Fortunato Tripodi
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Venuto al mondo in quel di Reggio Calabria, al culmine di una tempestosa notte del Febbraio del 1984, dopo alterne peripezie, tutte vissute sulla punta dello stivale, ho iniziato ad appassionarmi ben presto al dialetto del mio paese. A questo amore a prima vista, qualche anno dopo si è aggiunto quello per il teatro amatoriale dialettale. Passano gli anni e, oltre ai proverbiali malanni, in me si è manifestata la passione per la scrittura.
Non occorre essere laureati in matematica per fare 1 (dialetto) + 1 (teatro amatoriale) + 1 (scrittura) per avere 3 (scrittura di commedie dialettali).
Nel frattempo, però, questo "giovane" di cui state conoscendo cose che, molto probabilmente, fareste volentieri a meno di sapere - giustamente, peraltro - aveva preso il suo pezzo di carta (Architettura). Un pezzo di carta serve sempre, suvvia. Serve sempre. Al bar, per strada, in campagna, in cucina. Anche in bagno. Soprattutto in bagno.
Nell'estate del 2016 decido di cimentarmi per la prima volta con la stesura di una sceneggiatura di una commedia brillante in vernacolo reggino, "Le vie del Signore sono infinite", incentrata sul finto defunto e su tutto quello che gravita attorno alle giornate del lutto, nei nostri paesini, con le vicende familiari ed (extra)coniugali che si intrecciano e che trovano una "soluzione" finale.
A fine estate del 2017, invece, arriva il mio secondo lavoro, sempre commedia brillante in vernacolo reggino, "Me figghiu trasìu in banca": una storia che racconta di due famiglie - una borghese e una povera - apparentemente accomunate soltanto dalla condivisione del cortiletto antistante le abitazioni. Entrambe sono alle prese con la “sistemazione” sentimentale e professionale dei figli: gli eventi e gli equivoci avvicineranno le due famiglie più di quanto la posizione delle loro abitazioni avesse mai fatto prima. Questa commedia, nel Marzo 2019 è stata premiata col terzo posto al Concorso per autori calabresi intitolato al "Maestro Nino Gemelli".
Ah, sì. Dimenticavo. Mi chiamo Fortunato Tripodi.