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Prima nazionale, alla sala Luzzati del Teatro della Tosse di Genova dal 3 al 5 gennaio, di questo spettacolo dell'inglese Joe Bone coadiuvato alla chitarra da Ben Roe, nell'ambito di Circumnavigando Festival, evento internazionale di teatro e circo che si è chiuso in questi giorni nella nostra città. Drammaturgia tutta giocata sulla parola, il suono ed il corpo come in quei giochi di bambini quando per rappresentare ovvero immaginare la realtà, quella che c'è e quella che ci aspetta, non abbiamo che noi stessi.
Nel vuoto della scena è dunque il corpo del drammaturgo e la sua voce che costruiscono la drammaturgia, quasi accatastando davanti noi non tanto sensazioni e passioni, quanto le stesse 'cose' che concretamente ed inaspettatamente si offrono davanti a noi.
L'evento drammatico si costruisce così sulla trama del contrappunto musicale, quasi una colonna sonora, della chitarra di Ben Roe, fisicamente in scena, in un raddoppio alimentato, talora, dall'improvvisazione.
Cose e storie di gangster e di killer in una impossibile fuga da sé stessi, sul filo di una ironia tutta anglosassone che sfuma una realtà dura e tragica e dove la morte stessa pare scivolare in altri luoghi, immaginati e immaginari.
La comicità, cercata ed ottenuta, diventa così una sorta di guida protettiva in un viaggio verso l'oscurità dell'animo umano e le sue angoscie.
Una scrittura scenica dalla sintassi cinematografica (con evidenti riferimenti anche a sceneggiature famose) ma che va oltre tale sintassi recuperando nella fisicità della presenza attoriale una qualità comunicativa essenziale.
Uno spettacolo molto interessante, intrigante, di profondità talora inattesa che merita i riconoscimenti ottenuti e anche l'applauso convinto del numeroso pubblico della “Tosse”.