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È giunto il momento di scoprire e riscoprire Giuseppe Patroni Griffi, le sue parole, le sue immagini, il suo genio. Nel decennale della scomparsa, il Teatro Mercadante di Napoli ripropone una serie di opere legate alla firma del celebre autore napoletano, attraverso il progetto STORIE NATURALI E STRAFOTTENTI. Noi eravamo presenti all’elegantissima messinscena de IL MIO CUORE È NEL SUD, in replica dal 9 all’11 gennaio,  con uno splendido Mariano Rigillo, nei panni di regista e narratore,  accompagnato dall’Orchestra del Teatro di San Carlo. Insieme a Rigillo, sul palcoscenico gli straordinari Anna Teresa Rossini, Ruben Rigillo, Silvia Siravo, Antonio Izzo. Non parliamo di nuova drammaturgia, né di allestimento innovativo, bensì possiamo affermare che l’eleganza e la professionalità di ogni singolo artista, attore, musicista o cantante presenti sul palcoscenico, dimostrano quanto di innovativo, poetico, tradizionale e rivoluzionario insieme, ci possa essere dentro un testo di Patroni Griffi, allora ed oggi. Parliamo di un radiodramma - pensate!- in versi e in prosa, con musiche originali di Bruno Maderna, trasmesso dalla Rai nel marzo del 1950, vincitore nello stesso anno del premio “Il microfono d’argento”. La storia della giovane che si innamora del fischio di un carcerato mai visto realmente, proveniente dalle finestre sbarrate, davanti al suo balcone. Una storia semplice, drammatica, dalle fattezze ancora memori della Napoli ottocentesca, ma ormai “post bellum”, profondamente dolorosa e agghiacciante. E pensate ancora cosa dovessero provare gli ascoltatori che apprendevano, per la prima volta, il dramma attraverso la radio, durante il dopoguerra italiano, davanti ad una storia di tradimento psicologico, in cui il marito si vendica di un amante vivo solo nella mente della moglie. Proprio perché è fondamentale la corretta contestualizzazione storica di un testo del genere, e soprattutto di un radiodramma  ( ma che fine hanno fatto oggi i radiodrammi?), andiamo a sbirciare tra le pagine di quel numero della rivista Sipario che conservava tra le sue pagine alcuni radiodrammi, tra cui IL MIO CUORE È NEL SUD : Sipario, Anno VII, n.76-77, agosto-settembre 1952. Pubblicato due anni dopo la sua prima trasmissione in radio, il testo veniva definito “ballata” in 12 sequenze, e presentava, allora, la regia di Anton Giulio Majano, con Rolando Lupi, Giusi Raspani Dandolo, Lia Curci, Maria Facconi, Ubaldo Lay, Angelo Calabrese. Nelle pagine precedenti compaiono due articoli, uno firmato da Enzo Ferrieri, dal titolo “Il teatro alla radio” ( <<[…] Consideriamo un periodo preciso, che per limiti gli otto anni dal ’45 ad oggi. Si sa che il ’45 e ’46 sono stati per il teatro e per la radio veramente la mecca della libertà. Sono gli anni nei quali senza alcuna coercizione alla curiosità, alla trepidazione, all’ansia di chi, per tante stagioni, era stato escluso da ogni scelta indipendente, si apriva all’improvviso la cultura e l’arte del mondo intero>>) ed uno firmato da Adriano Magli, dal titolo “ Gli scrittori e il teatro radiofonico”, entrambi  dimostrazione dell’enorme interesse, in quegli anni, per la scrittura di testi teatrali appositamente creati per la radio.  La versione del radiodramma di Patroni Griffi, portata oggi in scena da Rigillo,  presenta degli inserti appositamente utilizzati per creare un vero e proprio prodotto scenico. Alcuni riferimenti a PRIMA DEL SILENZIO ed  al ricordo di Patroni Griffi rivolto a due grandi amici, Nora Ricci e Luchino Visconti, fino al tributo all’India e al paragone tra l’immagine di Napoli e di tutte le città del Sud, luoghi simbolici che accomunano tutto il mondo. L’acqua, quella del mare, emerge come elemento fondamentale, così come il Gange è caratterizzazione univoca delle terre indiane. L’acqua che nutre, che rende viva una città, che risciacqua e soprattutto che riverbera i colori, rendendo ogni luogo splendente. L’intero spettacolo  si abbellisce grazie alle letture operate da Rigillo e alla sua narrazione, avvolgente, profonda, emozionante, perfettamente integrata con la recitazione degli attori citati, anch’essi “costruiti” attraverso un’impostazione vocale tipica dei radiodrammi dell’epoca. Il tutto è sostenuto dalla musica. L’orchestra e le voci del San Carlo di Napoli eseguono dal vivo gli spartiti di Bruno Maderna, attraverso la direzione del giovane direttore Maurizio Agostini. Il jazz e le dissonanze creano il soundtrack dell’intera narrazione, rendendo, non solo la superba descrizione della città, all’inizio del radiodramma, quasi tangibile attraverso tutti i sensi( dai rumori del traffico della città all’imbrunire, che diventa scintillante, al fischio del carcerato), ma descrivendo in musica ogni singola emozione. Nell’era del “tutto è visibile”, anche il radiodramma viene “spogliato” della sua natura primordiale, cioè l’ascolto, e viene reso visibile in scena, nonostante i suoni, la musica e le voci, siano ancora gli elementi imprescindibili. Vedere i “trucchi”, ed ascoltarli, sentire le voci della gente dei vicoli attraverso le sonorità musicali e recitative riprodotte dai cantanti e dagli attori, rende il risultato straordinario. Non si tratta di un musical né di uno spettacolo in musica: è parola pura, narrazione che si fa immagine, musica che abbraccia le parole. Enorme l’eleganza mostrata in questa pièce. A volte, tra tanta nuova drammaturgia, tra tanto rumore, tra tanta confusione, l’eleganza è necessaria.

IL MIO CUORE È NEL SUD
TEATRO MERCADANTE NAPOLI
9-11 GENNAIO 2015
Il mio cuore è nel Sud
Di Giuseppe Patroni Griffi
Regia di Mariano Rigillo
Con Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Ruben Rigillo, Silvia Siravo, Antonio Izzo
Scene Luigi Ferrigno
Costumi Zaira de Vincentiis
Disegno luci Gigi Saccomandi
Musiche originali Bruno Maderna
Eseguita dall’Orchestra del teatro di San Carlo diretta da Maurizio Agostini
Voci soliste Elsa Ascione, Antonella Cozzolino