Il pluritimbrato
di
Roberto Braida
Che è passato il controllore per caso? Sicuro? No guarda, è che fanno i finti tonti e poi ti fregano. Una volta li riconoscevi subito. Erano un po’ come gli investigatori di qualche tempo fa, andavano tutti in giro con l’impermeabile bianco. Faceva più fico.
Ora invece non li becchi più. A parte quando si vestono da controllori tutti di blu con la sacchetta a tracolla e il richiamo peggio dei conigli in calore “biglietti” che tu già te la stai facendo sotto che a quel punto non sai se impiccarti o lasciarti andare a morte sicura per mano loro. Invece è proprio quando si travestono che sono più micidiali, subdoli, vecchie volpi della sconquassata fattoria degli animali estinti. Si travestono e non li riconosci, non lo sai finché non ti si parano davanti e ti chiedono il biglietto. Ma tu pensavi che quello lì era un poveraccio che andava a lavorare, ma poi ti si rivolta contro di te. Uno vestito come te, con lo stesso giornaletto in mano, con l’ultimo modello di I-phone, proprio come te che tu dici “ammazza quanto mi somiglia”. Si travestono da te!
Perché loro lo sanno chi sei, ti vedono appena entri dalla sbarra con il tuo meraviglioso biglietto con prima timbratura 8 aprile 2012, valido fino alle 10.53 (dell’8 aprile 2012), biglietto che potrebbe entrare negli annali della storia del trasporto su ferro dell’intera sporca terra. Loro lo sanno che genere di truffatore si annida nel possessore di una reliquia del genere, e non lo fanno per farti la multa, no, lo fanno per prendertela quella reliquia, pluritimbrata, pluriamata ma mai e poi mai controllata. 8 aprile 2012, due viaggi al giorno meno sabati e festivi, fanno migliaia di viaggi a sbafo dell’utente onesto, il coglione che paga pure per me.
E se mi fanno la multa? Ma che mi frega a me, sai quanti soldi gli ho fottuto a questi infingardi dal palmare facile? Tantissimi. Tant’è che ad oggi ho un attivo di circa 2.000 euro, quindi se me ne levi 50 euro adesso me rovini, ma prima t’ho rovinato io.
Perché mi guarda con la faccia così schifata? Che non l’ha mai fatto pure lei?
Non ha saltato un tornello come prova olimpionica per raggiungere un traguardo dall’altra parte della staccionata? Non ha mai fatto lo gnorri ed è entrato senza pagare dentro un autobus a Roma? Non ha mai avuto un biglietto pluritimbrato per far finta di essere in possesso del titolo di viaggio?
Io lo faccio con estrema professionalità. Per me pluritimbrare è segno di integrità morale, di una lucidità mentale che nemmeno i lettori della settimana enigmistica riuscirebbero. Ne vuole uno? Ne ho alcuni timbrati dal 2014, alcuni dal 2015, li vendo. 50 euro ciascuno, le fanno risparmiare tra le 500 e i 1000 euro, mica poco.
Sai quanti controllori vanno a caccia di questi biglietti? C’è un mercato parallelo di collezionisti che nemmeno si immagina. Meglio che stampare biglietti falsi.
Una volta ho aperto un banchetto a Porta Portese e cercavo di venderli. Ahò, ma non è passato un controllore?! Me li voleva sequestrare tutti!
“A Marescià, c’ho famiglia. Così me rovina. E che je do da magnà ai miei figli? Faccia er bravo, non me rovini l’attività. C’ho clienti che me arrivano dalla Norvegia. “ sì, dalla Norvegia, vengono a vedere il miglior modello si sviluppo di biglietto integrato d’Europa…
E comunque io cercavo solo un po’ di indulgenza, una parola di conforto, e invece di avere pietà e comprensione, mi state tutti guardando malissimo, come se fossi un delinquente. Sì, è vero che non pago dal 2012 ma non ho fatto mica male a qualcuno. Io non sono mica un delinquente, io vivo solo sulle vostre spalle, sono una meravigliosa zavorra che vuole solo essere trascinata senza il minimo disagio, io sono un bene per la società, io vi faccio sentire più onesti, vi dimostro quanto voi siate retti, puliti, senza macchia; mi metto in gioco per voi.
Nun ce cascate, ve sto a piglià per il culo.