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Qualunque città, qualsiasi stagione. Una strada, un marciapiede e tante storie che si intrecciano. Un barbone, un mendicante in giacca e cravatta, forse un imprenditore fallito, una giovane netturbina, un prete, una guardia. Ognuno racconta i propri sogni, le proprie amarezze, i fallimenti, le delusioni. Straccioni, è quasi un musical dove le canzoni si alternano ai dialoghi a momenti di riflessione: piccoli monologhi sul significato della vita. L’autore dei testi è Tiziano Scarpa (Venezia, 1963) scrittore di romanzi, saggi, poesie. Scrive per il teatro dagli anni Novanta. I testi delle canzoni sono suoi, vivacizzati dalle musiche originali e dagli arrangiamenti di Enrico De Lotto e Carlo Roncaglia. Al pianoforte Alice Baccalini, nelle parti del musicista di strada, ha saputo movimentare con delicatezza i momenti musicale dello spettacolo. I protagonisti Gaetano Callegaro, Enrico Dusio, Gianluca Gambino, Giovanna Rossi, si alternano nei racconti di vita, tratteggiano i personaggi senza eccedere, con garbo, disinvolti e brillanti nei tempi comici. I diversi personaggi esprimono un’incertezza del vivere, sono tutti “io minimi”, chiusi nelle loro piccole vite, incapaci di relazionarsi veramente con gli altri, ognuno a suo modo esprime un mondo di solitudine. Tutti figli di una cultura narcisistica, direbbe Christopher Lasch, unico eroe, il barbone poeta, cerca di diffondere un pensiero critico che denuncia le forme di indifferenza e di cinismo dilagante. Gaetano Callegaro, nei panni del barbone, regala pillole di saggezza sul significato della “buona vita”, una vita senza eccessi, senza sprechi, una vita sognante. Ogni “buona vita” è fatta comunque di luci e ombre, anche lo spettacolo Straccioni, presenta momenti di luce e di ombre. Le singole scene si susseguono in piccoli eventi che appaiono, a volte, slegati e immotivati; le azioni sceniche non sempre hanno una loro logica interna. La drammaturgia non ammette licenze alle divagazioni narrative o ai compiacimenti letterari. Tutto deve essere funzionale ai tempi scenici agli spazi, ai personaggi, la regia indugia sugli elementi letterari creando delle ridondanze eccessive che rallentano i ritmi teatrali. In una rappresentazione teatrale, il tempo ha un valore proprio. Il tempo teatrale è limitato, regolato dalla sintesi, realizzato nel presente, in uno spazio ridotto, con regole precise. E’ questo il limite e la caratteristica di ogni opera teatrale, su cui ogni regista, riflette e costruisce la propria idea di teatro. Un’idea che nasce dalle relazioni emozionali e fisiche che si vogliono creare e che possono regalare, qualcosa di speciale.

STRACCIONI
Una storia recitata e cantata per tirare su due soldi
Di Tiziano Scarpa - regia Carlo Roncaglia
Milano, Teatro Litta, 3 Aprile 2014