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Mudec: Museo delle Culture, Milano. Nella sala dedicata al custode di Palmira, l’archeologo Khaled al-Asaad, si svolge la conferenza stampa della rassegna INNESTI. Il luogo non poteva essere più adatto, l’archeologo, che ha dato la vita per difendere le culture, diventa simbolo di questo viaggio nella scrittura errante. Un viaggio nell’ambito del progetto MigrArti, voluto dal MUBEC e realizzato da Outis (centro Nazionale di Drammaturgia Contemporanea). Una rassegna di spettacolo dal vivo che contempla: sei spettacoli, un reading un concerto, tre tavole rotonde/conferenze, un laboratorio di narrazione teatrale della migrazione. I protagonisti sono giovani autori e artisti “italiani ibridi”,

nati o provenienti da Albania, Russia, Pakistan, Afghanistan, Iran, Romania, Brasile, altri paesi, che hanno avviato un processo di lavoro comune con artisti “semplicemente” italiani per intrecciare esperienze e dar vita a qualcosa di nuovo. La rassegna è un momento di confronto sul tema delle mutazioni del paesaggio umano transculturale che si modifica grazie agli “innesti” di altre culture. Una rassegna più che mai necessaria se si vuole ragionare sugli ultimi avvenimenti accaduti, sugli scenari sociali e culturali, ridisegnati da immigrati di prima e seconda generazione.
ANGELA LUCREZIA CALICCHIO, direttrice artistica, presenta gli obiettivi del percorso: il teatro come luogo di riflessione, come rappresentazione di una realtà in continuo movimento, come luogo delle differenze; il teatro espressione di un futuro pluriculturale. Da diversi anni Outis lavora su questi obiettivi cercando di fotografare mondi sociali diversi. Le precedenti edizioni di Tramedautore hanno portato a Milano mondi narrativi provenienti da diverse parti d’Europa e non solo, nell’ultimo Festival lo sguardo ha coinvolto la Cina e le sue trasformazioni. Il merito è comunque quello di favorire la visibilità di processi di scrittura che nascono dietro le quinte.
TATIANA OLEAR, drammaturga e direttrice artistica della rassegna, presenta i contenuti degli spettacoli. Denominatore comune, il processo di contaminazione linguistica e la varietà degli stimoli culturali. In ogni caso si raccontano le nostre realtà, quelle che vediamo rappresentate “fra i banchi” nelle aule scolastiche: bambini e bambine provenienti da mondi diversi, che imparano insieme, giocano insieme. Tutto questo è normalità nella vita dei bambini (ma loro, si sa, non hanno pregiudizi) che lo sia anche nelle nostre vite di adulti. Molti autori di seconda generazione scrivono in italiano è questo il risultato più interessante e innovativo dell'ibridazione. Questa realtà esprime un valore letterario enorme fluisce in una infinità di manifestazioni che vanno dalla poesia al racconto, dal romanzo al teatro, dal cinema alla musica. La migrazione, l'erranza, il movimento nel tempo storico e nello spazio geografico, rendono questi autori più sensibili alle pluralità del tempo presente. Cosa fa e cosa può fare il teatro per far avanzare questo processo multiculturale e transculturale? Offrire luoghi di incontri, racconti, comprensione, di innesti...Un innesto non è la semplice somma del vecchio e del nuovo ma qualcosa di diverso, sconosciuto, che prima non esisteva. Un innesto è ben fatto quando le due parti sono così vicine, da diventare quasi un’unica cosa, quando la cura e l’attenzione non sono mancate, quando il callo che ne deriva, è frutto di un lavoro lungo e accurato. Come questo progetto che porterà in scena anche una lettura scenica prodotta durante il laboratorio di narrazione migrante con giovani scrittori di seconda generazione condotto da MIHAI MIRCEA BUTCOVAN, scrittore e poeta di origine romena.
Lo scrittore ha apprezzato la qualità dei lavori prodotti che gli hanno permesso, a sua volta, di imparare, di dare vita al sogno di Calvino nelle sue città invisibili: rendere visibile ciò che rimane nascosto.
RAFFAELE TADDEO presidente del Centro Culturale Multietnico La Tenda, racconta le molteplici difficoltà ma anche la ricchezza di stimoli e contenuti di chi si trova a scrivere fra due lingue: da anni si occupa di “Letteratura Nascente”, la letteratura in lingua italiana di autori “stranieri”. Tutti gli spettacoli avranno luogo negli spazi del teatro Menotti.
EMILIO RUSSO, direttore artistico del teatro, evidenza l’importanza di allontanarsi da alcune parole che non aiutano il dialogo fra le culture, una di queste, paradossalmente, è proprio una parola molto usata oggi: tolleranza. Si parla di tolleranza e automaticamente si presuppone l’esistenza di un suo opposto... sarebbe meraviglioso andare verso incontri quotidiani e normali fra le culture ...non più eccezionalità, come questa rassegna, ma normalità. Perché seguire questa manifestazione? Per seguire l’altro che è in noi. Abbiamo una settimana per vedere oltre i nostri confini mentali. Il calendario è un viaggio al plurale.

Milano, Teatro Menotti da domenica 19 a domenica 26 giugno

CALENDARIO degli spettacoli

Domenica 19 giugno
Ore 21.00 | Teatro Menotti
Concerto NOVA BOSSA CONTROVENTO

Lunedì 20 giugno
Ore 21.00 | Teatro Menotti
COME LE CICOGNE -  
Reading del testo prodotto dal Laboratorio di narrazione migrante

Martedì 21 giugno
Ore 18.00 | MUDEC | Spazio delle Culture
Incontro con Aleksandros Memetaj, autore del testo Albania casa mia, e Giampiero Rappa, regista dello spettacolo

Martedì 21 giugno
Ore 21.00 | Teatro Menotti | Albania
ALBANIA CASA MIA
di e con Aleksandros Memetaj

Mercoledì 22 giugno
Ore 21.00 | Teatro Menotti | Russia
STUDIO SU CALL OF DUTY – FAKE VERSION
di Tatiana Olear

Giovedì 23 giugno
Ore 21.00 | Teatro Menotti | Pakistan
VIVO IN UNA GIUNGLA, DORMO SULLE SPINE
di Laura Sicignano in collaborazione con Shahzeb Iqbal

Venerdì 24 giugno
Ore 21.00 | Teatro Menotti | Afghanistan
COMPLEANNO AFGHANO – Parole come medicine
di Ramat Safi e Laura Sicignano

Sabato 25 giugno
Ore 21.00 | Teatro Menotti | Iran
MI CHIAMO ARAM E SONO ITALIANO
di Aram Kian e Gabriele Vacis

Domenica 26 giugno
Ore 21.00 | Teatro Menotti | Diversi Paesi
NOVUNQUE
de La Compagnia delle poete

Domenica 19 giugno
Ore 21.00 | Teatro Menotti
NOVA BOSSA CONTROVENTO
con Marco Antonio Ribeiro Vieira Lima (in arte Nenè) e Marco Massa
Marco Massa - voce, chitarra acustica, chitarra elettrica, ukulele, tromba, effetti
Nenè Ribeiro - voce e chitarra acustica