…Uffa! Mamma mia che litania…(stiracchiandosi) ah, che bel sogno di una notte di mezza…(esultando) fantasia.- 
**Maschera siciliana
Fermo di scena, con Pantalone, Balanzone statici in pose pompose; la Vecchia dell’àcitu, altezzosa e soddisfatta; Arlecchino resta immobile, come se ancora si contorcesse; Colombina sarà con le braccia aperte estatica; mentre Pulcinella resterà con le braccia al cielo, sconsolato. Musica adatta. Intanto le luci calano lentamente fino al buio.