UNA DI TROPPO!
di
Roberto Braida
Un appartamento
Un letto matrimoniale. Due che dormono, sembra notte. L’orologio segna le 7.30
squilla un cellulare
Roberto si alza, vede chi sta chiamando e risponde. Ha un aspetto trasandato,
indossa solo i boxer.
Gira parlando per la casa con un interlocutore col quale sembra avere una
relazione.
Roberto
Ciao! Scusami, parlo piano perché non voglio svegliare. Non ci possiamo sentire
più tardi? Dovrei ancora vestirmi e… ora perché ti metti a piangere? Lo sai che
non so resistere! Ma perché mi tratti in questo modo! Così mi fai solo del male.
Va bene, ok. Mi vesto e ci vediamo al bar. Ciao! (chiude) Porcaputtana!
Che ho fatto per meritare questo…
Malvolentieri si veste, cerca di fare meno rumore possibile, mette i cuscini
sotto le coperte per far sembrare di essere ancora a letto.
Esce.
La scena si ripete.
Squilla il telefonino. Renato si alza di scatto, vede che il gonfiore del letto
nasconde un corpo. Fa il meno rumore possibile per non svegliare chi sta
dormendo. Scende dal letto, il suo aspetto trasandato però lascia intravedere un
abbigliamento non proprio consono. Si veste con un perizoma leopardato ed una
canotta retata. Va a rispondere al telefono. Parla con un ipotetico fidanzato.
Il suo modo di parlare è molto più femminile.
Renato
Ciao! Scusami, parlo piano perché non voglio svegliare. Non ci possiamo sentire
più tardi? Dovrei ancora vestirmi e… ora perché ti metti a piangere? Lo sai che
non so resistere! Perché mi tratti in questo modo! Così mi fai solo del male.
Va bene, ok. Mi vesto e ci vediamo al bar. Ciao. (chiude il telefono).
Porcaputtana! Quando chiami ci sono sempre io…
Si veste malvolentieri, cerca di fare il meno rumore possibile, mette i cuscini
sotto le coperte ed esce di casa.
La casa rimane vuota per qualche secondo. Le luci sono abbassate, sembra che ci
siano due persone che dormono.
Aprendo la porta pianissimo rientra Rob in casa, cammina come la pantera rosa,
va a prendere il telefonino che ha lasciato sul tavolo.
Mentre sta per riuscire, vede la porta che si riapre. Si nasconde. E’ Renato che
rientra, va a prendere il telefonino che anche lui ha lasciato sul tavolino.
Lascia il bigliettino con la spesa da fare.
Renato (mentre scrive)
Spaghetti, latte e uova. E tanta cioccolata!
Fa per uscire ma Rob si è sistemato sulla porta con le braccia incrociate e
visibilmente arrabbiato.
Renato lo vede e lancia un urlo.
Si gira verso il letto e va di corsa a scoperchiare la parte di Roberto e vede i
cuscini e grida di nuovo con un atteggiamento isterico.
Si inginocchia di fronte a Roberto implorando pietà per il gesto, per essere
uscito di casa senza avvertire.
Renato
Ti prego, perdonami non lo farò mai più. Ho avuto un momento di debolezza e poi
ti ho visto dormire, pensavo non te ne accorgessi.
Roberto
E dove pensavi di andare, eh? Da quello stronzo che ti ha preso per il culo
tutto il tempo. Devi smetterla. Perché non rifletti su quello che stai facendo!
Renato
Scusa, hai ragione! Non lo farò più! Sono un disgraziato! Hai ragione! Ma io
proprio non ce la faccio. E’ più forte di me… (piagnucola,si ferma) Un momento!
E tu che ci facevi fuori dal letto?!
Roberto
Ma, io, veramente…
Renato
Ti si è accorciata la lingua? Ti ho beccato! Appena ti chiama quella sciaquetta
da quattro soldi corri con la coda tra le gambe!
Roberto
Uscivo per lavoro (tenta di difendersi)
Renato
Guarda che l’unica che lavora qui è quella puttana che ti chiama!
Roberto
Smettila! Non parlare male di Michela!
Renato
Ma ti rendi conto che ti prende per il culo? Ti rendi conto che ha beccato il
coglione da spennare?
Roberto
Forse hai ragione, forse no. Ma che ci posso fare se ogni volta che mi chiama mi
rincretinisco.
Renato
Siamo un passo avanti. Almeno ammetti di essere un cretino!
Roberto
E tu allora? Fai la morale a me e poi ti fai fregare da quell’avanzo da Village
People! Va sempre in giro con quella canotta orrenda, puzza da morire! Ma cosa
ci trovi!
Renato fa delle facce di apprezzamento
Roberto
Vabbé, se riduciamo tutto a quello abbiamo finito.
Renato
Almeno cominciamo bene!
Roberto
Ma che c’avrai in quel cervello da pervertito…?
Renato
Niente… non c’è proprio nulla nel mio cervello…
Roberto
Almeno lo ammetti che non hai nulla! Basta, vado a lavorare. Non posso mica
perdere tempo con te e con queste discussioni da parrucchiera. Ciao! Fai la
spesa!
Renato
Ciao, io aspetto Vanessa
Roberto
(si ferma) Chi è Vanessa?
Renato
Sì, prende lezioni di canto. Un'altra sciacquetta!
Roberto
Ma chi, quella dell’altra volta?
Renato
No, questa mi sa tanto che non l’hai mai vista. La solita bonona senza cervello!
S’è messa in testa che vuole cantare e io le faccio fare un po’ di pratica…
(accenna una scala, ma la stona)
Vabbé, è prima mattina. Devo carburare…
Roberto
Sì, come no. S’è sentito il puzzo d’alcool lontano un chilometro. Non è che ci
fai un affare ad uscire tutte le sere con i tuoi amichetti…
Renato
Ma smettila…! Non devi andare a lavorare…?
Roberto
Sì, vado via subito, non ti preoccupare. Salutami ‘sta Vanessa…
Renato
Manco per sogno. Questa non te la presento. L’altra volta te ne ho presentata
una e l’hai fatta piangere per 2 mesi. Ma che cos’ hai al posto del cuore, un
muratore rumeno?
Roberto
Senti chi parla, stanno tutte le sere in discoteca a rimorchiasse e poi vengono
a parlare a me d’affetto… ma vattene va…!
Renato
Vabbé, se vuoi rimani.
Roberto
Solo se ne vale la pena varamente.
Renato
Perché non pensi che stai a fa tutta sta storia proprio perché vuoi vedere
com’é…?
Roberto
Non credo proprio…
Renato
Guarda che so’ frocio, mica deficiente!
Roberto
Oddio che acido…
Renato
(fa una faccia offesa e si gira di spalle)
Roberto
(sembra non accorgersi) Va bene, io vado. Ci vediamo più tardi!
Suona il campanello. Roberto va ad aprire.
Renato
Oddio! Mi sa che è lei. E’ in anticipo! Oddio come sono conciata! Aspetta! Non
aprire!
Roberto
Vabbé, ma sbrigati, non vorrai mica fare aspettare i tuoi ospiti…
Renato
No, ma dammi un po’ di tempo…
Roberto
Un attimo! Ci stiamo vestendo!
Vanessa (off)
Sono Vanessa! Renato mi apri!
Renato
Tesoro! Un momento, sto ancora in mutande!
Roberto
Renato!
Renato
Vabbé, qualcosa le dovevo pur dire, no?
Vanessa (off)
Ma perché ci metti tanto?
Renato
Oddio! Non so più che inventarmi! Dille qualcosa!
Roberto (alla porta)
E’ quasi pronto…
Vanessa (off)
Ma guarda che non mi scandalizzo mica!
Roberto
Io sì però… (Renato mentre si infila i pantaloni rimane incastrato con la lampo
e accenna una danza per la chiusura del pantalone)…
Renato
Eccomi, sono pronto. Apriti Sesamo!
Roberto apre la porta.
Vanessa (affacciandosi)
E’ permesso?
Renato si accorge di una mutanda sulla lampada e la nasconde come meglio può
Roberto (colpito dalla sua bellezza)
…prego, avanti. (è imbarazzato)
Renato
Lui è Roberto! Stava uscendo per andare a lavorare… non è vero?
Roberto (riprendendosi)
Sì, sì, è vero.
Vanessa
Piacere, Vanessa.
Roberto
Roberto
(si tendono la mano. Lei la toglie subito, lui invece tenta di tenerla. Si
accorge di aver fatto una figuraccia e si ricompone)
Renato lo guarda con una faccia cretina cercando il suo sguardo per mandarlo
via. Lui però è ancora imbambolato.
Renato
Roberto…! Roberto…! Guarda che fai tardi pure stamattina!
Roberto
Hai ragione. Vado. Ti ritrovo qui quando torno?
Vanessa
Dipende. Se torni fra un’oretta può darsi pure…
Roberto
Beh, non credo proprio. Allora io vado.
Vanessa (continuando a dargli le spalle)
Ciao allora, alla prossima!
Roberto capisce che non è aria e se ne va.
Renato
Hai bisogno di sistemarti un po’ prima di cominciare. Devi andare in bagno o
vuoi un bicchiere d’acqua?
Vanessa
Forse un po’ d’acqua prima di cominciare. Ho una sete stamattina, spaventosa…
Renato
Beh, la casa la conosci. Serviti pure.
Vanessa
Quanta fiducia…
Renato
Bene! Roberto se ne é andato e allora possiamo cominciare la nostra lezione…
Vanessa
Ma lo sai che ieri sono andata al cinema a vedere quel film che ti piaceva
tanto…
Renato
Ah! Sì. Come ti è sembrato?
Vanessa
Sinceramente mi aspettavo di meglio. Avevi ragione, certe tematiche sembra che
più vengono sviluppate più diventano ridicole.
Renato
A che ti riferisci?
Vanessa
Penso che parlare sempre e solo di omosessualità alla fine ghettizzi del tutto
gli omosessuali.
Renato
Oddio, mi fa male la testa.
Vanessa
Non credi che a furia di parlarne la cosa possa diventare stucchevole e
controproducente?
Renato
Forza ripeti con me: (vocalizza)
Vanessa
Ma sì, un po’ come le femministe: per carità, battaglie sacrosante, ma poi hanno
portato lontano dalla realtà…
Renato
Ripeti con me...
Vanessa
(andando verso la cucina) ti va di bere una cosettina?
Renato
(infastidito) Guarda che un’ora ha soltanto 60 minuti e ne sono passati già 10!
Vanessa
Il tempo è pura convenzione mio caro! (recitando) quanta è bella giovinezza che
si fugge tuttavia, chi vuol esser lieto sia, del doman non c’è certezza… (porta
due bicchieri ed una bottiglia di vino)
L’ho trovata in frigo già aperta. E’ ancora buono spero…
Renato
Sì, ma io non devo bere di prima mattina, mi fa male… e non ragiono più!
Vanessa
(decisa) ecco il vino! Alla nostra allora!
Renato
Vanessa, io non posso!
Vanessa
Solo un sorso! E poi cominciamo la lezione!
Renato
Solo un sorso! (beve)
Vanessa
A noi due! (si avvicina languidamente)
Renato
(imbarazzato) sei pronta per i vocalizzi?
Vanessa
Perché, già sei ubriaco? (ride)
Renato
No, è che mi gira la testa e ho paura di esagerare.
Vanessa
Beh, allora è il caso che ci si lasci andare, non trovi? (si avvicina sempre di
più)
Renato
(vocalizza per staccarsi) ripeti
Vanessa
(vocalizza ma in modo sensuale)
Renato
Ripeti, non sei stata corretta (vocalizza, ma gli esce una nota stonata)
Scusa. (ripete)
Vanessa
Secondo te se metto la bocca in questo modo esce meglio il suono?
Renato
A che ti riferisci?
Vanessa
A questa posizione (fa la boccuccia)
Renato
Guarda che se fai così non riesci nemmeno a parlare…
Vanessa
Prova anche tu (lo costringe a farlo)
(la situazione sembra essere ridicola, lui che fa le boccucce obbligato e lei
che cerca di costringerlo)
Renato
Ora basta (si stacca) ricominciamo con i vocalizzi!
Vanessa
Che noia…!
Renato
Guarda che il mio tempo è denaro. Perché non lo sfrutti meglio? Hai voglia di
imparare a cantare oppure vuoi solo divertirti?
Vanessa
Scusa… (vocalizza)
Renato
Brava, molto meglio… (vocalizza ancora)
Vanessa
(vocalizza) va bene così?
Renato
Va bene, non mi distrarre… (vocalizza)
Vanessa
(vocalizza) ma proprio non ti piace la boccuccia così?
Renato
NO! Vocalizza!!! (vocalizza)
Vanessa
(vocalizza e mentre lo fa si avvicina)
Renato
(con una nota più alta) ancora
Vanessa
Ancora… (vocalizza e si avvicina molto alla bocca, quasi per dargli un bacio)
Renato
(si allontana immediatamente) Finita la lezione! Ci vediamo martedì prossimo.
Ciao!
Vanessa
Ho capito. Non vuoi! Ma non ti piaccio proprio? C’è gente che farebbe la fila
per scoparmi, e tu non vuoi?
Renato
(stupito) Vanessa! Ma che linguaggio usi. Stamattina stai andando fuori di
testa?
Vanessa
Scusa, ma trovo veramente strano che tu mi rifiuti. Che c’è?
Renato
No, sei molto bella. Ma proprio non posso farlo… cerca di capirmi?
Vanessa
Sei fidanzato?
Renato
(titubante) Sì, sono fidanzato
Vanessa
E ti pareva! Ci mancava pure l’unico fidanzato onesto sulla faccia della terra!
io proprio non vi capisco a voi uomini. Se passa un cesso rasoterra vi buttate a
pesce per farvela, e tu no! Dai, non lo diciamo a nessuno…
Renato
È un periodo difficile, non posso rompere tutto per una cazzata!
Vanessa
Beh! I miei complimenti alla signora. Se l’è trovato buono il ragazzo. Ma perché
a me capitano tutti stronzi?! Vogliono tutti trombare e l’unico bravo ragazzo lo
becco io!
Renato
Vanessa! Ma sei un disastro di donna oggi! Ma che ti piglia? Giuro che se sapevo
che eri così non ti prendevo alle mie lezioni…!
Vanessa
Scusami Renato, ma non so cosa mi è preso…
Renato
Dai, non hai avuto la tua occasione. Vedrai che presto la finirai di girare.
Quando meno te lo aspetti ti casca il pero dal cielo.
Vanessa
Chi è la fortunata?
Renato
Beh, una persona molto carina, piacevole. Gli voglio bene. (prende la foto di
Roberto dal cassetto e la stringe a se sognando). Ma purtroppo ultimamente ci
sono dei problemi.
Vanessa
(ha visto la scena) fammi vedere quella foto. Magari capisco qualcosa di piu su
voi uomini.
Renato
No dai, ti prego, non fa niente. Magari un altro giorno…
Vanessa
(insiste) ti prego, non fartela strappare di dosso. Mica sono lesbica…
Renato
Tu no…!
Vanessa
(riesce a strapparle la foto e si accorge che è un uomo. Stupita)
ma… tu… ecco perché ti allontani. Non lo sapevo proprio… che deficiente che
sono! Un momento, ma questo è quello che ho incrociato prima uscendo!
Renato
Beh, sì. Conviviamo da qualche mese, ma le cose non vanno…
Vanessa
Pure tra di voi! Ma allora è proprio la malattia del secolo?!
Renato
Che c’entra! Non è mica che mo’ perché due uomini stanno insieme le cose
cambiano come nella vita normale. I sentimenti sono uguali per me come per te.
La carne è carne allo stesso modo e l’anima rimane anche nelle persone che
sembrano non averne.
Vanessa
Non so come funziona tra di voi… diciamo… come si dice?
Renato
Froci?
Vanessa
Beh, non volevo essere così diretta…
Renato
Ti nascondi dietro le parole? Froci va bene…
Vanessa
Se lo dici te… non so come funziona tra voi… froci… ma di solito i primi mesi
sono sempre quelli più turbolenti. Se hai voglia di parlamene fallo pure…
Renato
Senti Vanessa. Facciamo un patto. Roberto non è gay! Almeno così sembra, ma io
lo amo! Non riesco proprio a togliermelo dalla testa. E’ tutta una pazzia lo so,
ma io sono convinto che lui è l’amore della mia vita. Io lo adoro, è gentile, è
carino, pulito, onesto… un uomo da sposare!
Vanessa
Aspetta un momento. E perché vivete insieme?
Renato
Vedi, noi siamo cresciuti insieme, le nostre famiglie erano amiche, e così siamo
rimasti amici. Certo, molti ci scambiano per una coppia, ma ogni volta lui dice
sempre a tutti: “io sono eterosessuale, non confondetevi!”. Ed io sono costretto
a subire queste delusioni.
Abbiamo deciso di condividere questo monolocale per dividerci le spese. Di
questo periodo è proprio un delirio tentare di prendere in affitto da soli una
casa.
Vanessa
Hai ragione. Però non ho capito, tu glielo hai mai fatto capire? Delle volte, e
mi è capitato spesso, i segnali che si mandano non sono sempre così
comprensibili. Non credi che avresti dovuto essere un po’ più diretto con le
avances?
Renato
Non ho il coraggio. Mi preparo ogni giorno. Non sai che tortura la mattina
mettermi allo specchio, guardarmi e dirmi ogni volta: fatti forza e diglielo!
Fatti forza e diglielo! Un giorno il mio vicino di casa è venuto da me e mi ha
chiesto che cosa gli dovevo dire. La notte spero sempre che allunghi un braccio,
che mi abbracci, che mi stringa a se, ma non lo fa… oddio! Non sai che
umiliazione dividere lo stesso letto con l’uomo che ami e non ricevere nemmeno
la buonanotte! Che disperazione!
Vanessa
Scusa, ma prova veramente a essere sincero con lui. Cerca di fargli capire che
l’amore come dici tu non è solo in un modo, quello che conosce lui. Fagli capire
che tu sei una persona sensibile e che puoi comprendere meglio di chiunque altra
i suoi sentimenti perché li vivi ogni giorno e li affronti con lui come se
stessi affrontando i tuoi.
Renato
Oddio, come parli bene. Peccato che non sei frocio sennò ci provavo…
Vanessa
Smettila! Non puoi mica lagnarti in questo modo… vieni qua.(lo abbraccia)
Renato
Grazie, sei dolcissima.
Vanessa
(lo accarezza, lo stringe, gli bacia la testa) ma proprio niente niente?
Renato
…niente niente con Roberto e niente niente con te! Me misero e tapino!
Vanessa
Ma scusa, perché non gli prepari una bella cena! Gli compri il vino che gli
piace, magari una bella cena piccante, una di quelle afrodisiache che piacciono
tanto agli uomini, così, per stuzzicare “l’appetito”. E lì, una volta cotto a
puntino gli dichiari quello che vuoi. Vedrai che si beve tutto, poi…a noi donne
funziona sempre, ora non so se pure tra voi…
Renato
Ci proverò, prenderò coraggio e lo farò. Stasera poi è la serata buona, è a casa
perché c’è la partita in televisione.
Vanessa
Ahia! Cominciamo male! Sport e passione non vanno di pari passo. Se vuoi farlo
stasera devi proprio distrarlo di brutto. Se torna a casa per guardare la
partita è difficile distrarlo. Spera almeno che vinca la squadra che tifa,
almeno hai una chance in più…
Renato
Ostriche, aragoste, bianco alsaziano, qualcosa di piccante e una buona dose di
faccia tosta…!
Vanessa
Vuoi che faccia qualcosa?
Renato
(staccandosi) tu però se dovessi fallire, devi parlarci. Devi cercare di capire
che pensa di me. Se ha mai pensato, che ne so, di darmi un bacio, di
abbracciarmi mentre dormivo…
Vanessa
So che me ne pentirò amaramente…
Renato
Ti prego! Ti faccio tutte le lezioni di canto gratis!
Vanessa
Non mi conviene!
Renato
Potrei cambiare idea…
Vanessa
Ok, ci sto!
Renato
Oddio che fico. C’ho una amica femmina! (riprendendosi , ricomincia il
vocalizzo…)
Entrambi vocalizzano
BUIO e MUSICA DI STACCO
(Renato sta preparando la tavola, ci sono già vassoi colmi di cibo sul tavolo.
Accende delle candele, guarda l’orologio, controlla la temperatura del vino nel
vassoio. Entra sbattendo la porta Roberto, di corsa e nervosissimo)
Roberto
Quel testa di cazzo del vicino, mi ha rubato il posto per la macchina! La
prossima volta che lo becco gliela faccio Habarth.
Renato
Buonasera Roberto…
Roberto
(buttando la 24ore per terra) domenica mattina gli metto lo stereo a palla così
si sveglia di buon umore il caro vicino… coatto maledetto!
Renato
Roberto…
Roberto
Che poi l’altro giorno mi ferma e mi fa: che deve dirmi l’amichetto tuo di tanto
importante? Te lo dico io quello che gli devi dire a quell’imbecille: testa di
cazzo! Questo gli devi dire, hai capito?
Renato
Cielo! Roberto, riprenditi! Sei in preda ad una crisi isterica!
Roberto
Crisi isterica? Sono calmissimo…e c’ho una fame da lupi… (si accorge
dell’atmosfera soffusa) e non ci vedo una beata minchia! Ha già fatto staccare
la luce quel testa di cazzo?
Renato
(in preda ad una crisi isterica) Roberto! Calmati!!!!!
Roberto
(più isterico di Renato) sono calmissimo!... (si riprendono e si ricompongono
tutti e due)
Renato
Ti ho preparato la cena…
Roberto
Grazie, ma proprio non ho fame. C’è la partita in televisione, ordino una pizza!
Renato
Ma ti ho preparato tutto, perché vuoi prenderti solo una pizza?
Roberto
Hai ragione… tu ne vuoi una?
Renato
Cafone! Ma non ti accorgi proprio di nulla! Ho preparato tutto questo per farti
piacere, per farti rilassare un pochino al tuo rientro. Ho speso un sacco di
soldi per farti piacere, e tu che fai? Mi insulti, come se fossi l’ultima delle
tue stonzette radical-chic che frequenti! Guarda che io non sono una di quelle
che te la fanno vedere e non te la danno, hai capito?
Roberto
Mi sa che ho esagerato, vero? Va bene, scusami. (va verso il tavolo) che hai
preparato di buono?
Renato
Serviti da solo, villano! Aragoste!
Roberto
Dai, non fare così, ti ho detto che mi dispiace. Ma tu lo sai che oggi in
ufficio per poco non mi fanno fuori? Sai quella biondina raccomandata che non sa
fare altro che leccare il culo all’Amministratore Delegato?
Renato
La smartara?
Roberto
Bravo, proprio lei. Beh, avevo un progetto che avevo iniziato qualche mese fa,
una cosa grossa e importante, anche per la mia carriera… ci stavo purtroppo
lavorando anche con lei. E sai che ha fatto la tizia? Ha preso tutto il malloppo
e senza dirmi niente è andata dall’Amministratore Delegato e gli ha detto che lo
aveva fatto lei. Così glielo ha approvato e mi ha fatto fuori. Così io per tutti
questi mesi non solo ho fatto il lavoro per lei, ma per l’Amministratore
Delegato non ho fatto un cazzo e ho rubato lo stipendio.
Renato
E non sei andato a dirglielo?
Roberto
Certo! Ma secondo te tra la mia parola e quella di una zoccola che gliela fa
vedere, secondo te, a chi danno retta?
Renato
Alla smartara, è indubbio…
Roberto
E poi quello stronzo del vicino…
Renato
Vabbé, basta… mi hai rovinato già abbastanza la cena che ti avevo preparato…
Roberto
Renato, scusa, è la prima volta che ti tratto in questo modo. Mi dispiace,
proprio non volevo. Capisco che ci hai messo il cuore per farmi stare bene, ma
proprio stasera mi sa che non è aria. nei prossimi giorni, facciamo così, te ne
preparo una da farti leccare i baffi.
Renato
Perché non organizziamo una festa qui?
Roberto
Perché no, invitiamo tutti, qualcuno verrà…
Renato
(ridendo) Niente smartare e vicini però…
Roberto
Ok! Ora però mangiamo, sennò si fredda…
Renato
Se è per questo è già fredda…
Roberto
E’ buona lo stesso, non ti preoccupare… vino?
Renato
Alsazia, bianco, fresco, fruttato, meraviglia per il palato…
Roberto
Buono, veramente. Ma c’è la partita! Accidenti… (si accorge che Renato ci rimane
male) Scusa, non volevo. Magari mi vedo il secondo tempo.
Renato
Però poi ci vediamo un dvd che ho preso?
Roberto
che film hai preso?
Renato
I segreti di Brokeback Mountain…
Roberto
(disgustato) stasera avrei preferito Boldi… vabbé, ma solo un pezzo però…
Renato
Se vuoi metto subito il dvd, così ce lo vediamo tutto…
Roberto
E la cena?
Renato
Si mangia bene pure fredda no? (va a mettere subito il dvd) La mangiamo domani…
Roberto
(malvolentieri) Ah… che tortura!
(si sentono le prime note della colonna sonora del film. Improvvisamente un
grido da fuori fa capire che la Roma ha segnato)
Roberto
Goooool! Presto gira, gira! (prende il telecomando e si mette a guardare la
partita in televisione. Renato ormai sconsolato, si alza dalla sedia e se ne va
a sparecchiare la tavola. Si gira verso di lui)
Renato
Buonanotte.
Roberto
Scusa Renato, vieni mettiamo il film, scusami, è che ho sentito il boato là
fuori e non ho resistito…
Renato
Non fa niente, buonanotte. Lo vedo domani…
Roberto
Ciao, a domani, allora io guardo la partita…
(la televisione rimane l’unica luce sul palco, nella penombra Renato esce.
Roberto spegne la televisione. Buio)
MUSICA DI SOTTOFONDO (festa in casa)
Renato e Vanessa sono alla destra della scena e hanno un calice di vino in mano,
lo sorseggiano. Dall’altra parte Roberto, anche lui con un bicchiere in mano,
sembra discorrere con delle persone (in realtà è solo in scena).
Vanessa
Allora, come è andata l’altra sera?
Renato
Era nervoso, non è andata affatto bene, non sono riuscito a parlarci.
Vanessa
C’era la partita e in ufficio non era andato bene, vero?
Renato
Proprio così.
Vanessa
Un classico. Strano però…
Renato
Cosa?
Vanessa
Sembra essere molto a suo agio con le persone…
Renato
E’ bellissimo, ogni volta che abbiamo persone a tavola sa sempre come
comportarsi. Sia che venga il Principe Carlo, sia che venga il muratore rumeno
del piano di sotto.
Vanessa
Poi ha questa capacità di interagire con tutti…
Renato
L’altro giorno avevamo un amico indiano con cui non riusciva a parlare nessuno.
Lui c’è riuscito! È stato l’unico, mi ha fatto veramente tenerezza.
Vanessa
Davvero?
Renato
Quando la gente è andata via gli ho fatto i miei complimenti e gli ho detto che
erano tutti entusiasti di lui, e che io andavo fiero del fatto che vivevo con
lui.
Vanessa
Bella soddisfazione per lui…
Renato
Tu che avresti fatto al mio posto? Non lo avresti riempito di baci?
Vanessa
Anche di più se è per questo.
Renato
Sempre la solita esagerata. Una volta mi sono incazzato da morire. Una ragazza
ha cominciato a fargli il filo. La dovevi vedere: una zoccola con la Zeta
maiuscola. Gli metteva davanti ste due tette rifatte e lui poverino non sapeva
dove guardare. L’ho dovuto andare a salvare io. Sono andato da quella
zoccoletta, l’ho presa da parte e gli ho fatto capire che non era aria, che lui
stava con me!
Vanessa
E lui immagino ti abbia ringraziato (ironica)
Renato
Mi ha dato un bacio grossissimo. Mi ha detto che l’avevo salvato, non gliela
faceva più a stare con una tipa così. Lui le donne non le vuole troppo
aggressive… E’ già troppo aggressivo lui…
Vanessa
Certo che è proprio un bel tipo. Quando l’ho visto l’altro giorno non lo avevo
nemmeno notato…
Renato
È un tipo che si nota con discrezione e non ti esce più dalla testa… lo odio!
Vanessa
Sei proprio cotto. Vado a offrirgli un bicchiere di vino…
Renato
Brava. Non provarci però…
Vanessa
Io no, spero non ci provi lui…
Vanessa si allontana da Renato e va dall’altra parte della scena dove è Roberto.
Roberto la nota e le va incontro con un bicchiere in più da offrirle.
Entrambi si presentano con un bicchiere in offerta.
Roberto e Vanessa
Posso offrirti…
Roberto
Non è che ci ubriachiamo con tutto questo vino? (ridono)
Vanessa
Beh, però fa piacere. Abbiamo avuto lo stesso pensiero.
Roberto
Di solito si fa flic e floc… vai col dito…
Vanessa e Roberto
1, 2, 3… flic!
Vanessa
Abbiamo detto flic tutti e due: esprimi un desiderio…
Roberto
Fatto (sembra abbia pensato a lei)
Vanessa
Anch’io…
Roberto
Allora speriamo che si avveri…
Vanessa
Dimmi un po’, cosa sono tutte queste cose belle che sento sempre sul tuo conto?
Roberto
Fermi tutti! Chi è questa pazza?!
Vanessa
O pazzo…?
Roberto
Vabbé, ma quello che dice Renato non conta. Lui mi conosce da troppo tempo, è
come se fosse mio fratello. Se parlasse male di me lo ucciderei…
Vanessa
Non ti preoccupare non parla male. Anzi, direi che parla fin troppo bene di te…
Roberto
Che vuoi dire? Che è innamorato di me?
Vanessa
(cambiando discorso) a che brindiamo?
Roberto
Posso brindare a questo incontro?
Vanessa
Va bene. A te allora…
Roberto
A noi!
Vanessa
A noi!
Roberto
Devi guardarmi negli occhi mentre brindi!
Vanessa
Hai ragione!
(brindano e si guardano. I loro sguardi sembrano più complici)
(irrompe Renato)
Renato
Allora, come vi pare questa festa?
Vanessa
Sei sempre il migliore. La gente mi sembra tutta contenta, e voi due siete i
migliori padroni di casa che conosco.
Renato (a Roberto)
Padrone di casa, andiamo a prendere da mangiare sennò questi ci uccidono…
Roberto
Hai ragione. Scusa Vanessa, andiamo a prepararti del cibo…
Vanessa
A dopo…
(Roberto e Renato si allontana. Vanessa li segue con lo sguardo. I due escono.
Lei rimane ancora con lo sguardo e con il bicchiere in mano, sola, e perplessa…)
Buio.
Roberto sta bevendo un caffè e legge un libro. Suona la porta. Si alza e va ad
aprire.
(entra Vanessa)
Roberto
Ciao. (colpito)
Vanessa
Ciao, Roberto…
Roberto
Ciao, Vanessa… entra ti prego. Hai lezione con Renato?
Vanessa
Sì esatto. Dov’è?
Roberto
Ma veramente non è in casa, è uscito da più di un’ora ma se hai lezione non
dovrebbe tardare tanto.
Accomodati pure.
Vanessa
Grazie. Sei gentile.
Roberto
Vuoi una tazza di caffè o un tea?
Vanessa
Caffè grazie, mi sveglio un po’…
Roberto
Sì, certo… quanto zucchero?
Vanessa
Uno grazie!
Roberto
(portando la tazzina) Ecco. (si siede vicino) Allora Vanessa. Parlami un po’ di
te. Cosa fai? La cantante?
Vanessa
No! Veramente no! E’ il mio hobby. In realtà sono insegnante di aerobica in una
palestra. Adoro il musical e vorrei tanto imparare a cantare. Renato mi sta
aiutando in questo.
Roberto
(intona e balla d’improvviso I’m singing in the rain)
Vanessa
Bravo…!
Roberto
(capisce che non ha fatto una gran figura e smette. Si ricompone)
Scusa, ma quando sento parlare di musical mi esalto… (continua a vergognarsi)
Vanessa
Ce ne fosse di gente come te.
Roberto
Dici davvero.
Vanessa
Di gente che adora il musical… a Renato ad esempio non interessa molto. Lo
sapevi?
Roberto
Beh, sì. Lui è più un cantante lirico. Il musical è per altri timbri…
Vanessa
Lo conosci bene Renato?
Roberto
Da molti anni, siamo molto amici.
Vanessa
Amici?
Roberto
Amici!
Vanessa
Peccato. Renato è così dolce. Gli voglio bene. Mi piace.
Roberto
Gli voglio bene anch’io. Lo conosco da ragazzino. Pensa che quando lo
picchiavano andavo a difenderlo… e ci beccavo pure io!
Vanessa
Mi sembra di vedervi voi due.
Roberto
Quando eravamo piccoli eravamo magrissimi, bastava un colpo di vento che ci
portasse via…
Vanessa
Che dolci…! E mai niente?
Roberto
Il vento?
Vanessa
Ma quale vento…! Tra voi due…
Roberto
Guarda, ho capito cosa intendi. Niente! Renato ed io siamo soltanto amici.
Vanessa
Vabbé, ma non ti scaldare. Mica ti scandalizzerai…
Roberto
No, non mi scandalizzo, ma ci tengo a dirti che non sono gay!
Vanessa
Ho capito. Posso insistere?
Roberto
Però ti prego di non continuare su questo tono…
Vanessa
Scusami, mi perdoni.
Roberto
Ok, perdonata.
Vanessa
Un altro goccettino?
Roberto
Non è che poi ti ubriachi?
Vanessa
Può darsi ma ho troppo sonno…
Roberto
(portando il caffè e rimettendosi vicino a lei) sai, quando ti ho vista l’altro
giorno ho avuto un abbaglio.
Vanessa (cambiando discorso)
Pensavo a quanto è difficile riuscire a trovare le persone giuste per sé. Poi ti
volti e ti accorgi che quelli che hai vicino sono quelli che hai sempre cercato…
strano no?
Roberto
Se ti riferisci a noi non hai sbagliato.
Vanessa
E se poi ti accorgi che quelli giusti sono proprio quelli che non avevi mai
minimamente pensato che fossero… allora la cosa comincia a complicarsi…
Roberto
…non ci sto capendo più nulla…
Vanessa
Ho capito… che vino ti piace?
Roberto
Oddio, non è che ho proprio una preferenza, sicuramente mi piace bere, ma faccio
già fatica a riconoscermi allo specchio figurati quando devo distinguere un
dolcetto da un grignolino…
Vanessa
Beh, nemmeno io capirei, ma il vino buono almeno lo so riconoscere…
Roberto
Non è che sei una di quelle che frequenta quelle minchiate di aperitivi, che gli
danno da bere il Tavernello e lo degustano come se fosse un Barolo di
Mascarello…
Vanessa
Non sai quanto mi fanno ridere. Li vedi con quei calici con quella robaccia che
gli danno da bere e poi vanno a rimorchiarsi quelle quattro sgallettate con la
smart, vestite coi jeans, la camicetta bianca e le scarpe nere col tacco a
spillo…
Roberto
Certo che un po’ di fantasia non guasterebbe…
Vanessa
Senti, Roberto, l’altra sera alla festa ti ho visto molto a tuo agio, anche con
gli amici di Renato. Non ti scandalizza nemmeno un po’ rapportarti con…
Roberto
…gay?
Vanessa
Esatto
Roberto
Sinceramente, dopo che ci hai convissuto per tutti questi anni, dopo che hai
imparato a capire come è il loro mondo non mi scandalizzo più. All’inizio mi
veniva un po’ d’ansia, avevo sempre paura che ci volessero provare, e alcuni lo
facevano pure, ma poi ho imparato a prendere le distanze, senza essere troppo
duro e cercando di essere il più naturale possibile. Non puoi mica chiedere a
qualcuno di essere qualcun altro. Ognuno dovrebbe quantomeno provare ad essere
se stesso. Mica come quelli che vanno agli aperitivi…
Vanessa
Forse è meglio che vada, ancora devo fare la spesa ed è quasi ora di pranzo.
Roberto
Ma non avevi lezione con Renato?
Vanessa
Sicuramente ho sbagliato giorno, vedrai che Renato non viene…
Roberto
Allora facciamo una cosa: apriamo una bottiglia e ci facciamo noi un aperitivo
come si deve. Dopodichè ognuno a casa sua.
Vanessa
Non mi far ubriacare…
Roberto
Ti fidi di me?
Vanessa
Sento che non dovrei…
Roberto
Fidati…
(Roberto va a prendere una bottiglia, è un vino bianco. Gliela fa vedere come se
fosse un grande esperto, e poi giocando)
Va bene per lei signora?
Vanessa
Mi sembra di sì, cosa andiamo ad assaggiare?
Roberto
Le stappo una bottiglia di vino alsaziano, è un vino fresco e profumato. Proprio
come lei, signorina.
Vanessa
Ho capito che vuol farmi ubriacare, vero caro?
Roberto
Non desiderei di meglio…
Vanessa
Attenzione, però, le ricordo che non sono una donna di malaffare…
Roberto
Non avrei mai messo in dubbio la moralità della signora, cercavo di rendere il
calore di questo momento più desiderabile…
Vanessa
…e ci sta riuscendo appieno…
Roberto
Alla sua bellezza Contessa…
Vanessa
Alla sua proverbiale ospitalità, Marchese…
Roberto
…solo Marchese?
Vanessa
…solo Contessa?
Roberto
Ricominciamo: alla sua bellezza Principessa.
Vanessa
Alla sua proverbiale ospitalità, Principe.
(brindano, bevono. Poi continuano il gioco)
Roberto
Sua altezza, da quando l’ho vista per la prima volta non ho potuto fare a meno
di pensarla. Lei è un dono della natura, che fa di me un uomo senza forze. Cosa
dovrei chiedere di più quando ho la possibilità di sederle vicino, di conversare
con lei…
Vanessa
Un colpo di fulmine (ride)
Roberto (torna serio)
Non ci ho mai creduto. Però non sai mai quello che ti capita, no?
Vanessa
Forrest Gump?
Roberto
Oddio, non andrò certo ad allevare gamberetti, ma la semplicità è la cosa che
più mi fa stare bene.
Vanessa
Alle volte si cerca di costruirsi un personaggio per far piacere agli altri. Tu
chi sei?
Roberto
Non lo so. Penso di essere questo qui: non credo di essere forte, ho bisogno di
affetto come tutti. Ho passato parecchie esperienze negative e sebbene uno
dovrebbe farci il callo alla fine ti capita sempre la stessa sciagura. Che
strano. Quando riconosci il pericolo di solito lo eviti, invece ci ricapiti
sempre…
Vanessa
Come ti capisco. Io mi innamoro sempre degli uomini sbagliati invece. Sarà pure
un modo di dire ma a me sono capitati solo stronzi!
Roberto
Dipende sempre da chi frequenti. Non è che se vai a rimorchiare in discoteca
trovi sempre il bravo ragazzo…
Vanessa
Tu non ci vai in discoteca?
Roberto
Ogni tanto, sempre più raramente. Ma mi sembra sempre di scavalcare un muro e
poi quando vedo tutti quei ragazzini, mi rattristo… e vado a ballare la disco
anni 70. Mi sento come quegli anziani che vanno a ballare il liscio…
Vanessa
Generazioni. Non puoi farci niente. Tutti noi vorremmo rimanere bambini…
Roberto
Dovremmo crescere invece e prenderci le nostre responsabilità (si avvicina e
allunga un braccio sulla spalla)
Vanessa
(sembra starci) sembri proprio un bravo ragazzo.
Roberto
Sembri proprio una brava ragazza…
(si avvicinano e si baciano. Si lasciano trascinare dalla passione e finiscono
per spogliarsi e infilarsi nel letto.)
BUIO
(entra Renato. Non si accorge dei due che sono nel letto, si accorge che ci sono
due bicchieri di vino ed una bottiglia stappata ma non capisce. Beve quello che
è rimasto e poi sparisce. I due fanno capolino dalle lenzuola
Renato
PUTTANA!!!! Maledetta puttana che non sei altro! Ti avevo chiesto di parlarci,
non di fotterci!
Voi donne siete tutte troie! Ed io che mi fidavo di te! Ti avevo abbonato tutte
le lezioni!
Roberto
Renato! Smettila ma che ti piglia!?
Renato
Tu sta zitto!E’ lei quella che deve parlare! Parla!
Vanessa
Non ho niente da dire…
Roberto
Ma perché ti comporti così! Che ti succede!
Vanessa
Ok, ho qualcosa da dire! (minaccia con lo sguardo Renato)
Renato
No! Non dire…!
Roberto
Che cosa devi dire?
Renato
Niente. Da quella bocca possono uscire solo fesserie!
Vanessa
Quando ti pare sono fesserie vero?
Renato
Roberto, non la sentire!
Roberto
E fammi sentire!
(Renato come in un dramma va a buttarsi sul letto a faccia in giù piangendo e
mugugnando)
Vanessa
Oggi non ero venuta qua per la lezione
Renato
Zitta, maledetta!
Roberto
Oggi infatti non è giorno di lezione!
Vanessa
Ero venuta per parlare con te!
Renato
(sbattendo i piedi sul letto e con la voce soffocata dal cuscino)
Puttana! Maledetta puttana!
Roberto
Zitto! E quindi..?
Vanessa
Renato mi ha chiesto di parlarti
Renato
(come prima) zoccola!
Roberto
La smetti! … di parlarmi?
Vanessa
(tentennando) dovevo indagare su di te.
Renato
(come prima) troia!
Roberto
che dovevi sapere su di me?
Vanessa
Se…
Renato
Puttana!
Roberto
Zitto!
Vanessa
…tu…
Renato
Zoccola!
Roberto
Smettila!
Vanessa
…sei…
Renato
Troia!
Roberto
Basta!
Vanessa
…gay…!
Renato
(piange a dirotto e sbatte i piedi come in una crisi isterica)
Roberto
(guarda schifato Renato) Renato!
Vanessa
Non è così grave. L’ha fatto perché è innamorato di te!
Roberto
Innamorato? Tu di me?
Renato
Perché? Non può essere?
Roberto
Ma se sono 40 anni che ci conosciamo..?
Renato
(piangendo) e allora!? Anch’io ho un cuore sa? Perché la Carrà non si innamora
più?! Che ti credi come mi sentivo quando ti portavi tutte quelle puttanelle a
casa, eh?
Roberto
Ma perché non me lo hai detto prima?
Renato
perché sono un masochista e mi piace torturarmi… che pensi che sia facile dire
una cosa del genere alla persona che stimi di più al mondo? Pensi sia facile
amare in silenzio una persona e sperare che un giorno questa si possa accorgere
di te?
Roberto
Ma io non mi sono mai accorto di nulla!
Renato
E perché ho studiato recitazione (a mò di battuta)…
Roberto
Ma smettila!
Renato
(diventa più serio e comincia a piangere) scusami ma non volevo proprio farlo.
Avrei continuato a soffrire in silenzio e lasciarti andare senza romperti le
scatole.
Roberto
E allora perché proprio ora.
Renato
Perché avevo fiducia di quella puttana!
Vanessa
Scusatemi tutti, non volevo. E’ colpa mia… (piange e fa per andarsene)
Roberto
(la rincorre) no, che c’entri tu (la abbraccia)
Renato
(in una scena di gelosia piange più forte di Vanessa. Roberto si accorge, lascia
Vanessa e va da Renato. Vanessa si accorge e piange più forte di Renato. Roberto
si accorge, sta per lasciare Renato ma poi capisce che non avrebbe fine questa
situazione. “schiocca le dita” e fa cenno a Vanessa di raggiungerlo. Abbraccia
tutti e due!
Si sdraiano sul divano, Renato alla dx e Vanessa alla sx.
Buio!
Stessa scena dell’inizio.
Una penombra e il trillo di un telefono. Roberto si alza solo con i boxer,
ripete esattamente quello che ha fatto all’inizio. Fa piano per non svegliare.
Poi si veste in fretta e raggiunge la porta.
Silenzio. Squilla l’altro telefono. Renato con gli stessi abiti dell’inizio
(tanga leopardato e canotta reatata) piano va a rispondere al telefono. Parla
piano per non disturbare gli altri. Si veste in tutta fretta raggiunge la porta.
Esce.
Silenzio.
Squilla un altro telefono. Si alza Vanessa! Vestita in maniera molto provocante.
Va a rispondere al telefono. Sa che gli altri non ci sono.
Buio. Fine