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Dopo aver letto, con grande curiosità e passione, in modo intelligente ed analitico, il “Discorso sullo stato presente dei costumi degli italiani”, opera minore di Giacomo Leopardi, scritta nel 1824 e data tardivamente alle stampe nel 1906, che si sofferma sui comportamenti pubblici e privati diffusi nella società italiana del tempo, il regista catanese Elio Gimbo, ha messo in scena, con il gruppo Fabbricateatro, nella Sala Hernandez di Catania, la pièce “Discorso su noi italiani”.
Si tratta di un efficace atto unico, di circa 70’, che vede protagonisti, in un ambiente atipico ed atemporale, Sabrina Tellico, Daniele Scalia e Tommaso Mirabella. Essenziale alla rappresentazione è l’impianto scenico (uno spazio riempito da un tavolo, sgabelli, bandiere, pentole, piatti, bicchieri, bottiglie, scope) curato da Bernardo Perrone, i costumi sono di Rosy Bellomia e l’allestimento e la regia sono di Elio Gimbo che, prendendo spunto dall’opera di Leopardi e colpito dalla

sua prosa scorrevole e di sottile umorismo, si sofferma sul comportamento degli italiani.
I protagonisti della pièce sono una Cassandra che enuncia le riflessioni, i pensieri politico-filosofici del giovane Leopardi e che vorrebbe salvare il proprio popolo e due ambigui personaggi che rappresentano il popolo che non vuole essere salvato e che invece è interessato alle cose di tutti i giorni, dalle essenziali alle più futili.
Ad attirare l’attenzione del regista catanese Elio Gimbo (da sempre sensibile con i suoi studi e le sue rappresentazioni alle problematiche politico-sociali dei nostri giorni) è stata, nell’opera di Leopardi, l’assenza di spirito pubblico decenni prima dell’unità d’Italia. Ai tempi di Leopardi e del suo “Discorso”, così come oggi, a spiccare, più che i vizi antichi d'un popolo, sono il vuoto di costumi, di comportamenti improntati ad un’etica condivisa. Il lavoro di Gimbo è incentrato sulla precisa ed attenta enunciazione di una rigorosa Sabrina Tellico e vuole essere una sorta di riflessione sugli usi, sui costumi, sul senso di incertezza e su un determinato cinismo del popolo italico, sempre sospeso tra due aspetti: il voler fare qualcosa per cambiare lo status del momento e il comodo adagiarsi all’attuale, tra paura della povertà, favori e tipico atteggiamento da “mangia tu che mangio io”. Così come ai tempi di Leopardi anche oggi si riscontra tra gli italiani -  ed è proprio questo che vuole sottolineare il regista con la sua pièce - un rassegnarsi all’immobilismo generale, senza una presa di posizione per l’uno o per l’altro contendente, ma solo uno schierarsi, un accostarsi a questa o quella bandiera o simbolo politico, senza alcuna fede o ideale: l’importante è che venga garantito il benessere, all’insegna del Dio Denaro.
Rappresentazione costruita in modo snello, analitico, da Elio Gimbo che contrappone all’elegante profilo della Cassandra - Sabrina Tellico, le due figure grottesche di italiani (ben rappresentate da Daniele Scalia e Tommaso Mirabella), tipiche dei nostri giorni e votati alla convenienza di un colore politico, di una bandiera che garantisca, sempre, un piatto pieno ed i propri vizi, in attesa della prossima competizione elettorale per chiedere ed ottenere altri vantaggi. 
Lavoro, alla fine, applaudito da un pubblico competente e che ha apprezzato, nella rappresentazione, le intenzioni del colto regista Elio Gimbo (non nuovo a queste operazione letteral-politico-teatrali). ”Da tempo avvertivo l’esigenza – ha ribadito il regista - di uno spettacolo sugli italiani, su ciò che so di loro, sulle ferite che mi porto io stesso come italiano, sulle inquietudini profonde che sento attraversare la nostra società”. E per molti del pubblico è stata anche l’occasione per poter conoscere un’opera minore di Giacomo Leopardi che, pur scritta nel 1824, è di una straordinaria attualità e tanto, troppo, vicina a noi ed alle nostre paure ed inquietudini mascherate da un vacuo benessere.

“Discorso su noi italiani”
da Giacomo Leopardi
Adattamento e regia di Elio Gimbo
Con Sabrina Tellico, Daniele Scalia, Tommaso Mirabella
Impianto scenico di Bernardo Perrone
Costumi di Rosy Bellomia
Produzione Fabbricateatro Catania- Sala Hernandez-Catania - 15, 16, 17 e 22, 23, 24 Maggio 2015