Paolo Puppa è ordinario di Storia del teatro e dello spettacolo all'Università di Venezia e, come tale, autorevole saggista di noti volumi sulla storia del teatro, ma è anche un interessante autore di testi, che talvolta interpreta in prima persona, che sono stati spesso rappresentati, tradotti e pubblicati. Il libro che presento, edito da Titivillus, raccoglie una collezione di dodici monologhi caratterizzati da un filo rosso originale: miti antichi nel veneto di oggi. Cronache venete ci rivela come gli antichi personaggi delle storie archetipiche, possono perfettamente abitare i nostri tempi. Figure metaforiche ma estremamente vive che mostrano tutta la loro attualità, ancor più che la loro possibilità di attualizzazione, vivendo i conflitti, le contraddizioni, le miserie e l'immaginario di noi contemporanei. La fusione tra mito e quotidiano avviene subito, brutalmente, con i titoli dei pezzi: Menippo a Montebelluna, Tersite a Piazzale Roma, Onan ad Auronzo, Filemone al cimitero di Cortina e così via. Nella forma del racconto rivolto al pubblico o in quello rivolto ad un invisibile interlocutore, nella forma di una narrazione o infine in uno stile epistolare, i dodici pezzi ci mostrano profonde caratteristiche umane di oggi che probabilmente sono anche quelle di sempre. Esperienze e pensieri raccapriccianti o semplicemente intime, a volte inconfessabili e altre condivisibili, in tutti i casi mai banali anche se spesso prossime a chiunque di noi. Linguaggi semplici ma solo in alcuni casi "parlati". Pezzi comunque molto godibili e quasi tutti ad alto grado di teatrabilità. L'introduzione, corposa ed approfondita, è di Gerardo Guccini. Lo consiglio.
Cronache venete
di Paolo Puppa
Titivillus 2012
Pagg. 123 € 11,00
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