Emoziona, stringe il cuore, fa riflettere. Sono alcune delle sensazioni che produce la visione, al Teatro Verga di Catania, l’intenso atto unico dello scrittore e giornalista catanese Claudio Fava “La pazza della porta accanto”, testo di notevole impatto visivo ed emozionale che, raccontando un periodo di estrema sofferenza della poetessa e scrittrice Alda Merini (scomparsa nel 2009 dopo una intensa carriera poetica e letteraria), ovvero la permanenza al manicomio, risulta una autentica denuncia civile contro i trattamenti subiti da chi è stato ospite nell’inferno di questi istituti prima della Riforma Basaglia del 1978. Lo spettacolo, novità assoluta e che ha riscosso dalla sua prima rappresentazione notevoli consensi di pubblico e di critica, è una produzione del Teatro Stabile di Catania con il Teatro Stabile dell’Umbria e vede impegnato con una regia attenta ai
particolari ed alla definizione dei personaggi, Alessandro Gassman, autore anche di un efficace, sia pur claustrofobico ma estremamente comunicativo, impianto scenografico, con un accattivante gioco di quinte mobili (con tanto di grande inferriata ed angusti spazi in cui si muovono le internate) realizzato con la collaborazione di Alessandro Chiti.
Il lavoro, in circa 1 ora e 20’, attraverso una rete che separa gli attori dalla platea, fotografa, racconta, penetrando nel carattere, nella sofferenza e nella sensibilità della protagonista, “la poetessa dei navigli”, la sua drammatica esperienza all’interno di un ospedale psichiatrico negli anni in cui chi soffriva di depressione veniva etichettato come pazzo ed in quei luoghi infernali veniva praticato l’elettroshock con i bagni nell’acqua gelata. La pièce, seguendo il testo di Fava, narra dell’arrivo della Merini nell’istituto, dei rapporti col suo medico, il dott. G. che, anzi, cerca di capirla, di assecondare il suo amore per la poesia, delle sue giornate alienanti con le altre malate (identificate tutte con una lettera dell’alfabeto) sino all’incontro con il giovane paziente Pierre ed allo sbocciare di un sincero e tenero amore tra i due.
Lo spettacolo, con una scenografia di notevole effetto, si insinua nella mente di Alda Merini, rivelando la nostalgia per la famiglia e le figlie, il senso profondo della maternità, la sua fede religiosa e soprattutto la sua capacità di resistere alla reclusione forzata del manicomio, l’aspirazione alla libertà del corpo e della mente. Alla fine si apriranno le porte dell’istituto e la Merini potrà ritornare libera, fuori dall’inferno del manicomio, pronta a riprendersi la sua vita.
Autentica protagonista, nei panni della Merini, una convincente Anna Foglietta, estremamente identificata nel suo personaggio, con la sua sofferenza interiore, il suo continuo zoppicare, i lamenti improvvisi, le sue pause. La Foglietta, protagonista di una eccellente prova di recitazione, dosando con intelligenza mimica e gestualità, è supportata da un cast di livello. Apprezzati il sensibile e ben delineato dottor G. (il direttore dell’istituto) reso con pathos da un convincente Angelo Tosto ed anche l’intenso Pierre interpretato con grande forza espressiva da Liborio Natali. A completare poi il cast, nei panni delle altre internate ed in quelle del personale dell’istituto, Alessandra Costanzo, Sabrina Knaflitz, Cecilia Di Giuli, Stefania Ugomari Di Blas, Giorgia Boscarino, Olga Rossi e Gaia Lo Vecchio.
Essenziali i costumi di Mariano Tufano, azzeccate le musiche originali di Pivio & Aldo De Scalzi, intrigante e volutamente freddo il gioco luci di Marco Palmieri così come le videografie di Marco Schiavoni.
Spettacolo alla fine lungamente applaudito da un commosso e coinvolto pubblico che ha tributato il giusto riconoscimento ai protagonisti sulla scena sulle note di “Close to Me” dei Cure. Ed alla prima serata, a Catania, il direttore dello Stabile etneo Giuseppe Dipasquale ha consegnato alla protagonista, l’emozionante ed emozionata Anna Foglietta, la targa del premio intitolato al critico teatrale Domenico Danzuso.
“La pazza della porta accanto”
di Claudio Fava
Regia di Alessandro Gassman
Con Anna Foglietta, Angelo Tosto, Alessandra Costanzo, Sabrina Knaflitz, Liborio Natali, Olga Rossi, Cecilia Di Giuli, Stefania Ugomari Di Blas, Giorgia Boscarino, Gaia Lo Vecchio.
Ideazione scenica di Alessandro Gassman con Alessandro Chiti
Costumi di Mariano Tufano
Musiche originali di Pivio & Aldo De Scalzi
Disegno luci di Marco Palmieri
Videografie di Marco Schiavoni
Stagione 2015-2016 Teatro Stabile di Catania - Produzione Stabile di Catania e Stabile dell’Umbria - Teatro Verga di Catania -9-23 Dicembre 2015
Foto di scena di Ombretta De Martini