L’elaborazione di un lutto, la morte tragica ed ambigua del marito, un mondo tutto al femminile, avvolto nella paura di invecchiare, di affrontare il passare degli anni e lo stress del quotidiano, un linguaggio moderno ed una satira graffiante, in una Sicilia sempre misteriosa, vulcanica e dalle mille sorprese.
Questi alcuni degli elementi che contraddistinguono lo spettacolo-novità “Scusate la polvere” della scrittrice e giornalista di costume catanese Elvira Seminara, in scena al Teatro Musco di Catania, per la stagione di prosa dello Stabile etneo, riduzione teatrale di Rita Verdirame dell’omonimo romanzo, edito da Nottetempo nel 2011, con il titolo ispirato a “Scusate se faccio polvere”, ironico epitaffio che la scrittrice Dorothy Parker previde per le proprie ceneri.
L’atto unico, di circa 90 minuti, con la regia di Gianpiero Borgia e la scenografia e costumi di Dora Argento, si concentra con leggerezza su un vero e proprio coro di donne, sui loro discorsi, ignorando, tranne in qualche passaggio, la figura dell’uomo. Protagoniste, quindi, del romanzo e soprattutto dell’adattamento teatrale, un gruppo di donne nevrotiche, alle prese con una vita frenetica, costellata di sorprese, di continue invenzioni. Rilevante nel lavoro soprattutto il linguaggio caustico, moderno, divertente, che l’adattamento di Rita Verdirame, il tocco registico di Borgia e le musiche di Papaceccio MMC & Francesco Santalucia, hanno reso ancor più dinamico e frizzante.
La vicenda si svolge in un ambiente particolare, grottesco (il fondo di una piscina), dove si muove la protagonista Coscienza, ghostwriter di tesi di laurea, improvvisamente vedova e disperata, che sospetta che la sconosciuta morta, trovata nell’auto del marito, sia la sua amante segreta.
Coscienza, supportata dalle due nevrotiche ed eleganti amiche, Mia ed Alice e con la presenza del fantasma del marito che ancora aleggia su di lei (gradevole in questo caso il brano dei Matia Bazar “Solo tu”), si improvvisa detective, trovandosi a dover fronteggiare dolore, rabbia, senso d’impotenza, senso del tempo e della bellezza perduta.
In questo universo tutto rosa, si muovono anche la giovane e sportiva vicina di casa Ebe e la madre smemorata, che appare e scompare, preparando torte per consolare la figlia e propinando le sue storie svanite.
Per lo spettacolo finale a sorpresa con la protagonista che finalmente si ribella al suo futuro fatto di lutto e rassegnazione e si lancia in nuove esperienze, reagendo così alla morte del marito, cominciando una nuova vita, con leggerezza, ironia e sensualità.
Nella riduzione teatrale di Rita Verdirame si punta, quindi, sull’elaborazione del lutto, sul linguaggio, sui discorsi, sulle iniziative tutte femminili e soprattutto sulla solidarietà, sull’amicizia tra donne, come quella tra Coscienza, Alice e Mia. Una pièce in cui dell’uomo (condannato al silenzio), c’è solo l’ombra, il fantasma di un ricordo, che si sviluppa in modo dinamico, con una semplice e lineare costruzione drammaturgica e registica, che punta decisa sulla leggerezza, sul paradosso e sull'ironia.
La commedia è alla fine lungamente applaudita dal pubblico, proprio per il suo linguaggio fuori dai canoni tradizionali, per la sua originalità e leggerezza e colpisce nel segno soprattutto per la bravura del cast formato da Luana Toscano (la contraddittoria ed affranta Coscienza), Egle Doria (l’elegante ed inseparabile Alice), Giorgia Boscarino (l’altra amica, la catering-woman Mia), Giada Colonna (l’invidiata giovane e sportiva vicina Ebe) ed infine Loredana Solfizi (la svanita e vaporosa mamma di Coscienza).
Convincente la dinamica regia di Giampiero Borgia, supportato dai coloratissimi costumi e dalla scena insolita di Dora Argento, dalle musiche di Papaceccio MMC & Francesco Santalucia e dalle graffianti luci di Franco Buzzanca.
Foto Antonio Parrinello
“Scusate la polvere”
di Elvira Seminara
Riduzione teatrale di Rita Verdirame
Con Loredana Solfizi, Luana Toscano, Giorgia Boscarino, Giada Colonna, Egle Doria
Regia di Gianpiero Borgia
Scene e costumi di Dora Argento
Musiche Papaceccio Mmc & Francesco Santalucia
Luci di Franco Buzzanca
Foto di Antonio Parrinello
Produzione Teatro Stabile di Catania - Teatro Musco di Catania - 18/23 Marzo 2014
Scusate la polvere
- Scritto da Maurizio Sesto Giordano
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