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“Odisseo, il naufragio dell'accoglienza” è la nuova tappa, la quarta, del progetto “Re-mapping Sicily” di Roberto Zappalà, coreografo della compagnia Zappalà Danza e condiviso con il Teatro Stabile di Catania, per la sezione Te.st e proposto a Scenario Pubblico di Catania, in prima nazionale. “Odisseo”, su drammaturgia di Nello Calabrò è stato realizzato dal coreografo Zappalà in diverse tappe “pre-testo”: la prima “pre-testo 1: naufragio con spettatore”, spettacolo compiuto per 2 danzatori, pianoforte e voce su musiche di J.S.Bach, presentata nell’ambito dell’Uva grapes Catania contemporary dance festival il 31 agosto 2010, mentre “pre-testo 2. accoglienza” è elaborato tra settembre e ottobre 2010 in Olanda su musiche di Eckhart Kopetzki in collaborazione con ArtEZ di Arnhem e proposto in prima assoluta con musica dal vivo da danzatori e musicisti di ArtEZ, in un tour nei Paesi Bassi nel mese di novembre 2010. Il prodotto finale di queste due tappe “pre-testo” è proprio “Odisseo, il naufragio dell'accoglienza”, lavoro danzato, recitato (in campo anche la voce di Franco Battiato che legge Plutarco e Lucrezio) e cantato (la voce è del soprano Marianna Cappellani) per otto interpreti che, in circa un'ora e venti di performance, offrono al pubblico un interessante spettacolo, ricco di emozioni, dove autentico protagonista è il corpo, in un viaggio di carne e sangue. Sul parquet di Scenario Pubblico ad attraversare il Mediterraneo, mare dei migranti,  quindi, otto danzatori e un soprano che, con la sua voce, accompagna i naufraghi, tra incontri, scontri, all’approdo, dopo un viaggio nella follia della discriminazione e del rifiuto dell’altro. Lo spettacolo della compagnia Zappalà descrive sia il viaggio archetipico di Ulisse che molte delle tragiche odissee del tempo presente che si dislocano nella stessa mappa del Mediterraneo.  E’ l’incontro/scontro con l’altro la vera sfida del XXI secolo ed in “Odisseo”  lo si scopre attraverso il contemporaneo linguaggio del corpo ideato da Roberto Zappalà ed i classici greci, recitati dalla voce di Franco Battiato: “Tanti sono stati esiliati…se non fossero partiti forse non avrebbero fatto quello che hanno fatto”. Il nuovo lavoro di Roberto Zappalà è incentrato sull’emigrazione e immigrazione, sul rapporto che noi bianchi/occidentali abbiamo nei confronti del popolo migrante. Partire da Omero per arrivare all’emigrazione: questa la sfida che lo spettacolo affronta. Gli otto protagonisti migranti rappresentano Ulisse e tutti sono l'uno e l'altro. Le musiche varie sono curate da Puccio Castrogiovanni, azzeccate la regia e le coreografie di Roberto Zappalà che evocano suggestioni diverse e con un finale di grande effetto. Applauditissimi alla fine, stremati ma festeggiati dal pubblico, così come il regista-coreografo Roberto Zappalà, per il loro impegno, i danzatori Adriano Coletta, Lorenza Di Calogero, Samantha Franchini, Rumiko Otsuka, Roberto Provenzano, Fernando Roldan Ferrer, Salvatore Romania, Antoine Roux-Briffaud. E’ una produzione della compagnia Zappalà Danza per TE.St Teatro Stabile di Catania.