Il teatro popolare e la commedia dell’arte escono dai sacchi della memoria e riprendono vita e forma nella poetica scenica dei SACCHI DI SABBIA. La compagnia nata a Pisa nel 1995, si è distinta sul piano nazionale, ricevendo importanti riconoscimenti per la ricerca improntata nella reinvenzione di una scena popolare contemporanea. Si oscilla tra comico e tragico, dando vita ad un linguaggio contaminato fatto di arti visive, danza, musica, tutto in luoghi performativi inconsueti, e sempre con uno sguardo vivo e attento al territorio. Approdano a Milano al teatro Gerolamo, teatro storico recentemente restituito al pubblico in tutta la sua bellezza. Quattro spettacoli in tre giorni e una mostra: SSSHHH… I POP-UP TEATRALI. In cui è possibile ammirare i loro libri scenici. Si comincia con I 4 MOSCHETTIERI IN AMERICA - Radiodramma animato dapprima realizzato per Radio 3 all’interno del progetto Radio Days di Santarcangelo ed ora realizzato in forma di spettacolo per i bambini,
riproponendo, in un’inedita sperimentazione visiva, le atmosfere e i personaggi del radiodramma. La scena ha luogo nell’America degli Anni Trenta: i famosi eroi di Dumas si ritrovano a inseguire tra gangster, pupe e sparatorie, il sogno di una nuova grandezza, che solo il cinema potrà soddisfare.
La compagnia grazie a questo spettacolo si è aggiudicata l’Eolo Award 2017 come miglior Compagnia di Teatro di Figura italiana.
ABRAM E ISAC. SACRA RAPPRESENTAZIONE IN CARTOON. Lo spettacolo è una rilettura della rappresentazione di Abramo ed Isac, scritta nel 1440 dal fiorentino Feo Belcari. Il testo antico rivive nei suoni onomatopeici delle attrici, negli sguardi, nei gesti misurati e composti, si riflette sul sacrificio di Isacco, i desideri e i sogni di Abramo e la volontà di un Dio che incatena e imprigiona. Una pila di libri disposta su un tavolo con movimenti ritmici e accurati, cresce e decresce: la nostra storia culturale fatta di passi in avanti e indietro, tutto in una dimensione scenica al tempo stesso materica e metafisica. Il rito si mescola al profano come avviene nelle antiche rappresentazioni del teatro popolare, un’ironia sottile fatta di suoni e luci. Le immagini dei libri ispirate alle maschere di Saul Steinberg appaiono sospese sulla scena provenienti da altri tempi, il teatro regala nuova vita e forma alla carta stampata, suscita il desiderio (e non è poco nell’era del digitale) di avere un libro in mano... toccarlo, sfogliare le pagine, immaginare altri mondi. Segni contemporanei e segni arcaici si fondono in una dimensione magica.
DIALOGHI DEGLI DEI Dialoghi degli Dei celebra l’incontro tra Massimiliano Civica, regista militante e direi resistente (si legga in questo sito l’intervista di Maria Dolores Pesce) noto per l’essenzialità e l’asciuttezza formale delle sue opere. Noto per il rigore morale che emerge in scena e per questo lo ringraziamo. Una scena ridotta al minimo una scuola che impoverisce e svilisce: uomini e dei disorientati di fronte al marasma contemporaneo come lo siamo un po’ tutti. Scritti da Luciano di Samosata nel II secolo dopo Cristo, questi Dialoghi si presentano come una raccolta di gossip su vizi e trasgressioni degli abitanti dell’Olimpo: gli scontri “familiari” tra Zeus ed Era, le continue lagnanze per le malefatte di Eros, i pettegolezzi tra Dioniso, Ermes ed Apollo…Gli Dei sono atterrati in una classe di un ginnasio, diventando al tempo stesso vittime e carnefici. Assistono impassibili alle interrogazioni di un’insegnante arcigna che si diverte nel tormentare i suoi allievi. I due attori in divisa scolastica seduti e ben composti sperimentano fra i banchi le ingiustizie di ieri e oggi. Si ride e si riflette tempi e ritmi teatrali ben sostenuti
Conclude l’evento SANDOKAN O LA FINE DELL’AVVENTURA Liberamente tratto da “Le Tigri di Mompracem” di Emilio Salgari. Questa fantasiosa versione de “Le tigri di Mompracem“ di Emilio Salgari, adatto a grandi e piccini, è diventato nel tempo un piccolo classico. Con particolare riferimento a questo lavoro i Sacchi di Sabbia si sono aggiudicati il Premio Ubu Speciale nel 2008. Il luogo in cui si svolge l’azione è una cucina: attorno ad un tavolo si raccolgono i quattro personaggi che, indossato il grembiule, iniziano a vivere le intricate gesta del pirata malese. Perno dell'azione è l'ortaggio, in tutte le sue declinazioni: carote-soldatini, sedani-foresta, pomodori rosso sangue, patate-bombe, prezzemolo ornamentale. E poi cucchiai di legno come spade, grattugie come cannoni, una bacinella piena d'acqua per il mare del Borneo, scottex per cannocchiali, e ancora sacchetti di carta, coltellini, tritatutto...Il racconto si affaccia alla mente degli spettatori, per poi esplodere con una frenesia folle che contagia. La cucina è casa di Sandokan, nave dei pirati, villa di Lord Guillonk, foresta malese, spiaggia di Mompracem. Fedele all’ideale di un ironico esotismo quotidiano (Salgari non si avventurò mai oltre l’Adriatico) lo spettacolo – attraverso la rifunzionalizzazione di semplici oggetti d’uso - è un elogio all’immaginazione, che rischia di naufragare nel blob superficiale dei nostri tempi e al tempo stesso una satira di costume. Piccoli uomini (noi) e i loro grandi sogni si scontrano in un gioco scenico buffo ed elementare. Chi avrà la meglio? Sicuramente gli appassionati dei libri e gli attori in scena tutti meritevoli: il Il CAST di sacchi di Sabbia è composto da Giovanni Guerrieri Giulia Gallo Vincenzo Illiano Gabriele Carli Federico Polacci Giulia Solano.
Il teatro è sempre una ricerca di vita, che cosa cercano gli uomini e le donne di Sacchi di Sabbia? Di custodire ciò che il passato ci ha regalato, rilanciandolo in una parola contemporanea, per trasformare la sostanza di una cosa antica, fragile ma duratura come la sabbia, in una visione preziosa.
Milano, Teatro Gerolamo 13 -14 -15 Ottobre 2017