Vedere all’opera un maestro come Mimmo Cuticchio con i suoi pupi ed il suo staff è sempre una grande emozione. Lo abbiamo ritrovato a Catania, a distanza di qualche anno dalla sua ultima apparizione, al Centro Zo, per la rassegna “Altrescene”, con una personale e particolarissima
interpretazione dell’Orlando Innamorato, dal titolo “La pazzia di Orlando, ovvero il meraviglioso viaggio di Astolfo sulla luna”, produzione dell’Associazione Figli d’Arte Cuticchio. Lo stesso Mimmo Cuticchio, con il supporto del figlio Giacomo, della nipote Tiziana e di Tania Giordano, incanta grandi e piccini, con la sua antica arte, con il suo “cunto”, con la magia dei suoi eterni pupi, raccontando la storia dell’arrivo, dal favoloso Oriente, della bellissima principessa Angelica alla corte di Carlo Magno e del grande scompiglio che provoca tra i paladini del re. Angelica vuole sposare uno dei paladini ma il prescelto sarà quello che riuscirà a sconfiggere in duello il fratello Argalia. Nell’operazione, però, c’è il trucco, anzi la magia, infatti trattandosi sempre di una favola, ecco scatenarsi una tempesta d’amore e rivalità nei nobili cuori dei paladini, che si mettono tutti all’inseguimento della bellissima e inafferrabile fanciulla. È la libera interpretazione dell’Orlando Furioso di Ariosto, con contaminazioni dell’Orlando Innamorato di Matteo Maria Boiardo, narrata dalla voce di Mimmo Cuticchio e agitata dai pupi.
Sul palco del Centro Zo, tra l’attenzione e lo stupore di grandi e piccini, rivive il mondo dei pupi con i paladini Orlando, Rinaldo, con la bella Angelica, i giganti, i maghi, i mostri, l’Ippogrifo, ma il protagonista, ancora una volta, come sempre straordinario, è il maestro puparo Mimmo Cuticchio che rende viva la narrazione, che anima i pupi, li mette tra loro in relazione, dà loro voce, carattere, movimento. Nella messinscena prevalgono regole antichissime, movimenti rituali trasformati dalla tradizione quasi in passi di danza, insieme con la grande arte dell’attore che è padrone assoluto della scena, che ascolta gli umori, le sensazioni, le curiosità del pubblico, si diverte con lui.
Mimmo Cuticchio, nel dare vita alle gesta dei Paladini di Carlo Magno, fonde nella sua personalità artistica la tradizione dei pupari siciliani e quella dei cuntisti, artigiani della parola e della materia, in grado di costruire e animare sapientemente le figure finemente vestite che assumono le sembianze dei grandi eroi dell’epopea carolingia. Ecco quindi Angelica e Medoro, Ferraù, Agramante e Carlo Magno e soprattutto Astolfo che, per magia, viene trasportato dall’Ippogrifo sulla Luna per recuperare l’ampolla del senno del cugino Orlando impazzito per amore.
E Mimmo Cuticchio, oprante e cuntista, attore e regista, maestro e artigiano propone ancora una volta una sua creazione dagli accenti epici, atto d’amore verso il Teatro dei Pupi, una memoria funzionale alla pratica artistica, l’habitat indispensabile all’esercizio stesso dell’Opra e al rapporto con il pubblico. E l’Opra si mostra come confluenza suggestiva di più elementi e linguaggi, proposti al pubblico con pari dignità. Nel suo sempre apprezzato ritorno a Catania, Mimmo Cuticchio con la sua compagnia fa centro anche stavolta, regalando uno spettacolo lungamente applaudito dal numerosissimo pubblico che, alla fine, si intrattiene sul palco fotografando gli immortali pupi e ricevendo le cartoline dell’associazione “Figli d’Arte Cuticchio”.
Ricordiamo ancora una volta, rendendo omaggio alla loro arte, i protagonisti del coinvolgente “La pazzia di Orlando, ovvero il meraviglioso viaggio di Astolfo sulla luna”: Mimmo, Giacomo e Tiziana Cuticchio, Tania Giordano, musiche eseguite dal vivo con il tradizionale pianino a cilindro, ideazione scenica e regia di Mimmo Cuticchio
Mimmo Cuticchio
Nato a Gela, classe 1948, figlio d’arte, Mimmo Cuticchio, attore e regista, è tra i massimi rappresentanti dell’opera dei pupi in Sicilia. Artigiano e uomo di teatro, è l’erede di una delle più antiche famiglie dell’Opra palermitana, nel 1973 apre il teatro di via Bara dell’Olivella, a Palermo, dove ricrea l’arte dei pupi e quella del “cunto”, ovvero il racconto di strada delle storie dei paladini, fatto da un attore solo, attraverso il lavoro fisico e vocale con l’aiuto di una spada di legno. Salda poi tutto questo con la ricerca teatrale del Novecento. Nel 1977 fonda l'Associazione figli d'Arte Cuticchio, che si prefigge di salvaguardare l'arte dell'Opera dei Pupi. Da attore sa alternare sulla scena il tono cantilenante del cantastorie con vari stili e registri. Diventa anche un collaboratore stabile dell’International School of Theatre Anthropology e docente in accademie e università italiane ed estere.
Cuticchio crede che “la forza dei popoli sia la memoria e che la tradizione non è uno spettacolo, ma una storia che si rinnova ogni giorno”.
La pazzia di Orlando, ovvero il meraviglioso viaggio di Astolfo sulla Luna
di Mimmo Cuticchio
Adattamento scenico e regia di Mimmo Cuticchio.
Pupari: Mimmo, Giacomo e Tiziana Cuticchio, Tania Giordano
Musiche tradizionali del pianino a cilindro
Organizzazione Elisa Puleo
Produzione Associazione Figli d’Arte Cuticchio
Rassegna Altre Scene - Centro Zo di Catania - 15 Febbraio 2015
La pazzia di Orlando
- Scritto da Maurizio Sesto Giordano
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