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In un luogo suggestivo come il Castello Ursino di Catania, il Teatro Gamma ha proposto, all’interno del Festival I Art, l’atto unico “Alchimia Jazz”, lavoro sospeso tra emozioni dettate da versi recitati, canzoni e suadenti brani eseguiti dal vivo alla chitarra da Paolo Capodanno ed al piano da Alberto Alibrandi che creano tra il pubblico una piacevole atmosfera intrisa di tormento, malinconia e riflessione.
Nello scenario naturale e storico del Castello Ursino di Catania, tra sedie, merletti, sete, garze, veli ed abiti bianchi e neri, le protagoniste dell’intrigante messinscena, nell’adattamento teatrale di Nellina Laganà e con la regia di Gianni Scuto, sono delle anime morte, dei fantasmi di sole donne che, con trepidazione, tormento, sensualità, passione, tornano a vivere momenti della loro vita, ormai liberi da condizionamenti terreni. Sono solo ectoplasmi quelli

che si presentano al pubblico e che ripercorrono svariati momenti di vita vissuta, scandita da lacerante e coinvolgente, fascinosa musica Jazz, riletta ed arrangiata, per l’occasione, assieme a brani della tradizione popolare siciliana, con autentica maestria, nelle note al pianoforte di Alberto Alibrandi ed alla chitarra da Paolo Capodanno.
Le anime morte, le donne fantasma, protagoniste dell’atto unico, di circa 60 minuti, diventano davanti agli occhi del pubblico con i loro gesti e con la loro recitazione la Gna Pina (de “La lupa” di Verga), Peppa (de “L’amante di Gramigna”), Bianca Trao (di “Mastro don Gesualdo”), la Capinera, Agatina (da “Giovannino” di Ercole Patti): tutte donne che raccontano agli spettatori le loro angustie e pene col distacco di chi adesso vive le proprie sofferenze dall’alto del proprio dolore. Sono donne verghiane, pirandelliane, donne del Brancati e Bufalino, di Buttitta, Sciascia, Patti… Sono amanti, spose, figlie, suocere, sono femmine, ragazze, sono madonne, madri dolenti.
Applaudite interpreti della rappresentazione teatrale, assieme a Paolo Capodanno e Alberto Alibrandi (abilissimi nelle loro esecuzioni musicali), sono in primis Nellina Laganà, convincente nella sua interpretazione con i suoi abiti neri, come il nero della notte e del dolore senza tempo ed età e poi Cinzia Caminiti Nicotra (d’effetto nei canti e nella recitazione la sua voce popolare e passionale), Tiziana Giletto (agile, sensuale nell’Agatina da “Giovannino” di Patti), Cettina Bonaffini (la Madonna e Bianca Trao), Antonella Scornavacca(la Lupa), Loriana Rosto.
Lavoro diretto ed assemblato con intelligenza da Gianni Scuto, che ha saputo regalare al pubblico un azzeccato mix di musica jazz, di frammenti di passione “femminile” attraverso pagine storiche della nostra letteratura, una interessante commistione di suoni, parole e canti popolari. Esperimento riuscito, quindi, quello del Teatro Gamma con “Alchimia Jazz” al Castello Ursino di Catania e che ha riscosso, alla fine, i convinti applausi dell’interessato pubblico.

“Alchimia Jazz”
Riduzione teatrale di Nellina Laganà
Regia di Gianni Scuto
Con Nellina Laganà, Alberto Alibrandi, Cettina Bonaffini, Cinzia Caminiti Nicotra, Paolo Capodanno, Tiziana Giletto, Antonella Scornavacca, Rosalba Sinesio.
Musiche originali di Alberto Alibrandi e Paolo Capodanno
Costumi di Cinzia Caminiti
Produzione Teatro Gamma - Festival I Art - Castello Ursino - Catania -12 Giugno 2015

Foto di Gianni Nicotra