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E' davvero una gioia per gli occhi e per il cuore vedere diciassette giovanissimi attori interpretare con tale impegno e bravura uno spettacolo corale ben scritto e diretto. Un'esperienza consigliabile agli adulti certamente, ma soprattutto a tanti giovani che ignorano o snobbano il teatro considerandolo noioso. Sto parlando di "Le belle notti", in scena fino al 3 aprile al Teatro della Cometa di Roma. Il testo di Gianni Clementi è brillante e godibilissimo come quasi tutti i suoi lavori, caratterizzato dall'immancabile linuaggio romanesco (ma qui abbiamo anche un toscano ed una milanese), con dialoghi sempre molto realistici e arricchiti da espressioni che colorano i personaggi,

dall'ambientazione storica ben definita e abilmente evocata da oggetti, costumi e musica, da una comicità garbata che non sconfina mai nella farsa e lascia spazio alle altre facce dei personaggi e della situazione. La regia di Claudio Boccaccini ha giustamente lavorato sull'aspetto corale dello spettacolo creando, soprattutto in alcuni passaggi topici, delle vere e proprie coreografie di voci e corpi (tanti!). I giovani in scena sono gli studenti di un liceo romano alla prima giornata (e per quasi tutti alla prima esperienza) di occupazione. L'anno è il 1969, un anno simbolo per l'Italia che ha segnato l'immediato superamento del '68, con la trasformazione delle lotte studentesche e sindacali che hanno perduto l'aspetto più romantico e suggestivo acquisendo quello più aspro e violento dello scontro politico, e l'inzio del periodo dello stragismo e della strategia della tensione. Un momento ricco di fermenti irripetibili, di ideali, energie ed aspettative rivoluzionarie, ma anche il momento della fine dei sogni e della perdita dell'innocenza. La visione romantica è prevalente in questo lavoro, dove è palpabile la nostalgia dell'autore, coetaneo dei personaggi. La seconda parte della storia immagina i figli di quegli studenti vivere la loro identica situazione negli anni attuali. Tante cose sono cambiate da allora. I telefonini diventano protagonisti ma soprattutto non c'è più traccia dell'energia utopistica che animava i ragazzi di quegli anni, non c'è più la minaccia della polizia pronta a fare irruzione nella scuola, non più la paura dei genitori, non più l'ideale rivoluzionario, mentre la canzone di Carlos Puebla "Hasta siempre, Comandante", che nell'occupazione del '69 viene cantata dai ragazzi come un inno, per i ragazzi degli anni 2000 è solo una musica da ballare insieme. E non credo sia un caso che nell'ambientazione storica l'azione ritragga gli studenti di giorno e sempre in attività, mentre in quella attuale è notte e gli studenti occupanti cercano solo di dormire. Unico neo del testo è l'eccesso didascalico delle conclusioni che stemperano un po' l'emozione goduta durante lo spettacolo. Comunque una bellissima esperienza, per i giovanissimi attori e per il pubblico in sala.

Società per Attori presenta
LE BELLE NOTTI
di Gianni Clementi
regia Claudio Boccaccini    
Con: Grace Ambrose, Sergio Andrei, Lucia Clementi, Federica Di Lodovico, Maria Chiara Dimitri, Benedetta Fasano, Leonardo Ghini, Eugenia Iorio, Filippo Laganà, Federico Le Pera, Luca Paniconi, Paolo Roca Rey, Francesco Sarmiento, Tiziano Scrocca, Camilla Tedeschi, Filippo Tirabassi, Diana Zagarella.