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Sono tre atti di assoluto divertimento quelli proposti dal Teatro della Città di Catania, in chiusura della stagione di prosa del “Brancati”, per la frizzante regia di Turi Giordano, le gradevoli musiche del maestro Nino Lombardo e le semplici e luminose scenografie di Riccardo Perricone che ben si assemblano  ai colorati costumi di Giovanna Giorgianni. Lo spettacolo in questione è “Aragoste di Sicilia”, scritto a quattro mani da Gianni Grimaldi e Bruno Corbucci, commedia di successo da cui, nel 1970, fu tratto il film “La prima notte del dottor Danieli, industriale, col complesso del... giocattolo”, con protagonista Lando Buzzanca nel ruolo del maschio siciliano affetto da incontenibile gallismo. Il testo, nell’attuale messinscena del Teatro Brancati, è stato riadattato, con brio e vigore, da Romano Bernardi, che ha saputo creare un meccanismo scenico divertente e surreale.
Al centro della vicenda la Luna di miele del Dottor Carlo Danieli, attempato gentiluomo e dal trascorso ricco di trionfi in battaglie d’amore che, alle soglie della vecchiaia, finalmente si decide a sposarsi. Dopo anni di bella vita con segretarie, straniere e portinaie, la scelta cade sulla candida ed ignara fanciulla Elena, votata alla verginità prematrimoniale. Alla prima notte di nozze, però, in un hotel di Taormina, per una cena a base di aragosta il tipico e focoso siculo Carlo, da leone si trasforma in mansueto gattino, andando incontro ad una disfatta sotto le lenzuola tanto da sorprendere l’ingenua mogliettina, inesperta, ma non stupida. A questo punto, tra un cameriere impiccione, un giovane dottore in vena di consigli ed avventure galanti, una amica di Elena con il focoso consorte, ecco arrivare in soccorso la suocera, Donna Virginia, che prova a risolvere il problema con l’intervento di una esilarante massaggiatrice.
Un lavoro con mille spunti, equivoci e caratterizzazioni che assicurano il divertimento, grazie innanzitutto alle travolgenti interpretazioni di Tuccio Musumeci nei panni del povero sposino Carlo, di Guia Jelo nel ruolo della focosa e giovanile suocera donna Virginia e di Margherita Mignemi che veste i divertentissimi panni della massaggiatrice Maruska. Negli altri ruoli convincono poi Marta Limoli (l’ingenua, ma non tanto, mogliettina Elena), Fabio Costanzo (l’intrigante cameriere), Claudio Musumeci (il dottore), Olivia Spigarelli ed Aldo Toscano (Laura, l’amica di Elena ed il focoso marito Arturo).
La pièce è costruita sulla comicità ironica e destabilizzante, sulla maschera grottesca, del solito e sempreverde (nonostante le sue recenti ottanta primavere) Tuccio Musumeci che, con un cast di alto livello, regala al pubblico, divertito e soddisfatto, una serata di risate scacciapensieri e, visti i tempi, non è poco. Si riflette poi sullo stereotipo del maschio siciliano, soprattutto di quello dei nostri giorni improntato sulla smania da prestazioni e sulla necessità di dover essere sempre bello, in forma ed all'altezza della situazione.

Foto di Giuseppe Messina

“Aragoste di Sicilia”
di Gianni Grimaldi e Bruno Corbucci
Adattamento di Romano Bernardi
Con Tuccio Musumeci, Guia Jelo,Fabio Costanzo, Marta Limoli, Margherita Mignemi, Claudio Musumeci, Olivia Spigarelli, Aldo Toscano
Regia di Turi Giordano
Scene di Riccardo Perricone
Costumi di Giovanna Giorgianni
Musiche di Nino Lombardo
Foto di Giuseppe Messina
Produzione Teatro della Città - Catania
Stagione di prosa Teatro Vitaliano Brancati - Catania - 8/25 Maggio 2014