Pin It

Una serie di istantanee e si ricostruisce il quadro della vita di una famiglia. Antropolaroid, un monologo carico di ricordi, emozioni, vita vera, raccontata attraverso il recupero della tradizione orale del “Cunto” Il narratore si sdoppia e prendono vita tanti personaggi, uomini, donne, bambini. Ma il modello è solo un punto di partenza, il modello si trasforma, evolve, viene riscritto con originalità da chi conosce a fondo le tecniche del racconto popolare, da chi le ha interiorizzate per poi rilanciarle nella contemporaneità.
Con gesto cavo, accogliente, Tindaro Granata illumina i racconti che ha ascoltato da bambino attraverso gli stati d’animo dei suoi personaggi, amici e nemici. Uno spettacolo fatto di relazioni emozionali e sociali. Tindaro Granata, è un talento naturale, accompagnato dal desiderio di dare voce agli altri e da una ferrea disciplina. Bisogna provare e riprovare per ottenere certi risultati da soli in scena. Ieri abbiamo avuto in regalo qualcosa di speciale, un uomo solo in scena che suscita emozioni concrete, una dietro l’altra, ai margini di conflitti sociali. Piccoli e grandi “ma” che fanno parte della nostra storia, emarginazione, illegalità, abusi. Le relazioni emozionali dei diversi personaggi cambiano continuamente e grazie a questi cambiamenti Granata utilizza un’ampia gamma di registri, toni, movimenti scenici, sguardi. La storia è tutta qua, nelle voci dei personaggi e nei loro gesti studiati a fondo.  Si comincia con Francesco Granata, nel settembre del 1925 a Moreri, in Sicilia, scopre di avere un tumore incurabile e si impicca, si va a vanti nel tempo e si arriva fino ai giorni nostri per raccontare i desideri e i dolori di un giovane attore.
L’associazione Proxima Res sostiene questo spettacolo che a partire dal 2010 ottiene molti riconoscimenti: Borsa Teatrale Anna Pancirolli; “Premio della Critica” assegnatogli dall’Associazione Nazionale Critici Teatrali nel 2011; Premio Fersen 2012 come “attore creativo”; premio Melato 2013 come attore emergente.
Per la stagione 2013-14 il Teatro Sala Fontana diventa officina creativa e apre le porte per una residenza all’Associazione Culturale fondata nel 2009 da Carmelo Rifici, dall’attore danzatore Alessio Maria Romano e dalla costumista e scenografa Margherita Baldoni. L’Associazione presenterà cinque spettacoli si comincia con Antropolaroid e si continua con Il Maleficio di Alessio M. Romano tratto dal “Il maleficio della farfalla” di F.G. Lorca.
“Una associazione nata da poco allo scopo di sostenere la drammaturgia italiana e il teatro danza, aiutando i giovani drammaturghi e i giovani coreografi italiani a sviluppare il loro talento facendoli lavorare con professionisti del settore, affinché il lavoro di scrittura, letteraria e performativa, possa trovare una concreta formalizzazione”.
Una parola scenica vibrante, arricchita da una lingua contaminata (italiano, dialetto siciliano antico e moderno) dona al testo una forza poetica molteplice e crea uno stile molto personale, unico. Un grido di speranza nel gesto finale, chiude questa piccola perla. Una lampadina appesa a un filo, in difesa delle virtù di chi vuole uscire dai soliti schemi sociali, per cui se nasci in una famiglia mafiosa devi diventare mafioso per forza. Ancora pochi giorni. Da non perdere.

Milano, Teatro Sala Fontana, 27 ottobre 2013