Pin It

Uno spettacolo che parla di un passato di lotte e di bandiere rosse, di socialismo e rivoluzione, di rivendicazioni e illusioni, ma anche di speranza nel domani e nel ribaltamento di una società, come quella odierna, in cui mancano del tutto i valori più autentici ed in cui continua a prevalere l’ingiustizia sociale, la politica delle poltrone e dei manichini, dei professionisti dell’interesse e dei salotti televisivi. E’ un vero ed appassionante salto nelle genuine lotte femministe (grazie ad un ideale insopprimibile ed incontrollabile) quello proposto dall’associazione culturale Nave Argo di Caltagirone con la novità “Di Concetta e le sue donne”, adattamento teatrale di Nicoleugenia Prezzavento del romanzo della scrittrice siciliana Maria Attanasio (Sellerio Editore).
L’atto unico di 65 minuti, proposto in prima assoluta, al Castello Ursino di Catania, all’interno del Festival I Art,

con repliche a Piazza Armerina e Palermo, vede in scena, tra numerosi strumenti musicali, stoffe e bandiere rosse, due protagoniste assolute: Nicoletta Fiorina, musicista polistrumentista che esegue dal vivo gli interventi sonori e cura anche le musiche originali e Rita Salonia, nei panni dell’appassionante, verace e combattiva compagna Concetta La Ferla, nata in una famiglia rossa dalla testa ai piedi, che racconta la sua vita da comunista, la sua crescita, le sue prime palpitazioni d’amore, il suo matrimonio, i sacrifici per il partito, le sue lotte per i diritti sociali e per le donne. Ma racconta anche e soprattutto le delusioni affrontate, proprio all’interno del partito, dove alcuni, temendola, la ostacolavano sempre nel suo cammino di lotta, in una realtà come quella di Caltagirone.
Nave Argo, attraverso le due protagoniste in scena, riesce a raccontare una storia  avvincente,  in una società - come si ascolta nello spettacolo - sempre più pericolosamente in mano a “culichiatti” e “manichini di salotto”, smascherate e combattute da Concetta La Ferla tra la fine degli anni ’60 e i primi ’70, proprio all’interno di un partito, il PCI, che si proclamava invece promotore di riscatto, diritti e liberazione. La regista Nicoleugenia Prezzavento, con sensibilità, accuratezza e poesia, ha scelto di rispettare, di mantenere, le due distinte voci del libro: quella poetica e introspettiva dell’autrice Maria e quella irruenta della protagonista Concetta, distinguendole ulteriormente e creando una convergenza parallela fra i due piani di realtà e di racconto attraverso il dialogo/contrappunto costante fra le due interpreti, l’attrice e la musicista polistrumentista.
La pièce oltre che raccontare una storia straordinariamente viva ed appassionata, mette in evidenza sul palco le doti musicali di Nicoletta Fiorina, abile con i suoi strumenti a sottolineare, accompagnare, creare le suggestioni narrate dalla convincente Rita Salonia che, nel ruolo di Concetta La Ferla, trasmette l’amore, la passione per una militanza che divideva con le altre donne del paese ed anche con la scrittrice Maria, raccontando come ognuna si impegnava, partecipava alle lotte, nel suo personalissimo modo, dicendo no alle ingiustizie sociali. “Quando mio padre mi fece - era nel Trenta - di sicuro quella notte – sottolinea la protagonista Cettina La Ferla -pensava alla bandiera rossa”.
E’ davvero poetico e tumultuoso il racconto della lotta per la costituzione della sezione femminile del Pci di Caltagirone, dove si intrecciano anche altri eventi veri, l’amore, la caparbietà di una donna predestinata ed autentico  capopopolo e che per trent'anni fu la protagonista assoluta della lotta di classe e di liberazione delle sue donne. In scena risuonano, storie, voci, illusioni, speranze, canzoni che, ancora oggi, hanno un loro fascino, una forza prorompente mitologica e allegorica soprattutto per chi li visse. Lotta contro il bisogno, desiderio di libertà, sete di giustizia, ma anche sogno di felicità e sogno della rivoluzione.
Lavoro che ha suscitato interesse e commozione nel pubblico presente e che ha tributato, alla fine, i doverosi e meritati applausi alla scrittrice Maria Attanasio (intervenuta alla rappresentazione), alle due interpreti ed agli organizzatori di Nave Argo, in primis al generoso ed infaticabile Fabio Navarra ed alla regista Nicoleugenia Prezzavento.

“Di Concetta e le sue donne”
Drammaturgia e regia di Nicoleugenia Prezzavento
dal romanzo di Maria Attanasio (Sellerio editore)
Con Rita Salonia e Nicoletta Fiorina
Musiche originali e interventi sonori di Nicoletta Fiorina
Organizzazione generale di Fabio Navarra
Produzione teatrale associazione culturale Nave Argo - Caltagirone
Festival I Art - 11-15 e 17 Giugno 2015 - Catania- Piazza Armerina e Palermo
Foto Nave Argo

L’autrice
Nicoleugenia Prezzavento, laureata in Discipline dello Spettacolo al DAMS di Bologna e direttore artistico di Nave Argo fin dalla sua fondazione, ha curato la regia di diverse produzioni della compagnia, sia di teatro per ragazzi che di prosa contemporanea. Da diversi anni lavora anche come traduttrice, editor e consulente editoriale.
Le interpreti Rita Salonia e Nicoletta Fiorina
La ragusana Rita Salonia è attrice di teatro, cinema e televisione. Formatasi alla scuola di teatro classico “Giusto Monaco” dell’Istituto nazionale del dramma antico (Inda) di Siracusa e successivamente frequentando seminari con Eugenio Barba, Giovanna Marini, Danio Manfredini,
Nicoletta Fiorina è musicista, interprete e polistrumentista di origini sarde, ha da tempo intrapreso un percorso di ricerca artistica che l’ha portata a rivisitare i classici della tradizione popolare siciliana, da Ignazio Buttitta a Rosa Ballistreri.