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Quello che potrebbe sembrare il titolo di una pubblicazione che affronta il problema della disoccupazione di questa speciale categoria di lavoratori in tempi di crisi, è in realtà la celebrazione di quella figura di attore che non interpreta personaggi ma che è autore di ciò che fa in scena. L'attore come interprete di se' stesso e che non si vuole a servizio della rappresentazione di un testo. L'attore come essere fonico che non si nasconde dietro a personaggi, che recita astrattamente e che, negando il personaggio-testo, mostra la sua personale tensione al senso del mondo. Sulle orme dei grandi maestri come Carmelo Bene e Leo De Berardinis, Gambula, che è sia attore che saggista, stila un vero e proprio manifesto teorico di questo modo d'intendere l'attore non disdegnando di suggerire esercizi pratici per lavorare in questa direzione. La pubblicazione raccoglie inoltre articoli e interventi teorici sul tema (già pubblicati su riviste o antologie critiche) analizzando alcune delle esperienze più importanti dal punto di vista storico e metodologico: Michele Perreira, Rino Sudano, Heiner Muller, il Teatro delle Albe e, naturalmente, Carmelo Bene. Interviene inoltre, in senso fortemente critico, sul cosiddetto Teatro di narrazione. Il volume è arricchito dai contributi di Antonio Attisani e Marco Palladini.

L'attore senza ruolo nel tempo dell'audience
di Nevio Gambula
Editrice Zona 2010
pagg 150 € 16,00
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