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Esordio 'istituzionale' genovese, il 15 marzo alla Sala Chierici della civica Biblioteca Berio, per il Centro Nazionale di Drammatugia italiana contemporanea (CeNDIC) nato solo un anno fa a Roma per riempire un vuoto e rispondere ad una esigenza diffusa, ma che non riceveva risposte in qualche modo organizzate. Il vuoto è quello creato da una politica culturale  reticente che al teatro italiano ha portato disagi e danni forse più grandi che altrove, l'esigenza è invece quella di far conoscere i fermenti, non solo di ricerca ma anche di scrittura, della drammaturgia nazionale.
Per questo unire le scarse risorse economiche per meglio sfruttare le indubbiamente grandi potenzialità del teatro italiano può costituire la risposta 'giusta'.
Così per iniziativa di alcuni drammaturghi italiani, stanchi di attendere da altri, e anche stimolati dalla interessante esperienza della occupazione del Teatro Valle di Roma, dal Comune sciaguratamente destinato, lo ricordiamo, a riconvertirsi in un 'supermercato', è nato il CeNDIC.
Lo ha sottolineato Patrizia Monaco, studiosa e drammaturga che insieme a Marco Romei, Gianni Poli e Franca Fioravanti ha promosso e presieduto l'iniziativa genovese, quando ha narrato dello stupore dei drammaturghi e dei produttori stranieri di fronte all'assenza di un punto di riferimento italiano, attraverso il quale poter accedere per conoscere ed eventualmente esportare la nuova drammaturgia italiana, drammaturgia che mantiene sempre un forte richiamo purtroppo finora soddisfatto solo dai consueti 'classici' da Goldoni a Pirandello.
Il CeNDIC vuole dunque essere quel luogo, analogo a quanto vi è nei principali paesi europei che non hanno dimenticato di promuovere la propria drammaturgia, non solo o non tanto con 'sussidi' ma piuttosto favorendone la produzione in scena e la circolazione nei teatri.
Un luogo aperto ed insieme capace di critica e di stimolo che possa diventare referente sia dei drammaturghi professionisti che di chi vuole intraprendere quella difficile arte.
Dramma.it che con il suo direttore Marcello Isidori è tra i fondatori del CeNDIC, ha in un certo senso già aperto la strada e, come ho ricordato nel corso del convegno, dispone già ora della più ampia biblioteca on-line di testi di drammaturgia contemporanea.
Il convegno non è stato comunque solo la presentazione del Centro ma è stato da subito una occasione operativa, in quanto ha illustrato una prima iniziativa costituita da quattro seminari condotti da ciascuno dei presentatori, gratuiti ed aperti alla città e anche a chi, è stato così risposto ad una domanda dei convenuti, ha temuto sinora per pudore o modestia di mostrare e praticare la sua passione per il teatro e per la scrittura teatrale.
Il primo seminario “IN ARIA SOTTILE: testo deriva da Textus”, condotto dal drammaturgo e regista Marco Romei si terrà il 23 marzo; il secondo “LUCI PAROLE E VOCI IN PALCOSCENICO – Le mille scritture dello Spettacolo” sarà condotto il 5 aprile dal saggista e critico Gianni Poli; il terzo “UN DECALOGO PER LA DRAMMATURGIA” è a cura di Patrizia Monaco il 19 aprile; il quarto e ultimo “GIOCHIAMO AL TEATRO” il 26 aprile vedrà protagonista Franca Fioravanti, regista e pedagoga teatrale.
Una iniziativa che tocca dunque tutte le principali modalità e forme dello scrivere nel e per il teatro e che ha suscitato molto interesse e già numerose adesioni.