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Il 26 giugno del 1967 se ne andava quella che, a mio parere, rappresenta una delle figure più affascinanti del secolo scorso: Don Lorenzo Milani. Difficile spiegare la sua grandezza, molto più semplice è leggere quello che ci ha lasciato nelle sue lettere "collettive", che scriveva insieme ai suoi ragazzi della famosa scuola di Barbiana. Quello che affascina di questo personaggio è il profondo sentimento di ribellione contro l'ingiustizia, e dunque l'indole profondamente rivoluzionaria, incarnata in un ruolo, quello del prete cattolico, e in un contesto storico, quello dell'Italia del dopoguerra bigotta e reazionaria, che non gli ha impedito di affermare e realizzare senza timori o compromessi quello per cui oggi, a cinquant'anni dalla morte, viene celebrato. Francesco Niccolini e Luigi D'Elia, hanno scritto con dedizione questo spettacolo narrativo, interpretato in scena dallo stesso

D'Elia, per far conoscere ai tanti che non lo conoscono quest'uomo coraggioso ed originale. In occasione dell'anniversario lo spettacolo è stato rappresentato presso la Sala A degli studi RAI di Via Asiago a Roma, con la diretta su RAI radio 3. Un contesto molto particolare per godere di uno spettacolo teatrale, anche per ciò che ha preceduto e seguito la rappresentazione, con interviste agli autori e ai testimoni diretti o indiretti della vita di Don Milani. Lo spettacolo, come detto, vede in scena D'Elia in veste di testimone esterno, ma sempre commosso e appassionato, preso egli stesso dal racconto biografico di una figura così unica ed originale: il prete più rompicoglioni della storia! Dall'infanzia nella famiglia ricca e colta, alle sue velleità di pittore fino all'inattesa conversione. Dal primo tentativo di scuola per i poveri nella parrocchia di Calenzano fino alla "promozione" a Priore di Barbiana, gruppo di case sparse tra le montagne ed i boschi della Toscana nordorientale. La sua particolarissima scuola, che diventa un fenomeno tale da destare interesse e clamore in tutta Italia ed all'estero, le sue lettere collettive con parole che ancora oggi sono pesanti come macigni, i suoi tanti nemici, i suoi ragazzi che "ha amato più di Dio", la sua morte avvenuta troppo presto. Il testo avvince ed emoziona, grazie anche alla bella prova di Luigi D'Elia, ed è il necessario per scoprire il Priore di Barbiana. Se c'è un appunto da fare, ma lo faccio perchè fin da ragazzo sono stato un "fan" di Don Milani, è che avrei dato un po' più di spazio alle molte cose che questo grande uomo ha detto, ha scritto nelle sue lettere, e che ha sempre cercato di realizzare nella sua breve vita. Mi auguro che lo spettacolo sia presto rappresentato in molti teatri in Italia e che la testimonianza di vita di Don Lorenzo Milani affascini più gente possibile.

Uno spettacolo di Francesco Niccolini e Luigi D'Elia
Con Luigi D'Elia
Regia Fabrizio Saccomanno
Distribuzione INTI
Una produzione Thalassia – TEATRI ABITATI
Con la collaborazione della Fondazione Don Lorenzo Milani
e del festival Montagne Racconta (Treville, M​​ontagne – TN)