E' capitato a questa rivista, e a me in particolare, di occuparsi di Marco Pantani, atleta e “leggenda” del ciclismo, perché il suo itinerario esistenziale ha colpito l'immaginazione drammaturgica di Marco Martinelli e del Teatro delle Albe che ne hanno “rubato”, al mondo degli specialisti intendo,
la parabola icastica donandola alla estetica del teatro e così ridisegnandone l'esito e ridefinendone significati e suggestioni, oltre la cronaca e forse anche oltre la storia, nella direzione ormai quasi inevitabile del mito.
Esempio encomiabile di equilibrio linguistico tra i suggerimenti della cronaca e le parole della narrazione drammaturgica, il “Pantani” delle Albe colpiva in particolare per la sua capacità di traslare una vicenda esistenziale verso i territori della metafora, ricostruendo intorno al ciclista perseguitato e forse abbandonato, un percorso scenico di sacrificio collettivo e sociale, esito ambiguo di una perenne ricerca di capri espiatori con cui sanare il senso di colpa e il senso di perdita di un mondo, anche quello del ciclismo come racconto di popolo, che scivolava inevitabilmente nella menzogna e nella coartazione della stessa spontanea “fantasia”.
In questi giorni il caso giudiziario intorno alla sua morte è stato riaperto e nuove indagini sono state avviate. Un esito condivisibile della lunga lotta della madre Tonina, splendidamente portata in scena da Ermanna Montanari, ma anche, mi si permetta, un risultato forse inatteso dei semi gettati e fecondati dalla drammaturgia di Marco Martinelli in giro per una Italia teatrale, forse ciclisticamente incompetente, ma attenta alle suggestioni artistiche ed estetiche che un personaggio come Pantani ed una esistenza, gloriosa ed insieme tragicamente “perdente” come la sua, in quella narrazione scenica sapevano e sanno tuttora suscitare.
Forse l'oscurità del mistero, almeno dal punto di vista della storia giudiziaria, non sarà illuminato neanche stavolta ma certamente il senso della rivisitazione artistica e della riscrittura drammaturgica ne è in qualche modo confermato ed irrobustito.
Vedi: Pantani e Chi era Pantani?