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In una sorta di empireo, che molto somiglia ad un contemporaneo casting, i personaggi della drammaturgia di tutti i tempi attendono una chiamata sempre più rara per immergersi ed inverarsi nel corpo concreto di attori sconosciuti in ogni parte del mondo. Così si presenta questa originale drammaturgia collettiva della Compagnia Deidemoni, in prima assoluta per il Cantiere Campana del Teatro della Tosse di Genova, alla sala Campana appunto dall'8 al 12 gennaio.
Trascrizione comico grottesca dell'intuizione pirandelliana sull'autonomia del personaggio, la pièce si propone di affrontare, in questo assai particolare registro, la crisi del teatro che è, condivisibilmente, la crisi di una società contemporanea destrutturata nei suoi valori fondativi, etici ed anche estetici.
Una crisi peraltro, quella del teatro, secolare ed in questo forse motore di un continuo rinnovamento che speriamo venga riflesso anche dalla società che lo produce e che questo, in fondo, si attende dal suo teatro.
In una scrittura scenica debitrice dal vaudeville, dalla farsa italiana e anche dalla cinematografia, e che accelera continuamente i suoi movimenti riempiendo una scena all'apparenza vuota, i personaggi tentano dunque la rivolta e vogliono direttamente scendere sulla terra per proporsi quali sono.
Segue un tourbillon di colpi di scena, equivoci, sovrapposizioni e rispecchiamenti grotteschi nel contatto con il mondo “reale” del teatro che, paradossalmente, non pare in grado di ri-conoscere i suoi personaggi, tourbillon di fughe e danze che inevitabilmente si conclude con il ripristino dello status quo.
Tentativo ambizioso quello della Compagnia Deidemoni, sia dal punto di vista drammaturgico che estetico, che vuole portare alla superficie dello spettacolo un assai complesso intreccio di riferimenti significativi, tentativo talora sfuggente quando la superficie prevale sui contenuti ed in fondo li prevarica nell'impossibilità di padroneggiarli pienamente e senza cadere un pò nella retorica.
Bravi comunque i drammaturghi attori sulla scena, Jacopo Maria Bicocchi, Federico Giani, Massimo Malagugini, Mauro Parrinello e Gisella Szaniszlò, capaci di sdoppiarsi con abilità mimica e recitativa in più ruoli.
Uno spettacolo interessante, che può man mano dare esiti anche migliori, e ben apprezzato dal pubblico.