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Sicuramente innovativa, apprezzabile e gradita dal pubblico la nuova proposta dell’associazione culturale Statale 114 “La pelle di Elisa” di Carole Frèchette, messa in scena dal regista Salvo Gennuso, in prima nazionale, al Centro Zo di Catania all’interno della rassegna Altrescene. In circa 70 minuti nel testo francese tradotto da Salvo Gennuso, l’assoluta protagonista, nei panni di Elisa, è l’attrice Elaine Bonsangue che alternandosi tra il pubblico e la scena, che a poco a poco si riempie di sedie, racconta l’insolita storia di una ragazza affetta da una misteriosa malattia che le fa crescere la pelle senza spiegazione.

Elisa, alzatasi dalla prima fila, tra il pubblico, inizia a raccontare una serie di bizzarre, surreali, storie d’amore, tra abbandoni, incontri, confessioni e tutto questo, mentre un secondo personaggio aggiunge in scena delle sedie dove la stessa protagonista si siede e narra altre storie, variando il finale o l’inizio. Tutto finisce e ricomincia, mentre il pubblico viene interrogato sulla sua presunta crescita della pelle ed intanto le sedie aumentano e si scopre che l’unico rimedio per la malattia di Elisa è proprio quello di recarsi in un bar, in un luogo affollato, incontrare gente e raccontare storie d’amore, vere o false. L’importante, però, è che queste storie diano fremiti, stimoli a chi le ascolta e che l’interlocutore non sia passivo e che la sua visione non sia estranea.

La protagonista, Elaine Bonsangue, durante la piece, accompagnata in scena da Rino Rapisarda, grazie alla lineare e puntuale regia di Salvo Gennuso e dal gioco luci di Sègoléne Le Contellec, mette in campo tutta la sua esperienza e professionalità di attrice per rendere credibile, intrigante, a volte misterioso, il personaggio di Elisa e quando le sue storie da raccontare finiscono ecco che entra in scena il pubblico che, chiamato in causa dalla stessa protagonista ed anche dal regista, si ritrova coinvolto in prima persona nello spettacolo, raccontando delle nuove storie d’amore, in quanto è sulle storie che si gioca l’esistenza di tutti noi.

Ecco che allora tutto si mescola, si capovolge e chi era solamente spettatore diventa protagonista sulla scena, la vicenda narrata da Elisa passa in mano al pubblico ed alla fine lo spettacolo si chiude con gli spettatori che si ritrovano in scena a ballare, tutti insieme, chiedendosi se un dramma può esistere senza continuare nello spettatore che lo osserva e lo fa proprio.
Pièce, come detto all’inizio, intrigante, ben interpretata da Elaine Bonsangue e diretta con sagacia da Salvo Gennuso, per un pubblico più che coinvolto e alla fine plaudente.

“La pelle di Elisa”
di Carole Fréchette 
con Elaine Bonsangue, Rino Rapisarda
Musiche ed ambienti sonori di Giancarlo Trimarchi
Scene e regia di Salvo Gennuso
Costumi di Elaine Bonsangue
Disegni di Elisa Marchese
Luci di Sègoléne Le Contellec
In collaborazione con TradurrePerlaScena - consulenza scientifica Cetty Rizzo
Produzione Associazione culturale Statale 114
Rassegna Altrescene - Centro Zo di Catania - 19/20 Dicembre 2013