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Un semplice gioco teatrale, frutto, però, di una accurata ricerca, un gioco divertente, intrigante, ben costruito, interpretato e diretto, che intrattiene per circa 60 minuti il pubblico in sala, introducendolo nella poetica, nelle opere, nei rapporti con la moglie e disquisendo sulle origini del grande William Shakespeare. Il lavoro in questione, in scena al Teatro del Canovaccio di Catania, è “Sugnu o non sugnu - Una notte insonne in casa Shakespeare” di Francesca Vitale, inserito nella rassegna “Palco off - Autori, attori, storie di Sicilia”, per la regia di Nicola Alberto Orofino. Sull’impianto scenografico ed i costumi di Carmelo Lombardo, con pochi oggetti scenici (un tavolo-cassapanca, dei costumi, un teschio, dei bicchieri, delle piantine, dei copioni), con i movimenti mimici di Leda Lojudice, i protagonisti sono Francesco Foti, nei panni di un insolito Bardo e

Francesca Vitale in quelli della determinata consorte Anne Hathaway. Entrambi recitano, litigano, si inseguono, si amano ed a loro si aggiunge, all’inizio, durante e nel finale, un elemento esterno, l’attore Francesco Bernava, che ha il compito di svelare al pubblico quali sono le opere ed i personaggi (Macbeth, Cleopatra, Amleto, Costanza) citati nella pièce da William ed Anne.
Lo spettacolo si mantiene sempre su ritmi elevati, grazie anche alla precisa regia di Nicola Alberto Orofino ed alla divertente e divertita interpretazione della coppia Foti-Vitale, abile a passare da un registro all’altro, dalla recitazione, al canto ed al ballo, alternando, l’inglese al dialetto siciliano. Ed a proposito di dialetto siciliano la pièce si sofferma proprio sulle origini, difficili da ricostruire, di Shakespeare, infatti svela allo spettatore, le vere origini del Bardo, che risulta essere siciliano (tal Michelangelo Florio di Messina che assume il nome, tradotto alla lettera, della madre, Guglielma Crollalanza).
Il lavoro, tra il surreale e l’ironico, vive tutto sull’effervescente interpretazione di Francesco Foti, convincente nel suo Bardo messinese e di Francesca Vitale nei panni della intransigente e critica moglie Anne, inglese purosangue. Una coppia non qualunque che, tra citazioni, balletti, liti, discussioni familiari e d’affari, diventa una coppia qualsiasi alle prese con i quotidiani problemi di sopravvivenza, con scappatelle, diatribe, problemi di figli, notti insonne…alla ricerca magari di un cane, ripetendo il ritornello “essere o non essere…Sugnu o non Sugnu”.
La coppia soffre di una crisi di identità, sintetizzata nel titolo del lavoro, una crisi che si riflette nella crisi di ispirazione di William ed in una notte insonne vengono evocati i loro personaggi (Macbeth, Cleopatra, Amleto, ecc.) inserendo nei dialoghi familiari i brani delle opere, puntualmente segnalate, seduto tra il pubblico, dall’ottimo e credibile Francesco Bernava.
Applausi finali del pubblico per una proposta che, sulla scena, è sicuramente una scommessa culturale, un gioco surreale, ironico e che intriga prima di tutto gli interpreti, il regista, ma anche gli spettatori in sala.

“Sugnu o non sugnu - Una notte insonne in casa Shakespeare” di Francesca Vitale
con Francesco Foti e Francesca Vitale
Introduzione di Francesco Bernava
Regia di Nicola Alberto Orofino
Movimenti mimici di Leda Lojodice
Scene di Carmelo Lombardo
Costumi di Rosy Bellomia
Direttore organizzativo Renato Lombardo
Produzione Associazione La Memoria del Teatro
Stagione 2015-2016 “Palco off - Autori, attori, storie di Sicilia”
Teatro del Canovaccio-Catania- 3-6/10-13 Marzo 2016
Foto di Gianluigi Primaverile