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Fausto e gli Sciacalli è il frutto della collaborazione di Paolo Triestino e Nicola Pistoia con il drammaturgo Gianni Clementi.  Reduci dal successo di Ben Hur, l’autore e i due registi mettono in scena una commedia che riscuote molti consensi e soprattutto numerose risate tra il pubblico del Teatro Sala Umberto. Il luogo in cui svolge la vicenda  è l’accogliente e modesta casa di Fausto (Paolo Triestino), ubicata in via Casilina a Roma. Il piccolo appartamento arredato con mobili semplici ed essenziali rispecchia le loro ridotte possibilità economiche.
I personaggi di Clementi, appartenenti a due delle identità culturali distintive della penisola, ovvero quella napoletana e quella romana,  sono caratterizzati con peculiarità psicologiche e sociali  che riflettono lo stereotipo dell’uomo represso e insoddisfatto. Il lavoro dei due registi Triestino e Pistoia trova il giusto connubio con il testo di Clementi e ne scaturisce uno spettacolo che  trae ispirazione dalla  commedia all’italiana, ma non la restituisce. L’utilizzo di dialetti nostrani si mescola a idiomi stranieri, generando miscugli  linguistici che trovano riscontro nelle risate degli spettatori.
Fausto cinquantenne ed ex leader del complesso Gli Sciacalli,  che ha cavalcato la vetta della classifica negli anni ’80 con il brano Annalisa,  è un uomo frustrato  che conduce un lavoro poco gratificante. Ottavia (Elisabetta De Vito), sua moglie ed ex corista del gruppo, è rassegnata ad una vita scialba e ripetitiva, aggravata , inoltre, da una  relazione di coppia consunta.  Elvis (Ariele Vincenti) è il figlio adolescente, ribelle e aggressivo che trova sfogo nella sua lotta contro il sistema attraverso la musica hip hop, scatenando, talvolta, la rabbia contro il padre incredulo.
Personaggi familiari e scontati che vivono le loro vita all’ombra della gloria d’un tempo.
A coronare il quadretto ci sono  i vicini di casa e amici: Sandro (Ciro Scalera) e la moglie Angela (Sandra Caruso). Sandro, ex bassista del complesso, è un vigile urbano depresso. I due  per arrotondare lo stipendio si esibiscono  durante i matrimoni in performance a dir poco ridicole.
L’arrivo di Elmore (Nicola Pistoia), ex batterista del gruppo  fuggito, nei lontani anni ’80,  con il 95% dei diritti del brano Annalisa, sconvolge la pigra realtà che pervade le loro vite. L’amico/traditore torna, non curante delle reazioni, dopo aver speso tutto il denaro ricavato dal successo del famoso brano. L’ex batterista con fare disinvolto, in  abbigliamento hippie, raccontando di viaggi fantastici e di luoghi paradisiaci, si presenta con l’intento di riunire il complesso, promettendo un futuro ricco di successi e speranze.  Seppur inizialmente perplessi, gli ex componenti, esausti ed esasperati dalle loro scialbe vite, decidono ancora una volta di fidarsi del buon vecchio Elmore.  Fausto e Sandro investono tutti i loro risparmi di una vita per rituffarsi nel passato, ignari di ciò che li attende.
Infine, il sogno è stato  infranto ancora una volta e la commedia si conclude con un finale  piuttosto scontato, ovvero che non il denaro, ma i sogni rendono felici.

Foto Gabriele Gelsi

FAUSTO E GLI SCIACALLI
di Gianni Clementi
con Elisabetta De Vito, Ciro Scalera, Sandra Caruso, Ariele Vincenti
costumi Sandra Cardini
luci Luigi Ascione
Scena Alessandra Ricci
Arrangiamenti musicali Stefano Fresi
Regia PistoiaTriestino
La canzone Annalisa è di Stefano D’orazio e  Roby Facchinetti