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E’ il trionfo della poesia, del teatro di parola, della letteratura. Sul palco del Teatro ABC di Catania, per la rassegna “Turi Ferro”, l’autentico protagonista è proprio lui: il maestro ed inimitabile Giorgio Albertazzi che nei panni di un conferenziere, fine intrattenitore, padre e padrone della lingua e della poesia, propone le “Lezioni americane” di Italo Calvino, per la scorrevole regia di Orlando Forioso, supportato da due eleganti figure femminili: Stefania Masala, nel ruolo di un’assistente che incalza, interroga il maestro ed Anca Pavel al violoncello.
In circa novanta minuti, senza intervallo, Giorgio Albertazzi, baldo novantenne, dalla memoria ferrea, si muove da vero maestro del teatro e della poesia sul palco, spaziando da autori vari e regalando soprattutto nel finale perle di saggezza, frutto della sua esperienza, della sua vita votata alla parola, all’arte.
Al centro dello spettacolo, ormai navigato ed in tour da oltre tredici anni, il rapporto instauratosi tra l’attore e l’autore e che vede il maestro Albertazzi nei panni di un conferenziere che prepara la conferenza sulla Leggerezza, interpretando Calvino stesso, accompagnato dalla violoncellista Anca Pavel che si sofferma su particolari momenti dell’azione e dalla spigliata Stefania Masala, giovane assistente che ha la funzione di dialogare col maestro, di fargli da spalla nelle sue argute riflessioni.
Albertazzi e le due donne si muovono su una scena che rappresenta lo studio dell’intellettuale, formata da una scrivania ricoperta da fogli e libri, tra volumi e quadri sparsi ovunque e sullo sfondo un sipario bianco, dove vengono proiettate le immagini in presa diretta della videocamera dell’assistente del professore o, soprattutto, le scene di vecchi film e materiale d’archivio riguardante Albertazzi da giovane.  Coadiuvato dalla sua assistente il maestro Albertazzi affronta la prima delle cinque lezioni che Italo Calvino aveva scritto nel 1985 e preparato per gli studenti dell'Università di Harvard dove doveva andare per tenere un ciclo di conferenze. Cosa che non gli riuscì perché lo scrittore morì poco prima. Alcuni anni dopo, sua moglie, Ester Calvino, le fece pubblicare sotto il titolo di “Lezioni americane” (Six memos for the next millenium”, ovvero Sei proposte per il prossimo millennio).
Albertazzi nello spettacolo cerca di dare un senso, una risposta all’argomento della leggerezza affrontato da Calvino, toccando grandi autori e compie un affascinante viaggio nella cultura, nella letteratura, nella poesia, alla ricerca della Leggerezza, con l’aiuto della filosofia, dell’amore e dei versi di Guido Cavalcanti, Shakespeare, Lucrezio, Ovidio, Cervantes, D’Annunzio, Montale, Kundera.
La leggerezza viene interpretata come fusione di umorismo e malinconia, in contrapposizione al peso corporeo della vita e la poesia, attraverso la parola e la letteratura, sono gli strumenti per percepire la leggerezza. Albertazzi alla fine si chiede come possiamo salvarci dall’abbrutimento sociale in cui purtroppo siamo caduti: il ritorno alla bellezza ancora una volta salverà il mondo, la cultura e tutte le arti (pittura, scultura, prosa, poesia e teatro) saranno i mezzi della nostra rinascita. La messinscena si chiude con la frase d’intesa di Albertazzi: “Dovunque stiamo andando cerchiamo di andarci con leggerezza”.
Spettatore incantato e standing ovation alla fine per il maestro Giorgio Albertazzi, tutti in piedi, per applaudire quel’autentico mattatore che sa sempre conquistare l’intera platea.

“Lezioni americane”
di Italo Calvino
Regia di Orlando Forioso
con Giorgio Albertazzi
e Stefania Masala, Anca Pavel al violoncello
Stagione Turi Ferro - Teatro ABC di Catania -13-16/3/2014