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Si può parlare, contemporaneamente, in uno spettacolo, a teatro, di amicizia, di amore per il rischio e per gli sport estremi, di alta montagna, di istinto di sopravvivenza e di rimorsi, di un’impresa e di un dolore immenso? Mattia Fabris e Jacopo Bicocchi hanno dimostrato che tutto questo è possibile, regalando emozioni intense con la loro pièce “(S)legati”, proposta alla Sala Chaplin di Catania, nell’ambito della terza edizione di "Palco off -Le Voci del Teatro”, rassegna curata da Francesca Vitale, con la direzione organizzativa di Renato Lombardo.
Su una scena vuota, con una corda e l’abbigliamento da montagna, i protagonisti assoluti sono Mattia Fabris e Jacopo Bicocchi che raccontano, che fanno rivivere, agli spettatori, con passione ed intensità, l’incredibile storia degli alpinisti britannici Joe Simpson e Simon Yates, alle prese nel 1985 con un sogno ambizioso: quello di essere i primi al mondo a scalare la vetta del Siula Grande (6536 metri) nelle Ande peruviane, salendo per la prima volta la parete Ovest.
La pièce, in circa ottanta minuti, prodotta da Atir Teatro ed ispirata al libro di Joe Simpson “La morte sospesa”, è un’autentica esaltazione della parola, della narrazione, di una straordinaria impresa, di un miracolo della vita e dell’amicizia ed in tale occasione la coppia Bicocchi-Fabris si rende protagonista di una interpretazione davvero sentita, vissuta, ripercorrendo le diverse tappe di un’avventura estrema, con i preparativi e la partenza, l’ascesa e l’arrivo in vetta e poi la tragedia, la disperazione ed infine l’inaspettata gioia.
Lo spettacolo di parola vede protagonisti due alpinisti, colti da una violenta bufera, con Simpson che, scendendo lungo una ripida parete innevata, perde l’appoggio e precipita su una roccia, rompendosi una gamba. Yates cerca, con laboriose manovre di corda, di metterlo al sicuro, ma la parete è interrotta da uno strapiombo sotto il quale Joe si trova appeso. Simon non riesce a issarlo e rischia di venire trascinato anche lui nel vuoto ed allora, allo stremo delle forze, recide la corda che lo unisce al compagno, abbandonandolo. Joe cade nel vuoto, ma non muore.
Nei tre giorni successivi Yates torna a fatica al campo base, consumato dal dolore, convinto di aver causato la morte del compagno che, invece, è sopravvissuto a stento. Si trova intrappolato in un crepaccio, ferito e con un principio di congelamento agli arti, ma, facendo appello a tutte le sue risorse fisiche e mentali, raggiunge il campo base e ritrova il compagno ed amico.
Spettacolo di intense emozioni, regalate dalla straordinaria e reale storia dei due alpinisti Simpson e Yates, fatta rivivere attraverso l’interpretazione di grande pregio della coppia Bicocchi-Fabris, abile a costruire una pièce frizzante e di notevole pathos. Un lavoro che esalta il teatro di narrazione, che racconta della vittoria della vita, dell’amicizia, di un legame, attraverso un gesto estremo, sulla morte.
Pubblico alla fine soddisfatto ed alle prese con mille riflessioni ed interrogativi, legati alla storia che ha appena ascoltato, ovvero: “Dove dobbiamo spingerci per trovare la felicità e cosa dobbiamo ancora scalare? Fino a che punto?
A tal proposito, concludiamo con la frase “Lo scopriremo, solo vivendo”, citando il grande Battisti nella sua “Con il nastro rosa”.

“(S)legati”
di e con Mattia Fabris e Jacopo Bicocchi
Musiche di Sandra Zoccolan
Produzione Atir Teatro
Sala Chaplin - Catania - Stagione "Palco off -Le Voci del Teatro” - 18/19 Dicembre 2014