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E’ un piacevole incontrarsi, riflettere, ragionare di noi, degli altri e dell’esistenza, accompagnati da un buon bicchiere di vino, tra storie, monologhi, dialoghi, introdotti, accompagnati, conclusi da varie, grottesche, bizzarre, comiche, reali dichiarazioni di intenti sul bere. Stiamo parlando dell’efficace atto unico, scritto, diretto ed interpretato da Antonio Caruso, “In Vino Veritas”, storie di vino, divine e non, proposto, per la stagione teatrale 2015 nella Sala Magma di Catania, storico spazio teatrale etneo.
La pièce, della durata di circa 80 minuti, vede in scena oltre all’autore Antonio Caruso, anche Antonio Starrantino, Enrico La Spina, Valeria Triolo e Sara Barbagallo, un gruppo omogeneo che ben si districa all’interno di un contenitore di parole, di situazioni e di calici e bottiglie di vino. Dopo un’introduzione ed una prima serie di bizzarre dichiarazioni di intenti sul bere, lo spettatore si ritrova immerso nell’intimo, divino e gustoso rapporto tra l’essere umano ed un buon bicchiere di vino, bianco o rosso, d’annata o scadente, pastoso o leggero, magica e preziosa bevanda sempre puntuale nell’accompagnare una determinata situazione o storie di vita, ieri come oggi, tra presente e futuro.
A turno, tra il serio ed il faceto, i protagonisti dell’atto unico, tra un bianco ed un rosso, tra monologhi e dialoghi propongono all’interessato spettatore storie bizzarre e diverse. Si ascolta così dal vivo il “Dio Bacco” (interpretato in modo scanzonato da Antonio Starrantino) che racconta la sua particolare e tutt’altro che piacevole condizione di “Dio dell’ebbrezza”, poi ecco due presidenti che invece di decidere sul da farsi per governare, in modo più giusto, il Paese, si gustano un vino d’annata, tanto per temporeggiare e non fare. Arriva poi il momento di due giovani ragazze (Valeria Triolo e Sara Barbagallo) che, con un immancabile bicchiere in mano, analizzano e narrano le loro vite, dai risvolti completamente diversi. Infine c’è anche la storia di un uomo (Antonio Caruso) che si è fatto rinchiudere in una cantina, in un rifugio in compagnia delle più svariate bottiglie, e che, in attesa della fine del mondo, filosofeggia sul suo presente, sulla sua vita e sul destino degli uomini.
Regia scorrevole dello stesso autore, scenografia essenziale, colorata, dove spicca l’uomo con le sue storie e soprattutto il vino che accompagna ogni percorso esistenziale, musiche di Rossini, Tchaikovsky, Strauss, Verdi.
“In Vino Veritas”, progetto ambizioso e di sicura presa di Antonio Caruso, “il vino - come dice l’autore nel prologo dello spettacolo - accompagnandoci da secoli ha finito per assumere vizi e virtù di noi esseri umani ed è così diventato lo specchio dell’uomo, amplificando ogni umore, mettendo in risalto il meglio ed il peggio di noi, assorbendo e raccontando le storie varie, così come i vini, di ognuno. E la morale la si può trovare nel calice di ogni buon bicchiere, bevendo lentamente”. 
Spettacolo efficace, immediato, leggero e che, alla fine, riscuote i consensi del pubblico, mettendo in luce l’interpretazione lineare e colorita dei protagonisti (Antonio Starrantino, Enrico La Spina, Valeria Triolo e Sara Barbagallo), guidati dall’esperienza di Antonio Caruso e soprattutto un testo intelligente, ad incastro e variegato, che nasce come lavoro variabile, come autentico contenitore di brani, realizzato, di edizione in edizione, sempre diverso per potersi sposare alle esigenze dello spazio in cui prenderà vita.

“In Vino Veritas”, storie di vino, divine e non
di Antonio Caruso
con Antonio Caruso, Antonio Starrantino, Enrico La Spina, Valeria Triolo, Sara Barbagallo
Regia di Antonio Caruso
Light designer di Claudia Petrino
Musiche di G. Rossini, P. Tchaikovsky, R. Strauss, J. Strauss, G. Verdi
Stagione teatrale Sala Magma di Catania - 23, 24 e 25 Gennaio 2015
Foto di Salvo Nicotra

Antonio Caruso, attore, autore e regista teatrale. Tra le sue opere rappresentate in Italia ricordiamo: “La Motivazione” (1994), “Sconosciuti fino all’alba” (in prima assoluta a “Taormina Arte” nel 1997 poi replicato in Sicilia, Napoli, Roma). “Teresa” (1999) rappresentato in diverse città italiane tra cui Roma e Napoli, “Che giorno è?” (2000). Negli ultimi anni sono andate in scena a Catania sue opere più recenti, come “Apologia di Reato” (2012), “Essere o non essere…umano” (2014). Ha insegnato recitazione in diversi corsi e scuole di spettacolo di formazione professionale. Dal 1995 al 2003 ha collaborato attivamente con il Centro culturale e teatrale Magma diretto da Salvo Nicotra. Dal 2009 al 2013 ha diretto la scuola di recitazione “Laboratorio permanente dell’attore”. Dal 2009 è uno dei protagonisti di molti degli spettacoli realizzati al Centro Zo di Catania e prodotti dalla compagnia “Gli Stravaganti” per la regia di Guido Turrisi. Dal 2012 collabora come esperto di comunicazione con la Facoltà di Economia dell’Università di Catania, curando dei laboratori di “Teatro d’Impresa. Nel 2014 ha creato un percorso individuale di studio della recitazione basato sullo sviluppo della consapevolezza di se stessi. Attualmente dirige il laboratorio di recitazione “Come Acqua” alla Sala Magma di Catania.