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Autentico protagonista, per circa 90’ sul palco del Teatro Brancati di Catania ed all’interno della rassegna “Nuovi Percorsi”, è il percussionista multi-etnico Giorgio Rizzo che mette in scena la pièce "I monologhi della Darboka”, da lui stesso scritta, ideata ed interpretata, su proposta e produzione di MotoMimetico della danzatrice e coreografa Emma Scialfa. Si tratta di un piacevole, accattivante monologo parlato, suonato, tra il serio ed il faceto. E’ in pratica la dichiarazione di un'ossessione di un percussionista, che dal ritmo del cuore costruisce il suo viaggio l'ascolto, l'ironia e l'antropologia del ritmo.
Giorgio Rizzo nel suo coinvolgente, divertente, racconto, è accompagnato dalla sua amata Darboka, strumento per eccellenza del mondo medio orientale e viaggia su un fiume di parole, di suoni primordiali e ancestrali, descrivendo il mondo dal punto di vista di chi del suono ne ha fatto una vera e propria malattia.

Al centro di una scena vuota, con solo uno sgabello e ai piedi la sua darboka, Giorgio Rizzo esordisce, dialoga col pubblico, attraverso il tintinnio delle monetine in tasca e si affretta subito a spiegare quello che è il motivo dominante della pièce ovvero confessa che è affetto da “dipendenza da ritmo”. Il protagonista con una strana timidezza, con una logica maniacale, spiega che sceglie le cose perché hanno un suono piacevole, come i fagioli Borlotti o il carrello del supermercato. Usa le dita sul suo stesso corpo, ascoltandone il ritmo, gioca con lo stetoscopio dell’amico cardiologo al quale chiede di ascoltare i vari ritmi del cuore, fino a intrattenersi con la sua partner, la darboka, che mostra tutta la sua eleganza.

Lo spettacolo si rivela una performance intelligente ed originale, che vive di ritmi, di scambi verbali e sonori che alternano battute esilaranti a ticchettii di dita che inseguono un’ossessione che diventa musica, battito di cuore, scorrere del tempo e dello spazio in un viaggio emozionale e divertente. Ed alla fine il pubblico apprezza con reiterati applausi l’insolita e originalissima proposta e l’abilità del percussionista.

“I mologhi della darboka”
di e con Giorgio Rizzo
Produzione MotoMimetico 2012
Luci e organizzazione Emma Scialfa
Rassegna Nuovi Percorsi -Teatro Brancati di Catania -11/12 Dicembre 2013

L’autore ed interprete: Giorgio Rizzo
Giorgio Rizzo, percussionista multi-etnico, da 15 anni si occupa di Etnologia medio orientale, la sua formazione proviene da diversi maestri col quale ha studiato tra i quali: Glen Velez, Hossam Ramzy, B. Chemirani. Vanta molteplici esperienze nel mondo discografico con particolare attenzione per la lounge, alcuni dei suoi brani sono presenti nelle raccolte tra le altre di Buddha Bar. Ha partecipato a svariati progetti di musica etnica esibendosi al “Festival Sete Sois Sete Luas”, in Brasile a San Paolo con “L’Orchestra do mediterraneo”, con Tom Ze e diversi altri. Attualmente conduce progetti di ricerca musicale e fusione etnica, occupandosi anche molto di ritmo rivolto alla danza, da quella orientale sino a quella contemporanea.

La Darboka è lo strumento per eccellenza del mondo medio orientale, unisce la musica nel mondo arabo, dalla Romania, Jugoslavia sino alla Grecia, alla Turchia ed oltre. La sua tecnica prende spunto, per certi versi dalla tabla indiana, infatti viene chiamata tabla egiziana e dallo Zarb iraniano, con un approccio sempre legato ai movimenti ritmici Afro. Originariamente il fusto è in coccio, ma le versioni moderne professionali da concerto sono in alluminio, rame e ottone, con la pelle sintetica, per garantirne sempre la tonalità e la coerenza di suono.