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Nell’insolito ed originale scenario del Teatro di paglia, pensato ed allestito per la prima volta, al Parco Gioeni di Catania, il gruppo Fabbricateatro ed il regista catanese Elio Gimbo hanno proposto fino al 10 Agosto, all’interno della stagione culturale “Estate in città-Happy Catania”, il nuovo allestimento di “Faust” di Wolfgang Goethe, per la regia e l’adattamento di Elio Gimbo che ancora una volta si avvale della magica arte dei pupi della Marionettistica Fratelli Napoli.
In uno scenario particolare, gli spettatori, seduti su gradinate formate da parallelepipedi di paglia, assemblati con cura da Paolo Fisicaro e Roberto Colicchia, con un abile gioco di luci che illumina o fa precipitare nel buio pubblico e protagonisti della vicenda, il progetto scenico di Elio Gimbo è sicuramente interessante, sia per l’ambientazione, per il contatto diretto con la natura, che per la rivisitazione dei mitici personaggi della grande letteratura drammatica del passato, come appunto il dottor Faust ed il suo diavolo tentatore Mefistofele.
Il regista Elio Gimbo, con l’adattamento del “Faut” di Goethe, tra Spies, Marlowe e l’apporto della Marionettistica Fratelli Napoli, ancora una volta riscopre la popolarità di testi teatrali ritenuti colti e soprattutto sposta, incentra, la vicenda più che sui personaggi (Faust, Mefistofele, Margherita) sulla loro psicologia e soprattutto sull’epoca e su come le grandi opere del passato possano ritenersi bussola del presente e mappa del futuro.
La nota vicenda, incentrata sul patto tra il dottor Faust e il demonio Mefistofele (in questa edizione con movenze e sembianze femminili ed ambigue), per un agognato godimento terreno, allontanando e ripudiando teorie filosofiche e religiose, in cambio di amore, ricchezza e felicità, si sviluppa su due diversi piani che alternano l’azione degli attori, che si muovono tra le strutture di paglia vivendo pene, passioni e desideri e quella dei pupi, protagonisti dell’introduzione e del tragico epilogo, che raffigurano la metafora attraverso sogni, fughe dalla realtà, proprio grazie alla maestria dei pupi dei Fratelli Napoli che da sempre hanno uno straordinario feeling con la poesia e con la grande letteratura.

Nell’adattamento del testo di Goethe il regista Elio Gimbo, soffermandosi sul contesto sociale, immagina un Faust molto vicino ai nostri giorni, immerso in una folle corsa dei contrari, a contatto con un pullulare di vecchi-giovani, donne-uomini, ricchi-poveri, in un contesto dove niente è ciò che sembra e tutto è altro da ciò che appare. La rappresentazione, con i costumi di Rosy Bellomia e la direzione scenica di Gabriele Pizzuto, si incentra sulla figura di un Faust che, in realtà è uno di noi, in quanto disprezza il futuro e le generazioni a venire e da “everyman”, frustrato dall'appartenere ad un mondo ed a una conoscenza che nessuno vuole più, rifiuta di omologarsi all'universo dei “social”, consapevole del soffocamento delle società per troppo conformismo. Ed anche Mefistofele ricorda qualche personaggio dei nostri giorni, infatti nell’adattamento di Gimbo è un corruttore gentile, insinuatore e simpatico che accompagna Faust in un viaggio attraverso le epoche e i conflitti sociali e parla, si comporta, come una sirena neoliberista.

La pièce, in circa due ore e mezza di durata, ricca di trovate stranianti e di mille spunti di riflessione, regala, quindi, un mondo che spiega il dubbio, i conflitti, del dottor Faust, ovvero che siamo condannati, soprattutto nella nostra epoca, a desiderare ciò che mai potremo possedere veramente. Per quanto riguarda lo sviluppo drammaturgico della vicenda il “Faust” di Goethe, nella rilettura del regista Elio Gimbo, è chiaramente uno spunto per prendere in esame determinati caratteri ed aspetti socio-politici, di allora come di oggi ed anche il finale per il dottor Faust non è di redenzione, ma ha un epilogo forte e crudele. Nel lavoro si raffigura, all’insegna del più sfrenato realismo, una certa umanità feroce, opportunista, tipica dei nostri giorni, una società vittima dell’ostentazione, dei vizi e dell’agognata ricchezza.
Oltre all’innovativo spazio scenico, di cui abbiamo già detto e che rappresenta l'evoluzione di esperienze analoghe di “riappropriazione teatrale dello spazio urbano” compiute dal gruppo Fabbricateatro di Elio Gimbo nei suoi ventidue anni di vita, lo spettacolo mette in luce l’affiatamento, la coerenza, dell’intero cast dove spiccano Francesco Russo nei panni dell’enigmatico maestro Faust, l’eclettica e sinuosa Sabrina Tellico nel ruolo dell’ammaliatore e dominante Mefistofele, Maria Barbagallo (la sedotta fanciulla Margherita) e Fiorenza Barbagallo (la smaniosa e bizzosa vedova Marta). Negli altri ruoli, poi, Anna Di Mauro, Domenico Fiore, Pietro Lo Certo, Daniele Scalia e Sergio Trefiletti. Di grande pregio, come sempre, la performance dell’affiatato e collaudato gruppo familiare dei Fratelli Napoli formato da Fiorenzo Napoli, Giuseppe Napoli, Alessandro Napoli, Davide Napoli, Dario Napoli, Marco Napoli, Agnese Torrisi, Maria Cardì, tutti abili nella loro eterna, magica, arte dei pupi catanesi.
Applausi, alla fine, per l’originale ed interessante rilettura da parte di Elio Gimbo, che oltre a soffermarsi sui significati, sulla psicologia dei personaggi chiave della vicenda, effettua sicuramente una attenta analisi socio-politica e mira a rivalutare la grande letteratura drammatica del passato.

”Faust di Goethe – sottolinea Elio Gimbo, nelle note di regia - ci manda ancora oggi “segnali tra le fiamme” come uno straordinario apologo sul neoliberismo, il racconto del filo ininterrotto che lega questo animal spirit all'attuale assetto sociale, una straordinaria opera di veggenza da parte del suo autore”.

“FAUST” di W. Goethe
(spettacolo con attori e pupi)
Adattamento e rilettura di Elio Gimbo
Regia di Elio Gimbo
Con Francesco Russo, Maria Barbagallo, Sabrina Tellico, Domenico Fiore, Fiorenza Barbagallo, Sergio Trefiletti, Anna Di Mauro, Daniele Scalia e Pietro Lo Certo
Con la Marionettistica Fratelli Napoli di Catania (Fiorenzo Napoli, Giuseppe Napoli, Alessandro Napoli, Davide Napoli, Dario Napoli, Marco Napoli, Agnese Torrisi, Maria Cardì)
Aiuto Regia di Gabriele Pizzuto
Impianto scenico di Paolo Fisicaro e Roberto Colicchia
Costumi di Rosy Bellomia
Produzione Fabbricateatro - Catania
Teatro di Paglia - Parco Gioeni - Catania 30 Luglio-3 Agosto/7 -10 Agosto 2014
L'iniziativa aderisce alla rete Teatri di Paglia: www.teatrodipaglia.it